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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/22 in tutte le aree
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Buongiorno gente. Oggi un bel 12 cavalli 1793 ; A.12.P. con la punteggiatura bassa e non sfalsata. Ottimo il dritto! Buona giornata.4 punti
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Buonasera. Partecipo anch'io con una monetina in mistura 125% per la Repubblica Genovese. Un 4 soldi 1814 ( unico millesimo) moneta comune, ma rara in alta conservazione. La mia è modesta. Al dritto stemma di Genova coronato da due cornucopie. Al rovescio San Giorgio a cavallo che uccide il drago. Sul contorno, di cui non ho foto, stellette in incuso. Saluti3 punti
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Buonasera Moneta per me affascinante,della vicina Albania : 1 lek del '26? Appena arrivata,fresca fresca @Litra68? Saluti3 punti
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Dopo il 1000 lire 1944 non emesso, è tempo di tracciare anche la sorella minore... Le mie ricerche hanno portato a poca cosa, ho rintracciato solo due pezzi, sono sicuro di averne visti altri tempo addietro in vendita su e-bay ma al momento non ve ne è traccia. X38 - 066849 di questo biglietto ho trovato traccia in un post del 2013 e sul Gigante 2018. X38 - 066850 Catalogo Crapanzano Giulianini 2020 Vediamo se anche in questo caso riusciamo ad aver le idee più chiare in merito al numero di banconote presenti sul mercato.2 punti
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Salve ecco una moneta da due euro con errore di conio. Mi sapreste dire il valore? Grazie mille2 punti
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Lo si fa quando ce ne accorgiamo, ma purtroppo, come detto più volte, non possiamo essere presenti 24/7. E' fondamentale, e anche questo è stato detto più volte, la collaborazione degli utenti (che in questo caso c'è stata) nel segnalare discussioni che possano generare problemi. Detto questo, il compito del CdC è terminato, sarà cura dell'utente provvedere a quanto prescritto dalle norme nel caso in cui il ritrovamento ricada nell'ambito delle stesse.2 punti
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se avesse scritto che era del nonno, nessuno avrebbe chiesto ulteriori informazioni... ma non ha scritto cosi.. Poi quale caccia alle streghe, cerchiamo di non far passare il normale per non normale. E' sempre bene ricordare le regole che ci sono... si chiama educare ...2 punti
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Faccio ammenda, è stato un mio errore. Il R/ richiama la festa annuale dei Ludi Apollinares, istituiti nel 212 e ripetuti per la prima volta nel 211 dal pretore C. Calpurnio Piso (Livio, XXVI, 23, 3), evidentemente antenato del monetiere . Secondo Alteri (Tipologia delle monete della Repubblica di Roma), in particolare, è qui raffigurata la corsa con la torcia (o fiaccola) nei suoi due momenti topici: la gara (varianti con la frusta o la torcia) e la vittoria (varianti con la palma).2 punti
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A me sembra un semisse RRC 339/2. Il peso è perfettamente coerente con lo standard di riferimento (semionciale). L'unico elemento che fa un po' dubitare, ma è veramente troppa poca cosa, è il fatto che al retro il segno del valore non è perfettamente sovrastante il castello di prua, ma un po' spostato a destra https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B65/22 punti
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Buongiorno,direi che abbiamo una prova inoppugnabile che Costantino di Costanzo siglò anche il rame e non solo l'argento... Questo grano fa coppia con l'unico esemplare (che io ho visto) di pubblica con sigla MC/C...2 punti
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Come dice giustamente @chievolan, ecco un esempio romano e per l'esattezza un denario di Adriano: Arka Diligite iustitiam2 punti
