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  1. caravelle82

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/21 in tutte le aree

  1. in favore di @paolopaoloo? Scusate un po' tutti, ma un Ovetto Kinder l'avete mai comprato? E se si, l'avete comprato per l'eccellente cioccolato alla crema di burro? ? NO! Per la sorpresa! Io certe volte acquisto anche dei lotticini, magari riconosco solo alcune monete e mi basta che alcune possano rientrare nel mio target, le altre... tutti ovetti! Se poi il prezzo è modesto e le foto malfatte, il divertimento per me è assicurato. Servus Njk
    4 punti
  2. Ma che cos'era la censura? Magistratura istituita già nel 443 a.C. (G.Poma, Le istituzioni politiche del mondo romano), e accessibile anche ai plebei dal 350 a.C. Il censore doveva operare la classificazione "censitaria"dei cittadini: si trattava cioè di collocarli nelle 5 classi, che si riferivano al capitale posseduto. Inizialmente: prima classe con almeno 100.000 assi, seconda con 75.000, terza con 50.000, quarta con 25.000 e quinta con 11.000 assi. Chi possedeva di meno era proletario, cioè...possedeva solo i figli! Successivamente, queste cifre furono più volte modificate. La classificazione nelle 5 classi aveva dirette conseguenze nell'assegnazione alle diverse centurie dell'esercito, e nel contributo economico all'armamento. I censori, eletti ogni 5 anni, restavano in carica 18 mesi (c'era una embricatura fra i diversi censori). ; si poteva accedere alla censura dopo 1 anno dallo svolgimento del consolato: si trattava quindi di una magistratura molto elevata. Con l'impero, anche la censura subì una "torsione autoritaria", tanto che non pochi augusti (fra cui Domiziano) ebbero la carica di "censor perpetuus". Ed eccovi un asse di Domiziano con la scritta CENS PERP.
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, ringrazio @ARES IIIper averci dato la possibilità di ricordare i nostri Amici a quattro zampe. la nostra famiglia ne ha uno speciale e si chiama Yughi, Papà aveva l'Alzheimer, e ormai la malattia lo aveva portato purtroppo gradualmente a non riconoscere moglie , figli e le adorate nipoti. Ma aveva un affetto speciale per Yughi, e lui lo ricambiava standogli sempre vicino, quasi sapesse della sua malattia. Infatti noi sapevamo dove stesse Papà grazie al suo fedele e inseparabile Amico. Eccoli entrambi in questa foto. Un caro saluto a tutti.
    3 punti
  4. Non ti dispiacere,si discute tranquillamente e stanno uscendo fuori consigli cui vale la pena portar a casa?
    3 punti
  5. Stessa descrizione ma valore diverso Seconda Guerra Mondiale 10 Franchi 1943 - Minatore TRA STORIA e CURIOSITÀ La banconota fu stampata dalla Banque de France dall'11 settembre 1941 al 30 giugno 1949 ma messa in circolazione solo dal 12 novembre 1943. A causa delle restrizioni sulle materie prime dovute alla Seconda Guerra Mondiale, il 10 franchi fu stampato su una banconota di piccole dimensioni (118×75), come per le banconote da 5 Francs Berger e 20 Francs Pêcheur Tipo 1942. Il Governatore della Banque de France affidò espressamente la realizzazione di tale banconota, per porre fine ai temi allegorici e modernizzare definitivamente l'iconografia, al pittore Lucien Jonas (1880-1947) che deve gran parte della sua fama a temi legati all'universo "industriale o operaio", in particolare delle miniere nel Nord della Francia dove era nato. Quindi il pittore francese attinge alla sua esperienza e alla sua terra di origine per dipingere scene realistiche di uomini e donne a lavoro creando una banconota dedicata al tema dei mestieri con sfondi paesaggistici tipici del nord della Francia. Sul dritto del biglietto, difatti, troviamo raffigurato il busto di un minatore che indossa un elmo e tiene un piccone sulla spalla destra. L'artista utilizzò come modello un coraggioso lavoratore Anzinese di nome Henri Dargent. Sullo sfondo, una miniera costituita dagli edifici industriali di una miniera di carbone, incorniciata in primo piano da due statue di operai. Sul lato destro compare la filigrana che riproduce la presunta effige di Giovanna d'Arco con elmo, ispirata ad un busto di un guerriero del XV secolo. Sul rovescio viene raffigurata una giovane contadina con il copricapo bianco, che porta in braccio a sinistra un bambino che sembra si stia aggrappando o stia giocando con i fiammiferi (tale interpretazione lascia ancora qualche dubbio) e nella destra una zappa. La sagoma della donna si staglia su un