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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/24/21 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, la Mia Napoletana di oggi: Grano 12 Cavalli Ferdinando IV 1797 Fedinan Saluti Alberto
    5 punti
  2. Risultato spettacolare di 20.000 euro per questo tetras di Siracusa. Un nuovo record per una moneta greca di bronzo. Il record precedente era detenuto da un dilitron di Timoleon ex. Moretti. Sicuramente una bella sorpresa per il venditore
    3 punti
  3. Buona Serata, posto la mia moneta da 20 Grana con le normali 14 Torrette. Su questa moneta ho svolto una rapida ricerca dei passaggi in Asta e sui Cataloghi che ho in biblioteca. Campione: 61 monete 14 Torrette: 55 13 Torrette:6 ( 9,8% sul Totale ) Penso quindi, Caro @QuintoSertorio , che questa "Variante" sia piuttosto rara, seppur non riportata dai Manuali. Ciao a Tutti, Beppe
    3 punti
  4. Ciao a tutti. Ho preso la moneta da un'asta quest'anno. In una chiara scena sul verso, possiamo vedere due persone a terra e gli edifici in fiamme.
    3 punti
  5. Il tema della riduzione ponderale fu affrontato nel 1989 da vari studiosi nella rivista "Dialoghi di Archeologia", n.s. III, 7/2. La Cantilena esaminò le serie ridotte di Siracusa (pp. 9-20), Garraffo quelle di Taranto (pp. 21-29), la Taliercio si occupò nello specifico delle serie ridotte di Heraclea, di Thurii e di Crotone (pp. 31-52). Di seguito la classificazione proposta dalla Taliercio per gli stateri ridotti di Crotone, che vengono ripartiti in due raggruppamenti (A e B) a loro volta suddivisi in serie. Per ognuna di esse allego un'immagine esemplificativa. Serie 1- CNG, Triton XXII, 2019, 103 Serie 2 - NAC AG, 29, 2005, 59 Serie 3 - NAC AG, K, 2000, 1087 Serie 4 - SNG Oxford, 1529 Serie 5 - Spink, 4018, 2004, 74
    3 punti
  6. ah, dimenticavo, mica solo monete anche tutto quello che ruotava attorno al denaro: pinacoteca, documentazione storica e tante belle fotografie. Tra l'altro c'è una bella immagine di un disegno preso dal vero nel 1730 di Palazzo San Giorgio dove si vede un alto camino che io credo sia la canna fumaria della antica zecca genovese. Noi sappiamo che nel 1437 e nel 1445 venne affidata alla Casa di San Giorgio la direzione della Zecca e la coniazione delle monete. Sebbene la Casa nel 1473 avesse rinunciato alla sovraintendenza della zecca, nel 1484 ebbe però l'incarico di battere i così detti grossoni e testoni d'argento. Sappiamo con certezza dell'attività tra il 1586 e il 1797 con le coniazione in tutti i metalli.
    3 punti
  7. Buongiorno a tutti, @gennydbmoney il taglio dei miei Ramini Murattiani. Grana 3 I8I0 Magliocca 409 taglio serpentina. Grana 3 1810 Magliocca 409a sembra serpentina ma lascio giudicare da foto. Grana 2 1810 Magliocca 411C taglio treccia in rilievo Grana 2 1810 Magliocca 411 taglio treccia in rilievo. Poi ho un Grana 3 per compagnia taglio non identificabile.? Saluti Alberto
    3 punti
  8. Denari romani d'argento del I e II secolo d.C: uno straordinario ritrovamento nell'antica Augusta | Euronews Anche io non riesco a vedere il documento postato da @Pxacaesar, ma penso che sia questo. Posto il link a vantaggio di tutti i lettori. Ciao da Stilicho
    3 punti
  9. Buonasera e buona domenica, appena entrato in collezione l’esemplare in oggetto di cui posto sia le foto sia la descrizione fornite dalla casa d’asta. Cattaro. Assedio montenegrino-austro inglese (1813-1814). Napoleone I Imperatore dei Francesi e Re d'Italia. 5 franchi 1813. D/ Trofeo d'armi tra rami d'alloro. R/ Grande N coronata; ai lati, 5 F. CNI 7; Pag. 292e; Traina 3i. AG.26.20 g. 39.00 mm. RR. Sul bordo i punzoni PM e P. SPL. Dopo le sconfitte di Dresda e Lipsia l'astro napoleonico tramonta rapidamente. In Dalmazia e nel Veneto le maggiori piazzeforti, vanamente difese dal principe Eugenio di Beauharnais, sono assediate e costrette alla resa prima ancora della fine dell'impero. Cattaro è bloccata dai montenegrini, sobillati dai russi, dagli austriaci e da navi inglesi. Parte della guarnigione, croati e italiani, si ammutina e diserta. Per pagare i soldati il comandante della guarnigione, Generale Gautier, fece requisire gli argenti e gli ori del tesoro del duomo e con il metallo così ricavato fece fondere delle monete molto rozze da 10, 5 e 1 franchi. Gli incisori, più abili con le armi che con il bulino, ci sono noti solo per le sigle che appaiono punzonate sul bordo. Riporto anche quanto il CNI segnala.
