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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/25/21 in tutte le aree
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E' una bellissima serie quella di cui fa parte questa emissione. Antivari con S. Giorgio, Lesina con S. Stefano, Sebenico con S. Michele, Trau con S. Lorenzo, Zara con S. Simeone e appunto Spalato con S. Doimo. A questi aggiungerei Treviso con S. Liberale e, cambiando tipologia da bagattino a quattrino, Ravenna con S. Apollinare e Rovigo con S. Bellino. Solo la zecca di Roma può stare alla pari con una squadra di Santi così numerosa... Arka Diligite iustitiam4 punti
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Dopo molti anni dalla pubblicazione di un fantastico esemplare di questa moneta,da parte del prestigioso forumista Picchio,sono riuscito a entrare in possesso di un esemplare in grande conservazione della stessa.Il doppio giulio della Sede Vacante,Zecca di Bologna 1823. In fdc,la moneta è di una altissima qualità realizzativa e di eccellente finezza di dettagli.In quel 1823,la qualità della Zecca di Bologna era una spanna superiore alla Zecca di Roma e si vede bene.Il rovescio di questa moneta presenta rilievi molto bassi,che si apprezzano bene solo in monete pochissimo circolate.Il volto della Chiesa,invece,presentando un rilievo più alto,si appiattiva quasi subito. La foto non rende al 100% la realtà di questa moneta.L'esemplare di Picchio mi folgoro'letteralmente.Poiche'non l'ho più vista in questo post,mi permetto di riproporre un esemplare pressoché analogo.4 punti
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Buonasera e buona domenica, appena entrato in collezione l’esemplare in oggetto di cui posto sia le foto sia la descrizione fornite dalla casa d’asta. Venezia. Spalato. Monetazione anonima per i possedimenti di terraferma.Bagattino. D/ Leone in soldo. R/ San Doimo stante con libro e pastorale; ai lati, I P (Iacopo Pizzamano massaro). CNI XXXIII, 33; Paol. II 762. AE. 1.39 g.17.00 mm. R. Questa emissione recante le sigle I P viene datata intorno agli anni 1497-1498 ma non è stato possibile fino ad ora il documento istitutivo.BB+. Segnalo anche quanto ripotato dal CNI sia per Spalato sia per i bagattini con sigla del Massaro Iacopo Pizzamano. Salvo errori, l’esemplare potrebbe essere ricondotto al tipo 15 del CNI perché manca la A di Marcvs nel rovescio, però la lettera A di Spaleti nel diritto non presenterebbe la stanghetta/trattino invece presente nel tipo 15, più vicino invece allo Spaleti del diritto del tipo 8.3 punti
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Buonasera @Oppiano. Innanzitutto, vorrei complimentarmi con te per questo acquisto. Pur non essendo un grande estimatore delle monete ossidionali, riconosco che si tratta di importanti pezzi di Storia. A proposito di ciò, io e gli altri curatori ci siamo interrogati circa la scelta della sezione in cui inserire questa discussione. In effetti, come ha fatto giustamente notare @417sonia, non è propriamente opportuno annoverare questa moneta tra quelle della Repubblica di Venezia, che di fatto cessa di esistere col Trattato di Campoformio del 1797 (ovvero oltre 15 anni prima che questo esemplare venisse coniato). Restava, dunque, da capire se fosse più opportuno considerarla una moneta preunitaria o, a tutti gli effetti, straniera. Ancora una volta la Storia è venuta in nostro soccorso: a seguito della Pace di Presburgo tra Francia ed Austria (1805), Cattaro entrò a far parte dei domini del neonato Regno d'Italia. Tuttavia, la città rimase di fatto sotto occupazione militare russa fino al 1807, anno in cui fu stipulato il trattato di Tilsit. Cattaro rimase poi "italiana" fino al 1810, quando fu deciso d'incorporarla nei territori delle Province Illiriche dell'Impero francese, costituite all'indomani della sconfitta della quinta coalizione (come sancito dal trattato di Schonbrunn). Di conseguenza, nel 1813, Cattaro era a tutti gli effetti una città dell'Impero, facente parte dell'Illiria (e non più dei domini attribuiti al Regno d'Italia). Ecco, dunque, che abbiamo deciso di spostare la presente discussione nella sezione “monete estere”. Tutto ciò lo scrivo perché mi sembra corretto da parte nostra chiarire le motivazioni, i procedimenti logici che ci spingono a prendere queste decisioni e, ovviamente, come forma di rispetto nei confronti dell’autore di questa bella discussione. Detto ciò, auguro a tutti voi una buona serata ed un buon proseguimento di discussione.3 punti
