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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/21 in tutte le aree

  1. Secondo me dovremmo aprire le porte a tutti i contributi positivi che potrebbero giungere. Credo che anche là vi fossero persone competenti, quindi sarebbe uno spreco perdere queste competenze, conoscenze ed esperienze! Dato che in questi ultimi tempi si parla tanto di integrazione e rispetto , a questo punto potremmo e dovremmo farlo anche noi con coloro che per varie ragioni non hanno più una casa virtuale dove incontrarsi e discutere. Se qualcuno ha detto qualcosa di sbagliato, vorrà dire che (se persona coerente) non entrerà nel forum, se invece ha cambiato idea (solo gli stolti non lo fanno mai) vorrebbe dire che ha compreso l'errore, quindi dico benvenuto! PS: mi fa strano essere proprio io quello favore all'accoglienza... basta che non siano ciclisti va bene tutto
    6 punti
  2. Adotterei la strategia "non ti curàr di lór". Non credo sia il caso di scendere al livello delle frasi riportate che comunque non credo riguardino tutti gli utenti di quel sito. Insomma curiamo il nostro forum anzi IL forum di numismatica e quello che fanno gli altri amen
    5 punti
  3. Sono belle monete, vale la pena di averle in collezione anche se, attualmente, la Lira repubblicana non va per la maggiore.
    4 punti
  4. Si ma quale? Io rimango sull’idea di partenza di @Stilicho, con Serapide al rovescio (è più chiaro se si guarda la moneta da lontano), ad esempio una provinciale di Nicopolis ad Istrum che potrebbe corrispondere, Geta al dritto: https://www.acsearch.info/search.html?id=3682212
    4 punti
  5. Ciao Alberto,eccone uno del 1626 dal ritratto insolito...
    3 punti
  6. Seconda guerra mondiale Occupazione tedesca della Norvegia L'invasione della Norvegia, nonostante fosse neutrale, avvenne nell'aprile del 1940, la Germania nazista la considerava di rilevante importanza strategica. L'obiettivo era l'occupazione dei porti norvegesi per assicurare all'industria bellica tedesca il rifornimento di minerale ferroso provenienti dalle miniere della vicina Svezia. L'invasione proseguì fino alla resa della Germania nel maggio del 1945. Una banconota da 10 corone norvegese emessa nel periodo 1939-1944
    3 punti
  7. Il tremisse venne coniato per la prima volta da Teodosio sul finire del IV secolo. Da allora, per più di 300 anni, divenne una delle più comuni monete romane. Le ultime coniazioni di tremissi nella zecca di Costantinopoli appartengono a leone III (717-741), probabilmente ( @Poemenius correggimi se scrivo inesattezze) perché il ruolo monetario del tremisse venne assunto dal miliaresion, coniato per la prima volta nello stesso periodo. In Oriente così le emissioni in oro nel corso dell'VIII secolo si riducono al solo Solido. In Sicilia, al contrario, l'argento non viene mai coniato. Accanto ai folles in rame hanno luogo vaste coniazioni in oro in tre diversi nominali, il solido, il semisse ed il tremisse. Il solido è coniato su un piede diverso da quello costantinopolitano, probabilmente di 3.8- 3.9 grammi per solido e un titolo più basso rispetto a quello di Costantinopoli. Vari autori hanno ipotizzato un cambio, a partire dall'VIII secolo di 3 semissi di Sicilia per un solido di Costantinopoli. Come sappiamo, il IX secolo fu un periodo di gravissima crisi per l'impero romano. La caduta di creta e l'invasione della Sicilia avevano definitivamente compromesso quello che rimaneva del controllo Romano sui mari. L'Italia vive in questi anni uno dei periodi peggiori della propria storia, con la totale mancanza di un'autorità centrale capace di proteggere la popolazione e garantire un minimo di sicurezza interna. E' questo il periodo in cui i ducati campani, lasciati a se stessi, di fatto cominciano ad assumere una politica totalmente autonoma, la Sardegna si trasforma in un insieme di giudicati, nascono gli emirati arabi in puglia e l'Italia del nord è in guerra civile tra i vari duchi per il titolo regale (o imperiale). La Sicilia romana a metà del IX secolo è sotto assedio Arabo e le popolazioni cominciano a spostarsi verso luoghi isolati di difficile accesso per i razziatori. (https://it.wikipedia.org/wiki/Villaggio_bizantino_Canalotto , http://www.terraiblea.it/pantalica--i-villaggi-bizantini.html). In questo contesto storico avviene la definitiva medievalizzazione delle emissioni monetarie siciliane. La zecca di Siracusa, che fino a 2 secoli prima emetteva nominali che andavano dal 5 nummi al solido