    2 punti
  10. Dopo molti anni dalla pubblicazione di un fantastico esemplare di questa moneta,da parte del prestigioso forumista Picchio,sono riuscito a entrare in possesso di un esemplare in grande conservazione della stessa.Il doppio giulio della Sede Vacante,Zecca di Bologna 1823. In fdc,la moneta è di una altissima qualità realizzativa e di eccellente finezza di dettagli.In quel 1823,la qualità della Zecca di Bologna era una spanna superiore alla Zecca di Roma e si vede bene.Il rovescio di questa moneta presenta rilievi molto bassi,che si apprezzano bene solo in monete pochissimo circolate.Il volto della Chiesa,invece,presentando un rilievo più alto,si appiattiva quasi subito. La foto non rende al 100% la realtà di questa moneta.L'esemplare di Picchio mi folgoro'letteralmente.Poiche'non l'ho più vista in questo post,mi permetto di riproporre un esemplare pressoché analogo.
    2 punti
  11. Un'altro orrore³ di difficile reperibilità, un biglietto estero del 1901. Per farvi vedere come era all'origine giusto perchè non si distinguono i particolari ne inserisco una presa dal web. quello che c'e' sotto ______________________________________________________ quello che c'e' sotto
    2 punti
  12. Forse fondata da genti paleovenete attorno al XI sec. a.C. , con la romanizzazione della regione, l'odierna Oderzo allora Opitergium, è municipio con cittadinanza romana dal 49 a.C. : diventa nei primi secoli dell'impero di Roma, città importante e fiorente con influenza su parte significativa del Veneto, per seguire poi il declino dell'impero subendo nel periodo delle incursioni di popoli barbari diversi attacchi e distruzioni . Nei VI e VII sec. con l'arrivo dei Longobardi, Opitergium è una sorta di caposaldo bizantino nel lungo periodo di contrasti tra questi ed i Longobardi ; al periodo tra i regni di Agilulfo ed Adaloaldo, attorno al 610-620, risalirebbe l'assassinio in Opitergium dei nobili Longobardi Tasone e Caco del ducato di Friuli, come ricordato ( Historia Langobardorum IV , 38 ) da Paolo Diacono . Lo stesso Paolo Diacono ( Historia IV , 45 ) ci dice che il re Rotari ( 636-652 ) conquisterà e distruggerà Opitergium . Nel 1999 viene presentata nel contesto di un convegno su Paolo Diacono, una piccola moneta in argento frammentata, ritrovata in scavi nell'area ex-carcere di Oderzo . Successivamente restaurata e studiata, la moneta, con l'interpretazione dell'inedito monogramma al rovescio ( Bruno Callegher - 2009 ) viene attribuita al re dei Longobardi Arioaldo, successore di Adaloaldo dal 624 al 636 e predecessore di Rotari . Arioaldo è re che, come ci dice Paolo Diacono nella sua Historia ( IV , 41) , risulta, all'epoca ed all'autore, scarsamente noto .
