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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/26/21 in tutte le aree
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Peso del Testone di Carlo Emanuele I - 1591 - g. 8,70 - Inedito al Catalogo Zavattoni4 punti
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Volevo segnalare su questa particolare emissione un ulteriore e recente articolo ad integrazione di quello di Arnold-Biucchi e Weiss: Virginia M. Lewis, Two Sides of the Same Coin: The Ideology of Gelon’s Innovative Syracusan Tetradrachm, in Greek, Roman, and Byzantine Studies, 59 (2019), pp. 179–201. https://grbs.library.duke.edu/article/view/16179/72123 punti
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L’argomento di questa discussione e’ piuttosto complesso ed intricato, con ancora molti punti oscuri su cui si confrontano diverse scuole di pensiero, soprattutto inglesi e francesi. Io ho provato (nel mio piccolo di semplice appassionato) a scrivere qualcosa per presentare una mia moneta di recente acquisizione che mi ha spinto a leggere e a studiare un po’. Siamo nell’anno 269 d.C, nel cuore dell’Imperium Galliarum, il regno secessionista nato nel 260 durante l’impero di Gallieno e le cui redini erano state rette fino a quel momento (tra varie vicissitudini che esulano dalla nostra discussione) dall’usurpatore Postumo. Nel gennaio di quell’anno, il regno di Postumo fu minacciato da Leliano, una sorta di usurpatore dell’usurpatore. A quell’epoca Postumo coniava monete in due zecche, quella di Treveri (Mint I) e quella di Colonia (Mint II), quest’ultima aperta a dicembre del 268 con il trasferimento di una delle due officine operanti a Treveri. Leliano, nel corso della contesa, era riuscito ad impossessarsi della zecca di Colonia, iniziando a battere a sua volta moneta. Nello scontro, alla fine (metà febbraio del 269) , la vittoria arrise a Postumo che però ebbe una tragica fine; infatti, fu assassinato dalle sue stesse truppe che gli si erano ribellate perché aveva negato loro il saccheggio della città di Mogontiacum roccaforte dell’usurpatore Leliano appena sconfitto. A contendersi il potere ci furono due uomini. Uno era un ufficiale di nome Marco Aurelio Mario, un fabbro di umili origini che aveva poi fatto carriera nell’esercito. L’altro era Marco Piavvonio Vittorino che probabilmente era Prefetto del Pretorio di Postumo con il quale avrebbe certamente condiviso la sorte se fosse stato con lui a Magonza. Tuttavia, probabilmente era altrove ed essere lontano in quel momento non giocò a suo favore. Perché fosse lontano rimane un mistero. Il primo a muoversi fu Mario che, armi in pugno, occupò subito le due zecche allora attive di Treveri e Colonia iniziando a battere moneta, sia aurei che antoniniani, utilizzando anche (nella sola Colonia) il rovescio di Leliano, VICTORIA AVG, che propagandava un successo che Leliano appunto non avrebbe mai realizzato, ma che comunque ben si adattava alla speranza di Mario stesso: E Vittorino? Mario certo si era mosso per primo e possedeva le due zecche, ma Vittorino possedeva ancora l’autorità massima in quel momento in qualità di Prefetto del Pretorio e probabilmente il maggior sostegno militare e civile. La prova di ciò si ebbe nello sviluppo degli eventi. Mario, infatti, fu assassinato dalle sue stesse truppe ad esso ribellatesi e Vittorino rimase al potere senza apparentemente colpo ferire (maggio 269). Iniziò quindi a coniare radiati in maniera incisiva a Treveri con due rovesci, PAX AVG e FIDES MILITVM, il tutto i maniera chiara ed inequivocabile, un po’ come fossero il suo manifesto programmatico. Il ritratto e’ quello suo classico che conosciamo tutti, ovvero quello di un uomo con una lunga barba appuntita sul mento ed un naso ad uncino. Proprio dalle monete risulta chiaro quindi che Vittorino si doveva essere impossessato direttamente della città di Treveri, il principale centro geo-politico gallico. Gli zecchieri, quindi, sapevano chiaramente che nome avesse e che aspetto avesse e con i due rovesci dichiaravano espressamente che la guerra era finita e che le truppe