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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/27/22 in tutte le aree
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Qualche mese fa, allettato da un prezzo abbordabile, ho acquistato questa moneta che ho il piacere di condividere oggi con voi e che e’ stata spunto, come sempre accade, di un approfondimento personale storico/numismatico che spero susciti anche il vostro interesse. Ecco la moneta: Si tratta di un antoniniano di Mario del peso di 3,19 grammi e del diametro massimo di 21,54 mm: D : IMP C MARIVS P F AVG: Busto di Mario, radiato, drappeggiato e corazzato, a destra R : SAEC FELICITAS: la Felicitas, stante a sinistra, con un corto caduceo nella mano destra ed una cornucopia nella sinistra. Zecca di Treveri. Certamente la conservazione è così così, ma le effigi sono ancora apprezzabili. Nel complesso, però, in mano, la moneta appare gradevole e, credetemi, molto meglio che in fotografia, dove tra l’altro ha una colorazione vagamente azzurrina a differenza di quello che posso notare dal vivo dove invece spicca una tonalità giallo/verdina che ben contrasta con il colore scuro/violaceo delle effigi e delle legende. In fondo, e' pur sempre Mario. Alla luce di quello che vedo l’ho classificata come Mairat 547, Cunetio 2505, Elmer 634. Il RIC V la classifica come RIC 10, ma sappiamo come il RIC non sia molto affidabile per le galliche. Ecco un riepilogo, tratto dal Mairat: Interessante il numerino 181 che compare tra parentesi quadre sulla destra: Si tratta del numero noto a Mairat di tutti gli esemplari presenti in ripostigli pubblicati, musei, collezioni di pregio pubblicate o passaggi d’asta. Vi farei notare la Mairat 546, subito sopra. Si differenzia dalla 547 per i “dots”, ovvero: IMP C MARIVS ● P● F● AVG. Di questa Mairat segnala un solo esemplare. Io ho provato a guardare bene la mia moneta, ma non si legge nulla, le legende sono troppo rovinate. E’ ovvio che, per frequenza, ipotizzo che la mia sia la 547. Poi, non si sa mai, ma tanto per me, onestamente, non cambia. Una piccola considerazione riguardo al peso che è un po’ più alto della media. Se guardiamo su VCoins gli esemplari oscillano tra 1.85 grammi e 3.11, con una prevalenza di esemplari appena sotto i 3 grammi (2.80-2.95). Se leggiamo il report del Cunetio Hoard (che ha classificato i radiati di Mario in maniera assai soddisfacente) sui 49 esemplari di questa tipologia, il peso medio e’ di 2.99. In effetti, la moneta in mano da una bella sensazione di pieno. Un super Mario, va’ (si fa per dire). E ora parliamo un po’ di lui, di Mario come persona. Chi era Mario? Facciamo in piccolo richamo. Siamo nell’Imperium Galliarum, il regno secessionista sorto nel 260 d.C. e che aveva strappato all’augusto ufficiale Gallieno importanti aree della parte occidentale dell’impero romano quali Gallia, Britannia, Germania e Spagna sotto la guida di Postumo. Postumo resse le redini dell’impero gallico fino al gennaio del 269, quando il suo potere fu insidiato da Leliano, una sorta di usurpatore dell’usurpatore. Presto tra i due si arrivò allo scontro armato (metà febbraio del 269) e, nella contesa decisiva, la vittoria arrise a Postumo che però subì una tragica fine; infatti, fu assassinato dalle sue stesse truppe che gli si erano ribellate perché aveva negato loro il saccheggio della città di Mogontiacum, roccaforte dell’usurpatore Leliano appena sconfitto. Si creò una sorta di vuoto di potere e, nel caos di quei giorni, a contendersi il trono si fecero avanti due uomini ambiziosi. Uno era Marco Piavvonio Vittorino, che probabilmente era Prefetto del Pretorio di Postumo. L’altro era un ufficiale dell’esercito di nome Marco Aurelio Mario. Il primo a muoversi fu proprio Mario che occupò le due zecche allora attive, probabilmente prima quella di Colonia (che era stata nelle mani di Leliano) e poi quella di Treveri (che era stata fedele a Postumo) iniziando a battere moneta (sia aurei che antoniniani). Arrivato a