    2 punti
  13. Caro Giancarlo, la tessera e’ un unicum e indubbiamente c’e’ la sola immagine della stessa sul libro del Bascape’ che ovviamente ho ed e’ citato, in questo momento fa parte della mia collezione privata e ritenevo opportuno che ci fosse a corredo della stessa non solo una immagine singola ma un articolo coerente di descrizione e spiegazione corretta delle immagine riportate sulla stessa. Tutta la documentazione originale e’ in mio possesso con le varie certificazioni e il dischetto, il Golgi Radaelli ha avuto la sola concessione di pubblicazione della sola immagine, come risulta da loro documentazione in mio possesso firmata dallo stesso Bascape’.
    2 punti
  14. La moneta è abbastanza comune e in stato di conservazione medio, meglio parlare del suo valore storico, con una bella testimonianza della megalomania di Commodo che alla fine della sua vita giunse al delirio. Perche ovviamente, Ercole romano non è altro che Commodo stesso. Secondo Dione Cassio, LXII, 15, iniziava le sue missive al Senato con l’elenco seguente dei suoi titoli: « L’Imperatore Cesare, Lucio Aelio Aurelio Commodo, Augusto, Pio, Félix, sarmatico, Optimo, Britannico, Pacificatore del Mondo, Invitto, Ercole Romano, Pontefice Massimo, della tribunizia potestà investito per la XVIIIa volta, imperatore per la VIIIa, console per la VIIa, Padre della Patria, ai consoli, ai pretori, ai tribuni della plebe, al Senato Commodiano fortunato, salve » Questo rovescio è stato ripreso da Probo, senza modificazione. https://www.acsearch.info/search.html?id=3886433 Secondo la Storia Augusta, Roma fù ribattezzata Colonia Commodiana. Forse dobbiamo vedere con questo medaglione un’illustrazione di una rifondazione simbolica dell’Urbe da Commodo, l’Hercules Romanus Conditor della legenda. NAC 2014 (e CNG 2013) https://www.acsearch.info/search.html?id=1825531 Toglietemi un dubbio, non sarebbe per caso lo stesso medaglione? Lanz 2006: https://www.acsearch.info/search.html?id=301637
    2 punti
  15. Gentilissimo @principesax, mi rammenti di aver collaborato con Marco Bascape' nel ricupero della tessera presso un commerciante e poi riportata, il ricercatore e autore dell'articolo SCUROLO DI SANT'AMBROGIO è apparso per la prima volta nel volume MILANO Radici e luoghi della carità, anno 2008, dove tutti i seguenti autori hanno attinto a questa ricerca riportando le stesse illustrazioni. In un altro articolo di questo volume vi è l'immagine di una mia medaglia, Onorificenza di un delegato della CONGREGAZIONE DI CARITA' DI MILANO. Saluti Giancarlone
    2 punti
  16. Io quando valuto dei lotti in asta fisso un prezzo d'acquisto comprensivo dei diritti. Quindi calcolo quanto offrire al massimo per non sforare quel prezzo.
    2 punti
  17. Buon pomeriggio, dopo i cannelloni al Forno proseguo con i miei orrori magari uno spavento aiuta a digerire. Altra banconota da una lira Saluti Alberto
    2 punti
  18. Avevo notato questo notevole esemplare dalla Artemide LVI, ma non mi aspettavo un realizzo così stellare! Però dopo 57 rilanci era inevitabile ? Aggiungo un esemplare che mi pare condividere il medesimo conio di dritto. Ex Roma Numismatics IX/118, Ex CNG 109/63: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1037&lot=118 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=365063 Bisogna dire che anche i piccoli bronzi quando sono battuti con conii di un bravo incisore sono autentiche gemme. Tra i vari conii di incudine usati in questa serie di tetras (?) questo mi pare di gran lunga il più riuscito in effetti. Da notare che in alcuni rari casi il dritto riporta le iniziali “EX” poste alla sinistra del collo, probabile firma del maestro incisore.
    2 punti
  19. Ciao, confermo Massimiano, radiato della seconda officina della zecca di Ticinum (Pavia), coniata intorno all'anno 299. Tipo VOTA (XX) Catalogazione RIC VI 36b.
