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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/22 in tutte le aree

  1. Buona sera. Credo che l'amico Lorenzo999Lorenzo, abbia aggiunto nelle due valutazioni lo zero. Buona serata. Gabriella
    3 punti
  2. signori è mercoledì, vi ricordo che alle 21:30 apre "l'agorà del cartamonetaro..." intervenite numerosi
    3 punti
  3. Se possono servire , posto ulteriori foto del dritto.
    3 punti
  4. Pongo la domanda ai Curatori di La Moneta :é permesso regalare al sito dei libri di numismatica ? Essendo avanti con gli anni e non avendo figli e nipoti interessati,il rischio che alcuni libri vadano dispersi è molto alto.E questo mi dispiace. La prima soluzione è quella di darli a La Moneta,la seconda di darli al circolo numismatico di Torino (che non frequento).Ci sarebbero altre scelte che potrei esaminare dopo.Greek coins and their value volume I Europa e Volume II asia e nord africa di David Sear,Gabrici la monetazione di bronzo nella sicilia antica (forni);salinas , le monete nelle antiche citta della sicilia (forni),Alberto Banti i Grandi bronzi imperiali,tre volumi.
    2 punti
  5. Alcune settimane fa e' passato in asta ebay , questo soldo di Francesco Ludovico Fieschi della Zecca di Messerano , mi pare inedito
    2 punti
  6. per prima cosa mi scuso con @Stilicho che è sempre costretto a chiamarmi, non essendo io sempre sul pezzo su tutte le discussioni... grazie, e abbi pazienza Allora... la foto così grande, vista da lamoneta, non aiuta, poi il rovescio va girato di 180 gradi riportata a immagine più ridotta e girata... beh.. si vede la vittoria e una S .... non è una secvritas, quindi probabilmente una SALVS REIPVBLICAE di fine IV secolo... pre 395 comunque direi... poi se ci metti un po' di esperienza, ha la faccia di Arcadio, certamente zecca orientale... azzarderei Heraclea ma potrebbe essere Nicomedia saluti Alain
    2 punti
  7. Saluti a Tutti, mi sembra strano che una discussione sulla Piastra 1796 abbia preso una piega “polemica” inopportuna e sia diventata una specie di sfilata di “Miss Napoli” con tanto di voti, allorquando i fortunati possessori delle quattro bellissime Piastre, non hanno minimamente accennato ad una sorta di classifica. Questione che sarebbe un po' ridicola e che ricorda ( ai più anziani come il sottoscritto ) quella famosa pubblicità anni 70 che diceva “Dash lava più bianco che non si può “. No, la classifica è stata stilata da altri che hanno giudicato in base a fotografie. Bene, ognuno è libero di scrivere quello che vuole, ma deve anche capire che la fotografia non è mai una rappresentazione reale ed assoluta. La moneta per essere valutata deve essere tenuta in mano, girata secondo la luce ambientale, allora si può avere una buona valutazione della stessa. Quanti di noi hanno comperato delle monete in Asta, senza vederle e poi a casa si sono accorti di avere un esemplare migliore/peggiore di quanto rappresentato dalla foto del Catalogo? Penso la stragrande maggioranza. Quindi lasciamo stare le classifiche e ringraziamo i collezionisti che hanno condiviso queste meravigliose monete. E' un piacere guardarle, come si fa con un bel quadro o più prosaicamente con una bella donna. Buona Serata, Beppe
    2 punti
  8. Ciao a tutti! New entry: 10 Tornesi 1859 - Francesco II. Il mio primo acquisto da Nomisma. Colpetto al bordo.
    2 punti
  9. Buongiorno, uno dei pochi pezzi di Ferdinando I che ho in collezione. 8 tornesi 1817. Qui il collo del sovrano non entra in legenda, in altre SICILIARVM del 17 si, credo semplicemente perché il capoccione di Ferdinando risulta più spostato verso l'alto tanto da toccare il pezzo di legenda sovrastante. Qui rombetto dopo TORNESI e dopo 7 come capita per le SICILIARUM Un caro saluto.
    2 punti
  10. Ecco il primo errore... inversione PB... GBP = sterlina inglese
    1 punto
  11. Eh no, @Sntgnr, parlo a titolo personale ma credo di interpretare il pensiero di molti quando dico che siamo tutti ansiosi di vedere la tua bellezza "cristallizzata" di ritorno dalla vacanza alla beauty farm!
