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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/10/21 in tutte le aree
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Buon giorno @Fabioloca, di norma è FONDAMENTALE allegare foto nitide, complete e dettagliate delle banconote x avere una valutazione perché anche la presenza di un minimo difetto compromette il valore (ad es. un angolo arrotondato o una piccola piega ecc..) I collezionisti sono maniaci esigenti! ? Tuttavia, nel caso delle tue "banconote" direi che è superfluo perché sono comunissime e valgono pochi euro. In realtà le 2 da 500 lire non sono nemmeno banconote ma "biglietti di stato" perché sono emissioni governative e non bancarie. Infatti, come vedi, c'è scritto "Repubblica Italiana" al fronte, e non "Banca d'Italia" come sulle 1000 lire. L'unico biglietto che ha un minimo interesse è la 500 lire Aretusa che, in condizioni assolutamente perfette (la tua SEMBRA avvicinarcisi molto) vale sui 15€. Le altre 1-2€ (che nessuno ti darà perché le ha già...) Consolati divagando con lo sguardo nei dettagli celesti della bellissima 500 lire Mercurio (gli ingranaggi in fondostampa al fronte hanno il fascino di un disegno di Escher) col futuristico Pegaso meccanico alato (retro) che cavalca verso il sole..5 punti
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Salve a tutti, ho il piacere di condividere con voi l'ultimo mio acquisto, un bello scudo con castello per Genova, 1631. Ho aspettato anni per trovarne uno che avesse la perlinatura completa (o quasi), che fosse centrato, di modulo regolare e largo, in una conservazione buona. Quando l'ho visto ho detto: questa non mi deve sfuggire Rotturina di conio proprio sul castello, vero, ma mi piace molto. Ogni commento sarà gradito Peso 38,29 grammi Grazie a tutti4 punti
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Ciao amici, niente di speciale, stavo pasticciando nel computer e ho trovato alcune foto salvate di monete della mia collezione e volevo condividerle Ormai le posso guardare solo in foto, perchè dal vivo non ci vedo più tanto bene, neppure con la lente La terza (con esergo RM) supera i 2gr4 punti
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Prova a dare un'occhiata a questo articolo: http://www.montevecchia.it/sito_falsi/tab_falsi_5.htm3 punti
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Il fattore gusto, relativamente al trattamento subito da una moneta (tanto più se non dichiarato) non centra nulla. Se leggo: "eccezionale rame rosso", e il metallo ha una tonalità "salmonata" (ammesso che venga confermata la corretta tonalità del rame rappresentata in foto), da curatore, se so di potermi esprimere lo faccio al fine di aiutare i collezionisti. Può non essere la cosa migliore del mondo sentirsi dire una cosa diversa da quello che ci si aspetta, ma qui tutti, io compreso, siamo qui per imparare e migliorarci. Personalmente non intervengo sempre e ovunque; non ho vergogna nel riconoscere che in molti ambiti non ho una sicurezza tale da esprimermi con convinzione al fine di fornire l'aiuto auspicato.3 punti
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DE GREGE EPICURI Il CCNM organizza la prima conferenza in presenza nella nuova sede di via Kramer 32, a Milano in Porta Venezia (al piano-terra in fondo al cortile a destra; citofono SEIDIPIU). La sede è raggiungibile con MM1 (fermate di Palestro o Porta Venezia),con i tram 5 e 9 e con gli autobus: 56,61,62,81,90 e 92. Inoltre coi treni S1,S5 ed S6. Si terrà martedì 19 ottobre alle 20.45; occorreranno green-pass e mascherina, e rispetto del distanziamento. Dopo mesi e mesi di video-conferenze, abbiamo pensato che fosse l'ora di vedersi anche di persona. In futuro forse saremo in grado di associare anche il video, ma per il momento abbiamo problemi tecnici. Il tema trattato dal prof. A.Cavagna è quello già proposto e poi rinviato lo scorso anno: "Un viaggio a Taranto nel 1911". Ernest Babelon, allora direttore del Cabinet des Médailles di Parigi, racconta che il 22 giugno 1911 a Borgo Nuovo di Taranto sarebbe venuto alla luce un grande ripostiglio di monete che, subito dopo la scoperta, venne diviso in tre lotti e immesso sul mercato antiquario. Un noto collezionista di origini greche, Michail Vlastos, riuscì ad acquistarne in breve tempo un primo lotto e, seguendo le vicissitudini dei restanti due, potè incorporare altre 100 monete nella sua collezione. L'ultima porzione (318 pezzi) venne invece dispersa in altre vendite. Sembra che il ripostiglio comprendesse un insieme apparentemente incongruo di emissioni da diverse aree mediterranee, accanto ad argento in lingotti ed in frammenti.2 punti
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Ciao amici, niente di speciale, stavo pasticciando nel computer e ho trovato alcune foto salvate di monete della mia collezione e volevo condividerle Ormai le posso guardare solo in foto, perché dal vivo non ci vedo più tanto bene, neppure con la lente2 punti
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2 punti
