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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/22 in tutte le aree

  1. Gentile @Emily09, non entro nel merito della moneta di cui non saprei dire nulla, interessandomi di monetazione romana imperiale. Tuttavia mi preme dirle qualcosa. Da come ho visto lei e' un* nuov* utente, quindi posso comprendere che all'inizio ci si trovi un po' spaesati. Vorrei quindi aiutarla spiegando in maniera sintetica come si formula correttamente una richiesta di identificazione (c'e' tutto sul regolamento, ma si sa, ahimè, pochi lo leggono): - si mette un titolo appropriato, evitando titoli generici o ad effetto - si formula una richiesta chiara circa quello che si vuole sapere - si allegano fotografie il più possibile nitide del dritto, del rovescio e del bordo - si inseriscono dati fondamentali quali tipo di metallo (se noto), peso e diametro della moneta. - alla fine della richiesta, si porge un cortese saluto ed anche un ringraziamento. Quanto all'ultimo punto vorrei solo fare notare che chi scrive sul forum presta il suo sapere (ci sono anche tanti studiosi, esperti del settore, operatori....oltre ovviamente ai semplici appassionati come me) in maniera totalmente gratuita e nel tempo libero che ha a disposizione, magari assai poco dopo una lunga giornata di impegni vari. Ecco perchè un semplice ringraziamento o anche solo un cenno di saluto sono sempre graditi. Buona serata da Stilicho .
    7 punti
  2. Buongiorno, cinque bei aurei provenienti da uno scavo del 1939 in ottica preparazione alla II WW. Furono rinvenuti nell’area della fortezza legionaria di Isca Silurum che all’epoca era stata scarsamente interessata dalla presenza di costruzioni successive. http://www.caerleon.net/archive/photos/myrtle_excav.htm Sono conservate nel National Museum of Wales/Amgueddfa Cymru. https://museum.wales/collections/online/object/924b48c1-682f-3164-aa8c-c23fba3977bf/Caerleon-Myrtle-Cottage-coin-hoard/ La più antica è l’aureo in altro a sn nella foto di riepilogo. Dovrebbe essere una emissione abbastanza recente di Nerone (infatti è ritratto assieme al volto della madre). Qualcosa di simile: Aureo di 7,64 grammi (pre riforma) coniato a Lugdunum o a Roma nel 55. Al diritto busti accollati di Nerone e della madre Agrippina: la legenda recita NERO CLAUD DIVI F CAES AUG GERM IMP TR P COS. Al rovescio quadriga trainata da elefanti, sulla quale vi sono le statue di Augusto e Claudio, con la legenda AGRIPP AUG DIVI CLAUD NERONIS CAES MATER: a lato della quadriga EX S C. Cohen 3, R.I.C. 6. (a) Questo splendido aureo è stato coniato quando ancora Agrippina Minore reggeva le sorti dell’impero in nome e per conto del giovanissimo Nerone. https://www.panorama-numismatico.com/le-monete-di-nerone/#lightbox/1/ E’ quello che presenta più usura sui rilievi ( vedi i capelli sulla tempia di Nerone). A destra, un altro denario di Nerone, successivo di qualche anno (60-61 d.C.) RIC I, 23 Legenda: NERO CAESAR AVG IMP Tipo: Head of Nero, bare, right PONTIF MAX TR P VII COS IIII P P EX S C Tipo: Ceres, veiled and draped, standing left, holding two corn-ears and torch. http://numismatics.org/ocre/id/ric.1(2).ner.23?lang=it La serie si chiude con Domiziano Domitian, as Caesar, AV Aureus. Rome, AD 73. CAES AVG F DOMIT COS II, laureate head right / Domitian on horse left, raising right hand and holding sceptre in left. RIC 679; CBN 100-4; BMC 124-7; Calicó 812. 7.19g, 21mm, 6h. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1226&lot=775 Difficile che un legionario si sia scordato questo suo tesoretto. Rappresentava i suoi risparmi. E’ verosimile supporre che sia stato impossibilitato a farlo. Perché ucciso? Fatto prigioniero? In che occasione? Il luogo di ritrovamento ci consentono di poter formulare qualche congettura sui motivi della deposizione del gruzzolo. Rimosse dal contesto di ritrovamento sarebbero sì dei bei esemplari ma privi di un contesto storico in cui poterle inserire. Isca Augusta (o Silurum), attuale Carleon, fa parte del Galles e divenne sede della II Legio Augusta attrono al 75 d.C. quando Sesto Giulio Frontino intraprese la conquista del Galles (che fino a quel momento aveva retto l’avanzata romana, raccogliendo molti dei locali insorti). Fu edificato un primo forte in legno a vie perpendicolari con quartiere generale, residenza del legato, del tribuno militare, ospedale da campo, terme, botteghe, baracche per le truppe, granai e un anfiteatro. E’ possibile ritenere che lo sfortunato possessore sia stato ucciso durante le campagne degli anni 74-78 contro le tribù locali dei Siluri e degli Ordovici. Probabilmente azzardo non in un classico scontro campale ma in qualche imboscata, essendo la guerriglia la tattica favorita dagli autoctoni contro la forza dell'organizzazione militare romana. Saluti Illyricum
    3 punti