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Tema di sicuro interesse. Proporrei a questo riguardo di restringere il tema a una sola tipologia per volta, per meglio valutare le banconote in base al loro ciclo produttivo; ad esempio, nelle 100 lire barbetti cambia la qualità della carta non solo tra quelle matrice e il tipo modificato, ma anche tra quelle degli anni ‘10 e ‘30; oppure cambia la qualità di stampa per le banconote prodotte a L’Aquila da quelle di Roma. Perdonate la pedante pignoleria ma credo sia un dettaglio non trascurabile a mio parere. Per l’appuntamento credo che se non si fissa un giorno e un’orario ognuno aspetta l’altro “e non si fa mai giorno” PS. Dimenticavo: come altri argomenti si potrebbe parlare di due banconote ricercate è molto costose: il 50 Lire Buoi e il 25 Lire Aquila. Difficili non solo da trovare belle, e quindi anche da valutare nella loro qualità (consistenza della carta, assai fragile, e qualità dei colori per il 50 lire)2 punti
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Vorrei trattare di uno dei tesori in argento del mondo tardoantico più belli e più misteriosi che conosco: parlo del tesoro di Seuso. Dedico questa discussione all'amico @Adelchi66 (e alla mia mamma) spero che sia di tuo gradimento. Questo tesoro non è solo meritevole di interesse per i suoi straordinari pezzi ma soprattutto per le modalità di rinvenimento e per la sua avvincente storia, ma molto iniziamo con ordine. Di questo tesoro si è sentito parlare la prima volta nel 1990 quando alla Sotheby’s sono stati messi all’asta oggetti in argento risalenti al periodo romano (IV secolo d.C.) e la cui proprietà era stata attribuita a Seuso, dalla dedica incisa su uno dei piatti. Siccome non si è potuta identificare con esattezza la provenienza dei reperti, la Casa d'aste pubblicò un invito per ricevere notizie utili, al quale risposero il Libano, l'Ungheria e l’ex Jugoslavia. In definitiva i preziosi oggetti in argento sono rimasti di proprietà del nobile inglese Lord Northampton: tra piatti e brocche di finissima fattura e i più bei esempi di argenteria artistica d'epoca romana, i quattordici pezzi pesano più di 30 chili. Il loro valore di mercato è stimato sui 40 milioni di sterline. La storia del ritrovamento, del trafugamento e della sorte definitiva di questo tesoro non è finita, perché si tenta ancora di rispondere a tante incognite. https://vodnjandignano.com/index.php?option=com_content&view=article&id=93&Itemid=447&lang=it L'potesi più verosimile delle tre (Libano, Ungheria ed ex-Jugoslavia) è che il tesoro provenga dalla Pannonia (attuale Ungheria), poichè l'unica indicazione geografica che vi appare è il lago 'Pelso', che è il nome latino del Lago Balaton in Ungheria. I pezzi, tutti prodotti tra il IV e il V secolo dopo Cristo, erano stipati in un calderone di bronzo databile tra il VI-VII secolo dopo Cristo che ha preservato dall'ossidazione il suo contenuto ed ha restituito l'argento in perfetto stato di conservazione. L'ipotesi più plausibile è che il tesoro sia stato sotterrato al tempo delle conquiste arabe del VII secolo d.c. Il tesoro prende il nome di Seuso dall'iscrizione in latino sul medaglione centrale di un grande piatto e che permette di identificare il personaggio ('che questi piccoli contenitori, o Seuso, ti appartengano per molti secoli e servano degnamente i tuoi discendenti' , 'HEC SEUSO TIBI DURENT PER SAECULA MULTA POSTERIS UT PROSENT VASCULA DIGNA TUIS' ). Il medaglione centrale ha un'incisione decorata a niello con la rappresentazione di scene della caccia e del banchetto di Seuso. Altre scene di caccia sono sul bordo del piatto (del diametro di 70,5 cm.). Il tesoro è costituito complessivamente da 14 oggetti d’argento e, oltre al piatto di Seuso, comprende; - altri quattro piatti di diversa misura, - cinque brocche di varia misura con ansa verticale, lavorate a sbalzo o a niello, - un’anfora sbalzata con la raffigurazione