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Ciao, ma che sta succedendo oggi, l'autore del post avrà anche fatto foto poco nitide, ma accusarlo di non aver ringraziato mi sembra davvero incredibile. Lo ha fatto chiaramente. Mah! ANTONIO3 punti
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Ricordo anche qui che e’ aperto ora ufficialmente il Gazzettino 9, a oggi abbiamo tre articoli presentati, chi volesse partecipare può scrivere o inviare a : [email protected]3 punti
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assai interessante quanto noti Archestrato. In effetti riguardando il Calciati, per curiosità, e stimolato anche dalla richiesta di @Giov60, l'autore cosi si esprime: "l'emissione viene attribuita ad Exakestidas - sulla base di molti esemplari firmati... tuttavia vi sono molti esemplari che evidenziano tracce di firma non riconducibili ad Exakestidas". Inoltre aggiunge: "l'esame stilistico di molti esemplari rivela differenze cosi sostanziali che è certo l'intervento di altri incisori". Calciati illustra molti esemplari del tetras con pesi tutti attorno ai 2 gr., ma di stile molto piu' povero rispetto all'esemplare, straordinario, di Artemide. Inoltre, noto io, gli esemplari firmati citati nel Calciati riportano le iniziali EX oppure IM (incisore sconosciuto) ma sempre solo nel campo. Possiamo osservare che il valore del pezzo Artemide non risiede solo nella conservazione ma soprattutto anche nello stile, assai diverso dai pezzi illustrati nelle varie Sylloge citate e nel Calciati. Si pone quindi la questione se appartenga ad un'emissione particolare di questi tetras curata in modo differente rispetto agli altri conosciuti, e a questo punto occorrerebbe ipotizzare realizzata da chi e forse anche 'perché'/'per quale occasione' realizzarne una cosi fine. Infine, una domanda che mi sono subito posto: qual'è la provenienza del pezzo Artemide? A tale proposito ho fatto qualche indagine fra le collezioni di bronzi piu' selezionate passate e ho trovato che la Virzi aveva diversi esemplari di questi tetras, uno dei migliori è descritto come passato successivamente nella collezione di David freedman (Triton V) una delle piu' pregevoli raccolte se non la migliore per i bronzi greci dopo la Virzi'. Freedman aveva due esemplari del tetras, uno proveniente da una vendita Sternberg (XVI del 1985 - lot 74) di stile 'normale' e un'altra di stile piu' raffinato, simile a quella Artemide ma meno conservata (tale esemplare è citato come Virzi n. 1485 ma non corrisponde alle tavole fotografiche della collezione Virzi). Anche Laffaille, altra straordinaria collezione di bronzi greci aveva un esemplare del tetras, che descrive come dionkion, proveniente anch'esso dalla vendita Sternberg del 1985 (lotto 73), anch'esso di stile 'basso'. Infine nella vendita Virzi (Bank Leu n. 6 del 1973) al n. 215 compare un tetras con Aretusa in ottima conservazione ma non dello stile piu' raffinato (anche se comunque bellissimo anche questo). Ho riguardato anche le tavole fotografiche della collezione Tom Virzi (pubblicate privatamente) ove sono riportati ben 8 tetras con Aretusa frontale, ma nessuno (almeno a giudicare dalle foto che comunque appaiono molto nitide e ben fatte) dello stile dell'esemplare Artemide. Nella Sammlung Ludwig (coll. Athos Moretti) è riportato un esemplare, ex collezione Pozzi, del tetras del peso di gr. 2.37 (ingrandimento alla Tav. 38) di ottima conservazione ma di stile piu^severo rispetto all' esemplare Artemide. E' interessante pero' la nota dove il compilatore suggerisce che per questi bronzetti, assieme ad alcune rarissime litre, gli