  3. Gentile @Alfredo Pezzilli, innanzi tutto benvenuto sul forum. Questa su cui ci troviamo e' una delle sezioni di approfondimento del nostro forum, in particolare quella riguardante le monete romane imperiali. Per le pure e semplici identificazioni (anche se spesso semplici non lo sono affatto, anzi!) esiste una sezione apposita: Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Per sua utilità, visto che e' un neo iscritto, le riassumo brevemente come si formula una identificazione: - si mette un titolo appropriato, evitando titoli generici o ad effetto - si formula una richiesta chiara circa quello che si vuole sapere - si allegano fotografie il più possibile nitide del dritto, del rovescio e del bordo - si inseriscono dati fondamentali quali tipo di metallo (se noto), peso e diametro della moneta. - alla fine della richiesta, si porge un cortese saluto ed anche un ringraziamento. Quanto all'ultimo punto vorrei solo fare notare che chi scrive sul forum presta il suo sapere (ci sono anche tanti studiosi, esperti del settore, operatori....oltre ovviamente ai semplici appassionati come me) in maniera totalmente gratuita e nel tempo libero che ha a disposizione, magari assai poco dopo una lunga giornata di impegni vari. Ecco perchè un semplice ringraziamento o anche solo un cenno di saluto sono sempre graditi. Ora sposto la sua richiesta nella sezione apposita. Buona serata da Stilicho
    2 punti
  4. Se avessi voluto una web cam la befana avrebbe provveduto in tempo sono io che non sono avvezzo a questi strumenti tecnologici del diavolo Se mi parli di fotomontaggi è tutto ok, ma per altro con il pc sono una schiappa, in ogni caso tenterò ______________________________________________________ Per rimanere in tema di horror, questa mia monetina da 3 piccioli di Filippo III° (1598-1621) avrebbe dovuto essere rotonda...
    2 punti
  5. Buongiorno Queste le dovevo metter giá dalle feste,ma poi le postai in altra discussione. Orrori per tanti motivi che sappiamo.... Biglietti/banconote per campi di concentramento per prigionieri. 50 e 10 pfennig,con tanto di timbro.
    2 punti
  6. Faccio il mio esordio nel 2022 con un pezzo banco horror che era nascosto in una scatola di scarpe...pensa te?:
    2 punti
  7. Ti suggerisco di guardare i post sopra, che danno indicazioni in merito alla tua domanda, in particolare questo di @Niconik:
    2 punti
  8. 1 punto
  9. Mah! Un consiglio... Visto che siamo ad inizio anno cambia l'immagine del tuo profilo, forse ti gioverà.....
    1 punto
  10. Ma quale Messina è di Modica e se non ci credi @nikita_ può fare la prova di assaggio?
    1 punto
  11. Sono normali "riempimenti" ed usura di conio. Eccoti un'interessante "prova" della Quadriga:
    1 punto
  12. Complimenti, moneta dal valore storico inestimabile. Purtroppo per me, visto che l'altissimo valore non è solo storico , resterà solo un sogno numismatico Un curiosità storica: oltre al marchio di zecca e rapide descrizioni su cataloghi, ci sono dei documenti più ufficiali che dimostrano che le monete sono effettivamente state coniate *a* Bologna invece che *per* Bologna (ovvero sempre nella zecca di Torino). Mi potrei aspettare ad esempio un regio decreto sabaudo per la movimentazione dei coni? Sono sempre stato affascinato dai ritratti e dalle legende su queste monete dei governi provvisori di Firenze e Bologna. Riassumendo: - per Bologna le monete da 5, 2 e 1 lira sono stato realizzate usando esattamente gli stessi coni, per dritto e rovescio, delle monete coeve del Regno di Sardegna, cambiando solo il messaggio politico - per Firenze, il ritratto della Lira è un unicum (ed è il mio preferito ) attribuito esplicitamente a Luigi Gori, mentre il rovescio è quello sabaudo - per le 2 lire di Firenze, il Gigante dice che "nonostante il dritto porti la firma di Ferraris i coni sono stati preparati da Gori".. Tuttavia, perchè avrebbe dovuto mettere la F. dopo aver realizzato un conio perfettamente identico all'equivalente sabaudo mentre tranquillamente la lira riporta la firma GORI? E' possibile che il commento del Gigante si riferisca solo al rovescio, che effettivamente è un unicum di quel periodo?
    1 punto
  13. Io ne ho trovato uno venduto da CNG, ma possono ben essercene altri in circolazione oltre a quello di @ewwe. Sicuramente l'asse è molto più raro del dupondio.
    1 punto
  14. Bronzo di Gallieno che raffigura al rovescio un tempio tetrastilo che contiene una statua di culto di Afrodite in piedi a sinistra (Leu Web Auction 18). Lot 1993. CARIA. Aphrodisias. Gallienus, 253-268. Tetrassarion (Bronze, 25 mm, 8.94 g, 6 h). AΥ KAI ΠO Λ ΓAΛΛIHИOC Radiate, draped and cuirassed bust of Gallienus to left, seen from behind. Rev. AΦ-P-O-[ΔI]/CIЄΩN Tetrastyle temple, containing cult statue of Aphrodite standing left. Mac Donald Type 224 (O267/R497). A very rare variety. Minor deposits, otherwise, very fine. Starting price: 50 CHF. Result: 90 CHF.
