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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/19/22 in tutte le aree

  1. Salve, chiedo gentilmente un vostro giudizio in merito alla moneta che documento in foto (27,54 gr). Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo.
    5 punti
  2. Ciao a tutti, tante volte sul forum ci si è posti la domanda di quali monete circolassero realmente in un dato momento del Regno d'Italia. La risposta spesso è stata affidata a ricordi di anziani... pagine di giornale... romanzi e racconti... fotografie... Ottime informazioni ma sempre caratterizzate da un certo margine d'incertezza. Stavolta in aiuto ci viene un procedimento penale del 1916 e relativa perizia della Regia Zecca per determinare se una moneta di Umberto I da 2 Lire del 1887 fosse autentica o meno. Questo ci dimostra in modo inconfutabile che nonostante regnasse Vittorio Emanuele III e fossero passati ben 29 anni dalla loro coniazione queste monete nel 1916 circolavano ancora e venivano tranquillamente accettate dalla popolazione. Saluti Simone PS un ringraziamento a @PriamoB che ha segnalato la mostra virtuale da cui poi ho potuto trarre questa informazione.
    3 punti
  3. Inserisco in discussione l'esemplare del 1858 aquilette capovolte con caratteri grossi al dritto e mancanza di punteggiatura al rovescio.
    3 punti
  4. Se @FFF ci sorprese con la bancomummia,ora abbiamo qui la moneta hamburger? Azzeccata qua dentro?
    3 punti
  5. Data l'offerta non congrua anche solo per il valore attuale dell'argento, consiglio di non frequentare più tale negozio.
    3 punti
  6. io correggerei la domanda.... qual è il più completo catalogo illustrato online di monetazione imperiale, che contenga il minor numero di errori?
    3 punti
  7. Salve a tutti, oggi voglio sottoporre alla vostra attenzione una serie molto particolare; si tratta dei "buoni" da 1-2-5-25 e 100 franchi al portatore, emessi nel 1850. Come riportato dalla scarna documentazione che ho trovato on line " In filigrana su tre righe “Prestito Nazionale Italiano”. Bolli della Repubblica Romana e del Comitato Nazionale Italiano. In alto il motto “Dio e Popolo – Italia e Roma”. L’8 settembre 1850 Giuseppe Mazzini costituì a Londra il Comitato Nazionale allo scopo di “affrettare l’indipendenza e la libertà d’Italia”. Pochi giorni dopo si aprirono le sottoscrizioni del Prestito per 10 milioni di Lire italiane, composto da buoni di 1, 2, 5, 25 e 100 Franchi al portatore, fruttanti l’interesse del 6%. Il denaro raccolto veniva depositato a Londra presso i Banchieri Stone & Martin e serviva per acquistare tutto ciò che era necessario al conseguimento dell’indipendenza e della libertà d’Italia. I membri del Comitato Nazionale furono: Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi (triumviri insieme a Carlo Armellini della Repubblica Romana), Giuseppe Sirtori, Aurelio Saliceti e Mattia Montecchi. Vi posto oggi il buono da 2 lire, il più raro della serie, nella sua versione con e senza filigrana. Non sono riuscito a trovare passaggi in asta, grazie quindi in anticipo a chi vuole/può aggiungere info, incluso un hp valore dei 2 pezzi postati, ma anche della serie!
    2 punti
  8. Un paio di giorni fa ho avuto l' occasione di migliorare la conservazione di questo millesimo : Carlo Emanuele III Mezzo Cagliarese Vecchio 1736 . Cudazzo 1081
    2 punti
  9. Per distinguere facilmente la variante "ibrida" da quella più comune devi guardare: - i "9" della data che risultano ovalizzati nel cerchio; - la distanza dal bordo delle punte delle ali, che nell'ibrido sono più scostate; - il delfino che risulta più rilevato. Guarda l'immagine qui sotto (l'ibrido è quello centrale):
    2 punti
  10. Dopo tanto tempo ho deciso di abbonarmi al mensile, perchè voglio assaporare ancora il "profumo" della carta. Aspetto che arrivi, per me, il primo mensile di questa rivista.
    2 punti
  11. Sarebbe anche interessante sapere se, oltre al numero segnato con la china, queste monete sono accompagnate da cartellini successivi, così da poterne seguire la storia sino ad oggi.. In ogni caso questa collezione potrebbe avere dietro una storia affascinante.