in un’area caratterizzata da una vasta circolazione monetaria, si riduceva gradualmente ad emettere due soli nominali, uno in rame e uno in oro (la circolazione a due nominali avrà luogo anche per tutto il periodo arabo, con la circolazione quasi esclusiva di Tarì in oro e karrube in mistura). Il solido di Sicilia venne coniato per l'ultima volta sotto Teofilo. Sempre sotto Teofilo l'emissione di tremissi si era gradualmente ridotta a favore di un'enorme produzione di semissi, che rappresentano oggi una delle monete più comuni della Sicilia Romano-Orientale. Sotto il suo successore, Michele III viene definitivamente sospesa anche l'emissione di tremissi. I pochi esemplari noti sono della più alta rarità. Infine, sotto Basilio, sono noti esclusivamente semissi, abbastanza comuni, e rarissimi folles. A dire il vero, la letteratura identifica come tremissi di Basilio monete di oro bassissimo e di basso peso. In realtà questi esemplari sono tutti semissi. Già da vari decenni nelle emissioni siciliane il semisse presenta in entrambi i lati il sovrano (o il successore designato) con globo. Il tremisse presenta da un lato il sovrano (o successore) con globo e dall'altro il sovrano con croce potente. Per il popolo la presenza di una figura con un globo in basso a sinistra in entrambi i lati significava che si aveva di fronte un semisse. Se da un lato vi era una figura con globo e dall’altro una figura con croce significava che di fronte si aveva un tremisse. Tutte le monete considerate tremissi di Basilio presentano un bel cerchio in entrambi i lati, per cui si tratta di semissi di oro bassissimo se non di rame dorato (probabilmente ossidionali). La moneta che vi presento oggi dovrebbe rappresentare l'ultima tipologia di tremisse coniato dall’Impero romano d'Oriente. Coniato sotto Michele III, pesa 1.08 grammi per 12 mm, in accordo con le caratteristiche ponderometriche degli esemplari noti. La moneta è stata appena acquistata in asta: venduta come semisse , purtroppo non è passata del tutto inosservata , per cui l'acquisto non è stato del tutto indolore. Spero di poter inviare nuove foto quando mi arriverà.
    2 punti
  8. Sfogliando i cataloghi d’asta o visionando l’enorme mole di materiale accessibile in rete, si nota come per l’inizio della monetazione sibarita si conservi ancora la datazione "alta" del 550 a.C. risalente a studi di vecchia data. E ciò nonostante i dati degli scavi di Sardis (Cahill-Kroll 2005) sembrerebbero comprovare la tradizione erodotea (I, 94) che ascrive alla Lidia di Creso (560-46 a.C.) la prima coniazione dell’argento, che solo successivamente sarebbe passata in Grecia – intorno al 540 per le prime serie corinzie – e in Magna Grecia. Sulla base di questi dati la datazione intorno alla metà del VI secolo per le serie di Sibari sembrerebbe definitivamente perdere credito, mentre resta al centro di un acceso dibattito la questione se l’avvio della coniazione sibarita vada posto nell’epoca precedente l’arrivo di Pitagora (Spagnoli 2013: 540/30) o negli anni immediatamente successivi (Carroccio 2017: post 530/25) in concomitanza con Crotone e Metaponto. Leu 8, 23.10.2021, 10 LUCANIA. Sybaris. Circa 550-510 BC. Stater (Silver, 30 mm, 8.12 g, 12 h). Bull standing left on dotted ground line, his head turned back to right; in exergue, VM; all within border of dots. Rev. Bull standing right on dotted ground line, his head turned back to left; all within border of dots; all incuse. Antike Kunst (1967), 453 ( this coin ). HN Italy 1729. SNG ANS 829. SNG Copenhagen 1388. SNG München 1154. Beautifully toned. Struck on a somewhat irregular flan, otherwise, good very fine. From the collection of Regierungsrat Dr. iur. Hans Krähenbühl, privately acquired from Bank Leu on 17 December 1963 (with a photocopy of the original invoice enclosed). Ma se l’inizio della monetazione in Magna Grecia resta un argomento spinoso e fortemente dibattuto, alcune cronologie relative a singole fasi produttive risultano invece meglio definite. È il caso, solo per citare un esempio, del passaggio dalla tecnica incusa a quella a doppio rilievo che a Caulonia (gruppo E Noe) sembrerebbe porsi non prima degli anni Settanta del V secolo in base alle riconiazioni su didrammi di Siracusa e di Agrigento (Garraffo 1984, 98-9). E sarebbe pertanto auspicabile che queste cronologie, in assenza di nuovi elementi di giudizio, fossero tenute in debito conto nella compilazione delle schede informative delle monete o quantomeno che venisse motivato un eventuale disaccordo