incisori si siano ispirati alla tetradracma dell'aretusa frontale di Cimone. Un altro esemplare ancora viene riportato nelle tavole del Cammarata alla Tav. II, 32 (pessime foto ma bellissime monete) , di nuovo un esemplare in alta conservazione ma, di nuovo, non del medesimo stile di quello Artemide. Il Rizzo (gigantesco Rizzo!) alla Tav. 48 illustra tre esemplari, di cui uno , la n. 24, sembra finalmente appartenere allo stile del tetras Artemide per la finezza del tratto. Rizzo, riferendosi a questi esemplari suggerisce la possibile attribuzione ai maestri firmanti menzionando Eukleidas e Kimon, anche se in realtà non sembra voler/poter approfondire troppo la questione, interessandosi maggiormente alla produzione argentea. § Ricapitolando, da un esame veloce (e quindi potenzialmente fallace e sicuramente parziale) dei tetras con Aretusa frontale citati nelle varie bibliografie e riportati nelle principali opere e cataloghi delle varie aste/collezioni, parrebbero tre gli esemplari che possono ascriversi a questo stile particolarmente fine (che potremmo definire 'sognante' del volto della ninfa) : Rizzo Tav. 48, 24; l'esemplare ex Freedman (Triton V, 235) ; e l'esemplare Artemide.3 punti
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Ciao Cristiano @Asclepia e Buona Giornata a tutti i Lamonetiani, posto una delle mie monete da 2 Grana di G. Murat simile alla tua. Ciao3 punti
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Buona sera Proseguo con un 2 grana 1810 SICI. (punto) e 2 stelle a chiudere la legeda al rovescio Dritto: GIOACCHINO NAPOLEONE RE DELLE DUE SICI. Rovescio: PRIN*E GRAND'AMMI*DI FRAN ** Come sempre invito a condividere esemplari con la medesima legenda per confronto- Buona serata. Cristiano.3 punti
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Mancava... A me di questo periodo affascinano i coni rozzi, i falsi e le ribattute... Sono testimonianze di un periodo complesso e pieno di eventi storici.2 punti
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E finalmente un bell'orrore della Banca d'Italia (la 5.000 Bellini XA usata come segnalibro non fa testo). Strappata in più parti ma maneggiabile2 punti
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Esiste la numismatica ed esiste parimenti il collezionismo numismatico. Posto che la numismatica - scienza - studia gli oggetti ad essa afferenti al di là del loro valore collezionistico, in un forum che raccoglie appassionati sia di numismatica in quanto scienza che di collezionisti di numismatica è logico parlare di entrambi gli aspetti. Il messaggio iniziale parlava di un ritrovamento oggetto di studio (scienza numismatica) con un auspicio (o comunque una possibilità) riverberante nella sfera del collezionismo. Detto ciò vien da sé che nelle successive discussioni si sia sottolineato l'importanza del ritrovamento (studio del contesto, della stratigrafia, dell'economia monetale di un epoca ecc) dal punto di vista prettamente scientifico individuando tale aspetto come superiore e "a prescindere" rispetto all'eventuale valore legato al mercato collezionistico o al valore di un eventuale metallo più o meno nobile di un altro. Esiste quindi un valore numismatico interpretabile come "valore scientifico" di una disciplina e un valore numismatico interpretabile come "valore di mercato" di un settore collezionistico. Detto tutto ciò, francamente, non colgo tutta questa esigenza di mettere in campo "distinguo", "precisazioni" o altro che altro effetto non ottengono se non il divagare dall'oggetto concreto delle discussione stessa che altro intento non aveva se non quello di discutere, con vario livello di approfondimento, su di un fatto nudo e crudo: un ritrovamento di un ripostiglio. Su tutto il resto, a mio avviso, si può discutere amabilmente in piazzetta come quattro amici al bar che si dilettano in sofismi e discussioni sui massimi sistemi... @Archestrato tu stesso alla fine del tuo primo intervento poni l'attenzione su questo duplice livello (a volte disgiunto altre no) di valore (mercato/numismatico)... quindi mi pare che alla fine siam tutti concordi e stiamo dicendo le stesse cose, magari con parole differenti... è uno dei limiti dei forum credo... non parlandoci "de visu" ma scrivendo nascono incomprensioni di cui dal vivo nemmeno ci renderemo conto!2 punti