    1 punto
  12. Continuo la mia ricerca sui cataloghi, sperando di aiutare @Releo a definire l'effettiva rarità della sua Sebeto. Trovato un esemplare di "conio B" , che nonostante l'usura sui gigli è nel rovescio identico in tutto agli altri esemplari. In Asta N° 2 del 19 Maggio 2002, lotto 371. Dal diametro ridotto e da ciò che scorgo dal bordo, intuisco che il taglio è a quadratini e cerchietti. Saluti. ?
    1 punto
  13. La mia ex moneta l'avevo postata in questa abbastanza recente discussione: Quanto alla conservazione della tua, direi che siamo al disotto del BB.
    1 punto
  14. Altro esempio. https://www.deamoneta.com/auctions/view/82/2381
    1 punto
  15. https://www.artemideaste.com/auction/view/57/141
    1 punto
  16. Ciao @apollonia visto che hai citato Lisimaco ti presento un tetra di Seleuco I da Satrapo coniata a Babilonia SC 82.5a; PRICE 3747 Silvio
    1 punto
  17. Credo che per rispondere in modo compiuto alla tue domande dovrei scrivere mezzo libro... Cerco di dare alcune risposte sommarie poi se c'è bisogno di approfondire, approfondiremo. Scrivo la risposta in maiuscolo sotto ogni tua domanda 0 tu distingui la diversità dei 9 anche nella stessa annata oltre che chiusi o aperti? IO DISTINGUO SULLA BASE DI OGNI DIVERSITA' CHE RILEVO. OVVIAMENTE SI DEVE TRATTARE DI UNA DIVERSITA' RISPETTO AD UNA MONETA DELLO STESSO ANNO E DEVE ESSERE UNA DIVERSITA' CHE CARATTERIZZI LA "VARIANTE" AL FINE DI RENDERLA IMMEDIATAMENTE DISTINGUIBILE. MOLTE VARIANTI PRESENTANO PIU' DI UNA DIFFERENZA RISPETTO ALLA MONETA BASE DI RIFERIMENTO, AD ESEMPIO LE 100 LIRE 1993 TESTA PICCOLA PRESENTANO MOLTE DIFFERENZE RISPETTO ALLA MONETA "NORMALE" TUTTAVIA VIENE IDENTIFICATA E DENOMINATA SULLA BASE DELLA GRANDEZZA DELLA TESTA AL DRITTO ANCHE SEI I "99" DELLA DATA SONO APERTI E NON CHIUSI. 1 oltre tutto lo scibile da te citato in qualità di varianti vorrei sapere se avevi mai notato un bicipite femorale piuttosto tondeggiante, direi ormonato, nel vulcano II tipo 1990 e 1991, su alcune c'è e altre no. SI, IL CONIO DI ROVESCIO DELLE 50 LIRE E' STATO RIFATTO IN QUANTO LA PRIMA VERSIONE ERA DI UNA QUALITA' SCADENTE. LA PRIMA VERSIONE PRESENTA UN VULCANO PIU' MASSICCIO E TOZZO E QUINDI CON UN BICIPITE FEMORALE PIU' TONDEGGIANTE RISPETTO ALLA PRIMA VERSIONE. COME DETTO NELLA PRECEDENTE RISPOSTA, IO TUTTAVIA NON UTILIZZO QUESTO ELEMENTO DI DIVERSITA' (SEBBENE CI SIA) PER IDENTIFICARE E DENOMINARE LE VARIANTI CHE LO PRESENTANO, IN QUANTO TALE ELEMENTO DI DIVERSITA' è ACCOMPAGNATO DALLA COMPRESENZA DI ALTRI ELEMENTI DI DIVERSITA' PIU' CARATTERISTICI E FACILMENTE IDENTIFICABILI 2 hai una sezione dedicata agli errori di conio in cui citi anche quelli che vengono qui passati come otturazioni dello stesso, essendo io neofita vorrei capire se esiste errore di conio ed errore di conio e se vanno tutti sullo stesso piano o se pur chiamandosi errori di conio dobbiamo scindere dal tipo di errore che li mette in scala di importanza? LA SCALA DI IMPORTANZA DEGLI ERRORI E' SOGGETTIVA, DIPENDE DA COSA SI RITIENE "IMPORTANTE" NELL'ERRORE (VALORE, RARITA', FREQUENZA DI ACCADIMENTO, PROGRESSIVITA', ETC.). IO QUELLO CHE CONSIDERO PIU' "IMPORTANTE" IN UN ERRORE E' LA FREQUENZA DI ACCADIMENTO DELL'ERRORE. CI SONO TIPOLOGIE DI ERRORI CHE ANCORA NON HO MAI RISCONTRATO NELLA MONETAZIONE ITALIANA E CHE SONO ALMENO 20 ANNI CHE LI STO CERCANDO (ES. TONDELLO CON TRANCIATURA INCOMPLETA O CRESCENTE) 3 le fratture e le rotture o i danneggiamenti, pur avendo letto che sono 3 quelli più rari e ricercati cosa aggiungono e cosa tolgono di valore alla moneta? quelli piccoli sono trascurabili o hanno interesse? posso metterti delle foto per vedere se ho capito quello che ho letto da te? SU QUESTO NON CONCORDO. FRATTURE, ROTTURE E DANNEGGIAMENTI NON SONO TRA GLI ERRORI PIU' RARI E RICERCATI. ES. UN FULL BROCKAGE E' MOLTO PIU' RARO E RICERCATO. 