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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/04/21 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, oggi 4 ottobre è la ricorrenza di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia e figura chiave non solo per la storia della Chiesa. Relativamente all'agiografia del "poverello d'Assisi" nato nel 1181 (o 1182), morto il 3 ottobre 1226 e canonizzato il 16 luglio 1228 da papa Gregorio IX, moltissimo è stato detto e scritto, proprio per il rilievo che questo frate ha avuto e continua ad avere tuttora a distanza di 800 anni circa dalla sua morte. In questa sede tuttavia volevo soffermarmi sulla rappresentazione in moneta di san Francesco, partendo dalla monetazione papale per arrivare tuttavia anche al di fuori dello Stato Pontificio. Nella mia ricerca ho rilevato che San Francesco, fondatore dell'Ordine Francescano, pur essendo come detto figura ecclesiastica di assoluta importanza, trova invero assai poco spazio nella iconografia della monetazione papale, e viene maggiormente rappresentato su altre monete, come avremo modo di vedere. Partiamo tuttavia, proprio dalla monetazione pontificia con una moneta papale chiave, che trova come protagonista proprio san Francesco: Sisto V (1585-1590), Felice Peretti . Piastra 1588. SIXTVS • V • [PONT] • MAX • ANN • IIII Busto del Pontefice a destra, con piviale ornato da due figure di santi; nel troncato della spalla, •GT• sormontato da crocetta (Guglielmo Tronci, incisore). Sotto, nel giro, • 1588 •. Rv. IN TE • SIGNVM • NOSTRE • REDENPTIONIS • San Francesco, nimbato, genuflesso a sinistra con le braccia aperte nell’attimo in cui riceve le stigmate. A sinistra, su di una roccia, il crocefisso raggiante, e a destra nel campo, rupi. CNI 122. Muntoni 6. E’ questa la prima piastra battuta nella zecca di Roma. Sisto V, che apparteneva all'ordine dei frati minori conventuali, con questa piastra offre un tributo al Santo al quale il suo ordine faceva riferimento: fu infatti lo stesso san Francesco a volere che i suoi frati fossero e si chiamassero "minori". L'esemplare che allego è ex InAsta 73, ed è probabilmente il pezzo più bello mai apparso in commercio, proveniente dalla vendita Montenapoleone N.1, lotto 267. E' lo stesso esemplare fotografato sul Muntoni.
    6 punti
  2. Buonasera a tutti! Vi presento il mio ultimo acquisto: 1 Grano del Regno di Sicilia, sovrano Carlo II d'Asburgo, anno 1699. Dopo la "fissa" iniziale con le monete Regno delle Due Sicilie (fissa che comunque non mi passerà ) ho deciso di "allargarmi" anche ad altri periodi storici che riguardano il Mezzogiorno d'Italia. Un parere/valutazione su questa moneta? Scusatemi per le solite pessime foto
    5 punti
  3. Ulteriore contributo con la mia cinquina di Filippo II di Spagna. Dovrebbe riferirsi al n. 89 del Magliocca. Peso gr. 0,67. Diametro mm. 14,50 Domenico
    3 punti
  4. Mi spiace che le foto non rispecchino la realtà,in mano è più brillante,vi posto un 1855 per vedere la differenza
    3 punti
  5. Buongiorno @modulo_largo , Grazie di ❤ perché oggi fai iniziare la giornata con un sorriso. L'esemplare proposto in effetti è stato una specie di pretesto per presentare quello che intendo (e non sono solo) per discussione degna di essere presentata in Sezione. Ne escono alcune sporadicamente (quella di alcuni giorni fa su Valerio Romolo ad esempio) e volevo dare un segnale agli utenti meno esperti (e magari bloccati) su cosa può essere in grado di produrre la Sezione. Contenuti che credo di poter definire quantomeno di buon livello sia anche accattivante nella lettura. E con ció intendo non solo per quanto trasmesso ma anche o forse soprattutto per il clima moderato e distensivo che l'ha contraddistinta. Una decina di anni fa... ne è passato di tempo da quando frequento il Forum. Ogni tanto rileggo discussioni datate e ricordo nomi di utenti di grande cultura che frequentavano (e contribuivano) la Sezione. Forse 10-15 anni fa si correva un po' meno, si aveva piú tempo libero per meditare, fermarsi, raccogliere dati, studiare e scrivere. Forse imperversava di meno lo stile FB con risposte veloci, buttate là senza riflettere sulla forma e i contenuti espressi. Forse si guardava di meno all'aspetto economico/tecnico e si privilegiava quello storico. Sicuramente non si veniva da un anno e mezzo abbondante di pandemia, chiusure parziali/totali, contestazioni etc... che squassano il mondo reale e finiscono per ricadere anche nel Forum come fonte di nervosismo latente. Questo è quello che vorrei, anche se mi rendo conto che non è affatto facile: che il frequentare il Forum sia un posto dove persone unite da un interesse comune possano dialogare ed esprimersi in modo rilassato, senza nervosismo, senza baruffe. Un posto dove la cultura e il rispetto dell'opinione altrui sia ai primi posti, una specie di salvagente dalle nevrosi quotidiane dove uno si approccia per staccare la spina un po' e prendersi un po' di respiro. Buona giornata Illyricum ?