nel caso di proposte differenti. Cosa, purtroppo, alquanto rara. In proposito non poche perplessità desta la datazione al 530-485 per l’esemplare cauloniate con tipi in rilievo su entrambi i lati apparso recentemente sul mercato antiquario. Gorny & Mosch 282, 14.10.2021, 3016 BRUTTIUM. KAULONIA. Didrachme ø 23mm (7,37g). ca. 530 - 485 v. Chr. Vs.: ΚΑΥΛ, Apoll schreitet n. r. aus u. hält in der erhobenen Rechten einen Lorbeerkranz, auf dem ausgestreckten l. Arm läuft eine kleine männliche Figur n. r., r. im Feld ein stehender Hirsch. Rs.: ΚΑΥΛ (retr.), rechtshin stehender Hirsch, davor Zweig. SNG ANS 175; Rutter, HN Italy 2046. Zarte Tönung, Pur facendo un corretto riferimento bibliografico al catalogo di Rutter (HN Italy, 2046 = gruppo F Noe), i compilatori, inspiegabilmente, non ne hanno seguito l’inquadramento cronologico (ca. 475-425) propendendo invece per una datazione “alta” che risulta inaccettabile. Essa, infatti, pone un problema che dal piano squisitamente numismatico si estende a quello storico. Collocare il gruppo F Noe nel momento iniziale dell’attività della zecca equivale ad affermare (implicitamente) che il doppio rilievo era già in uso tra le colonie (o sub-colonie) achee della Magna Grecia intorno al 530. Peraltro lo stesso commento di Rutter (p. 165) al catalogo precisa che il gruppo F Noe dovrebbe inquadrarsi entro la metà del V secolo circa (ca. 460-450/45) sulla base del noto ripostiglio di S. Giovanni Ionico 1971 edito da Kraay-King nel 1987. E ci sarebbe da discutere anche sulla definizione dello statere come “didrachme”. Per quanto i due termini siano ormai diventati sinonimi nel linguaggio comune, il significato del termine greco didrachmon resta pur sempre quello di “due volte la dracma” e mal si adatta allo statere di Caulonia che utilizza il piede corinzio. Ma ancor più insidiosa è la rivisitazione in chiave mitica tipi monetali oggetto di una bibliografia litigiosa. L’iconografia monetale di Caulonia rappresenta a tutt’oggi una delle più enigmatiche della magna Grecia e, senza ripercorrere la secolare storia esegetica del tipo, andrebbe meglio argomentata (soprattutto a livello bibliografico) la presunta identificazione con Dafne (!) - colta nel momento immediatamente precedente la trasformazione in alloro - della piccola figura in corsa sul braccio della divinità. L’immagine è al centro di numerose interpretazioni ma certo è che la sua funzione era quella di esplicitare meglio l’episodio mitico di riferimento attraverso una composizione iconografica il cui significato doveva all’epoca risultare inequivocabile. Heritage Auctions, 3093, 28.10.2021, 31005 BRUTTIUM. Caulonia. Early 5th century BC. AR stater or nomos (27mm, 7.51 gm, 12h). [………..] This magnificent piece is dominated by the figure of Apollo, entirely nude and shown in a refined Archaic form, striding to the right. On Apollo's left arm, a small figure, traditionally described as a winged daemon, is depicted running right; to Apollo's right stands a stag, sacred to both Apollo and his sister Artemis. However, as mentioned earlier, the tradition of claiming the small figure as a winged daemon does not seem to be grounded with any evidence connected to either the city or Apollo's mythology and iconography. Most likely, the iconography depicts the myth of Apollo's hopeless pursuit of the nymph Daphne. Upon seeing Daphne for the first time, Apollo had a moment of either love at first sight, or with some intervention of a certain god of love, Eros, fell madly in love with Daphne. He began chasing her. In order to protect herself from his dangerous pursuit, as she had vowed to be a maiden, she pleaded to her father, Peneus, for assistance. In response, Peneus, a river god, transformed Daphne into a laurel tree, thereby thwarting Apollo's pursuit. Still loving Daphne, Apollo vowed to honor her for all time; thus the laurel tree, which is Daphne in Greek (ΔΆΦΝΗ), became Apollo's chief attribute, with the laurel wreath he wore upon his head and the laurel staff he often carried. The laurel wreath became used as a prize for victors, as well as a symbol for the power of leadership. Therefore, the small figure on the coin running away from Apollo with branches in their hands, or as arms, is most likely Daphne mid-metamorphosis. The artist designed this coin type placing in perspective the three figures and giving each a separate ground line and size to show a depth of field. Apollo is the largest and most prominent figure; as such, he is in the foreground. The