    2 punti
  12. Restiamo sul argento...una mezza piastra per Carlo di Borbone del 36, a breve mi arriverà anche la sorella maggiore Al dritto: HISP: INFANS.&c CAR:D:G:REX:NEAP: attorno allo scudo F: B: .A. sotto G:60 Al rovescio: DE SOCIO PRINCEPS sotto il Sebeto De 1736 .G. Saluti.
    2 punti
  13. Bene...dopo aver visto queste belle monetine del 88, torno al 1790 e posto il mio conio ibrido: busto del millesimo precedente ma torre a lati dritti, preso sulla baia americana qualche tempo fa... vediamo i vostri...
    2 punti
  14. Anche i migliori possono sbagliare. La cosa che mi dispiace di più è che Domenico Rossi non possa partecipare a questa discussione. Certamente gli avrebbe fatto piacere... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. Se ti riferisci alla nota del catalogo Varesi, non so se sia menzionato o meno la vendita o solo il nome della Collezione. Ma non rileva. Quello che importa a noi è identificare NON la provenienza di quell'esemplare bensi a chi appartenesse la collezione esitata da Florange e Ciani nel 1925. A tale proposito nel catalogo Curatolo parte III lotto 2078 (il tari del 1818 in questione) si legge chiaramente: questo prezioso unicum è quasi certamente lo stesso che faceva parte della collezione della regina delle due Sicilie, Maria Sofia di Borbone, raccolta che fu venduta all'asta a Parigi dalle ditte Florange e Ciani il 29-30 giugno 1925 (lotto 523). ... piu' sotto leggiamo ancora: ..Pensiamo ch'egli [il d'Incerti] si riferisse a questo esemplare perché nella bibliografia a p. 164 del suo lavoro cita il catalogo di vendita di Parigi del 1925 ritenendolo pero' erroneamente - come nostre ricerche presso una delle case venditrici hanno potuto appurare - quello di una parte della collezione De Ferrary la Renotière che era invece già stata venduta nel 1922. Se l'esemplare della Curatolo sia il medesimo o meno della collezione Maria Sofia di Borbone è irrilevante in questa specifica verifica. Quello che rileva ai nostri fini è che il compilatore del catalogo (Ratto) ci informa che - svolgendo una ricerca - ha potuto appurare direttamente presso una della case venditrici (florange o ciani non sappiamo) che il catalogo della vendita del 1925 è proprio quello della collezione della principessa di Borbone (citata peraltro molto chiaramente nella nota) e non il catalogo della collezione de Ferrary come credeva il d'Incerti. E' quindi probabilmente l'errore del d'Incerti ad aver generato le successive erronee attribuzioni della vendita 1925 a de Ferrary compresa quella nel catalogo dell'asta Rossi (si lo so fa male pensare ad un errore - simpatizzi con @Arka ma in questo caso l'evidenza non mi pare controvertibile a meno di pensare che anche Mario Ratto si fosse sbagliato a sua volta nella sua ricerca, evenienza molto remota non solo per la vicinanza temporale della verifica ma soprattutto perché si è rivolto ad una delle due fonti originali che hanno compilato il catalogo del 1925). Ripeto: una verifica presso un buon numismatico francese potrebbe agevolmente fornire un'ulteriore conferma ma quanto scritto da Ratto mi sembra di un'evidenza cristallina.
    2 punti
  16. E nello stesso anno in cui erano emesse banconote da milioni di marchi ecco tornare i centesimi di Rentenmark il famoso marco di rendita:
    2 punti
  17. Ti ringrazio innanzitutto per la bella discussione! Contribuisco volentieri con qualche esemplare dalla mia piccola raccolta di banconote di Weimar e dell'inflazione del 1923 1000 marchi con controvalore da 1 miliardo di marchi:
    2 punti
  18. Ti ringrazio per avermi citato, inserisco volentieri in questa interessante discussione una banconota a rappresentanza di quel periodo storico, una monoface dell'agosto del 1923. Un piccolo nominale da cento milioni di marchi, lo definisco "piccolo" perchè solamente un paio di mesi dopo (ott. nov. 1923) saranno emesse banconote da milioni di miliardi ed anche oltre. Banconota dell'aprile del 1923 da 10.000 marchi equivalenti a circa un quarto di dollaro US del tempo, l'inflazione era già in corsa da qualche mese ma non ancora all'apice. I primi di ottobre del '23 ci vorranno circa 100 miliardi di marchi per la stessa equivalenza, e via via sempre di più.