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Il tondello con l'impronta di Fillippo è passato sotto un macchinario in uso in varie zecche d'Italia; ovviamente per Napoli non c'è documentazione a riguardo, per le altre certo che si. Un solo dubbio rimane.....cioè che questo tipo di macchinario potesse essere utilizzato anche dai falsari. E secondo un mio parere è quello che più si avvicina alla realtà. Ha raggiunto anche quel prezzo perchè a memoria è il primo taglio da 9 Cavalli che si vede di questa forma.....per i Grani ne abbiamo alcuni osservati. Buon proseguimento di discussione.2 punti
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Su questo avrei dei dubbi ma, ovviamente, non ho certezze neppure del contrario. La mia idea iniziale, che ho esplicitato solo in parte per dare “aria” al dibattito, era improntata sulla base di un conio di prova per il sistema “ di trafile a coni rotanti “ ecco perché ho scritto questo al post n.4. Se poi abbia circolato o meno resta una ipotesi tutta da verificare nel momento in cui dovesse venire fuori un conio identico su altro tondello ( magari di forma regolare ). Finora questa caratteristica si era vista soprattutto con i Grani, molti dei quali ribattuti -proprio come la moneta in oggetto- su tondelli di Filippo II. Come questo che segue;2 punti
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Di sicuro è ribattuto su di un tornese di Filippo II,vedo VTR ad ore 7 del dritto e MO di COMMODITATI ad ore 5 del rovescio...2 punti
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E' la particolare e piuttosto inconsueta indicazione del valore, apposta sul dorso dell'aquila al diritto, appunto, di un pentalitron ( o dracma ) parecchio raro, coniato in Agrigento attorno al 460-440 a.C. . Noto in Westermark in totali 24 esemplari, unisco uno degli 8 censiti in mani private, passato lo scorso anno in CNG 115 al lotto n. 27 . Dai 16 esemplari che risultano in musei, aggiungo, dal sito on-line del museo di Berlino, un notevole esemplare lì custodito ed ancora l'esemplare all'Ashmolean musem di Oxford .1 punto
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Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Volevo segnalare il prossimo VI^ convegno filatelico-numismatico di Venezia-Mestre nel giorno 16 ottobre p.v. dalle ore 9.00 alle 18.00 nella consueta collocazione del Novotel di Mestre, immediatamente adiacente all'uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Il lusinghiero successo della manifestazione del 2020, pur conscio della situazione molto particolare che stiamo vivendo, e, visto l’annullamento di tutti i convegni precedenti (adesso sta iniziando la stagione convegnistica) e la lenta ripartenza che si prospetta, mi fa considerare questa edizione ancora come una sfida. Sia alla fine del convegno precedente, sia adesso sto avendo richieste di conferma dell’effettuazione della manifestazione. Che confermo, quindi, in questa sede ed inizio a pubblicizzare oggi. La squadra che mi accompagna è sempre la stessa, collaudata: quindi sia i Circoli Numismatico di Padova e quello Filatelico-Numismatico di Noale, oltre che Andrea Melchioretto, fresco Responsabile Comunicazione e Social della NIP (https://numismaticinip.it/segreteria), che coordinerà la parallela sessione culturale-divulgativa. Al momento ci sono in programma tre memorie, contando di ampliarle, il dettaglio e l’ufficializzazione verrà fatta convenientemente in anticipo e quando avremo il panel certo di tutti i relatori. Ovviamente vi sarà da sottostare ai protocolli previsti, confidando in una definizione chiara delle modalità da parte del legislatore. Allego a tal proposito locandina dell'evento. Come sempre la lista dei partecipanti la redigerò poco prima. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis1 punto
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PRUTAH EMESSA DURANTE LA PRIMA GUERRA GIUDAICA TIPO DI MONETA Prutah METALLO Bronzo AE TECNICA Coniazione AVVENIMENTO Prima Guerra Giudaica EPOCA Romana – Giudaica ANNO 68 – 69 d.C. ZECCA Giudaica (Gerusalemme?) DIAMETRO 15,69 mm PESO 2,44 gr RIFERIMENTI BIBL. B.M.C. , 27, 51 ; Meshorer, 156 DRITTO Anfora scanalata con coperchio sfregiato; legenda in lingua ebraica : “Anno 2” VERSO Foglia di vite su viticcio; legenda in ebraico: “Per la libertà di Sion” CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ mBB / NC PROVENIENZA (Collezioni / aste) I TEMPI DI QUESTA MONETA: PRIMA GUERRA GIUDAICA La moneta in questione trova la sua collocazione fra il 68 e 69 d.C. , in piena Prima Guerra Giudaica. Le origini di questa guerra vanno cercate nella pretesa del procurator Augustii della Giudea Romana, Gessio Floro, che venissero prelevati 17 talenti d’oro all’interno del Tempio di Gerusalemme. Naturalmente trovò opposizione giacché dal Tempio per la legge ebraica non doveva essere prelevato nulla, come non doveva essere posta alcuna immagine pagana. Già Caligola nel 40 d.C. ebbe a non ingraziarsi il popolo ebraico per voler far porre nel Tempio un suo busto per essere venerato. Il malcontento si interruppe all’epoca quasi subito giacché nel 41 Gaio ebbe a morire. Così arriviamo nel 66 e Gessio Floro, alla opposizione del popolo giudaico, mando i suoi soldati che uccisero circa 3600 persone. La legge romana appurò che la colpa di tali disordina era da attribuire solo al