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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/21 in tutte le aree

  1. Impossibile non fare una citazione anche per il Prof. Helmut Rizzolli, grande divulgatore e studioso, che ci ha annunciato l’uscita imminente, pare ai primi di novembre, di un suo nuovo libro con la particolarità che avrà una dimensione tascabile !
    6 punti
  2. Da classicista, ho apprezzato molto l'intervento del Dott. Moruzzi il quale, pur all'interno del tempo esiguo concesso, è riuscito a trasmettere la complessità che comparta la valutazione della qualità di una moneta antica. L'esame dello stato di consunzione è solo uno dei molteplici aspetti da tenere in considerazione ed altre caratteristiche vanno quindi analizzate: Conservazione: valutazione dello stato di usura, ad esempio mediante l'usuale scala MB, BB, SPL... Qualità del metallo: stato della lega, presenza di corrosioni, pulizie più o meno aggressive Patina: origine naturale o artificiale, bellezza e completezza della stessa. Stile del conio: l'abilità dell'incisore fa la differenza ed è un parametro che, a parità di tutte le altre caratteristiche, può accrescere moltissimo l'appetibilità della moneta. Completezza della coniazione: le monete con tipi e legende completamente visibili sul tondello e sono maggiormente apprezzabili. Centratura. Rotture di conio: la loro assenza è un plus. Qualità della battitura: profili ben definiti e non sfocati, assenza di doppie battiture e uniformità della pressione di conio sono tutte qualità desiderabili. Nel caso avessi commesso degli errori nel redigere questo breve riassunto, mi scuso anticipatamente.
    4 punti
  3. Vi posto questo Carlino 1856 (6 piccolo) con il conio del dritto che solitamente troviamo nel 1855
    4 punti
  4. Gent.mo @gennydbmoney giustamente scrivi che è impossibile determinare la Rarità delle due versioni ( a 14 e 13 Torrette ) in quanto non contemplate dai Manuali più diffusi. Sicuramente è da considerare una Variante in quanto già il CNI descrive sia la 14 sia la 13 Torrette. Gentilmente poi mi dovresti spiegare in quali stampe il Tarì di Francesco II è raffigurato con 7 Torrette, in quanto non ho riscontri. Rispetto la tua idea della “casualità” ma non la condivido, in quanto non penso che gli allievi della Zecca riempissero gli spazi vuoti punzonando a caso, in preda ad una sorta di “horror vacui”. A mio modesto parere è più probabile che fossero dei “segni” o, ancor meglio, delle “firme” la finalità delle quali non è possibile conoscere per la mancanza di documenti. Queste monete che variano da uno specifico “standard” ( che in mancanza di scritti ufficiali può essere anche quantitativo, basato sui passaggi in Asta etc ) dovrebbero essere considerate vere e proprie Varianti. Sottolineo che queste mie affermazioni sono del tutto personali e ti ringrazio per l'eventuale risposta. Cari Saluti, Beppe
    4 punti
  5. Ho sempre apprezzato molto quando un utente condivide una moneta della propria collezione o, come nel mio caso, un nuovo acquisto che inaugura un nuova tematica di studio e collezionismo e, pertanto, mi fa piacere poter fare altrettanto! Da qualche mese ho intrapreso lo studio della monetazione imperiale e dando un'occhiata alle varie aste per "allenare" l'occhio, ho intravisto un sesterzio di Domiziano - catalogato RIC 751 - che mi è parso un buon inizio collezionistico. Ho confrontato la moneta con altre presenti in banche dati di precedenti vendite e non mi è sembrata una moneta avente ritocchi o problematiche. Naturalmente, apprezzerei tantissimo consigli e parere da utenti maggiormente esperti in tal campo di studio!
