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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/08/21 in tutte le aree
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Buongiorno e buon Lunedì !!! Proseguiamo questa carrellata sui 2 grana di Murat con questo esemplare proveniente da un'asta italiana di qualche tempo fa E' in buona conservazione. Si tratta della variante con legenda corta al dritto! Dritto: GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL* DUE SICI* (se la confrontate con esemplari con stessa legenda (e non solo) vedi l'esemplare di @giuseppe ballauri la legenda finisce decisamente prima e non a ridosso del collo) Rovescio: PRIN* E GRAND'AMMI* DI FRAN* 1810(data non spaziata) Come è chiaro i segni di interpunzione sono le stelline a 5 punte. Altra caratteristica di questo esemplare sono i caratteri di numeri e lettere più sottili e curati rispetto ad altri esemplari di 2 grana non so dire se sia un fatto dovuto all'usura del conio. Cosa certa è la legenda corta al dritto, mi sembra giusto identificare questi esemplari con questa dicitura! Un caro saluto e postate i vostri 2 grana con legenda corta...ciao! Cristiano.6 punti
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Il collezionismo numismatico e l'attività di studio e ricerca del settore sono strettamente connessi, lo sono ai nostri giorni e lo sono stati anche in passato. Attualmente internet è un mezzo fondamentale per la condivisione di informazioni e materiali: sono innumerevoli i musei, le istituzioni pubbliche e private ecc che hanno deciso di pubblicare le loro collezioni online e/o di procedere alla digitalizzazione dei loro archivi. Per citare un esempio a caso abbiamo il British Museum che ormai da diversi anni condivide nel proprio sito internet senza alcuna restrizione l'intera collezione museale di cui una consistente parte è presente anche con annessa foto. Altre istituzioni invece hanno inserito qualche restrizione e per l'ottenimento di informazioni è necessario un contatto... tuttavia, nell'epoca in cui viviamo con un breve scambio di email si riescono ad ottenere miriadi di informazioni, sia per uso strettamente personale che per uso divulgativo/didattico. Insomma, ottenere l'immagine di un antoniniano che si sa esser parte della collezione numismatica della Bibliothèque Nationale de France non è più una missione così impossibile, ma anzi è alla portata di tutti. Nell'era pre-digitale invece esistevano altri sistemi: un dispendioso sopralluogo di persona (se si doveva uscire dal proprio paese) oppure lunghe attese e scambi epistolari finalizzati all'ottenimento di una fotografia o, andando ancor più a ritroso, di un calco di gesso! Perché ho fatto questo lungo cappello introduttivo? Perché oggi vi presento il mio ultimo acquisto: Il lotto è stato venduto come "calco in gesso di un antoniniano di Vittorino e di un aureo di Postumo" con la precisazione che nel retro delle due facce dell'antoniniano vi era la sigla "BM" mentre nel retro delle due facce dell'aureo di Postumo l'annotazione "Copenaghen". Da buon segugio quale sono ho fatto un po' di ricerche e ho scoperto prima di tutto la provenienza: Ex Baldwins's of St James's, Auction 55, lot 487 (parte). Nella medesima asta è stata venduta, scomposta in più lotti, una collezione di oltre 500 calchi in gesso di monete romane molti dei quali avevano annotazioni sul retro del tipo "Paris", "Vienna", ecc. Nell'asta vi erano solo alcune foto a titolo esemplificativo tra cui questi due vassoi: Doveva trattarsi di una collezione davvero imponente di calchi di monete rare conservate presso i principali musei europei, con un focus apparentemente marcato sul III secolo e in particolar modo sull'impero gallico. Il venditore attuale, da quel che ha avuto modo di apprendere avendo partecipato direttamente all'asta, mi ha riferito che doveva trattarsi di una serie di calchi risalenti agli anni '70-'80 del 1900. Io di mio sono riuscito solamente a identificare la provenienza dei due pezzi siglati come BM che non sono facce della medesima moneta bensì il dritto rispettivamente di un antoniniano di Vittorino e di un antoniniano di Postumo che, fortunatamente, sono fotografati nell'archivio digitalizzato del British: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1964-0701-158 https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-1963 Il Vittorino è un acquisizione risalente al 1964 quindi la realizzazione dei calchi, probabilmente effettuata proprio dal BM (visto la musealizzazione