deer is smaller and has its own ground line, placing it further back in the scene, in the midground. Lastly, there is the small figure of Daphne with her ground line behind Apollo's arm. She is the smallest figure because she is the furthest away. She looks back to see if Apollo is still in pursuit as she runs away mid-transformation. By depicting the figures this way, the artist cleverly shows the full story of the myth, stuck forever in a pregnant pause. Va infatti osservato che si tratta di una figura in secondo piano e la cui resa stilistica appare estremamente eterogenea, a volte abbastanza accurata, altre estremamente schematica. Su alcuni coni sembra addirittura alata (?) e rivestita da una sorta di clamide (?), su altri del tutto sommaria e ridotta ad una forma stilizzata e disarmonica con sproporzione delle parti anatomiche. È come se si trattasse di un’immagine la cui iconografia, al contrario di quella di Apollo e della cerva, non attinge ad un repertorio iconico standard e pienamente definito ma resta affidata ad una variegata ed autonoma rielaborazione dell’incisore. Non a caso è stata identificata con un daimon, il quale peraltro tenderà a sparire nel corso delle emissioni a doppio rilievo. Questo stato di indeterminatezza non mi pare possa contribuire all’identificazione della piccola figura in corsa – dall’esecuzione progressivamente scadente – con una ninfa dalla celebrata bellezza quale Dafne, anche (e soprattutto) tenuto conto delle fattezze dell’immagine che mi sembrano assimilabili ad una figura maschile più che femminile. Semmai si può parlare di un Apollo daphneforos nel senso letterale di portatore di alloro, ma non di più in quanto l’epiclesi del dio (se presente) è alquanto controversa. Adornato (2007), ad esempio, propone di leggere l’iconografia monetale come il ritorno di Apollo Daphnephoros nel santuario delfico con il pais amphithales o di interpretare la figura in corsa sul braccio del dio come l’eidola, lo spirito di un defunto. In quest’ultimo caso la scena rappresenterebbe la purificazione del luogo sacro dall’eidolon di un daimon. Ma a prescindere da queste interpretazioni, certamente suggestive ma non comprovate, si può osservare che un riflesso della tipologia cauloniate si può cogliere nell’attività dell’incisore che tra fine V e inizio IV secolo a.C. realizzò alcuni pregevoli coni per la zecca di Abdera, i quali peraltro, come sottolinea Gorini (2010), contribuiscono all’identificazione con Apollo del tipo cauloniate. Nomos 3, 2011, 37 Lanz 138, 2007, 169 E mi chiedo se, mutatis mutandis, la piccola Nike in corsa sul braccio di Apollo che versa l’acqua nella patera retta dal dio non possa richiamare quello stesso atto di purificazione compiuto dal daimon (o altro essere) ritratto sugli incusi cauloniati. A ben vedere non mancano nel corso delle emissioni simboli che conducono in questa direzione, tra cui trampolieri, fontane, altari e corone d’alloro. Abbreviazioni: Adornato 2007 = G. Adornato, XAPAKTHP. Note iconografiche sugli stateri di Kaulonia, in M.C. Parra (ed.), Kaulonìa, Caulonia, Stilida (e oltre). Contributi, storici, archeologici e topografici, II, Pisa 2007, 333-49. Cahill-Kroll 2005 = N. Cahill-J.H. Kroll, New Archaic Coin Finds at Sardis, “American Journal of Archaeology”, 109/4, 2005, 589–617. Carroccio 2017 = B. Carroccio, Monetazioni incuse, Pitagorismo e aristocrazie indigene: appunti per una ridefinizione del problema, in G. De Sensi Sestito-S. Mancuso (edd.), Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale, II, Soveria Mannelli 2017, 77-107. Garraffo 1984 = S. Garraffo, Le riconiazioni in Magna Grecia e in Sicilia. Emissioni argentee dal VI al IV secolo a.C., Catania 1984. Gorini 2010 = G. Gorini, Intervento, in L. Lepore-P. Turi (edd.), Caulonia tra Crotone e Locri (Atti del Convegno internazionale - Firenze 2007), Firenze 2010, 480-94. Spagnoli 2013 = E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, Pomigliano d’Arco 2013.
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  9. Lascio in questo museo questo povero biglietto ridotto proprio male... Il cognome penso che sia 'Righini' (sempre se di cognome si tratta), ma il rimanente non l'ho proprio interpretato, leggo > ccuiette Tisidevio (?) Provate a trovare un'interpretazione plausibile, calandovi naturalmente nel 1799
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  10. Ho tutti rotolini e mazzette. Da mazzetta questo Five Pound egiziano con la raffigurazione della Moschea di Ahmed Ibn Tolone.