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Purtroppo, nella pletora di offerenti che partecipano alle aste ve ne sono anche alcuni che non hanno il senso della misura e fanno offerte ai limiti della follia. Può darsi che sia anche una questione psicologica: gente ricca che spende migliaia di euro con la stessa nonchalance con cui io spenderei 10 euro ultimamente fa sempre più terra bruciata nelle aste più prestigiose. Forse la loro più grande soddisfazione è quella di voler sempre primeggiare sugli altri, anche a costo di fare acquisti poco convenienti da un punto di vista economico. O, probabilmente, si lasciano ammaliare dalle descrizioni di certe monete e, non avendo le conoscenze necessarie per valutarle autonomamente, finiscono col strapagarle... Di ipotesi potremmo trovarne a iosa per cercare di giustificare acquisti del genere. Concludo dicendo che anni fa ritenevo fosse molto più conveniente comprare all'asta. Oggi, mi sto sempre più convincendo del contrario, ovvero che, alla fine, comprare ai convegni o in negozio sia meglio. Almeno, sai già qual è il prezzo e non devi preoccuparti della concorrenza di qualche pazzo scatenato... L'unico problema è che, come detto, ciò che possono offrire le aste supera notevolmente ciò che può proporti un qualunque commerciante.2 punti
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Ciao a tutti, inauguro il 1700 con questo quarto di tallero del principato vescovile di Salisburgo, coniato sotto l'autorità di Giovanni Ernesto Thun-Hohenstein2 punti
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Per un Siciliano che ama ( anche ) i bronzi, non poteva sfuggirmi l'osservazione di questo gioiello. Mi e stato chiesta da alcuni collezionisti, una opinione ( non sulla genuinità che URLA ) ma fino a quando la si poteva difendere per portarla a casa. Evidentemente, n'è io e n'è altri tre ci abbiamo azzeccato. 20.000 euro per una monetina di bronzo, dal peso di grammi 1,74, mai e poi mai si sarebbe previsto quando e successo. Con ben 57 rilanci, chi la voleva, non ha badato a spese. Di parte, una analisi della monetina va fatta. L'aspetto artistico, con le condizioni del gran flan, una bella patina, poche corrosioni senza malattia, bastavano a farla arrivare a 5.000 euro. Il valore aggiunto l'ho ha dato, la firma dell'incisore EXAKESTIDAS sullo Sphendone, dalle immagini che possediamo non le leggiamo al 100%, ma chi l'ha potuto osservare dal vivo, avrà letto.2 punti
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Buona Serata, posto la mia moneta da 20 Grana con le normali 14 Torrette. Su questa moneta ho svolto una rapida ricerca dei passaggi in Asta e sui Cataloghi che ho in biblioteca. Campione: 61 monete 14 Torrette: 55 13 Torrette:6 ( 9,8% sul Totale ) Penso quindi, Caro @QuintoSertorio , che questa "Variante" sia piuttosto rara, seppur non riportata dai Manuali. Ciao a Tutti, Beppe2 punti
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Buongiorno, la legislazione in merito a ritrovamenti archeologici sul territorio UK è regolato dal Treasure ACT 1996. Si tratta di una legge abbastanza permissiva che obbliga comunque a segnalare i luoghi di ritrovamento e a denunciare il materiale rinvenuto alle autorità competenti (un pubblico ufficiale responsabile di zona che registra ed eventualmente segnala ai gradi superiori ). In questo modo si ha una mappatura dei materiali nelle varie epoche sul territorio. In caso di interesse ci sono molti link interessanti disponibili (in inglese) https://www.legislation.gov.uk/ukpga/1996/24/contents o lo stesso Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Treasure_Act_1996 Si tratta comunque di una legge articolata anche se con meno vincoli rispetto a quelli italiani. La definizione di Treasure (e quindi il destino del rinvenuto) è definita da vari fattori e