di un corteo dionisiaco, - due situle sbalzate con scene tratte dal mito di Ippolito e Fedra, - un recipiente cilindrico con coperchio conico sbalzato con scene della toletta di una signora. http://www.silvercollection.it/tesoro.html Il tesoro dovrebbe essere stato scoperto da un giovane soldato ungherese che svolgeva dei lavoretti da agricoltore di nome József Sümegh attorno agli anni 1975–76 nei pressi dell'attuale cittadina di Polgárdi (che ricordo molto vicina alla città romana di Gorsium). József Sümegh dopo aver fatto questa scoperta straordinaria, non disse nulla alle autorità e vendette il tesoro sottobanco al mercato nero (per questa ragione o altre a questo collegate il giovane fu ucciso misteriosamente). Dopo vari passaggi di proprietà (direi più propriamente possesso in quanto il tesoro è stato trafugato) poco chiari il tesoro entrò nelle disponibilità del settimo Marchese di Northampton, Sir Spencer Compton negli anni Ottanta. Il nostro Marchese per poter rivendere il tesoro al famelico Getty Museum di Los Angeles per 10 milioni di dollari chiese dei favori poco chiari all'ambasciata libanese in Svizzera la quale gli fornì la documentazione che affermava che il tesoro era stato originariamente trovato nelle regioni di Tiro e Sidone in Libano. Ma l'accordo fallì per qualche ragione e il tesoro fu messo in vendita allora a New York nel 1990 da Sotheby's, descritto come proveniente da "quella che una volta era la provincia della Fenicia nell'Impero romano-orientale". Tralasciamo poi le varie azioni legali che si susseguirono tra i vari governi dei diversi Paesi coinvolti, fino a giungere alla data del 2014 quando il governo ungherese presieduto da Orbán acquistò la metà del tesoro, cioè 7 pezzi in argento, e poi ancora nel 2017 completò l'acquisto, riportando tutti vi pezzi in Ungheria. Il primo ministro dichiarò, e penso a ragione, che questo tesoro si deve considerare proprio come "argenteria di famiglia" per gli Ungheresi. https://m.facebook.com/visitadibudapest/posts/817363821774347 Il tesoro si compone nello specifico in: 1- piatto da caccia o di Seuso (decoro argento, dorato e niello), larghezza 70,5 cm, peso 8873 grammi 2- piatto di Meleagros (argento, con decoro inciso e sbalzato), larghezza 69,4 cm, peso 8606 grammi 3- piatto di Achille (argento, inciso e sbalzato), larghezza 72 cm, peso 11.786 grammi 4- piatto geometrico (argento, con decorazione niello), larghezza 64,2 cm, peso 7150 grammi 5- anfora (con tappo d'argento), altezza 38,5 cm, peso 2506 grammi 6- brocca decorata con scene dionisiache (argento dorato sbalzato), altezza 43,5 cm, peso 3000 grammi 7- brocca con scena di animali da circo (argento dorato, con decorazione niello), altezza 51 cm, peso 3983 grammi 8- secchiello A facente parte del set Hyppolitus, altezza 22,7 cm, peso 4436 grammi 9- secchiello B facente parte del set Hyppolitus, altezza 22,9 cm, peso 4478 grammi 10- brocca facente parte del set Hyppolitus (con coperchio, argento dorato sbalzato), altezza 57,3 cm, peso 4051 grammi 11- brocca geometrica A, altezza 52,8 cm, peso 2804 grammi 12- brocca geometrica B, altezza 55 cm, peso 2671 grammi 13- bacinella lavamani, larghezza, 45–46,8 cm, peso 2118 grammi 14- scatola di profumo con coperchio conico apribile (argento goffrato), altezza 32 cm, peso 2051 grammi 15- ed infine il calderone in rame nel quale il tesoro è stato nascosto, altezza 32,5 cm, larghezza 83,5 cm. https://en.m.wikipedia.org/wiki/Seuso_Treasure https://www.academia.edu/37044623/Reading_the_Seuso_Hunting_Plate_Text_Image_and_Identity_in_the_Later_Roman_Empire1 punto
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Ciao a tutti, chiedo il vostro parere per questo Forte del III tipo (nuovo MIR nr 284) avente tre anellini , anzichè quattro, attorno alla K del rovescio. Vi è un a nota all'interno del Cudazzo in relazione a questa moneta, dove viene indicato che il Simonetti ne segnala un esemplare della stessa variante. Vi allego le foto e attendo le vostre opinioni, grazie.1 punto