    2 punti
  19. I postini non dovrebbero nemmeno permettersi di toccare quel foglietto. Se poste vuole che sia messo lì è per una questione di controlli, non perché i postini aprano e sbircino
    2 punti
  20. Buongiorno, oggi parliamo delle 500 lire 1957 PROVA e parliamo di una curiosità che pochi conoscono. A supporto metto il link di un video dell’epoca (archivio Istituto Luce) che parla del cambiamento del rovescio tra la versione di prova alla versione definitivamente entrata in circolazione. Se notate nel video viene mostrata una moneta PROVA, chi conosce bene questa moneta dovrebbe notare due cose: (1) che la scritta PROVA è più piccola di quella che solitamente si vede nelle monete “normalmente” in commercio e (2) il dritto presenta una linea di congiunzione degli scudetti più lunga. A quanto pare, quella del video dovrebbe costituire la prima versione di PROVA delle 500 lire (la foto del video è stata presa dal video girato durante la visita del Ministro Medici che ha assistito in persona alla coniazione della prima moneta di PROVA) di rarissima apparizione (presumibilmente i pezzi coniati sono molto pochi), un esemplare è passato di recente all’asta. Successivamente (non si sa per quale motivo) la Zecca ha cambiato conio di rovescio o meglio ha preso un altro conio di rovescio creato dallo stesso punzone riproduttore e ha inciso la scritta “PROVA” utilizzando dei punzoncini più grandi. Forse volevano mettere più in risalto la scritta PROVA. Questo conio con la scritta PROVA "grande" è quello utilizzato per coniare la maggior parte degli esemplari. Il conio di dritto invece in questo secondo processo di coniazione ha subito una pesante lucidatura tanto da rendere evanescente quasi integralmente la linea di congiunzione degli scudetti e le cornicette che uniscono gli scudetti nella parte sinistra. Ciò ha fatto sì che alcuni esemplari con la scritta PROVA "grande" abbiano un dritto con la linea di congiunzione completa (meno numerosi) e altri che presentano solo un residuo di linea ed un’evanescenza nella parte sinistra. Quest’ultima versione è quella che comunemente si trova disponibile e che può presentare i campi più lucenti proprio grazie all’operazione di lucidatura del conio. La linea di congiunzione degli scudetti rappresenta un “residuo” del progetto precedente, infatti nel progetto precedente tutto gli scudetti erano uniti da una cornicetta e da una linea (cfr. foto d’epoca), poi probabilmente Giampaoli ha cambiato idea, forse per alleggerire il disegno ed è stata rimossa, ma evidentemente non a regola d’arte. Forse la lucidatura durante le operazioni di coniazione era proprio volta a cercare di ultimare l’operazione di rimozione della linea che a Giampaoli non garbava Buon proseguimento! https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090987/2/roma-vengono-coniate-nuove-monete-500-lire.html?startPage=0&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22500%20lire%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archiveType_string%22:[%22xDamsCineLuce%22]}}
    1 punto
  21. Segnalo l'uscita dei nn. 378 e 379 di Panorama Numismatico Questi sono i relativi indici: Dicembre 2021 Gianni Graziosi, Camere delle meraviglie, Pag. 3 Roberto Diegi, La Lupa che allatta i gemelli nelle monete romane – Pag. 11 Alberto Castellotti, Pero Peradotto Cavaliere in numismatica – Pag. 19 Piero Peradotto, Auguste romane. Vizi e virtù, prima parte – Pag. 20 Vladimiro Pirani, Zecca di Ancona. Un agontano inedito – Pag. 25 Realino Santone, Le corone sui cavalli aragonesi – Pag. 27 Luciano Giannoni, I quattrini di Niccolò Ludovisi principe di Piombino – Pag. 29 Giuseppe Carucci, L'oro del Reno – Pag. 37 Silvio Sannino, Nuove considerazioni su una medaglia di Carlo Maria Carafa principe della Roccella – Pag. 43 Ruggero Louvier, Le Termopili d’Austria. Un episodio delle guerre napoleoniche nelle medaglie commemorative – Pag. 49 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Mostre e Convegni – Pag. 60 Aste in agenda – Pag. 61 Indice annata 2021 – Pag 62 Gennaio 2022 Gianni Graziosi, Illusioni e paradossi visivi su monete – p. 3 Roberto, Diegi, Il Sole in quadriga sulla monetazione di Probo – p. 10 Piero Peradotto, Auguste Romane. Vizi e virtù – p. 12 Marco Pianu, Una nuova teoria su una rara moneta sardo-spagnola da 3 cagliaresi – p. 17 Stefano Di Virgilio, Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda, XVII inserto – p. 25 Adolfo Marciano, Fiorini e gigliati nella Napoli popolana di Boccaccio, p. 41 Marco Di Tomaso, Ipotesi su un picciolo da due denari inedito: il mezzo quattrino – p. 48 Corrado Marino, Macedonia: Una repubblica dal nome contestato. Tra euro e denar, dalla dissoluzione della Jugoslavia emerge un nuovo stato indipendente – p. 51 Giuseppe Carucci, Le correzioni di Stalin – p. 57 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
