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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/28/21 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, nell'attuale asta Nomos è posto in vendita un meraviglioso aureo di Crispina, eccezionale per stile, conservazione e rarità. Tale aureo è inoltre contraddistinto da un tipo al rovescio piuttosto originale: la rappresentazione dell'altare sul quale venne celebrato il matrimonio tra Commodo e Crispina circondata dall'esplicita legenda DIS CONIVGALIBVS. Crispina ottenne il titolo di Augusta a seguito di tale cerimonia: è la ragione per cui la nota descrittiva della casa d'aste presenta l'ipotesi (da me condivisa) che si possa trattare della prima moneta coniata per Crispina. Ricordo che il matrimonio avvenne quando Marco Aurelio era ancora in vita, intorno al 177-178. Cassio Dione scrive a tal proposito: "quando la situazione in Scizia richiese di nuovo la sua presenza fu indotto dalle circostanze a dare Crispina in sposa al figlio più presto di quanto avrebbe desiderato". https://nomosag.com/default.aspx?page=ucAuctionDetails&auctionid=23&id=228&p=1&s=crispina&ca=0&co=0&type=auction
    6 punti
  2. Questa moneta mi ha spinto un po' a leggere e a studiare. Chi era Mariniana? Il RIC sostiene che dovesse essere la moglie di Valeriano e questa sembra oggi la linea prevalente anche se qualcuno (vedi lo stesso Cohen) avevano ipotizzato che potesse essere la sorella di Valeriano o addirittura la prima moglie di Gallieno, figlio di Valeriano. Sempre secondo il RIC, di lei si hanno poche monete conosciute, comunque comprendenti 2 aurei, 5 antoniniani, 1 quinario, 2 dupondii e 2 sesterzi. Tutte hanno sul dritto l'effigie di Mariniana velata (divinizzata) e la legenda di dritto DIVAE MARINIANAE; tutte (tranne una) hanno al rovescio la legenda CONSECRATIO con raffigurato il pavone (stante, volante, con le piume aperte a ruota, nell'atto di di portare Mariniana in cielo..). Dicevo tranne una (un antoniniano) che ha al rovescio la Felicitas e la legenda FELICIT DEORVM. Se l'aquila si associata alla apoteosi degli augusti dopo la loro morte, così il pavone si associa alla apoteosi delle auguste, essendo l'animale caro a Giunone e simbolo anche della fedeltà coniugale, come si evidenzia nel mito di Argo: "Giove, per sedurre Io, si era trasformato in una nube e aveva avvolto la terra, poi aveva trasformato Io in una vacca allo scopo di celare l'infedeltà coniugale. Ma Giunone, sospettosa per aver visto la terra tutta avvolta da una nube, era scesa sulla terra a controllare e aveva trovato Giove in compagnia della vacca. Il trucco non poteva ingannare la dea che astutamente aveva chiesto a Giove di avere in dono il bovino, dono che Giove non poté negarle senza ammettere il misfatto. Quindi Giunone aveva affidato ad Argo, il mostro dai cento occhi, l'incarico di custodire l'animale; tra i suoi cento occhi, Argo, ne aveva infatti almeno uno sempre aperto e quindi nemmeno il sonno avrebbe potuto impedirgli di adempiere l'incarico. Giove allora, per riprendersi Io, inviò Mercurio il quale, prima addormentò Argo con il suono del suo strumento, poi lo decapitò. Giunone volle allora ripagare Argo per il suo sacrificio, sicché prelevò i suoi occhi e li trasferì sulla coda del suo animale preferito, il pavone, dove tuttora si possono ammirare". Tratto da: www.moneteromane.info La moneta in questione mostra le ali del pavone a ruota, ma non capisco se la testa del pavone sia volta a sinistra o a destra (forse a destra?) Ecco alcuni esempi: pavone con piume a ruota: Pavone mentre porta in volo l'augusta verso il cielo: Buona domenica da Stilicho
    6 punti