    3 punti
  6. Il mio primo Sebeto. Anno comune in conservazione per me accettabile. Particolare il contorno con cerchi e quadrati.
    3 punti
  7. Ciao a tutti. Sono un collezionista dalla Cina. È il più costoso della mia collezione. Bellissime le monete di Vittorio Emanuele III. Ho la maggior parte delle monete in circolazione di questo periodo.
    2 punti
  8. In questo periodo di realizzi pazzi per le alte conservazioni... chi si accontenta, gode Moneta comune, passata recentemente in un'asta estera minore Bellissimi fondi e leggera usura, secondo me non è male... e soprattutto, presa bene Come la giudicate?
    2 punti
  9. In riferimento al cognome Purpureo (o Purpurione) esiste anche la teoria di J.S. Richardson (The Triumph, the Praetors and the Senate in the Early Second Century B.C. in The Journal of Roman Studies, Vol. 65 -1975) che vede nel murice e nella porpora di Tiro da esso ricavata un riferimento al trionfo concesso dopo la battaglia di Cremona del 200 a.C. a Lucio Furio Purpureo, il primo pretore della storia repubblicana ad indossare la vestis triumphalis.
    2 punti
  10. Dunque : considerato che l'appicagnolo è piatto e la parte più esterna di quest'ultimo è lineare ,denunciando così , una funzione di affibbiaglio per una cinghia , considerando che queste terminazioni potrebbero essere in numero di due o tre , considerando le dimensioni ,il materiale e il decoro a traforo ... Direi che si tratta di una falera per guarnizioni equine di epoca tardoantica .
    2 punti
  11. Da quel che vedo, in America valutano molto i rilievi e la bellezza della patina, mentre tendono a considerare meno i colpetti sul bordo (tant’è che a volte può capitare che siano coperti dallo stesso slab). In Italia, invece, i colpi penalizzano maggiormente il giudizio sullo stato di conservazione, mentre la patina è più un fattore estetico che “qualitativo”, nel senso che certamente aumenta l’appeal di un esemplare ma non incide particolarmente sul suo grading. La moneta in questione, a mio avviso, è molto gradevole però, giudicando dalle foto, trovo che MS64 sia un filo eccessivo come giudizio. Probabilmente, fosse stata chiusa da PCGS (che tende ad essere un po’ meno generosa di NGC nelle valutazioni) si sarebbe fermata a MS63. Ad ogni modo, resta comunque un bell’esemplare.
    2 punti
  12. Sembrerebbe proprio questa. Bravo.
    2 punti
  13. Secondo Crawford, vista la datazione attribuita alla moneta, il monetiere non potrebbe essere altri che un cugino più vecchio di Cecilio Metello Macedonico, console del 143, con la precisazione che di tale cugino non resta altra testimonianza storica se non queste stesse monete.
    2 punti
  14. Polonia. Casimiro IV. Kasimir Jagiello. 1447-1492 Aquila. Grande corona.
    2 punti
  15. Condivido questo convegno Numismatico di Messina del 16 ottobre che dimostra la vitalità attuale della convegnistica siciliana, auguri !
    2 punti
  16. Questa discussione mi ha fatto tornare indietro di almeno 10 anni, ai tempi del vecchio spirito del forum.. bei tempi..