    3 punti
  6. D'incerti, nel stesso testo riportato sopra, propone la seguente spiegazione (immagino già nota a molti, ma la riporto per completezza )
    3 punti
  7. Complimenti a tutti indistintamente, un successo in tutto e per tutto, un parterre de rois, volti sorridenti e sereni, merito soprattutto al Top player Mario Limido @dabbene anima, identità, cuore e passione, ingredienti rari e unici, esempio da seguire e perseverare.
    3 punti
  8. Straordinaria scoperta archeologica nel Canale di Otranto: un relitto alto arcaico getta nuova luce sulla storia della Magna Grecia "La scoperta ci restituisce un dato storico che racconta le fasi più antiche del commercio mediterraneo agli albori della Magna Grecia" I recenti studi della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo sul relitto individuato nel 2019 a 780 metri di profondità nel Canale di Otranto gettano nuova luce sugli albori della Magna Grecia. Con l’ausilio di un mezzo sottomarino filoguidato (Remotely Operated Vehicle) e dotato di strumentazioni di alta tecnologia è stato possibile riportare alla luce una parte del carico del relitto: ventidue reperti di ceramiche fini e contenitori da trasporto provenienti dalla regione di Corinto che, grazie al recente studio condotto dagli archeologi del ministero della Cultura, sono stati datati intorno alla prima metà del VII secolo a.C.. I reperti – attualmente conservati nei laboratori di restauro della Soprintendenza istituita dal ministro Franceschini nel dicembre del 2019 nell’ambito della riorganizzazione del ministero – costituiscono un ritrovamento eccezionale e di grande importanza scientifica. “L’archeologia subacquea – ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – è uno dei settori di ricerca più importanti del nostro Paese su cui è necessario tornare a investire. Siamo un paese circondato dal mare e abbiamo un ricco patrimonio culturale sommerso che va ancora studiato, salvaguardato e valorizzato. Le recenti indagini nel Canale di Otranto confermano che si tratta di un patrimonio ricchissimo in grado di restituirci non solo i tesori nascosti nei nostri mari, ma anche la nostra storia”. “Le tecnologie solitamente utilizzate nell’ambito dei lavori della pratica subacquea industriale del comparto “oil & gas”, utilizzate sotto il controllo attento degli archeologi della Soprintendenza, hanno permesso di portare in superficie parte del carico del primo relitto databile all’inizio del VII secolo a.C. ritrovato nel mar Adriatico – ha spiegato la Soprintendente, l’archeologa subacquea Barbara Davidde e ha aggiunto – si tratta di un evento di eccezionale importanza, anche per le tecnologie utilizzate per il recupero, realizzato nei mari italiani a quasi 800 metri di profondità“. “La scoperta ci restituisce un dato storico che racconta le fasi più antiche del commercio mediterraneo agli albori della Magna Grecia, meno documentate da rinvenimenti subacquei, e dei flussi di mobilità nel bacino del mediterraneo – ha spiegato il Direttore dei Musei, Massimo Osanna, che ha visitato il laboratorio di restauro della Soprintendenza nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, in occasione del 60° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia, e ha proseguito – è un carico intatto che getta luce sulla prima fasi della colonizzazione greca in Italia meridionale, grazie anche allo stato di conservazione significativo che ci permette di capire quello che trasportavano: non solo cibi come olive, ma anche coppe da vino considerate beni di prestigio e molto apprezzate anche dalle genti italiche”. “Si tratta in particolare di tre anfore della tipologia corinzia A, dieci skyphoi di produzione corinzia, quattro hydriai di produzione corinzia, tre oinochoai trilobate in ceramica comune e una brocca di impasto grossolano, di forma molto comune a Corinto. Molto