Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/22 in tutte le aree
-
Tutta la monetazione Napoleonica, o correlata, coniata alla virola, presenta queste irregolarità. In realtà il contorno ‘incuso’ non veniva impresso direttamente dalla virola (che era liscia) ma successivamente attraverso il passaggio in un ‘contornitoio’. Contorno sottile ed espansione del metallo nelle zone di impressione, causavano l’aspetto a rosario del bordo.5 punti
-
Sera a tutti, @Rocco68bella 34enne, Secondo me è divera rispetto alla mia sia al diritto e sia al rovescio. Al diritto alcuni caratteri sono diversi, come è diversa anche la lunghezza della legenda, nella tua è più lunga. Al rovescio mettendole a confronto ho notato che nella tua la legenda è molto più vicina allo scudo rispetto alla mia. Questo mi fa pensare a due conii diversi sia per il diritto sia per il rovescio sempre con assenza totale di punteggiatura. Mi sono permesso di accostarle per far notare meglio le differenze. Un saluto Raffaele.4 punti
-
Ciao @Scudo1901 innanzitutto ti ringrazio x aver contribuito a questa discussione. La tua è veramente una bella moneta. Osservandola bene penso che sia una versione "normale" o "basic" , quindi non presenta varianti o variabili che dir si voglia ( ma sarei lieto che qualcuno più esperto del sottoscritto mi smentisse ). Considerata la comune passione anche per gli Scudi Sabaudi, la '34 può essere paragonata al 5 Lire 1827 Ge di Carlo Felice ( coniato in oltre 2 milioni di esemplari ). Nel caso della Piastra 34 di Ferdinando II° non si conosce la tiratura, ma si presume sia stata veramente ingente ( dato che si può evincere dai passaggi in asta e dalla notevole disponibilità dai venditori). Però come tutti i millesimi, anche i più comuni, una moneta in alta conservazione non è facile da trovare, in quanto circolarono parecchio. Pertanto, Piastra "basic" ma bella con patina molto piacevole e quindi da tenere in debita considerazione, Ciao Beppe4 punti
-
Buongiorno, recentemente è stata postata in Sezione un’interessante discussione su Mariniana. https://www.lamoneta.it/topic/205508-diva-mariniana-asse-dupondio-o-sesterzio-sottopeso/ Durante il suo sviluppo sono emersi vari contribuiti interessanti e come Curatore di Sezione ringrazio tutti coloro che sono intervenuti (in particolare l’amico @Ross14 ). Inoltre non dimentico di far menzione anche all’autore della discussione @modulo_largo che ha consentito di trattare un argomento tutto sommato poco discusso; spesso le discussioni trattano di altri nominali bronzei (frequentemente di sesterzi, talvolta di assi o dei quadranti) ma molto meno comunemente dei dupondi, un nominale tutto sommato “compresso” tra quelli bronzei di maggior pregio e quelli di valore minore ma di uso più comune e quindi necessari se non indispensabili. Il quadro resta comunque complesso e poco chiaro, probabilmente anche per la mancanza di documentazioni scritte che non ci sono pervenute. ho ritenuto pertanto utile cercare di raccogliere ed integrare di seguito quanto emerso a scopo di riepilogo per i neofiti e per segnalare e focalizzare dei punti ancora controversi, nel tentativo di delineare l’excursus storico dei dupondi. Dupondio… generalmente sul web si trova descritto come: · Nominale bronzeo · Del valore di 2 assi (=1/2 sesterzio o 1/8 di denario) (infatti una delle possibili origini del nome risalirebbe a “duo asses pondo” ovvero “del peso di due assi”). · Con dati fisici pari a circa 13-14 g su un modulo di 25 mm circa (variabili a seconda del periodo), per cui pesava circa metà del sesterzio. Nel Primo Impero (in seguito alla riforma di Augusto del 23 a.C.) si distingueva dall’asse (oltre che per diametro e peso) per il confezionamento in oricalcum (la lega dei sesterzi), dal sesterzio per il diametro e peso minore già descritti. Claudio (41-54), Dupondio, Roma, c. 50-54 d.C.; AE (g 14,74; mm 32; h 12); TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, testa nuda a s., Rv. CERES - AVGVSTA, Ceres, velata, seduta verso s. su di un trono decorato, tiene delle spighe di grano ed una torcia; in ex. S C. RIC 110; C 1. Patina marrone, flan largo, q.spl / spl. https://auctions.bertolamifinearts.com/it/lot/2581/claudio-41-54-dupondio-roma-c-50-54-/ E’ stato proposto comunque che già nel 45 a.C. vi siano state delle emissioni bronzee da parte di Giulio Cesare dal peso di circa 13-14 g che potrebbero costituire un “antenato” del dupondio. https://www.cronacanumismatica.com/asse-o-dupondio-una-moneta-di-giulio-cesare-ancora-da-approfondire/ La domanda che compare nel link “asse o dupondio?” farà spesso capolino nella presente discussione ma in genere è una domanda ricorrente in sezione Eppure per vari motivi dovrebbe esser facile identificare un dupondio. Un modo facile per farlo sarebbe una serie di analisi non invasive (xrf p.e.) ma non mi risultano grossi studi in tale senso. E quindi dovremmo affidarci ad altri indicatori. Quali?3 punti
-
Resta monco non perché sia incompleta la motivazione addotta nella sentenza bensi perché e’ - come spesso rilevato - monca la legge introdotta da Urbani che non ha saputo/voluto chiarire alcuni ambiti ( come la famosa definizione di „cosa“ si intenda per moneta come bene archeologico ) scoprendo il fianco ad una molteplicità di atteggiamenti interpretativi che sfociano in sentenze anche a volte tra loro contraddittorie come abbiamo avuto occasione di leggere negki ultimi 20 anni. c’e’ una ragione logica per cui il collezionismo in Italia ha potuto prosperare - post legem 1909 - con la costituzione e successiva vendita ( o donazione allo Stato) di favolose collezioni formatesi e cedute per tutto il secolo scorso - con cataloghi che costituiscono ancora oggi eccellenti riferimenti - c’è una ragione se tutto questo oggi non si ripete e il collezionista ( soprattutto di Classiche) deve sentirsi un perseguitato, e considerato da alcuni funzionari alla stregua di