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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/21 in tutte le aree
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in favore di @paolopaoloo? Scusate un po' tutti, ma un Ovetto Kinder l'avete mai comprato? E se si, l'avete comprato per l'eccellente cioccolato alla crema di burro? ? NO! Per la sorpresa! Io certe volte acquisto anche dei lotticini, magari riconosco solo alcune monete e mi basta che alcune possano rientrare nel mio target, le altre... tutti ovetti! Se poi il prezzo è modesto e le foto malfatte, il divertimento per me è assicurato. Servus Njk4 punti
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Ma che cos'era la censura? Magistratura istituita già nel 443 a.C. (G.Poma, Le istituzioni politiche del mondo romano), e accessibile anche ai plebei dal 350 a.C. Il censore doveva operare la classificazione "censitaria"dei cittadini: si trattava cioè di collocarli nelle 5 classi, che si riferivano al capitale posseduto. Inizialmente: prima classe con almeno 100.000 assi, seconda con 75.000, terza con 50.000, quarta con 25.000 e quinta con 11.000 assi. Chi possedeva di meno era proletario, cioè...possedeva solo i figli! Successivamente, queste cifre furono più volte modificate. La classificazione nelle 5 classi aveva dirette conseguenze nell'assegnazione alle diverse centurie dell'esercito, e nel contributo economico all'armamento. I censori, eletti ogni 5 anni, restavano in carica 18 mesi (c'era una embricatura fra i diversi censori). ; si poteva accedere alla censura dopo 1 anno dallo svolgimento del consolato: si trattava quindi di una magistratura molto elevata. Con l'impero, anche la censura subì una "torsione autoritaria", tanto che non pochi augusti (fra cui Domiziano) ebbero la carica di "censor perpetuus". Ed eccovi un asse di Domiziano con la scritta CENS PERP.3 punti
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Buonasera a tutti, ringrazio @ARES IIIper averci dato la possibilità di ricordare i nostri Amici a quattro zampe. la nostra famiglia ne ha uno speciale e si chiama Yughi, Papà aveva l'Alzheimer, e ormai la malattia lo aveva portato purtroppo gradualmente a non riconoscere moglie , figli e le adorate nipoti. Ma aveva un affetto speciale per Yughi, e lui lo ricambiava standogli sempre vicino, quasi sapesse della sua malattia. Infatti noi sapevamo dove stesse Papà grazie al suo fedele e inseparabile Amico. Eccoli entrambi in questa foto. Un caro saluto a tutti.3 punti
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Non ti dispiacere,si discute tranquillamente e stanno uscendo fuori consigli cui vale la pena portar a casa?3 punti
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Stessa descrizione ma valore diverso Seconda Guerra Mondiale 10 Franchi 1943 - Minatore TRA STORIA e CURIOSITÀ La banconota fu stampata dalla Banque de France dall'11 settembre 1941 al 30 giugno 1949 ma messa in circolazione solo dal 12 novembre 1943. A causa delle restrizioni sulle materie prime dovute alla Seconda Guerra Mondiale, il 10 franchi fu stampato su una banconota di piccole dimensioni (118×75), come per le banconote da 5 Francs Berger e 20 Francs Pêcheur Tipo 1942. Il Governatore della Banque de France affidò espressamente la realizzazione di tale banconota, per porre fine ai temi allegorici e modernizzare definitivamente l'iconografia, al pittore Lucien Jonas (1880-1947) che deve gran parte della sua fama a temi legati all'universo "industriale o operaio", in particolare delle miniere nel Nord della Francia dove era nato. Quindi il pittore francese attinge alla sua esperienza e alla sua terra di origine per dipingere scene realistiche di uomini e donne a lavoro creando una banconota dedicata al tema dei mestieri con sfondi paesaggistici tipici del nord della Francia. Sul dritto del biglietto, difatti, troviamo raffigurato il busto di un minatore che indossa un elmo e tiene un piccone sulla spalla destra. L'artista utilizzò come modello un coraggioso lavoratore Anzinese di nome Henri Dargent. Sullo sfondo, una miniera costituita dagli edifici industriali di una miniera di carbone, incorniciata in primo piano da due statue di operai. Sul lato destro compare la filigrana che riproduce la presunta effige di Giovanna d'Arco con elmo, ispirata ad un busto di un guerriero del XV secolo. Sul rovescio viene raffigurata una giovane contadina con il copricapo bianco, che porta in braccio a sinistra un bambino che sembra si stia aggrappando o stia giocando con i fiammiferi (tale interpretazione lascia ancora qualche dubbio) e nella destra una zappa. La sagoma della donna si staglia su un paesaggio campestre che riproduce due buoi davanti al villaggio sormontato da una chiesa, quella di Bazouges, nella Sarthe. Di seguito Il pittore Lucien Jonas nel suo studio davanti a un dipinto che rappresenta Bazouges e il suo campanile e sotto, gli altri modelli della banconota da 10 franchi, il minatore di Anzin e la giovane donna