interessante il pithos, recuperato frammentario”, spiega la Davidde, “con tutto il suo contenuto costituito da skyphoi impilati al suo interno in pile orizzontali ordinate. In questa fase, se ne contano almeno 25 integri, oltre a diversi frammenti pertinenti ad altre coppe. Il numero totale degli skyphoi ed eventuali altri elementi contenuti originariamente nel pithos saranno definiti attraverso uno scavo in laboratorio con la rimozione del sedimento marino”. In considerazione dell’importanza del relitto, il Ministero della Cultura ha in previsione di procedere al recupero dell’intero carico che risulta costituito da circa duecento reperti, ancora sparsi sul fondale, di cui si dispone già di una mappatura georiferita, al restauro dei reperti e alla realizzazione delle analisi archeometriche sui materiali e archeobotaniche su residui organici e vegetali che potrebbero essere ancora presenti nel sedimento che riempie molte delle ceramiche recuperate, come per esempio in una delle anfore corinzie che ha restituito i resti di noccioli di olive. https://www.meteoweb.eu/2021/10/straordinaria-scoperta-archeologica-nel-canale-di-otranto-video/1731082/#1
    3 punti
  9. Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo Tempo Libero Siamo presenti sui maggiori social media marketing In memoria del fondatore e Presidente dell’Associazione Circolo “ Tempo Libero ” di Castellammare di Stabia Salvatore Correale, scomparso prematuramente il 28 marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Condividi Condividi Condividi Condividi Attenzione per essere sempre informati sui nostri eventi, inquadrare con lo Scanner dello smartphone o tablet il Qr Code sulla locandina in basso al centro o su questa immagine. Memorial Correale un passo avanti! Torna a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, con la 53° edizione, la manifestazione Memorial Correale, organizzata dall’Associazione Circolo "Tempo Libero" di Castellammare di Stabia, in memoria del defunto Presidente Salvatore Correale, attirando centinaia di visitatori e partecipanti provenienti da ogni regione d’Italia alla ricerca di oggetti da collezione da investimento. La mostra di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartoline, libri e oggetti di vario genere, si terrà per la seconda volta presso lo spazio espositivo di piu' di 1000 mq dell'Hotel Queen Daisy, completamente videosorvegliato, che si trova in via Schito n°185, in una posizione strategica, in una zona industriale, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale di Castellammare di Stabia/Pompei e vicino ai luoghi più belli della Campania come lo splendido sito di Marina di Stabia, la Penisola Sorrentina, la Costiera Amalfitana, gli scavi di Pompei, gli scavi di Ercolano, il Vesuvio, Napoli e Salerno, Paestum e Caserta, Capri e Ischia. Queen Daisy, una struttura quattro stelle, moderna ed elegante di nuova costruzione concepita secondo gli attuali standard alberghieri. La Campania, da 27 anni, grazie ai grandi sforzi e sacrifici dei soci dell’Associazione Circolo “Tempo Libero”, è diventata, nel tempo, nel panorama nazionale del collezionismo, punto di riferimento per esperti operatori del settore e studiosi, con serietà, professionalità e passione, in una realtà ostile, poco propensa ad ospitare iniziative di questa valenza storica e culturale, con carenze strutturali sia pubbliche che private. Il Memorial Correale è l'unico evento del Sud Italia, per anzianità, che ha sempre garantito massima accoglienza ai collezionisti, ambiente sicuro, totalmente familiare, presenza di materiale certificato e dichiarazione di autenticità, grazie a qualificati operatori del settore, periti iscritti all'albo del Tribunale, della Camera di Commercio, esperti numismatici iscritti alla N.I.P, N.I.A e filatelici alla FSFI - Federazione Fra le Società Filateliche Italiane. Orari