erano fedeli. A Colonia la situazione era differente. Vittorino era lontano, la città non era stata ancora (per poco) occupata e, pertanto, le prime monete coniate a suo nome non mostrano l’effigie del nuovo imperatore, bensì un ritratto di Mario. Gli zecchieri di Colonia chiaramente, non sapevano nulla dell’aspetto che avesse Vittorino quando cominciarono a battere moneta in suo nome. Solo più tardi, ma man mano che riceveranno nuove informazioni circa suo reale aspetto, i loro ritratti cominceranno ad essere sempre più verosimili. I rovesci di Colonia hanno spesso toni conciliatori, rappresentando la giustizia, l’equanimità e il benessere offerto, tipo la SALVS AVG e la AEQVITAS AVG. Ed ecco, quindi , la mia AEQVITAS AVG con Vittorino che sembra Mario…. D/ IMP C PI VICTORINVS AVG: Busto di Vittorino, radiato e corazzato, a destra R/ AEQVITAS AVG: La Aequitas, stante a sinistra, con una bilancia nella mano destra ed una cornucopia nella mano sinistra Elmer: 701 Cunetio: 2562 Mairat: 641 Il rovescio AEQVITAS AVG fu l’ultimo rovescio introdotto da Mario ed il primo ripreso da Vittorino per quella zecca; un po’ quello che era avvenuto con lo stesso Mario che aveva ripreso l’ultimo rovescio di Leliano. Ecco poi un esempio di SALVS AVG di Vittorino con effigie di Mario: Ed ecco Vittorino con le sembianze tipiche di Vittorino: Perché sei tu, Vittorino! Riferimenti: Marsden: The Gallic Empire, part 2: Victorinus Gricourt-Hollard: Les prodictions monétaires de Postume en 268-69 et celles de Lelien (269): Noivelles propositions M. Thys: le type AEQVITAS dans le monnayage de Marius, BCEN vol.50 n°2, 2013 Un ringraziamento particolare all'amico e collega Curatore @grigioviola. Buona notte da Stilicho3 punti
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Ciondolo in avorio di mammut risalente a 41.500 anni fa Epocale scoperta archeologica: un ciondolo in avorio di mammut risalente a 41.500 anni fa cambia la storia del moderno Homo sapiens in Europa Il ciondolo, di forma ovale con margini arrotondati, due fori praticati a decorazione, è la prova che il moderno Homo sapiens arrivò in Europa prima di quanto si pensasse Le tracce dell’arte mobiliare e dell’interesse verso la cura del corpo sono associate alle innovazioni culturali introdotte dall’Homo sapiens all’inizio del Paleolitico superiore. In una recente scoperta pubblicata su Nature, un team di ricercatori guidato da Sahra Talamo, riporta la scoperta del più antico ornamento punteggiato modificato dall’uomo mai conosciuto; si tratta di un ciondolo in avorio decorato risalente al paleolitico e rinvenuto nella grotta di Stajnia in Polonia. I ricercatori hanno anche descritto le caratteristiche di questo pezzo unico, come il contesto stratigrafico e i dettagli della sua datazione cronometrica. Il ciondolo della grotta di Stajnia è un oggetto personale, un “gioiello” creato 41.500 anni fa (alla data precisa si è riusciti a risalire grazie al radiocarbonio). Si tratta del più antico ornamento conosciuto nel suo genere in Eurasia e stabilisce direttamente una nuova data di inizio per una tradizione collegata alla diffusione del moderno Homo sapiens in Europa. L’emergere della decorazione e dell’ornamento del corpo umano è considerato una delle prime manifestazioni del comportamento simbolico, segnando l’inizio dell’identità etnolinguistica e della complessità sociale nell’uomo. I tempi in cui e dove gli ornamenti personali sono apparsi nella documentazione archeologica sono importanti per ricostruire le traiettorie del pensiero astratto degli umani arcaici e comprendere come le rappresentazioni figurative variassero nel tempo. In Europa era documentata la più antica testimonianza di ornamento del corpo risalente al Paleolitico superiore iniziale, trovata a Bacho Kiro, in Bulgaria, per il quale sono stati lavorati diversi denti di carnivori trasformati in ciondoli. Un successivo progresso tecnico è registrato nell’Aurignaziano Antico, quando l’avorio di mammut iniziò a essere manipolato per la produzione di ciondoli e arti mobili. All’interno di questi nuovi accessori, un nuovo tipo di decorazione emerse