procurator Augustii e non ai Giudei; ma anche se questo doveva servire a distendere gli animi, gli ebrei più facinorosi e patrioti attaccarono la guarnigione romana di stanza a Masada sterminandola. Il sacerdote del Tempio occupò lo stesso proibendo i sacrifici nei confronti dei Romani. Incendiati nella città alta di Gerusalemme vari edifici romani, Gessio Floro mandò duemila uomini per sedare la rivolta ed il sacerdote del Tempio venne ucciso. I superstiti si rifugiarono poi in Masada. Non pago e scevro di ogni abilità politica, Gessio Floro in Caesarea fece uccidere circa diecimila Giudei facendo così espandere la rivolta in tutta la Giudea settentrionale. Causa questo espandersi, intervenne con la XII legione il governatore di Siria Gaio Cestio Gallo, che saccheggiò buona parte della Giudea spingendosi sino a Gerusalemme in concomitanza della Festa delle Capanne. In un primo momento il governatore ebbe la meglio riappacificando diversi quartieri della città, ma rivoltosi da ogni parte del territorio si unirono ai ribelli e lo stesso Cestio ebbe salva la vita con non poche difficoltà, con la sua legione quasi sterminata. A capo della rivolta, i ribelli scelsero Eleazar, mentre nel 67, Nerone inviò a sedare questa rivolta Vespasiano, futuro imperatore , a comando di 3 legioni di 6000 armati ciascuna: la Legio V Macedonica, la Legio X Fretensis e la XV Apollinaris (il legatus era suo figlio ed anche lui futuro imperatore Tito) ; 23 coorti, 6 alae di cavalleria e diversi numeri di truppe alleate (15000 in tutto) prese da Antioco IV di Commagene, Erode Agrippa II e Gaio Giulio Soaemo e Malco II dei Nabatei. Vespasiano e Tito da Tolemaide mossero verso la Giudea conquistando Gabara , proseguendo per Iotapata e conquistandola, provocando in Gerusalemme sconcerto per tale evento. L’arrivo dei romani venne invece accolto con gaiezza a Caesarea Marittima, dove la maggior parte degli abitanti erano di origine greca. Proseguendo nei mesi, i Giudei rivoltosi avevano trovato rifugio fra le rovine di Ioppe, distrutta da Cestio nel 66, che ricostruirono. Ioppe fu un punto saldo per attacchi di pirateria da parte dei Giudei. Però ben presto i romani riuscirono a conquistare Ioppe dopo aver sfruttato una tempesta che distrusse la flotta nemica. Ribellatesi anche Tiberiade e Tarichee (in territorio di Agrippa) mentre Vespasiano faceva riposare l’esercito in Caesarea di Filippo, con orge e festini ed offerte agli Dèi, lo stesso inviò spedizioni punitive contro queste due città come a voler ringraziare Agrippa per la sua ospitalità. Si mosse con il figlio Tito, di stanza a Caesarea, per incontrarsi in Tiberiade, accampandosi a Sennabris, a trenta stadi dalla città. Vespasiano ebbe a mandare il decurione Valeriano con cinquanta cavalieri, a parlamentare e far proposte di pace agli abitanti, non desiderosi della ribellione; però con i suoi armati dovette fuggire in quanto un folto gruppo di rivoltosi, con a capo un certo Gesù, gli furono addosso. In seguito, Tarichee venne conquistata da Tito, nonostante le sue mura di difesa. Vespasiano invece occupò Tiberiade vendendo 30.400 schiavi, fra cui 6.000 destinati a Nerone per il canale nell’istmo di Corinto. Gli abitanti galilei accettarono di arrendersi ai Romani, ma dei rivoltosi di Giscala, Gamala e del monte Tabor continuarono a contrapporsi. Vespasiano assediò e conquistò Gamala mentre Giulio Placidio, tribunus militum, conquistava il monte Tabor. In città fu una strage, tanto che sopravvissero solo due donne. Giscala, in Galilea, aprì invece le porte a Tito che ivi si presentò con 1.000 cavalieri. Il ribelle Giovanni, che teneva sotto scacco i cittadini, chiese una tregua per decidere, visto che era il giorno del sabato. Tito acconsentì come forma di rispetto per le usanze locali, ma Giovanni ebbe a fuggire verso Gerusalemme istigando il popolo contro i Romani. Il giorno dopo, gli abitanti spalancarono le porte al futuro imperatore accogliendolo come un liberatore. Nel mentre Vespasiano mandò a Caesarea la Legio V Macedonica e la XV Apollinaris per le hiberna, mentre la X Fretensis venne inviata a Scitopoli. Vespasiano nel mentre sottometteva Iamnia e Azoto, portando poi in Caesarea i Giudei scesi a patti. In Gerusalemme invece la tensione era alta. Il Sommo Sacerdote Anania era favorevole a scendere a patti con i Romani per contrattare la pace. Dall’altra parte vi erano gli Zeloti e gli Idumenei che avevano comunque fatto breccia nelle menti della maggior parte dei cittadini. Inoltre in quei giorni in città entrarono numerosi briganti e bande provenienti da tutta la Giudea, che uccisero eminenti uomini di Gerusalemme imprigionando anche i reali. Instaurarono nel Tempio il loro quartier generale. Li chiamavano : Zeloti. Gli stessi uccisero circa ottomilacinquecento persone , loro stessi compatrioti, giacché si erano ribellati a che il Tempio venisse usato come quartier generale. La situazione era assurda e surreale: il Sommo Sacerdote chiese aiuto ai Romani, mentre gli Zeloti agli Idumei. Così gli Zeloti si ritrovarono in Gerusalemme ad essere assediati dal popolo della città che, a sua volta, era assediato da 20.000 Idumei corsi in aiuto degli Zeloti. Questi ultimi, che si