    1 punto
  22. Buonasera a voi, l'altro giorno mi sono imbattuto in un topic del 2020 in cui @FFF dava uno spunto per una terza versione di conio di questa moneta, la cosa mi ha incuriosito poichè ne avevo un buon numero che avevo scartato come poco interessanti poichè tutte testa grande e quindi conio regolare, ma quel topic ha ridato vita alla mia curiosità e sono andato a rivedere tutte le mie 1993, ben 15, ma al mio occhio neofita giungono feedback contrastanti...chi mi aiuta a capire se queste monete sono tutte uguali o se hanno qualcosa di diverso e a quale conio appartengono, a me sembra di vedere in qualcuna il 9 di dx diverso dall'altro, ma posso sicuramente sbagliare o ingannarmi. P.s. non metto le teste coronate poichè sono tutte grandi e posto le foto una dietro l'altra nelle risposte che verranno unite. Aiutatemi. Grazie @caravelle82 ti taggo perchè ricordo hai fatto parte di quel topic.
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  23. 1 punto
  24. Immagine proveniente dalla rete di un bel falso d'epoca di Carlino del 1794 in leghe di metalli bianchi. Sembrerebbe a prima vista ottenuto per coniazione e che abbia circolato. Millesimo il 1794 molto falsificato, sul forum ( con questo ) ne sono stati condivisi 4 esemplari tutti diversi per metallo e da un giudizio visivo, ottenuti per coniazione. Il venditore lo giudicava autentico. ?
    1 punto
  25. Grazie ad un amico del circolo, ieri sera, ho potuto aggiungere in collezione una nuova monetina. Si tratta di un Reale del 1727 di Vittorio Amedeo II per la monetazione sarda. Non amo molto la monetazione sabauda dell'isola, forse un pochetto di più il rame sardo, molte monete non sono curate e il diverso sistema monetario (la Sardegna aveva una monetazione diversa dal Piemonte) mi crea più difficoltà... In questo caso comunque la moneta era in bella conservazione e mi è piaciuta, la moneta, perché il ritratto di Vittorio Amedeo su questi Reali è inguardabile! Ed ho voluto metterla insieme alle altre. Coniata su un tondello stretto con un peso di 2,19 gr. e corredata di cartellino di vecchia raccolta ora ha trovato una sistemazione.
    1 punto
  26. Buonasera a tutti, @Asclepia Cristiano il tuo 1790 conio Ibrido è tra i più belli che abbia visto. Complimenti, perdonami ma mi sono rimasti un paio di 89 da postare ? 9 Cavalli 1789 Ferdinando IV Variante c piccola. Saluti Alberto
    1 punto
  27. Bella moneta Savo, complimenti! Peccato unicamente per il graffietto davanti al sovrano, ma direi conservazione inusuale, spesso si trovano in stato peggiore! il cartellino è una chicca... tedesco? N.
    1 punto
  28. Personalmente giudico molto rara questa conservazione abbinata alla variante con aquilette capovolte, anche se è il rovescio con punteggiatura completa. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  29. Credo che l'ipotesi della pressa sia molto realisitica. Però di contro hai ottenuto un bell'orrore (c'è anche una sezione apposita) ?
    1 punto
  30. Y550 non èì del 2015 circa? Ha una fotocamera da 5 Megapixel. Dovresti mettere nelle impostazioni della messa a fuoco su "macro" e non su "autofocus". Idem se utilizza una macchina fotografica. Prova maqgari a fare foto all'esterno. Con e senza luce diretta sulla moneta.
    1 punto
  31. 2 Orrori Francesi: 5 Centesimi 1917 / 10 centesimi 1911
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  32. Per una più congrua collocazione sposto in "piazzetta". Ciao da Stilicho
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  33. concordo pure io, è la sua evoluzione nel tempo che le dona se non bellezza almeno fascino...tante donne brutte sono affascinanti ?