    1 punto
  15. Tienila ancora per qualche giorno in acqua demineralizzata, altre operazioni richiedono molta esperienza e vanno fatte solo da esperti
    1 punto
  16. C'è anche l'asse, apparentemente inedito in attesa di revisione del RIC, come questo: link
    1 punto
  17. senz'altro un sesterzio, potrebbe essere questo ... su Wildwinds, peso gr.24,39 Sestertius. 156-157 AD. ANTONINVS AVG PIVS PP IMP II, laureate head right / TR POT XIX COS IIII S-C, Fides standing left, holding two standards. Cohen 988. RIC 943
    1 punto
  18. Eccola. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  19. Ok, allora proviamo: domani sera alle 21 chi vuole/può clicchi su questo link: https://meet.jit.si/InnovativeEnterprisesReactLong
    1 punto
  20. La moneta malgrado non sia in alta conservazione e' comunque gradevole e di tutto rispetto e non stona di certo in una collezione in cui magari prevalgono conservazioni più alte. Fossi in te, visto anche il ricordo che ti lega all' acquisto di tuo padre opterei per monete che ancora ti mancano! Poi naturalmente il mio è solo un parere..
    1 punto
  21. Ciao Massimo, obiettivo importante. Concordo che il 5 lire che hai postato non sia all'altezza del resto della raccolta, ma ha comunque una storia unica. Penso che un po' di pazienza centrerai il tuo obiettivo. Molto più difficili sono le 2 lire per il Re Eletto, che in alta conservazione sono ancora più rare degli scudi. Speriamo di vederci presto Saluti Simone
    1 punto
  22. Tornando un attimo ai n. 1359 e 1367 ho una certa difficoltà ad accettare SM come Sacra Moneta e non come indicazione di zecca. Ma probabilmente è solo un'impressione... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  23. …alla prossima… si tornerà in oriente con il lungo regno di Teodosio II. Saluti Alain
    1 punto
  24. Anche su questo non mi faccio problemi perché mi anticipo sul lavoro e posso fare anche alle 21:00, stabilito un orario fattibile per tutti penso ci si possa organizzare....purtroppo mi piacerebbe andare a dormire come le galline ma ormai le ho mangiate tutte insieme agli orari?
    1 punto
  25. Per me si tratta della parte finale del colletto. (mi riferisco alla probabile C retrograda inferiore)
    1 punto
  26. E allora la tua impressione è sbagliata..
    1 punto
  27. Ah giusto: nel 2017 sono 15 anni dalla prima emissione del 2002, quindi il cambio volto-stemma è "lecito"; vedremo con il prossimo Pontefice (se eletto prima del 2032), se volto e stemma sono considerati paritetici. Quindi, tecnicamente, non ci sarà mai più una divisionale (o monete "comuni") con sede vacante, dal momento che si dovrebbe utilizzare per i successivi 15 anni lo stemma del cardinale Camerlengo e della Camera Apostolica (certo, se la SV durasse 15 anni, cosa improbabile, non ci sarebbero problemi )
    1 punto
  28. In questo esemplare vengono usati gli stessi punzoni per le T e la cifra 8 è pure un po' evanescente... E la moneta è a nome del successore, ovvero Pasquale Cicogna. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  29. Il REGOLAMENTO (CE) N. 975/98 cita testualmente: Articolo 1 septies 1. Le modifiche ai disegni riportati sulla faccia nazionale delle monete metalliche destinate alla circolazione possono essere apportate solo una volta ogni quindici anni, fatte salve le modifiche necessarie a impedire la contraffazione di valuta. 2. Fatto salvo il paragrafo 1, le modifiche ai disegni riportati sulla faccia nazionale delle monete metalliche destinate alla circolazione possono essere apportate qualora il capo di Stato a cui il disegno sulla moneta fa riferimento non sia nel frattempo cambiato. Tuttavia, il fatto che la carica di capo di Stato sia provvisoriamente vacante o occupata ad interim non dà diritto a tale modifica. Per cui la modifica del 2015 contrasta con il paragrafo 2, mentre la modifica del 2017 è in regola con il paragrafo 1: in sostanza si è passati dalla raffigurazione del capo di stato (indipendentemente dai vari cambi) ad una diversa immagine (lo stemma di Francesco) nel 2017, dopo 15 anni conformemente al regolamento, a questo punto dovrebbe rimanere almeno fino al 2032 anche in caso di cambio del pontefice a meno che lo stemma ed il volto facenti riferimento al capo dello stato non vengano considerati paritetici.
    1 punto
  30. Ma sembra a me o dopo il 9 ( per di più scavato ) manca il punto? Come da immagini dal link https://it.ucoin.net/coin/argentine_provinces-4-reals-1851/?cid=117129
    1 punto
  31. È, purtroppo, il solito falso da bancarella. Qui sotto la "moneta" postata a confronto con un esemplare autentico:
    1 punto
  32. Ciao! Complimenti per la moneta; le evidenze "particolari" che hai descritto, sono certamente curiose. Il rovescio con Santa Giustina potrebbe essere stato fatto in tempi differenti rispetto al diritto e quindi con punzoni differenti; sarebbe interessante constatare se la "T" citata ha caratteristiche uguali a simili monete coniate sotto il Doge precedente (ovviamente non è detto). La forma dell' "8" sembra proprio voluta. saluti luciano
    1 punto
  33. Esatto. Mi pare che all'epoca della Divisionale Sede Vacante del 2005, il Vaticano avesse ricevuto un bel richiamo dall'Unione Europea per aver fatto il "monello" trasgredendo le regole.