  3. ... e sbaglieresti a farti prendere dall'ansia, perchè per le grandi rarità spessissimo si ha un solo conio, e poter fare un raffronto con una moneta museale, possibilmente lì depositata da lungo tempo, è un grosso vantaggio ! Monete chiaramente autentiche ed eccezionalmente gustose ! Un cordiale saluto, Enrico
    6 punti
  4. Buonasera a tutti Rocco ogni promessa è un debito. Ecco il mio grano,tra l' altro mi sembra che qualche lettera è stata corretta/ribattuta come si evince dalla foto con quelle piccole freccine. Un caro saluto
    5 punti
  5. Tornato adesso dal convegno di Cera, facciamo un bilancio: parte dall'unico aspetto negativo cioè il freddo. Per il resto solo aspetti positivi: ottima affluenza di pubblico il sabato, buona la domenica fino a ora di pranzo (ad esempio a Verona dove sono sempre rimasto la domenica di gente se ne vedeva molto poca), ottima organizzazione della sicurezza con guardie private di giorno e di notte, a cui si sono aggiunti gli Alpini per controllare il parcheggio e 6 Carabinieri che hanno costantemente controllato dentro e fuori, bagni puliti sempre, bar e ristorante sempre in funzion, parcheggio espositori controllato costantemente e ben diviso da quello dei visitatori. Insomma se si vuole fare un convegno BENE si può fare, basta dedicarsi alla organizzazione e dedicarci molto tempo. In plauso ad Ivo che ha mantenuto tutte le premesse e promesse fatte. A marzo ci sarò sicuramente. Aggiungo che un tavolo costava la metà o meno di Verona.
    4 punti
  6. Buongiorno e buona domenica a tutti, La mia 34 aquile rovesciate. Un saluto a tutti.
    4 punti
  7. Ciao ti presento il mio esemplare del Ducatone dello zodiaco, in conservazione non proprio così banale. Questa importante moneta mantovana, di rilevante interesse tanto storico quanto iconografico, è stata coniata nel 1628 sotto il regno di Carlo I di Gonzaga-Nevers pesa 31,8 grammi ed è classificata dal MIR al numero 644.1 del relativo volume. Un elemento distintivo di questo esemplare è dato dalla patina, uniforme di antica raccolta, e da una rara qualità dei rilievi del R. Essa possiede inoltre un buon pedigree, ed è proveniente dalla Asta NAC 104, precisamente il lotto numero 108, valutata BB/SPL, grado già molto interessante per questa affascinante monetazione, classificata prevalentemente R2 da vari autori, R3 da alcuni altri studiosi.
    4 punti
  8. 134a Veronafil 20 21 22 Maggio 2022 Quartiere fiere di Verona - Padiglione 9 FILATELIA, NUMISMATICA, CARTOLINE, TELECARTE, PICCOLO ANTIQUARIATO, STAMPE E LIBRI ANTICHI, HOBBISTICA MILITARIA GIORNI INGRESSO VISITATORI Venerdi 20 Maggio 10,00 - 18,00 Sabato 21 Maggio 9,00 - 18,00 Domenica 22 Maggio 9,00 - 13,00  La domenica non si assicura la presenza di tutti gli espositori
    3 punti
  9. Prosegue lentamente la raccolta di Scudi di Carlo Alberto, adesso quelli che mi mancano sono meno della dita di due mani, esclusi ovviamente i pezzi "fantasma", ma almeno l'unico R4 (o R5 secondo il catalogo Nomisma) è già in collezione Questo stupendo 1845 Genova torna a casa dall'Austria, certo è lontano da essere un FDC ma è una moneta sana, non lavata, e con una patina attraente... e soprattutto l'ho pagata poco Il 1845 Genova è data per comune, ma vi posso assicurare che non lo è affatto Come vi sembra?
    3 punti
  10. questo : "chiaramente come hai fatto notare tu coniate dalla stessa coppia di conii, mi prende sempre una certa ansia." che poi tecnicamente ho cercato di chiarire... la stessa coppia di conii è un elemento che aiuta, non che fa venire ansia... Il pezzo del B.M non è che abbia circolato molto di più, solo è rimasto molto meno bene impresso rispetto all'altro. Comunque "no problem" per me... de gustibus non disputandum.... ?