su alcuni ornamenti in Francia sudoccidentale. Finora, la maggior parte di questi ornamenti iconici sono stati recuperati durante scavi più antichi dei ciondoli stessi. Quindi, la loro attribuzione cronologica si basa solo sul contesto stratigrafico piuttosto che direttamente sulla datazione. Recenti programmi cronometrici hanno però prodotto risultati contraddittori che confermano la provenienza imprecisa dei campioni raccolti durante precedenti lavori sul campo. Questa situazione rende la ricostruzione dell’emergere dell’aumento dell’interesse verso l’ornamento del corpo umano e la discussione sull’epicentro della diffusione dell’arte mobiliare in Europa oggetto di accesi dibattiti, lungi dall’essere risolti. In questo contesto si inserisce il ciondolo e il punteruolo scoperti nella grotta di Stajnia. Il ciondolo è caratterizzato da una forma ovale con margini arrotondati, due fori praticati e decorazione costituita da motivi di punture sequenziali. Il pezzo più grande del ciondolo è 4,5 cm di lunghezza e 1,5 cm di larghezza, mentre lo spessore varia tra 0,36 e 0,39 cm. C’è una perforazione completamente conservata visibile sul pezzo più grande, situato vicino al centro del manufatto ricostruito, vicino al suo bordo superiore. Un altro foro, inizialmente localizzato in prossimità del bordo opposto del manufatto, è in parte conservato. L’ornamento è in parte distrutto dall’esfoliazione avvenuta in prossimità del foro 1. La microscopia elettronica a scansione (SEM) è stata condotta per verificare il carattere artefatto delle caratteristiche osservate e per identificare la tecnologia utilizzata per la loro fabbricazione. L’analisi SEM indica che la superficie dorsale del ciondolo non presenta evidenti tracce di preparazione intenzionale precedente la creazione delle punture. La puntura ventrale, invece, presenta tracce di levigatura che sono lineari e parallele all’asse maggiore del manufatto. In sostanza, il foro 1 e il foro 2 sono stati fabbricati artificialmente perforando da entrambi i lati, risultando in una forma biconica in sezione trasversale. La maggior parte delle forature sono simili in termini di contorni e sezioni trasversali, il che rende altamente probabile che tutti siano stati realizzati con lo stesso strumento, probabilmente in un tempo relativamente breve. Una chiara evidenza di lavorazione dell’osso è mostrata nella faccetta inferiore, che ha bordi affilati verso entrambi i lati e la punta rotonda mostra segni di usura. L’analisi zooarcheologica mediante spettrometria di massa (ZooMS) rivela che il ciondolo è fatto di avorio di mammut e il punteruolo di osso di cavallo. Il motivo decorativo è una delle innovazioni artistiche che si sono sviluppate durante l’Aurignazia antica in Europa e nelle pianure russe. Fino ad ora queste raffigurazioni sono sempre state interpretate come conteggi di caccia, sistemi di conteggio aritmetici o notazioni lunari, mentre altri avevano sicuramente scopi meramente estetici. Una precisa contestualizzazione interculturale dell’emergere dell’arte mobiliare e dell’aumento della cura del corpo, specialmente in Europa, richiede la datazione diretta al radiocarbonio di alcune di queste figurine e ornamenti per risolvere le questioni dibattute riguardanti la contemporaneità e le connessioni socio-culturali tra i gruppi di Homos sapiensall’inizio del Paleolitico superiore. Indagare sull’arte paleolitica usando il preciso ticchettio dell’orologio al radiocarbonio è impegnativo, soprattutto quando comporta la distruzione di manufatti preziosi e unici. “Tuttavia – spiegano gli autori dello studio –, combinando il radiocarbonio aggiornato pretrattamento, la spettroscopia NIR pre-screening per quantificare in modo non distruttivo la conservazione del collagene e gli ultimi progressi strumentali AMS, con la nuova calibrazione IntCal2021, possiamo superare le precedenti limitazioni alla datazione diretta di piccoli ornamenti di grande pregio e invece associarli direttamente a una data al radiocarbonio di precisione centuriale. L’età di circa 41.500 del pendente in avorio decorato dalla grotta di Stajnia sottolinea l’importanza di datare direttamente l’arte mobiliare per risolvere l’intrigante enigma dell’emergere del comportamento simbolico e moderno nella corso dell’evoluzione umana”. https://www.meteoweb.eu/2021/11/scoperto-un-ciondolo-in-avorio-di-mammut-risalente-a-41-500-anni-fa/1741495/2 punti