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Grazie ad un amico ho avuto il piacere di inserire in collezione il Cofanetto con le Medaglie riproducenti le monete battute dalla Zecca di Aosta1 punto
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Ho dato una occhiata al Simonetti, ma non indica la provenienza della moneta in questione... Probabilmente era una moneta presente nella sua collezione.1 punto
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Non è una moneta comune tuttavia mi è capitato di vederne in asta alcune con basso contenuto di argento e quindi piu' assimilabili ad un follis ed altre con percentuale di argento ben piu' alta e quindi piu' vicina ad un argenteo. Questa è la mia che mi sembra piu' vicina ad un argenteo. Il motivo di queste percentuali differenti non me lo so spiegare, il Seaby nel Roman Silver Coins la inserisce tra gli argenti, tuttavia rimane una moneta misteriosa. saluti maumo1 punto
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Non mi ricordo se già postato, ma ci sarebbe anche questo. Probabile C retrograda.1 punto
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TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: Francia ANNO: 2021 TIRATURA: 7.500.000 CONSERVAZIONE: SPL LOCALITÀ: Milano NOTE: NEWS!!1 punto
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Ciao, anche per me la moneta è autentica e con rilievi poco consunti?. ANTONIO1 punto
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Nessuna caccia alle streghe, esiste una normativa ed è bene informare. Quando siamo di fronte ad una moneta antica e si leggono le parole "trovata" e "pulita" un approccio cautelativo è doveroso.1 punto
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Al momento non mi è possibile...1 punto
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Repetita iuvant: Attendiamo maggiori informazioni in merito al "ritrovamento"1 punto
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La moneta sembra essere porosa e la patina verde discontinua e poco "legata" alla base del metallo. Io consiglio di non fare nulla. In questi casi anche un semplice lavaggio con acqua o acqua e sapone può rimuovere il poco che resta della patina ed erodere ulteriormente il metallo.1 punto
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Buon giorno, nel lavoro a firma di Michele Pannuti, Le monete auree borboniche napoletane del XIX secolo, presente nel Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano (Gennaio - Dicembre 1963), tra i cataloghi d'asta consultati dall'Autore, è citato il seguente: Collez. Philippe de Ferrari La Renotière - parte III: Monnaies italiennes 1782-1880. Parigi, 1925.1 punto
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Ho conosciuto bene Domenico Rossi. Oltre a una conoscenza vastissima aveva anche una passione enorme. Ed era estremamente pignolo. Sono convinto che il catalogo di Varesi l'abbia coprretto più e più volte. Il fatto che non sia presente nel titolo dell'asta non significa che non si conosca il proprietario delle monete. @numa numa Non mi dire che non sai chi è l'eines Kunstfreundes della vendita Leu-M&M del 28 maggio 1974? Quindi sarei propenso a credere a Rossi, fino a prova contraria sicura... Arka Diligite iustitiam1 punto
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100000 lire Manzoni ,Altra tipologia di banconota molto utilizzata per riproduzioni pubblicitarie buona serata a tutti !!1 punto
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Trovo sempre intriganti questi motti latini: gradei sumus qd sumus, cioe': per grazia di dio siamo quel che siamo ( cioe' siamo re!)1 punto
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Niue 2020 Anno del topo - 5 dollari in argento La particolarità curiosa non sta nella moneta coniata per l'occasione ma nel certificato di autenticità realizzato in argento 999 (1/10 di oz. gr. 3,11). Ogni certificato è serializzato ed ha il corso legale del valore di 25 centesimi.1 punto