    3 punti
  11. bah... io ti ho chiesto i motivi tecnici di queste tue ansie... e domande di cosa intendi... poi vedi tu. Mai litigato... non ne ho bisogno. Ma quello che non posso permettere è che passino messaggi tecnici sbagliati, come quello sui coni unici, con tutto il rispetto. Ritengo che quando uno esprime una opinione debba, poi, almeno motivare un po' il perchè, per lo meno se richiesto e senza inalberarsi, altrimenti non si va da nessuna parte ...vedi tu ... io almeno la moneta l'ho vista dal vivo nei primi anni 2000 ... assieme a qualche milione di monete romane nei 50 e passa anni di mia vita numismatica
    3 punti
  12. Le mie due 57....lettere grosse sia al diritto che al rovescio ma conii diversi...
    3 punti
  13. Buongiorno a tutti. prima che sulle piastre di Ferdinando II le aquile rovesciate le troviamo su alcune monete di suo nonno Ferdinando IV ,le piastre del 1805 dai capelli lisci... ...
    3 punti
  14. La moneta in asta ha il medesimo conio, sia al diritto saia al rovescio, dell'aureo conservato al British Museum di cui allego il link completo di classificazione. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-752
    3 punti
  15. Un buon convegno sicuramente, divertente e ben frequentato. Speriamo che cresca e, speranza del tutto personale, soppianti il vecchio veronaphil.
    3 punti
  16. Carissimi, risolti quasi del tutto i miei problemi di login nel Forum, posso finalmente condividere con voi le ultime mie entrate in collezione, a partire da questo grosso di Pietro Gradenigo dall'Ex Asta 37 Rauch, lotto 2357 Dritto • PE • GRADONICO • / • S • M • VENETI • Al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Verso Il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Contorno Liscio Riferimenti C.N.I. VII D/6 R/6, Montenegro 50, Gamberini 56, Paolucci 2, Papadopoli 2, Zub-Luciani 63[09], Keber 38[B-a] Una notazione: consultando la rete per prendere visione di altri esemplari, per quanto sia una moneta comune, a mio parere i Grossi di Pietro Gradenigo soffrono moltissimo di un processo di coniazione "molto superficiale", poco attento, e generalmente sul mercato si trovano soprattutto esemplari con rilievi usurati. Questo esemplare presenta invece i caratteri della legenda molto ben definiti, si notano sulle vesti al D/ addirittura alcuni piccoli dettagli con rilievi molto ben definiti (es. il polsino e la manica destra del Doge) che, a mio modestissimo parere, rendono questo esemplare in alto stato di conservazione. Sono graditi ovviamente i vostri sempre preziosi pareri e ben accetti diversi punti di vista. Buona domenica a tutti!!!
    2 punti
  17. Esponente di questa nobile famiglia di Bologna, Brancaleone ( 1220-1258 ) viene richiesto a Roma nel 1252 per porre mano allo riordino del governo dell' Urbe . In Roma nel 1143 è stato ricreato il Senato con 56 Senatori che, nel tempo dal 1191 si riduce ad un unico Senatore : la nuova repubblica senatoriale reggerà tra non poche difficoltà fino al 1354 . Brancaleone riceve la nomina a Senatore e, da buon conoscitore del suo tempo, accetta la nomina ottenendo in garanzia per la propria incolumità che alcuni membri delle famiglie influenti di Roma siano condotti a Bologna in ostaggio . Eletto poi anche Capitano del Popolo, Brancaleone si colloca tra le emergenti classi borghesi e popolari e lo strapotere delle famiglie nobili : contro queste ultime arriva a disporre l' esecuzione capitale di 2 esponenti degli Annibaldi ed ordina la distruzione di oltre 100 delle torri cittadine . Nel 1258, in missione lontano da Roma, Brancaleone muore improvvisamente, forse per veleno, forse per malaria : l' ammirazione del popolo romano gli viene testimoniata conservandone il capo in una teca posta sopra ad una colonna in Piazza del Campidoglio . La cosiddetta rocca Brancaleone, fortezza costruita nel 1457 in Ravenna, per alcuni dovrebbe il nome al ricordo di Brancaleone d' Andalò, conte di Casalecchio . Durante il suo governo, sono battuti in Roma al suo nome, interessanti e piuttosto rari grossi e mezzi grossi in argento .