4 in questo topic , ma ne trovi anche altri a mio nome con le annate 1990 1991 1992 sul II tipo e ti chiederei di vederle per avere un confronto, c'è una moneta 1993 che ha il gambo del 3 superiore particolarmente lungo, ho fatto foto da altra angolazione alla stessa e tale effetto del 3 sembra ridursi di moltissimo eppure non può essere un colpo, ma se vale il principio dei conii stanchi che ti fanno mettere le monete in posizioni impossibili per vedere se c'è una cifra o meno non vale anche per questa? allego per prima foto il /D che porta un segno sugli zigomi che ho riscontarto in diverse monete di questo tipo. LE 50 LIRE 1993 PRESENTANO UNA VARIANTE PROPRIO LEGATA ALLA FORMA DEL NUMERO "3". SULLA BASE DELLA PRIMA RISPOSTA, QUESTA VARIANTE VIENE IDENTIFICATA E DENOMINATA SULLA BASE DELLA LUNGHEZZA DELLA GAMBETTA INFERIORE. SE NOTI LE DUE MONETE DA TE MESSE CON IL GAMBO SUPERIORE CORTO E LUNGO PRESENTANO AL CONTEMPO UNA DIVERSA LUNGHEZZA DEL GAMBO INFERIORE
    1 punto
  18. Forse dovresti comprare l'apparecchio acustico nuovo ?
    1 punto
  19. Con tanto divertimento posto io un bel Pasqualino sette bellezze........ovviamente falso. In asta attualmente.. ITALIEN. Triest. Venedig. Pasquale Cicogna 1585-1595 Beischlag eines Zecchinos o. J. (3,40 g); Fr. - (vgl. 1270); Paolucci - (vgl. 1); Druckstelle am Rand, leicht gewellt
    1 punto
  20. Grazie di cuore carissimo Mario @dabbene, come sempre il Gazzettino protagonista a Castellammare, ti aspettiamo presto per accoglierti calorosamente.
    1 punto
  21. Ciao, scusami ma sono stato assente da un bel pò! Molto interessante la tua osservazione. Dovrei verificare direttamente sul pezzo che non ho ora sotto mano. Appena mi sarà possibile ti farò sapere. Grazie.
    1 punto
  22. Ora abbiamo le quattro monete da mettere assieme per ottenere al dritto l'immagine stilizzata dello stemma del Principato moldavo, inserito in un quadrifoglio, che combina elementi araldici medievali: la testa di uro, vista frontalmente, con La mezzaluna - sulla moneta da 1 leu, Il sole - sulla moneta da 2 Lei, La stella, la corona principesca sopra le corna dell'uro e la rosa araldica - sulla moneta da 5 Lei, e Lo scudo dinastico principesco - sulla moneta da 10 Lei.
    1 punto
  23. Ciao @pippo78 Le foto no esaltano certamente la bellezza della moneta, ma i rilievi ci sono e anche il lustro, sicuramente in mano lo SPL-FDC lo merita saluti
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  24. Previste tra fine marzo e inizio aprile, come dettomi telefonicamente qualche settimana fa. petronius
    1 punto
  25. La maggior parte delle informazioni sono state pubblicate qua e là sul Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano.
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  26. 1 punto
  27. Nessuno. Hanno deciso di rifare il concorso solo per la 1.
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  28. DE GREGE EPICURI E' il sesterzio di Claudio con la SPES AUGUSTA (RIC 99), contromarcato PROB, abbreviazione per "probatum" o "probavit". La contromarca in sostanza lo conferma come idoneo alla circolazione.
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  29. Ciao a tutti. Annata normale ma buone condizioni.