    1 punto
  34. Sarebbe un grande piacere! X me non ci sono problemi, poi @jaconico è l'ideatore di questo "progetto" e merita senz'altro di essere aspettato. Cmq incontrarsi in videochat non costa nulla e lo si può fare quando e quanto si vuole. X me anche mercoledì E giovedì. Anzi, vorrei aggiungere una cosa: predisporre un tema di discussione a priori rischia di rendere macchinoso l'incontro perché è inevitabile che ci sarà sempre qualcuno che avrà problemi a partecipare. Ad es., se il tema è "tendenze di mercato x l'Aquila e i Buoi", credo che la presenza de @ilnumismatico sia fondamentale (io non saprei cosa dire, non seguendo quelle tipologie in particolare) ma non mi pare che abbia dato la sua presenza x domani. Poi, se rimandiamo x uno diventa d'obbligo rimandare anche x gli altri, e così via fino alla paralisi. Meglio sarebbe adottare la strategia dell'iniziativa singola: chiunque voglia, con almeno 24 ore di anticipo (per dare modo agli altri di saperlo) pubblica un appuntamento in questa discussione, tipo "domani alle ore X sarò on line", poi a quell'ora pubblica il link alla videochat e chi c'è c'è. Sarebbe molto più agile e col tempo forse potrebbe crearsi una routine. Detto questo, ripeto: x me jaconico va aspettato, senza di lui non saremmo nemmeno qui a parlare di vederci. Poi dite voi. P.S. Approposito, in bocca al lupo @jaconico, mi raccomando, spacca!!!! ?
    1 punto
  35. Ecco la presentazione del libro da parte dell'Autrice:
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  36. Per questo genere di monetazione, come per le 100 Lire "piccole", siamo di fronte a quei casi in cui non c'è uniformità di veduta nei vari cataloghi. Delle 50 Lire Vulcano II° tipo, detto anche a modulo ridotto, ci sono diverse varianti. Le principali (secondo l'Attardi): con o senza rombo, con lobo orecchio rotondo o a punta. Poi del 1993 ci sono con il gambo lungo e 3 gambo corto (sempre con o senza rombo). L'evanescenza della testa di donna invece era una "caratteristica" abbastanza comune in tale genere di monetazione nelle prime annate. Poi ogni catalogo dice la sua. Sia per il grado di rarità, sia per il valore della moneta. Ad esempio il Gigante considera solo quelle con/senza rombo. Non fa nessun'altro tipo di differenziazione. Sul valore delle monete beh... anche le valutazioni sono discordanti! In taluni casi, come ad esempio per la 1993/94 senza rombo si va dai 5 ai 20 Euro secondo l'Attardi, per arrivare a oltre i 200-300 Euro secondo il Gigante. Per quella in oggetto, se fosse in FDC, si va da 1 Euro (Gigante) ai 20 euro (Attardi). PS: tra gli iscritti a questo sito, c'è l'utente @andrea78ts che può fornirti un parere professionale in merito. Credo anche sull'eventuale valore attuale della tua moneta.
    1 punto
  37. Un grazie non sarebbe male...
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  38. Una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Praehistorische Zeitschrift afferma che due dei celeberrimi copricapi ritrovati a Veksø, in Danimarca, sarebbero originari dell'età del bronzo nell'isola mediterranea Non portavano gli elmi con le corna, i vichinghi, nelle loro scorribande dalle gelide acque del nord fino a Gerusalemme. Dimenticate Asterix, gli illustratori del romanticismo e pure Wagner con il suo Anello del Nibelungo. Con una torsione storica di 180 gradi, tocca rivedere a fondo uno degli stereotipi più radicati dell'immaginario collettivo: sì, perché a sorpresa le tracce degli elmi cornuti portano in Sardegna. O almeno, questo è quanto afferma una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Praehistorische Zeitschrift, secondo cui due dei celeberrimi copricapi ritrovati a Veksø, in Danimarca, sarebbero originari dell'età del bronzo nell'isola mediterranea. Come ha spiega alla Cnn l'archeologa danese Helle Vandkilde, "per molti anni nella cultura popolare le persone hanno associato gli elmi di Veksø ai vichinghi, ma la nostra ricerca conferma che furono lasciati nelle paludi di quell'area danese nel 900 a.C., ossia quasi 3000 anni fa, molti secoli prima che i vichinghi o i guerrieri norreni dominassero la regione". Un vero e proprio viaggio nel tempo, quello degli elmi dominati dalle corna: secondo gli studiosi, l'immaginario del copricapo dominato dalle corna - "la quintessenza del guerriero", secondo la ricerca - nell'età del bronzo corre dalla Spagna sud-occidentale alla Scandinavia meridionale passando, appunto, dalla Sardegna. "Il che testimonia delle strette connessioni tra le grandi civiltà europee dell'età del bronzo", insiste Vandkilde, che arriva a parlare della "prima globalizzazione basata sul commercio a lunga distanza di metalli, idee e beni di lusso". E proprio le statuine bronzee sarde appaiono essere i parenti più stretti degli elmi di Veksø. Il "filo porpora" che collega le acque scandinave al Mediterraneo è ovviamente quello dei fenici, una sorta di rotta dei commerci e delle idee che andava dall'Atlantico al Mar Baltico. Dicono i ricercatori: quello degli elmi con le corna è stato un