non solo tout court dalla rarità numismatica delle monete. Per un breve riferimento in italiano rimando alla lettura del seguente articolo di un gruppo MD: https://fimd.it/metal-detecting-eu-inghilterra/ Come in tutte le leggi ci sono comunque storture come nei casi in cui materiali di assoluto pregio di bronzo (es. elmi da parata) sono stati resi al rinvenitore (e da qui messi in vendita in asta). In Germania c’è una legislazione abbastanza simile al Treasure ACT ma identica, con le specifiche date poi dai vari Land che ne danno un quadro con 16 leggi simili ma non uguali. https://fimdeducational.it/metal-detecting-eu-germania/ Per la situazione italiana che è molto complessa rimando per dettagli alla Sezione https://www.lamoneta.it/forum/36-questioni-legali-sulla-numismatica/ Infine vorrei segnalare che l’importanza preminente di questi ritrovamenti è data dallo studio degli stessi, dalla loro composizione, dalla comprensione dei motivi che portarono al loro seppellimento e ciò a prescindere dal valore numismatico intrinseco o dal tenore in metallo fino. Cioè spesso l’importanza sta nella valenza storica del rinvenimento più che non nel valore numismatico. Ad esempio un deposito di bronzi dimezzati del Primo Impero in area germanica ha un basso valore numismatico ma può indicare la presenza di una cassa legionaria e quindi del passaggio (e stazionamento?) di una Legione. Un deposito di comuni follis in bronzo identifica un possibile insediamento militare a controllo della viabilità in una zona di confine tra Massenzio e Galerio (es. Centora/Centur). Spero di esser risultato contributivo e di aver portato qualche spunto di riflessione. Illyricum2 punti
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Risultato spettacolare di 20.000 euro per questo tetras di Siracusa. Un nuovo record per una moneta greca di bronzo. Il record precedente era detenuto da un dilitron di Timoleon ex. Moretti. Sicuramente una bella sorpresa per il venditore1 punto
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Buonasera e buona domenica, appena entrato in collezione l’esemplare in oggetto di cui posto sia le foto sia la descrizione fornite dalla casa d’asta. Cattaro. Assedio montenegrino-austro inglese (1813-1814). Napoleone I Imperatore dei Francesi e Re d'Italia. 5 franchi 1813. D/ Trofeo d'armi tra rami d'alloro. R/ Grande N coronata; ai lati, 5 F. CNI 7; Pag. 292e; Traina 3i. AG.26.20 g. 39.00 mm. RR. Sul bordo i punzoni PM e P. SPL. Dopo le sconfitte di Dresda e Lipsia l'astro napoleonico tramonta rapidamente. In Dalmazia e nel Veneto le maggiori piazzeforti, vanamente difese dal principe Eugenio di Beauharnais, sono assediate e costrette alla resa prima ancora della fine dell'impero. Cattaro è bloccata dai montenegrini, sobillati dai russi, dagli austriaci e da navi inglesi. Parte della guarnigione, croati e italiani, si ammutina e diserta. Per pagare i soldati il comandante della guarnigione, Generale Gautier, fece requisire gli argenti e gli ori del tesoro del duomo e con il metallo così ricavato fece fondere delle monete molto rozze da 10, 5 e 1 franchi. Gli incisori, più abili con le armi che con il bulino, ci sono noti solo per le sigle che appaiono punzonate sul bordo. Riporto anche quanto il CNI segnala.1 punto
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al post 16, gionny scrive che l incisore è exakestidas.1 punto
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Ero indeciso se postare o meno questa 1000 lire barbetti medusa ma credo che può dire la sua...?1 punto
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Prego! È stato un piacere. Il ringraziamento, ovviamente, va esteso a tutti i curatori che hanno portato alla decisione di spostare la discussione nella sede più opportuna. In particolare, mi riferisco al già citato @417sonia, @ilnumismatico, @Arka e @DOGE82.1 punto