paesaggio campestre che riproduce due buoi davanti al villaggio sormontato da una chiesa, quella di Bazouges, nella Sarthe. Di seguito Il pittore Lucien Jonas nel suo studio davanti a un dipinto che rappresenta Bazouges e il suo campanile e sotto, gli altri modelli della banconota da 10 franchi, il minatore di Anzin e la giovane donna di La Flèche: È da sottolineare che il progetto iniziale del dritto della banconota era diverso, difatti nel Novembre del 1939 fu presentata una bozza, poi non utilizzata, che evocava specificamente un fante a guardia dei dintorni di un'acciaieria nel nord. Forza industriale, operai dell'altoforno, soldato della linea Maginot in allerta con baionetta, tutto evidenziava chiaramente la forza e la determinazione del Paese nella guerra appena dichiarata. Poi alla fine la scelta definitiva ricadde appunto su commissionare il progetto a Lucien Jonas che potesse risaltare, su questo taglio, le province del Nord con le sue miniere e zona del Sartre con i suoi campi mettendo fine alle lamentele dell'opinione pubblica di non vedersi rappresentata, almeno su carta. Questo fu un modo di ripagare al torto fatto e al tempo stesso di modernizzare le banconote. Comunque un'altro dettaglio che risalta in questa banconota è la presenza della figura femminile che era stata rappresentata, fino ad allora, solo in filigrana: Giovanna d'Arco su questa banconota da 10 franchi, Anna di Bretagna sulla banconota da 20 franchi Pêcheur, Marie de Médicis sulle tre banconote di Henri IV e Armande Béjart sulla banconota da 500 Nuovi Franchi Molière tipo 1959. È da precisare che le banconote francesi presentano le donne in modi molto diversi e talvolta estremamente aneddotici. Negli ultimi anni le donne erano state assenti dalle banconote fino all'emissione del 500 franchi Pierre e Marie Curie. Il pittore Lucien Jonas continuò a disegnare le banconote francesi per gli ultimi sei anni della Terza Repubblica, dall'occupazione ai primi mesi del governo provvisorio di Charles de Gaulle. Per completezza, gli incisori del 10 franchi furono Camille Beltrand e Ernest-Pierre Deloche.
    3 punti
  6. Beh se si acquistano monete dove non si vedono bene dalle foto è un acquisto un po a casaccio...
    3 punti
  7. Continuiamo la piccola carrellata per questa curiosità... Un brockage di un mezzo soldo III tipo di Carlo Emanuele II. Con la grande quantità emessa di queste monetine non è difficile trovare degli errori nella coniazione, ma sono sempre particolarità curiose...
    3 punti
  8. Buon pomeriggio a tutti , visto che le spedizioni da San Marino sono inchiodate nel centro di smistamento e difficilmente metterò sotto l'albero la bilancia che ho acquistato , ho tamponato con questa bella e rara monetina , piuttosto che niente meglio piuttosto
    2 punti
  9. Girovagando nella rete ho trovato il sito del Museo della Moneta della Banca d'Italia che, oltre a far considerare la visita alla struttura, propone un interessante video didattico sulla Moneta, direi economico-numismatico. Vale la pena guardarlo! https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-moneta/index.html
    2 punti
  10. Da Merano a Trieste nuovamente. Perché? Ma perché c’è il Vescovo Volrico de Portis (1233-1254) che desidera mostrarvi uno degli esemplari più significativi e ricchi di considerazioni. Trattasi di un denaro con nome VOLRICVS Alabarda e Gonfalone. Esemplare chiaramente ben citato ed illustrato da Giulio Bernardi nel suo lavoro IL DUECENTO A TRIESTE. LE MONETE a pag. 75 (1995) riferimento VA. Particolare moneta, come pare, in quanto per la prima volta appare l’alabarda triestina (o Lancia di San Sergio) da cui pende il Gonfalone ritenuto un simbolo della città. Il nome del Vescovo è legato, tra l’altro, ad una caratteristica che interessa la numismatica in generale, vale a dire la costituzione del pegno avente ad oggetto il diritto di zecca da riconoscersi al Comune. E stiamo parlando degli anni 50 del 1200….. Domenico
    2 punti
  11. Sono daccordo... Ma vedila in altro modo, pensa ai "pacchetti sorpresa" che ogni tanto puoi trovare in mercatini vari, magari natalizi, che con 2/5 euro compri il pacco senza sapere cosa trovi all'interno, oppure quei pacchi sorpresa con i giochi che vendono a Pasqua o alla Befana per i bimbi.. Non sai cosa puoi trovare, molte volte resti deluso, ma è sempre un "gioco" e magari trovi qualcosa di carino. Ovvio non si pretende di trovare un tesoro, ma per la modica spesa... perché no?
