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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/06/21 in tutte le aree
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Scusa il ritardo.... Scheda distinta nelle due sottosezioni: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G256/43 punti
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Splendida serie, dal design caratteristico che mi è sempre piaciuta. Ha decisamente diritto di figurare in collezione! Io ne ho recentemente acquistato una della serie precedente (che avevo già postato altrove), di cui sono felice e quindi la riposto...3 punti
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Buongiorno a tutti, non riesco a capire l'anno di coniazione di questo 3 cavalli di Filippo II,voi che dite?...2 punti
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Amici del Forum, anche se non sono presente come un tempo, sono sempre molto appassionato di Numismatica e leggo sempre questo amato spazio virtuale... non vedo tra l'altro l'ora di vederci ad un Convegno dal vivo, come è successo qualche giorno fa con qualcuno di voi a Bologna Desidero parlarvi di un'altra mia passione, che mi incuriosisce fin dalla prima adolescenza: la storia delle registrazioni sonore, in particolare degli albori di questa fantastica tecnologia, ancora importantissima, seppur con rivoluzionarie modifiche intervenute nel corso dei decenni. Quando vidi l'immagine dettagliata di un grammofono a tromba, frequentavo la terza media e fu su un libro di testo di educazione artistica. Il paragrafo parlava dello stile di tale prodotto, ponendo l'accento sulla tendenza dell'epoca di celare i meccanismi interni a favore di una notevole eleganza. Quell'immagine mi colpì ed iniziai a cercare informazioni su libri cartacei (Internet era poco diffuso) su come funzionasse questo grammofono, sulla storia dei dispositivi inventati prima e dopo ecc., chiedendo ai nonni cosa ricordassero di questi strumenti di un passato a loro vicino. Quando si parla di storia della registrazione sonora, cosa che affascinò l'uomo fin dai tempi antichi, con leggende di oggetti che potevano contenere voci e parole, molto spesso si parte da Thomas Alva Edison ed il suo fonografo. Credo però che valga la pena citare anche le invenzioni precedenti, che permettevano di registrare il suono solamente su vetro o carta, non potendo però permetterne la riproduzione. Esistevano infatti, già nella prima metà del 1800, dispositivi in grado di tracciare, tramite contatto diretto, le vibrazioni di oggetti come diapason e altri semplici generatori di suoni su un foglio di carta annerito con il fumo, uno tra questi fu ideato dal fisico francese Constant Duhamel, chiamato da alcuni testi "vibrografo". Il vibrografo registrava due fonti contemporaneamente e una di esse era sempre un diapason dalla frequenza di vibrazione nota, allo scopo di riferimento per ricavare la frequenza dell'altro oggetto posto in vibrazione. Una piccola "rivoluzione" tecnologica successiva fu ideata da Scott de Martinville, libraio ed editore francese (questa Nazione all'epoca fu al centro di queste importanti ricerche) che, osservando per lavoro l'immagine di una sezione anatomica di un orecchio umano ed interessandosi di stenografia, volle riprodurre la scrittura sonora imitando la natura; una sorta di orecchio meccanico per comprendere la struttura del suono, delle parole pronunciate. Ideò così il fonautografo, che inizialmente era composto da una sorta di grande imbuto che raccoglieva le vibrazioni sonore di qualsiasi fonte (compresa la voce umana), che terminava con una membrana molto flessibile collegata ad una setola rigida e da un meccanismo ricavato da un orologio che spostava orizzontalmente un supporto (di vetro o carta annerito con il fumo). Le vibrazioni, convogliate dall'imbuto, sollecitavano la membrana e di conseguenza la setola, che tracciava sul supporto una linea "ondulata" riproducente