del Postumo dal 1867), è compatibile alla finestra temporale indicata dal venditore. Per quanto riguarda il Postumo invece stiamo parlando di un aureo del tipo seguente: D\ POSTVMVS PIVS AVG R\ ROMAE AETERNAE RIC V - 37 Tuttavia di questo esemplare listato come "Copenaghen" non sono riuscito a recuperare altre informazioni, ho spulciato l'archivio fotografico della sezione numismatica del National Museum of Denmark, ma senza alcun risultato. Ignoro se esistano altre raccolte importanti conservate in qualche museo cittadino da cui potrebbe provenire l'esemplare in questione (tra l'altro di fattura nettamente inferiore rispetto ai due calchi precedenti). Da ultimo ho inviato un quesito al British Museum di cui sono in attesa di risposta per cercare di capire fino a che anno il museo effettuava queste copie e in quali occasioni. Una piccola curiosità insomma, una testimonianza di uno strumento di "conoscenza numismatica" d'altri tempi. Nullo il valore commerciale, ma significativo sul fronte della "storia del collezionismo numismatico". Se qualcuno di voi ha in collezione vecchi calchi e vuole condividerli o ha altro materiale inerente... è ovviamente il benvenuto!3 punti
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Perforazione di massa.... queste tre sono diverse di numero di serie, ne avranno perforate a decine di migliaia ..2 punti
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Si questa cosa l'ho sentita dire , voci di corridoio, pure io. Però essendo professionisti, credo, che abbiano tutte le carte in regola sulle monete quindi penso che possano farlo!2 punti
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Anche il bordo non mi piace. Poi mancano totalmente segni di espansione del metallo. Ed è tutto "impastato", più che consumato. Inoltre è molto centrata e rotonda. Troppo. Anche per me è fusa2 punti
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Ciao, in effetti il lato dove maggiormente ci sono difetti(o meglio si possono vedere più chiaramentedalle dalle foto non proprio eccezionali, ma... non siamo fotografi?) che mi fanno sospettare la non autenticità della moneta é proprio il rovescio. Lettere della legenda troppo arrotondate(come pure quelle del dritto), bordo della moneta, la perlinatura e probabili difetti di fusione nei punti che ti indico sulla foto (da me leggermente schiarita). ANTONIO2 punti
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La discussione, se desideri, dovresti aprirla appositamente per questo tuo falso da 2 lire od altri che hai acquisito, non generica sui falsi perchè esistono già, puoi raccogliere più commenti specifici. Ne approfitto per inserire un obbrobrio di falso ne posseggo altri della stessa tipologia messe meglio, ma questo pezzo merita sino in fondo di stare in questo museo le differenze con un'autentica In questa di sopra il viso di Michelangelo bene o male è quasi azzeccato, in altre è orrendo! tipo: (un'altro mio falso a confronto) filigrana autentica a sinistra2 punti
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Buon Giorno Avrei dovuto essere più diretto, a mio parere è un obbrobrio, a partire da come si presenta per arrivare alla tesi fantanumismatica del nominale "mezzo Fiorino". Allego un esempio di come dovrebbe essere un Fiorino con questo segno poi allego alcune immagini di materiali passati in aste degli ultimi vent'anni vorrei che per gli ultimi tre esempi facesse il confronto con l'oggetto in asta. questi erano di peso decente, dispero si possa trovare tra loro la matrice origine della serie. Resta un mio parere personale in quanto non ho visto "de visu" nessuno degli oggetti in esame. Cordialità2 punti
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A quel prezzo te l'hanno regalata, la fattura è notevole e la stampa accurata, visivamente non dozzinale e facilmente confondibile con le autentiche, sarà stata accettata a lungo per buona. ottimo acquisto2 punti
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Buonasera, l’unico consiglio che mi sento di darle è: se il suo trasferimento all’estero è a titolo definitivo e ha la necessità di portare con se le monete, l’unica soluzione non può che essere avviare tutte le procedure di legge per ottenere l’attestato di libera circolazione, con tutti i rischi annessi e connessi; se si trasferisce solo temporaneamente all’estero e prima o poi ritiene che tornerà in Italia, lasci le cose come stanno (affidi le monete in custodia a qualche parente o amico o depositate in cassetta di sicurezza… comprendo la tristezza per la separazione). A trasportarle clandestinamente in valigia non ci pensi neanche per scherzo, come le hanno già scritto. Saluti.2 punti