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Dal catalogo "Masterpieces ......Cabinet W", N. Y. 2012, migliori fotografie dell' esemplare e l' analisi del medesimo che lo accompagnava . p.s. : l' annotazione dei realizzi è parte del catalogo .2 punti
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Magari è solo dovuto al fatto che fosse una "variante" (quindi qualcosa di non troppo "diverso" da ciò che già avevi) e ti ha entusiasmato di meno. O, forse, la specializzazione della collezione non è più il tuo principale interesse. Io, per esempio, sono un pessimo collezionista: la specializzazione della raccolta non fa per me, preferendo raccogliere monete in modo trasversale, legate da un sottilissimo filo conduttore (storico/economico/sociale). Cambiare un po' settore potrebbe fare bene2 punti
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Esemplare @numa numa assolutamente atipico e mai ripreso per Siracusa : tuttavia l'etnico SYRA parrebbe dirimente .2 punti
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Salve segnalo : Vincenzo Castelli, Luciano Giannoni, Renato Villoresi, LE MONETE DELLA REPUBBLICA DI SIENA RITIRATA IN MONTALCINO, Edizioni D’Andrea, dicembre 2021, 66 pagine, € 16. In questo lavoro gli autori prendono in esame la monetazione della Repubblica di Siena ritirata in Montalcino (1556-1559), proponendo un Corpus di tali emissioni e realizzando lo studio dei conî sia da un punto di vista tipologico che statistico. Da quest’ultimo emerge che la Zecca di Montalcino, di cui era stato nominato responsabile Agnolo Fraschini, già titolare di quella di Siena, avrebbe realizzato un numero notevole di conî dei quali probabilmente soltanto una metà circa è individuabile, essendo state le monete di Montalcino colpite da una damnatio memoriae con la quale Cosimo I volle cancellare ogni ricordo di un eroico quanto sfortunato tentativo di salvare le istituzioni e la storia della Repubblica senese. Si è cercato infine di fornire alcune precisazioni attorno alla vexata quaestio delle quadruple, da alcuni studiosi considerate solo dei falsi ottocenteschi. Il presente lavoro è un estratto del contributo tratto da Aspetti di storia della Toscana attraverso monete e medaglie, curato da Massimo Sozzi ed edito dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici. L’opera sarà presentata a Montalcino sabato 18 dicembre, alle ore 16:00, presso il Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra di Montalcino.2 punti
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Analisi a raggi X della dracma di Apollonia pontica al post # 37 Ho avuto a disposizione i dati SEM/EDS di dieci dracme autentiche della stessa tipologia di quella da analizzare contenute nel database di Ilya Prokopov, dai quali ho ricavato un tipico modello di autenticità della moneta in termini di composizione elementale quali e quantitativa riportato in tabella I. I risultati della nostra analisi SEM/EDS condotta su cinque siti del diritto della dracma in esame (v. sotto l’immagine a elettroni retrodiffusi) hanno dimostrato la presenza dei sette elementi elencati in tabella II con media e deviazione standard delle rispettive percentuali in peso. Dal confronto con i dati-modello di autenticità si vede che il titolo in argento della nostra dracma è significativamente inferiore. Inoltre sono assenti oro, bismuto e gadolinio, i primi due elementi caratteristici anche dei tetradrammi imperiali macedoni di Anfipoli coniati con l’argento estratto dalle miniere del Pangeo. La presenza del silicio in percentuale più alta rispetto agli altri elementi minori in assenza di ossigeno esclude che il silicio provenga da depositi superficiali di silice (SiO2) o da silicati di magnesio e alluminio come Mg3Al2(SiO3)6. Da qui l’ipotesi che si tratti del silicio di grado metallurgico (MGS) puro al 98% che si ottiene per riduzione della silice con il carbonio a temperature superiori a 1900 C. In questo stato solido il silicio potrebbe trovare impiego negli stampi per pressofusione realizzati allo scopo di reggere le temperature e pressioni esercitate nella fase di fusione per riprodurre le monete antiche. Sarebbero necessarie informazioni riguardo a questa eventuale applicazione o ad applicazioni analoghe del silicio. Questi dati sperimentali depongono per la non autenticità della dracma in esame. Oltre a completare l’analisi SEM/EDS su altre zone della moneta, abbiamo programmato di estendere lo studio a una dracma “light” della stessa tipologia “faccia frontale di Medusa/ancora all’insù” e a una dracma di tipo “ancora con crostaceo a destra/svastica ribaltata con delfini negli angoli”, entrambe della stessa provenienza di quella in esame.2 punti
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Grazie, sono interessato solo alla corretta identificazione della moneta, non certo al valore economico......poi a furia di esaminare questa ed altre monete (ne posterò una in particolare nei prossimi giorni sulla quale ho vegliato le notti serene per cercare di identificarla...) mi sto veramente appassionando a queste ricerche che non rimangono limitate alla moneta in sè ma abbracciano molti altri campi di indagine... Buona notte ? jukes192 punti
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Per le parpagliole coniate sotto Filippo II i pesi censiti, non il peso di riferimento, per monete originali (collezioni private, Civiche Raccolte Numismatiche di Milano, etc.) il peso massimo massimo rilevato è di g. 2,85. Per la specifica tipologia dei conii di questa parpagliola, CARONNI 201, il peso massimo rilevato è g. 2,85 (la media è sui g. 2,40). Quindi il peso di g. 3,09 fa pensare ad una contraffazione, ne posseggo una dal peso di g. 3,15 (di seguito illustrata), anche dal fatto che presenta parti di argentatura (attorno alla Provvidenza e all'interno dello stemma di Milano) pratica di "sbiancatura" utilizzata dai falsari per rendere l'aspetto della moneta, coniata/fusa in rame, più simile all'originale. Di seguito il mio esemplare che per conii più si avvicina alla parpagliola da classificare, coniata in rame e con ancora tracce di argentatura peso g. 3,152 punti
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direi un tarallo, hai provato a dargli un morso ?2 punti
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Anche il tondello - che ricorda al diritto quasi uno statere di Cizico con la raffigurazione che esce balza fuori - tridimensionale - dal disco perfettamente piatto del tondello ( mentre ed i tetra siracusani hanno fondi e bordi completamente diversi, molto meno spessi). e al rovescio l’incuso profondo ( comd rilevato giustamente da Valteri) - assolutamente non siracusano - con i due grani di ‘barley’ che non ricorreranno piu’ in tutta la monetazione successiva … A baffling issue…1 punto
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Stessa descrizione ma un diverso valore da quello già presentato 1000 dracme e 500 dracme. Seconda Guerra Mondiale Occupazione italiana delle Isole Jonie - 50 dracme del 19421 punto
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Stessa descrizione ma un diverso valore da quello già presentato (50 pengo) Seconda guerra mondiale Occupazione sovietica dell'Ungheria - 100 e 5 pengo del 19441 punto
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I simboli sono apposti al retro, sopra la prua. Il problema non è trovare simboli simili, è che sulla tua moneta non si intravedono, un po' perché è corrosa, un po' per la foto. Prova a inviarci una serie di foto migliori quando la ricevi, anche con luce radente. Comunque, a me piacciono1 punto
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Occhiello da telone e piombino da salame per me... leggo Cremona..1 punto