    1 punto
  34. Fra Monaco e Vaticano, per gli Euro, io opterei sempre per Vaticano. Come ha giustamente detto TIBERIVS , la zecca di Roma, della quale si serve il Vaticano per accordi secolari, è antica, ha più di duemila anni e niente a che vedere, anche artisticamente parlando, con il buon Monaco
    1 punto
  35. Rieccomi, non riesco a starmene lì senza intervenire ? Ci vuole molta pazienza ed aspettare, sono loro che vengono da noi. Per Augurarvi la buona notte posto il mio secondo esemplare. 9 cavalli Ferdinando IV 1788 messo un pochino meglio del precedente. Forse la data meno curvata. Saluti Alberto Ps. poi seguiranno gli altri due esemplari del 1789
    1 punto
  36. Le monete da 20 Centesimi "esagono" del 1918 e 1919 (qualcuno asserisce anche di qualche esemplare del 1920) furono coniate utilizzando i tondelli da 20 Centesimi di Umberto I del 1894 e 1895 giacenti in grande quantità nei magazzini della zecca. Si tratta di "monetazione d'emergenza" per sopperire alla mancanza di moneta spicciola negli anni a cavallo della fine della Grande Guerra. I vecchi tondelli di Umberto erano stati ritirati perché "brutti" e facilmente falsificabili, tuttavia risultarono utili come base per ottenere in tempi rapidi delle nuove monete risparmiando sul metallo (erano tempi in cui si risparmiava dove si poteva...). La nuova impronta, però, in molti casi non cancellava quella precedente e molte di queste monete portano in parte o in tutto il "fantasma" del vecchio conio. Anche il contorno, che doveva essere liscio, poteva presentare la vecchia godronatura. Qui sotto ti posto un esempio di 20 Centesimi con un "fantasma" completo:
    1 punto
  37. Buonasera a me sembra che l imperatore sia un po' più giovane e che porti ouna corona radiata, saluti
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  38. In questi casi si parla di asse del rovescio ruotato; il rovescio è però quello del valore e con la legenda "Centenario Accademia Navale di Livorno", quindi è quello il lato che andrebbe mostrato "incinato". Si considera rientrante nella normalità un'inclinazione ± 15°, mentre hanno interesse (ovviamente per i collezionisti che raccolgono errori e difetti di conio) i multipli di 90° con particolare attenzione per le rotazioni a 180° (in pratica un assetto a medaglia o "alla tedesca"). Il tuo, purtroppo, è una curiosità minima.
    1 punto
  39. Ciao?, impresa quasi impossibile viste le condizioni della moneta. Potrebbe essere romana e da quel poco che si riesce ad intravedere dai lineamenti del ritratto a me sembra di scorgere la fisionomia di Macrino. Forse un bronzo provinciale? Io ci ho provato, ma prendi il tutto con il beneficio d'inventario. Restiamo in attesa di altri interventi?. ANTONIO
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  40. Se volete dare uno sguardo alla nuova 2 Euro Falcone-Borsellino potete vedere questo servizio di RaiNews https://www.rainews.it/video/2022/01/la-moneta-di-due-euro-con-falcone-e-borsellino-b995a262-df20-4a92-951b-a15bfc839aef.html
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  41. Buongiorno amici, ogni tanto anche chi come me, è INFOTTTTTTATO di brutto con il rame , si concede un'evasione nel argento, nulla di raro o di straordinario, ma vi giuro che tenere in mano sta bella piastra, centrata, con un velo di patina che promette bene, il taglio ben visibile e un conservazione buona e na soddisfazione particolare....felice di averla acquistata e di metterla accanto alle altre 3 o quattro piastre di FERD IV che possiedo la condivido con piacere. Un saluto Cristiano. Piastra 1790 AP FERDINAN.IV.D.G.SICILIAR.ET.HIE.REX sotto P. INFANS 1790 HISPANIAR; M. A. P. attorno allo scudo; sotto G.120 Ciau!
    1 punto
  42. Già i primi effetti si vedono! L'importante è definirle "Caravaggio" anche se si tratta di tutt'altro! Meno di 5.000 euro una volta che non è proprio perfetta!
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  43. Quei segni, in realtà sono presenti sulla moneta ed emergono maggiormente sotto immagine fotografica, puoi fare la prova con una buona lente.
    1 punto
  44. Buongiorno oggi un 3 grana del secondo tipo con asterischi a chiudere la data 1810, moneta rara e essendo del secondo tipo difficile da trovare in alta conservazione...qualche debolezza ma per me questo è un gioiellino . Saluti.