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L' espansione araba iniziata nel VI sec. , porta in breve alla conquista del nord Africa, della Spagna e di Sardegna e Sicilia in Italia . Nell' alto medioevo, con il nome generico di Saraceni, questi imperversano in tutto il Mediterraneo : nel mar Ligure sono numerosi gli attacchi alle coste di Provenza e Liguria . Partendo spesso dalla loro base provenzale di Frassineto, gli attacchi saraceni, dalla costa ligure si estendono spingendosi profondamente nell' entroterra in Piemonte e Monferrato : in queste terre abbastanza distanti dal mare, i Saraceni costruiscono parecchi capisaldi permanenti, spesso torrioni, con lo scopo di controllare e taglieggiare quei territori . Le scorrerie saracene, ad inizio X sec. arrivano a minacciare in valle di Susa l' antica Novalesa che viene evacuata, parte verso Torino e parte verso il territorio di Breme dove attorno al 920-925 viene creata una abbazia legata alla Novalesa : nella seconda metà del X sec. Arduino III il glabro ( ? - 976 ) primo marchese di Torino, inizia il contrasto all'avanzata saracena che sarà da allora respinta . Nel 1798, in Mondovì, in sommità alla facciata della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, sopra al quadrante dell'orologio, viene posto un baldacchino metallico che ospita un figura di moro con meccanismo per battere le ore con il martello che impugna : forse anche ricordo di antichi, non lontani passaggi di Saraceni, quella figura diventa nel tempo oggetto di "salutami il moro" , il saluto dei Monregalesi alla loro città . In prossimità della Novalesa "in palatio Secusie" residenza della contessa Adelaide ( 1016-1091 ) forse verso il 1050 viene creata una zecca della quale sono noti i cosiddetti denari segusini, i primi al nome di Pietro I ( 1048?-1078 ) figlio di Adelaide .2 punti
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Caso mai intendevo l’esatto contrario: preoccupati parecchio ….per fare le cose secondo legge e coscienza ci vogliono parecchi passaggi complicati e di esito totalmente incerto…..ma eviterei di andare a stuzzicare anticipatamente il can che dorme( leggi sovrintendenza)… non si sa mai come se ne esce.2 punti
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Passerà a breve in vendita AuktionenAMS 35 al n. 3, un raro esemplare in argento al nome di Epattico, re degli Atrebati, tribù celtica di origini galliche, in parte trasferitasi in Britannia con Commio verso il 50 a.C. . Unisco, del re Epattico, un secondo esemplare sempre in argento .1 punto
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Buona sera @ARES III Ti ringrazio per la fiducia. La mia formazione è quella di un fisico. Posso entrare nel merito senza eccessive difficoltà qualora si discutesse di statistiche, velocità di diffusione e probabilità varie che avvenga una cosa piuttosto che un'altra. Tuttavia la tua domanda implica conoscenze specifiche riguardanti la biologia di questi virus e una conoscenza profonda dei meccanismi di riproduzione virale nonché dei fenomeni quelli che portano ad una risposta immunitaria che distrugge il virus. In definitiva, la tua domanda è al di sopra delle mie conoscenze e competenze. Potrei provare a rispondere cercando articoli su internet, ma non farei nulla di diverso rispetto a quanto potrebbe fare qualsiasi altro utente del forum. Lascio quindi la palla a chi ha competenze specifiche nel campo in oggetto. Buona serata1 punto
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La mia lettura antica @ARES III scolastica e molto parziale del 'de bello gallico' non consente anche a me di ricordare . Ho ricordi invece da un vecchio libro sui Celti, che fu vittima con altri, alcuni lustri or sono, di un maldestro traslocatore . Aggiungo 2 stralci dal vecchio manuale di Sear . una buona serata1 punto
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Non saprei dirti con precisione, posso solo supporre che con un solo foro, per esempio, sarebbero stati dei normali biglietti con una piccola deturpazione, un piccolo "difetto" da potere occultare facilmente tale da rendere i biglietti nuovamente utilizzabili. Un campanellino d'allarme ed un forte dubbio con tanti fori presenti sul biglietto viene sicuramente. A meno che un unico foro non sia bello grande come in questo mio buono da 20 Marchi del 1918 della citta' di Dobeln. Ma era un sistema di annullamento conosciuto, in uso nei paesi germanici dalla meta' dell'800 sino agli anni '20.1 punto