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Ciao! Mi permetto di fare una addenda, anche se in Wikipedia il nome è stato "italianizzato" in missoltini; più che in salamoia, sono pesciolini essiccati: https://it.wikipedia.org/wiki/Missoltini e poi nella pagina di Wikipedia c'è un rimando "gustoso", dal punto di vista numismatico, che riguarda il Medeghino, del quale c'è una bella discussione: scusate l'intromissione. saluti luciano1 punto
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Salve Silvio e Eric, e grazie per le vostre risposte. Avete anticipato tutte le mie domande... Un abbracio a tutti due.1 punto
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Salve Alain penso che si tratti del quarto di Piemonte III tipo del nuovo Cudazzo (C490) effettivamente zecca di Torino con sigla *T*G*C variante di leggenda : *CAROLVS* DVX* SABAVD* II*1 punto
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OK littleEvil, visto che non approvi la mia frettolosa conclusione, mi sono dato da fare e ho fatto altre immagini ruotando l'oggetto in modo che la luce arrivi da varie direzioni. Aggiungo anche una foto del retro. E aggiungo anche due immagini di un cubetto con delle scritte che era sepolto vicino all'occhiello. Il cubetto è sicuramente di piombo, il peso specifico misurato con grande precisione è quasi esattamente quello del piombo.1 punto
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Grazie Valteri è quello, e vedo che avevi anche segnato il realizzo (peccato manchi solo il nome :))) Ma approfondiamo un momento l'etnico. Il sigma è di una tipologia di quella dei tetra arcaici postati all'inizio della discussione. La distanza temporale è di poche decine di anni, e allora come mai questa differenza di stile epigrafico cosi radicale. Notare anche le differenze nella 'R' e nella A. Mentre nelle 'V' mi pare di notare come una 'gambetta' ulteriore ma la qualità della foto è troppo bassa per poter dire qualcosa con piu' precisione. Infine se guardiamo allo stile, metallo, compattezza, conio, finezza di dettagli etc. tra le emissioni cd arcaiche e questa, di poco successiva, sembra passare un mondo. Non ho il Boheringer a portata di mano ma quali altre tetradracme sono state battute all'inizio del V secolo che possono essere messe a paragone di questa ?1 punto
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Giusto. Si può anche seguire una scorciatoia considerando che, se Marco avesse solo motociclette, le ruote dovrebbero essere in tutto 45 x 2 = 90. Invece vi sono 108 - 90 = 18 ruote in più, da cui 18/2 = 9 automobili e quindi 36 motociclette. apollonia1 punto
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Non c'è nulla neanche sul Crawford. Per il monetiere del denario RRC 257/1, si limita a dire che il monetiere non è altrimenti noto. Mi dispiace1 punto
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Caro Dux mi è ricapitato il tuo intervento sopra e ho esaminato con piu' attenzione i particolari dei due pezzi che confronti. Al di là del diverso 'medio', argento in un caso bronzo nell'altro, è sorprendente la similarità di trattamento dei ricciolidei capelli nelle due immagini della ninfa. Mi domando, e domando agli altri esperti, se qualcuno abbia trattato le emissioni enee siracusane ma , al di là dei classici repertori (MIni', Gabrici, Calciati) credo non vi sia stato nessuno studio critico di queste emissioni.. Se qualcuno avesse dei riferimenti ...1 punto
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che ne pensa @VALTERI della tetradracma arcaica con testa di Sileno frontale, attribuita a Siracusa, e con etnico SY.. se non ricordo male e con due spighe di grano al rovescio. E' un esemplare unico sul quale scrisse anni fa Carmen Arnold-Biucchi attribuendolo a Siracusa. Il pezzo, unico per ora, è indubbiamente autentico ma la tipologia non è mai stata piu' ripresa a Siracusa né in questo né in diversi nominali in argento o bronzo. Il sileno è una raffigurazione piu' propria di zecche quali Naxos, Katane, Aitna.; e anche le due spighe non sono un'immagine utilizzata a Siracusa che decisamente predilige le classiche quadrighe nei nominali maggiori o al limite raffigurazioni marine. A prima vista avrei pensato maggiormente ad un'emissione della Grecia continentale che ad una di Siracusa..1 punto