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Ciao, non è una medaglia. È un token, un gettone da gioco. Valore trascurabile, di solito sono scambiati per meno di 10 euro. https://www.ebay.it/itm/Gettone-Jeton-Token-con-contromarca-Contremarque-RF-Victoria-Regina-/254364187692?mkcid=16&mkevt=1&_trksid=p2349624.m46890.l6249&mkrid=724-127637-2357-0 Buona domenica1 punto
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Grazie Sku mi hai rinfrescato la memoria. I deka Weiss dichiarati alka fine falsi ( il che lo ha salvato dalla galera) . L’ottima analisi du Acraf ( da notare il particolare degki artigli dell’aquila che afferra la lepre). Infjne e’ stato divertente rileggere le vacuità affabulatorie contrabbandate da piakos come analisi artistica ma definite argutamente da numizmo come ‘aria fritta’ …?1 punto
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Buonasera a tutti, vorrei aggiungere anche una mia moneta (anche se molto consunta). Un Grosseto con la legenda obliterata di papa Clemente XI della zecca di Ferrara con al retro San Giorgio. Tiziano1 punto
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L'Ucraina di oggi è il prodotto delle varie regalie che l'Unione sovietica ha concesso, in quanto ha parti di Russia, di Polonia , di Ungheria e di Romania. Inoltre ci sono anche altre etnie come lituani, bulgari, kazaki, turchi... Il problema quando qualcuno vuole modificare i confini , soprattutto in certe aree geografiche, è che anche altri potrebbero essere tentati a partecipare alla spartizione. Anche perché l'idea è: se lo fa lui perché non posso farlo pure io?1 punto
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Grazie per queste informazioni interessanti. Senza dubbio è una sua/loro speranza, ma l'obiettivo principale secondo me è mettere sotto pressione l'UE stessa per arrivare a delle trattative per l'allentamento delle sanzioni (almeno di quelle unionali). E' un gioco rischioso, perchè se noi non cediamo si potrebbe verificare che al "datore di lavoro" del Luka a Mosca sorgano altri dubbi su chi è meglio tenere alla guida del paese, come già successo tempo fa. Da qualche mese la Bielorussia ha ripreso il percorso d'integrazione con la Russia iniziato nel 1999 ma fin'ora rimasto senza seguito, e integrazione con la Russia significa anche ulteriore voce in capitolo di Mosca sul governatore bielorusso. Se poi l'eccesso di casino attirasse anche l'attenzione degli USA/NATO sarebbe un problema ancora più grande.1 punto
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Eccomi... Allora il problema è esploso nelle ultime settimane. Una decina di giorni fa sono entrati in territorio polacco tre uomini in divisa e bene armati. Sono stati riaccompagnati al confine con la Bielorussia. Il problema è che, pur essendo vestiti da militari, non avevano mostrine nè documenti che attestassero la loro identità. Sono stati chiamati come ''uomini in verde'' come quelli comparsi in altre terre... Poco prima c'erano state delle scaramucce al confine con spari a salve. Poi sono arrivati i profughi. Non so se ricevono pastiglie, ma sicuramente qualcuno li aiuta con tronchi di legno che vengono buttati sopra il filo spinato per creare dei ponti. Non credo che questa sia la sede opportuna per parlare in generale del problema dei profughi, problema molto complesso e di difficile soluzione. Qui vorrei limitarmi ai fatti. Destabilizzare la Polonia, come qualche giornalista italiano ha scritto, non credo che sia l'obiettivo di questa operazione e non lo ritengo attuabile. Non dimentichiamo che lo stesso problema l'ha anche la Lituania. Credo invece che sia possibile l'obiettivo di peggiorare i rapporti della Polonia e della Lituania con l'Unione Europea. Infine vorrei raccontarvi un episodio. Nel 2006 sono andato in Bielorussia passando in auto il confine. Non so quanto lunga fosse all'epoca, ma il confine aveva una rete alta circa tre metri con sopra il filo spinato. Poi dopo uno spazio di circa tre metri un'altra rete sempre alta tre metri e filo spinato sopra. Nello spazio tra le due reti camminavano pattuglie composte da due soldati polacchi con un cane. La sicurezza dei confini era stata una delle condizioni per l'ingresso della Polonia nell'Unione Europea... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Per condivisione... ALBANIEN ALBANIEN - Ahmed Bey Zogu-Zogu I. (1925-1939) Lek 1927 R, Rom PROVA / Probe K M Pr18; Pagani 820 RR f.stplfr.1 punto
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2. Demetra tra chora Katanaia ed Etna: l'evidenza archeologica ... La Demetra effigiata sul R/ del bronzetto catanese da me postato qui sopra, potrebbe raffigurare il "signum … perantiquum", l'antichissimo simulacro di Demetra fatto trafugare in modo empio da Verre dal tempio ad essa dedicato (Cicerone, in Verr. 4,99-100). Il tempio era servito da nobili e virtuose sacerdotesse ed era inibito agli uomini: in esso infatti si tenevano cerimonie di tipo misterico riservate alle sole donne. Il passo di Cicerone troverebbe conferma nel rinvenimento nel 1959, da parte di G. Rizza, di un ricco deposito votivo nella Piazza San Francesco a Catania, con ogni probabilità pertinente al Santuario di Demetra, localizzabile poco più a monte. A questo riguardo esiste un rilievo frammentario della fine del V secolo aC, realizzato in marmo pentelico e recante un'iscrizione dedicatoria a Demeter e Kore: DAMATRI KAI KORAI (vedi in alto a sinistra sul rilievo). Il rilievo era stato rinvenuto da Libertini negli anni '30, tra le fondazioni del Palazzo in cui aveva allora sede la Banca d'Italia e in cui oggi si trova la Questura. In esso appaiono le due dee: Kore nell'atto di sollevare il lembo della veste, un peplo dorico con kolpos e apoptygma; Demetra mentre regge una lunga torcia che poggia a terra ... Ai piedi di Demetra si distingue chiaramente un rialzo del terreno – normalmente interpretato come un focolare o un piccolo altare – nel quale si può invece benissimo riconoscere grazie alla vistosa cavità centrale, l'indicazione sintetica del cratere del vulcano! E' probabile che il rilievo sia stato realizzato ad Atene: l'immagine delle due divinità ricalca chiaramente i tipi statuari creati per il Santuario di Eleusi, sede dei celebri Misteri delle due Dee. In occasione della spedizione in Sicilia del 415 a.C., Atene strinse alleanza con Catania contro la dorica Siracusa: il rilievo potrebbe essere quindi espressione del legame stretto in questa occasione tra le due città di stirpe ionica. E' facile pensare che lo scultore ateniese, ponendo sul rilievo destinato a Catania l'indicazione del cratere dell'Etna accanto all'immagine delle due dee eleusine, volesse celebrare l'alleanza tra Atene e Katane facendo leva, al di là della comunanza di stirpe, sull'appartenenza ad un'unica geografia sacra disegnata dalle divine peregrinazioni di Demetra. Immagine del rilievo copyright e cortesia: "In Ima Tartara. Miti e Leggende delle Grotte dell'Etna, a cura dell'archeologo Francesco Privitera e del presidente del Centro di Archeologia cretese Vincenzo La Rosa." Valeria (continua)1 punto
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La collocazione delle 16 emissioni bronzee dell'ultima monetazione di Katane, un problema aperto: alcuni accenni in tre saggi disponibili online Il Manganaro aggiunge inoltre che secondo un criterio ponderale questa emissione potrebbe risalire al primo posto. Tuttavia a porre questa emissione n. 11, e pure la n. 14 del III/IV Gr., tra quelle più recenti, concorrerebbe il rinvenimento di 4 esemplari di Katane (due assai logori con Testa gianiforme/Demetra - n.11, III Gr., e due leggibili con Zeus Ammone/Iside Dikaiosyne - n.14, IV Gr.) nel ripostiglio di Megara Iblea (1949), databile per un esemplare poco circolato del Municipium