    2 punti
  17. Ciao @Marco1987 confronta peso e diametro ma credo che possa trattarsi di questa https://www.google.com/url?sa=i&source=web&cd=&ved=2ahUKEwizmceOhK_zAhUj_rsIHWJ_CGEQjhx6BAgBEAI&url=https%3A%2F%2Fwww.numismaticavaresina.it%2Fcoins-until-1643-varie%2F29168%2Ffrancia-orange-frederic-henri-de-nassau-1625-1647-doppio-tornese.html&psig=AOvVaw0YUtclfOh3zMTrAMJLhLdw&ust=1633377652873960
    2 punti
  18. E se non ci fosse nessun’immagine? Tenendo conto delle due (?) lettere sotto « l’esergo », penso che l’orientamento è quello scelto da @gpittini. Potrebbe essere un bronzo di Olimpia, con FΑ / ΛΕΙ / ΩΝ in una corona d’olivo al rovescio. Le tipologie di questi bronzi sono numerose, si vede ogni tanto una H sotto il busto, o una lettera che assomiglia ad una A o una Δ. https://www.acsearch.info/search.html?id=433769 Stessa cosa al rovescio, s’incontrano diversi monogrammi o lettere, fra cui le lettere EY. Esemplari Gallica: Il diametro è di 19-20 mm, il peso di solito gira attorno ai 5-6 gr, ma esistono pesi più scarsi. Se puoi fare altre fotografie del rovescio, forse potremo confermare o escludere questa possibilità?
    2 punti
  19. Ciao a tutti. Credo di fare cosa gradita nel segnalarvi questa variante del 20 lire 1883 con il 3 chiaramente sovrapposto sul 2. Niente a che vedere con il 1883 con "coda" in basso a destra del 3, che non è una ribattitura. A riguardo segnalo che il Gigante afferma nelle note relative al 20 lire oro di Umberto I che alcuni esemplari coniati nel 1883 (oltreché nel 1885 e nel 1889) "presentano un'escrescenza di metallo, più o meno evidente, in corrispondenza della parte inferiore dell'ultima cifra della data, che può far pensare, erroneamente, ad una cifra ribattuta su un'altra cifra". L'assunto è del tutto esatto. Si tratta infatti di una semplice appendice, situata a fianco della parte bassa del 3 e ascrivibile ad un conio imperfetto, verosimilmente deteriorato. Molti numismatici, tuttavia, continuano impropriamente a catalogare questi esemplari come 20 lire 1883 con 3 su 2. L'erroneità di questa catalogazione ha sempre portato a ritenere che non esistesse un 20 lire del 1883 con il 3 realmente ribattuto sul 2. La variante invece esiste ed è stata censita da Sincona in due aste successive. La ritengo molto più rara dei noti 1882 con 1 su 1 rovesciato o 2 ribattuto su 1. L'ultima immagine è riferita al 1883 con "coda". Un caro saluto a tutti.
    1 punto
  20. Buongiorno a tutti. Spero di non commettere infrazioni o di urtare la sensibilità di alcuno con questo post. Nel caso mi scuso preventivamente. Non è mia intenzione assolutamente. Fatta questa doverosa premessa vengo a sottoporvi la mia richiesta: da qualche mese sto cercando di raccogliere informazioni circa la produzione di aera gravia di forma ovale della serie "Clava/Simbolo di valore" che è stata ipoteticamente attribuita all'ambito etrusco/umbro (cfr., per intenderci, L. AMBROSINI, “Le monete della cosiddetta serie «ovale» con il tipo della clava”, in Studi Etruschi LXIII, 1997, pp. 195-226 reperibile anche su academia.edu ). Tra le altre cose sto spulciando siti e cataloghi di aste per reperire immagini ed informazioni su pesi e dimensioni e sono riuscito anche a tracciare la storia di alcuni esemplari che sono passati di venditore in venditore. Orbene: 1/ Qualcuno ha cataloghi d'asta/di vendita con esemplari siffatti ed ha voglia di mandarmi la scansione (immagini e dati fondamentali peso e misure) ed il riferimento alla pubblicazione? 2/ Qualcuno è a conoscenza della presenza di questa tipologia di oggetti in raccolte museali minori (ho trovato un esemplare con importanti resti di fusione in mostra a Torino, per esempio) e vuole condividerle con me? 2/ Qualcuno di voi è, beato lui, un fortunato possessore di esemplari di questa serie ed ha voglia di condividere con il sottoscritto (anche in forma anonima o privata) le immagini di recto (convenzionalmente con la raffigurazione della clava) e verso (con il simbolo di valore) ed i dati di peso e misure? Non sono interessato alle informazioni per collezionisti, alla stima, ne' tantomeno al prezzo di acquisto. Solo informazioni metriche. Vi ringrazio anticipatamente per la vostra gentile collaborazione. P. S. Mi permetto di allegare due immagini (R & V) di esemplare di sestante tratto dall'asta Artemide LV 24 & 25 april 2021 lot 11 come referenza visiva.
    1 punto
  21. In attesa dell'horror di @Josh81 mio carissimo @caravelle82 vediamo se riesco ad essere all'altezza del tuo 5 lire delfino: Ormai le tenebre sono calate....?
    1 punto
  22. DE GREGE EPICURI A me sembra un suberato, quindi falso d'epoca. Ci sono molte zone in cui emerge del rame, specie al rovescio.