consideravano dei veri patrioti, con gli Idumei , che fecero entrare di notte, massacrarono molta della popolazione della città, Ebrei come loro, compreso il Sommo Sacerdote. Arrivò l’anno 68 d.C. e molti ufficiali romani chiesero a Vespasiano il suo intervento. Questi, scaltramente, disse loro di aspettare giacché facendo così sicuramente avrebbero trovato i rivoltosi in minor numero in Gerusalemme. Nella Palestina del I sec. d.C. vi erano molte bande e molte fazione, fra le quali spiccavano i Sicarii , così chiamati dal fatto che per uccidere usavano la sica , che era una spada corta. Questo gruppo , a differenza di quel che si può pensare, non avevano nulla a che vedere con il patriottismo ebraico, anzi: erano persone dedite a ruberie di ogni sorta andando contro le leggi ebraiche della Torah. Accadde in quell’anno che durante la festa degli Azzimi, essi entrarono – forti dal sapere che i Romani non si muovevano e che Gerusalemme era allo sbando – in Engadde, una cittadina e massacrarono la popolazione rubando ogni cosa . Ci narra Giuseppe Flavio che in quell’occasione ebbero ad uccidere anche settecento fra donne e fanciulli. Le loro azioni però diedero coraggio ad altre bande giudaiche dedite a ruberie varie e così le loro fila, pian piano si ingrossarono. Ciò fece si che Vespasiano iniziò a marciare per liberare le città dagli Zeloti. A Gadara, in Parea, gli abitanti si accordarono in segreto con i Romani, ma i ribelli vennero a sapere ciò ed iniziarono a vendicarsi. Ma all’arrivo di Vespasiano, furono gli stessi abitanti ad abbattere le mura cittadina in segno di benvenuto verso i Romani., accolti come salvatori. I ribelli vennero inseguiti da Giulio Placidio, forte di 500 cavalieri e 3.000 fanti. Inseguiti sino al Giordano, Placidio compì una strage di 15.000 Giudei, facendo 2.200 prigionieri. Occupò Giuliade, Abila e Basimoth nonché altre città fino al lago Asfaltite , ponendo a guardia delle stesse, nei presidi costruiti, i disertori più fidati. Tutta la Parea così venne posta sotto il controllo di Roma. Recandosi ad Antipatride, intanto Vespasiano devastò il territorio circostante sino all’Idumea, uccidendo 10.000 uomini e facendo 1.000 prigionieri. Ad Emmaus, vicino, pose l’accampamento per la V Macedonica . Pose due guarnigioni a Batabris e Cafartoba, due città dell’Idumea centrale. Scappati i rivoltosi da Gerico, Vespasiano entrò in questa che era deserta. Gerasa venne saccheggiata, oltre che ai villaggi vicini, dalle truppe di Lucio Annio che uccisero circa 1.000 giovani e posero in schiavitù donne e bambini. In Gerusalemme invece, nessuno poteva uscire dalla città finché vi fossero gli Zeloti; quindi gli Ebrei che patteggiavano per l’arrivo e la liberazione da parte dei Romani non poterono far altro che attendere. Vespasiano però dovette attendere per assediare Gerusalemme, vista la notizia giunta che l’imperatore Nerone si era tolta la vita. Così il futuro imperatore dovette aspettare un nuovo imperatore e i suoi ordini. Ed il nuovo imperatore fu Galba. Tito e Agrippa vennero inviati nell’Urbe per omaggiare Galba, ma questi solo dopo sei mesi venne ucciso e al suo posto, in quell’anno dei tre imperatori, venne fatto imperatore Otone. Agrippa proseguì per Roma mentre Tito, non sapendo cosa fare in attesa di istruzioni da Roma, decise di ritornare indietro. Fra le agitazioni in Giudea, Vespasiano vide susseguirsi a Gala diversi imperatori, sino a giungere a Vitellio. Intanto Simon bar Giora si preparava, fra tumulti vari, a conquistare Gerusalemme con 40.000 uomini. Venendo in seguito a sapere che lo stesso uomo aveva conquistato effettivamente la città, Vespasiano mosse con la cavalleria verso Gerusalemme mentre Sesto Vettuleno Ceriale devastava l’Idumea superiore. In mano ai rivoltosi e briganti rimanevano Erodion, Macherunte e Masada. Venuto a sapere , una volta tornato a Caesarea, di come Vitellio si impossessò del potere, Vespasiano venne acclamato da soldati, ufficiali e generali (visto che Vespasiano dapprima rifiutò) qual nuovo imperatore. Mentre in Italia si fronteggiavano le legioni di Vitellio contro quelle mandate da Vespasiano, in Gerusalemme si creò una lotta fra fazioni, come quella di Eleazar ben Simon, prendendo a sé un buon numero di notabili nonché di Zeloti. Le fazioni erano capeggiate dai vari Giovanni, Simone ed Eleazar. Le vie di Gerusalemme erano colme di spargimenti di sangue continuamente. In tutto questo marasma, chi ne faceva le spese era il popolo. Morto anche Vitellio, alla fine Vespasiano in qualità di imperatore salpò alla volta di Roma, lasciando al figlio Tito il compito di conquistare Gerusalemme e di riportare la pace in Giudea. Al suo comando Tito, figlio di Vespasiano, aveva le legioni oramai veterane delle campagne in Giudea: la X Fretensis, la V Macedonica, la XII Fulminata e la XV Apollinaris ; inoltre disponeva di truppe alleate e di un buon numero di ausiliari siriaci. Siamo quindi giunti al 70 d.C. Giunto che fu a trenta stadi da Gerusalemme Tito mandò avanti 600 cavalieri scelti per rendersi conto della situazione; forte del fatto che sapeva benissimo come il popolo voleva la pace. Tito infatti prendeva molto in considerazione il rispetto verso le genti