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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/21 in tutte le aree
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Che dire una giornata emozionante, poter rivivere un convegno dal vivo è stato bellissimo e di questo bisogna dare merito a Mario ed a tutti quelli che hanno fatto in modo che l'evente potesse avere il grande successo che meritava e che ha giustamente ottenuto. Sala gremita di appassionati di ogni età, momenti di aggregazione e di interessante apprendimento, il Gazzettino n° 8 che ormai è un vero e proprio libro con gli interventi degli autori, la moneta consegnata ai giovani, la presentazione delle nuove pubblicazioni ed in particolare quello di prossima uscita del Prof Helmut Rizzolli, una persona che quando parla trasmette sapere e conoscenza in una maniera semplice e comprensibile a tutti. Il workshop con i tre esperti della NIP che anno illustrato in maniera sintetica ma esaudiente alcune tematiche importanti legate al collezzionare monete di ogni epoca. Forse è proprio questo il convegno della ripartenza, non più come i precedenti per ovvi motivi legati al Covid, ma bello e proiettato verso il futuro, per una numismatica che appartenga a tutti, collezionisti, studiosi e commercianti, tre categorie che sono in simbiosi una non potrebbe fare a meno dell'altra. BRAVI TUTTI ?? ?? ??6 punti
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Bel terzetto Cristiano. A proposito della mia, è finalmente arrivata ed ho potuto fare le foto alla mancanza del tondello. Mi sembra più un foro che una mancanza. Inoltre noto una specie di rombo tra GR e AND. Cosa ne dici? Ciao Beppe5 punti
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Ciao Beppe, bel ritratto, quella mancanza è un pò fastidiosa e guardando bene, potrebbe proprio essere figlia di un appicagnolo messo pure un pò stortino e poi divelto, in ogni caso per come mi hai raccontato hai fatto un buon acquisto vista la spesa ;). Ripeto ha un bel ritratto. È un 3 grana del secondo tipo, conio senza bacche, io ne ho tre esemplari, questi variano anche per i rami più o meno corti sotto il fiocco e la spaziatura della data, la tua è non spaziata e con rami corti, ti posto le foto del mio terzetto per confronto, prima i due rovesci : data spaziata e rami lunghi, poi data spaziata rami corti , poi la fotina di gruppo. Buona giornata e grazie per condividere i tuoi tondelli.4 punti
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Evento che ha avuto una sola pecca, è volato troppo in fretta! A tavola ho avuto l’onore di sedermi affianco a Marco Ottolini e difronte il professore Rizzolli e Moruzzi dalla quale è nata una lunga e sana conversazione molto coinvolgente e didattica. La mia ragazza come sempre accade mi ha accompagnato anche stavolta e ne è rimasta piacevolmente sorpresa.3 punti
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Grazie moltissime, fa piacere vedere che il mio intervento è stato apprezzato - Sono contento!3 punti
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@dabbeneè molto generoso ed entusiasta. C'erano molti giovani, anche coppie appassionate e competenti. E non è mai un caso avere una platea così sono cose che si costruiscono. A me ha incuriosito Ottolini con le tecniche di raffinazione: cimentazione, coppellazione da approfondire. Grimoldi attraverso le slide ci ha lasciato delle interessanti letture e ha dedicato molto impegno per preparare il materiale. Anzilotti è stato molto convincente nel spiegare le ipotesi di datazione del bolognino di Lucca. Partendo tra l'altro dal esame di molti esemplari. Il Gazzettino ormai con copertina rigida può essere letto partendo dal fondo con l'articolo importante di Ottolini sulle medaglia rinascimentali fuse. Condivido quanto detto direi da Daniele Cabrele, anche lui autore del Gazzettino, che é stato molto autentico e maturo. Tanto Cuore.3 punti