la vibrazione. Il suono poteva così scriversi "da sé", come riferirono con enfasi le pubblicazioni. Si conoscono fonautografi funzionanti realizzati all'epoca addirittura con le parti interne di un vero orecchio umano; ai nostri tempi questo può apparire piuttosto inquietante, ma si deve pensare alla mentalità di quel passato e che si trattava di ricerche puramente scientifiche e di strumentazioni atte a dimostrare processi del corpo umano, riservate ai laboratori. Infatti, molti testi di anatomia del 1800 citarono il fonautografo come esempio ottimale del funzionamento dell'orecchio. Inizialmente, il fonautografo era piuttosto rudimentale e necessitava di miglioramenti, al fine di trascrivere in modo più fedele le vibrazioni. Scott de Martinville collaborò così con Rudolph Koenig, uno tra i migliori studiosi e costruttori europei di strumentazioni per lo studio dell'acustica, che lo aggiunse nel suo catalogo commerciale, indirizzato prevalentemente a laboratori scientifici. Il migliorato fonautografo raccoglieva il suono mediante un dispositivo a forma di barile aperto o, in altri esemplari, di tromba, realizzato in gesso o in materiale metallico, con al suo fondo una sottilissima membrana di minugia o materiale gommoso. Alla membrana era fissato un leggerissimo ago, che trascriveva le vibrazioni su un foglio di carta annerito con il fumo, posto su un cilindro che si poteva ruotare a mano, come nel vibrografo. Completava il tutto un eventuale diapason, anch'esso collegato al cilindro, che poteva essere utilizzato, sempre come nel vibrafono, come riferimento per determinare le frequenze. Il dispositivo di Duhamel (a sinistra) e il fonautografo (a destra) in un Trattato di fisica di A. Ganot del 1875 Come già scritto, il fonautografo era riservato ai laboratori per gli studi sull'acustica; non aveva altre applicazioni pratiche, in quanto il suono non poteva essere riascoltato. Rudolph Koenig, nel suo Quelques expériences d'acoustique lo descrisse e lo studiò con l'ausilio di vari fonautogrammi, vale a dire le iscrizioni su carta delle vibrazioni, che aveva esposto nel 1862 alla Grande esposizione di Londra, fissate con un procedimento chimico. Nel 1877, Edison brevettò il fonografo, che permetteva, all'inizio in modo molto grezzo, di poter riascoltare i suoni registrati. Il principio era molto simile a quello del fonautografo; fonti dell'epoca raccontano che Scott de Martinville, che ancora svolgeva la professione di libraio ed editore, rimase molto amareggiato dalla similitudine con la sua invenzione e pubblicò un opuscolo dove descriveva il suo punto di vista; non ebbe però purtroppo molta considerazione. Non mancarono commenti negativi al fonografo di Edison, nonostante l'enfasi con cui si descriveva la sua invenzione: alcuni lo ritennero lesivo della riservatezza personale, in quanto poteva registrare, si diceva diventando sempre più piccolo ed occultabile in futuro, le conversazioni private delle persone. Una problematica molto attuale! Il resto è storia ancora più nota: dopo il fonografo (che registrava su cilindro) arrivò il grammofono, con il disco, maggiormente adatto alla copia in moltissimi esemplari. Nel 2008, alcuni ricercatori riuscirono a ricavare, grazie ad un sofisticato programma informatico, documenti sonori dalle registrazioni su carta effettuate nel 1800 con il fonautografo, probabilmente da parte del suo inventore. Attualmente, è quindi possibile ascoltare, seppure con una qualità bassissima, suoni precedenti all'invenzione del fonografo. Concludo quindi questo mio post, che spero sia apprezzato. Il Trattato di fisica nell'immagine mi è stato regalato dalla mia ragazza incuriosita anche lei dalla mia passione. Anche questa che ho raccontato è Storia, una delle nostre materie amate2 punti
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Per Hong Kong con Elisabetta II da giovane (quella piccolissima da 1 cent per intenderci) me la sono tolta molto tempo fa, le mie sono tutte molto più vecchie, come questa del 18672 punti