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  23. Io non sono un grande esperto di queste "gialle", ma mi sembra buona, anzi non mi sembra nemmeno tosata, ma sono da vedere dal vivo quando si parla di questi pezzi....
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  24. Un vero gioiello! L’avevo puntata anche io!! Complimenti!!!! Ps anno davvero difficile!
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  25. Il tuo monetario è ritenuto essere Furio Purpureo, come attesta il disegno del mollusco (da cui si ricavava appunto la porpora) e la sigla PVR. Hai fatto bene a pulirla, è una vecchietta con 22 secoli di storia sulle spalle, merita un certo rispetto ....
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  26. Finito i ringraziamenti... son un cin pochi quelli concessi quotidianamente. Comunque rimedio appena mi sarà permesso. Grazie Petronius arbiter per aver contestualizzato lo scritto.
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  27. Emilio Bosco ha scritto quelle parole nel 1933 https://www.amazon.it/Curiosita-numismatiche-mercantile-beneficenza-Vigevano/dp/B06XCRHGB4/ref=sr_1_15?dchild=1&qid=1633370205&refinements=p_27%3ABOSCO+Emilio+-&s=books&sr=1-15 Pur concordando con voi che un collezionista non dovrebbe tener conto di opinioni politiche personali, visto il periodo è difficile pensare che il Bosco non seguisse il pensiero dominante, e per questo non ha perso l'occasione per criticare una parte politica avversa. petronius
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  28. Il processo di coniazione avveniva collocando in tondello vergine, preriscaldato, su un'incudine recante il conio del rovescio e martellandolo, a mano, con il conio del diritto. È quindi del tutto normale che ogni moneta abbia orientamenti diversi, a seconda di come ha ricevuto la martellata
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  29. Questo che hai postato è il più bello tra le due tipologie, come per altri nominali coniati nei primi anni di pontificato di Clemente XI, esiste anche una versione "alternativa" con il conio del diritto inciso dal Borner (Muntoni 118), la differenza è notevole : Ciao, RCAMIL.
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  30. Grazie ad @Illyricum65 per questo post e anche per questo « off topic ». Per riprendere l’argomento di partenza, è vero che Faustina è stata particolarmente onorata, già dal 146, perché se non mi sbaglio, è l’unica imperatrice ad essere elevata al rango di Augusta prima del marito, cesare fino al 161. La tipologia MATER CASTRORVM dell’emissione postuma riporta il rovescio appena modificato (con gli stendardi) raffigurante Aeternitas con scettro, fenice su un globo, e già emesso per le divae Faustinae, madre e figlia. Per questo, l’ipotesi di una variante con l’aquila al posto del fenice mi pare poco probabile nel caso di questo sesterzio postumo. un aureo del B.M per Faustina II: Per quanto riguarda Giulia Domna, è vero che non si vede sui denari la corona radiata del fenice. Ma sono moduli piccoli e forse questo particolare è stato trascurato, poi la tipologia era fissata da tempo e infine, Giulia Domna osava tutto...ad esempio giocare sull’ambiguità di certe rappresentazioni. Un esempio con il rovescio raffigurante Cibele, e dove la legenda MATER AVGG (mater augustorum) si sostituisce alla solita legenda MATER DEVM. CNG Il titolo MATER CASTRORVM, anche se venne attribuito ad altre imperatrici, non s’incontra più dopo Giulia Domna sulla monetazione romana. Esiste una piccola eccezione per Otacilia Severa, moglie di Filippo l’Arabo, su diversi tetradrammi di Alessandria (forse ne scoprirete delle altre) Legenda M ΩT CEOΥHΡA CE M CTΡA, « M CTPA » per « MHTHP CTPATOPEΔΩN » (mater castrorum)
    1 punto
  31. Non è stampo, ma conio. Non sono errori, ma eventualmetne piccoli difetti. Dovuti solitamente a usura del conio medesimo. Nessuna particolarità. Nessun valore agiguntivo oltre al facciale di 2 euro.
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  32. Che bello rileggere la vecchia discussione ricca di spunti ma con - ovviamente - tanti interrogativi ancora irrisolti.. grazie licinio
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  33. Le foto andrebbero fatte con uno sfondo neutro, le margherite e la tela non ci interessano, comunque è un normalissimo 2 euro circolato. Saluti TIBERIVS
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  34. Ciao, anche il mio esemplare ha PNC. Credo che sia normale, se la C finale a volte sembra mancare dovrebbe essere perché il tondello è troppo stretto oppure il conio è decentrato.