poco meno di un delinquente? in un recente intervento in un convegno promosso dal Senato il dr. Genovese, presidente della prima sezione della Corte di Cassazione ha commentato la sentenza di cui sopra, riportata da Allek, fornendo una chiara interpretazione delle motivazioni. Da’ un sollievo insperato sentir parlare - dopo lunga pezza in questo ambito - dei diritti del cittadino comune dopo che per tanto - troppo - tempo si e’ discusso esclusivamente dei diritti dello Stato. Il recente orientamento fa sperare che un giorno anche il cittadino italiano collezionista possa ri-godere di quei diritti che poteva liberamente esercitare negli anni Dieci, Venti, … , Sessanta, Settanta etc del secolo scorso, formando, cedendo, donando collezioni numismatiche , alle quali poi - improvvisamente - non ha avuto piu’ diritto - ponendolo di fatto in una condizione di subalternita’ rispetto ai suoi colleghi europei cui sono toccati in sorte Paesi piu’ liberali e legislazioni piu‘ chiare e meno punitive ( e qui ci sta un ricorso alla Corte di Giustizia Europea che non potrebbe non rilevare questa palese limitazione applicata al cittadino italiano rispetto alle liberta‘ godute dagli altri concittadini europei).3 punti
-
Ciao ragazzi contribuisco nel mio piccolo a questa appassionante discussione con la mia modesta ‘34. Chiedo agli esperti se si tratti di una versione “standard” oppure se presenti una qualche variante. Grazie a tutti3 punti
-
un piacevole e raro denario al nome di Lucrezio Trio, con testa di Nettuno / giovane Genio su delfino, passerà a giorni in asta RomaNum. XXIII al n. 587 . Vale una piccola curiosità la somiglianza della figurazione del rovescio, con la rappresentazione di un ragazzo su delfino ( ? ) tra le molte figure del pannello interno A, del celebre 'calderone di Gundestrup' , opera traco-celtica del II sec. a.C.2 punti
-
2 punti
-
Exactly. But I have not seen the official reaction of the Catholic Church to her statement. They weren't outraged. They did not refuse. What conclusion can I draw? So Nancy Pilosi is the official pope of the Catholic Church. Si calmi! Alla fine crederete nelle vostre stesse menzogne. Non l’ha mai proposto, ha letto un « poema » di Bono, ecco la frase che vi commuove tanto: « Il dolore e la sofferenza dell’Irlanda ora sono in Ucraina, E il nome di San Patrizio è Zelensky » https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/nancy-pelosi-ha-letto-una-poesia-di-bono-dedicata-allucraina/624915/#Part1 Non è affatto un programma di canonizzazione. E numerosi commenti hanno poi rilevato l’incongruenza di questo confronto religioso. Invece quando Putin nel suo discorso allucinante qualifica le sanzioni di « pogroms », quando accusa addirittura l’Occidente di cercare la destruzione della Russia, quando parla di genocidio nel Donec, e all’interno di traditori, di feccia, di quinta colonna cui occorre « purificare » la Russia, nella più pura tradizione staliniana, non c’è nessuna voce discordante capace di temperare questo discorso di odio che richiama le ore più scure della storia. Un vocabolario altrettanto preoccupante e una strana sensazione di « déjà vu ».2 punti
-
2 punti
-
Mi permetto di fare un parallelo con la monetazione di Maria Luigia (quasi coeva) per quanto riguarda i rilievi al bordo. In quasi tutti gli esemplari della lira 1815 di ML si notano rilievi simili. Se vogliamo leggermente meno pronunciati in quanto il bordo stesso è piú sottile di quelle del Gioacchino. Ecco questi rilievi corrispondono alle lettere in incuso della legenda al contorno. Suppongo che la scritta al contorno per ML o le stelline per Murat venissero impresse con opportuna virola nello stesso istante in cui la moneta veniva coniata. Probabilmente la liretta era troppo sottile per l'incuso del contorno e questo portava il metallo sopra a sollevarsi nella zona libera dai conii di R/ e D/ Basterebbe verificare la sincronia dei rilievi con le stellette per verificare. Chi ne ha una in mano provveda2 punti
-
Altra variante non citata nel RIC, è rappresentata dalle monete con legenda al dritto volutamente illeggibile e fatta di pallini o trattini RIC 2717 monogramma + al dritto diadema “a rosette” – sono abbastanza rari, se paragonati ai diademi a globi grandi… ecco un esemplare sempre da Falerii NOT IN RIC Qua citiamo un monogramma presentato per la prima volta proprio in Falerii, di cui posso confermare l’esistenza in almeno un secondo esemplare La I a destra appare allungata Interessantissimi poi i monogrammi con indicazione dell’officina P S (anche rovesciata) e T Tranne che per l’esemplare con la T, visto solo a Falerii, per gli altri posso confermare anche dei passaggi in asta spesso ignorati (come particolarità) Altra variante interessante, presenta una stella * a sinistra del monogramma COME NON CITARE POI: 1 – i monogrammi di Ricimero su monete di Valentiniano III, tutte con PLA all’inizio della legenda 2 – il monogramma di Ricimero su una moneta con al dritto DN LEO P(ERPET AVG) – Leone I 3 – il monogramma di Ricimero su una moneta a nome di Antemio Infine, qualche rara imitativa esiste…. Prossimo passo, Antemio Saluti Alain2 punti
-