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Ok grazie, per iniziare proverò con 2.000 euro e se non và scenderò di volta in volta fino a 3 euro?2 punti
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Ciao, avevo preso in considerazione anch'io la possibilità che l'ultima cifra potesse essere una Z ascrivibile alla cifra 2,ma facendo qualche ricerca ho notato che spesso il 7 è leggermente inclinato verso destra come nel mio esemplare, Inoltre il taglio del collo del sovrano è più simile ai 3 cavalli con sigle IAF/C piuttosto che ai tipi con sigle GR/VP,ed è per questi due motivi che reputo il mio esemplare un 1597,e quindi appartente ai tipi con IAF/CI coniati dal 1594 al 1598... Ad ogni modo anche se fosse un 1582,un 1587 o un 1592 si tratterebbe comunque di un pezzo inedito... Peccato che le sigle non siano più visibili...2 punti
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A tutti quelli che comprano questa tipologia di banconote a lotti dico: Continuate così !!! e questa schifezzuole lasciatele a me!2 punti
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Per la medaglistica papale antica occorre studio e attenzione per imparare a distinguere le medaglie originali dai riconi del 1600/1770 opera degli Hamerani e da quelli molto più comuni del Mazio nel corso del 1800. Per le medaglie del 1800 e moderne i riconi costituiscono invece - per quanto ho potuto osservare in tanti anni - un fenomeno marginalissimo e del tutto occasionale; per fortuna non c'è la convenienza economica, perchè il nostro collezionismo è limitato e quindi sarebbe impossibile una produzione in quantità economicamente vantaggiose. In alcune occasioni certamenti i coni ex Mazio (ora conservati dalla Zecca) sono stati prestati per particolari emissioni; ma gli esemplari riconiati portano elementi identificativi della riconiazione. Come in tutti i settori del collezionismo ci sono le eccezioni. L'esempio sono le medaglie di massimo modulo delle basiliche (molto spesso uniface del rovescio), che sono medaglie affascinanti anche per chi non sia collezionista del settore. Per quanto ho potuto constatare, a mio giudizio, questi esemplari postumi non sono riconi, ma copie fuse e nelle fusioni basta la disponibilità di un esemplare originale per cimentarsi. Le medaglie dell'astuccio di giangi sono in metallo bianco bronzato e quindi in un metallo non rituale, che per le fusioni ha il pregio di essere duttile e di non determinare il restringimento del diametro. Recentemente ho visto le stesse medaglie in bronzo su ebay. ma con diametro mm. 80 anzichè mm. 82 e con le porosità caratteristiche delle fusioni in bronzo anche ben fatte. Come vecchio collezionista vorrei sostanzialmente tranquillizzare sulla bontà delle collezioni formate con attenzione e passione. Vorrei fare complimenti a robertoromano per i suoi esemplari in argento ; i massimi moduli in argento sono certamente molto rari. Le medaglie in asta Negrini sono a mio parere originali. Vorrei dire a chiconumi che i massimi moduli di Leone XIII sono certamente più rari rispetto a quelli di Pio IX, ma a mio giudizio la doratura non accresce rarità (non è difficile dorare medaglie) ed ha un limitato apprezzamento collezionistico solo perchè impreziosisce l'esemplare, venendo applicato sul medesimo un metallo nobile. L'apprezzamento delle dorature è comunque più significativo per quelle a mercurio, che di norma testimoniano una antichità dell'esemplare.2 punti
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Ciao a tutti. Dal momento che mi trovo a Napoli per motivi di studio ho cominciato a mettere in collezione anche un pezzo della banca di Napoli. Tutto sommato stiamo parlando di cartamoneta circolante in tutto il territorio italiano e quindi meritevole di fare parte della collezione. ?2 punti
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Buongiorno, visto così "al volo" direi 1597 e quindi "Inedito", almeno credo..2 punti