di Giudea. Accampatosi ora con le legioni fuori le mura di Gerusalemme, ebbe i primi problemi sul Monte degli Ulivi dove vi furono attacchi che i Romani respinsero dopo due settimane, abbattendo la prima delle tre cinte murarie di Gerusalemme penetrando così nel quartiere di Bezeta . Intanto per la Pasqua Ebraica, gli uomini di Eleazar fecero entrare dei pellegrini nei confini del Tempio, che altri non erano se non i seguaci di Giovanni di Gamala. I Romani da una parte e le fazioni ebraiche che combattevano fra di loro, il Tempio divenne un bagno di sangue dove alla fine gli uomini di Giovanni ebbero la meglio così che a Gerusalemme rimasero solo due fazioni. Come detto, i Sicarii, uomini atti all’assassinio, oltre a combattere i Romani uccidevano anche persone , ebrei come loro, che denunciavano le loro violenze o persone che erano a favore dell’entrata dei Romani in città per portare la pace. Quelli che poi, superstiti della conquista di Gerusalemme in quell’anno, ebbero a rifugiarsi a Masada, non furono degli eroi, ma gente che prima di essere “patriottica”- cosa che non furono – altro non erano che assassini per i propri comodi: il potere. Proseguendo la conquista di Gerusalemme, per facilitarsi l’ingresso verso il Tempio Tito attaccò la Fortezza Antonia, per poi conquistare la Spianata. Giovanni e Simone, catturati, vennero l’anno dopo portati a Roma. Il primo rimase a vita in carcere mentre il secondo, sfilando fra i 700 prigionieri per le vie dell’Urbe, venne poi condannato a morte. La conquista di Gerusalemme si poteva definire ultimata ma non la Guerra, tanto che proseguì sino al 73 quando venne conquistata Masada; roccaforte erodiana posta su di un altopiano scosceso retta da un gruppo di Sicarii, con a capo un certo Eleazar ben Yair. Essa venne presa sotto il comando del governatore Lucio Flavio Silva. Viene detto che i Sicarii alla fine si uccisero coraggiosamente pur di non cadere prigionieri o sotto la spada dei Romani. Recenti scoperte archeologiche però hanno tolto però questo alone di romanticismo su quella che fu la presa di Masada e la fine dei Sicarii, non trovando abbastanza scheletri che facessero ipotizzare scientificamente ad un suicidio di massa. Con la caduta di Masada e la conquista romana della fortezza stessa termina quella che fu la Prima Guerra Giudaica.1 punto
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Come è noto il titolo di mater castrorum sarebbe stato concesso a Faustina, secondo Cassio Dione, dopo la pioggia "miracolosa" durante le guerre marcomanniche, da sempre datata durante l'estate del 174. Tuttavia dopo recenti "ricalcoli", alcuni hanno messo in evidenza che tale evento possa essere ricollocato o al 172 o addirittura al 171. Qui l'articolo più recente dello studioso che sostiene la datazione al 171: http://archeol.sav.sk/files/04_Kovacs.pdf1 punto
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Finito di leggere poco fa il libretto di uso e manutenzione della vettura... ma è sto ben poco utile ? Dovrò far affidamento a video tutorial su Youtube per procedere alla sostituzione dei supporti inferiori del motore. So già che sarà un'avventura... ?1 punto
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Nato il 16-Aprile-778, Ludovico I il pio, unico figlio sopravvissuto a Carlo Magno, diventa re dei Franchi ed imperatore dell'impero carolingio, tra il 814 ed il 840 . Di importante formazione religiosa, probabilmente anche guidato ed influenzato dalle idee e dalla personalità del nobile visigoto poi fattosi monaco Benedetto di Aniane, Ludovico vede uno dei percorsi per consolidare il potere imperiale centrale su un impero enorme, anche nell'indirizzo di questo in una caratterizzazione di impero unitamente cristiano . La monetazione carolingia, basata sul denaro di argento, vede sin dall'origine un consistente gruppo di zecche imperiali che battono moneta pressochè nella totalità con indicazione nei conii del nome delle zecche emittenti . Così esordisce anche Ludovico I che, però poi aggiorna la tipologia di questa monetazione introducendo un nuovo tipo intitolato al rovescio "cristiana religio" , leggenda che contorna un tempio a 4 colonne sormontato da croce : per l'impero unitariamente cristiano, anche la moneta diventa visivamente unitaria, di un unico tipo prodotto da tutte le zecche imperiali ma senza più alcun nome delle zecche emittenti . In questo quadro europeo, Venezia, nominalmente parte dell'impero di Costantinopoli, dovendo guardare ai rapporti commerciali con l'Europa carolingia, probabilmente nel periodo di regno di Ludovico o dei suoi immediati successori, batte una moneta, pervenutaci in estremamente rari esemplari, chiaramente del tipo "cristiana religio" ma senza il nome dell'imperatore e con la particolare leggenda "salva vinecia" .1 punto
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A volte ci son monete che, con il loro valore affettivo, superano di gran lunga altre monete di maggior valore pecuniario. Tinetela stretta in ogni caso. Ciò che mi dispiace, è il venire a sapere che un professionista del settore fosse convinto della sua autenticità all'atto della vendita. Ma può succedere. Nessuno è infallibile. Mi auguro solo che fosse in buona fede.1 punto