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  35. Scrivo in veste di Curatore di sezione e di utente, riallacciandomi a quanto espresso nei due post precedenti. Farò un "off topic", ma mi sembra doveroso, me ne scuserete. 10-15 anni fa non ero ancora iscritto al forum e la mia passione era ancora sopita. Ma poi ho avuto modo (e l'ho tutt'ora) di riprendere quelle discussioni che costituiscono per me la mia "miniera" (come amo dire) di cultura numismatica, unita a tutto il resto che sappiamo. Ma vorrei guardare oltre, al futuro. E mi auguro, da semplice appassionato, che queste discussioni ci siano ancora (magari proposte anche da qualche neofita) e che si distinguano non solo per il loro alto contenuto , ma anche per lo stile pacato, il confronto schietto, la libera espressione del pensiero, il rispetto delle opinioni altrui, anche se diverse dalle nostre. Credo, infine, che queste discussioni portino linfa perché avvicinano nuovi lettori, magari futuri contributori alla crescita del forum. Buona giornata da Stilicho
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  36. Un po di giallo si nota veramente e comunque io credo sia semplicemente un artefatto con qualche prodotto chimico.....qualcuno che si diverte. Forse per come sta adesso rischia di non valer neanche piú due euro. Buonanotte?
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  37. Anche un falso d'epoca può andar bene come Una Napoletana al giorno! Giusto? Eccovi un bel Tari del 1853, di solito sono quasi sempre del 1855.......... e questo è di stile diverso da altri che ho e che ho visto. Peso g.3,89 metallo ? Contorno : rigato
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  38. Tancredi, Vichingo di Normandia, verso il 1000 diventa signore del villaggio di Hauteville : i figli Roberto il Guiscardo e Ruggero, venuti in Italia, in breve ne conquistano importanti aree nelle regioni meridionali e dal 1061 iniziano anche la conquista della Sicilia allora araba, completandola nel 1091 con la caduta in mani normanne di Noto . Nel 1130, Ruggero II di Altavilla eleva a regno la Sicilia, unitamente ai possedimenti di Calabria e Puglia : nel 1161 il nipote di Ruggero, Guglielmo II il buono, è re di Sicilia, regno che tiene fino alla fine della sua vita nel 1189 . Incoronato alla sua maggiore età nel 1171, Guglielmo, spesso impegnato in importanti guerre verso oriente, nella sua Sicilia ottiene un lungo periodo di pacificazione pressochè senza contese, durante il quale dedica buona cura al progresso anche culturale ed artistico : avvia dal 1174 la costruzione del duomo di Monreale, mentre completa la costruzione dello splendido castello della Zisa e realizza importanti opere nel duomo di Palermo . Dalla monetazione siciliana di Guglielmo II, battuta nelle zecche di Messina e Palermo, si nota, tra le monete in rame, il triplo follaro di grande modulo a lui attribuito e probabilmente battuto in Messina, che, anepigrafe, propone una particolare tipologia 'africaneggiante' con al diritto una testa frontale di leone ed al rovescio una palma con datteri che potrebbe anche ricordare il rilievo con palme nel duomo di Monreale .
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  39. In realtà il RIC 1711 riporta la presenza di un’aquila retta da Faustina, mentre il RIC 1711 var. segnala una fenice come nel caso in esame (evidenziata da quella specie di aureola attorno al capo). La classificazione corretta e completa è la seguente: RIC III 1711 (Marcus Aurelius) var. (Faustina holding phoenix on globe); cf. MIR 18, 49-6/19; Banti 89 var. (S C across field); BMCRE 1556 (Marcus Aurelius) var. (Faustina holding phoenix on globe); Cohen 162 var.74 Cosa significa questa legenda? La legenda MATRI CASTRORVM (ovvero “Madre degli accampamenti militari”) fa riferimento ad una onorificienza attribuita a Faustina II dal Senato nel giugno 174 in occasione del VII acclamazione del marito ad Imperatore. Era la prima volta che veniva assegnata ad una donna della famiglia imperiale sebbene non fosse stata la prima ad accompagnare un Imperatore in una campagna militare. La Historia Augusta suggerisce che il titolo le fu