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Non ti preoccupare, anzi per me sono dei complimenti, io nella mia enorme collezione che comprende monete romane,bizantine e greche ho solo quei due aurei. Ma di monete antiche d'oro ho due solidi uno zecchino e quattro tremissi ma anche varie monete antiche in argento e bronzo per un totale di circa 158 monete antiche in collezione. Grazie mille zanzaretta007 LAURA2 punti
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Ancora a proposito di mappa...un bel horror made in Taiwan: Sul fronte lo statista Sun Yat-sen considerato Padre della Patria, ad Hong Kong come a Taiwan, sostenitore dei tre principi del popolo: nazionalismo, democrazia e benessere del popolo. Sul retro la Banca di Taiwan e sotto una mappa della città.2 punti
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DE GREGE EPICURI Perchè e da chi sia stata venduta non sono fatti nostri, però dopo 31 post avrei voluto conoscere almeno il peso della moneta.2 punti
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Medaglia interalleata della Vittoria con allegata l’autorizzazione ufficiale a fregiarsi della stessa.1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 377 di Panorama Numismatico questo l'indice: Gianni Graziosi, Monete da primato, Pag. 3 Roberto Diegi, La Fenice nelle monete dei Costantinidi – Pag. 9 Alberto Castellotti, Un red carpet per Elena – Pag. 13 Renzo Bruni, Le medaglie della scultrice ferrarese Mirella Guidetti Giacomelli – Pag. 17 Roberto Caccuri, Una prova tra le aquile – Pag. 37 Giuseppe Carucci, Ritratti e monete, quarta parte – Pag. 45 Mirella Comino, L’omaggio a Dante di Piero Monassi – Pag. 50 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 52 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
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A giorni in asta Num.Naumann 110 al lotto 377, da Knidos un attraente esemplare di dracma ( 465-449 a,C, / 6,08 g / 17 mm ) di stile ancora arcaico con testa di leone / testa di Afrodite e etnico1 punto
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Ciao numys, in realtà questo biglietto è un souvenir regalato dalla Banca Anglo-costarricense che replica un biglietto, rarissimo se emesso, del 1917. Riporto una traduzione dal Krause, Specialized Issues: "Per il centenario della fondazione, nel 1963, la banca emise blocchetti grigi di biglietti #S121-S124. Le banconte avevano una sovrastampa speciale, al fronte: MUESTRA SIN VALOR e al retro OBSEQUIO DEL BANCO ANGLO-COSTARRICENSE PRIMER CENTENARIO 1863-1963. I blocchetti contenevano anche francobolli per lo stesso evento. In anni successivi la banca preparò blocchetti gialli con le stesse banconote (senza francobolli) come souvenir. Queste avevano la solita sovrastampa MUESTRA SIN VALOR al fronte ma a volte al retro, e nessun altra sovrastampa. Questi blocchetti furono regalati uno a ciascun impiegato, in occasioni speciali." Evidentemente, hanno fatto mooolti blocchetti perché in effetti ne circolano tanti esemplari, tutti senza né firme né sovrastampe, io stesso ne ho uno da 1 e uno da 5 colones: Sono... pittoreschi...1 punto
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Eccola , 1 Cent , cartamoneta di questo taglio venne usata durante l'occupazione Giapponese per sopperire alla mancanza di moneta metallica, un po come i nostri miniassegni.☺ Saluti Alberto1 punto
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...ma è possibile una banconota del Katanga ....ragazzi ora mi manca soltanto che il pescatore @nikita_ mi posta la banconota di E.T. e lancio il raccoglitore dal balcone e lo faccio arrivare su Marte?1 punto
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William Morris, segretario al tesoro degli Stati Uniti l'avevo presentato per la prima volta qui: inc@@to nero!1 punto