Questo uno dei dupondii proposti: Peso 13,39 g peso medio su 10 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1868/14466?q=dupondii&page=1&mod=result&x=0&y=0&from=quick&ancre=type-specimen mentre il multiplo superiore costituisce il sesterzio, talvolta battuto probabilmente con conii di assi su tondelli di diametro e peso adeguato alle caratteristiche: Peso 15.41 g https://ric.mom.fr/en/coin/1866?q=sestertii&page=2&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick (notate la perdita di corona radiata e crescente) Peso 17,02 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coin/1865?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick Peso 19,15 g peso medio su 2 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1786/1979562416?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin Oltre questi due nominali come detto c’è l’asse Peso 7,74 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1606/-1546620354?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin Peso 7,63 g peso medio su 8 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1870/-800216761?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin Peso 8,39 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1875/14445?q=aurelianus+%2B+asses&page=2&mod=result&x=25&y=7&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin L’ultimo dupondio (o se preferite “l’ultimo radiato bronzeo di medio modulo”) potrebbe essere questo esemplare a nome di Claudio II (in realtà sottopeso) che però non figura nel catalogo on line di cui sopra, pur essendo uno dei più completi per il periodo: Claudius II Gothicus (268-270). AE Dupondius (?), Rome mint. IMP C CLAVDIVS AVG. Radiate and cuirassed bust right. / AEQVITAS AVG. Aequitas standing facing, head left, holding scales and cornucopiae. RIC - (cf. 14, Antoninianus); C - (cf. 6, same). AE. 11.80 g. 26.50 mm. RRRR. Apparently the only specimen known; unlisted in the standard references and unpublished. VF. Bronze medallic flan struck from Antoninianus (RIC 14) dies? About Claudius Gothicus' Dupondii, cf. RIC 120-3 and note; also see Cohen 70 and note. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=4225&lot=340 ( Gorny & Mosh lo dà invece come "Medaillon" : https://www.acsearch.info/search.html?id=6803749 ) Per il periodo legato alla riforma monetale di Aureliano abbiamo un’ipotesi formulata dalla Estiot che ci può venire in soccorso: https://www.academia.edu/1377996/The_Later_Third_Century Quindi li considera una sorta di “emissione commemorativa”; una specie di emissione “celebrativa” o di “completamento” ad uso politico/rappresentativo? Cioè analogamente alla funzione proposta da certi studiosi per i medaglioni? Questa ipotesi spiegherebbe due dati: - la scarsità numerica delle emissioni (si tratterebbe di una “limited edition”) - il ripescaggio di un nominale che, come abbiamo visto, è sempre meno rappresentato numericamente tra le emissioni della metà del III secolo, in favore della produzione di antoniniani. Va ricordato poi che la produzione di circolante bronzeo “pesante” avrebbe sottratto materia prima utile alla produzione degli antoniniani che rappresentava la moneta più diffusa e circolante. Come spunto di approfondimento vi segnalo inoltre le seguenti discussioni: ma come detto in apertura ad una ricerca nel forum con chiave di ricerca "asse o dupondio"… ne vieni sommerso! Cordiali saluti Illyricum PS: mi si consenta un ultimo grazie ai "colleghi" Curatori @grigioviola e a @Stilicho per l'aiuto, il supporto e il lavoro di verifica svolto sul testo.2 punti
-
E’ ancora presente nelle emissioni di Valeriano e del figlio Gallieno. Poi a seguito dell’ennesima riforma scompare. Per cercare altri esemplari sono andato a “sfogliare virtualmente” il catalogo online della American Numismatic Society: http://numismatics.org/ocre/results?q=authority_facet%3A"Valeriano" AND denomination_facet%3A"Dupondio"&lang=it&start=0 Che però ha un difetto: è basata sul RIC quando il testo di riferimento per il periodo è il Goebl! Accedo comunque al sito ANS di cui sopra dal quale trovo indicazione di un RIC 258 di Gallieno (dupondio VOTIS DECENNALIBVS del 253 d.C.) proposto come dupondio: Radiato, 23 mm 9.06 g Laureato, 24 mm 9.54 g Laureato, 24 mm 9.17 g Quindi secondo ANS abbiamo anche in Gallieno evidenza di pesi calanti rispetto al dupondio e ritratto radiato in un caso dei tre proposti. Anche qui… dupondio leggerino, asse “cicciotto” (e perché radiato?) o sesterzio molto sottopeso? Confrontiamo con il Goebl (non senza aver prima ringraziato @grigioviola per la consulenza) : Esistono serie costituite da sesterzi – dupondio (radiato) - asse come quella sopra. Regno congiunto Valeriano-Gallieno, zecca di Roma, emissione I, Goebl 253/254. Quindi abbiamo quello che Goebl indica come ultimo dupondio. Gallieno, regno da solo, IMP GALLIENVS PF AVG/VOTIS DECENNALIBVS emesso a Roma, VII emissione (262 d.C.) di cui abbiamo la serie completa dei tre nominali bronzei: che equivale al RIC 258 di ANS ma ci dimostra che esiste tutta la serie completa. Per quanto concerne poi Mariniana (in riferimento alla discussione di cui in apertura) abbiamo questo schema delle emissioni : Segnate come 1-5 perché non collocabili con precisione in una emissione, quindi finestra temporale ampia 253/259 d.C. E come noterete, il Goebl (che qualcosa ne sapeva) segnala antoniniani, sesterzi e assi a nome suo ma NON DUPONDI. Se torniamo all’ANS, troviamo infine un dupondio di Salonina con crescente (257-8 d.C.) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1931-0712-2 Peso: 14,97 g che rientrerebbe con il limite temporale (262) proposto dal Goebl per i dupondi.2 punti
-
Grazie Rocco @Rocco68 della segnalazione. Nell'Archivio delle Piastre 1834 che @Raff82 ed il sottoscritto cercano tenere aggiornato ( come Varianti/Variabili ) quella senza punteggiatura al D/ ed al R/ è piuttosto rara. Su un campione di circa 350 Piastre ne sono censite 7. Quindi direi una bella Rarità. Buona Serata e Grazie ancora, Beppe2 punti
-