assegnato postumo ma esistono monete emesse quando l’imperatrice era in vita. Infine un’inscrizione scoperta a Carnuntum è stata datata al 172 d.C. e ricostruita come "[IOMK]/[Pro s]alu[te]/[uxo]ris Aug(usti)/ Faustinae] Aug(ustae)mat[ris]/[ca]stror(ehm)." che ne attesterebbe la presenza in loco in quell’anno, nonché il già avvenuto conferimento del titolo di MATRI CASTRORVM ma non vi è certezza univoca su questa datazione da parte degli studiosi. Faustina II Sestertius, 31-30 mm. 22.02 grams. FAVSTINA AVGVSTA / MATRI CASTRORVM, Empress standing left, holding patera over altar three standards to left Sear 5280 this coin RIC 1659 (under Marcus Aurelius) "R" http://augustuscoins.com/ed/MATRI/ Rispetto all’esemplare presentato in apertura (III emissione) le differenza stanno nella legenda al diritto, all’assenza del velo (quindi Faustina era in vita in quel momento) e nell’iconografia a rovescio. Questa rientra nella I emissione (legenda FAVSTINA AVGVSTA). Questa tipologia fu emessa anche come denario. Tornando al tema MATRI CASTRORVM, secondo Sear “… Faustina è stata insignita del titolo di "Mater Castrorum" (Madre degli accampamenti militari) nel 174 d.C. in riconoscimento della sua compassione per i soldati nel condividere le difficoltà della vita militare in una campagna attiva”. Si tratta della “prima volta” in cui un titolo militare viene conferito ad una donna nel mondo romano. Il significato di “madre dei campi militari” può per estensione esser allargato a “madre dei soldati” e non implicava una forma diretta di comando (cosa assolutamente inconcepibile nella mentalità romana da parte di una donna). L’iconografia del sesterzio di cui sopra, con Faustina Minore che effettua un sacrificio su un altarino con gli stendardi militari davanti a lei al fine di attirare protezione e benevolenza divina nei confronti delle truppe impegnate nella campagna militare vuole probabilmente una specie di investitura quasi come nume tutelare dell’esercito. In pratica il titolo vuole rafforzare il legame tra famiglia imperiale e l’esercito, non esclusivo quindi dell’Imperatore. In seguito il titolo di MATRI CASTRORVM fu attribuito ad altre imperatrici. La prima è Crispina con un raro sesterzio in stato di conservazione scarso e conservato presso il british Museum (BMCRE 418), quindi Iulia Mamaea che emette esemplari con legenda MATERAVGETCASTRORVM (sottolineando quindi la doppia maternità dell’Augusto e del Campo militare), quindi un’altra appartenente alla dinastia severiana, Iulia Domna, moglie di Settimio Severo che proclama la sua discendenza dagli Antonini. RIC 568 (Settimio Severo), Sear 6596, Cohen 113. Denarius Obv: IVLIAAVGVSTA - Draped bust right. Rev: MATERCASTRORVM - Julia Domna seated left, holding phoenix on globe and scepter; two standards to left. 197 (Rome). The honorific inscription for Julia Domna. White fine-grained marble. 196 CE. 145 × 81 × 62 cm. CIL XIV 120 = CIL VI 1049. Inv. No. 22638. Rome, Vatican Museums, Court of the Pigna (Roma, Musei Vaticani, Cortile della Pigna). Anche lei passa parte del regno sui campi di battaglia al seguito del marito, ribadendo la condivisione da parte della famiglia imperiale alle fatiche e le privazioni dell’esercito durante le campagne militari. Quindi una famiglia imperiale non distante, non che vive nei palazzi ma che condivide gli sforzi dell’esercito con empatia, che gli sta vicino al fine di garantirgli il massimo appoggio. Non solo ma ottiene anche i titoli di MATER AUGUSTORVM, SENATVS ET PATRIAE(*) … Giulia Domna spazia in tutte le direzioni, è la madre in assoluto! (*) in realtà il titolo di MATER PATRIAE non è un inedito in quanto assegnato in passato a Livia. In seguito otterranno il titolo di “madri dell’accampamento” Erennia Etruscilla, Salonina, Ulpia Severina e Magnia Urbica. Per Salonina, la sua famiglia imperiale e il ruolo da loro assunto nei confronti dell’esercito vi invito a leggere la discussione https://www.lamoneta.it/topic/191495-deo-volkano/?tab=comments#comment-2122018
    1 punto
  40. Sperando di fare cosa gradita, desidero segnalare questo convegno, piccolo ma interessante e ben organizzato e frequentato.