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Siamo ora su Panorama Numismatico cartaceo di novembre 2021 con Milano Numismatica, buona lettura !1 punto
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Salve a tutti, secondo me la terza cifra è un 9, in quanto vedo soltanto il cerchietto superiore con un corto gambo inclinato, mentre la quarta un 7, poiché il tratto che lo fa assomigliare ad una Z, potrebbe essere in realtà la parte finale di un graffio che inizia già a partire dalla seconda cifra. Comunque ci vorrebbero delle foto più nitide.1 punto
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No fermate? L' ultima volta che ho sentito parlar di un razzo era quello cinese che per fortuna finí a mare..... Girava sul web la foto col razzo che evidenziava la scritta : " andlá tutto bene" ?1 punto
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Ho valutato attentamente anche la possibilità della Z ( 2 ) come ultima cifra ma poi, osservando attentamente, sia la direzione che le proporzioni della stessa, mi sono convinto della possibilità che l’ultima cifra possa davvero essere un 7. Allego due ritagli con le "possibili alternative", così, giusto per avere più spunti di riflessione. Le foto non aiutano in quanto la risoluzione é troppo bassa.1 punto
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...non preso/scelto da altri... scusa @nikita_ dato che è capitato spesso questa situazione immagino la scena di un gruppo di amici collezionisti che scartavano sulle bancarelle dei mercatini le banconote e tu nascosto che li seguivi e non appena si allontanavano correvi dal venditore e ponevi sempre la stessa domanda: "Compro tutto quello che hanno scartato loro"? ...e alla fine ecco unaltra bella banconota che vorrei avere e non vorrei essere nei panni del gruppo scarta banconote...complimenti?1 punto
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L'ultima cifra mi ricorda una "Z" e in buona parte delle monete con data "2" finale tale cifra è rappresentata appunto da una "Z" (vedi mezzo carlino 1582, carlino 1572 e via andare...). Questa moneta, purtroppo non si distinguono le sigle, mi sembra molto simile al tipo di 3 cavalli rappresentato dal Magliocca dai numeri 158 al 165. Direi quindi che potrebbe essere un 1582 ricordandomi dell'omologo due cavalli, però molto raro... Le mie chiaramente sono solo congetture...1 punto
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Uhm?....quindi se la voglio a 35 € mi tolgono il trenino? No la voglio con il treno e anche il controllore?!!!1 punto
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Il denario è emesso da Tito per cui è probabilmente tra le prime emissioni. Se vai a vederti quelle più tarde il ritratto è più femminile... Ciao Illyricum1 punto
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Il senso non lo conosco, ma ti posso tranquillizzare che fanno sempre così.1 punto
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Con la stessa data abbiamo anche il Tornese e, quindi, tutto torna.. Sarebbero le ultime emissioni di Filippo ll1 punto
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Non credo ci possa essere una relazione, ma potrebbe anche esserci. …Il Mastro di Zecca Giovanni Andrea Cavo entra in carica dal 6-Ottobre del 36 fino al 56. …Il Maestro di prova Geronimo de Novellis da Maggio del 36 al 37 …I Maestri di conio Franco Festinese Ottobre 35/ Marzo 37 e Giovanni Majorino dal Marzo 37 al 1678. ( dati tratti dal Magliocca ) Detto questo, volendo azzardare una ipotesi, punterei più sul cambio tra i due incisori ( Maestri di conio ) Festinese e Majorino. In ogni caso il problema è sempre lo stesso ovvero; in mancanza di documentazioni si possono fare tutte le ipotesi, anche le più fantasiose e visionarie, ma il dubbio é destinato a persistere.1 punto