Gli orari di sabato 13 novembre saranno dalle ore 9 alle 13, breve pausa, ripresa, a discrezionalità dell'organizzazione, intorno alle 16 fino alle 19, con la possibilità di trattenersi al ristorante dell’Hotel, con un pranzo completo con specialità locali a soli €15, per offrire massima ospitalità ai presenti. Domenica 14 novembre, invece, l’entrata sarà esclusivamente di mattina dalle ore 9 alle 13. L’ingresso è gratuito, all’entrata sarà richiesto il Certificato verde Covid-19, a disposizione parcheggio privato della struttura alberghiera, video sorvegliato e custodito. La nostra filosofia è il collezionismo di qualità, approfondendo la conoscenza attraverso lo studio, coinvolgendo e appassionando le nuove generazioni, stimolandoli con sani valori e principi etici. Saranno due giorni dedicati ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolli che raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo. Dove ci troviamo Come raggiungere il Memorial Correale Cliccare sull'immagine per indicazione stradale alternativa
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  10. Ciao @Archestrato Alla richiesta di un parere tecnico, io descrivo la mia. Escludendo l'ipotesi di una pulitura aggressiva, che si possa asportare parti cosi rilevate, come la clamide, rimane che la moneta è stata coniata cosi com'é, senza la clamide. Una dimenticanza dell'incisore ? probabile, e che in un secondo tempo, abbia inciso sul conio, la clamide. La prova della mia ipotesi, sta nel confronto con altre due monete DALLO STESSO CONIO, ANS 605 e Parigi. Dalla foto che allego, si evidenzia una iniziale rottura ( quadratino in nero ), tra il piano e la cornice ad ore 4. Segno inequivocabile questa rottura, che sulla moneta LEU è iniziale, pertanto è stata coniata prima delle altre due ANS e Parigi.
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  11. Questa è una delle mie banconote appartenenti all'occupazione dell'Albania dove l'Italia ha replicato il suo modo di emettere cartamoneta. Il 20 Franchi replica la 100 lire aquila romana sia nel disegno che nei colori nonché nelle dimensioni:
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  12. Uno solo di questi potrebbe comprare TUTTE le monete da collezione del mondo e fonderle. Solo per divertimento. Teniamoci la nicchia con i quattro gatti che la frequentano va che e' meglio.
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  13. ricordo che anche nel Museo Diocesano di Salerno c'è una bella raccolta di monete, esposte in pannelli verticali, in modo da poter ammirare i due lati. e poi il Museo Filangieri di Napoli, in primavera del prossimo anno, esporrà in modo permanente la famosa collezione Bovi.
    2 punti
  14. Bella moneta Michele, sicuramente migliore di quelle della Collezione Reale. Un Gabellone da 3 bianchi, nello specifico un testone (Bologna si muoveva sempre tra spinte autonomistiche anche tipologiche monetarie e "l'allineamento" richiesto da Roma). Scarsa la monetazione di quegli anni! Sotto il busto LS, Ludovico Selvatici, lo Zecchiere disonesto che fuggì da Modena a Bologna, dopo che si ritrovarono parte delle monete che là aveva coniato con i suoi fratelli, basse di titolo e di peso (fu condannato a rimborsare i danneggiati e gli furono sequestrati tutti i suoi beni). Tuttavia godeva di buona fama, come Zecchiere ed anche come incisore, e nel 1623 gli venne data in appalto la zecca Felsinea. Pare si fosse comportato in seguito bene e mantenne il ruolo per circa 10 anni. E' probabile che l'incisione della moneta sia opera sua, anche se il senato di Bologna si era rivolto a Firenze qualche anno prima (sotto Paolo V) per valersi dell'opera di Gaspare Mola, il famoso incisore che aveva girato parecchio prima di giungere alla zecca di Roma nel 1633, e che non può essere escluso del tutto come autore di questa bella moneta.