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Molto bene @valteri io ho trovato le foto degli esemplari ANS 604 e 605, coniati da un dritto praticamente identico a quello del pezzo Leu 10/2007, eccezion fatta per la clamide mancante sotto le braccia/ascelle nell’esemplare Leu. Aggiunta in un secondo momento e quindi conio reinciso? Ex NAC 66/5 del 17-10-2012, ex Sotheby’s 21-22 giugno 1990, collezione Hunt parte II lotto 200 e dai duplicati dell’ANS dove era catalogato come numero 604. 7,37 grammi. https://www.sixbid.com/en/numismatica-ars-classica-zurich/472/lucania-poseidonia/485196/lucania-poseidonia?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Ed il dritto dell’esempkare ANS 605, 7.52 grammi per 29 mm:3 punti
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Buongiorno, lo avevo già fatto vedere, ma lo ricondivido essendo anche questo Tornese del 1636 un Magliocca 109 , ma con simbolo del coniatore 63 punti
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Rieccoci qui Ho inserito la discussione di cui sopra in una sezione poco movimentata, non so se sarà frequentata o meno, ma ci proviamo lo stesso. Oltre che le monete/gettoni/medaglie/banconote estere naturalmente saranno comprese anche le monete/gettoni/medaglie/banconote italiane, in buona sostanza, come per le discussioni presenti in questa sezione, sarà la data ed il suo ordine cronologico che farà da padrona e non la nazionalità. Segnalo la discussione a chi ha partecipato/intervenuto più assiduamente in questa 1799-1899 @bavastro @caravelle82 @giuseppe ballauri @Litra68 @Meleto @miza @paoloilmarinaio @Saturno e mi scuso sin d'ora per qualche dimenticanza. Ci si vede dall'altra parte3 punti
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Sala piena, anche di giovani. Mario lo ha chiamato il Convegno della Ripartenza. Mai nome fu più augurale e appropriato3 punti
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Coesistono due serie simili (catalogate serie VIII Villaronga), una di bello stile più frequentemente rinvenuta nella parte orientale della penisola iberica e una serie cosiddetta dagli spagnoli “tosca” di stile più grezzo e rinvenuta più frequentemente in Andalusia (quella che hai postato). La serie di stile inferiore si ipotizza fosse una emissione di penetrazione militare coniata con zecche mobili al seguito dell’esercito, questo ne giustificherebbe le notevoli differenze di conio e l'asse di conio estremamente variabile. Si ritiene che la produzione delle monete grezze sia cronologicamente più bassa rispetto a quella di bello stile e si attesti all’incirca nel 206. Avendo avuto una diffusione territoriale molto ampia, molti divisori sono stati rinvenuti anche nell’area della romana Baria, si ipotizza che siano state prodotte da officine mobili e locali. E’ singolare peraltro che i divisori grezzi fossero rari e pressoché sconosciuti fino agli anni ’70 del secolo scorso quando il mercato fu sommerso da monete provenienti più o meno legalmente dal sito di Montemolin. Oggi sono divisoti abbastanza comuni che compaiono in maniera costante nelle aste spagnole. Per quanto riguarda il tipo viene catalogato come 1/5 di unità ma anche 1/4 o 1/6, questo perchè l'unità di riferimento ha uno scarto ponderale molto ampio da 6 grammi a 15 grammi con un peso medio che si attesta attorno a 8,6 grammi. Allego le immagini del divisore di bello stile e l'unità di riferimento di stile grezzo con e senza la lettera ALEPH davanti la protome. Unità3 punti
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Raccolgo l’invito degli amici Beppe e Davide (il quale molto carino ed educato mi ha scritto anche in privato) e con l’occasione ripropongo il mio 1809 con nuove e spero migliori foto. Il diametro di questo esemplare è 39,5mm ma come potete vedere il metallo sotto il battitore ha “sbavato” a destra ?. Fa impressione come mezzo punto di conservazione possa cambiare totalmente il valore di questa moneta. Questo pezzo acquistato da Mazzarino è periziato SPL/qFDC. Prima di decidermi per questo avevo adocchiato da un altro commerciante un FDC (MS64). Ebbene costava il triplo ?3 punti
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abbiamo una risposta!!! dalla Danimarca, fantastici, ho foto eccezionali e pubblicabili. inoltre mi hanno indicato un volume dell'800 in cui c'era un disegno non posso metetrvi l'intera moneta per ovvi motivi, ma direi che i dubbi sono dissipati - RP .... saluti Alain3 punti