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DE GREGE EPICURI Alcuni studiosi usano ancora i calchi, almeno in certi casi. Anni fa per classificare una rara moneta ho scritto a Clive Stannard, mandandogli una foto. Mi ha risposto con estrema gentilezza, classificando l'esemplare, ma mi ha chiesto di mandargli un calco, in gesso o anche in plastilina (o qualcosa di simile), spiegandomi come fare e sostenendo che non era difficile. Dopo un po' di riflessione, ho preferito mandargli qualche altra foto...1 punto
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Aggiungo che la conferenza avrà anche una breve parte sulla monetazione veneziana in generale, così da coinvolgere anche chi non è particolarmente ferrato sul tema.1 punto
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Nel post #619 ho aggiunto anche la filigrana autentica/falsa per il 10.000 lire di Michelangelo Un'altra tipologia di horror, un annullamento tramite perforazione di un bel biglietto dell'Albania del 1926. L'orrore sta in quei fori maledetti! e poi sul viso del ragazzo...1 punto
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@di Io vedo, parte della scritta AR (arag) quindi secondo me , potremmo proseguire la ricerca in ambito Napoli.1 punto
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Si certo, per chi vuole specializzare la propria raccolta colleziona l'intera serie del 1914, cioè gli altri otto valori diversi da questo 10 yuan 'SHANGHAI', e le altre 12 diverse province.1 punto
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Non è l'unica provincia in soprastampa per questa banconota, ce ne sono altre, 'China' è in ogni caso leggibile:1 punto
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Oh. Mi dispiace molto. Era solo un collegamento a una precedente asta di monete. NON la mia moneta! Questa è una foto della mia moneta, quella che possiedo io. Ancora una volta mi dispiace. Il primo link in alto era solo un esempio.1 punto
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Ciao Antonio, è davvero molto carino questo denario ed a parere mio è sicuramente autentico. LAURA1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: slovacchia anno: 2017 tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!1 punto
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a me il dubbio maggiore riguardo l'autenticità viene da questo lato: la figura sembra quasi "annegare" nella matrice metallica, ed è chiaro che non si tratta di consunzione dovuta al tempo. Inoltre le due gobbe attorno alla figura mi fanno sospettare di una fusione. Però, mai perdere la speranza, attendiamo gli esperti...1 punto
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Bella moneta @Asclepia, ottimi rilievi, scritta stretta ma soprattutto lettere sottili e ben definite. Penso sia proprio una caratterista della tua moneta, in quanto anche fosse molto usurata la legenda non si presenterebbe più "larga". Penso si tratti di una vera e propria variante. Complimenti !1 punto
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La moneta esiste ( http://numismatics.org/ocre/results?q=rev_leg_text%3Aprovidentia+avg+AND+portrait_facet%3A"Marco+Aurelio+Probo") e dovrebbe essere riconducibile alla zecca di Sciscia. Anche a me sinceramente non fa una bella impressione ma attendi i pareri degli esperti1 punto
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Attribuito al satrapo della Ionia, un piacevole tetradrammo battuto forse in Efeso verso il 334 a.C. , con un particolare campo incuso al rovescio . Passerà a giorni in asta NGSA 14 al lotto 121 .1 punto
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Grazie mille comunque, magari qualcun altro più informato sul periodo saprà delucidarci Comunque è proprio il tondello ad essere spesso,come un asse romano1 punto
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Si, in effetti e abbastanza anomala non saprei non conosco molto questo periodo1 punto
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Sembra come l'avessero rovinato apposta... cioè battuto nel contorno1 punto
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Regno di Napoli Sestino di rame, ma ne esistono molte varianti. Molto danneggiata nel contorno1 punto
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Visto che mi interessava avere un falso d'epoca circolato e di buona fattura nel caso lo avessi pagato qualche euro in più non mi cambia nulla perché l'obiettivo era avere un pezzo che, a suo modo, è una testimonianza di quel contesto storico-culturale.1 punto