Hennae intorno al 40-36 a.C., negli anni di Sesto Pompeo. Fonte: La prima (metà V sec. a.C.) e l'ultima (44-36 a.C.) emissione degli Hennaioi in gloria di Demetra di G.Manganaro, 2007. Interessante la nota 39 dove il Manganaro, pur ribadendo come problema aperto la collocazione delle 16 emissioni bronzee dell'ultima monetazione di Katane, confuta, giudicandola troppo alta, la cronologia presentata da M. Casabona ("Le monete di Catana ellenistica fra Roma e le influenze orientali", 1999) e aggiunge che a suo modesto avviso una "distribuzione delle emissioni di Katane in 3 Periodi ed entro ognuno di essi in fasi, a partire dal 216/215 – 206, 205/200 – 187, 187–170 a.C. circa, resta solo un auspicio: bisogna attendere e ricercare sicuri puntelli." M. Caccamo Caltabiano a questo proposito scrive invece (in nota 46, "Dalla moneta locale alla provinciale? La Sicilia occidentale sotto il dominio romano"): "Tale cronologia risulta dall'analisi puntuale delle serie catanee condotta dalla mia allieva M. CASABONA, Le monete di Catana ellenistica fra Roma e le influenze orientali, RIN, C, 1999, 1-34 che discute la cronologia proposta da G. MANGANARO, La monetazione di Katane dal V al I sec. a. C., in «Catania antica. Atti del Convegno S.I.S.A.C., Catania 1992», a cura di B. Gentili, Pisa-Roma 1996, 303-321, 314-315, basata ancora sull'attribuzione delle serie bronzee di norma semionciale posteriormente alla legge Plautia Papiria degli anni della guerra sociale, supra, n. 9. Coincide invece, con quanto già sostenuto da MANGANARO, ibid., 313-314, la nostra opinione di interpretare quali assi le serie romano-siciliane con testa di Giano al diritto." Anche la datazione del I sec. a.C. dello standard semionciale basata sul tesoretto di Megara sembrerebbe messa in discussione dalle nuove proposte di cronologia del tesoretto stesso secondo le quali potrebbe essere di non molto posteriore agli inizi del II sec. a.C. o non più tardo della sua prima metà. (Vedi M.Caccamo Caltabiano, "La cronologia del municipium di Henna. Discordanza tra il dato numismatico e quello storiografico", citazione in nota 51 in questo articolo di C. Mangano). Valeria (continua)1 punto
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Sull'ultima monetazione bronzea di Katane, oltre ai simbolici Pii Fratres di cui vi ho già parlato, compaiono riferimenti ai culti cittadini in onore sia di divinità tradizionali – quali Apollo, Poseidone, Demetra, Dioniso e il suo tiaso, Hermes, il fiume Amenanos, Afrodite, i Dioscuri - come pure di divinità egizie (Zeus Ammone, Serapide, Iside). Questi culti di origine egizia, penetrati a Catania attraverso il porto, testimonierebbero il persistere di stretti rapporti tra la Sicilia e l'Egitto tolemaico. Qui vi voglio presentare un delizioso bronzetto con Demetra, divinità strettamente connessa alla chora Katanaia e all'Etna…. A riprova di questo, concorrono le evidenze numismatiche ed archeologiche, nonché i molteplici riferimenti letterari e mitici. 1. Demetra tra chora Katanaia ed Etna. Il documento numismatico: il Chalkous Serapis bifronte/Demetra L'esemplare che vi propongo pesa 11,83g. e proviene dalla David Freedman Collection. Al dritto compare Serapis bifronte, con polos e tre monogrammi riferibili ai curatori della zecca cittadina. In Serapide (quale figura sincretica corrispondente all'Osiride egizio e a Hades greco/Plutone romano), oltre all'originale connotazione di divinità ctonia, ritroviamo anche l'espressione della prosperità; entrambi questi attributi ne rafforzano il legame con Demetra, dea delle messi e madre della Signora degli Inferi Persephone. E proprio Demetra compare sul rovescio del nostro bronzetto, con due spighe e una lunga torcia; intorno, l'etnico. Riferimenti: SNG ANS 1302; Calciati III pg. 101, 14. L'immagine, cortesia acsearch.info, è stata da me elaborata con l'aggiunta dei monogrammi sciolti dal Manganaro rispettivamente in Eryou (5) ed Ephedios (6) a