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  11. Mi è’ arrivato oggi fresco di stampa, tra l’altro in due soli giorni, il nuovo libro del Prof. Helmut Rizzolli “ Monete e banche medievali tra le Alpi e l’Adriatico “che aveva presentato pochi giorni fa a Milano Numismatica. E’ in una comoda edizione tascabile, 424 pagine, parti generali e catalogo delle monete ottimo da portarsi dietro per esempio ai convegni commerciali. Abbiamo storia, economia, banche e tante monete illustrate e catalogate, da consigliare decisamente agli appassionati ! Qui qualche immagine che lo illustra meglio !
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  12. Avoja,la prende un surplus inimmaginabile! Se di questi tempi esiste lo slab,io nel museo degli orrori ho @nikita_ che me le " confeziona" meglio ed in bacheca??
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  13. Comunque potevi chiamarmi prima, si tratta della lingua macedone: ПОНШТЕНО pronciato PONŠTENO tradotto ANNULLATO nella nostra lingua.? Ma non saprei perché è stato utilizzata la lingua macedone per annullare il diecimila...mah
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  14. Neppure io ho avuto il piacere di conoscere il Signor Pin, ma ho l'onore di accogliere in Collezione tre sue monete con il cartellino originale autografato. Monete che avrà amato come tutti noi amiamo le nostre, e sofferto sicuramente nel separarsene. Il Signor Pin vivrà per sempre in queste monete e in tutte quelle che giacciono in tantissime collezioni. Sentite condoglianze ai suoi cari.
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  15. Seconda guerra mondiale Stato indipendente della Croazia Istituito l'aprile del 1941 dopo l'occupazione militare delle forze congiunte italo-tedesche su parti del territorio dell'ex Jugoslavia. Fu un protettorato italiano dal maggio del 1941 fino alla capitolazione italiana dell'8 settembre 1943, successivamente il territorio fu controllato dalla Germania nazista. Lo Stato Indipendente della Croazia cessò di esistere nel maggio del 1945 quando le forze dell'asse e croate vennero sbaragliate dall'avanzata delle forze partigiane di Tito unite all'Armata Rossa. 100 kuna del 1941
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  16. Buonasera Mi associo al dolore della famiglia. Preghiere per la sua buona e dolce anima. Non l' ho conosciuto di persona,ma ho imparato dal web ad apprezzare le caratteristiche piú belle che ci possano essere : l' umiltá e la pacatezza associata ad una grande passione che aveva. Ho acquistato tempo addietro una sua grande opera da studioso,il suo Manuale delle Piastre 120 grana Ferdinando ll,per me riferimento e guida di questa stupenda moneta,ed è cosí,con questo Manuale che sfoglio e consulto,che lo voglio ricordare ed apprezzare per sempre.... Riposa in pace?
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  17. Quindi questa potrebbe essere parte della corona che sovrasta lo stemma nel mezzo ducato?...
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  18. Grazie della risposta e ricambio con le foto del mio modesto bisante...3,8 g...il leone è un fantasma...
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  19. Salve, l'unica opzione che mi viene in mente in questo momento, è provare a sentire gli esperti messi a disposizione da Bolaffi... sempre che ne abbia uno/a esperto/a per tale tematica https://www.astebolaffi.it/it/estimate
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  20. Quando Becker fu accusato di essere un falsario si difese dicendo che vendeva le sue creazioni come copie. Successivamente allo scandalo che lo coinvolse provó a vendere i suoi coni a diversi musei ma senza successo. Alla fine vennero battute numerose monete in metallo bianco e vendute per pochi soldi ai vari collezionisti dell’epoca. Di lì a poco Becker morí è solo successivamente i coni furono acquistati e trasferiti al museo di Berlino. Dal diario del Becker però sappiamo che per dare alle monete l’aspetto delle monete autentiche e consunte dal tempo, egli faceva fare loro un “giro con la sua carrozza dentro ad una scatola insieme a tante altre monete di metalli differenti”. Forse quindi la possibilità che le vendesse per buone non è poi tanto remora. in ogni caso credo che le monete in stagno dorate di cui parli sono quelle coniate alla fine della sua carriera mentre sappiamo che ne esistono in metallo buono che, non fosse talvolta per le foto pubblicate sul libro sulla vita dì Becker, potrebbero ancora passare per buone. Ecco una di quelle in metallo bianco
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  21. lo dicevo ironicamente. Nel senso se qualcuno non vuole chiamarlo guadagno può .....