    2 punti
  20. Serie 6 - SNG Cop., 1799 Serie 7 - BMC 82
    2 punti
  21. E' una piacevolissima sintesi della storia genovese di 310 pagine, con bellissime fotografie, dalle prime alle ultime monete che circolavanoa Genova, scritta da una ventina di autorevolissimi autori fra cui i nostri Monbalda e Fra Crasellame, che anche se adesso scrivono di meno sono ormai un po' "nostri". ti allego il sommario così puoi fartene un'idea. Saluti
    2 punti
  22. In Germania ritrovate più di 5 mila monete romane d'argento Risalgono all'epoca di Nerone. Si tratta di è una delle 10 scoperte archeologiche più importanti per il Paese In una delle più antiche città della Germania, la romana Augusta Vindelicum, ora Augsburg, durante i lavori di scavo per la costruzione di edifici residenziali in una zona ex-industriale, sono state trovate oltre 5.500 monete di argento di epoca romana. Pesano oltre 15 chili ed è la seconda scoperta archeologica in pochi mesi nella città bavarese. Le monete più antiche del tesoro trovato risalgono all'epoca di Nerone, ovvero il primo secolo dopo Cristo. Nella precedente scoperta, avvenuta nella stessa area ex industriale, erano stati trovati nello scorso giugno oggetti, armi, gioielli del peso complessivo di 400 chili. Secondo quanto riporta la stampa tedesca, quella annunciata in questi giorni è una delle 10 scoperte archeologiche più importanti per la Germania: l'archeologo di Augusta Sebastian Gairhos ha detto che probabilmente la collezione, sepolta all'inizio del terzo secolo dopo Cristo, era il patrimonio in contanti di un grossista di vino o tessuti attivo nell'allora capitale della provincia di Raetia. Il valore complessivo equivale a circa 11 anni di stipendio di un legionario, ha spiegato. E' l'elevato numero di monete e il fatto che siano d'argento, secondo quanto hanno spiegato gli archeologi, a rendere particolarmente notevole la scoperta. Ora e per i prossimi 3 anni le monete saranno restaurate e studiate come parte di una tesi di dottorato all'istituto di Archeologia Classica della città. All'epoca, secondo gli esperti citati da Die Zeit, le monete di argento, chiamate denari, circolavano molto a lungo, fino a 200 anni. Finora in Germania il ritrovamento di monete romane più significativo è avvenuto a Treviri, nel 1993. Si trattava di 2.600 monete d'oro del peso di 18,5 chili e di altissimo valore: per i romani una moneta d'oro ne valeva 25 d'argento. Le due recenti scoperte hanno rilanciato la questione del Museo Romano di Augusta, chiuso da molti anni per carenze strutturali e la mancanza di fondi per rimediarvi: il tema è molto dibattuto nella città romana ricca di reperti. La sindaca Eva Weber del partito cristiano sociale si è impegnata a trovare il modo di mostrare al pubblico i reperti trovati quest'anno. Fra le ipotesi c'è quella di una mostra "virtuale" oltre che un'esposizione temporanea prima di avviare lo studio approfondito. Per ora, la possibilità di riaprire un museo romano non è però contemplata. https://www.agi.it/estero/news/2021-10-24/in-germania-ritrovate-5500-monete-romane-argento-14304891/
    2 punti
  23. Saluti a @Scudo1901 allego foto della mia, un spl pieno o spl+ credo che la tua sia ancor più vivace, spero vi piaccia pure la mia, con antica patina di monetiere.. Saluti Fofo
    2 punti
  24. Moneta affascinante, riporto la nota del Muntoni che la riguarda: "Non è ben chiaramente stabilito se questo pezzo sia realmente una moneta o una medaglia. Certo è che, come dimostra l'usura di molto esemplari, esso entrò in circolazione. Il pezzo in argento dello stesso conio, che spesso viene qualificato come mezzo scudo, è invece certamente una medaglia. Non è risolto il problema se tutti i pezzi emessi durante l'occupazione austriaca venissero effettivamente battuti a Ronciglione o a Viterbo, per quanto sia noto che in tale periodo P.L. Mariani venisse autorizzato a coniare monete a Ronciglione". Ecco la versione in argento, in questo splendido esemplare ex Varesi.