viaggio compiuto via mare, nel tratto di storia che va dal 1000 al 750 avanti Cristo. Ma si tratta di somiglianze indipendenti tra loro, "oppure sono frutto della trasmissione di idee fra diverse regioni?", si chiedono ancora gli studiosi della Praehistorische Zeitschrift. In tutt'e tre le aree, afferma la ricerca, l'elmo cornuto "viene utilizzato per esprimere potenza", e per quel che riguarda i manufatti di Veksø "sono ornati con simboli che dovevano assomigliare agli occhi e al becco di un uccello". A detta di Vandkilde, sia le corna dei tori che i volatili probabilmente sono simboli del sole: ebbene, un'iconografia simile si ritrovata appunto in Sardegna e nel sud-ovest dell'Iberia. "Non è certamente una coincidenza: ci deve essere stata una sorta di connessione", insiste l'archeologa. Ma dove nasce l'idea del vichingo sanguinario con l'elmo cornuto in testa? Ebbene, è un'idea "moderna": nel Seicento alcuni pittori iniziarono a rappresentare i germani in assetto di guerra dotati di corna animali, un'iconografia ripresa dagli artisti del romanticismo. La definitiva consacrazione arriva con l'"Anello del Nibelungo" di Wagner, dove sono le valchirie a portare corna di vacca attaccate agli elmi. Da lì il passo verso fumetti, cinema e serie tv è brevissimo: chissà se ora verranno aggiornati in salsa nuragica. https://www.repubblica.it/esteri/2022/01/10/news/elmi_vichinghi_sardegna-333354654/
    1 punto
  39. La moneta è stata attribuita alla zecca di Ake Tolomea dal Price, che l’ha catalogata al n. 3248, ma poi riattribuita alla zecca di Tiro da A. Lemaire. La coniazione è del periodo 332/1-328/7 a. C., al tempo di Menone o Menes, e il rovescio è caratterizzato nel campo a sinistra da |O (fenicio ‘K = ‘Ozmilk [re di Tiro]). L'esemplare presenta qualche debolezza di conio e dev’essere stato ripulito, ma per il resto a mio parere tutto ok. Un buon acquisto. apollonia
    1 punto
  40. Salve, allego articolo art cav AQ perlinato PDF.pdf
    1 punto
  41. Buongiorno gente. Oggi un bel 12 cavalli 1793 ; A.12.P. con la punteggiatura bassa e non sfalsata. Ottimo il dritto! Buona giornata.
    1 punto
  42. era tempo che non leggevo interventi di francesco77, bentornato !
    1 punto
  43. Va bene, se proprio insistete farò come volete voi, datemi pure nome e cognome, vi metterò in lista d'attesa, ma ormai dovreste saperlo anche voi che passare per la cruna dell'ago è molto, molto difficile. petronius
    1 punto
  44. Buona Sera a tutti, anche quest'anno il Circolo Numismatico Romano Laziale ha pubblicato la propria rivista annuale. La rivista sarà disponibile a partire da metà febbraio, intanto è possible prenotarla, al costo di €. 15.00 oltre spese postali alla seguente email: [email protected] Il IX volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2022”, conta ben 408 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 100 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. Il IX Quaderno di Numismatica comprende 16 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, Alla stesura hanno partecipato: Bernardino Mirra; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Gianluca Mandatori; Alessandra Parrilla; Blandor Abazi; Fabio Scatolini; Fabrizio Arpaia; Michele Guarisco; Eliodoro Vagliviello; Alessandro Giaccardi; Giuseppe Pandolfo; Davide Fabrizi; Antonio Cecere; Graziano Capponago Del Monte; Antonio Giovinale; Gian Franco Macri; Alessio Sena e Patrizia Di Monte. Patrizia Di Monte, Presentazione: Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2021, pochi purtroppo causa la pandemia che ha bloccato ogni attività mondiale. Si rammarica profondamente per la perdita, a volte prematura, dei tanti numismatici scomparsi nel funesto 2021, tra i quali alcuni lasciano una ben delineata orma nella storia della Numismatica moderna. Evidenzia, con profonda gratitudine, il Premio 2021 assegnato al C.N.R.L. dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici, come Miglior Circolo per la Diffusione della Cultura Numismatica. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale, senza il quale il IX Quaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Bernardino Mirra, Introduzione: Il prof. Mirra riflettendo sull’attuale situazione epidemica sottolinea i minori appuntamenti e convegni numismatici avuti nell’anno appena trascorso, soffermandosi particolarmente sul Veronafil, unico convegno ad essere stato completamente soppresso nel 2021. Fa notare, con compiacimento, la partecipazione di giovani numismatici alla stesura di Appunti Numismatici 2022, sperando che la loro passione, continuando negli anni, porti nuova linfa alla letteratura numismatica. Fabio Pettazzoni, Michele Chimienti, Serapide: Il nome di questa divinità, in greco Serapis (Σεράπις), deriva dalla fusione dei nomi delle divinità egiziane Osiride, in greco Osiris (Οσιρις) e Api, in greco Apis (Απις). Osiride, secondo la mitologia egiziana, era un arcaico re, che in seguito era divenuto una divinità. Aveva insegnato l’agricoltura e la religione. Molti erano i miti che lo riguardavano, nel