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  22. ah sì certamente. Io i 2 Euro Commemorativi li tolgo dal Folder e le metto in capsule. Non sono proof però voglio conservarle in capsule perché almeno non ci va il pulviscolo
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  23. Buongiorno a tutti, come si dice la notte porta consiglio, mi sono ricordato che negli anni '80 un mio carissimo Zio il giorno del mio compleanno si presentò a casa e mi regalò una tuta da calcio e poi mi diede due monetine e mi disse: "Un giorno quando sarai grande con queste ci farai un sacco di soldi". Le ho conservate, gelosamente, in una scatola di biscotti pensando al tesoro che mi era stato donato. Sono rimaste nel buio della scatola per tanti anni e solo ogni tanto le andavo ad osservare fantasticando a cosa avrei potuto fare da grande. Ormai erano passati vent'anni che le monete erano rinchiuse nella scatola ed ero curioso di sapere quanto ero ricco ... ecco era giunto il momento per fare "Un sacco di soldi". Ho aperto la scatola e presi una delle due monete con un brivido di emozione che ricordo ancora adesso e la porta a valutare da un numismarico vicino casa: Il perito la esamina e con un sorriso ironico inizia a sentenziare....ormai a capo chino ero in trans altro che un sacco di soldi dopo vent'anni mi ero reso conto che mio Zio si era mangiato un "sacco di merendine Mister Day". Non ero ricco, non avevo un tesoro ma solo un toy coins, come disse il perito, a scopo didattico e mio zio invece il diabete?. Alla fine @nikita_ una bella replica di Caracalla e la Vittoria di Partica spero possa trovare posto altrimenti può continuare a rimanere nella scatola di biscotti? P.S.: nota documentale sulla moneta ma lascio agli esperti di tale monetazione correzioni e/o eventuali info storiche: l'arco di datazione della moneta ha un limite inferiore nel 201, l'anno nel quale Caracalla assunse la titolatura ANTONINVS PIVS AVG, mentre nel rovescio della moneta veniva richiamata la grande vittoria sui Parti, VICT PART MAX. Descrizione sommaria: Dritto. ANTONINVS - PIVS AVG. Caracalla, busto giovanile, laureato, paludato e corazzato a destra. Rovescio. VICT PA-RT MAX. La Vittoria alata, paludata, avanza a sinistra sorreggendo con la mano destra una corona e con la sinistra una palma.
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  24. Vedo la mia moneta far bella mostra nel museo. Quale onore! ? Ciao a tutti da Stilicho
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  25. 1 punto
  26. Ah! È lei senza dubbio. Corrispondono anche le poche lettere leggibili, e anche il ritratto al diritto sembra identico. In realtà avevo un’altra foto in cui il volto barbuto era evidente, ma visto che non trovavo riscontri pensavo che fosse un effetto come quello della sonda su Marte ??? Dopo ve la posto. grazie a Stilicho e Vietmimin che hanno trovato quale sia la storia che può raccontare questo “rudere” numismatico…
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  27. Che a quanto pare è defunto il 12/10/2021 per mancato rinnovo dell'host. https://website.informer.com/tuttonumismatica.com Attualmente l'indirizzo "tuttonumismatica.com" corrisponde a un sito commerciale in inglese.
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  28. Buonasera, ti dirò, ormai; avevo preparato( già da almeno 7/8 mesi), una cartella con vecchie discussioni che secondo me avevano scritto - o riscritto, a seconda dei punti di vista- la storia di questa sezione ma poi, dopo aver letto le dichiarazioni d’intenti dei vertici di questo forum (comitato scientifico, valorizzazione di vecchie discussioni dal contenuto di indubbia valenza storico/numismatica) mi sembrava perlomeno anacronistico perseguire nel mio intento, ma forse mi sbagliavo… bravo, ben fatto!
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  29. Per me è buona, però è di Alessandro Severo O meglio, lo era prima che bulinassero la legenda sostituendo ALEXANDER con GORDIANVS. RIC 644.
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  30. Mi dispiace non posso permettermi di postare monete romane ma dovete accontentarvi di questa 10 lire spighe del 1984 italma che ha avuto un piccolo incidente ma niente di grave....aggiungi un posto in bachecha che c'è una moneta in più se sposti un po' il nerone sta comodo anche il dieci di spighe?
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  31. Ad esempio in questa discussione si vede un denario punzonato con la lettera S
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  32. Buonasera! Questa sera pubblico una delle mie preferite (ovviamente dopo le piastre)
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  33. Mi hanno segnalato che è passato in TV questo. Casaro che produce formaggi a forma di monete. Quelli in fondo immagino siano gli stampi. Lo devo trovare! ?