    2 punti
  18. le differenze più importanti dei rovesci delle incuse Siciliane, è che il conio ricopre tutto il tondello, vedete come sono schiacciati i fondi, non solo l'incuso. per questa invece, come nelle Attiche, si usa solo un conio-punzone che penetra nel metallo. come dice @numa numa non è una cosa trascurabile.
    2 punti
  19. I timbri che si vedono non mi piacciono per niente. Anche quello dei 100 dinari, nel quale non vedo la stanghetta della F che dovrebbe sporgere sulla sinistra, e le lettere CA, sebbene si tocchino come dovrebbe essere, risultano un po' troppo impastate. In conclusione, e sempre per quel che si può giudicare da una foto, i timbri sui biglietti da 100, 500 e 1000 dinari, a mio parere sono falsi, mentre non si può dire nulla per i biglietti da 20 e 50 dinari, nei quali i timbri sono troppo sfocati per esprimere qualsiasi giudizio. Le ipotesi formulate da @nikita_ per questi timbri sono entrambe plausibili, ma se dovessi scommettere un euro, vista anche la compagnia non lo scommetterei sull'autenticità. Le banconote, in ogni caso, sono autentiche, e se non ci hai speso molto può andar bene anche così. Se poi, come ipotizzate voi, il timbro sui 100 dinari fosse autentico, si tratterebbe comunque del biglietto più comune della serie, e dal punto di vista economico non cambierebbe molto. petronius
    2 punti
  20. Questa è solo una prima bozza, poi miglioriamo e trasferiamo tutto su di un'intera parete del museo Nel quadro metteremo l'oggetto del vincitore, banconota o moneta.
    2 punti
  21. Ripropongo l’esemplare con due immagini che reputo migliori per apprezzare conservazione e patina
    2 punti
  22. Posto i mie 2 Scudi modesti x conservazione anno 1839, scusandomi per la qualità in quanto sono scansioni di una ventina di anni fa. Saluti a Tutti, Beppe
    2 punti
  23. Ciao @rickkk e @Scudo1901 Innanzitutto complimenti per le monete postate. Dapprima farei una considerazione di carattere generale ( senza spirito di polemica ) rivolto a chi ( con grande lavoro ed impegno stila i Manuali): non sarebbe meglio mettere in commercio tali manuali ogni 2-3 anni e procedere nel frattempo ad una profonda revisione degli stessi? Ogni anno ci troviamo delle pubblicazioni che variano pochissimo rispetto al precedente e che non tengono in conto dei mutamenti profondi, magari avvenuti in pochi mesi, dei passaggi in asta, delle transazioni private di cui si ha conoscenza. Pertanto leggiamo dei libri praticamente uguali a quelli degli anni precedenti, mentre l'interesse collezionistico, le rarità. le varianti sono andate avanti e fanno il mercato. Abbiamo visto ( e questo mi rattrista ) che la forbice tra il qFDC ( FDC veri x monete di 2 secoli penso non esistano ) e le monete qBB-BB+. Abbiamo sotto gli occhi aste di monete importanti, lotti eccellenti, ma comperati ormai solo da facoltosi investitori Russi e/o Cinesi a prezzi folli, che, nonostante queste considerazioni, attualmente fanno mercato. Non mi sembra però abbiano lasciato tracce nei manuali 2022. Ma veniamo a noi poveri collezionisti appassionati, e soprattutto al tema dello Scudo 1839 di Carlo Alberto Ge e To. Come altri millesimi, a mio parere, è ingiustamente sottovalutato. Sappiamo che il "peccato originale" deriva dai dati del Carboneri ( che non distingueva tra le 2 Zecche ). Ebbene a TO coniate 205.075pezzi a GE 141.217. Quindi sono 2 monete considerate C (Comuni). L'aspetto cambia se si ha un'archivio dei passaggi in asta degli ultimi 20 anni ( o una serie di cataloghi di aste/vendita ). Da questo si può capire che il 1839 GE è tra R e R2; il 1839 To è R. Questa considerazione, suffragata dai fatti, non è considerata dai Manuali e lo stesso si potrebbe dire per altri millesimi. Giusta anche l'osservazione di @Scudo1901 di rapportare la rarità alla conservazione, ma la scala italiana è troppo compressa e quindi bisognerebbe usare quella americana ( che presupporrebbe un cambio di mentalità nei collezionisti ed è troppo legata alle monete "slabbate" che sono una cosa veramente terribile).