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  30. Si tratta semplicemente di un conio stanco, ovvero utilizzato oltre il dovuto e che quindi non ha impresso bene le lettere. La cosa è inoltre aggravata, soprattutto nella moneta del 1967, da una forte usura. Se ti interessa conoscerne il valore, valgono mezzo dollaro, trattandosi di monete in corso legale come tutte quelle americane. petronius
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  31. Cerco di "reimpostare" il senso della discussione ,partendo dalle parole di @wsstj: "Annata normale ma buone condizioni" Per non far perdere nell'oblio molte delle sue discussioni, ( era rimasto due giorni senza che nessuno si degnasse di rispondere) ho chiesto con che grado di giudizio è stata slabbata la sua moneta :NGC-MS64, personalmente non trovandomi a mio agio con queste scale ho condiviso successivamente la mia Piastra postando perizia di Varesi in cui veniva classificata SPL e su cui ero pienamente d'accordo. Il mio errore è stato quello di non specificare bene il mio pensiero e ho innescato reazioni che sono andate fuori discussione e di questo ME NE SCUSO CON TUTTI. Se volete rientriamo in tema perché questo confronto di giudizio, interessa a molti collezionisti . Si dice che le monete andrebbero viste e giudicate dal vivo e non da semplici foto non sempre fatte bene, qui abbiamo 4 esemplari di Piastra 1796 con diverse conservazioni. @ilnumismatico, potrebbe da queste foto giudicarle in base al suo studio ? RIPETO, non è una gara a chi la tiene più bella, Aspetto con piacere. Rocco.
    1 punto
  32. Buongiorno amici, concordo con tutto, ma meno sul grado di rarità...se la valutiamo al momento solo 7 esemplari, sarebbe giusto dire che la moneta al momento è r5 (da2 a 10 esemplari a mio modo di vedere) , se poi vogliamo fare una previsione usando il buon senso e unendo la rapidità con cui sono emersi questi 7 esemplari io direi che tra qualche anno questa con gigli invertiti si attesterà sul r2/r3... La rarità ovviamente emerge sempre nel tempo e mai definitivamente... Mio parere...voi che dite? Un caro saluto.
    1 punto
  33. In Cina, abbiamo un idioma chiamato "buttare un mattone per attirare la giada"(抛砖引玉,pāo zhuān yǐn yù), che significa usare le proprie cose superficiali per tirare fuori cose buone e preziose. Le monete di tutti sono bellissime, il che mi ha aperto gli occhi.
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  34. Buonasera, al retro leggerei IOVI STATORI e non IOVIS STATOR. Se è così si tratta allora di RIC 298a (molto comune) mentre 299 è non comune. Questo sarebbe un buon motivo per la differenza di cifra rispetto ad un altro esemplare in condizioni paragonabili. Saluti
    1 punto
  35. Il biglietto di stato da 5 lire “Atena Elmata” venne realizzato grazie al decreto d’emissione del 23 Novembre 1944 ma andò in circolazione a partire dal luglio 1946. -Nel dritto troviamo rappresentata la figura di Atena a sinistra con al centro il valore del biglietto e a destra un ovale con all’interno il numero “5”. -Nel retro troviamo al centro nuovamente il valore del biglietto “5 lire” incorniciato in un motivo floreale. Il resto del retro è molto minimal, trova spazio il numero di serie. La filigrana rappresenta elementi floreali anche se in molti esemplari la filigrana risulta difficilmente distinguibile. Il biglietto misurava 93 x 59 mm. Fu realizzata in un totale di oltre 1 miliardo e 100 milioni di esemplari , dato che però è solo ipotizzabile dai numeri di serie delle banconote rinvenute sul mercato ma è sicuramente una delle cifre più veritiere secondo gli ultimi studi. Le quantità oscillano molto da fonte a fonte. Nel 1996 l’opera “Cartamoneta Italiana” ne considerava solamente 190 milioni di esemplari. Andò fuori corso il 31 Dicembre 1956. FONTI: -Catalogo Gigante 2022 -La Cartamoneta Italiana, Corpus Notarum Pecuniariarum Italiae, 2019-2020. -Cartamoneta Italiana, Gavello. 1996 RIEPILOGO •5 lire “Atene Elmata” •Decreto: 23/11/1944 * •Tiratura: 195 milioni (provvisoria) *Nonostante il decreto d’emissione recita 23/11/1944, dal numero di serie “0155” si può evincere che questo biglietto in foto andò in circolazione nel 1946
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  36. La mia Piastra 1796 @lukas1984 , come ti sembra? ?
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  37. Salve a tutti, Informo che il Veronafil , da contatti appena avvenuti con l'organizzazione, rimane confermato....l'unica cosa a cambiare sono le date, ossia e' anticipato di una settimana! Per i visitatori, le date sono 20-21-22 Maggio Roberto
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  38. Sta arrivando il Memorial Correale con anche Quelli del Cordusio e il Gazzettino collaboratori ! https://www.facebook.com/100001661110608/posts/4928452713886717/?