sinistra, Litheus (7) in orizzontale a destra. Il Manganaro in "La monetazione di Katane dal V al I sec. a.C." (Catania antica. Atti Convegno della SISAC, a cura di Br. Gentili, Catania 1992) lo pone al n. 11 del III gruppo, e su base tipologica lo classifica un as, in analogia alle emissioni dei questori in Sicilia dove sul D/ compare il bifronte per indicare il valore di Asse. Ecco la definizione di chalkous di M.Caccamo Caltabiano: "… nel sistema ponderale greco indicava l'ottava parte dell'obolo e in quello siciliano corrisponde all'oncia, dodicesima parte della litra. Ben lontana ormai da quella di g. 108 del V sec. a.C., nel III sec. a.C. la litra ha subito numerose riduzioni analoghe a quelle dell'asse romano." Anche Alberto Campana nel suo articolo "Il Chalkous a Rhegium" (PN n. 120) sottolinea come la crisi monetaria innestata dalla guerra annibalica abbia determinato diversi aggiustamenti metrologici, attraverso frequenti svalutazioni, sia nella moneta greco-siceliota, sia in quella romana. Una conseguenza fu che anche il chalkous finì con l'identificarsi con l'uncia romana in ambiente greco. Gli sviluppi apportati da A. Campana. Nell'articolo "Il Chalkous a Katane" (Panorama Numismatico n. 129, 1999) lo studioso ribadisce come Katane sia stata assoggettata al dominio romano e solo indirettamente coinvolta in vicende belliche contro Annibale. In particolare riporta una testimonianza poco nota di Livio (27,8,19) secondo cui nel 209 a.C. tutto il frumento che i Romani riuscivano a requisire in Sicilia veniva inviato a Roma oppure trasportato a Katane per rifornire gli eserciti che si apprestavano ad operare a Taranto. Da questa testimonianza si potrebbe dedurre che in quegli anni Katane doveva avere raggiunto una notevole importanza strategica nello smistamento di vettovaglie presso le truppe di occupazione romana. Riguardo alle 16 emissioni bronzee di Katane, propone inoltre una risistemazione basata sia sulla tipologia adottata che sulla progressiva riduzione ponderale. In particolare colloca il bronzo di Serapis bifronte/Demetra di cui stiamo discutendo (ricordo che l'esemplare da me postato pesa 11,83 g) al numero 10 (peso 13,34-5,90 g., con media di circa 9,0 g) nella serie n.6, facente parte del II Gruppo insieme alle serie 7 e 8, tutte caratterizzate dall'assenza di segni di valore e dalla presenza di monogrammi, nonché ispirate ai culti di Serapide ed Iside o a quello di Dioniso (vedi indietro il bronzo Dioniso/Fratelli Pii). Riguardo alla loro metrologia, il Campana la definisce incerta: "probabilmente sono semissi unciali, emessi dopo la fine della guerra annibalica, all'inizio del II secolo a.C., quando grazie alla ricostruzione postbellica il piede bronzeo fu di fatto stabilizzato al livello unciale." (continua)1 punto
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Le due statue dei Fratelli Pii Anfinomo e Anapia, erette nell'agorà cittadina, sono ormai il simbolo di Katane tanto che compaiono ai lati di Nettuno anche su un denario di Sesto Pompeo del 43-40 a.C. Secondo il Manganaro tale scelta implicherebbe il controllo pompeiano di Katane. Nel marzo del 44 a.C. vi fu una disastrosa eruzione che causò distruzione e caduta di ceneri su Katane. Vi sono buone ragioni per ritenere che Sesto Pompeo stesso abbia assistito a quell'eruzione. Narra Appiano che l'Etna fece orrendi fremiti e lunghi muggiti e che i fuochi vomitati dai crateri sommitali con il loro splendore atterrirono l'esercito accampato tra Milazzo e Capo Peloro …. Più tardi intorno al 20 d.C., un Pius Frater comparirà come contromarca pure su logori sesterzi e dupondi di Augusto. Su questo dupondio di Augusto: (esemplare 144 gr 14,93, Tavola XIV in G. Manganaro - "La Monetazione di Katane dal V al I sec. a. C.") compaiono addirittura due contromarche con l'effige di un Pius Frater col genitore sulle spalle. Valeria (continua... :rolleyes:)1 punto
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