    2 punti
  24. Sono d'accordo con te Enrico, sulle grandi rarità i conii utilizzati non possono essere molti, anzi, per lo più delle volte si ha un conio unico.. ovvio che per l oro poi bisogna stare con 100 occhi vista la facilità di falsificazione, ed io un aureo che non ha almeno un pedigree secolare non lo prenderei, ma questo è un mio personale limite..
    2 punti
  25. E' da vent'anni che recupero animali in difficoltà. E la prima cosa che ho imparato è che i veterinari non possono di certo occuparsi degli animali selvatici recuperati dalle nmila persone. Il primo motivo, è perchè la maggioranza di loro non sono preparati a seguire e a curare animali oltre ai cani e gatti. Differente il metabolismo, differente i medicinali, differente l'approccio di cura e di mantenimento. Pochi sono quelli specializzati in animali esotici o altro. Secondo motivo, anche se preparati, non potrebbero di certo occuparsi della intera mole di volatili, lagomorfi, ricci, eccetera trovati in difficoltà. Solo alcuni di essi sono convenzionati con la Provincia o con la Regione e c'è tutto un iter da seguire per farli arrivare da loro. Chiamare la Polizia Provinciale, attendere quel giorno o anche più che passi a prelevare l'animale ferito o altro oppure ci sono i CRAS, che dovrebbero essere presenti in ogni provincia, ma così non è. E solitamente si occupano solo di rapaci o di specie in via di estinzione. Visto e considerato tutto ciò, e sapendo la mole immensa di animali a cui devono far fronte le poche strutture esistenti... per togliere delle zecche a un riccio, fare un trattamento vermifugo (ovviamente con supervisione del vet di fiducia) sfamarlo e per farlo svernare da me fino a questa primavera, preferisco arrangiarmi. Ben inteso che sono attrezzato a dovere e, in caso di bisogno, ho supporto di vet. specializzati. Sulla normativa vigente, si può tenere senza problemi un riccio africano, ma non un riccio autoctono... perchè considerato bene indisponibile dello Stato. Ma, come fatto già presente a talune zelanti figure che dovrebbero essere loro stesse ad occuparsene, se ho preso tale decisione è per forza di causa maggiore. Essendo nato fuori stagione causa cambiamenti climatici, non potrebbe sopravvivere all'inverno. Pur essendo animali che vanno in letargo, non avendo un peso minimo di 500 grammi, in pochissimo tempo le riserve di grasso le esaurirebbe. Si sveglierebbe in pieno inverno, e vagherebbe giorno e notte in cerca di cibo. Che non troverebbe. Morirebbe di fame, o di freddo, o di polmonite e affini. E' ciò che succederà alle migliaia di ricci nati in ritardo. Per me, è un motivo più che sufficiente per tenerlo al calduccio fino a questa primavera. Poi lo libererò in una zona faunistica protetta.
    2 punti
  26. Seconda guerra mondiale La battaglia dei Caraibi Trinidad and Tobago Durante la seconda guerra mondiale Trinidad ospita la base aerea Waller Air Force della dell'aeronautica degli Stati Uniti. I diritti americani sull'aeroporto furono ottenuti tramite gli accordi del settembre 1940 con la Gran Bretagna, gli Stati Uniti trasferirono cinquanta cacciatorpediniere in cambio dei diritti dell'esercito e della marina US sui possedimenti britannici nelle Americhe. Sin dall'inizio della seconda guerra mondiale Trinidad fu allarmata da un gran numero di U-Boot nazisti che si aggiravano al largo della sua costa, gli americani, dopo l'entrata in guerra, decisero di contrastare la minaccia nazista stabilendo importanti strutture aeree e navali sull'Isola. Con l'istituzione di basi statunitensi a Trinidad e in altre isole dei Caraibi, la minaccia nazista fu eliminata grazie dall'azione di numerose pattuglie aeree e navali. 1 dollaro del 1939 circolante in quel periodo sull'Isola
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  27. Salve, qualcuno di voi conosce questa moneta?