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  34. Ciao, la falsificazione delle monete purtroppo è nata con la nascita stessa della moneta. Ci ha accompagnato per millenni fino ad oggi(i cosiddetti falsi d'epoca) che hanno avuto l'intento di circolare insieme alla moneta autentica. (stesso discorso per le banconote ovviamente da quando sono state stampate dai vari Stati) per essere usata nella vita di tutti i giorni. Diverso è il discorso per le monete e le banconote falsificate al fine di ingannare i collezionisti, e ne esistono di tutti i tipi e metallo e praticamente abbracciano tutte le epoche, da quelle classiche a quelle medioevali e del Regno (come in questo caso) fino ad arrivare ad oggi. È una piaga della quale chi decide di avvicinarsi alla Numismatica deve tener conto e cercare di difendersi, anche se non è una cosa facile. Cercare quindi di acquistare da rivenditori seri e competenti e naturalmente, in base al periodo storico che si decide di collezionare cercare di acquisire esperienza di tale monetazione al fine di ridurre al minimo, cosa sempre difficile, la brutta avventura di acquistare monete non autentiche?. ANTONIO
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  35. Grande! Grazie per averla postata! Una Romana è sempre accetta,sempre affascinante. Qui abbiamo un orrore di Nerone! Beh anche io li avrei spesi 5€, specie se è un pezzo costoso. Sarei arrivato a intraveder Nerone al dritto,ma il rovescio .....? Ne dovessi aver altre,sai dove farle riposare, ho @nikita_ che mi " fabbrica" una grande struttura per questo museo con le sue "pazze" idee al pc ? Grazie ??
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  36. Certo che se uno volesse fare una collezione, come prima cosa dovrebbe affittare un capannone. ? Arka ? Diligite iustitiam
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  37. Visto che non c'è comune visione in merito alla autenticità o meno della moneta, sarebbe logico e opportuno recarsi da un perito numismatico. Una volta periziata, avrai la certezza che credo qui non potrai avere. La spesa non è elevata e dunque il mio consiglio è di provvedere in tal modo. Se ci dici in che provincia abiti, possiamo darti qualche indicazione su dove e da chi recarti.
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  38. Ringrazio il Circolo Numismatico Ligure per aver organizzato la visita guidata alla scoperta della monetazione genovese dagli albori alla chiusura della zecca. Belle e rare le monete esposte provenienti dalla collezione civica di Genova e dalla collezione Carige. Mi hanno affascintato le 25 doppie in oro dal peso di ben 168 g e i 6 scudi in argento che, dato il loro largo pessore, stanno in piedi da soli! Interessante anche l'ipotesi dell'origine della porta urbica rappresentata sulle monete genovesi per cinquecento anni (v. immagini)
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  39. Vivendo sia in Italia che all'estero noto una netta differenza di abitudini, comportamenti e regole: nel Belpaese ci sono più indisciplinati in ogni settore ma non è una questione di genetica, clima o cultura-temperamento latino (come viene spesso detto in modo spregiativo) ma è una questione di : 1) mancanza di educazione che deriva da lacune scolastiche e familiari (non voglio generalizzare, però quante ore si dedicano a scuola per insegnare i comportamenti corretti da tenere in strada? o che tipo di esempi diamo ai nostri figli quando guidiamo la macchina o una bicicletta?) 2) assenza di controlli capillari 3) incertezza della pena Questo alimenta o stimola i comportamenti scorretti: un pedone scorretto è anche un ciclista scorretto come pure un automobilista scorretto, perché applica in tutte le situazioni il medesimo comportamento.
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  40. Eccomi... Allora il problema è esploso nelle ultime settimane. Una decina di giorni fa sono entrati in territorio polacco tre uomini in divisa e bene armati. Sono stati riaccompagnati al confine con la Bielorussia. Il problema è che, pur essendo vestiti da militari, non avevano mostrine nè documenti che attestassero la loro identità. Sono stati chiamati come ''uomini in verde'' come quelli comparsi in altre terre... Poco prima c'erano state delle scaramucce al confine con spari a salve. Poi sono arrivati i profughi. Non so se ricevono pastiglie, ma sicuramente qualcuno li aiuta con tronchi di legno che vengono buttati sopra il filo spinato per creare dei ponti. Non credo che questa sia la sede opportuna per parlare in generale del problema dei profughi, problema molto complesso e di difficile soluzione. Qui vorrei limitarmi ai fatti. Destabilizzare la Polonia, come qualche giornalista italiano ha scritto, non credo che sia l'obiettivo di questa operazione e non lo ritengo attuabile. Non dimentichiamo che lo stesso problema l'ha anche la Lituania. Credo invece che sia possibile l'obiettivo di peggiorare i rapporti della Polonia e della Lituania con l'Unione Europea. Infine vorrei raccontarvi un episodio. Nel 2006 sono andato in Bielorussia passando in auto il confine. Non so quanto lunga fosse all'epoca, ma il confine aveva una rete alta circa tre metri con sopra il filo spinato. Poi dopo uno spazio di circa tre metri un'altra rete sempre alta tre metri e filo spinato sopra. Nello spazio tra le due reti camminavano pattuglie composte da due soldati polacchi con un cane. La sicurezza dei confini era stata una delle condizioni per l'ingresso della Polonia nell'Unione Europea... Arka Diligite iustitiam