    1 punto
  45. Buona Sera a tutti, anche quest'anno il Circolo Numismatico Romano Laziale ha pubblicato la propria rivista annuale. La rivista sarà disponibile a partire da metà febbraio, intanto è possible prenotarla, al costo di €. 15.00 oltre spese postali alla seguente email: [email protected] Il IX volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2022”, conta ben 408 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 100 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. Il IX Quaderno di Numismatica comprende 16 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, Alla stesura hanno partecipato: Bernardino Mirra; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Gianluca Mandatori; Alessandra Parrilla; Blandor Abazi; Fabio Scatolini; Fabrizio Arpaia; Michele Guarisco; Eliodoro Vagliviello; Alessandro Giaccardi; Giuseppe Pandolfo; Davide Fabrizi; Antonio Cecere; Graziano Capponago Del Monte; Antonio Giovinale; Gian Franco Macri; Alessio Sena e Patrizia Di Monte. Patrizia Di Monte, Presentazione: Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2021, pochi purtroppo causa la pandemia che ha bloccato ogni attività mondiale. Si rammarica profondamente per la perdita, a volte prematura, dei tanti numismatici scomparsi nel funesto 2021, tra i quali alcuni lasciano una ben delineata orma nella storia della Numismatica moderna. Evidenzia, con profonda gratitudine, il Premio 2021 assegnato al C.N.R.L. dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici, come Miglior Circolo per la Diffusione della Cultura Numismatica. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale, senza il quale il IX Quaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Bernardino Mirra, Introduzione: Il prof. Mirra riflettendo sull’attuale situazione epidemica sottolinea i minori appuntamenti e convegni numismatici avuti nell’anno appena trascorso, soffermandosi particolarmente sul Veronafil, unico convegno ad essere stato completamente soppresso nel 2021. Fa notare, con compiacimento, la partecipazione di giovani numismatici alla stesura di Appunti Numismatici 2022, sperando che la loro passione, continuando negli anni, porti nuova linfa alla letteratura numismatica. Fabio Pettazzoni, Michele Chimienti, Serapide: Il nome di questa divinità, in greco Serapis (Σεράπις), deriva dalla fusione dei nomi delle divinità egiziane Osiride, in greco Osiris (Οσιρις) e Api, in greco Apis (Απις). Osiride, secondo la mitologia egiziana, era un arcaico re, che in seguito era divenuto una divinità. Aveva insegnato l’agricoltura e la religione. Molti erano i miti che lo riguardavano, nel più comune sarebbe morto assassinato e smembrato nel Nilo dal fratello Seth. Grazie alle pratiche magiche della moglie/sorella Iside sarebbe poi risuscitato e divenuto sovrano e giudice supremo dell’Oltretomba. Straordinariamente questo mito non ci proviene da papiri egizi o da testimonianze epigrafiche, ma è tramandato da Plutarco in un’opera intitolata “Iside e Osiride” del II secolo d.C. Gianluca Mandatori, La produzione monetaria di Suessa Aurunca: contesto storico e tipologie: A Sud-Ovest del vulcano spento di Roccamonfina, lungo il pendio tufaceo che declina verso il Golfo di Gaeta, poco distante dal corso del Garigliano, sul confine naturale tra il Lazio e la Campania, sorgeva l’antico abitato di Suessa Aurunca. Il presente contributo fornisce una panoramica, storicamente contestualizzata, sulle emissioni di questa importante colonia. Alessandra Parrilla, La storia di Tiberio, ovvero la vita di un uomo che divenne imperatore suo malgrado e che cercò sempre di allontanarsi da Roma: Parlare di Tiberio significa, in genere, descrivere un imperatore che non è stato in grado di suscitare particolare simpatia: succedere all’amato Augusto e aver consegnato Roma nelle mani dello spietato prefetto del pretorio Seiano, sono i due elementi che hanno contribuito ad alimentare i pettegolezzi, cui spesso gli storici credevano pur di creare una narrazione avvincente. Tuttavia, la storiografia moderna ha revisionato questa interessante quanto valida figura storica, mettendo in luce aspetti che, se attentamente valutati, consentono di spiegare e giustificare, o anche sfatare, fatti che, quando non falsi, vanno contestualizzati adeguatamente. Blandor Abazi, La dracma illirica di Apollonia della fase transitoria e l'Apollodenario o il denario apollineo: Apollonia d'Illiria continuò a fiorire anche sotto il dominio romano, come testimonia il famoso oratore Cicerone nelle sue Filippiche, definendola “Magna Urbs et Gravis” cioè: “Grande ed Importante Città”. Apollonia sotto l'imperatore Augusto, a