    2 punti
  12. Naturalmente l'acquisto non è finalizzato al guadagno, voglio conoscere nuove monete e mettere su una collezione imparando sempre qualcosa di nuovo. Ho trovato in questo lotto l'occasione di avere tra le mani monete che non avevo mai visto prima e quindi impararne la storia e tutto ciò che ne deriva
    2 punti
  13. Direi buono, anche se dovono averlo spazzolato malamente e la luce un po'inganna i rilievi (sembrano quasi in incuso). E' una bella riscoperta! La V è uguale per stile a quella di Nicolò Venier e la m onciale/gotica è molto simile a quella usata da Michele Lion. L'unica cosa che mi stona un po' è il leone, ma il conio è talmente rovinato....Ne saltassero fuori altri sarebbe confermato
    2 punti
  14. Quando l'ho vista, essendo possessore di un cane, mi è sembrata questa medaglietta un aspetto comunque storico del Comune di Milano. E' una medaglietta da mettere al cane del 1922 con tanto di numero per l'identificazione, emessa dal Comune di Milano che testimoniava l'avvenuto pagamento della tassa sui cani, che evidentemente c'era in quegli anni. Sembrerebbe un pò strana, in realtà uno o due anni stava per essere reintrodotta quindi tutto sommato è storica, quasi secolare, ma potrebbe anche diventare attuale ; anche questa rappresenta un aspetto particolare della città milanese. Ecco diritto e rovescio della stessa :
    1 punto
  15. Buona Sera, nell’asta Nomisma 64 appena conclusa, tra le altre era offerta questa moneta: Lotto 463 Firenze Repubblica …..Fiorino con simbolo cappello… modesta ondulazione del tondello… La moneta in questione si presenta, a mio parere, diversa rispetto a quanto mi aspetterei da un Fiorino di IV tipo, seppur tardo. Sottoposto a un esame più approfondito emergono ulteriori caratteristiche che lo avvicinerebbero più alle serie degli anni successivi che a quella cui dovrebbe appartenere: molti particolari stonano e sono difformi se lo confrontiamo con Fiorini con segno cappello “normali”. Per altro da un rapido controllo in quello che resta del mio archivio, ho trovato per questa stessa moneta, a partire dal 2010 almeno cinque apparizioni in asta, questo non sminuisce il valore della moneta, ma forse non ha saputo soddisfare il desiderio di coloro che se la sono aggiudicata nei vari passaggi. Fra i diversi particolari che mi hanno colpito spiccano la “fisionomia” del Santo, la forma della croce assile, il bottone sul petto del Santo che si presenta cavo, vari punzoni difformi e non compatibili con gli originali e per finire, evidentissima la forma della A di IOHANNES al rovescio che ho riscontrato in altre occasioni. Non ho trovato corrispondenze con i punzoni utilizzati nella Zecca di Firenze anche considerando il periodo successivo a quello della presumibile coniazione. Non posso esprimere un parere categorico, sollevo dubbi. Tutto questo resta un mio parere personale, sicuramente discutibile, supportato se vogliamo da evidenze morfologiche e stilistiche non marginali. Per quanto riguarda la rarità, probabilmente queste possibili imitazioni, con diffusione limitata rispetto agli originali, sono più rare dei Fiorini cui fanno riferimento, sono però altro rispetto a questi. La moneta ripropone un tema più volte affrontato, anche riferito ad ambiti e periodi storici diversi, la differenza tra originale, imitazione, falso e copia; le stesse definizioni possono avere valore e significato diverso se si tratta di “monete” contemporanee o meno all’originale, ma poi se vogliamo sottilizzare anche il termine “originale” si potrebbe prestare a “distinguo” non marginali; una moneta coniata utilizzando i coni originali, dalla stessa autorità emittente, con gli stessi materiali, in modo più o meno ufficiale, indistinguibile dall’originale vero, come la definiamo? (a parte il risvolto truffaldino dell’operazione). In questo caso, sempre a mio parere, le cose potrebbero essere più semplici, dovremmo essere nella seconda decade del 1300, la moneta copia il fiorino con il segno cappello, dall’aspetto risulterebbe circolata, quella che viene indicata come modesta ondulazione del tondello è il risultato di un “raddrizzamento” del tondello dopo una verifica della duttilità del materiale effettuato piegandolo, prova empirica della bontà della moneta, se ha effettivamente circolato e non è stata ritirata come falso doveva essere corretta