Cari amici, in questa trattazione certamente “a puntate” ho deciso di raccontare la monetazione romana in bronzo post 395. Il senso di questo racconto nasce da quella che probabilmente diventerà una pubblicazione, ma che al momento è un semplice work in progress, una sistematizzazione delle informazioni e del materiale da me raccolto negli anni. Ho pensato che riassumere qua, e raccontare questa “fetta di impero” potesse essere di qualche interesse per qualcuno, e magari mi aiuterà anche a raccogliere le idee… Ma partiamo dall’inizio… Il RIC X (Roman Imperial Coinage volume 10) scritto da Kent e uscito nel 1994 è un’opera imponente e un caposaldo della numismatica del tardoantico, ma vedere quanto sia cambiato nella monetazione in bronzo e quante novità siano intercorse in soli 27/28 anni può lasciare stupefatti. Poiché gran parte del mio studiare e del mio scrivere negli anni è stato pertinente proprio al RIC X, e poiché come dicevo le novità sono davvero molte, ho pensato che fosse il momento di “riallineare” se non “rivedere” la moneta in bronzo nel RIC X, riportandola al 2022, quantomeno per tentare di ricollocare una serie di monete e dubbi presenti nel mio database. Il mio lavoro ha come obiettivo, tra le altre cose, di presentare un’immagine per ogni tipologia/officina nota, quindi come ben potrete immaginare allo stato attuale della ricerca….: - ho un quadro delle singole emissioni e varianti che direi chiaro al 90% - ho spulciato le 10.000 e più monete pertinenti e presenti nel mio archivio - ho spulciato il web (certamente non ancora al 100% - dovrò verificare le pubblicazioni di almeno 350 contesti di scavo e tesoretti - dovrò contattare tutti i musei che hanno monete uniche…. Sono già molti…. - etc etc etc insomma, il lavoro non manca…. Ma c’è tanto da poter già raccontare per accompagnare il lettore e magari regalare una piacevole lettura…. Alain Gennari1 punto
-
1 punto
-
Un motore di ricerca che indicizza e contiene i risultati di aste passate. Come Sixbid o coinarchives, per citarne altre. Per sbloccare tutte le funzioni serve un abbonamento... ma è utilizzabile anche senza. N.1 punto
-
Ciao, Da qualcosa si parte sempre... c’è chi non fa mai il salto e rimane ancorato agli euro, al Regno o quel che sia, chi invece sente il desiderio di scavare più a fondo e dedicarsi ad altro, come nel tuo caso. Desana non è la più semplice delle zecche, come ti hanno già suggerito, leggi molto e studia prima di acquistare, cerca i passaggi su acsearch e siti simili e osserva quante più monete puoi. In bocca al lupo per questa tua nuova avventura! N.1 punto
-
Ciao! Mi servirebbe gentilmente una mano per classificare questo dupondio (11,56g). Il cartellino riporta C.338, ma in quel caso credo che dovrebbe avere il capo rivolto a sinistra (da ricerche online, non ho il Cohen purtroppo).. Qualcuno mi darebbe un aiuto per arrivare al Cohen o RIC corretto? Grazie! ?1 punto
-
@Illyricum65 complimenti, un'esposizione estremamente significativa da parte di un grande esperto di numismatica.1 punto
-
Ma certo che si vede l'affinita', a me la faccenda dei servizi di Putin incapaci non mi ha mai convinto molto (e complimenti FFF per aver iniziato questa discussione con grande acume quando nessuno si aspettava quello che e' poi successo)1 punto
-
Nessuno nota qualche affinità con la giunta militare argentina che invase le isole Falkland (per loro Malvinas)... Perché lo fecero? Per distogliere il popolo argentino dalle problematiche interne e creando un senso di patriottismo che latitava viste le precarie condizioni in cui versava il popolo argentino.1 punto
-
È troppo tardi per insegnarti la cultura della comunicazione. Dovrai rispondere nel tuo formato. Si calmi! Calmati! Alla fine, crederai nella tua stessa stupidità. I santi corrispondono al loro gregge. Saint Zelensky è perfetto per te. Ma perché non pubblichi il testo del discorso di Biden del 1999? Hai paura? Non mi dispiace se invitiamo un residente del Donbass su questo argomento. 3. Secondo il punto 3. Ciò è possibile se collocano laboratori biologici statunitensi sul loro territorio.1 punto
-
Sí ma in genere il rame negli assi ha valori prossimi al 90%, non va monitorato lo zinco bensì il tenore del rame e in subordine appunto l'aumento del piombo e dello stagno. Piombo e stagno sono elevati in età repubblicana e Impero avanzato. Ciao Illyricum1 punto
-
Buongiorno , non penso che questa somiglianza : moneta romana - 'calderone di Gundestrup' , possa essere interpretata se non in modo "universale" ; per quanto riguarda la moneta romana il Dio del mare Nettuno e una sua creatura il delfino , che meglio si adatta alla simbiosi con l' uomo . Circa il "calderone di Gundestrup" composto di tredici pannelli d' argento di cui uno e' quello sopra rappresentato , la presenza di tanti animali terrestri e di uno marino , lo rende difficilmente interpretabile , forse non una rappresentazione generale di diverse culture e religioni , un Panteon in miniatura , da qui forse deriva , oltre alla forma , l' appellativo datogli di "calderone" . Circa la figura del delfino : http://www.euromedi.org/diariodocumento.asp?titolo=3241 punto
-
Non esiste un gran interesse fra i collezionisti per questi fierini in oro. Solitamente questi gettoni vengono venduti a poco piu' del peso anche se si vedono in vendita raramente1 punto
-
Sí, quanto riporti per i Cesari è corretto e mi son dimenticato di segnalarlo. Grazie! Illyricum1 punto
-
Questa moneta è stata pensata appositamente per spingere la crescita dell'economia brasiliana...quando te la ritrovavi fra le mani e ti fissava con quegli occhi pensavi subito a spenderla ?1 punto
-
E giungiamo al già citato (e spettacolare) dupondio FELICITAS PVBLICA di Iulia Mamaea che presenta un bel crescente: The Roman Empire Julia Mamaea, mother of Severus Alexander Dupondius 228, Æ 12.43 g. IVLIA MAMA – EA AVGVSTA Diademed and draped bust r. on crescent. Rev. FELICITAS PVBLICA S – C Felicitas standing to front, head l., holding caduceus and leaning on column. C 23. BMC S. Alexander 493. RIC S. Alexander 678. Very rare. Well struck in high relief with a superb brown tone. Minor flan crack at eight o’clock on reverse, otherwise good extremely fine Ex NAC sale 40, 2007, 794 https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=10&l=6283 Il crescente sotto il busto compare sui rari dupondi di Tranquillina: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-2205 con peso 10.47 g E’ presente anche sui bronzi provinciali: PISIDIA. Cremna. Tranquillina, Augusta, 241-244. 