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taglio: 2 euro paese: Finlandia anno: 2012 tiratura: 3.234.000 condizioni: bb città:Paestum1 punto
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La moneta è un bell' esemplare. È sicuramente SPL. La mano sulla lancia è messa bene,la veste di Minerva anche... la coccarda è ben definita. Le foto non sanno giustizia ai campi....Uno SPL+ azzardo. Bella moneta.1 punto
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Per chi cercasse i giusti approfondimenti metto i link alla prossima asta Feydeau Bourse Numismatique dove compaiono in vendita i lotti in oggetto: post 1: https://www.sixbid.com/en/fbnumis/8889/greek-coins/7494974/lucania-thurium-ar-nomos?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false post 2: https://www.sixbid.com/en/fbnumis/8889/greek-coins/7494975/bruttium-locri-ar?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false1 punto
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Non è facile dare un parere in certi casi, e personalmente sono scettico al riguardo, un po perchè non nascondo di non aver sviluppato un occhio certosino relativamente allo stile dei minimi particolari. Inoltre entrano in gioco fattori prettamente fotografici, che potrebbero rendere il tutto più complicato. Ad esempio, fattori come luce, compressione grafica e prospettiva di scatto giocano pessimi scherzi. Nel caso di questa tipologia, ci si mette anche il conio particolare, nel senso che per quanto riguarda questo millesimo, il 28, la leggera decentratura del bordo è congenita nei problemi di coniazione, quindi non è un aspetto chiave per quanto riguarda la valutazione di autenticità. Da quello che vedo, sorvolando quindi sulla perlinatura per gli anzidetti motivi (se fosse per quella, già molti esemplari autentici, fotografati malamente, mi farebbero una pessima impressione) rimarrei perplesso sulla R di Romagnoli, sotto l'esergo, decisamente difforme dall'originale (ma ripeto, attraverso una visione prettamente fotografica, personalmente non mi sbilancerei ancora). Su monete così usurate, ci vuole molta esperienza per cogliere quei minimi particolari chiave. Esperienza che, ripeto, non possiedo. La patina non è per niente malvagia, e l'accenno di "bersaglio" sarebbe un buon segno. Sentiamo @Monetaio che ne pensa... a questo punto son curioso. Lui ne vede certamente più di me... anche se sono al di sotto del FdC Chiudo facendo un breve elenco di dettaglio circostanziali, che potrebbero aiutare a capire l'eventuale autenticità: - Il ritrovamento è avvenuto casualmente? - Hai notizie di un eventuale acquisto in passato per questa moneta? magari è un lascito di qualche parente? Oppure è stata regalata? - l'insieme delle monete con cui era associata, sono monete comuni e di qualche valore? che monete sono? La risposta a queste domande potrebbe fornire, auspicabilmente, qualche utile informazione. Fabrizio1 punto
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Buongiorno, Stessi conii dell’esemplare ex Pegasi Numismatics 42/54 del 19.05.2020, ex Pegasi Numismatics 40/48 del 28.05.2019, ex Pegasi Numismatics buy or bid 153/29 del 27.02.2018, 6,95 grammi..1 punto
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Buongiorno @dracma, Premesso che non sono un tecnico, condivido qualche osservazione personale. Al rovescio parrebbe presente una minima traccia residua della decorazione del bordo (?), se così fosse la domanda che mi pongo è quanto ampia essa potesse essere in origine, per valutare il diametro del conio completo. Altra domanda da non esperto conoscitore delle emissioni incuse di Metaponto: capita sovente che la terminazione inferiore delle brattee non fosse ben allineata ai chicchi, al punto di non congiungersi con l’apice di questi ma lateralmente, come nel primo e terzo chicco dal basso nel lato destro? A dire la verità, da una breve ricerca su acsearch, un paio di esemplari coi medesimi riferimenti bibliografici di quello oggetto del topic riportano questo genere di difetto, ma è altrettanto vero che in alcuni punti presentavano tracce di scivolamento di conio.1 punto
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Per quanto concerne l'esemplare di Thurii mi pare che provenga dagli stessi conii di un pezzo del British Museum e peraltro mi sembra anche visibile lo stesso difetto di conio al D/ sull'elmo di Athena. BMC 12 (p. 288)1 punto
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Le foto non sono delle migliori... a me sembra di vedere segnetti da fustellatrice monete in rotolino. Ben venga se mi dbaglio.1 punto
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Grazie Rocco, era questa l’informazione che cercavo… ho imparato una cosa nuova oggi ?1 punto
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Avviso apparso sul sito del Vaticano 26 ottobre emissione dei 2€ di Dante1 punto
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Inserisco il riferimento completo dell’asta, giusto per farsi un’idea anche della descrizione completa, con i dati ponderali, e del realizzo. LOTTO 773 - ASTA NUMISMATICA E-LIVE 1 Base d'asta: 20,00 EUR Offerta corrente: 280,00 EUR NAPOLI. Filippo IV (1621-1666). 9 cavalli 1656. Falso d'epoca? Moneta da studio. CU (g 7,15 - Ø 33 mm). Grading/Stato: BB1 punto