    2 punti
  15. La testa stilizzata potrebbe essere una di queste?
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  16. Salve a tutti, vorrei porre alla Vostra attenzione questa 100 lire con errore e sapere cosa ne pensate. Grazie
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  17. Ciao a tutti, la moneta di questa sera non è mai stata presentata sul nostro forum, per cui ho pensato di provvedere . URBANO VIII (1623-1644), Bologna - Gabellone (Munt 235, CNI 1). D/: Busto a destra, barbuto e a testa nuda, con piviale ornato di ape entro fregio e fibbia ovale con testa del Redentore. VRBANVS . VIII . PONT . MAX sotto L. S. iniziali di Ludovico Selvatici, zecchiere. R/: stemma semiovale della città, inquartato e gigliato, adorno di due figure sedute superiormente all'infuori e di due rosoni pendenti lungo i lati. BONONIA - DOCET sotto 16 - 24 T/: liscio peso 9.48 g I documenti di zecca definiscono "gabellone" questa moneta, che è talvolta chiamata testone. Si tratta del nominale da 30 bolognini, equivalente al testone romano da 30 baiocchi. Infatti sotto Urbano VIII la zecca di Bologna, come già all'epoca di Paolo V, aveva adottato la lega di Roma. In conseguenza di questo cambiamento il gabellone di Bologna è perfettamente assimilabile al testone di Roma, pesando essi rispettivamente g 9.649 e g 9.596. Di questa moneta, ritenuta molto rara, sono in effetti pochi i passaggi che ho registrato. Io personalmente, per l'anno 1624 (esiste anche quella analoga con data 1625) ne ho contati negli ultimi 40 anni solo quattro (compreso questo), considerando gli esemplari che sono stati più volte riproposti sul mercato. Si tratta di uno dei migliori esemplari per conservazione, arricchito da una gradevole patina di medagliere. Proviene in effetti da due importanti vendite del passato: ex Leu 68 n. 98 ed ex NAC 81 n. 476 (collezione De Falco). È inoltre l'esemplare illustrato sul MIR. Buona serata Michele
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  18. Buonasera a tutti, mettevo ordine tra le mie carte. ? Ho trovato giusto due orrorini per la discussione di Riccardo @caravelle82. Saluti Alberto
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  19. Buonasera, infatti non ho mai detto che NON è una variante,ma ho solo detto che non è intenzionale... Non hai riscontri perché dovresti stare più attento a ciò che leggi,ho scritto che è lo stemma del Portogallo che nelle stampe è riportato con 7 torrette e non lo stemma di Francesco II... Infatti non chiedo mica che le mie idee vengano condivise ma il gabinetto di incisione è un dato di fatto confermato da documenti dell'epoca,non mi dilungo ulteriormente visto che la questione è stata già affrontata più volte,e comunque se non conosci questi avvenimenti puoi consultare il Magliocca o il De Sopo (sempre che tu li abbia)... Come vedi anche tu esponi il tuo parere che ,come tu stesso affermi,non conosci le finalità per mancanza di documenti... E quale sarebbe lo standard?... Aridaglie,quando ho detto che non sono varianti?... Appunto...
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  20. Non è del 1617, ma del 1747 più comune, questo esemplare recentemente entrato in collezione, e per il quale (credo) è sempre presente il fascino che trasmette,
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  21. Prima ho parlato del nuovo libro del Prof. Helmut Rizzolli, facciamo una anteprima pubblicando il pieghevole che lo illustra datomi dal Professore Retro
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  22. Ciao Genny. Non ho le monete sotto mano ora, appena posso ti aggiorno. Buona serata.
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  23. Sono stati nascosti due post, il secondo, in realtà, solo perché citava il primo. Evitiamo, per cortesia, riferimenti ad altre etnie portate ad esempio di delinquenza. Non mi riferisco ad @Arka che sa per certo che gli aggressori di suo figlio erano sudamericani, e si è dunque limitato a riportare un fatto, ma a chi, volendo parlare di delinquenza, ha citato un particolare gruppo etnico e una popolazione dell'est Europa. Rimaniamo sul fatto concreto, il CdC si unisce a quanti hanno espresso ad Arka la loro solidarietà. Grazie.
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  24. Personalmente sarei per escludere da escludere saldature o similari (ovviamente basandomi sulle foto). Cosa ne pensate se azzardo a dire che secondo me ci può essere lo zampino di qualcuno che, con apposita attrezzatura (per non dire altro) si sia divertito a creare un ipotetico errore su una moneta originale?