'Dupondius' (Bronze, 24 mm, 10.48 g, 11 h). SAB TRANQVILLINAM AVGVSTAM Draped bust of Tranquillina set on crescent to right, wearing stephane. Rev. COL CREMNENSIVM The Three Graces, arm in arm, the one on the left and right each holding a flower. SNG Paris 1512. Von Aulock, Pisidien II, 1419-1429. An unusually attractive example with a particularly detailed reverse. Good very fine. https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1935308&AucID=4552&Lot=2072&Val=8a13d4780bcaff6be6955548f819781d E ricompare invece nella monetazione imperiale di Otacilia Severa Otacilia Severa AE Dupondius. Rome Mint 244-249 AD. Obverse: MARCIA OTACIL SEVERA AVG Draped bust right on crescent. Reverse: PIETAS AVGVSTAE Pietas standing facing, holding box of perfume and raising hand. RIC IV: 208c Rare. Size: 26mm, 11.92g. Numismatic Notes: About VF and a very rare denomination for this time! The crescent behind the bust essentially means "double", in this case a Brass dupondius was worth double a bronze As. This is equivalent to the radiate crown on the coins of the emperors! https://www.vcoins.com/en/stores/romae_aeternae_numismatics/136/product/otacilia_severa_ae_dupondius_bust_on_crescent__pietas_ric_208c_rare_vf/606382/Default.aspx Viene da porre una riflessione: “Beh, probabilmente nel periodo più tardo indicavano con il crescente i dupondi delle Auguste…” ETRUSCILLA, 249-251 d.C., DUPONDIO, Emissione: 249-251 d.C., Zecca di Roma, Moglie di Traiano Decio, Rif. bibl. R.I.C., 136d/R2; Cohen, 24/Fr.5; Metallo: AE, gr. 12,54, (MR127145), Diam.: mm. 25,51, mBB/qBB, (RR) https://shop.moruzzi.it/es/monedas/monedas-imperiales-romanas/monedas-acu-adas-bajo-trajano-decio/etruscilla-dupondio-249-251-d-c.html Infatti abbiamo a nome di Etruscilla rari sesterzi (ritratto diademato e drappeggiato) Erennia Etruscilla, Sesterzio, 249-251, Roma, RIC 133 19,23g – 31mm D/ HERENNIA ETRVSCILLA AVG; busto diademato e drappeggiato, rivolto a destra. R/ CONCORDIA AVGG; S C (esergo); la Concordia, seduta su trono, con patera e doppia cornucopia. qBB, R4 https://www.tinianumismatica.com/prodotto/sesterzio-concordia-ric-133-estremamente-rara/ Dupondi quindi distinti dalla presenza del crescente rispetto ai sesterzi e quindi dagli assi dove è assente (assieme ai dati fisici inferiori e al diverso tipo di lega) ERENNIA ETRUSCILLA, 249-251 d.C., ASSE, Emissione: 249-251 d.C., Zecca di Roma, Moglie di Traiano Decio, Rif. bibl. R.I.C., 135b/R; Cohen, 13/Fr.8; Metallo: AE, gr. 7,90, (MR125853), Diam.: mm. 23,60, mBB Ex Live Online Auction 10 n. 680. https://shop.moruzzi.it/it/monete/erennia-etruscilla-asse-249-251-d-c.html Quindi nel periodo più tardo sembrerebbe emergere una standardizzazione dei tre nominali secondo lo schema · sesterzi --> diademato/laureato · dupondio --> crescente sotto il busto · asse --> diademato laureato Infatti nelle serie di dupondi proposta da @Ross14 relativa la monetazione di Faustina II (tipo ritrattistico n°10 - data 167-175) abbiamo ritratti senza diadema o drappeggio ma nemmeno crescente sotto il busto: sono infatti anteriori. Il peso medio si colloca attorno a 12,51 g e si differenzia da quello della serie degli assi a suo nome, come già descritto. Quindi la faccenda è quantomeno … intricata.1 punto
-
E per le Auguste consorti Imperiali? Per le Auguste il discorso “dupondio” è ancora più controverso. Nel Primo Impero i dupondi non sono evidenziati come tali da particolari del ritratto. https://www.cgbfr.com/livie-dupondius-sup,brm_616474,a.html Peso 13,90 g ANTONIA, 41-54 d.C., DUPONDIO, Emissione: 50-54 d.C., Zecca di Roma, Figlia di Marco Antonio e Ottavia e madre di Claudio, Rif. bibl. R.I.C., 104/S; Cohen, 6; Metallo: AE, gr. 13,82, (MR6482), Diam.: mm. 30,90, mBB Ex Artemide Aste (12/04/08) n. 170. https://shop.moruzzi.it/it/antonia-dupondio-50-54-d-c-ti-clavdivs-caesar-ric-104-s.html Più tardi anche Iulia Titi presenta monete attribuite come dupondii in base a peso e lega componente. Il peso in genere è compreso nel range tra 10 e 15 g con una tendenza verso i valori inferiori. Tre tipi di ritratti ma nessuno collegato specificamente al nominale. Quindi si ripropone il quadro notato negli Imperiatori pre-riforma neroniana. Il dupondio non è marcato in modo specifico. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2451&lot=539 Pure Manlia Scantilla segue questa tendenza https://www.wildwinds.com/coins/ric/manlia_scantilla/i.html Peso 10,60 g Ma con questo peso potrebbe trattarsi di un asse. Sarà stata analizzata la lega? Nessun segno particolare nei ritratti di Iulia Domna… (Left) Sestertius 196-208 AD / Cybele (Left Center) Dupondius 213-217 AD / Felicitas (Right Center) Dupondius(?) 196-208 AD / Diana (Right) As 193-196 AD / Venus https://www.forumancientcoins.com/dougsmith/jdae.html In realtà Doug Smith riporta un’annotazione interessante: “… After 213 AD the diadem on the dupondius further distinguished it from the similarly sized as. Frequently toning and patina obscure the original color of the metal making it hard to identify the two denominations.” file:///C:\Users\Andrea\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image002.jpghttps://www.ma-shops.com/odysseus/item.php?id=1133 Peso 12,94 g per 26 mm Ma può esser stato preso a segno di distinzione tra i nominali la presenza del diadema dell’Augusta? Equiparando il diadema quindi alla presenza della corona radiata negli Augusti della famiglia? Perché ciò sarebbe avvenuto solo una ventina d’anni dopo l’ascesa al trono? Si tratta semplicemente di un cambiamento di acconciatura da parte di una Iulia Domna ormai avanti con gli anni oppure cela un significato diverso? E se sì, perché questa necessità emerge solo dopo una dozzina d’anni trascorsi con dupondi e assi privi di una evidente (?) distinzione basata sul ritratto? Analizziamo qualche dato ponderale.1 punto
-