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  39. Da vedere dal vivo complimenti. Non me ne vogliate ma siamo nel FDC.
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  40. Ravvivo un pò la sezione... per chi come me colleziona scudi, che sia per tipologia o per anno, il 1831 è forse tra gli anni più 'duri' da completare, oltre al rarissimo scudo di Carlo Felice, per Carlo Alberto nel 1831 sono note ben 5 emissioni diverse Il primo conio (Gigante n. 51 e 52) sia per Genova che per Torino ha la caratteristica di avere al R/ la croce stretta e al D/ il ritratto di Carlo Alberto ha i rilievi della testa più alti, col risultato che in esemplari con bei rilievi i capelli sono spariti, altra caratteristica è la F. sotto al collo Il conio intermedio (Gigante 53a) esiste solo per Genova e possiede la croce larga al R/ mentre al D/ sotto al collo c'è la F. come nel primo conio Il secondo conio (Gigante 53 e 54) possiede invece la croce larga al R/ e Ferraris sotto al collo al D/. Il ritratto al D/ sarà quello poi conservato negli scudi fino al 1834 Quanto a rarità il 1831 è di per se raro, stando ai cataloghi il 1831 Genova, croce larga e F. è dato dal Gigante R4 (R5 per il catalogo Nomisma), si passa poi al Croce stretta per Torino (R3) e a pari merito gli altri tre, tutti R2 Stando alle apparizioni, personalmente inserirei come R3 anche il croce larga per Torino, che non compare frequentemente Inizio con condividere i miei tre pezzi per Genova, Gigante 51, 53a e 53. Lo so... il secondo fa pena (MB secondo Ranieri) ma è introvabile... se capiterà la migliorerò, ed è questo il motivo per cui è ancora nella perizia. L'impresa è ardua, la banca dati del Gigante da appena 3 passaggi dal 2004 a oggi, di cui uno è doppio. La mia non è inclusa in questi passaggi, e sono a conoscenza di una quarta, sempre MB o giù di lì @piergi00 @Gallienus @Liutprand @Scudo1901 @giuseppe ballauri @lorluke a che punto siete con questo millesimo in collezione ?
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  41. Accettabilissima in collezione, considerando quanto infrequentemente compare Posto anche la mia, presa tempo fa da un commerciante francese, che ricorderò forse per la più lunga trattativa ma alla fine l'ho presa a un prezzo secondo me giusto
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  42. IL RIC X Il volume, per chi non lo sapesse copre il periodo dalla morte di Teodosio I alla fine dell’impero romano. Con una intuizione importante per metà anni ’90, Kent incluse nel volume molte monete imitative, e non solo, emesse dai cosiddetti popoli romano barbarici (Vandali, visigoti, Odoacre, Ostrogoti, etc….). La struttura del volume è per sommi capi la seguente: 1. le monete sono numerate da 1 a 3819, quindi la numerazione non cambia per imperatore né per zecca. Nonostante le critiche che furono mosse da Hahn nel 1996, credo che la numerazione progressiva sia interessante e non allarghi la possibilità di errore nel riportare le attribuzioni come disse Hahn stesso. Quindi pur lavorando solo sulla moneta in bronzo di questo periodo, credo che seguire una numerazione progressiva possa rappresentare un buon modello. 2. nella prima parte si trattano in ordine cronologico gli imperatori orientali da Arcadio a Zenone 3. nella seconda parte si inizia da Onorio e si arriva alla fine dell’impero, con l’aggiunta delle monete di Odoacre & Co. 4. le zecche sono organizzate in riferimento all’imperatore sotto il quale erano ubicate…. Quindi se cerco una moneta di Arcadio emessa dalla zecca di Roma, la troverò nella sezione di Onorio, che era imperatore nella metà di impero che include la zecca di Roma. Su questo modello di organizzazione del volume spendo subito due parole. Questa divisione appare strana, perché ti trovi ad avere le monete a nome di uno stesso imperatore, “sparse” in più luoghi del volume, MA a tutti gli effetti, quando si impara a gestire meglio il volume, la cosa permette di avere una migliore visione della monetazione di una parte dell’impero…un esempio…. Le cosiddette “crocette” ovvero le piccole monete in bronzo monete che presentano al rovescio una croce come tema principale, sono tipiche emissioni orientali. Una “crocetta” a nome di Onorio è di fatto una emissione fatta da Arcadio e spostarla tra le monete di Onorio crea solo confusione… anche perché la complessità sta certamente nel presentare un impero diviso in due, con tipologie monetate differenti, a volte “misure” differenti, dovendo combinare coerenza per imperatore, per zecca, e sincronia tra le emissioni delle due parti dell’impero… Grierson seguì altrove la logica “per imperatore” e quindi tutte le emissioni ad esempio di Arcadio, sono nella sezione di Arcadio. Questo a mio avviso dà una visione d’insieme che aiuta il collezionista/ricercatore