    2 punti
  25. Buongiorno a tutti e buona domenica, inizio la mia giornata Numismatica con uno dei miei orrori. Un orrendo 6 Tornesi Ferdinando IV 1802 Saluti Alberto
    2 punti
  26. Ecco la versione in oro. da: https://www.serenissima.news/la-storia-di-venezia-attraverso-le-medaglie-volume-iii-di-piero-voltolina/ Già nel 1618 Venezia aveva concluso un’alleanza con Zurigo e Berna, così come aveva fatto nel 1603 con i Grigioni. A quasi un secolo di distanza, nel 1706 Venezia stipulava una nuova convenzione con le due importanti città Svizzere, e con gli stessi Grigioni, data l’urgenza di arruolare i mercenari per la difesa dei suoi territori di terraferma e la necessità di poterli far transitare liberamente attraverso i passi Retici. Una nuova guerra insanguinava l’Europa e il Nord della penisola italica, scatenata dalle violente contese nate dalla spartizione dei territori e dei regni della dinastia Asburgica di Spagna, in seguito alla morte dell’Imperatore Carlo II, deceduto senza eredi. La Repubblica di Venezia circondata dalle potenze in lotta fra di loro, perseguiva una stretta neutralità e nello stesso tempo provvedeva al rafforzamento dei suoi territori. Nel gennaio del 1706 a Berna veniva firmata l’alleanza fra Venezia ed i Cantoni di Berna e di Zurigo. Il patto, che doveva durare 12 anni, era sottoscritto per conto della Repubblica da Vendramino Bianchi, residente e plenipotenziario a Zurigo. Il Bianchi, nel dare relazione al Senato Veneto dell’accordo raggiunto, sottoponeva l’approvazione dell’Eccelso Consiglio la proposta di distribuzione di doni di valore a personaggi importanti delle due città. Il Senato aveva approvato la proposta e, fra gli altri regali, aveva mandato sedici collane d’oro. Tuttavia i capi del Consiglio di Zurigo cortesemente, ma fermamente, rifiutarono le collane perché era vietato agli uomini pubblici di accettare doni di valore da potenze straniere, al cui proposero di mutare le collane in altrettante medaglie da distribuirsi ai componenti del Maggior Consiglio, così da dare a tutti i Consiglieri un tangibile ricordo dell’Alleanza. Il Plenipotenziario riferì la proposta al Senato e, poiché il tempo stringeva e non era possibile far coniare le medaglie a Venezia, venne optato di coniarle a Zurigo. In tutto vennero coniate e distribuite circa 500 esemplari aurei, mentre è incerta la tiratura in argento, di cui si può vederne l’immagine grazie all’allegato. I coni sono conservati presso lo Schweizerisches Landesmuseum di Zurigo. La medaglia coniata per l’alleanza tra la Repubblica Veneta e i Cantoni svizzeri di Zurigo e di Berna Scheda tecnica della medaglia: Al dritto, la scritta in latino significa “Costoro che una triplice alleanza ha riunito, lì rafforzerà l’amore”. L’immagine è un gruppo allegorico di tre leoni: al centro il Leone di San Marcodi fronte, reggente la spada ed il Vangelo; ai lati, due leoni di profilo contrapposti, reggenti ognuno una spada ed uno stemma, quello di sinistra lo stemma di Zurigo, quello di destra lo stemma di Berna. Al rovescio, la scritta in latino significa “Ricordo del rinnovo del patto tra la Serenissima Repubblica di Venezia e le illustrissime Repubbliche di Zurigo e di Berna – 1706″. Metallo: argento, peso gr. 6,30 – Diametro mm 26. Le informazioni di questa scheda sono tratti da “Majer, la medaglia di Venezia per la rinnovazione dell’alleanza con Zurigo e Berna” (pp. 6-44) in “Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano” (1922). Ultima osservazione: presso il Museo Correr di Venezia è conservato un esemplare in piombo della medaglia, ornato di una cornice modanata fusa assieme alla medaglia stessa, dal modulo di mm 42,26.
    2 punti
  27. Buonasera a tutti, posto il mio Tari' di Francesco Il Saluti Alberto
    2 punti
  28. La perfezione incisoria eseguita sui conii dei Tari' di Francesco II è superiore a tutta la precedente produzione di FerdinandoII, ( sempre nei Tari' ). La torretta in meno la considero "un segno " per distinguere una liberata da un'altra. Mio parere personale.