di La Flèche: È da sottolineare che il progetto iniziale del dritto della banconota era diverso, difatti nel Novembre del 1939 fu presentata una bozza, poi non utilizzata, che evocava specificamente un fante a guardia dei dintorni di un'acciaieria nel nord. Forza industriale, operai dell'altoforno, soldato della linea Maginot in allerta con baionetta, tutto evidenziava chiaramente la forza e la determinazione del Paese nella guerra appena dichiarata. Poi alla fine la scelta definitiva ricadde appunto su commissionare il progetto a Lucien Jonas che potesse risaltare, su questo taglio, le province del Nord con le sue miniere e zona del Sartre con i suoi campi mettendo fine alle lamentele dell'opinione pubblica di non vedersi rappresentata, almeno su carta. Questo fu un modo di ripagare al torto fatto e al tempo stesso di modernizzare le banconote. Comunque un'altro dettaglio che risalta in questa banconota è la presenza della figura femminile che era stata rappresentata, fino ad allora, solo in filigrana: Giovanna d'Arco su questa banconota da 10 franchi, Anna di Bretagna sulla banconota da 20 franchi Pêcheur, Marie de Médicis sulle tre banconote di Henri IV e Armande Béjart sulla banconota da 500 Nuovi Franchi Molière tipo 1959. È da precisare che le banconote francesi presentano le donne in modi molto diversi e talvolta estremamente aneddotici. Negli ultimi anni le donne erano state assenti dalle banconote fino all'emissione del 500 franchi Pierre e Marie Curie. Il pittore Lucien Jonas continuò a disegnare le banconote francesi per gli ultimi sei anni della Terza Repubblica, dall'occupazione ai primi mesi del governo provvisorio di Charles de Gaulle. Per completezza, gli incisori del 10 franchi furono Camille Beltrand e Ernest-Pierre Deloche.3 punti
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Beh se si acquistano monete dove non si vedono bene dalle foto è un acquisto un po a casaccio...3 punti
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Continuiamo la piccola carrellata per questa curiosità... Un brockage di un mezzo soldo III tipo di Carlo Emanuele II. Con la grande quantità emessa di queste monetine non è difficile trovare degli errori nella coniazione, ma sono sempre particolarità curiose...3 punti
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Buon pomeriggio a tutti , visto che le spedizioni da San Marino sono inchiodate nel centro di smistamento e difficilmente metterò sotto l'albero la bilancia che ho acquistato , ho tamponato con questa bella e rara monetina , piuttosto che niente meglio piuttosto2 punti
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Girovagando nella rete ho trovato il sito del Museo della Moneta della Banca d'Italia che, oltre a far considerare la visita alla struttura, propone un interessante video didattico sulla Moneta, direi economico-numismatico. Vale la pena guardarlo! https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-moneta/index.html2 punti
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Da Merano a Trieste nuovamente. Perché? Ma perché c’è il Vescovo Volrico de Portis (1233-1254) che desidera mostrarvi uno degli esemplari più significativi e ricchi di considerazioni. Trattasi di un denaro con nome VOLRICVS Alabarda e Gonfalone. Esemplare chiaramente ben citato ed illustrato da Giulio Bernardi nel suo lavoro IL DUECENTO A TRIESTE. LE MONETE a pag. 75 (1995) riferimento VA. Particolare moneta, come pare, in quanto per la prima volta appare l’alabarda triestina (o Lancia di San Sergio) da cui pende il Gonfalone ritenuto un simbolo della città. Il nome del Vescovo è legato, tra l’altro, ad una caratteristica che interessa la numismatica in generale, vale a dire la costituzione del pegno avente ad oggetto il diritto di zecca da riconoscersi al Comune. E stiamo parlando degli anni 50 del 1200….. Domenico2 punti
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Sono daccordo... Ma vedila in altro modo, pensa ai "pacchetti sorpresa" che ogni tanto puoi trovare in mercatini vari, magari natalizi, che con 2/5 euro compri il pacco senza sapere cosa trovi all'interno, oppure quei pacchi sorpresa con i giochi che vendono a Pasqua o alla Befana per i bimbi.. Non sai cosa puoi trovare, molte volte resti deluso, ma è sempre un "gioco" e magari trovi qualcosa di carino. Ovvio non si pretende di trovare un tesoro, ma per la modica spesa... perché no?2 punti
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Naturalmente l'acquisto non è finalizzato al guadagno, voglio conoscere nuove monete e mettere su una collezione imparando sempre qualcosa di nuovo. Ho trovato in questo lotto l'occasione di avere tra le mani monete che non avevo mai visto prima e quindi impararne la storia e tutto ciò che ne deriva2 punti
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Direi buono, anche se dovono averlo spazzolato malamente e la luce un po'inganna i rilievi (sembrano quasi in incuso). E' una bella riscoperta! La V è uguale per stile a quella di Nicolò Venier e la m onciale/gotica è molto simile a quella usata da Michele Lion. L'unica cosa che mi stona un po' è il leone, ma il conio è talmente rovinato....Ne saltassero fuori altri sarebbe confermato2 punti