più comune sarebbe morto assassinato e smembrato nel Nilo dal fratello Seth. Grazie alle pratiche magiche della moglie/sorella Iside sarebbe poi risuscitato e divenuto sovrano e giudice supremo dell’Oltretomba. Straordinariamente questo mito non ci proviene da papiri egizi o da testimonianze epigrafiche, ma è tramandato da Plutarco in un’opera intitolata “Iside e Osiride” del II secolo d.C. Gianluca Mandatori, La produzione monetaria di Suessa Aurunca: contesto storico e tipologie: A Sud-Ovest del vulcano spento di Roccamonfina, lungo il pendio tufaceo che declina verso il Golfo di Gaeta, poco distante dal corso del Garigliano, sul confine naturale tra il Lazio e la Campania, sorgeva l’antico abitato di Suessa Aurunca. Il presente contributo fornisce una panoramica, storicamente contestualizzata, sulle emissioni di questa importante colonia. Alessandra Parrilla, La storia di Tiberio, ovvero la vita di un uomo che divenne imperatore suo malgrado e che cercò sempre di allontanarsi da Roma: Parlare di Tiberio significa, in genere, descrivere un imperatore che non è stato in grado di suscitare particolare simpatia: succedere all’amato Augusto e aver consegnato Roma nelle mani dello spietato prefetto del pretorio Seiano, sono i due elementi che hanno contribuito ad alimentare i pettegolezzi, cui spesso gli storici credevano pur di creare una narrazione avvincente. Tuttavia, la storiografia moderna ha revisionato questa interessante quanto valida figura storica, mettendo in luce aspetti che, se attentamente valutati, consentono di spiegare e giustificare, o anche sfatare, fatti che, quando non falsi, vanno contestualizzati adeguatamente. Blandor Abazi, La dracma illirica di Apollonia della fase transitoria e l'Apollodenario o il denario apollineo: Apollonia d'Illiria continuò a fiorire anche sotto il dominio romano, come testimonia il famoso oratore Cicerone nelle sue Filippiche, definendola “Magna Urbs et Gravis” cioè: “Grande ed Importante Città”. Apollonia sotto l'imperatore Augusto, a differenza di Dyrrachium (l'odierna Durazzo) che divenne una semplice colonia romana intorno agli anni '30 a.C., ebbe il privilegio di ottenere lo stato di “Civitas libera et immunis” cioè: “Città libera e immune”, ossia l'autonomia municipale all'interno dell'Impero. L'afflusso dei denari romani nei principali mercati dell'Illiria e dei Balcani settentrionali provocò la svalutazione della dracma illirica, per uscire dalla crisi Apollonia emise un nuovo tipo di dracma, che non ebbe successo, e poi iniziò a introdurre “l’Apollodenario" o denario apollineo dopo la Guerra Civile Romana (49-45 a.C.) oppure intorno al 27 a.C. fino a 37 d.C. la datazione precisa è ancora incerta. Fabio Scatolini, Una rarissima tipologia di busto per la serie “codificata” della zecca di Siscia a nome di Massimiano e la datazione dell’emissione: Nel presente articolo verrà indagata una particolare tipologia di busto dell’imperatore Massimiano riscontrata su un’emissione di aureliani (o antoniniani riformati) della zecca di Siscia. Il RIC data questa emissione, a nome dei due diarchi, Massimiano e Diocleziano, al 289/290 d.C. L’analisi di ad una diversa datazione rispetto a quella proposta dal RIC. Fabrizio Arpaia, Il denaro infernale: Analizzando le culture e le tradizioni religiose, che si sono susseguite e che continuano a coesistere nell’era moderna, nonché il pensiero filosofico, che contraddistingue da sempre il genere umano, saltano all’occhio alcuni assiomi fondamentali che, a prescindere dal credo e dal pensiero, sono comuni a praticamente tutte le culture. Uno di questi, tra i più affascinanti, è il concetto di oltretomba: il mondo ultraterreno dove spiriti, anime, divinità risiedono e continuano post mortem a portare avanti la loro esistenza. Mihele Guarisco, Le monete di Sciacca: Grazie alla scoperta e corretta lettura di un documento riguardante le zecche siciliane di Messina, Palermo e Catania si è potuto accertare che anche a Sciacca, ed in modo particolare durante gli ultimi anni di regno di Federico il Semplice (1355-1377) furono coniate monete Eliodoro Vagliviello, Un denaro tornese civico circolato durante la prima Congiura dei Baroni: L’articolo tratta di un denaro tornese emesso e circolato nel Regno di Napoli durante la prima Congiura dei Baroni ed attribuito dubitativamente alla zecca di Alvignano. Partendo dalla moneta si passa a descrivere quel convulso periodo storico, successivo alla designazione a re di Napoli di Ferdinando d’Aragona, fortemente osteggiata dai nobili napoletani gelosi della loro autonomia che si ribellarono dando vita, appunto, a quella che sarebbe stata denominata “Prima Congiura dei Baroni”. Alessandro Giaccardi, La falsa moneta nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli (1521-1689): In questo articolo viene analizzato il falso nummario nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli all’epoca del viceregno spagnolo. Il periodo preso in esame inizia con il regno di Carlo V d’Asburgo e termina con quello di Carlo II di Spagna, ossia