differenza di Dyrrachium (l'odierna Durazzo) che divenne una semplice colonia romana intorno agli anni '30 a.C., ebbe il privilegio di ottenere lo stato di “Civitas libera et immunis” cioè: “Città libera e immune”, ossia l'autonomia municipale all'interno dell'Impero. L'afflusso dei denari romani nei principali mercati dell'Illiria e dei Balcani settentrionali provocò la svalutazione della dracma illirica, per uscire dalla crisi Apollonia emise un nuovo tipo di dracma, che non ebbe successo, e poi iniziò a introdurre “l’Apollodenario" o denario apollineo dopo la Guerra Civile Romana (49-45 a.C.) oppure intorno al 27 a.C. fino a 37 d.C. la datazione precisa è ancora incerta. Fabio Scatolini, Una rarissima tipologia di busto per la serie “codificata” della zecca di Siscia a nome di Massimiano e la datazione dell’emissione: Nel presente articolo verrà indagata una particolare tipologia di busto dell’imperatore Massimiano riscontrata su un’emissione di aureliani (o antoniniani riformati) della zecca di Siscia. Il RIC data questa emissione, a nome dei due diarchi, Massimiano e Diocleziano, al 289/290 d.C. L’analisi di ad una diversa datazione rispetto a quella proposta dal RIC. Fabrizio Arpaia, Il denaro infernale: Analizzando le culture e le tradizioni religiose, che si sono susseguite e che continuano a coesistere nell’era moderna, nonché il pensiero filosofico, che contraddistingue da sempre il genere umano, saltano all’occhio alcuni assiomi fondamentali che, a prescindere dal credo e dal pensiero, sono comuni a praticamente tutte le culture. Uno di questi, tra i più affascinanti, è il concetto di oltretomba: il mondo ultraterreno dove spiriti, anime, divinità risiedono e continuano post mortem a portare avanti la loro esistenza. Mihele Guarisco, Le monete di Sciacca: Grazie alla scoperta e corretta lettura di un documento riguardante le zecche siciliane di Messina, Palermo e Catania si è potuto accertare che anche a Sciacca, ed in modo particolare durante gli ultimi anni di regno di Federico il Semplice (1355-1377) furono coniate monete Eliodoro Vagliviello, Un denaro tornese civico circolato durante la prima Congiura dei Baroni: L’articolo tratta di un denaro tornese emesso e circolato nel Regno di Napoli durante la prima Congiura dei Baroni ed attribuito dubitativamente alla zecca di Alvignano. Partendo dalla moneta si passa a descrivere quel convulso periodo storico, successivo alla designazione a re di Napoli di Ferdinando d’Aragona, fortemente osteggiata dai nobili napoletani gelosi della loro autonomia che si ribellarono dando vita, appunto, a quella che sarebbe stata denominata “Prima Congiura dei Baroni”. Alessandro Giaccardi, La falsa moneta nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli (1521-1689): In questo articolo viene analizzato il falso nummario nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli all’epoca del viceregno spagnolo. Il periodo preso in esame inizia con il regno di Carlo V d’Asburgo e termina con quello di Carlo II di Spagna, ossia dalla prima all’ultima prammatica dedicata alla falsa moneta (1521-1689). Questo studio è l’ultimo di una serie che va a completare il falso nummario del Regno di Napoli dopo le pubblicazioni sulla falsa moneta del codice penale murattiano (1812) e del codice penale del Regno delle Due Sicilie (1819). Le prammatiche sono un coacervo di norme farraginose, ripetitive e contraddittorie che si è cercato di rendere il più possibile coerenti e comprensibili. Giuseppe Pandolfo, Il quarto di tarì nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Nuove proposte per una più precisa datazione: L’obiettivo di quest’articolo è quello di aggiungere un ulteriore elemento di datazione nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Tale elemento, dopo essere stato descritto, lo si applica alla moneta da un quarto di tarì, inquadrando ed ordinando cronologicamente le varie tipologie. Il punto di riferimento di questo lavoro è l’elencazione dei quarti di tarì presenti nell’opera di Rodolfo Spahr, ai quali si è cercato di dare una suddivisione tipologica relativamente alle diverse varianti da lui individuate. Davide Fabrizi, In una medaglia la storia della lotta del cardinale Giovanni Antonio Benvenuti contro il brigantaggio: In ricordo di Giovanni Antonio Benvenuti, delegato straordinario per le province di Campagna e Marittima per la lotta intrapresa (e vinta) contro il brigantaggio, in particolare contro il brigante Gasbarrone, definito all’epoca “nemico del genere umano”. Il ringraziamento della città di Frosinone impresso su di una medaglia. Antonio Cecere, Per una cronistoria del decennio