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  28. La mia impressione per questi cinque timbri dopo di che ti direi di aspettare altri interventi. Nell'ordine: 20 - 50 e 500 dinara La timbratura è sin troppo evanescente per potere dare una giusta valutazione, ma la stessa evanescenza potrebbe essere anche sinonimo di contraffazione, nel senso che magari gli "addetti ai lavoretti" tendono ad non imprimere troppo il timbro non originale per occultarne la palese falsità e suscitare in questo modo un dubbio. Potrebbe anche trattarsi di un polso stanco dell'originario addetto dopo tante timbrature ma propendo per il falso. 1.000 dinara Per me è un timbro di gomma e non di metallo per come doveva essere l'originale, immette più inchiostro e rende grossolane, piene e sgraziate le lettere e la grafica impressa, anche qui propendo per il falso. 100 dinara E' quello che più si avvicina ad un originale e potrebbe anche esserlo, il doppio cerchio, le vesti, lo scudo e le righe ben definite nonchè i tratti del viso dell'Italia mi fanno propendere per un timbro originale. Naturalmente aspetta altri interventi in merito, non sono per nulla un esperto per questi biglietti, figurati che volutamente non ho collezionato questa specifica tipologia di banconote per le diffusissime timbrature false.
    1 punto
  29. io opto per il pomo di qualcosa, avendo il foro passante. tipo il pomo dell’elsa di una spada o cose del genere, se sta nel palmo di una mano
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  30. E' una teoria molto affascinante. Io personalmente penso che la spiegazione sia più semplice. All'inizio del I secolo a.C. i commerci erano ormai tanto sviluppati che le zone in cui era in vigore il vittoriato (Sicilia sicuramente e mi sembra anche Gallia Cisalpina) ormai facevano parte integrante dell'impero, anche se erano ancora province, e necessitavano di una monetazione standard romana. Quindi invece di recuperare e fondere i vecchi vittoriati, probabilmente già abbastanza rari, oppure anche solo per recuperarli con calma, decisero di equipararli al quinario con buona pace delle differenze di peso ecc. Il mio quinario doveva imprimere questo messaggio, ecco perché è proprio identico al vittoriato e così fuori tempo sia stilisticamente, che iconograficamente per una moneta degli anni 80 a.C. In poche parole secondo me fu una decisione politica attuata con forza, d'altra parte i vittoriati ancora circolanti dopo più di un secolo dovevano essere in condizioni pessime e pesare anche meno.
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  31. Sì, è un bel Pietro. Leggera doppia battitura sul rovescio. Arka Diligite iustitiam
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  32. Hai ragione, il titolo in questo rovescio è riferito al padre Claudio. Tuttavia la moneta non è quella.
    1 punto
  33. Tempo al tempo. Già è tanto che abbiamo i decreti di emissione a novembre
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  34. Buongiorno, presa messa in collezione.
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  35. Qui ti possiamo dare il titolo di "Mummificatore"
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  36. Ciao! Questo vale doppio, visto che è tuo! saluti luciano
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  37. Non è affatto male, bellissimi rilievi!
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  38. Potrebbe valere un accenno di curiosità, ricordare che Scotussa è tra le poche antiche città della Tessaglia che batterono monete, anche in alta epoca . Ad esempio, le sue dracme, piuttosto rare, hanno al rovescio come simbolo un chicco di cereale in quadrato incuso e con etnico S K O .
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  39. Senza nulla togliere a tutte le altre tipologie Napoletane, i Grani Cavalli di Ferdinando IV sono per me i più belli in assoluto.