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  25. Complimenti @crispo57 Assomiglia molto (anche nei particulari della corazza) a un rarissimo « quinario » di Ticinum, una moneta venduta dalla NAC nel 2014, ed è l’unico esemplare conosciuto dal « NOT IN RIC » di Lech Stepniewski. http://www.notinric.lechstepniewski.info/6tic-28b.html
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  26. Dalle parti di Ancona, il cavaliere è di casa, sia rivolto a destra che a sinistra. Questo è un ducato papale della monetazione anonima del XVI secolo attribuita a Clemente VII.- Foto proveniente da Asta NAC.
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  27. Mi dispiace,oltretutto non è che è andato ad infilarsi in una situazione Pericolosa ad un orario pericoloso , gli ha detto proprio male. Ha fatto bene a non reagire ma a vent'anni ti girano i xxxxx.. se dei ragazzotti di xxxx.. ti vengono a rompere le balle !
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  28. Ricambio i saluti...l'universo numismatico ha bisogno di un Mario @dabbene presente ovunque!!!!
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  29. 1 punto
  30. Innanzitutto mi dispiace quello che è accaduto a tuo figlio e posso dire di conoscere bene cosa si prova da genitore e da cittadino. In secondo luogo direi che possiamo tranquillamente estendere la vergogna a tutto il nostro paese e non solo a roma. Bene il comportamento tenuto da tuo figlio.
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  31. Di norma tutti i Tari di Ferdinando II e anche il Tari di Francesco II devono riportare nello stemma del Portogallo 14 torrette. Conosco da tempo la variante con 13 torrette. Saluti, Rocco.
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  32. Esprimo anche io la mia solidarietà e il dispiacere per quanto accaduto a tuo figlio. Queste situazioni generalmente avvengono nei luoghi in cui vige una stato di "anarchia criminale". Nessuna associazione malavitosa controlla quel territorio e lo stato non è stato (si spera ancora) in grado di metterlo in sicurezza. In queste situazione di anarchia si infilano bande improvvisate, violente e spesso pericolose. I luoghi più sicuri sono quelli dove il controllo della criminalità è capillare (so che appare un controsenso ma vi assicuro che la criminalità organizzata esige la più assoluta tranquillità nei luoghi in cui impera) e i luoghi dove lo stato esiste e impone le sue regole. La mancanza di potere crea a diffusione della criminalità spiccia. Mi auguro che la denuncia di tuo figlio aiuti a debellare la banda criminale e a favorire il ritorno dello stato.
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  33. Ciao! Mi rincresce molto. Chiedi perché succede? Perché probabilmente gli organi di polizia non presidiano il territorio, perché sono tutti presi dal covid e ciò che genera tra proteste, cortei, controlli dei locali e degli utenti, ecc. ecc. e controllano meno le "gang" di giovinastri. Se poi c'è qualche giovane che delinque che fanno? Lo portano in centrale e dopo un paio d'ore è di nuovo libero di tornare a fare quello che faceva e se extracomunitario illegittimamente in Italia gli danno magari anche il foglio di via, così lascia il nostro Paese .... sai che ridere ..... Bene ha fatto tuo figlio a non reagire, una reazione è sempre pericolosa. saluti luciano
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  34. Posto le mie del periodo in oggetto,niente di che,han fatto il loro lavoro,non le metto negli " orrori" perchè le definirei " molto scarrafoncelle" ? come dice l' amico @Litra68,ovvero un gradinetto sopra l' horror? Un caro saluto
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  35. buon giorno per me un qspl ci puo stare saluti
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  36. Mario, buon giorno anche se fisicamente non ero con voi, il mio spirito c'era... Grandi e come si dice tra la gente di mare. alla via così un saluto da nonno cesare
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  37. tornese 1637 seguito da M rovescia. Sigla Ga/C
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  38. Beh, sarebbe il caso che modificassi anche tu il quote, cancellando i nomi degli shop online, e così @Aretusa
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  39. Molto opinabile …indeed puo’ esserci, e cosi rispondi anche a vigano’ , qualche componente attinente a ripuliture varie di capitali. Ma il ‘mainstream’, la gran parte e’ formata dai formidabili surplus che hanno caratterizzato diverse industrie, settori e naturalmente il comoarto finanziario. che poi questo non faccia piacere o non lo si voglia vedere e’ un altro discorso. Ma certamente la gran parte delle recenti fiammate di vendite e quotazioni sono investimenti e flussi regolari.