dalla prima all’ultima prammatica dedicata alla falsa moneta (1521-1689). Questo studio è l’ultimo di una serie che va a completare il falso nummario del Regno di Napoli dopo le pubblicazioni sulla falsa moneta del codice penale murattiano (1812) e del codice penale del Regno delle Due Sicilie (1819). Le prammatiche sono un coacervo di norme farraginose, ripetitive e contraddittorie che si è cercato di rendere il più possibile coerenti e comprensibili. Giuseppe Pandolfo, Il quarto di tarì nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Nuove proposte per una più precisa datazione: L’obiettivo di quest’articolo è quello di aggiungere un ulteriore elemento di datazione nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Tale elemento, dopo essere stato descritto, lo si applica alla moneta da un quarto di tarì, inquadrando ed ordinando cronologicamente le varie tipologie. Il punto di riferimento di questo lavoro è l’elencazione dei quarti di tarì presenti nell’opera di Rodolfo Spahr, ai quali si è cercato di dare una suddivisione tipologica relativamente alle diverse varianti da lui individuate. Davide Fabrizi, In una medaglia la storia della lotta del cardinale Giovanni Antonio Benvenuti contro il brigantaggio: In ricordo di Giovanni Antonio Benvenuti, delegato straordinario per le province di Campagna e Marittima per la lotta intrapresa (e vinta) contro il brigantaggio, in particolare contro il brigante Gasbarrone, definito all’epoca “nemico del genere umano”. Il ringraziamento della città di Frosinone impresso su di una medaglia. Antonio Cecere, Per una cronistoria del decennio napoleonico a Napoli attraverso le medaglie della Collezione ANPB: Un paio di anni or sono venne pubblicato a firma dello scrivente, per gli Appunti annuali del Circolo Numismatico Romano Laziale, un articolo sull’iconografia di una medaglia del 1799 per il ritorno dei sovrani a Napoli dopo la caduta della Repubblica Napoletana. Un racconto particolarissimo per una parentesi di soli sei mesi che investì il Mezzogiorno d’Italia, generatasi dall’esempio transalpino avvenuto dieci anni prima il fatidico 14 luglio del 1789. A duecento anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, sulla scia di quell’articolo, e di quella specifica vicenda filo-francese a sud della Penisola, si propone l’altra esperienza importata d’oltralpe, questa volta più duratura della precedente, che vide protagonista il Regno delle Due Sicilie: il Decennio Napoleonico. Graziano Capponago del Monte, La nascita del Franco svizzero. Una storia travagliata: Poche nazioni al mondo sono così misconosciute come la Svizzera. Di questo Paese, così vicino geograficamente, spesso si conosce ben poco e quel poco è retaggio di sentiti dire o luoghi comuni. Il mito schilleriano di Guglielmo Tell e di "un popolo di fratelli" nasconde una realtà estremamente variegata, per non dire frammentata ben oltre l'attuale suddivisione della Confederazione in quattro aree linguistiche (tedesca, francese, italiana e romancia) e 26 Cantoni. Una suddivisione che si riflette a tutti i livelli e, ovviamente, anche in numismatica. Antonio Giovinale, Le Medaglie Annuali del Beato Pontefice Pio IX (1846-1878): Il 16 giugno 1846, al secondo scrutinio, il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti venne eletto al soglio di Pietro con il nome di Pio IX. Iniziò così il più lungo pontificato della storia della Chiesa che si concluse nel 1878, dopo 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, con la morte del papa. In questo articolo verranno elencate le sue medaglie annuali. Gian Franco Macri, La serie di medaglie papali per i viaggi apostolici internazionali: La medaglia pontificia, anche quando questa è recente o addirittura contemporanea, è in grado di riservare delle inaspettate sorprese. È questo il caso della serie emessa dai pontefici, a partire da Paolo VI, per i viaggi pastorali internazionali, inaugurati proprio da questo papa nel lontano 1964 e proseguiti dai suoi successori. Alessio Sena, Errori di coniazione in progressione: La costante crescita del numero di collezionisti di errori di conia­zione sta portando alla luce sempre più monete interessanti, ai fini di studio e ricerca nell’ambito della numismatica. Con il passare degli anni si è evoluto il modo di collezionare e certificare questo tipo di monete. In questo articolo presenteremo una serie di monete straordinarie. Saluti Eliodoro
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  45. Che dire... complimenti per il pensiero al piccolo, a cui auguro tanti auguri. Se vai avanti con questo passo, per il 18° saranno d'obbligo le 5 Lire 1901. A parte le battute, ancora tante belle cose al piccolo e alla famiglia.
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  46. Ciao a tutti. Vi scrivo, visto l'argomento, per chiedervi cosa ne pensiate di questa medaglia ritrovata tra i cimeli del fratello della mia bisnonna. Qual è la storia di questa medaglia e quale potrebbe essere il suo valore? Grazie in anticipo a tutti per le risposte.