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  40. Certamente bisogna considerare quanto dici tu: "vale quanto qualcuno è disposto a pagarla". Il problema, secondo me, è che si tende a considerare "errore" o "variante" qualsiasi cosa. Cosa vuol dire "errore"? Cosa vuol dire "variante"? Quali sono i limiti da considerare per identificare una moneta come "errore" o "variante"? A mio avviso l'errore deve essere considerato una evidente difformità rispetto alla "moneta standard", come rotazioni rispetto all'asse (non minimali, sia chiaro) oppure parti di disegno completamente mancanti (ma non dipendenti da un conio stanco), e via dicendo. Ecco perché, personalmente, mi sento di dire che il 2 euro che ha postato il nostro amico vale semplicemente 2 euro. Anche perché come la sua ce ne sono in giro una marea.
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  41. Ciao,non credo che il tuo esemplare sia tosato,ha una leggera decentratura ma sembra abbastanza regolare nel giro,la minima differenza di peso potrebbe essere il risultato di un'intensa circolazione... Personalmente lo classificherei al numero 32,pagina 45 del Magliocca...
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  42. Bene! Con ciò direi che abbiamo concluso tutta la parte relativa alla descrizione del quadro storico. Mi auguro di non avervi tediato troppo ma, personalmente, ritengo che la Storia sia un elemento fondamentale in numismatica. Senza conoscere la Storia, non credo si riesca ad apprezzare veramente le monete (o medaglie, come in questo caso) che collezioniamo. A me, comunque, ha fatto piacere scriverlo. Spero che a voi abbia fatto piacere leggerlo ? Veniamo ora, finalmente, alla tanto attesa medaglia. Al dritto troviamo la testa laureata di Napoleone rivolta verso destra. Alla base del collo notiamo la firma dell’incisore Andrieu. Al rovescio, invece, abbiamo un’elaborata rappresentazione in pieno stile neoclassico. Al centro della raffigurazione troviamo Ercole con pelle di leone e clava nella mano, colto nell’atto di sferrare il colpo fatale ad un gigante steso a terra che si ripara con uno scudo. A destra abbiamo la Vittoria alata con ramo di palma in mano e pronta ad incoronare con l’alloro il vincitore. In basso nell’esergo: Bataille de Wagram - VI Juillet MDCCCIX (6 luglio 1809), con firme di Galle e Denon. Si tratta di una medaglia discretamente rara, soprattutto in argento ed in alta conservazione. L’esemplare da me aggiudicato, che assicuro essere poco valorizzato dalle mie pessime qualità fotografiche, presenta al dritto una bella patina omogenea da vecchia collezione, mentre al rovescio ha mantenuto ancora una buona percentuale del lustro del metallo. Da apprezzare anche la quasi totale assenza di colpetti, segnetti sui campi e tacche, tutti elementi congeniti che purtroppo affliggono spesso le medaglie napoleoniche anche in alta conservazione. Credo di aver detto, bene o male, tutto quello che volevo scrivere su questa medaglia. Perciò, vi lascio ora alle foto, curioso di sentire qualche vostro commento (e sulla Storia di questo pezzo e sulla medaglia in sé). Grazie a tutti per l'attenzione.