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  41. Relativamente alle emissioni attribuite e attribuibili a Vittoria (ma forse più propriamente attribuibili alla zecca imperiale itinerante al seguito di Federico II in azione nel nord Italia) non si può prescindere dallo studio pubblicato sulla R.I.N nel 2002 da Bazzini e Ottenio. Nello studio citato gli autori partono da una approfondita analisi dei documenti storici (da quelli contemporanei ai fatti del Salimbene e di un anonimo cronista piacentino, a quelli appena posteriori ai fatti riportata nel Corpus Chronicorum Bononiensium, fino agli studi dell'Affò, del Lopez ed altri). Da segnalare che nel loro studio Bazzini e Ottenio escludono che i denari scodellati descritti dal Biaggi, sopra riportati, siano da attribuire a Vittoria, quanto piuttosto a Milano. Per il resto vi invito a leggere i'articolo scaricabile al collegamento sotto riportato. https://www.academia.edu/543100/Il_vittorino_di_Parma_quale_moneta Allego anche il riferimento alla scheda presente su "le zecche italiane..." pubblicato nel 2011 da L.Travaini (scheda a cura di M.Bazzini) https://www.academia.edu/29789019/Voce_VITTORIA_in_Travaini_L_ed_Le_zecche_Italiane_fino_all_Unità_Roma_2011_pp_1243_1244 saluti Mario
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  42. Buongiorno a tutti, @VALTERI questo è l'altro candidato che, per svariate ragioni, più si avvicina al tipo descritto nelle prime cronache posteriori e indicato da Michele Lopez a metà 800' come "vittorino". Qui però sorge un problema, senza indagare troppo limitiamoci a considerare la decina di varianti citate dal CNI e credo anche dal MIR, rifacendoci ad un conto "della serva," approssimativo sicuramente ma comunque verosimile, proposto dall'amico @adolfos in "denari di Lucca" sul volume di coniazioni e sulla durata dei conii nella zecca toscana nei decenni a cavallo tra XII e XIII secolo, si intuisce come sarebbero serviti una decina di coppie di conii diversi per coprire il semestre in questione, e questo a parità di monete coniate con Lucca. Tralasciando il volume di coniazioni, che per Vittoria era probabilmente inferiore, consideriamo che non ad ogni cambio di conio corrispondeva una variante epigrafica o di iterpunzione si deve supporre che le nostre 10 varianti siano veramente troppe per un semestre.
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  43. Buonasera a tutti , una delle mie più belle. Piastra Ferdinando IV 1805 Magliocca 392 Ne vado molto fiero, moneta che ho amato dal primo momento che l'ho vista. Aspetto vostri commenti, siate onesti non mi offendo. Saluti Alberto
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  44. Ciao a Tutti, continuando con questa tipologia, posto il 120 Grana di Francesco I° anno 1826, moneta che, soprattutto al Diritto, ha poco rilievo ( sia per il tipo di conio, sia per l'usura ). In realtà la moneta è più che altro un pretesto per introdurre la figura del Re, persona che gli storiografi considerano di carattere debole, incline alla melancolia ( ai giorni nostri depressione ), poco brillante se non addirittura insignificante, compresso tra il lunghissimo regno di Ferdinando IV e quello di Ferdinando II°. In realtà, anche in questo caso, probabilmente sarebbe utile una rivisitazione storica. Leggendo infatti il libro di Antonio Ghirelli “Storia di Napoli”, è descritto il momento del trapasso di questo Re che, sentendo la vita fuggire, chiamò al capezzale il figlio e successore Ferdinando e profferì questa frase che mi pare veramente degna del miglior filosofo: “ La vita è vanità, sogno e ombre fuggenti” Cari Saluti, Beppe
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  45. Per i 2 euro "Falcone e Borsellino" è l'immagine iconica che tutti ci aspettavamo e va bene così. La moneta "Polizia" non mi dice niente.
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  46. Un "bellissimo" francobollo d'argento colorato, il Vaticano è contagioso...
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  47. Purtroppo no Sono innamorato di thaleri,piastre e in generale di grandi dimensioni monete d'argento del XVII e XVIII secolo. Per me questi sono capolavori! Il prossimo esemplare, Solms-Laubach. La moneta fu coniata a Wetheim nel 1770 in memoria del Conte Otto, il fondatore della linea Solms-Laubach. GRAFSCHAFT SOLMS-LAUBACH II. Christian August, 1738-1784. Konv.-Taler 1770 ø 40 mm Ag 28,11gr
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