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  40. Concordo. Nella mia personale sensibilità chi ha tempo, denaro e pazienza nel lungo termine vede premiate queste doti. Non ho mai visto su un arco di anni sufficientemente strutturato che il trend sia discendente. Diverso il discorso invece per chi pensa di far trading di breve su un bene, le monete, che non si prestano a questo scopo, salve eccezioni. ? Se dovessi quindi dare un consiglio ai giovani, fermo restando che dovrebbero avvicinarsi alla nostra comune passione con ben altri principi e migliori fini, continuerei a suggerire di puntare sulla qualità, meglio acquistare (attenzione: esclusivamente sotto questo profilo) una bella moneta periziata e di medio-alta conservazione che cinque pezzi da mercatino. Anche a livello estetico coniuga maggiori probabilità di mantenere il valore dei soldi spesi con un appagamento degli occhi. Ma poi ognuno vada dove li porta il cuore, ? tanto si vive una volta sola, passa velocemente e poi dopo sono solo rimpianti ?
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  41. DE GREGE EPICURI Sia le scritte sul 1° lato mostrato, che la testa sul 2° (con un evidente naso adunco e un orecchio ben stilizzato) mi sembra non abbiano nulla di celtico. A me pare una moneta orientale,collocata fra la Battriana e l'India. Credo sia da cercare nel sito: Zeno.ru.
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  42. Bel terzetto Cristiano. A proposito della mia, è finalmente arrivata ed ho potuto fare le foto alla mancanza del tondello. Mi sembra più un foro che una mancanza. Inoltre noto una specie di rombo tra GR e AND. Cosa ne dici? Ciao Beppe
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  43. Non credo sia un tarì del XII secolo ?. Potrebbe essere celtica, oppure un'imitazione di una moneta d'argento straniera (sempre ad opera di popolazioni barbariche). Per me Pre romana di sicuro
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  44. In ambito celtico ritorna spesso una figura mitologica generalmente rappresentata barbuta e talvolta associata alla ruota o solamente rappresentata da quest'ultima. Si è molto dibattuto sull'attribuzione di un nome a questa divinità e una serie di rappresentazioni associate ad alcune dediche hanno spinto gli studiosi a identificare la divinità con Taranis (il cui nome significava "dio del tuono o dio tonante"), che troverebbe il suo corrispondente in Giove nel pantheon dei latini. Una delle sintesi migliori di questo insieme di rappresentazioni e attributi è data dalla famosa statua rinvenuta a Châtelet-sur-Meuse che rappresenta il cosiddetto "dio con la ruota" con in mano un probabile fascio di fulmini (tipico attributo del latino Giove): Un articolo disponibile in rete a questo link (http://bifrost.it/CELTI/Museo/Archeologia-Taranis.html#Chatelet) ben spiega questa figura mitologica: Numismaticamente parlando, troviamo una possibile rappresentazione di questa divinità in un sesterzio di emissione locale di Postumo. La moneta in questione proviene dal famoso Atelier II identificato con il sito di Chateaubleau a cui ho dedicato diversi interventi poi sintetizzati in questa discussione: Tale moneta è nota in due esemplari di cui uno proveniente dal ripostiglio di Mericourt-L'Abbé che trovate analizzato invece in questa discussione: Su questi due pezzi, Daniel Gricourt e Dominique Hollard hanno scritto un interessante saggio "Taranis, le dieu celtique a la roue remarques preliminaires" che potete leggere qui: https://www.persee.fr/doc/dha_0755-7256_1990_num_16_2_1491 L'esemplare proveniente dal ripostiglio di Mericourt-L'Abbé è stato venduto dal