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DE GREGE EPICURI Anch'io penso che possa trattarsi della stessa moneta. Ma che fine ha fatto il bimetallismo? Non se ne parla più? E' vero che il "gradino" è quasi scomparso, ma qua e là una qualche traccia rimane. Non parlo della differenza di colore, che penso sia invisibile o quasi nella maggior parte di questi medaglioni. Anch'io sono stupito dalla ricostruzione del cerchio di punti.1 punto
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di seguito su un argento di Camarina, la firma di Exakestidas1 punto
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DE GREGE EPICURI Anche a me sembra probabilmente una copia fusa. L'originale comunque è Alontion (o Aluntium) in Sicilia (Calciati, n.1):1 punto
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Di niente, praticamente l'hai identificata da solo io nella prima risposta sono stato troppo frettoloso.1 punto
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Si è proprio un minuto di Raffaele Adorno corrispondono le parti di legenda del dritto, e la sigla potrebbe essere sia C rosetta che E rosetta. Ho provato a disegnare le parti mancanti1 punto
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Oltre a tutto quello giustamente detto, terrei in considerazione l' effetto emozionale di un asta. Soprattutto sul finale, puó far agire diversamente che in un negozio a mente fredda.1 punto
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Passaggio totalmente condivisibile. Anni fa facevo ottimi acquisti anche io online e nelle aste. I prezzi, anche comprensivi di diritti, erano quasi sempre leggermente più vantaggiosi di quelli in negozio. Dall'ultimo anno in poi la situazione si è completamente ribaltata (almeno considerano i prezzi nei convegni e negozianti siciliani che frequento io). Credo che, fin tanto che non si calmi la tempesta, le case d'asta vadano prese in considerazione esclusivamente per le monete altrimenti introvabili.1 punto
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Si è vero potrebbe essere anche un Raffaele Adorno, anche in questi c'è la sigla C rosetta e inoltre al dritto prima del DU sembra più una A che una C1 punto
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Le foto sono buie e un po' sfuocate. comunque è un bronzetto di epoca costantiniana con al rovescio Gloria Exercitvs ( 2 soldati con al centro uno stendardo). con foto migliori credo si possa catalogare in maniera completa1 punto
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Grazie per aver condiviso questo pezzo meraviglioso.1 punto
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Questo sito mostra le transazioni in criptovaluta dette whales, cioe' i movimenti di capitale piu' grandi. E gia' solo con questo siamo anni luce avanti come trasparenza rispetto alle valute fiat alle banche centrali o ai governi. https://twitter.com/whale_alert/ Ne prendo una a caso, la prima che trovo in bitcoin https://whale-alert.io/transaction/bitcoin/10fa9c9a32e5a0cc4210c5b335b322cf8b6e012aa754246b47375f0970b42d6c/1 seguendo uno dei link arrivo a una pagina molto informativa che mi dice da dove vengono i soldi e dove vanno. https://www.blockchain.com/btc/tx/10fa9c9a32e5a0cc4210c5b335b322cf8b6e012aa754246b47375f0970b42d6c Quegli indirizzi che vedi non sono anonimi, sono pseudonimi. Ne associ uno a una persona fisica o a un'oragnizzazione e segui i soldi. Ovviamente e' meglio farlo fare in automatico a un programma, ma per capire va bene cosi'. Quella e' tutta la tracciabilita' dei movimenti, pubblica e dettagliata. E' poco sicuro, oltre che costoso, offuscare i passaggi. Infatti quasi tutti i ransomware li beccano cosi'. Ovviamente poi tutto si arena quando devi arrestare il copevole in Russia o in Corea del Nord, ma quello e' un altro problema che non c'entra con le criptovalute.1 punto
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Ho sempre trovato dubbia l'attribuzione di questo conio all'incisore Kimon.1 punto
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Già altri maestri incisori, hanno creato coni della stessa tipologia e nello stesso periodo, firmandoli, o con sigle riconducibili. Dal Bucetti :1 punto
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buonasera, carlino di Filippo III del 1621, dovrebbe essere quello raro secondo il magliocca1 punto