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  47. Buona serata “Galeas per montes” è lo specifico termine con il quale si indica una delle più impensabili ed epiche imprese che la Serenissima mise in opera durante le numerose guerre che, nel medioevo, la videro opporsi a Filippo Maria Visconti, signore del ducato di Milano. A Venezia “regnava” il Doge Francesco Foscari eletto nel 1423 e deposto con gran scandalo, in spregio alla leggi della Repubblica, dal "Consiglio dei X" nel 1457; furono 34 anni di guerre che costarono a Venezia lunghi e penosi sacrifici, con le finanze in "sconquasso" e le cui conseguenze si trascinarono nel tempo. Guerra guerreggiata e guerra diplomatica, dicono gli storici e la vicenda in parola rientra nelle strategie ingegneristiche-militari, che Venezia decise di attuare per sorprendere le truppe milanesi asseragliate a Desenzano e Peschiera. Il Visconti teneva sotto assedio Brescia e controllava la parte meridionale del lago di Garda, grazie alle suddette fortezze lacustri; l'unico modo per Venezia di soccorrere la città era quello di passare a nord del lago e così, il 4 gennaio 1439, salpò da Venezia una flotta costituita da 25 barche grosse, 2 galee e 6 fregate al comando dell'ammiraglio Piero Zen. La flotta imboccò le foci dell'Adige nei pressi di Sottomarina di Chioggia e lo risalì fino a Legnago e Verona per proseguire poi verso la chiusa di Ceraino, posta nella Vallagarina; dopodiché si diresse fino ai Lavini di Marco, una distesa di roccia calcarea posta a sud di Rovereto e poi a Mori, grazie all'impiego di sterratori, falegnami, carpentieri che costruirono una apposita strada foderata da assi di legno sulle quali far agevolmente rotolare le imbarcazioni imbragate in "macchine" poste su rulli. Tutte queste maestranze provvidero a livellare il terreno, togliere dal tracciato alberi e macigni, demolendo anche case e stalle se erano di intralcio. Raggiunto il piccolo lago di Loppio, le imbarcazioni vennero rimesse in acqua per un paio di chilometri; poi la flotta venne nuovamente tirata in secco e trascinata sul ripido pendio per il passo San Giovanni, per poi discendere verso Nago, attraverso la valle di Santa Lucia, per arrivare, finalmente, al lago nei pressi di Torbole. Schema del tragitto e relativa legenda (centrostudidialogo.com) 1- Venezia – La flotta esce dall’Arsenale 2- Imbocca la foce dell’Adige 3- Verona – Nell’Adige c’è poca acqua e sulle imbarcazioni vengono applicati dei “galleggianti” 4- Mori (Tn) – Il convoglio viene portato in secca attraverso macchinari appositamente costruiti 5- Viene trascinato fino al Lago di Loppio, 230 metri slm, poi supera il Passo di San Giovanni, a 264 metri 6 – Torbole (Tn) – Attraverso una discesa molto pericolosa arriva al Lago di Garda. Nell'impresa di trascinamento vennero impiegati ben 2000 buoi requisiti nelle località attraversate dal convoglio e in quelle limitrofe, nonché centinaia di persone tra marinai, rematori, militari e uomini dei luoghi, che dovevano indirizzare le navi e all'occorrenza frenarle, tramite gosse funi. Tutta la complessa operazione non fu particolarmente fausta, giacché le forze milanesi riuscirono a bloccare la flotta veneziana e catturandola in parte; giusto le due galee riuscirono a riparare a Torbole. Brescia non fu liberata, ma grazie al controllo della parte superiore del lago di Garda, Venezia riuscì a far giungere alla città le derrate e gli aiuti che gli consentirono di resistere all'assedio ancora per un anno. Nell'anno successivo Venezia organizzò una nuova squadra navale a Torbole, ben più numerosa della precedente, sfruttando il tracciato impiegato l'anno precedente e questa volta sconfisse i milanesi, guadagnando l'intero controllo del lago. Il costo dell'impresa è stato calcolato in 15.000 ducati d'oro. Evitando di farci venire il mal di testa, non consideriamo l'eventualità che si tratti di ducati di conto, ma reali; 15.000 ducati al peso medio ciascuno di gr 3,50, vuol dire 52.000 grammi (52 Kg) di oro puro. Se consideriamo il valore dell'oro puro in questo periodo, pari a ca. €. 51,00, risulta un esborso da parte della Serenissima di €. 2.652.000, con l'avvertenza che, a quei tempi, il valore dell'oro era ben superiore. Ducato d'oro a nome di Francesco Foscari saluti luciano
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  48. Per chi ama collezionare il Re Numismatico spesso e volentieri si è imbattuto nelle famose patine "a bersaglio" (o a coccarda). Controllando periodicamente monete che per svariati decenni hanno riposato in valigetta, mi sono accorto che il problema è piuttosto circoscritto a questo sovrano, e che le cause, molto probabilmente, andrebbero ricercate nella conservazione in PVC e/o nella tipologia di coniazione (pressione del conio,credo, in fase di coniazione). Non sto qui a riaprire vecchie discussioni su origini e cause delle patine a bersaglio e sugli estimatori delle medesime, una cosa sola attira la mia attenzione ed interesse: il plus valore di bellezza di una moneta con patina da vecchia collezione che mostra i segni del trascorrere del tempo, rispetto ad una pari grado (come conservazione) slavazzata e senz'anima!
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