nella ricerca, ma diminuisce al contempo la possibilità che il lettore veda alcune interconnessioni o coerenze interne. Partiamo dal periodo da coprire. L’avvio è dato certamente dalla Morte di Teodosio I che lascia l’impero diviso tra i due figli Arcadio e Onorio, anno 395. Il 395 è certamente un punto di partenza da conservare, consapevoli però di tre aspetti fondamentali: 1 – la morte di Teodosio I non è una barriera insormontabile, quindi molte delle monete che erano coniate prima, furono certamente coniate ancora per un periodo più o meno lungo, dovuto anche solo banalmente ai tempi necessari perché la notizia arrivasse, e le zecche si adeguassero 2 – come sappiamo la distinzione tra legenda continua D N HONORIVS P F AVG e spezzata D N HONORI-VS P F AVG permette di distinguere i ruoli, o meglio le posizioni subordinate, ma ci sono dei “ma” … ovviamente la legenda di Onorio non diventa “spezzata” esattamente il giorno dopo la morte del padre (o non dappertutto, e lo vedremo), poi ci sono delle apparenti eccezioni…e poi presto questa “regola” andrà comunque perdendosi nel nulla. Il termine del periodo da considerare è invece un tema più complesso. La separazione tra monetazione romana (fino a Zenone) e monetazione bizantina (da Anastasio), è una semplificazione moderna, e nemmeno numismaticamente corretta (per non parlare dell’aspetto storico) Come dicevo, Kent decise di chiudere con Zenone 474-491, ma la cosa in sé non ha reali motivazioni, tant’è che come scrissi recentemente in un articolo, il primo periodo di Anastasio è pienamente “romano” e ogni sua emissione è esattamente in linea con le emissioni precedenti, almeno fino al 498. Sarà a mio avviso quindi il 498 la data da considerare per chiudere questo periodo, perché nel 498 Anastasio con la sua riforma introduce dei multipli in bronzo con l’indicazione del valore in numeri greci M=40 K=20 I=10 etc…. questa riforma crea una spaccatura, si badi bene, solo per il bronzo, tale da poter dire che “chiude un capitolo”. Si badi bene…. I piccoli AE4 con monogramma di Anastasio furono coniati prima del 498 e dopo il 498 e ad oggi non è possibile distinguerli…. Quindi, io li citerò consapevole che furono probabilmente coniati fino al 512….D’altronde le linee nette che possono semplificare per chi legge, non esistono nella vita reale, e si tenta quindi di sottolineare una sfumatura più che di creare cesure inesistenti. La monetazione “altra”, Odoacre, Ostrogoti, Visigoti, Vandali etc etc etc, non ha motivo di essere qua trattata, perché solo guardando ai bronzi emessi da Odoacre con suo proprio monogramma, è evidente che oggi le varianti note sono talmente tante che non è più possibile tenerle “mischiate” nella monetazione romana. Dal 1994 sono usciti importantissimi lavori monografici e se allora il riferimento era il MEC I in via quasi esclusiva (e certo dopo quasi 40 anni ancora lo è…), oggi ci sono volumi dedicati alle singole popolazioni la cui sintesi all’interno di una trattazione sulla monetazione romana non ha più molto significato. Va poi segnalato che il RIC IX contiene diverso materiale pertinente al post 395, quindi alcuni numeri del RIC X sono di fatto dei doppioni del RIC IX e quando si cerca materiale di questo tipo è spesso difficilissimo tracciare delle righe di separazione Nei prossimi interventi presenterò alcuni “casi” legati ai vari imperatori. Devo subito dire che la struttura del mio lavoro non è definitiva, e se per la questione delle zecche ho seguito l’impostazione di Kent, al momento la progressione degli imperatori non è spezzata tra occidente e oriente, ma segue un ordine un po’ più “cronologico” La scelta non è definitiva, ma il lungo periodo 395-498 può a mio avviso essere suddiviso in sottoperiodi aventi una loro coerenza intrinseca, e forse questo potrà permettere una narrazione ulteriore, nella speranza che non crei solo confusione…. In effetti forse nel macro periodo 395-498 si possono trovare dei sotto-periodi con una loro propria coerenza…. 395-423 – dalla morte di Teodosio I alla morte di Onorio – benché questo sembri spezzare il regno di Teodosio II, a livello numismatico è evidente una piccola frattura o meglio un tendenziale cambiamento. Includere o meno del primo periodo i due anni del regno di Giovanni è una questione di lana caprina. 423-457 – da Giovanni (423-425)/Valentiniano III (425-455) alla morte di Marciano. Ovvero il periodo che presenta per la prima volta in modo indiscutibile la frattura e la distanza “numismatica” tra i due regni 457-474 – il periodo che coincide con il regno di Leone I, l’occidente appare privo di qualsiasi potere 474-498 – il periodo che coincide con il regno di Zenone e chiude con la riforma di Anastasio. In occidente si vede il passaggio sotto Odoacre prima e Teodorico poi.