    1 punto
  41. Buongiorno e Buona domenica a tutti. La mia Napoletana di oggi, Collezione Litra68 Publica Commoditas 1790 Magliocca 304 Conservazione complessivamente al di sotto di un Mb ma vista la rarità mi va bene lo stesso ? Saluti Alberto
    1 punto
  42. https://www.redcross.ch/it/movimento-internazionale-della-croce-rossa-e-della-mezzaluna-rossa/storia-degli-emblemi Storia degli emblemi 3. Febbraio 2014 I tre emblemi riconosciuti dal diritto internazionale umanitario: Croce Rossa, Cristallo Rosso e Mezzaluna Rossa. Cronistoria della nascita dei tre emblemi del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. 1864: adozione della Prima Convenzione di Ginevra per migliorare la sorte dei feriti e dei malati delle forze armate in campagna. La croce rossa su fondo bianco viene riconosciuta dal diritto internazionale umanitario come simbolo di protezione nei conflitti armati per gli ospedali, le ambulanze e il personale sanitario. L’emblema, ispirato dalla bandiera bianca e creato invertendo i colori della bandiera svizzera, doveva essere facilmente riconoscibile anche da lontano, noto a tutti e di utilizzo comune. Alla croce non viene attribuito alcun significato religioso. 1876: l’Impero Ottomano utilizza l’emblema della mezzaluna rossa su fondo bianco durante la guerra russo-turca. Altri Stati musulmani faranno lo stesso nel corso degli anni seguenti. L’Impero Persiano decide invece di adottare il simbolo del leone e sole rossi su fondo bianco. 1929: accanto alla croce rossa, il diritto internazionale umanitario riconosce la mezzaluna rossa e il leone e sole rossi come simboli di protezione (modifica delle Convenzioni di Ginevra). 1949: dopo la Seconda guerra mondiale le Convenzioni di Ginevra vengono modificate e approvate nella loro attuale forma. La nuova versione conferma la funzione protettiva dei simboli di croce rossa, mezzaluna rossa e leone e sole rossi (art. 38, Prima Convenzione di Ginevra). La conferenza diplomatica respinge invece con una lieve maggioranza la proposta della Stato di Israele di riconoscere la stella di David rossa come ulteriore emblema impiegato dal Magen David Adom (omologa israeliana della Croce Rossa), principalmente per la sua forte connotazione religiosa. 1980: la Repubblica islamica dell’Iran rinuncia all’utilizzo del leone e sole rossi adottando al loro posto la mezzaluna rossa (riservandosi tuttavia il diritto di impiegarli nuovamente in futuro). 1992: dopo la decisione del 1949, continua il dibattito riguardante gli emblemi. Alcune Società nazionali desiderano utilizzare insieme la croce rossa e la mezzaluna rossa, mentre lo Stato di Israele e la sua Società nazionale insistono sul riconoscimento della stella di David quale simbolo di protezione. Conformemente ai suoi Statuti, Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non può ammettere la Società nazionale israeliana all’interno del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa per via del suo segno distintivo. Viene quindi suggerita la creazione di un ulteriore nuovo emblema totalmente neutrale. Su proposta del gruppo di lavoro formatosi nel 1999 a questo scopo, nel 2005, in occasione di una conferenza diplomatica tra gli Stati membri delle Convenzioni di Ginevra, viene discussa la possibilità di impiegare un cristallo rosso su fondo bianco come ulteriore emblema del Movimento. 2005: a dicembre, con la ratifica del terzo Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, il cristallo rosso diventa il terzo simbolo di protezione. La possibilità di inserire all’interno del cristallo rosso un simbolo aggiuntivo risolve diversi problemi del Movimento riguardanti gli emblemi*. Anche lo Stato di Israele e la sua Società nazionale Magen David Adom si dichiarano a favore di tale soluzione. 2006: in occasione di una conferenza internazionale straordinaria della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, gli Statuti del Movimento vengono adeguati affinché gli emblemi siano riconosciuti conformemente alle Convenzioni di Ginevra e ai loro Protocolli aggiuntivi. Con il riconoscimento da parte del CICR, il Magen David Adom è ammesso dall’Assemblea generale della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a divenire uno dei suoi membri. 2007: con l’entrata in vigore del terzo Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra si concludono le discussioni sul processo di creazione del terzo simbolo di protezione: il cristallo rosso (il leone e sole rossi sono ancora oggi riconosciuti dal diritto internazionale umanitario, ma di fatto non più utilizzati). * Una Società nazionale che ha deciso di adottare il cristallo rosso può, sul suo territorio nazionale e a titolo indicativo, inserire all’interno del cristallo rosso uno degli emblemi riconosciuti dal diritto internazionale umanitario oppure una combinazione di essi. Ha inoltre il diritto di incorporare un altro segno distintivo, qualora quest’ultimo sia stato effettivamente utilizzato prima dell’adozione del terzo Protocollo aggiuntivo nonché oggetto di una comunicazione agli altri Stati membri e al CICR. Sul proprio territorio la Società nazionale può addirittura impiegare soltanto quest’ultimo segno distintivo anche se non si tratta di uno degli emblemi riconosciuto dal diritto internazionale umanitario. L’unico esempio esistente è la Magen David Adom, la Società nazionale israeliana, che utilizza la stella di David rossa.