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Buongiorno a tutti, si @Rocco68 sono tre , infatti ero d'accordo con @doppiopunto, sono io che devo ancora affinare le mie conoscenze sulle vicereali e soprattutto rallentare con la fantasia. ? Continuo a leggervi, trovo interessante questa discussione e sono molto curioso sul significato dei tre punti sotto lo scudo. Saluti Alberto1 punto
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Sostanzialmente sì. E in quanto tali sono anche bestemmie contro Nostro Signore IDDIO DENARO onnipotente che assicurano un bel volo all'inferno a che le fa.1 punto
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Torna ( dopo 2015 ) a breve in asta NGSA 14 al lotto 134, un notevole esemplare battuto in Babilonia nella tipologia dei tetradrammi attici avviata da Mazaios, governatore in Babilonia dopo la conquista da parte di Alessandro .1 punto
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Andiamo a ripescare una di quelle banconote che ho trovato in quei lotti di cui ho parlato in precedenza, leggermente distrutta e rattoppata ma veramente storica. Caliamoci nel settembre del 1848, in una delle tante rivolte europee di quegli anni, precisamente durante la 'Rivoluzione ungherese contro la dominazione asburgica' (marzo 1848 - agosto 1849). Questo biglietto di Stato ungherese da 10 fiorini è piccolo, pressappoco quanto un 10 lire tipo Umberto I°, nonostante ciò fu piegato in otto parti. Al retro in ben 5 lingue diverse: "I falsari e gli imitatori di queste banconote possono essere puniti con quindici anni di reclusione"1 punto
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Buonasera @Rocco68 e buonasera a tutti. Anche io ho confrontato i conii dei rovesci degli esemplari senza le sigle e sono tutti perfettamente uguali. Quindi per me la moneta oggetto, acquistata da @Antfolle86 non è taroccata. Perciò ribadisco i complimenti al felice possessore. ? Saluti, Sergio.1 punto
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In Inghilterra la legislazione è meno ostica; portarle in Italia non è un problema, non serve un permesso, ma poi saranno assoggettate alla legge italiana (ed è questo il problema). Per portarle dall'Italia all'estero, invece, essendo applicabile la legge italiana, è richiesta un'autorizzazione, difficilissima da ottenere soprattutto per le monete antiche e medievali.1 punto
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Osservando le emissioni di Giulia ci si rende conto che presentano tre ritratti distinti caratterizzati da tre diverse acconciature dei capelli. (da Wildwinds) Inoltre la ritrattistica della statuaria a lei dedicata entra in contrasto con le fattezze fisiche rappresentante sulle monete: gli studiosi motivano ciò nel tentativo di evidenziare la discendenza dal padre Tito (vedasi la prima a destra in particolare) e quindi il già descritto ruolo di ponte tra la dinastia Giulio-Claudia e quella Flavia. Se poi andiamo a vedere gli esemplari a lei dedicati abbiamo le seguenti tipologie: aurei RIC 219 (Domitianus) Aureus Obv: DIVAIVLIAAVGVSTA - Diademed, draped bust right. Rev: No legend - Julia Titi riding elephant biga right, holding patera and scepter · Denari RIC 55 b (Titus)Denarius Obv: IVLIAAVGVSTATITIAVGVSTIF - Diademed, draped bust right. Rev: VENVSAVG - Venus standing right, leaning on on column, holding helmet and scepter. c.80-81 (Rome). · Tetradracme RIC 231 (Domitianus) Cistophoric Tetradrachm Obv: IVLIAAVGVSTADIVITITIF - Draped bust right. Rev: No legend Exe: VESTA - Vesta seated left, holding palladium and scepter. c.82 (Ephesus). · Sesterzi postumi RIC 400 (Domitianus) Sestertius Obv: DIVAEIVLIAEAVGDIVITITIF Exe: SPQR - Carpentum drawn right by two mules. Rev: IMPCAESDOMITAVGGERMCOSXVCENSPERPP - Legend around large S C. 90-91 (Rome). · Dupondi RIC 177 (Titus) Dupondius Obv: IVLIAIMPTAVGFAVGVSTA - Draped bust right. Rev: CERESAVGVST - Ceres standing left, holding grain ears and scepter. 80-81 (Rome). + monete provinciali (Tratti da http://dirtyoldbooks.com/roman/id/Coins-of-Roman-Empress-Julia-Titi.htm )1 punto