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tranquillo succede anche nei matrimoni che qualcuno - dopo appena pochi mesi - abbia compreso di non aver presoa la strada giusta.. per fortuna nelle monete c'è meno responsabilità Ma non esprimerei opinioni o giudizi troppo affrettati, magari è solo una fase di transizione di cambio dei gusti ? Prova a far passare un po' di tempo, magari pensando a tutt'altro e poi tra qualche tempo ritornare a vedere monete, magari in qualche collezione/museo per avere un confronto piu' esteso, e poi vedere se l'emozione c'è ancora o se sei orientato ad altro..1 punto
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Marco ha 9 modellini di automobili e 36 modellini di motociclette. Marco ha 45 modellini con 108 ruote in tutto. Le automobili (x) hanno 4 ruote. Le motociclette (y) hanno 2 ruote. Quindi abbiamo il seguente sistema: x + y = 45 4x + 2y = 108 Sostituendo: x = 45 - y 4(45 - y) + 2y = 108 180 - 4y + 2y = 108 180 - 2y = 108 180 - 108 = 2y 72 = 2y y = 36 x + 36 = 45 x = 45 - 36 x = 9 Controllo dei risultati: x + y = 45 36 + 9 = 45 4x + 2y = 108 4(9) + 2(36) = 108 36 + 72 = 1081 punto
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Troppo poco argento per essere cristalizzata. Credo che l'aspetto derivi da una pulizia chimica troppo invasiva. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Salve @fapetri2001 Z & D potrebbbe essere la sigla di una Ditta, una Società, mentre la lettera isolata P non fa corpo con le prime due. Mi incuriosiscono i due elementi che isolano la P dalla sigla, non mi sembrano elementi grafici separatori, mi ricordano quei dati filettati con le alette laterali ma credo sia pura fantasia. Mi spiace non saperti dire nulla su questo gettone, ma non amo lavorare di fantasia... Buona serata.1 punto
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Medaglia devozionale ottagonale, bronzo/ottone. fine XVII sec. - Roma.- D/ L'Immacolata Concezione stante in piedi con le mani congiunte al petto, in ellisse di raggi e aureolata da stelle.- Calice con L'Eucarestia di stile barocco (romano) con all'interno il trigramma di S. Bernardino IHS, anepigrafe. non comune.- Ciao Borgho1 punto
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Quindi il mio dubbio sul peso non era poi così fuori strada!1 punto
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Cari lamonetiani il monetone di stasera arriva dall’ultima asta Varesi dello scorso mese. Si tratta di un millesimo particolarmente ostico di Leopoldo II di Lorena, e che fa tipologia a se’. Preso alla base d’asta grazie alle conservazioni inferiori al FDC, oggi poco di moda, a me riempie un buco importante con un esemplare R3 non proprio reperibile sui mercatini. La conservazione dichiarata da Alberto (BB/SPL) mi trova sostanzialmente concorde. Niente patina particolare ma rilievi di gradevole aspetto, particolarmente i dettagli del R. Buon weekend a tutti! ? Io domani sono al Convegno di Genova per una…”partita di caccia grossa! “ ?1 punto
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@Litra68 mi hai fatto venire voglia di postare le mie... In attesa dell'elenco tuo ?1 punto
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Buonasera a tutti, ho fatto una foto d'insieme dei miei Tornesi con Tosone di Filippo IV ne manca uno all'appello , non capisco dove sia andato a finire? Non sono un granché come conservazione, ma visti insieme fanno un bell' effetto. Saluti Alberto1 punto
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Mi dispiace, ma la tua moneta è falsa. Le monete autentiche devono avere la leggenda "Dieu protege la France" Inoltre, sicuramente non pesa 25 grammi, ma 22- 23 grammi e non è d' argento. Ti dico queste cose, perche ne ho una uguale alla tua....1 punto
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Se il Montenegro fosse un catalogo attendibile non starei qua nella nebbia con la sveglia alle 7 di mattina per andare a lavorare ma vivrei sprofondato nel lusso su una spiaggia caraibica grazie alla vendita della mia collezione.1 punto
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