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Quando l'ho vista, essendo possessore di un cane, mi è sembrata questa medaglietta un aspetto comunque storico del Comune di Milano. E' una medaglietta da mettere al cane del 1922 con tanto di numero per l'identificazione, emessa dal Comune di Milano che testimoniava l'avvenuto pagamento della tassa sui cani, che evidentemente c'era in quegli anni. Sembrerebbe un pò strana, in realtà uno o due anni stava per essere reintrodotta quindi tutto sommato è storica, quasi secolare, ma potrebbe anche diventare attuale ; anche questa rappresenta un aspetto particolare della città milanese. Ecco diritto e rovescio della stessa :1 punto
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Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo averle guardate tutte, aspettato mesi, e mesi, su eBay ne è apparsa una che mi andava. L'ho presa dal venditore mano a mano, e subito sono stato molto contento tre ore di treno per me, le valeva! Ed eccola finalmente! Che grado di conservazione gli date? Grazie!1 punto
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Ciao per me dallo stile delle lettere e perlinatura è un padovanino (ossia una produzione delle botteghe padovane di Giovanni Cavino nel 1600 o produzione successiva, di qualche bottega collegata), tipo questo anche se di diverso conio: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5286&lot=12981 punto
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Se comprate queste banconote, dopo qualche giorno il venditore ne caricherà altre e così via. Altro che rarissime.1 punto
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Diamo aiuto all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel lavoro di ricerca scientifica compilando il questionario degli effetti osservati dei terremoti, quando ci capitano. E' completamente anonimo. https://www.hsit.it/search.html Nella scheda di ogni evento ci sono interessanti mappe e grafici molto dettagliati che danno un'idea delle varie conseguenze percepite nell'area interessata.1 punto
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Pur essendo collezionista di cartamoneta mi sono sempre tenuto alla larga da queste prove perché non ho mai avuto alcuna certezza, nessuna fonte autorevole che dichiarasse l'autenticità di questi bozzetti. In passato in alcuni convegni mi è capitato di vederli ed esaminarli, anche con la lampada di wood ed alla fine erano delle stampe su carta. Probabilmente in giro vi saranno anche altri in filigrana con o senza filo di sicurezza ma personalmente non li ho mai visti ma sta di fatto che ho preferito lasciare perdere. Ciò non vuol dire che non sono collezionabili o che non sono belli da vedere perché in fin dei conti ognuno decide cosa collezionare sulla base dei suoi gusti e del suo budget.1 punto
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@paolopaolooOttimo acquisto, d'impulso, educativo che esprime curiosità e voglia di imparare e rischiare. Diciamo che sei entrato in un negozio di cioccolatini e sapevi benissimo che compravi un MIX di cioccolatini a scatola chiusa per 20 €... Se imparare con monete o ...meglio riproduzioni, cosi capisci di cosa si tratta, costa ogni tanto 20 € mbhè niente è più azzeccato del tuo acquisto. Buon Santo Natale 2021.1 punto
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Bella conservazione! Questo millesimo, nonostante sia una delle ultime date, non è facile da trovare, specialmente in buona conservazione. Grazie di averla postata, a vedere questi duedenarini mi vengono sempre gli "occhi a cuore"! ... levami una curiosità... Le lettere G ed A basse di conio, sono in corrispondenza delle due rosette del rovescio?1 punto
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Ti ha risposto egregiamente @Erdrückt, senza contare che comperare ad occhi chiusi monete classiche, se non sai perfettamente la provenienza, potresti correre qualche rischio.1 punto
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Tiberivs io personalmente non lo trovo un acquisto "a casaccio" se è opportunità di conoscenza e di nuovi approcci.1 punto
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Spettacolare! Ottimo acquisto. La P in ovale seembra anche a me leggermente più vicina al marchio di zecca.1 punto
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Denari tornesi greci : 1 Tebe a nome di Guy de La Roche, 2 Chiarenza a nome di Carlo I o II D' Angiò , 3 Chiarenza a nome di Louis de Borgogne1 punto
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Troppo forte la scena con il tacchino! Ma Mr Bean l'ultima catastrofe è il massimo!1 punto
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Siamo sicuri che non si tratti di una versione ripiena alla Mister Bean? ? Dal secondo minuto in poi. ?1 punto