    2 punti
  29. 2010 Pitcairn island - 50 cent e 2 dollari Nella discussione originaria avevo postato solo i valori da 5-10-20 cent ed 1 dollaro
    2 punti
  30. Si può ruotare e zoomare. https://quickmap.lroc.asu.edu/
    1 punto
  31. Condivido con piacere queste due mie medaglie che presentano una caratteristica in comune.
    1 punto
  32. Ciao a tutti, dopo un po' di lontananza dal mondo numismatico mi sto di nuovo concentrando sui prossimi acquisti per implementare la mia piccola collezione. Vedendo le varie e numerose aste di questo autunno noto che le commissioni d'asta vanno da un 15% a un 20-25% sul prezzo offerto. Ora posso capire per il pezzo estremamente raro che si possa pensare di lasciare sul piatto un ulteriore 20% medio ma mi chiedevo quale fosse il senso di andare in asta per quelle monete non così rare per cui si può cercare e acquistare tranquillamente sui negozi on-line delle varie ditte numismatiche se non nei negozi fisici. Per spiegarmi se cerco uno zecchino che possa valere sui 400€ lo troverò abbastanza agevolmente in alcuni negozi fisici e/o online pagandolo 400€ più eventualmente le spese di spedizione. Se vado in asta e la base è 350 e lo prendo a 350 lo pagherò alla fine 420 più spedizione e assicurazione. Quindi qual è il senso se non per puntare solo sulle estreme rarità? Oppure solo in caso di basi estremamente basse? Se ho basi più o meno allineate al valore della moneta, che per carità è sempre relativo a quanta domanda ci sia, l'impatto del 20% mi porta a non considerarla se non per una estrema difficoltà di reperimento su altri canali. Che ne pensate? Magari mi sfugge qualcosa Grazie a tutti
    1 punto
  33. Ciao Apollonia, in effetti ci ho guardato, con luci da tutti gli angoli (ma in numismatica si usa il concetto di "luce radente"...? In filatelia è spesso utile, con le monete non capisco se aiuta o no...), ma è veramente messa male. Però in effetti il suggerimento di Vietmimin mi fa propendere per l'aquila. Questo sia perché al diritto la spaziatura delle lettere "U D I O" visibili nella sua immagine coincide esattamente con quella della moneta, sia perché al rovescio mi pare di distinguere sia la base orizzontale sotto le zampe dell'aquila che il corpo e le ali (la testa decisamente no). Ho anche cercato con molta attenzione la "O" sotto la punta dell'ala sul lato destro, c'è una "formazione" vagamente circolare che potrebbe anche essere quello, ma non ci giurerei. Poi è vero che alle volte ci si può far condizionare da un'ipotesi in maniera da "indirizzare" le prove, ma direi che si tratti della versione postata da Vietmimin. Grazie a tutti ?
    1 punto
  34. Ciao amici da tempo cercavo un esemplare di questa tipologia in soddisfacente qualità. il mese scorso mi è capitata davvero una occasione d’oro, pur trattandosi del pezzo in argento ? Non è il top quality che cercavo ma al prezzo al quale sono riuscito a portarla a casa, a meno della metà del valore di mercato corrente di uno SPL come questo, non poteva lasciarmi esitazioni di sorta. Peraltro non ha colpi al bordo o graffi e il modulo è ampio e regolare. La pezza della rosa è secondo me una delle più belle monete toscane. Qui il millesimo è comune, e il FDC certo non c’è, ma il fascino di questa emissione non credo possa essere mai messo in discussione anche osservando un esemplare non eccezionale. Buona serata
    1 punto
  35. Moneta bellissima e unica nel suo genere, oltre ad uno stile magistrale la moneta presenta una patina smalto intatta.... Diciamo che un collezionista facoltoso che colleziona questa tipologia di monete non poteva farsela scappare, il fascino e lo stile del ritratto mi incantano.....veramente bella. Fortunato l'acquirente.