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La composizione della data sul conio madre veniva impressa con punzoni singoli di ogni numero e non con un punzone intero per tutta , quindi questi disallineamenti sono frequenti, tanto da non considerarli come varianti.1 punto
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Poi, magari, ci sarebbe anche da interrogarsi sulla forma del tondello!! Qualche ipotesi a riguardo?1 punto
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Interessante @dracma l'esemplare da Kunker che sarebbe dunque il 5° con foglia . Allargando il campo a questi rari conii con simboli accessori che Gorini cita come 'un ramo o una corona di foglie' , riscontro nel corpus di E. Spagnoli al n. 258 il ramo (p.es. ArtCoins Roma 6 , 70 - 2012 ) mentre, essendo al n. 261 la foglia, non trovo la corona di foglie .1 punto
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DE GREGE EPICURI Per essere un po' meno laconico: il ritratto sulla prima moneta è eccezionale, anzi talmente bello (con un rilievo insolito) da far pensare che possa essere stato un po' "migliorato"; ma bisognerebbe avere la moneta in mano. In cambio, presenta proprio sul volto uno "sgorbio" e forse anche una piccola perdita di metallo. La moneta sembra sia stata ripulita da diffuse ossidazioni. Niente di tutto questo sulla seconda, che ha avuto al massimo una pulizia molto superficiale. Anzi, quel che rimane fra le lettere non è chiaro se siano semplicemente detriti, o piccole ossidazioni, o entrambe le cose.1 punto
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Zecca di Genova, 8 denari in mistura, e stato prodotto dal 1619 al 1633 con date discontinue, periodo Dogi Biennali II fase (1541-1637). Ciao Borgho1 punto
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2021 - Virginia Il secondo dollaro del 2021 è dedicata a un capovaloro di ingegneria, il Chesapeake Bay Bridge-Tunnel della Virginia. Si tratta di un ponte-tunnel di 28,3 km (17.6 miglia) che attraversa la foce della Chesapeake Bay, il porto di Hampton Roads e le vicine foci dei fiumi James ed Elizabeth, nello stato americano della Virginia. Collega la terraferma della Virginia a Virginia Beach, vicino Norfolk, con la costa orientale della Virginia. Inaugurato nel 1964, l'anno seguente è stato designato come una delle sette meraviglie ingegneristiche del mondo moderno. Complessivamente, il ponte è costituito da 12 miglia di tralicci di basso livello, due tunnel lunghi un miglio, due ponti, due miglia di strada rialzata, e quattro isole artificiali. La moneta, disegnata da Matt Swaim e incisa da John P. McGraw, presenta una vista del tunnel come una sezione trasversale tagliata, che illustra l'ingegnosità della sua costruzione. Le iscrizioni riportano semplicemente VIRGINIA e UNITED STATES OF AMERICA, oltre alle iniziali degli autori. E adesso, dopo un'altra suggestiva immagine del ponte SI PARTE!!! petronius1 punto
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In questo periodo di realizzi pazzi per le alte conservazioni... chi si accontenta, gode Moneta comune, passata recentemente in un'asta estera minore Bellissimi fondi e leggera usura, secondo me non è male... e soprattutto, presa bene Come la giudicate?1 punto
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Brexit, ....ma la domanda è: Il Regno Unito ci è mai entrato nell’Unione Europea veramente ..? Credo che la discussione sia più complicata dei problemi del carburante mancante o degli autisti dei camion. Il Regno unito è una grande nazione che a mio (umile) parere trarrà in un futuro non molto lontano grandi vantaggi dalla brexit. La Brexit è la scelta io direi ovvia della Gran Bretagna di volere e potere giocare i propri interessi in tutto il globo, senza avere la palla al piede dell'Ue. Chi conosce un pochino gli inglesi capisce sicuramente cosa voglio dire, inoltre hanno sempre guardato oltre oceano verso l'America e non dimentichiamoci inoltre che al Regno Unito è legato ancora il Commonwealth cosa da tenere in considerazione. La Gran Bretagna, ha classi dirigenti capaci e un popolo tenace, non credo proprio che voglia trattare ogni suo movimento con la Ue come siamo costretti noi italiani, non vuole legarsi ad un progetto geopolitico che ritiene (non a torto) fallito, non vuole infine che Bruxelles impedisca le sue scelte. Non dimentichiamoci che gli inglesi hanno fatto la storia del mondo moderno, le loro decisioni hanno visioni che guardano lontano nel tempo e non vengono mai prese a svantaggio del popolo inglese, non so se l'Italia possa e potrà dire lo stesso nel prossimo futuro.1 punto
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In primo luogo rinnovo i miei complimenti per la discussione e ringrazio per la gradita menzione!! In secondo luogo concordo con la riflessione finale: è sorprendente come queste monete, anche se non eccezionali per la conservazione, riescano a comunicare all'occhio attento una grande quantità di contenuti. Poi, per chi come me è ancora all'inizio, leggere queste discussioni non può che essere un arricchimento!1 punto