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Quanto mi piacciono questi "altri che quotano di meno" e che lasciano i piccoli tesori tutti per me!1 punto
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Solitamente dovrebbe essere di bronzo, per il valore nn sono il più adatto in sto campo...dai € 30-35 però è una mia stima,ti ripeto da quello che vedo in giro e in base lo stato della moneta. Nel sito ci sono esperti più qualificati.1 punto
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Non ne ho mai viste sotto lo spl-qfds (e ne ho visionate veramente parecchie), una conservazione questa appena citata scaturita più che altro da esemplari in fdc conservati in malo modo che non da monete segnate da una seppur minima circolazione. Decine e decine di milioni di pezzi coniati solo nel 1972 (quasi quanto l'intera nostra produzione di argenti 1958/66) è veramente notevole per una commemorativa, ma penso che tante saranno state riscattate nuovamente al facciale dalle banche tedesche che ne effettuavano la vendita e/o il successivo il ritiro di chi se ne voleva disfare. Sin dal 1951 e fino al 1974 il 5 marchi in argento della serie ordinaria ha continuato ad essere emesso per la circolazione, quindi l'argento veniva speso tranquillamente (nel 1975 viene concepito lo stesso nominale ma in rame/nickel), 10 marchi erano pur sempre equivalenti a circa 6.000 lire del 1972, e se non ricordo male ai tempi era una bella cifretta, non c'era da biasimare la gente se le riportava a ri-scambiare. Quindi monete in ogni parte classificate come Non-circulating coin emesse al valore facciale ma con una tiratura tale da soddisfare eventualmente la normale circolazione di un'intero Paese come la Germania.1 punto
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Trovata dovrebbe essre questa: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495A/1171 punto
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Aggiornamento Non avendo i prodotti chimici ho provato il vecchio metodo, bruschinando con acqua demineralizzata e sapone (una saponetta, che si risciacqua molto facilmente). Mentre le parti calcaree per fortuna sono venute via grattandole delicatamente con la punta di uno stuzzicadenti. La foto è più scura di come si presenta realmente.1 punto
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DE GREGE EPICURI Chiamarla padovanino le fa troppo onore. E' un falso moderno, anzi modernissimo. In ogni caso, un sesterzio autentico di Vitellio non sarebbe stato messo in un lotto...1 punto
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Siamo ora su Panorama Numismatico cartaceo di novembre 2021 con Milano Numismatica, buona lettura !1 punto
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cito il Riccoboni: Poiché il 4 maggio 1570 era scoppiata una guerra fra Veneti e Turchi in tutta l’isola di Cipro, egli stesso [il Bragadin, n.d.r.], bisognoso di denaro poiché aveva esaurito tutto l’oro e l’argento che possedeva per truppe di cavalleria e fanteria e difficilmente poteva sperare, a causa della distanza dei luoghi, in un opportuno aiuto in denaro, volle risanare le casse al più presto e ordinò di coniare giorno e notte monete di rame. purtroppo, ad oggi, rimane l'unica testimonianza diretta...1 punto
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Buona giornata Personalmente ricordo che da bambino/adolescente, quando insieme ai miei genitori si andava all'estero per turismo, si chiedeva sempre ai vari commercianti se, con il resto degli acquisti che facevamo, potevano darci qualche loro moneta d'argento. Ricordo di averne collettate di francesi, svizzere, tedesche e spagnole. Salvo la Spagna che era una noneta da 100 pesetas, le altre avevano tutte il nominale 5. Ricordo che in alcune nazioni, come la Svizzera, c'erano in argento anche la monete da 1 e 2 franchi ed anche da 50 centesimi; nella Spagna la moneta da 100 pesetas era l'unica ad essere d'argento; non ho ricordi delle altre Nazioni Di seguito ne posto alcune che ho conservato, mancano i 5 franchi francesi. saluti luciano1 punto
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Ragazzi sapete dirmi cos'è? uhmmh.... ah però! @raccoglio55 perchè ti sei messo così? Per vederla meglio.. sai la cervicale.. @raccoglio55 che fai il guardone? No! ....identifico!1 punto
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