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Immagino di si, probabilmente in misura minore rispetto ai pezzi pesanti; guarda questa ad esempio, secondo me manca qualcosa...1 punto
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Placchetta rotonda (diametro 168 mm) uniface in bronzo che raffigura Alessandro Magno come sui tetradrammi di Lisimaco, con il corno di Zeus Ammone. La faccia in incuso con una tenue e omogenea patina verde è di un realismo sorprendente.1 punto
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Aimone (1329-1343) Doppio Nero ( o Redottese )del Giglio Questo tipo da 2 Denari Parisi viene considerato fra le contraffazioni francesi di Aimone. Sono noti solo 2 esemplari fotografati nel nuovo Cudazzo piu' uno apparso nell' Asta Gadoury, 22 e 23 Ottobre 2021 . Tutti quanti battuti dalla zecca di Pont d'Ain. Questo quarto esemplare inedito presenta due crocette in palo attribuibile quindi ad Alessandro Dardano per la zecca di Bourg.1 punto
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Buonasera a tutti, ho abbandonato il convegno alle 15,30 circa quando i commercianti stavano ormai lasciando i banchi,ho partecipato anche venerdì e confermo che l'affluenza di visitatori è stata molto alta,ho avuto il piacere di vedere vecchi amici e conoscerne di nuovi, ero intenzionato a non acquistare nulla in previsione delle prossime aste ma alla fine ho ceduto e ho portato a casa un cospicuo gruzzoletto di monete ,tutte rigorosamente di Filippo IV di Spagna per il regno di Napoli... L'organizzazione mi è sembrata molto più efficiente rispetto alle manifestazioni precedenti e gli amici soci del circolo di Bologna sono stati sempre presenti tra i banchi per tutta la durata della manifestazione... Infine per chiudere la manifestazione si è svolta l'estrazione della lotteria dove il vincitore si è portato a casa una moneta d'oro del 2021,penso una sterlina ma non ne sono sicuro visto che c'era un po' di casino tra applausi e fischi dei partecipanti... È stato per me un bel convegno sotto tutti i punti di vista e spero sia di buon auspicio per le prossime edizioni... Ieri mi sono dimenticato di scattare delle foto,queste invece le ho scattate verso le 13 di oggi...1 punto
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TAMP, RRC 133/3 (Cn. Baebius Tamphilus) MRR I, 381 182 B.C. A.U.C. 572 Consuls Cn. Baebius Q. f. Cn. n. Tamphilus (41) Pr. 199 L. Aemujus L. f. M. n. Paullus Pat. (114) Cos. 168, Pr. 191 MRR I, 383 181 B.C. A.U.C. 573Consuls P. Cornelius L. f. P. n. Cethegus1 Pat. (95) Pr. 185 M. Baebius Q. f. Cn. n. Tamphilus (16, 44) Pr. 192 MRR I, 388 180 B.C. A.U.C. 574 Promagistrates M. Baebius Tamphilus (1, 44) Cos. 181, Pr. 192 His imperium prorogued in Liguria, he transferred the Apuani to Samnium, and celebrated a triumph (Liv. 40.36.7, 37.8 — 38.9; see Degrassi 554). Cf. Nissen, Ital. Landeskunde 2.814 f. La famiglia Baebia portò, nel 182 e nel 181, due membri al consolato, che combatterono in Liguria. Nel 180, M. Baebius Tamphilus tasferì intere tribù di Liguri “in Samnium”. AV (o AN o NA), RRC 136/1 (Aurelius) Il monogramma è di incerta lettura ed il Crawford lo scioglie in AV attribuendo l'emissione alla famiglia Aurelia. Altra lettura possibile è NA che potrebbe riferirsi alle iniziali del gentilizio Naevius. MRR I, 376 184 B.C. A.U.C. 570 Tribunes of the Plebs M. Naevius (3) Naevius, in the non-Antiate version the prosecutor of Scipio Africanus, is definitely dated to this year (Liv. 39.52.3-5; cf. 38.56.2 and 5-6). Gellius (4.18.3-6) also mentions his attack on Scipio, who appealed to the memory of Zama and led the assembly away from the court to the Capitol (cf. Polyb. 