come peso e come titolo. In questo caso ha sicuramente avuto dignità di “moneta”; come considerarla è legato alla sensibilità individuale. Evito di allegare cinque immagini della stessa moneta, elenco i soli riferimenti alle aste (se servisse, non sarebbe un problema farlo) allego quella dell’asta appena terminata che è quella con risoluzione maggiore, allego anche un paio di esempi di Fiorini con segno cappello “canonici”. Nell’ordine le aste dovrebbero essere: a 1) Asta Kunker 171 del 23-06-2010 lotto 5210 b 2) Asta Hess Divo 320 del 26-10-2011 lotto 815 c 3) Asta Nomisma 61 del 29-10-2019 lotto 800 4 4) Asta Aurora 21 del 17-04-2021 lotto 18 e 5) Asta Nomisma 64 del 18-12-2021 lotto 463 Per quanto riguarda gli esempi "canonici", provengono nell’ordine dall’asta CNG 81 del 20-05-2009 e dall’asta E Live Negrini del 14-11-2017. Allego anche l’immagine di una moneta, con caratteristiche che richiamano quella in esame, meritevole di studio e approfondimento. Segue nel prossimo intervento a causa del limite per il caricamento di immagini
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  16. Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo averle guardate tutte, aspettato mesi, e mesi, su eBay ne è apparsa una che mi andava. L'ho presa dal venditore mano a mano, e subito sono stato molto contento tre ore di treno per me, le valeva! Ed eccola finalmente! Che grado di conservazione gli date? Grazie!
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  17. Ciao per me dallo stile delle lettere e perlinatura è un padovanino (ossia una produzione delle botteghe padovane di Giovanni Cavino nel 1600 o produzione successiva, di qualche bottega collegata), tipo questo anche se di diverso conio: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5286&lot=1298
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  18. Consiglio Attianese per il Bruttium ( Calabria Graeca) Historia Numorum2 per la Magna Graecia
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  19. Buonasera, posto un ulteriore esemplare della monetazione dei Brettii. Trattasi di moneta aggiudicata in Asta Artemide 46e del 23-24/02/2019, Lotto 91 con la seguente descrizione: Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Unit, c. 208-203 BC. D/ Laureate head of Zeus right. R/ BPET-TIΩN. Eagle standing left on thunderbolt with wings spread; ant to left. HN Italy 2010. AE. g. 8.23 mm. 21.00 R. Rare symbol. Emerald green patina, reddish spot on obverse. Good VF. Posto la foto D/R che ho fatto dell’esemplare ed un ingrandimento della “formica”. L’esemplare viene postato non solo per condivisione, ma perché, dalla lettura del testo del prof. Attianese, gentilmente consigliatomi, questa moneta non è (salvo errori) descritta fra i tipi facenti parte della c.d. “Serie con Zeus ed aquila” (tipi dal n. 105 al n. 142 compresi). Ora, al di là delle considerazioni che possono essere fatte sulla Serie in punto sia di “aquila” (mutuata, come pare, “da altre coniazioni magno-greche e siceliote, ma anche dalle monete tolemaiche egiziane”), sia di “numerario notevole” tale da rendere gli esemplari stessi “abbastanza comuni”, l’attenzione che volevo richiamare è sul tipo - considerato inusuale e (forse) anche raro - dell’insetto individuato quale formica che trovasi nel campo a sx del R/. Indubbiamente il tipo “formica” contrasta con i tipi più comunemente individuabili nella Serie, come ad esempio il bucranio, la cornucopia, l’ancora, l’exagramma, il caduceo. La “formica” - disegno stilizzato (a mio avviso) ben definito - che ruolo aveva, e se lo aveva? Per analogia, ritroviamo l’insetto in altre monetazioni similari ed in un certo qual modo storicamente allineate? Domenico
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  20. Mio Papà non c'è più, ma Lui è ancora con noi, e gli sono grato per averlo a modo suo reso felice .
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  21. Paiono disegnate e non stampate....
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  22. Bella conservazione! Questo millesimo, nonostante sia una delle ultime date, non è facile da trovare, specialmente in buona conservazione. Grazie di averla postata, a vedere questi duedenarini mi vengono sempre gli "occhi a cuore"! ... levami una curiosità... Le lettere G ed A basse di conio, sono in corrispondenza delle due rosette del rovescio?