Comunque per mia curiosità sono andato a scorrermi un pochi di dupondi di Caracalla. Circa 150 anni dopo perchè generalmente tendiamo a pensare l'Impero come un insieme immutabile ma in realtà così non è. Un lasso temporale di queste dimensioni implica cambiamenti economico politici militari che non possono non aver influito. Ad esempio "semplicemente" pensado al fattore "inflazione". http://numismatics.org/ocre/results?q=caracalla dupondius&start=20 Troviamo esemplari di 8,5 – 9 g con concentrazioni attorno agli 11-12 g e tavolta pesi superiori (un caso maggiore di 14 g). Anche qui però troviamo casi interessanti: Esemplare BM British Museum: R.15886 , RIC 514, ritratto radiato e solo 8,631 g. Esemplare American Numismatic Society, RIC 515, ritratto radiato e solo 8,46 g. Quindi? Forse che la tendenza fosse quella a risparmiare un po' di metallo e quindi a produrre maggiormente sottopeso rispetto che sovrappeso (antieconomico?). Ritengo che in questo caso la presenza della corona radiata identifichi il dupondio a prescindere dal peso ridotto. Il valore non era tanto intrinseco in base al materiale utilizzato bensì fiduciario, per quanto la tendenza era quella a tentare di restare in dei valori standard. Successivamente con la riforma di Caracalla entrerà in ballo una seconda equazione che però investirà la monetazione in argento ovvero la creazione di un modulo contraddistinto da una corona radiata e del valore di due (2) denari: il cosiddetto "AR antoniniano". Per cui la corona identifica un doppio valore: nel bronzo dell'asse, nell'argento del denario. Lo vedremo confermato anche in seguito in altri casi. “argento+corona radiata = AR antoniniano”1 punto
-
Lo dico sottovoce: non è che l’interesse per il collezionismo di cartamoneta sta rinascendo? ??1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Devo anche dire che delle 7 senza punteggiatura, la migliore è la tua. Se puoi condividila con noi, perchè è davvero bella.1 punto
-
Ovviamente intendevo di fotografare LA BANCONOTA visto che l'ologramma non c'è! ? Il mio pensiero è che le banconote senza ologramma non possano uscire dalla BCE e che qualcuno li asporti a scopo di creare una "rarità". Se gentilmente ci posti la foto della banconota possiamo parlare di qualcosa di tangibile se no continuiamo a parlare di aria fritta.1 punto
-
Salve, Purtroppo non credo che siano soddisfatte sul forum le condizioni per un dibattito serio e contraddittorio. L’accumularsi ininterrotto di fake news, il modo di equiparare le tante atrocità dei conflitti passati per far dimenticare chi è nella fattispecie l’aggressore e chi è l’aggredito, il tutto condito da qualche intimidazione appena velata o di lusinghe patetiche sulla cultura, la cucina italiana e Mussolini (!), questo fa pensare al manuale di istruzioni dell’Internet Research Agency di San Pietroburgo, ed alla fine scoraggia l’intervento della maggioranza silenziosa. Che cercherà altrove, speriamo, le informazioni giuste, sottoposte a controlli incrociati e verificabili. https://pickline.it/2022/03/14/propaganda-di-mosca-come-funziona-la-disinformazione-sulla-guerra/ https://it.wikipedia.org/wiki/Internet_Research_Agency Mentre Brios ci propina, non senza secondi fini, la possibilità di una guerra nucleare e di una terza guerra mondiale, il suo mentore Putin impone ancora alla popolazione russa, secondo lui probabilmente incapace di riflettere in modo autonomo, la finzione di un « operazione militare speciale » contro dei neo nazisti. La parola guerra è sempre vietata in Russia. Fra poco uscirà la nuova edizione del romanzo di Tolstoi:1 punto
-
Bronzo di Damasco correlato al mito di Dafne (CNG 291). The Metamorphoses of Ambrosia? SYRIA, Coele-Syria. Damascus. Philip I. AD 244-249. Æ (31mm, 18.56 g, 12h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Female figure (Ambrosia?) facing, head right, metamorphosing into grape vine. De Saulcy –; Rosenberger 49 corr. (Philip II). Near VF, dark green patina, earthen deposits. The figure on the reverse has traditionally been described as Dionysus holding vines, as in Rosenberger, but as the type clearly represents a female this identification can be discounted. For more recent interpretations of this very interesting type, see G. Bijowski, “The myth of Daphne on a coin minted at Damascus,” AJN 15 (2003), pp. 53-9 and K. Butcher, “Ambrosia in Damascus?,” NC 170 (2010), pp. 85-91. CNG 291, Lot: 252. Estimate $300. Sold for $800.1 punto
-
Anche io. Non ne vedo alcuna utilità. Se ci sarà il conflitto nucleare le nostre monete saranno, almeno a mio parere, l’ultima delle preoccupazioni. Se non ci sarà perché preoccuparsi? Dov’è il problema ?1 punto
-
Te lo spiego, premettendo chiaramente che il mio è un punto di vista del tutto opinabile. Peraltro, punto di vista di ex collezionista del settore, mai stato un genio. La conservazione è molto modesta, i tratti somatici sono piuttosto alterati, ci sono una marea di graffi, soprattutto al rovescio, corrosioni, ritocchi vari qua' e là, patina palesemente artefatta, male a mio parere. Infine, mi piacerebbe vederla in mano, perché sarà anche autentica, probabile, ma non ci metterei la mano sul fuoco senza valutarla in mano. Punterei su qualcosa di meglio, ma se una persona si sente gratificata, visto che il nome è prestigioso e se la qualità interessa relativamente (facevo anche io questo ragionamento all'inizio) la prenda. Mi permetto di intervenire portando la mia esperienza, pur modesta che sia, ma altri potranno eventualmente correggermi. Sarà un piacere continuare a leggere gli interventi perché si impara sempre confrontandosi con gli altri. Grazie.1 punto
-
E' un po' martoriato, i lineamenti di Galba si vedono appena, la legenda al dritto la si deve immaginare, la patina non sembra naturale, alcune parti di metallo sono esposte, ci sono graffi e incisioni diffuse al rovescio...capisco che è Galba, capisco che può essere raro, ma io lascerei stare...una provocazione: se ti dicessero che un tondello liscio è un bronzo di Galba lo metteresti in collezione immaginando Galba ogni volta che lo vedi?1 punto