    1 punto
  36. Spagna - 2 Euro Commemorativo 2010 Serie "Patrimoni Unesco" - Moschea Cattedrale di Cordoba
    1 punto
  37. Ottimo esempio di coniazione a rullo, quasi visibile il pallino per via della lieve decentratura del tondello al D/. Bel flan e bella patina, nonostante a livello di rilievi trovo leggermente migliore quella di Scudo, nonostante la tua Fofo mi piaccia di più. Quella di Scudo ha fatto un flan più stretto, con una leggera depressione in corrispondenza di “LIBVRNI” (mentre al D/ dovrebbe essere meno visibile perché nel punto dove non si trovano rilievi, sopra la corona). Detto questo due ottimi esemplari, complimenti a entrambi, un’emblema della monetazione moderna italiana, come già detto. N.
    1 punto
  38. Il peso degli esemplari in argento recentemente passati in asta è intorno a 16-23 g (dunque troppo variabile per una moneta d'argento) ed il peso dello scudo di Pio VI 26.430 g; inoltre in un momento storico del genere l'argento non veniva monetato. Dunque certamente non si tratta nè di scudo nè di mezzo scudo, e tanto meno di sede vacante (anche perchè le monete di sede vacante erano coniate sostanzialmente per ostentazione del Camerlengo, in ogni caso con le sue insegne). D'altra parte il Cinagli è un testo inaffidabile e l'autore a quel tempo era al massimo un bambino (il libro è del 1848). Quello che mi ha sempre stupito è che gli esemplari in rame siano considerati monete (per analogia al 3 baiocchi 1799): per me, in linea con altri, si tratta in entrambi i casi di medaglie.
    1 punto
  39. Da Eurocollezione, il disegno della 2a moneta belga
    1 punto
  40. Sempre Brasile degli anni 80: Sul dritto Ritratto di Candido Torquato Portinari (1903-1962). Sul rovescio una stampa fotografica che mostra Portinari che disegna il pannello Baianas. A destra, un'altra stampa ricorda elementi del pannello Paz, che evoca scene dell'infanzia dell'artista a Brodósqui.
    1 punto
  41. Moneta godibile in più che buono stato di conservazione: non sarà FDC ma non puoi di certo lamentarti! Complimenti Scudo! A mio parere una dei più bei R/ della monetazione italiana di tutti i tempi. Io, pur di inserire una rosa medicea tra le mie moderne con ritratto, mi son rivolto a una medaglia del Travani. N.
    1 punto
  42. La prima moneta non si scorda mai! ...poi se si tratta di un pezzo di questo tipo... una vera e propria opera d'arte in miniatura! Davvero un bellissimo rovescio. Vissuto e circolato ma ancora con una nitidezza di dettagli incredibile. Complimenti!
    1 punto
  43. Bella moneta con patina a smalto (almeno sembra dalla foto) Anche se relativamente comune questo sesterzio di Domiziano, vedo che ultimamente quelli in buona conservazione raggiungono cifre comuque ragguardevoli.