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Buongiorno Gabriella...fare del sarcasmo con una battuta così infelice verso una persona che ha specifato al primo messaggio che non ne capisce quasi nulla di qst argomenti, per me poteva essere evitata. Tutto qua. Cmq ringrazio chi ha risposto per aver chiarito i miei dubbi.1 punto
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Buonasera @Michela Di Marcoberardino. Se la terza foto corrisponde al dritto, direi che si tratta indubbiamente di un esemplare di fantasia. In altre parole, non è mai stata coniata una moneta del genere. Tra l’altro, piccola nota di colore, i 20 franchi del XIX secolo sono monete in oro, cosa che questo tondello certamente non è. Quindi, direi che non ci sono dubbi che si tratti di una creazione bizzarra fatta ad hoc da qualche dottor Frankenstein della numismatica ?1 punto
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Buongiorno, Non capisco una cosa, essendo la numismatica una scienza/disciplina che si occupa di storia come di aspetti tecnici, metrologici, culturali, cultuali, economici ecc. : in che senso si parla di valore numismatico in contrapposizione alla “valenza storica” quando mi pare siano la stessa cosa? Cito la Treccani in merito alla definizione di numismatica: “È uno storico romano del IV secolo, Flavio Vopisco, a lasciarci il primo esempio di utilizzazione della moneta come documento capace di concorrere alla ricostruzione della storia..”. Non c’è intento nè polemico nè provocatorio, è solo che non mi piacerebbe vedere chi legge ritenere che le due cose siano disgiunte e differenti, cosa che non è mai vera, nè che si confonda il valore economico di una moneta col suo valore numismatico. Questo vale per i novizi naturalmente, non certo per te che hai anche più esperienza di me. Disgiunti e differenti possono (ma non necessariamente) essere mercato/collezionismo e numismatica invece, come per altro sembrerebbe sempre più evidenziato dalle ultime aste: dall’uso che si fa degli slab, alla corsa al fior di conio e le aggiudicazioni folli..1 punto
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Ciao @avgvstvs, questo esemplare sembra essere leggermente diverso dagli altri almeno per lo stile del monogramma, segno che forse questa variante copre un arco temporale un po più ampio di quanto sembrasse, devo dire che per infingardia non sono andato a riguardarmi gli altri perciò vado a memoria col rischio di ricordarmi male. Correggimi se sbaglio ma vedo ENR in nesso.1 punto
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Vorrei Iniziare a collezionare monete greche, consigli? Un tema vastissimo, affascinante ed impegnativo Una monetazione classica meravigliosa... Ci vuole molta passione e soprattutto studio lo sai? Niente studio! ne ho già ricevute qualcuna in resto1 punto
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Comprare monete sperando di fare un investimento? Meglio i lingotti. La numismatica è ben altra cosa. E poi azzardare previsioni economiche affidabili fa apparire adeguate anche la meteorologia e persino l'astrologia.1 punto
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Ciao,discussione veramente interessante. Dico la mia, è chiaro che il marcato delle monete di valore sia in crescita grazie anche ad investitori che hanno deciso di diversificare i loro capitali, ma soprattutto grazie ai magnati dell'est che ci sono,(cinesi oggi, russi ieri) e da arabi ai quali il denaro non manca. Per quanto concerne invece monete vendute in varie aste a prezzi veramente esorbitanti (se ne vedono troppe e secondo me a prezzi troppo gonfiati) non escluderei il fenomeno di riciclaggio di denaro, questa ovviamente è solo una mia considerazione chiaramente opinabile. ANTONIO1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2005 tiratura: 2.000.000 condizioni: bb città: trieste taglio: 2 euro cc paese: belgio anno: 2006 tiratura: 5.023.000 condizioni: bb città: trieste1 punto
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