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Venezia. Editto dell'8 settembre 1754 dell'Inquisitorato sopra Ori e Monete della Serenissima, diretto da Pietro Barbarigo. mm. 330 x 210. Testatina con Leone di San Marco. Volevo condividere questo “pezzo” di storia locale: un simpatico ed interessante editto, testimonianza del problema dell’epoca.1 punto
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Grazie ad @Illyricum65 per questo post e anche per questo « off topic ». Per riprendere l’argomento di partenza, è vero che Faustina è stata particolarmente onorata, già dal 146, perché se non mi sbaglio, è l’unica imperatrice ad essere elevata al rango di Augusta prima del marito, cesare fino al 161. La tipologia MATER CASTRORVM dell’emissione postuma riporta il rovescio appena modificato (con gli stendardi) raffigurante Aeternitas con scettro, fenice su un globo, e già emesso per le divae Faustinae, madre e figlia. Per questo, l’ipotesi di una variante con l’aquila al posto del fenice mi pare poco probabile nel caso di questo sesterzio postumo. un aureo del B.M per Faustina II: Per quanto riguarda Giulia Domna, è vero che non si vede sui denari la corona radiata del fenice. Ma sono moduli piccoli e forse questo particolare è stato trascurato, poi la tipologia era fissata da tempo e infine, Giulia Domna osava tutto...ad esempio giocare sull’ambiguità di certe rappresentazioni. Un esempio con il rovescio raffigurante Cibele, e dove la legenda MATER AVGG (mater augustorum) si sostituisce alla solita legenda MATER DEVM. CNG Il titolo MATER CASTRORVM, anche se venne attribuito ad altre imperatrici, non s’incontra più dopo Giulia Domna sulla monetazione romana. Esiste una piccola eccezione per Otacilia Severa, moglie di Filippo l’Arabo, su diversi tetradrammi di Alessandria (forse ne scoprirete delle altre) Legenda M ΩT CEOΥHΡA CE M CTΡA, « M CTPA » per « MHTHP CTPATOPEΔΩN » (mater castrorum)1 punto
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Prima di segnalarVi alcuni siti e testi nel caso foste interessati ad approfondire i temi proposti nelle due discussioni (si tratta di scritti repribili su internet), volevo segnalarVi come lo studio di un esemplare in condizioni non eccezionali di conservazione ma comunque pienamente leggibile, pur con un po' di attenzione, ha permesso di proporre una discussione che ritengo posso affermare ha riscosso una buona attenzione. Così come ringrazio i vari contributi (che spero ci saranno anche nella presente discussione) e la manifestazione d'interesse dimostrato da un nuovo frequentatore del Forum ( @Enomis00 ) che gratifica sempre e fa capire che il tempo dedicato non è stato infruttuoso. Non servono monete carissime in condizioni di conservazione stratosferiche... valutiamole e apprezziamole non tanto come freddi "dischetti metallici" conservati più o meno bene quanto come testimonianze di frammenti di Storia... una sorta di "capsule del tempo" che dobbiamo avere la pazienza di aprire e comprenderne a pieno il significato. SITOGRAFIA https://www.cointalk.com/threads/faustina-friday-the-empress-as-mater-castrorum.375198/ https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=smb-001:1963:13::1120 https://www.researchgate.net/figure/Aureus-of-Marcus-Aurelius-for-Faustina-the-Younger-Cabinet-des-Medailles-Brussels_fig3_343479517 http://augustuscoins.com/ed/MATRI/ https://www.vcoins.com/it/stores/praefectus_coins/130/product/diva_faustina_junior_died_1756_ad__sestertius_matri_castrorum_rare/976251/Default.aspx https://tyche-journal.at/tyche/index.php/tyche/article/download/42/html_24?inline=1 BIBLIOGRAFIA: Oltre ai già citato lavoro di Alessio Busseni https://www.lamoneta.it/topic/181037-la-monetazione-imperiale-di-faustina-ii-libro/ segnalo i seguenti testi: Boatwright, Mary T. "Faustina the Younger, 'Mater Castrorum'" in Les Femmes Antiques Entre sphère privée Et sphère Publique: Actes Du Diplôme D'Etudes Avancées, Universités De Lausanne Et Neuchâtel, 2000-2002, Bielman, Anne, et al., eds. Peter Lang, 2003, pp. 249-268. Laura Marzo “Mater et Augusta: la ‘maternità istituzionale’ di Giulia Domna tra evidenze storiche e finzioni letterarie”, in “Classica et Christiana”, 13, 2018, pp.266-272. Francesca Cenerini “Faustina Minore, Avidio Cassio, Marco Aurelio” in La storiografia tardoantica. Bilanci e prospettive. pp. 101-118. Francesca Cenerini “Il ruolo di Faustina Minore nel Principato di Marco Aurelio” Montesquieu.It, 7(1), 2015. A cura di F. Cenerini e Francesca Rohr Vio “Matronae indomo et in pre publica agentes – Spazi e occasioni dell’azione femminile nel mondo romano tra tarda repubblica e primo impero.” Atti del convegno di Venezia 16-17 ottobre 2014. EUT Edizioni Università di Trieste, 2016. Pedro David Conesa Navarro “Faustina la Menor y Julia Domna como matres castrorum. Dos mujeres al servicio de la propaganda imperial de las dinastias antonina y severa”. Lucentum, XXXVIII, 2019. Pp. 281-299. Un caro saluto Illyricum1 punto
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Ecco un'altro esemplare di kreuzer di Alberto III - Leopoldo III con il giglio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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