-
Su questo o qualità simili lascerei stare. Sali un po' di livello (e inevitabilmente di prezzo) e trovi abbastanza facilmente pezzi, magari circolati, ma piacevoli. Non sempre chi meno spende, spende bene.1 punto
-
1 punto
-
Esistono differenti teorie sull’interpretazione della cosiddetta monetazione romano-campana in bronzo, un insieme di monete (la maggior parte, monetine) che costituiscono il primo bronzo coniato di Roma. Per discutere di queste monete tralasciando la classificazione di Crawford, che a causa della sequenza numerica potrebbe a volte disorientare, vorrei assegnare loro dei nomi convenzionali basati sul tipo del rovescio. Propongo allora di elencare così le monete: Con legenda al genitivo plurale (PΩMAIΩN o ROMANO) TORO/PΩMAIΩN apollo / toro androposopo (RRC 1/1, 17-18 mm, 2,22-4,85 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/1) TORO/ROMANO Minerva / toro androposopo (RRC 2/1, 19 mm, 6,14 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/2) LEONE testa femminile / leone (RRC 16/1, 17-26 mm, 5,39-13,73 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/6) PROTOME Minerva / protome equina (RRC 17/1, 16-18 mm, 2,64-8,57 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/7) Esiste una variante con Marte non censita in RRC (18 mm, 8,4 g; vd. Pietro Luigi Garavelli e Alessandro Vanni, Una inedita litra romano-campana, “Panorama Numismatico” 2013) AQUILA Minerva / aquila (RRC 23/1, 25-29 mm, 12,8-19 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/10) Con legenda al nominativo singolare (ROMA) PROTOME/FALCETTO Marte / protome equina e falcetto (RRC 25/3, 15-16 mm, 2,34-4,22 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/13) CAVALLO Apollo / cavallo (RRC 26/3, 15-16 mm, 2,4-4,14 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/16) CANE Roma / cane (RRC 26/4, 11-12 mm, 1,07-2,35 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/17) CAVALLO/CLAVA Marte / cavallo e clava (RRC 27/2, 15-18 mm, 2,44-4,05 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/19) PEGASO/CLAVA Ercole / Pegaso e clava (RRC 27/3, 18-20 mm, 4,2-8,3 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/20) PEGASO/ARCO Ercole / Pegaso e arco oppure sigma (RRC 27/4, 16 mm, 3,27-3,63 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/21) SERIE COLLATERALE (RRC 39, http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB12) Preciso, per chi è meno tecnico, che nel prosieguo parlerò di: - “scrupoli”, misura peso romana. Equivaleva a 1/288 di libbra “classica”; essendoci incertezza su quest’ultima, si discute se pesasse 1,125 g oppure, come i pi a.C. ritengono, 1,137 g; - “litre”, nominale siceliota (in Magna Grecia si usava dividere lo statere in 12 oboli, in Sicilia in 10 litre). Sappiamo che durante la guerra pirrica l’obolo magno-greco pesava 7,33 scrupoli, per cui nella medesima data la litra doveva pesare 8,9 scrupoli.1 punto
-
1 punto
-
Giancarlo Alteri (Rei Publicae Romanae moneta 1998) accorpa queste monete in 5 gruppi e ritiene che i nominali siano espressi dapprima in litre (unità di misura siceliota), poi in libelle (unità di misura romana). Le libelle sarebbero “monete di bronzo di valore nominale”, il cui valore corrisponderebbe appunto a una “libella” d’argento, laddove la libella corrisponderebbe, come peso, a 1/10 di scrupolo, ovvero 0,1135 g. Giova precisare che il termine “libella” è effettivamente tradito dalle fonti letterarie ma non si sa esattamente a cosa corrispondesse, questa è l’interpretazione di Alteri. Il primo gruppo è composto da bronzi di valore incerto, ovvero TORO/PΩMAIΩN e TORO/ROMANO, coniati a Napoli poco dopo la stipula del foedus del 326 a.C. Il secondo gruppo è composto da multipli della litra: AQUILA, nominale da 4 litre con peso medio 17-15 g, LEONE, nominale da 2 litre con peso medio 8,3 g e PROTOME, nominale da mezza litra con peso medio 5,03 g; salta subito all’occhio l’incongruenza di non aver considerato quest’ultima una litra, visto il rapporto di peso con le precedenti. Queste emissioni sarebbero in serie con la didracma Marte / protome equina (RRC 13/1). Il terzo gruppo è composto da multipli della libella: PROTOME/FALCETTO e CAVALLO, libelle con peso medio 3,08-3 g e CANE, sembella (ovvero, mezza libella) con peso medio 1,7-1,65 g. Queste emissioni andrebbero associate con le didracme Roma / Vittoria (RRC 22/1), Marte / cavallo con clava (RRC 27/1), Marte / protome equina con falce (RRC 25/1), Apollo / cavallo (RRC 26/1). L’autore non si esprime su CAVALLO/CLAVA, ma probabilmente nella sua sistematica va collocato in questo gruppo e costituisce una libella. Il quarto gruppo è composto dalla SERIE COLLATERALE, i cui segni di valori rappresenterebbero tuttavia non once, bensì libelle; si tratterebe quindi di una serie che va dal nominale da 4 libelle alla sembella. Questi bronzi si collocano in serie con la didracma denominata quadrigato, di cui pertanto rappresentano “monete spicciole e di conto”. Infine, un gruppo a sé stante, di dubbio valore nominale, è costituito dai bronzi PEGASO/CLAVA di 6,25 g e PEGASO/ARCO di 3,28 g.1 punto
-