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Buonasera, con la presente si comunica che, a seguito dell'assemblea dei soci, gli orari di apertura del circolo per il 2021 saranno i seguenti Il 1° e il 3° martedì del mese alle 20:45 SI ricorda comunque che la conferenza del Prof Cavagna avrà comunque luogo martedì 19 Ottobre Buona serata2 punti
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Ciao a tutti, Condivido con voi questo frazionale in bronzo (1,5 g) attribuito alla città iberica di Quart Hadasht in lingua punica, poi ribattezzata Cartago Nova con la conquista romana del 209 a.C. Al D./ Testa di Tanit Al R./ Elmo crestato con paraorecchie Questo bronzetto viene datato intorno al 220-215 a.C. I cartaginesi iniziarono a battere moneta in Iberia intorno al 237 a.C. Questa serie monetale ispanico-cartaginese nasce soprattutto dalla necessità di fare fronte al pagamento delle truppe e appartiene ad una zecca (probabilmente itinerante) molto attiva durante la 2°guerra punica. Si possono considerare delle emissioni militari che cesseranno con il passaggio della città in mano romana. Fondata da Asdrubale nel 337 a.C., la città sulla costa mediterranea divenne la capitale dell'impero cartaginese in Iberia, grazie alla sua posizione strategica. Il suo porto riparato era l'unico adatto a contenere un'intera flotta di navi e la vicinanza dalle coste libiche permetteva di compiere un'unica traversata diretta per mare. Fu da qui che nel 218 a.C. Annibale iniziò la lunga marcia che lo portò ad attraversare le Alpi, nella sua discesa in Italia contro la potenza nemica di sempre: Roma. Le vs. correzioni mi faranno piacere, così come il vs. parere intorno a questo "spicciolo" (le foto non rendono) che io trovo molto bello anche grazie ai sedimenti che ancora si porta addosso :-)2 punti
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Ringrazio tutti anch'io per questo fantastico evento! Interventi davvero molto interessanti. Era la prima volta che presenziavo alla consegna di un gazzettino; è un lavoro davvero curatissimo, complimenti a tutti i suoi autori! Ringrazio in particolare Mario @dabbene per avermi invitato e spero di non mancare anche all'uscita delle prossime edizioni!2 punti
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Ciao Alessio Non avevo dubbi sulla grande riuscita dell' evento☺️ Azz Mario immortalato,sempre in prima linea?2 punti
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L'evento è riuscito all perfezione: gli interventi sono stati di ottimo spessore ed esposti in modo chiaro e coinvolgente in una sala gremita di appassionati. Il tempo è letteralmente volato! Da "classicista", ho apprezzato molto la presentazione di Umberto Moruzzi, tuttavia anche le altre tematiche trattate hanno suscitato il mio vivo interesse. Che dire, un evento meraviglioso a firma di un numismatico, un organizzatore, un divulgatore assolutamente straordinario: @dabbene2 punti
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Ciao a Tutti, posto anch'io una moneta di Carlo II d'Asburgo - in questo caso Zecca di Napoli: Tarì del 1699 penultimo anno del Regno di questo Re malaticcio e sfortunato.2 punti
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Inizierei @mares confrontando l'esemplare che hai postato ( LEU 10 n, 2007 ) con i riferimenti indicati dal compilatore del catalogo . In HN Italy il n. 1107 è un tipologico che cita SNG ANS 604 - 605 mentre il riferimento LEU è SNG ANS 607 - 608 : sarebbe utile vedere su ANS che non ho . Per il riferimento a Gorini 2, unisco appunto Gorini 2 che ha un diritto completamente diverso mentre il rovescio ha una vicinanza ma con non poche differenze, come ad esempio le treccioline che non si fermano alla spalla ma scendono fino al petto . una buona giornata2 punti
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Un grazie a @Flavio_bo per il preciso inquadramento da esperto qual è. é vero che non la monetina non è rara ma qui sul forum non ricordo passaggi se non una simile nel mitico topic di @King John sulle rappresentazioni dei guerrieri. Gettare l'occhio su monetazioni a torto un poco snobbate è utile!2 punti