    1 punto
  43. Ciao a tutti, innanzitutto complimenti x il bel ritrovamento....moneta molto rara. Mi spiace doverti contraddire Savo ma se andiamo a rispolverare i concetti piú volte menzionati di contraffazione o imitazione, in questo caso dobbiamo comunque parlare di contraffazione. L'imitazione di una moneta è emessa da una autoritá emittente riconosciuta ed ha un suo corso legale parallelo essendo uguale nel titolo e nel peso, differenziandosi solo nelle legende e/o nei ritratti, mentre la contraffazione, come dice la parola, é emessa a titolo fraudolento al solo scopo di trarne un vantaggio economico alterandone il peso e/o la bontâ dell'intrinseco. Questo era proprio quello che succedeva regolarmente nella zecca di Messerano, che era la fonte primaria di introiti per il principe che tacitamente acconsentiva alla battitura dei pezzi che gli venivano "supplicati" dagli zecchieri anche x coprire gli altissimi costi degli affitti della zecca (qualcosa come 2500 scudi d'oro l'anno...). Il Promis nel descrivere questa moneta dice appunto che il peso all'incirca corrisponde ai pezzi battuti in Torino sul finire del 1639 ma il titolo, "che dovrebbe essere di denari 3.12 ne é assai inferiore". Piccola ultima precisazione : nel Mir si vede molto male la foto della moneta ed accanto vi é il disegno ma, a meno che esistano delle varianti a noi sconosciute a tutt'oggi, nello scudetto centrale dell'unico esemplare che abbiamo nel database c'é il leone rampante e non le bande trasversali (come sembrerebbe anche nella moneta postata). Grazie Savo x menzionarmi in privato visto che non sono piu molto attivo sul sito, é un piacere potere intervenire parlando della mia zecca preferita. Resto a disposizione Buona serata Andrea
    1 punto
  44. siao a tutti, ho fatto un pò di ricerche ma non riesco a capire che moneta sia questa. Qualcuno di voi può essermi di aiuto? Grazie mille peso: 3, 55 gr diametro: 2,2 cm spessore: 1,8 mm
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  45. In seguito all'introduzione del guldengroschen in Austria nel 1486 (ne abbiamo parlato nel post di apertura), l'idea di una moneta d'argento di grande modulo con un titolo elevato si diffuse rapidamente nel resto d'Europa. La riforma monetaria della Spagna portò alla creazione della moneta da 8 reales, un'unità di argento stabilita e regolata dai monarchi cattolici nella Pragmatica di Medina del Campo del 13 giugno 1497. Aveva un peso di 27,468 grammi e una purezza dello 0,93055%, contenendo 25,560 grammi di argento puro. Dalla sua effettiva introduzione, probabilmente negli anni 1530 (anche se alcuni studiosi la posizionano un po' prima), la moneta è stata coniata per quasi quattro secoli in una mezza dozzina di zecche in territorio spagnolo (le prime Burgos, Siviglia e Segovia), e in numero almeno quadruplo di zecche dell'America centro-meridionale, sia dagli spagnoli che dalle nazioni indipendenti che dal dominio spagnolo derivarono. Gli ultimi esemplari furono prodotti nel 1949, quando il leader nazionalista cinese Chiang Kai-shek, che ormai sconfitto stava per ritirarsi nell'isola di Taiwan, chiese alla zecca di Città del Messico di coniarne 10 milioni di pezzi per suo conto. Chiang riteneva che i sospettosi taiwanesi avrebbero accettato più facilmente queste monete che non le sue banconote, ampiamente inflazionate La Cina, del resto, che non emise la sua valuta d'argento, il Tael, fino al 1899 (e lo fece secondo il modello del pezzo da otto), era stata tra i principali destinatari di queste monete, che venivano accettate per il loro valore intrinseco. Nel corso dei secoli, numerose furono le varianti nel disegno del real de a ocho, e non essendo possibile analizzarle tutte in questa sede, ci limiteremo ad illustrarne soltanto una, che ha un'attinenza particolare col titolo della discussione La moneta, conosciuta anche come Columnario, fu coniata dal 1732 al 1773 principalmente nelle zecche di Città del Messico, Potosì e Lima (ma anche Guatemala, Popayan, in Colombia, e Santiago del Cile). Oltre al pezzo da otto, con lo stesso disegno furono coniati anche sottomultipli