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  43. A me andrebbe più che bene anche con 3 colpetti al bordo ?
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  44. @mty1805 @lorluke It is particularly interesting to consider that "type 2" copper-coins (Milan, after 1810) are not only the results of new dies, but also of a new technique of coinage, i.e. inside a collar. This is a containing metallic ring just lager than the coining planchet and against which this latter is pushed by clashing dies, causing coin border to rise and smooth. This method was adopted since 1808 by the Mint of Milan for gold and silver coinage (it was a re-invention by the ingenious 'Royal Mechanician' Giuseppe Morosi) and then by the mints of Venice and Bologna, but only later on for copper coins. In a couple of months, I hope, a book of mine on the coinage of the Italic Reign (1805-1814) will be published and many aspects of Napoleonic coins (still largely unpublished), will be there presented and discussed. For what concerns the soldo type 1 with border type 2, it was surely striken as a normal coin after mounting old dies with the new device, whatever the reason (pattern, error, misunderstanding, ...). It is certainly R4. E' particolarmente interessante considerare che le monete di rame "tipo 2" (Milano, dopo il 1810) non sono solo il risultato di nuovi conii, ma anche di una nuova tecnica di coniazione , cioè quella a virola. Questa è un anello contenitivo metallico appena più grande del tondello da coniare e contro la quale quest'ultimo viene spinto dai conii che imprimono la moneta, determinando l'innalzamento del bordo della moneta ed il lisciamento del contorno. Questo metodo era stato adottato fin dal 1808 dalla zecca di Milano per la monetazione d'oro e d'argento (si tratta di una re-invenzione del geniale "Reale Meccanico" Giuseppe Morosi), e quindi dalle zecche di Venezia e Bologna, ma solo successivamente per le monete di rame. Tra un paio di mesi dovrebbe uscire un mio libro sulle coniazioni del Regno Italico (1805-1814) e molti aspetti della monetazione napoleonica (in gran parte inediti) saranno lì presentati e discussi. Per quanto riguarda il soldo "tipo 1" con il contorno "tipo 2", questo fu certamente coniato dopo aver montato i vecchi conii con il nuovo dispositivo, qualunque ne sia stato il motivo (prova, errore, malinteso, ...). E' certamente R4.
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  45. @caravelle82 @grigioviola @Illyricum65 @QuintusGrazie davvero per gli attestati di stima! Il diritto velato è sempre raro e piuttosto apprezzato. Dallo stile del conio di diritto è un MATRI CASTRORVM, giusto? @Illyricum65,confermi? Una moneta con questo rovescio a poco più di 10 euro, anche se consunta, rappresenta una grande conquista per la propria collezione numismatica. Si tratta di uno dei miei rovesci preferiti. E' particolarmente significativo perché si tratta della prima onorificenza militare accordata ad una donna, seppur non collegata ad un reale potere (in seguito verrà copiata da Giulia Domna). Tale titolo le venne conferito in vita, presumibilmente nel 174 (si veda Dione Cassio): ad ulteriore conferma di questo assunto esistono anche sesterzi non postumi con busto non velato e la legenda FAVSTINA AVGVSTA recanti questo rovescio.
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  46. Bronzo di Elagabalo che raffigura sul rovescio Tyche in piedi a sinistra, con il piede destro su una prua, che tiene un busto e una lancia, entro un tempio tetrastilo con frontone a arco centrale (CNG 118). Starting price: 180 USD - Estimate: 300 USD - Result: 700 USD Lot 867. JUDAEA, Nicopolis-Emmaus. Elagabalus. 218-222 CE. Æ (23mm, 11.28 g, 6h). Dated CY 2 (219/20 CE). Laureate, draped and cuirassed bust right / Tyche standing left, with right foot on prow, holding bust and spear, within tetrastyle temple with pediment and central arch; E B (date) in exergue. Sofaer 3; SNG ANS 1044. Earthen dark green patina, some roughness. Fine. From the Dr. Jay M. Galst Collection, purchased from Brian Kritt.
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  47. Il triangolo potrebbe essere un Delta maiuscolo. apollonia
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  48. Ottimo, come sempre! Appena mi sarà possibile farò di tutto per essere presente alle vostre iniziative. Purtroppo un pò a causa della distanza e un pò a causa degli impegni professionali mi sono perso tante belle giornate ricche di numismatica e piene di cari amici. Avanti così!
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  49. I prezzi veri sono quelli dei realizzi delle aste. I cataloghi servono per le tirature; a volte per la rarità.
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