noto negozio numismatico francese CGB e queste sono le immagini del dritto e del rovescio: Per meglio comprendere il rovescio, Gricourt e Hollard analizzano entrambi i tipi noti e ne fanno poi una sintesi grafica: Ora, dopo questa breve analisi, volevo portarvi all'attenzione quest'altro esemplare imitativo che sarà venduto alla prossima asta iNumis di giugno: Postume, double sesterce, contrefaçon, atelier II, c.266 A/légende dégénérée; Tête radiée à droite R/légende dégénérée; Galère à droite Bronze 23,0 mm 9,14 g 12 h TTB, RR SENA 97 cf.m p.420 Proche de l'exemplaire m du catalogue dressé par D. Hollard, Cahiers de la SENA, 97, 1988, pp.414-422 Il particolare che ha suscitato il mio interesse sta al dritto e in particolar modo alla O stilizzata della legenda che qui viene fusa con la P dando origine a una vera e propria ruota (anche se con soli 4 raggi) che a mio avviso non trova una soddisfacente spiegazione nella mera degenerazione della legenda. Di sicuro l'incisore era illetterato, come lo era del resto anche l'autore del pezzo discusso in precedenza (probabilmente la matrice del dritto era stata ricavata da un pezzo ufficiale, ragione della correttezza della legenda rispetto a quella del rovescio!), ma non si spiega la rappresentazione delle lettere PO in una ruota... la O e la P sono tutto sommato facilmente riproponibili, specialmente la O. Il fatto che qui appaia in forma di ruota secondo me implica che l'incisore ha inteso la ruota quale parte integrante della legenda del dritto quasi fosse attributo identificativo della raffigurazione che sicuramente doveva sapere appartener all'imperatore Postumo, ma evidentemente qui interpretato come identificato in una divinità (locale?): busto nudo (non c'è traccia né di corazza né di drappeggio di mantello), barbuto e associato a una ruota... elementi che non possono non far pensare al dio celtico con la ruota (sia esso o meno Taranis). In più, nel sito di Chateaubleau sono attestati molteplici strutture di culto principali e secondarie. Di sicuro il santuario principale era legato a una fonte sorgiva locale e quindi a divinità d'acqua con poteri benefici e guaritrici, identificate in Mercurio Solitumaros (vedi: https://www.persee.fr/doc/dha_0755-7256_1999_num_25_2_1542), ma vi erano anche altri edifici di culto legati ad altre divinità locali come Epona di cui nel sito in questione sono state trovate diverse statuette di cavallo di chiara origine ex-voto (vedi https://www.persee.fr/doc/racf_0220-6617_1998_num_37_1_2790). Unendo un po' i ritrovamenti archeologici, le scoperte numismatiche e alcune suggestioni tutti legati a questo importantissimo sito, perché non cercare un riscontro delle simbologie rappresentate in queste emissioni locali con la presenza di luoghi di culto di grande frequentazione e importanza per le popolazioni della regione? E' ipotizzabile anche la presenza del culto di Taranis a Chateaubleau? O comunque è possibile legare il cavallo e la ruota a simbologie cultuali locali? Chi lo sa... probabilmente le mie sono solo suggestioni e andrebbero approfondite con i riscontri archeologici...
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  45. Il cervello sta tutto da una sola parte invece. Ok fianiamola qui, non voglio sembrare aggressivo o scortese. Torniamo a parlare dei nostri amati francobolli.
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  46. Sono molto onorato di vincere questa bella Piastra. Prima di questo, ero dipendente da Piastra 1669. E rispetto al mio altro Sede Vacante Scudo 1758, questa Piastra 1655 è più spirituale. Spirito Santo
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