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Buonasera.Potete aiutarmi a capire la suddetta medaglia per quale scopo veniva consegnata come onore al portatore?Misura 27mm, pesa 8,3g,il materiale mi sembra in argento.Vi ringrazio.1 punto
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Mi chiedo se al momento della coniazione del pezzo Leu 10/2007 Il conio del dritto non fosse usurato, con conseguente perdita di leggibilità di alcuni particolari (clamide, etnico, tridente). Potrebbe, invece, una pulizia/restauro eccessivamente approfondita aver rimosso “alcuni” particolari? Come in altre situazioni un parere tecnico potrebbe essere dirimente, sempre tenuto conto che stiamo ragionando sulla base di fotografie. @gionnysicily @odisseo @vitellio @babelone1 punto
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Concordo pienamente e ringrazio anch'io sia per aver avuto la possibilità di partecipare all'evento, molto interessante e istruttivo, sia per il gentile dono della moneta.1 punto
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Semplicemente la virola la mettevano senza troppa attenzione. Quindi il bordo rovesciato non è infrequente (anzi).1 punto
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@euronimus, stando alle foto ed ai dati che hai fornito, personalmente non ho grandi dubbi sull’autenticità di questo esemplare. Riguardo alla questione della scritta al contrario, posso dirti che capita ancora oggi di vedere monete con la scritta in incuso capovolta. Questo perché può succedere, nel momento in cui la legenda viene improntata sul taglio, che il verso della moneta non sia propriamente quello giusto. Immaginati, perciò, in monete con standard tecnici e qualitativi di oltre 2 secoli fa, quando eravamo ancora agli albori dell’era industriale, cosa potesse succedere… Dal punto di vista meramente commerciale, queste curiosità non danno un particolare incremento di valore alle monete. Anzi, diciamo che non lo danno proprio. Purtroppo, il bordo è spesso l’elemento meno considerato della moneta.1 punto
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Ciao @bastet13, avevi ragione riguardo alla pista dei Bruttii, probabilmente un quadrante di Petelia (un dei quattro punti non è un globetto?) legenda ΠΕΤΗ/ΛΙΝΩΝ con monogramma sopra e sotto il fulmine: https://www.acsearch.info/search.html?id=4051886 https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8599205b.r=Petelia?rk=407727;21 punto
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Complimenti Rocco,anche questo superbo. Pure qui, numero e lettere ben visibili✌️?1 punto
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Non possedendo personalmente una moneta straniera con questa prima data inizio con: 1699 Regno di Sicilia - Carlo II° (1665-1700) 3 piccioli (Palermo) 1 oncia = 30 tarì = 600 grani = 3.600 piccioli 1 tarì = 20 grani 1 grano = 6 piccioli Dopo più di tre secoli ancora oggi in dialetto siciliano si utilizza la parola 'piccioli' per dire genericamente 'soldi/denaro', esprime una cifra qualsiasi, possono essere tre euro come 250.000 euro, sempre piccioli sono!1 punto
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Bellissimo cavallo, complimenti! Ruotato, mi sembra di vedere lo scudo, che ne pensi @Litra68?1 punto
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Ottima analisi @numa numa, che condivido. Solo alcuni commenti dal mio osservatorio. Verissimo. Soprattutto considerando che attraverso riserve e tattiche varie e’ possibile non rischiare di rimetterci... e alcune monete di conseguenza girano un po’ tra finte e vere aggiudicazioni. Il favorevole rapporto fra la forte domanda e limitata offerta poi fa il resto. Anche io ho l’impressione che siano entrati nel mercato nuovi collezionisti e speculatori, ma ritengo che la disponibilità di spesa sia in parte connessa alla sostenuta crescita dei portafogli azionari globali, per l’effetto psicologico del sentirsi più ricchi al crescere della plusvalenza latente del proprio conto titoli, ed in definitiva anche ad un trend inflazionistico chiaro almeno all’estero (difficile da contrastare con politiche monetarie, se non con la massima delicatezza, per timore di raffreddare troppo un’economia con luci ed ombre). Del resto, vediamo segnali di crescita delle valutazioni e dei prezzi a livello generalizzato, soprattutto per le asset class che permettono di giustificare un rendimento atteso, e tale effetto si rileva non solo sui corsi azionari, ma anche sull’equity illiquido delle società non quotate (basti vedere, per gli addetti ai lavori, i multipli di valutazione nelle operazioni sul controllo delle aziende). Per cui, se è vero che nell’ultimo periodo non c’è stata alternativa - fra le principali asset class del mercato finanziario - ad investire nel mercato azionario (TINA - there is no alternative), è vero anche che esistono beni alternativi, e le monete di qualità rientrano a pieno titolo fra questi.1 punto