23.14.1-4; Diod. 29.21; Val. Mai. 3.7.1; FOR 1.10-12, 147-150; Cic. De Or. 2.249). See 187, on the Petillii, and below, on Ti. Gracchus. MRR I, 432 168 B.C. A.U.C. 586 Special Commissions Quinqueviri finibus cognoscendis statuendisque L. Naevius Balbus (11) Appointed to investigate and decide boundary disputes between Pisa and the colony of Luna (Liv. 45.13.10-11; see 180 and 177). Un membro della famiglia Naevia è tribuno della plebe nel 184 ed un L. Neavius Balbus è nominato quale membro di una commissione speciale che dovette appianare le problematiche di confine trai territori di Pisa e della colonia di Luna (Luni), di recente fondazione. TOD ed uccellino, RRC 141/1 MRR I, 372 185 B.C. A.U.C. 569 Consuls Ap. Claudius Ap. f . P. n. Pulcher Pat. (294) Pr. 188 ? M. Sempronius M. f. C. n. Tuditanus (95) Pr. 189 Liv. 39.23.2, and 32.15; Fast. Cap., Degrassi 48f., 122, 456f.; Chr. 354 ; Fast. Hyd. ; Chr. Pasc. ; Cassiod. After a victory over the Ligurian Ingauni Claudius returned to Rome to assist his brother's candidacy for the consulship, while Sempronius ravaged the territory of the Apuani (Liv. 39.32). L'associazione del denario ad un Sempronius Tuditanus non è nuova (RRC, 215) ed è il medesimo nome di un console dell'anno 185, protagonista di scontri contro gli Apuani. Simbolo Mosca, RRC 159/2 MRR I, 431-432 168 B.C. A.U.C. 586 Special Commissions Quinqueviri finibus cognoscendis statuendisque Q. Fabius Buteo Pat. (58) Pr. 181 P. Cornelius Blasio Pat. (76) Pr. ca. 165 T. Sempronius Musca (72) L. Naevius Balbus (11) C. Appuleius Saturninus (not in RE). Nell'elenco completo dei membri della commissione speciale impegnata nella risoluzione delle dispute tra Pisa e Luni, oltre ad un Naevius Balbus appare il nome di T. Sempronius Musca. Non da escludere che la mosca potrebbe essere un simbolo parlante associato a questo ramo della Sempronia. Murex e PVR, RRC 161/1 (Furius Purpureus) MRR I, 379 183 B.C. A.U.C. 571 Legates, Ambassadors a. L. Furius Purpurio Pat. (86) Cos. 196, Pr. 200 Il coinvolgimento di esponenti di questo ramo gentilizio negli scontri contri i Galli è ben documentato, come riportato da Livio (31,47-49). TAL, RRC 161/1 (P. Iuventius Thalna) 197 B.C. A.U.C. 557 MRR I, 334 Tribunes of the Soldiers T. Iuventius (Thalna ?) (9) Both fell while serving under Minucius in Gaul (Liv. 33.22.8). Un T. Iuventius Thalna fu tribunus militum nel 197 e combattè con il console Q. Minucius Rufus contro Boi e Liguri. FALVS, RRC 207/1 (C. Decimius Flavus) MRR I, 375 184 B.C. A.U.C. 570 Praetors After the death of Decimius (see below) the urban jurisdiction was added (Liv. 39.39.15). C. Decimius Flavus (9) Pr. Urbanus Died shortly after entering office (Liv. 39.39.1 and 7). Nel caso specifico vi è solo il riferimento ad un membro della famiglia che ricoprì la carica di Pretore Urbano nel 184. A. SPVRI, RRC 230/1 (A. Spurilius oppure A. Spurius) MRR I, 384 181 B.C. A.U.C. 573 Q. Petilius Spurinus (4,11) Cos. 176 Pr. Urbanus Ordered to levy emergency troops against the Ligurians, and then to dismiss them (Liv. 40.26.7, and 28.9). Examined and burned the supposed books of Numa (Liv. 40.29.9-14, cf. Val. Ant. fr. 9 Peter; Val. Max. 1.1.12; Plin. NH 13.84-87, with Cass. Hem. fr. 37, Piso fr. 11, Tudit. fr. 3, and Val. Ant. fr. 8 Peter; Plut. Num. 22.5; cf. Lact. Inst. Div. 1.22; Augustin. CD 7.34; Auct. Vir. IU. 3.2; Fest. 178 L). Un Q. Petillius Spurinus fu pretore nel 181 ed ordinò una leva di emergenza per la Liguria. Durante il suo successivo consolato del 176 prese il comando della campagna militare. Pur con le dovute cautele parrebbe emergere un legame politico-militare tra famiglie, con i loro esponenti responsabili di queste emissioni, ed i territori dei Liguri.1 punto
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Ottime domande! Si, Gorny nel 2019. Forse l’avete già visto, ma chiedetevi sempre cosa può nascondere una patina artificiale: https://www.acsearch.info/search.html?id=4386312 Stessa moneta, un’anno prima: La didascalia di Bertolami: « somewhat smoothed », un pò lisciato. Il prezzo è stato moltiplicato per 8. Altra domanda accessoria, secondo voi, con che sostanza o che metallo sono riempiti i buchi e come invecchieranno queste monete?1 punto
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