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  43. Quinta coalizione e battaglia di Wagram Alla luce delle impreviste difficoltà avute nel tentativo di conquista del territorio spagnolo, Napoleone fu costretto a spostare una parte consistente delle proprie truppe dal fronte orientale verso Madrid. Gli austriaci videro questa mossa come un’opportunità da cogliere al volo e attaccarono il fianco lasciato scoperto, entrando in Baviera il 10 aprile 1809. L’attacco dell’Austria, alleatasi con la Gran Bretagna nella cosiddetta “quinta coalizione”, colse abbastanza di sorpresa i francesi. Ciononostante, la Grande Armée, guidata dai suoi più abili marescialli (primo fra tutti Davout), riuscì a difendersi bene e a contrattaccare rapidamente. Napoleone stesso raggiunse in breve tempo il fronte e il 13 maggio riuscì, addirittura, ad entrare a Vienna. Presa la capitale, sembrava ormai una guerra destinata a concludersi in fretta ma, in realtà, la vittoria era ancora lontana dal realizzarsi. Difatti, le forze austriache, capeggiate dall’arciduca Carlo, non erano ancora state definitivamente sconfitte sul campo di battaglia. Napoleone intercettò, quindi, gli austriaci sulle sponde del Danubio, affrontandoli nei pressi dei villaggi di Aspern ed Essling. L’arciduca Carlo aveva scelto questo luogo non a caso: i francesi dovevano attraversare il Danubio per raggiungere gli austriaci e, come potete immaginare, per spostare decine di migliaia di soldati, cavalli e cannoni, ci vuole del tempo. Perciò, mentre le prime linee dell’esercito francese si trovavano già ad Aspern ed Essling, i restanti corpi d’armata dovevano ancora attraversare il fiume. Il piano degli austriaci era tanto semplice quanto efficace: tenere divise le forze francesi, ostacolandone il più possibile l’attraversamento. Per far ciò, colpirono i fragili ponti in legno, utilizzando una serie di chiatte cariche di esplosivi. In questo modo, la retroguardia avrebbe impiegato ancora più tempo per riunirsi alle truppe che avevano già attraversato il ponte. Queste ultime, invece, si trovavano in trappola: senza rifornimenti, bloccati alle spalle e costretti ad affrontare un nemico in superiorità numerica. Battaglia di Aspern-Essling (21-22 maggio 1809) La battaglia di Aspern-Essling fu dura e costò la vita a migliaia di soldati di entrambi gli schieramenti. I francesi, pur resistendo faticosamente alle ondate austriache, furono alla fine costretti alla ritirata. La vittoria austriaca, però, non risultò decisiva: anche l’esercito dell’arciduca Carlo era esausto e non ebbe la forza necessaria per lanciarsi all’inseguimento del nemico in fuga. Ciò permise a Napoleone di riorganizzare le proprie truppe e di vendicarsi per lo smacco subito. Dopo circa sei settimane di preparativi, i francesi erano pronti per dare nuovamente battaglia. Questa volta Napoleone non voleva rischiare di commettere ulteriori passi falsi. Attraversò, quindi, il Danubio alla testa di un esercito forte di oltre 160.000 uomini, scontrandosi a Wagram contro circa 140.000 austriaci. Fu una battaglia epocale, probabilmente la più grande che si fosse mai vista in termini numerici. Napoleone alla battaglia di Wagram (5-6 luglio 1809) Dopo due giorni d’intensi combattimenti, Napoleone riuscì a sconfiggere definitivamente gli austriaci, costringendo l’arciduca Carlo prima alla fuga e poi alla resa. L’imperatore Francesco I, fratello di Carlo, fu molto contrariato da questa decisione. Il suo intento era, infatti, quello di proseguire ancora il conflitto, in attesa del supporto militare inglese. Alla fine, però, anche l’imperatore dovette riconoscere la sconfitta, arrivando a stipulare una nuova pace (Trattato di Schönbrunn), con cui fu costretto a cedere altri territori alla Francia ed ai suoi alleati… Per quel che riguarda, invece, il rapporto tra Francesco I ed il fratello Carlo d’Asburgo, i dissidi tra i due non si placarono mai e l’arciduca finì col rassegnare le proprie dimissioni da comandante in capo dell’esercito, ritirandosi a vita privata.
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  44. Per aggiudicarmi questo gettone ho dovuto salire in asta a 1400 euro da base 1000 euro.
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  45. Ciao a tutti, riesumo la discussione per segnalare a chi fosse interessato che sul mio sito ho pubblicato un post dal titolo "Gli assegnati della prima Repubblica Romana". Siccome ho utilizzato ampiamente le informazioni e le opinioni che mi avete dato, ho pensato che fosse corretto rendere omaggio al vostro contributo e che quindi mi avreste perdonato lo spam. Questo è il link: https://www.orodicarta.it/curiosita/assegnatirepromana.html Naturalmente, ogni commento sarebbe come sempre considerato preziosissimo. Grazie: grande forum e grandi voi tutti!
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