    1 punto
  44. Assolutamente si!! Io ascolto Thrash e Death da 25 anni \m/ d:@@@
    1 punto
  45. Acquistate più o meno un anno fa. Serie Spitzbergen 1946: 10, 15, 20 e 50 Copechi. ?
    1 punto
  46. 2019 - Pennsylvania La seconda moneta del 2019, dedicata allo stato della Pennsylvania, tocca un argomento di straordinaria attualità: la ricerca di un vaccino contro quella che, fino a poche decine d'anni fa, era una delle più terribili malattie che potessero colpire soprattutto l'infanzia... la poliomelite. Ricerca culminata nel 1953 con la scoperta del vaccino da parte del Dr. Jonas Salk e del suo team. La malattia infettiva, fino a quel momento, colpiva migliaia di persone, in maggioranza bambini. Questo aspetto la rendeva ancora più subdola e odiosa. Il virus si annidava nelle feci, nel catarro e nella saliva. Colpiva il midollo spinale e i polmoni; in molti casi era mortale. Il marchio indelebile del suo passaggio era la deformazione e la paralisi di braccia e gambe: molti malati non erano più in grado di camminare senza stampelle o tutori in ferro. Si pensò che fosse stato colpito dalla malattia anche il presidente americano Franklin D. Roosevelt (si scoprirà poi che era invece un'altra forma di paralisi), che per finanziare lo studio di un vaccino lanciò una raccolta di fondi, chiamata The March of Dimes, di cui anche noi abbiamo parlato in un'altra discussione Dall'inizio del '900 le epidemie di poliomielite erano sempre più ravvicinate e sempre più letali, soprattutto d'estate. Il picco si verificò nei primi anni '50, quando nei soli Stati Uniti si registrarono fino a 50.000 casi. Ed è qui che entra in gioco Jonas Salk. Nato a New York il 28 ottobre 1914 da una coppia di emigrati russi di origini ebraiche, Salk si laurea nel 1939 alla Scuola di medicina dell’Università di New York e individua nella virologia un campo di frontiera. Per sua fortuna si trova nel posto giusto, al momento giusto. Dopo due anni di tirocinio nel prestigioso Mount Sinai Hospital, ha la possibilità di lavorare al fianco di uno dei pionieri dei vaccini: il medico Thomas Francis Jr., all’epoca impegnato a isolare il virus dell’influenza. Quando Francis decide di trasferirsi all’Università del Michigan, Salk lo segue. Nel 1943, i due riescono a mettere a punto un nuovo tipo di vaccino contro l’influenza. Salk fa tesoro delle ricerche sull'influenza, quando pochi anni dopo affronta da solo la sfida alla poliomielite. Nel 1947 è chiamato all'Università di Pittsburgh, con il compito ambizioso di organizzare un moderno laboratorio dedicato ai virus. Ed è proprio qui che Salk inizia la sua corsa al vaccino anti polio. Le sue ricerche attirano ben presto l'attenzione della Fondazione nazionale per la paralisi infantile (quella della March of Dimes), che inizia a sostenerlo con ingenti finanziamenti. Durante la fase di sperimentazione, Salk può giovarsi delle ricerche di tre medici, John Enders, Thomas Weller e Frederick Robbins, che nel 1949 erano riusciti a far crescere in laboratorio il virus della poliomielite in culture con vari tipi di tessuti. L'annuncio ufficiale della scoperta del vaccino arriva il 12 aprile 1955 in una gremita conferenza stampa tenuta da Francis all'Università del Michigan di fronte a scienziati, giornalisti e telecamere. In breve tempo, Salk diventa un personaggio pubblico e popolare. Di lui e del suo vaccino parlano tutti. I giornali, le televisioni e i notiziari alla radio se lo contendono per le interviste, e sulla sua impresa l'industria di Hollywood pensa addirittura di girare un film. Salk stesso, in un'intervista rilasciata alcuni decenni dopo, riconosceva che gli americani di quegli anni ricordavano almeno due eventi: il vaccino antipolio e l'assassinio di Kennedy. Salk era animato da un genuino spirito umanitario, che lo aveva guidato fin dall'inizio nella sua scelta di intraprendere la carriera di scienziato. Questo atteggiamento si rispecchia nella sua decisione di non brevettare il vaccino, lasciando a disposizione di tutti la sua scoperta. Poco dopo l'annuncio del 12 aprile, a un giornalista che in un'intervista televisiva gli chiedeva il perché di questa decisione, Salk risponde senza esitazioni "Si può forse brevettare il sole?" Il senso del lavoro di Salk è tutto racchiuso in una sua citazione, scolpita nella pietra del suo Istituto: "La speranza sta nei sogni, nell'immaginazione e nel coraggio di coloro che osano trasformare i sogni in realtà". Jonas Salk è morto il 23 giugno 1995, a chi volesse approfondire il discorso sulla sua vita e i suoi studi basterà digitarne il nome in un motore di ricerca per trovare decine di siti dedicati. La moneta che celebra la lotta contro la poliomelite, disegnata da Richard Masters e incisa da Joseph Menna, raffigura la concezione di un artista del virus della polio a tre diversi livelli di ingrandimento, insieme alla sagoma di un microscopio, che rappresenta la vasta ricerca condotta per sviluppare una cura per la malattia. Il disegno è completato dalle iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA - POLIO VACCINE - 1953 - PENNSYLVANIA. Tiratura di 372.250 esemplari per Philadelphia e 347.375 per Denver, tutti con finitura FDC, mentre a San Francisco sono state coniate 85.839 monete con finitura proof su entrambe le facce, e 36.337 con finitura proof solo al rovescio. petronius
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