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Grazie non la perizio perché anche per me allo SPL ( per via del colpetto al dritto altrimenti sarebbe anche più di SPL.Già un tempo mi capitò di periziare monete che per colpi venivano declassate di molto ) non ci arriva forse faro periziare il 100 lire del 1958 che avevo postato in altro post che quello mi sembra migliore ( lol)1 punto
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Condividendo il link vedrete la lista dei primi commercianti che saranno presenti, ciao ! Chiedi il consenso a condividere1 punto
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Per chi viene con la metro, linea 1 rossa fermata Lima, l’hotel è’ di fronte all’uscita, per chi ha l’auto e non trova parcheggio c’ è’ Via Paganini, Via Monteverdi, Via Canzio o quello dell’hotel ma solo per auto non grandi .1 punto
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Accanto a questi tre esemplari ne inserisco altri due, uno nella mia collezione e uno proveniente dall'asta della collezione Thys: I due esemplari condividono i medesimi conii di dritto e rovescio. Lo stile del ritratto non è molto difforme da quello dei tipi con al rovescio il dio Lugus e il rovescio lo richiama sia per raffigurazione che per parte della legenda visibile. Tuttavia lo stile è meno rifinito e mancano le lettere SC ai campi... Produzione successiva? Modelli comuni per la realizzazione del tipo? La figura, maschile, sembra avere un tridente e reggere qualcosa, forse, nella mano destra. Tra i prototipi quasi sicuramente vi è Ercole con clava e pelle di leone... Tuttavia la presenza del tridente è mutuata dal tipo NEPTVNO REDVCI. Si può parlare anche se n questo caso di una raffigurazione riconducibile al dio Lugus? Elementi a favore dell'identificazione con Lugus sono: - la composizione della scena: soggetto maschile vestito in "pantaloni" e con panno che scende dal braccio con cui regge scettro (tridente?) - presenza di un uccello(?) nel mezzo del braccio sinistro (si apprezza maggiormente nell'esemplare in asta lotto 903) - la legenda finale interpretabile come "I V I" che sembra una degenerazione del "T V S" Di sicuro si tratta di una produzione successiva ai tre esemplari riportati in precedenza sia per via del modulo e peso ridotti che per uno stile meno accurato, soprattutto in relazione al rovescio, decisamente meno definito. Tuttavia uno (o tutti) tra gli esemplari del tipo SVTVS AVG credo abbia fatto plausibilmente da prototipo (i lineamenti del ritratto di Postumo sono alquanto simili, sebbene non credo si possa parlare della stessa mano). Dati inoppugnabili non ve ne sono ma solo ipotesi e domande e ancora domande... E una sola certezza: il fascino della monetazione imitativa!1 punto
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Io vi saluto, mi congedo, vi aspetto volentieri sabato per passare dal virtuale al reale in un evento finalmente in presenza con i tanti che hanno già aderito e con chi ha piacere, buona numismatica a tutti !1 punto
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L'acmonital e la monetazione in acciaio inossidabile - 1972 - Edito dalla Cogne Acciai Speciali1 punto