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Però qui siamo decisamente su altri livelli... La prima da te postata è come quest'altra, anch'essa in vendita su Ebay: https://www.ebay.it/itm/124538622298?hash=item1cff14915a:g:OFcAAOSwqPNgCZG21 punto
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Vi piace la mia due lire, ultimo acquisto del 2021... FDC periziata dal grande Angelo Bazzoni...1 punto
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Per quello che ne so (e non è tanto) il "cancro" dei metalli è dato da ioni cloruro altamente reattivi presenti nell'ossidazione. Pertanto, se una moneta è affetta da questi, è facile pensare che un semplice contatto o anche una vicinanza portino ad un "trasferimento" di questi ioni alla moneta sana. Il trattamento, che non può riportare il metallo dove questo si è, ormai, legato al reagente, passa per la rimozione totale dell'infezione (ovvero all'esportazione del metallo danneggiato con la conseguenza formazione di "crateri" sulla moneta). Per il bronzo so che si utilizza il benzotriazolo con funzioni di inibitore della corrosione e, una volta rimosso, si procede col depositare una cera microcristallina allo scopo di impedire un ulteriore contatto con l'aria delle parti danneggiate. Non so, francamente, se sia un metodo utilizzabile anche per l'alluminio. Per una semplice pulizia dell'alluminio, invece, posso consigliarti: spazzolino da denti morbido inumidito in acqua e bicarbonato di sodio in polvere. Passa lo spazzolino con movimenti circolari leggeri sulla moneta - dopo averlo intriso di bicarbonato - sul tondello bagnato e poi sciacqua con acqua distillata ed asciuga con un panno morbido. Dovresti ottenere dei risultati.1 punto
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Nulla finisce mai in realtà ...ma di fatto a livello comunicativo “ Milano Numismatica “ chiude il suo cerchio con anche l’ articolo sul bimestrale cartaceo “ Monete Antiche” che ringraziamo con l’occasione con un pensiero particolare a un grande protagonista della numismatica per passione, forza e competenze quale è’ Antonio Morello, anima di questo gruppo editoriale !1 punto
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Invio le immagini anche di 3 doppi talleri sempre di Leopoldo I che non riportano una data, ma visto che è stato imperatore del Sacro Romano Impero fino al 1705 forse rientrano nel periodo considerato in questa discussione. Se qualcuno potrà darmi informazioni più precise sugli anni di coniazione gliene sarò grato.1 punto
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Visto che le monete pubblicate per questi primi anni del '700 sono poche invio anche le immagini di alcune monete di Leopoldo I della mia collezione, anche se di anni ormai già passati da alcune settimane. La conservazione non è delle migliori ma io ed il mio portafoglio ci accontentiamo. Questo è un tallero del 1701.....1 punto
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Sperando anche di tener viva questa bella discussione, posto la mia numero “Uno” di Trieste. Non una gran conservazione, ma credo dignitosa per entrare nella collezione dedicata al Triveneto. È un denaro con colomba (gr. 1,05 – mm. 21) del Vescovo Arlongo de Visgoni (1260-1282), con un pedigree interessante. Unitamente alla documentazione che accompagnava la moneta, infatti, la casa d’aste ha fornito anche il cartellino a suo tempo fatto da Dr. Max Doblinger (1873-1965), storico e numismatico austriaco della cui collezione personale la moneta faceva parte, e già Direttore dell’Archivio di Stato di Graz. Sul punto, come potete vedere, è comunque “strano” che un numismatico/collezionista di tale spessore abbia indicato il vescovo in …..”de Visconti” e non de Visgoni; lapsus freudiano..?? Paolo p.s. In altre discussioni ho notato le frequenti difficoltà di importazioni di monete extra UE. Con l’occasione ringrazio DHL per l’importante supporto fornito che in 4 gg (e 6 diverse dichiarazioni) ha permesso di sdoganare la moneta, e consegnarla.1 punto
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Buonasera, dall’ ultima asta Bertolami altro Grano ribattuto. Considerevole, secondo me, la cifra raggiunta. LOTTO 924 - WEB AUCTION 108 Base d'asta: 70,00 EUR Offerta attuale: 260,00 EUR Numero offerte: 19 NAPOLI . Filippo IV (1621-1665) . Grano. 1622 . CU P.R. 57; MIR 258/4 Sigle MC dietro la testa e data solo al R/. bel BB1 punto
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Ciao a tutti, posto anche il mio10 reali di Filippo II di Spagna. D/ PHILIP R ARA ETSARDINIE; Busto coronato a destra, ai lati C / X-A R/ INIMICOS EIVS INDVAM CONFVSIO Croce in 4 archi Piras 117 - Peso: 28,9 gr. Diametro: 41mm.1 punto
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Il bello delle regole e' trovare le loro eccezioni. Esiste un denario di Vespasiano con S.C. al centro di uno scudo. Dovrebbe essere RIC.00631 punto
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