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  23. In mp ti ho inviato alcuni appunti
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  24. Ti ha risposto egregiamente @Erdrückt, senza contare che comperare ad occhi chiusi monete classiche, se non sai perfettamente la provenienza, potresti correre qualche rischio.
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  25. Vediamo se rispondono....provo a contattare!
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  26. Denari tornesi greci : 1 Tebe a nome di Guy de La Roche, 2 Chiarenza a nome di Carlo I o II D' Angiò , 3 Chiarenza a nome di Louis de Borgogne
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  27. Buono anche il leone. Il buco sulla destra della testa è quello dell'orecchio. Arka Diligite iustitiam
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  28. Ciao! Beh, le iniziali, in questo soldino, mi sembrano almeno chiare; il Leone è un po' alien, ma al momento accontentiamoci. saluti luciano
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  29. Siamo sicuri che non si tratti di una versione ripiena alla Mister Bean? ? Dal secondo minuto in poi. ?
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  30. Ecco la pagina del catalogo... Arka Diligite iustitiam
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  31. Però qui siamo decisamente su altri livelli... La prima da te postata è come quest'altra, anch'essa in vendita su Ebay: https://www.ebay.it/itm/124538622298?hash=item1cff14915a:g:OFcAAOSwqPNgCZG2
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  32. Openumismat. http://opennumismat.github.io/it/open-numismat/
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  33. Vi piace la mia due lire, ultimo acquisto del 2021... FDC periziata dal grande Angelo Bazzoni...
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  34. Non è questa pietanza, buona la pasta chè ciciri ’Cicero” è la parola con la quale, durante i Vespri siciliani del 1282, venivano riconosciuti i francesi occupanti che per paura della rivolta popolare si erano mimetizzati tra la gente, gli si imponeva di dire la parola cicero, ma non sapendo pronunciare il ci ed il ce dicevano SISERO, in questo modo venivano catturati e processati.
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  35. Per quello che ne so (e non è tanto) il "cancro" dei metalli è dato da ioni cloruro altamente reattivi presenti nell'ossidazione. Pertanto, se una moneta è affetta da questi, è facile pensare che un semplice contatto o anche una vicinanza portino ad un "trasferimento" di questi ioni alla moneta sana. Il trattamento, che non può riportare il metallo dove questo si è, ormai, legato al reagente, passa per la rimozione totale dell'infezione (ovvero all'esportazione del metallo danneggiato con la conseguenza formazione di "crateri" sulla moneta). Per il bronzo so che si utilizza il benzotriazolo con funzioni di inibitore della corrosione e, una volta rimosso, si procede col depositare una cera microcristallina allo scopo di impedire un ulteriore contatto con l'aria delle parti danneggiate. Non so, francamente, se sia un metodo utilizzabile anche per l'alluminio. Per una semplice pulizia dell'alluminio, invece, posso consigliarti: spazzolino da denti morbido inumidito in acqua e bicarbonato di sodio in polvere. Passa lo spazzolino con movimenti circolari leggeri sulla moneta - dopo averlo intriso di bicarbonato - sul tondello bagnato e poi sciacqua con acqua distillata ed asciuga con un panno morbido. Dovresti ottenere dei risultati.
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  36. Ma come fate a specificare il miglior acquisto?! È come chiedere a una mamma degna di tale nome quale figlio e figlia preferisce! ???
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  37. Visto che le monete pubblicate per questi primi anni del '700 sono poche invio anche le immagini di alcune monete di Leopoldo I della mia collezione, anche se di anni ormai già passati da alcune settimane. La conservazione non è delle migliori ma io ed il mio portafoglio ci accontentiamo. Questo è un tallero del 1701.....
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  38. Arlongo: una visione d’insieme…
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  39. 1 punto
  40. Ciao a tutti, posto anche il mio10 reali di Filippo II di Spagna. D/ PHILIP R ARA ETSARDINIE; Busto coronato a destra, ai lati C / X-A R/ INIMICOS EIVS INDVAM CONFVSIO Croce in 4 archi Piras 117 - Peso: 28,9 gr. Diametro: 41mm.
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  41. Come ho scritto prima inserisco il biglietto da 10 visto che quello da 5 marchi era già stato fatto vedere
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  42. Buona sera a tutti, Il nostro Zeus
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  43. Romanlord

    SC

    Il bello delle regole e' trovare le loro eccezioni. Esiste un denario di Vespasiano con S.C. al centro di uno scudo. Dovrebbe essere RIC.0063
    1 punto
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