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Ciao a tutti, approfitto del tempo libero dovuto alle festività per scrivere due righe relativamente ad un interessante (spero :rolleyes: ) falso d'epoca di una moneta da 2 CARLINI ROMANI di papa Pio VI, coniata a Roma nel 1796 (A.XXII), a confronto con la moneta originale. Innanzitutto va fatta una premessa, indispensabile per delineare il contesto storico, e capire il proliferare di monete falsificate in quel periodo nello Stato Pontificio. Gli anni conclusivi del pontificato di Papa Pio VI furono infatti, a partire dal 1796 e fino alla Repubblica Romana del 1798-1799, assai tumultuosi. Era il periodo della prima campagna napoleonica in Italia, che si concluse con il Trattato di Tolentino del 19 febbraio 1797 tra il Papa ed i francesi, a chiudere formalmente l'armistizio di Bologna il 23 giugno 1796, accettato dal Papa come il male minore rispetto ad una discesa verso Roma (solo rimandata), che l’esercito pontificio non avrebbe potuto arginare. La crisi di quegli anni, accentuata poi a causa dei tributo da pagare ai francesi, fece sì che le casse dello Stato Pontificio si svuotassero, ed alla mancanza di circolante si era posto rimedio con una sempre più massiccia emissione di cedole cartacee a corso forzoso, accettate malvolentieri dalla popolazione perché praticamente impossibili da convertire in moneta, e con il progressivo aumento e svilimento della monetazione metallica in mistura, con la la contemporanea scomparsa della moneta d’argento... La moneta in esame, il 2 carlini o 15 baiocchi all'inizio del pontificato di Pio VI, è una moneta in mistura 500/1000, del peso legale di 5,65 grammi, ma subirà nel tempo ben due riforme: I riforma (1794): Il peso legale resta di 5,65 grammi ma il titolo della lega viene diminuito a 416,67/1000 II riforma (1796): Il peso legale viene portato a 4,238 grammi ed il titolo della lega ulteriormente diminuito a 333,33/1000. E' in questo "caos monetario" che la monetazione in mistura diviene sempre più preda dei falsari, che nella confusione generale approfittavano per invadere il mercato con falsi in bronzo spesso anche assai curati, dei tagli maggiori da 12-25-60 baiocchi e appunto il doppio carlino da 15 baiocchi :rolleyes: . L'ORIGINALE La moneta originale in foto, classificata dal Muntoni al n°81 è opera di Tommaso Mercandetti, del quale compaiono al diritto le iniziali ai lati dei cordoni. Curiosamente questo esemplare presenta un peso che rispecchia al centesimo quello legale stabilito dalla I riforma del 1794, 5,65 grammi mentre nel Muntoni è classificato come appartenente alla II riforma (4,238 grammi) per la quale erano state appositamente rifatte le incisioni, soprattutto del rovescio, come distinzione dalle emissioni degli anni precedenti, in cui il valore era contenuto in cartella con rami ai lati. Il diametro è di 26,7 mm, il taglio cordonato, rigato con un'operazione successiva alla coniazione per passaggio del tondello tra due matrici (una fissa ed una mobile). Come tutte le monete in mistura del periodo, subiva anche un processo di argentatura superficiale. IL FALSO D'EPOCA Stando al solo diametro, 25,6 mm, oltre 1 mm inferiore alla moneta originale, si può già intuire che sia otttenuto per fusione, in bronzo, da una matrice ottenuta proprio da una moneta originale. Inoltre è ben visibile la porosità generale, che nei campi è stata in parte eliminata, manualmente, dato che sono visibili delle raschiettature... Manca la firma dell'incisore TM, per cui l'originale da cui sono partiti i falsari accoppiava stranamente il diritto classificato come Muntoni 82, al rovescio della moneta precedente. Probabilmente anche per questi falsi d'epoca sarebbe poi stata effettuata una argentatura che li confondesse meglio con il circolante (anche se di questo non appare traccia nell'esemplare in foto), anche perchè il peso è di soli 3,75 grammi, al di sotto di 2 grammi rispetto al particolare esemplare presentato in precedenza, e comunque di oltre mezzo grammo rispetto al peso legale della II riforma... :rolleyes: Curiosamente, ed è ben visibile dalla foto successiva con il confronto tra le lavorazioni del contorno, sul falso d'epoca questa operazione è stata eseguita manualmente, con incisioni a distanza e profondità variabile... Sicuramente un lavoro certosino che lascia intendere che per i falsari, al di là di un rischio notevole, ci sarebbe stato anche un notevole ritorno economico.... Un saluto a chi non ha abbandonato a metà questa lunghissima, e spero non noiosissima, esposizione Ciao, RCAMIL1 punto
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