Secondo Pedroni (Ricerche sulla prima monetazione di Roma, 1993), queste monete rispondono invece all’esigenza di emettere nominali che, alla data a cui vengonpo emessi, siano compatibili per peso sia con la metrologia romana che con le coeve emissioni magno-greche o siceliote. Ad esempio, TORO/ROMANO era una litra da 8,9 scrupoli, ma corrispondeva anche all’incirca a 1/32 dell’asse coevo, che pesava 288 scrupoli. TORO/PΩMAIΩN si daterebbe al 339/338, sulla base di un confronto ponderale con emissioni neapolitane, e costituirebbe un’emissione isolata, per i commerci dei cittadini di Capua (forse appena fatti civites sine suffragio) con il capoluogo partenopeo; ne deriverebbe "l’ipotesi senza dubbio affascinante che vedrebbe nella presenza romana in Campania, attestata formalmente da quel momento, l’impulso all’emissione da parte di Neapolis di monete bronzee”. Successivamente, le emissioni sono espresse in litre e si susseguono una all’anno, ciascuna associata a una didracma (bronzo e argento sono coniati nella medesima zecca). L’ordine è: - 275 a.C. PROTOME (mezza litra di 4,5 scrupoli) con la didracma Marte/protome equina (RRC 13/1), entrambe coniate a Metaponto. Contemporaneamente veniva emesso l’asse fuso di 288 scrupoli, Giano e Mercurio (RRC 14/1), per cui la mezza litra valeva 1/64 dell’asse; - 274 a.C. TORO/ROMANO (litra di 8,9 scrupoli) con la didracma Apollo/cavallo con stella (RRC 15/1), entrambe coniate ad Arpi; - 273 a.C. LEONE (litra di 8,9 scrupoli) con la didracma Ercole/lupa (RRC 20/1), entrambe coniate a Eraclea; - 272 a.C. AQUILA (doppia litra di 16,8 scrupoli) con la didracma Roma/Vittoria (RRC 22/1), entrambe coniate ad Alessandria d’Egitto. Dovrebbe essere contemporaneo l’asse fuso Roma/Roma, che presenta un peso medio di 240 scrupoli; tuttavia l’autore ritiene che si trattasse di un peso ribassato rispetto allo standard allora in vigore, pari a 252 scrupoli per asse, talché la doppia litra verrebbe a valere 1/15 di asse. Nel 269 le emissioni si spostano alla neoistituita zecca di Roma. La legenda cambia allora dal genitivo plurale al nominativo e i nominali non sono più attagliati sulla litra, ma su frazioni dell’oncia. PROTOME/FALCETTO è una mezza quartoncia (1/96 di asse di 252 scrupoli) ed è stata emessa con la didracma Marte / cavallo con falcetto (RRC 25/1). Si data, appunto, al 269 a.C. Il simbolo caratterizzante di questa serie, il falcetto, allude forse a Reggio (per il fatto che era stata fondata da coloni provenienti da Messana-Zancle), il cui bottino potrebbe essere stato monetato per ottenere questa emissione. Anche CAVALLO è una mezza quartoncia (1/96 di asse di 252 scrupoli) ed è stata emessa con la didracma Apollo / cavallo (RRC 26/1) e l’asse fuso Apollo / Apollo con ghianda (RRC 26/5). È forse databile al 264-263 a.C., in concomitanza con la liberazione di Messana dai Mamertini (la ghianda era simbolo di marte, quindi dei Mamertini). CAVALLO/CLAVA presenta un peso standard di 2,6 scrupoli; si tratta quindi di una mezza quartoncia (1/96 di asse di 240 scrupoli - teorico 2,5 scrupoli) e appartiene alla celeberrima serie della proro, il cui asse fuso reca per la prima volta il tipo di Giano (RRC 35/1), datata al 258 a.C. Alla stessa serie appartengono due nominali anonimi, PEGASO/CLAVA che presentando uno standard ponderale di 6 scrupoli corrisponde a 1/40 di asse e PEGASO/ARCO di 3 scrupoli, quindi 1/80 di asse. L’anomalia consiste nel fatto che i sottomultipli dell’asse si calcolavano su base duodecimale, non decimale; probabilmente queste monete furono emesse per adeguarsi alla metrologia di un’area recentemente conquistata, forse i territorî punici in Sicilia occidentale. CANE presenta un peso medio di 1,5 scrupoli che potrebbe rappresentare, per arrotondamento, un quarto di quartoncia (1/192 di asse di 240 scrupoli - teorico 1,25 scrupoli) o più probabilmente un terzo di quartoncia (1/144 di asse di 240 scrupoli - teorico 1,66 scrupoli). Si colloca probabilmente in serie con l’asse fuso Roma/ruota (RRC 24/3) datato al 252 a.C. Il cane in particolare potrebbe richiamare le origini puniche di una città conquistata, forse Panormo, o rinviare alla sconfitta di Segesta (sulle cui emissioni esso rappresentava il simbolo cittadino), conquistata nel 260 dalle truppe di C. Duilio. La SERIE COLLATERALE costituisce infine un’emissione a sé stante del 217 a.C., in occasione dei Ludi Maximi.1 punto
-
Secondo Crawford (Roman Republican Coins, 1974), queste monete rispondono a una metrologia siceliota, incentrata sulla litra. TORO/PΩMAIΩN è genericamente classificato come “bronzo” (ma corrisponde, sul piano metrologico a un semiobolo neapolitano, HN Italy 568-570) e costituisce un'emissione a sé stante. Ha carattere meramente commemorativo del foedus aequum, stipulato fra Roma e Neapolis nel 326 a.C., ed è immediatamente successivo a tale evento. Anche TORO/ROMANO è classificato come “bronzo” e costituisce un'emissione a sé stante, datata la 300 a.C. circa. LEONE è una doppia litra (di 9 scrupoli), coeva e abbinata alla didracma Apollo/cavallo con stella (RRC 15/1), all’asse fuso Apollo/Apollo (RRC 18/1) e all’asse fuso Disocuro/Apollo (RRC 19/1), tutti datati al 275-270 a.C.. PROTOME è una litra (di 4,5 scrupoli), di poco successiva, poco prima del 269 a.C., ma comunque riconducibile alla stessa emissione. La metrologia di AQUILA (di 16,8 scrupoli) non è chiaramente definita, talché viene genericamente definito “bronzo”. Esso dovrebbe essere collegato alla didracma Roma/Vittoria, datata al 265-242 a.C., ma di poco successivo a essa, per cui si daterebbe al 264 a.C.. In quegli stessi anni fu introdotto l’asse fuso Roma/ruota (RRC 24/3) PROTOME/FALCETTO è una litra, inserita nella medesima serie della didracma che presenta i medesimi tipi Marte/protome equina (RRC 25/1) e con l’asse fuso Testa gianiforme/Mercurio (RRC 25/4). Tutte queste monete, infatti presentano lo stesso simbolo caratterizzante, il falcetto, al retro. Sono tutte datate al 241-235 a.C. CAVALLO (litra) e CANE (mezza litra) appartengono invece alla serie delle didracma Apollo/cavallo (RRC 26/1), serie datata al 234-231 a.C.. Anche PEGASO/CLAVA (doppia litra), CAVALLO/CLAVA (litra) e PEGASO/ARCO (litra) appartengono alla serie della didracma Marte/cavallo con clava (RRC 27/1) e Roma/Roma con clava (RRC 27/5), datate al 230-226 a.C., nell’ambito di un’emissione caratterizzata, appunto, dal simbolo della clava. La SERIE COLLATERALE, infine, è espressa secondo metrologia romana di standard semilibrale (dal triente alla semioncia) ed è coeva nel 217-215 a.C. di una serie "normale", in parte fusa e in parte coniata, con il tipo della prora navis al rovescio (RRC 38)1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