napoleonico a Napoli attraverso le medaglie della Collezione ANPB: Un paio di anni or sono venne pubblicato a firma dello scrivente, per gli Appunti annuali del Circolo Numismatico Romano Laziale, un articolo sull’iconografia di una medaglia del 1799 per il ritorno dei sovrani a Napoli dopo la caduta della Repubblica Napoletana. Un racconto particolarissimo per una parentesi di soli sei mesi che investì il Mezzogiorno d’Italia, generatasi dall’esempio transalpino avvenuto dieci anni prima il fatidico 14 luglio del 1789. A duecento anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, sulla scia di quell’articolo, e di quella specifica vicenda filo-francese a sud della Penisola, si propone l’altra esperienza importata d’oltralpe, questa volta più duratura della precedente, che vide protagonista il Regno delle Due Sicilie: il Decennio Napoleonico. Graziano Capponago del Monte, La nascita del Franco svizzero. Una storia travagliata: Poche nazioni al mondo sono così misconosciute come la Svizzera. Di questo Paese, così vicino geograficamente, spesso si conosce ben poco e quel poco è retaggio di sentiti dire o luoghi comuni. Il mito schilleriano di Guglielmo Tell e di "un popolo di fratelli" nasconde una realtà estremamente variegata, per non dire frammentata ben oltre l'attuale suddivisione della Confederazione in quattro aree linguistiche (tedesca, francese, italiana e romancia) e 26 Cantoni. Una suddivisione che si riflette a tutti i livelli e, ovviamente, anche in numismatica. Antonio Giovinale, Le Medaglie Annuali del Beato Pontefice Pio IX (1846-1878): Il 16 giugno 1846, al secondo scrutinio, il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti venne eletto al soglio di Pietro con il nome di Pio IX. Iniziò così il più lungo pontificato della storia della Chiesa che si concluse nel 1878, dopo 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, con la morte del papa. In questo articolo verranno elencate le sue medaglie annuali. Gian Franco Macri, La serie di medaglie papali per i viaggi apostolici internazionali: La medaglia pontificia, anche quando questa è recente o addirittura contemporanea, è in grado di riservare delle inaspettate sorprese. È questo il caso della serie emessa dai pontefici, a partire da Paolo VI, per i viaggi pastorali internazionali, inaugurati proprio da questo papa nel lontano 1964 e proseguiti dai suoi successori. Alessio Sena, Errori di coniazione in progressione: La costante crescita del numero di collezionisti di errori di conia­zione sta portando alla luce sempre più monete interessanti, ai fini di studio e ricerca nell’ambito della numismatica. Con il passare degli anni si è evoluto il modo di collezionare e certificare questo tipo di monete. In questo articolo presenteremo una serie di monete straordinarie. Saluti Eliodoro
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  46. Il Circolo Numismatico Torinese è lieto di offrire la possibilità di acquistare il volume Monete e Zecche dei Conti Sabaudi del nostro socio Giuseppe Rovera al prezzo eccezionale di 250 Euro (anziché 400 Euro), inclusa la spedizione in Italia. Il libro esamina e riordina la monetazione medievale dei primi regnanti sabaudi, da Oddone (1051) ad Amedeo VIII Duca (1440), approfondendo le attività svolte dalle varie zecche e attribuendo tutte le monete conosciute con riferimento a eventi e periodi precisi. La monetazione è illustrata in 19 capitoli, con descrizioni e fotografie in alta risoluzione di oltre 750 monete, tavole riassuntive per ogni regnante e riferimenti a un'ampia bibliografia. La rassegna approfondita delle monete include varianti e inediti provenienti da collezioni private, aste e medaglieri museali. È possibile effettuare l’acquisto a prezzo scontato sul sito web dell’Editore https://ecommerce.lartisavi.it/monete-e-zecche-dei-conti-sabaudi-da-oddone-ad-amedeo-viii.html solamente fino al 31/01/2022.
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  47. Ciao, direi che la tua identificazione è corretta. Sul fatto che sia una moneta ricercata, mi sentirei di dire non molto: sicuramente molto meno di altre tipologie o moduli gonzagheschi. Sul mercato appare abbastanza facilmente, per cui il NC é appropriato. Senz'altro molto molto più difficilmente si trova in buona conservazione. Michele
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  48. Più che particolare! Sembrerebbe essere un qualche tipo di decorazione applicabile tramite gli appositi fori su delle superfici legnose( comodini cassettiere panche ecc) Curioso e particolare @miroita nn si finisce mai di imparare!
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