da 4, 2, 1 e mezzo real. Disegno che al dritto mostra al centro lo stemma della monarchia spagnola, nel giro il nome del sovrano di turno seguito da D G HISPAN ET IND REX (per grazia di Dio re di Spagna e delle Indie), a sinistra dello stemma le iniziali del saggiatore, e a destra il valore. Al rovescio ritroviamo, come nel real visto in precedenza, le colonne d'Ercole sulle onde del mare, ma stavolta tra di esse vi sono i due mondi, il vecchio e il nuovo, sormontati da una corona. Nel giro la scritta VTRA QUE VNUM, entrambi (i mondi) sono uno, e i segni di zecca su ambo i lati della data. Nella moneta illustrata, della zecca di Potosì, il marchio somiglia a... Avvolto intorno alle colonne, c'è un cartiglio, con la scritta PLUS ULTRA, di cui abbiamo parlato in precedenza. Si ritiene che a questo disegno ci si sia ispirati per il simbolo del dollaro statunitense, normalmente visto come una S, ma che è in realtà un 8. La forma è stata modificata dall'uso, e l'8 è barrato, come si fa di solito per distinguere le lettere destinate a indicare valori monetari petronius
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  46. Come abbiamo visto nel post precedente, un wampum poteva avere molteplici usi e significati. Solo gradualmente assunse quelli di dimostrazione di ricchezza e, infine, di unità di misura della ricchezza stessa. Sappiamo che raggiunse questa fase finale, diventando una forma accettata di moneta, prima dell'arrivo degli europei. Arrivo che, per quanto riguarda il territorio degli attuali Stati Uniti, ha una data ben precisa. Il 2 aprile 1513, una spedizione spagnola partita da Porto Rico, composta da tre navi al comando di Juan Ponce de León, sbarcò sul continente, in un luogo che ancora non è stato precisamente identificato, ma che si trova probabilmente sulla costa nordorientale dell'attuale stato della Florida. Ponce de León ribattezzò quel luogo "La Florida" e ne rivendicò il possesso a nome della Spagna. Lo chiamò La Florida, che in spagnolo significa fiorita, forse perché impressionato dal rigoglio della vegetazione, o forse perché il giorno dello sbarco era la domenica di Pasqua, in spagnolo Pascua Florida. La prima testimonianza europea sull'uso del wampum come moneta ci viene dall'esploratore francese Jacques Cartier, che nel 1535 ebbe modo di vederne presso una tribù di Uroni, dalle parti dell'odierna Montreal. Più tardi scrisse che tra gli indiani "avevano lo stesso uso che l'oro e l'argento da noi". Ma perché proprio il wampum? Molto probabilmente perché era piuttosto difficile da produrre: fare un wampum richiedeva un lungo lavoro e una grande abilità, e proprio per questo divenne un'unità di valore. In questo, aveva molto in comune con le famose, gigantesche monete in pietra dell'isola di Yap, il cui valore era dato dal tempo, lo sforzo, il pericolo insiti nel trasportare la materia prima (le pietre) attraverso l'oceano, sulle traballanti canoe a bilanciere usate dagli abitanti delle isole del Pacifico. Entrambi i mezzi di scambio mostrano un grado di sofisticazione assai sorprendente da parte di popolazioni spesso chiamate "primitive" E alla fine il wampum divenne così popolare sulla costa atlantica dei futuri States, da generare vere e proprie "tabelle di conversione" con le monete metalliche tradizionali. Nel 1637, le perline di wampum erano valutate sei centesimi nel Massachusetts, ed erano considerate moneta legale per le piccole transazioni, e tali rimasero fino al 1661, mentre il Connecticut le accettava in pagamento delle tasse al valore di quattro centesimi l'una. Perle di buccina o perline bianche erano meno preziose delle perle di quahog o viola; nel 1640 il Massachusetts dichiarò che le perle viola valevano il doppio delle bianche. Fino al 1693, i passeggeri del traghetto tra New York e Brooklyn potevano scegliere di pagare il biglietto con argento o wampum. L'ultimo uso registrato di wampum come denaro avvenne a New York nel 1701, ma con ogni probabilità continuarono a essere utilizzati in forma non ufficiale ancora per molti anni a seguire. petronius
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