Colonia utilizzo subito (e non a caso, direi) un rovescio di Leliano, il VICTORIA AVG, che propagandava un successo che Leliano non potè realizzare, ma che comunque ben si adattava alla speranza di Mario stesso. Il messaggio doveva essere chiaro. Il vincitore era lui. Le monete di Mario enfatizzano la fedeltà dei soldati ed il patto di alleanza con loro. Ribadiscono la sua necessità non solo di ottenere il continuo sostegno delle truppe, ma anche di riconciliarle tra loro dopo la spaccatura che si era creata nell’esercito in occasione dello scontro tra Postumo e Leliano. Forse, le monete esprimono più una aspirazione più che uno stato di fatto. Sapeva di dovere tutto ai soldati. E del resto, la guerra non era ancora finita, si era solo all’inizio. Coniò, pertanto, rovesci tipo FIDES MILITVM e CONCORDIA MILITVM (e CONCORD MILIT) come questa, assai nota, con le “clasped hands: Senza dimenticare il suo valore di Mario stesso; dopo tutto, se era lì, era perché i soldati avevano creduto nella sua valentia come comandate militare, nonostante le origini (lo vedremo). Poi c’è lei, la SAEC FELICITAS (la mia moneta) la speranza che il suo regno durasse a lungo e che fosse latore di una felicità secolare per lui e per i cittadini ovvero la felicità intesa come connubio di equilibrio e armonia. E per estensione, connubio di salute (caduceo) e prosperità (cornucopia). Salute e soldi, come ci auguriamo noi solitamente noi. Questo un esemplare nettamente migliore del mio, ma mi accontento. Ma chi era veramente Mario? Facciamo un piccolo passo indietro e cominciamo dal nome….Interessante il nome…Marco Aurelio Mario…Marco Aurelio…teniamolo a mente. Ma ancora più interessante e’ sapere che noi conosciamo come si chiamasse Mario proprio grazie alle monete che ci sono giunte. Dicevamo prima di Leliano. Ebbene, il nome esteso di Leliano era Ulpio Cornelio Leliano. Il nome Ulpio ci porta subito a Traiano, quasi che Leliano volesse rivendicare una sorta di discendenza proprio da Traiano con cui condivideva l’origine spagnola. Non e’, tuttavia, escluso che fosse un tentativo di ottenere l’appoggio della Legio XXX Ulpia Victrix nella lotta contro Postumo. Sta di fatto che probabilmente Leliano cercò di costruirsi una sorta di pedigree, se così possiamo dire. Forse e’ avvenuto lo stesso per Mario? Che volesse darsi anche lui una nobile discendenza? In effetti, pare che lui fosse di umili origini… Le fonti letterarie sono parche di informazioni (le fonti epigrafiche addirittura non lo citano affatto). Ne parlano (pochissimo) Aurelio Vittore nel Liber de Caesaribus ed Eutropio nel suo Breviarium. La fonte principale sarebbe Aurelio Vittore, la cui opera e’ di poco antecedente al Breviarium di Eutropio (che quindi a lui si sarebbe a sua volta ispirato). I due cui racconti presentano diversi punti in comune come si può notare; il che fa pensare che entrambe le fonti abbiano attinto da una altra fonte precedente andata perduta. Si tratterebbe di quella che lo studioso Alexander Enmann, in una sua pubblicazione del 1884, chiama Kaisergeschichte (abbreviata in KG da Drinkwater nella sua opera) e che dovrebbe essere stata scritta sotto Diocleziano. Dal racconto emerge che Mario fu un “ferri quondam opifex”…”vilissimus opifex”….insomma, un umile fabbro. E sarebbe stati ucciso dopo aver regnato due soli giorni….(“iugulato post biduum”…”secundo die interfectus est”). Successiva ai lavori di Aurelio Vittore e di Eutropio sarebbe la Historia Augusta che probabilmente si ispirò anche lei, oltre ai citati, alla KG e ad allo storico greco Dexippo. Essa ripete un po’ gli stessi concetti: ex fabro ferrario….triduo tantum imperavit… Sappiamo, però che lo inserì tra i “Tyranni triginta” della storia romana….povero il nostro Mario…. Altre fonti sono Zosimo (V secolo) e Zonara (XII secolo) che usarono come fonte comune ancora Dexippo. Mario si distingue dalle effigi degli imperatori gallici in virtù del suo aspetto, come si può notare dalle monete: capelli tagliati corti, barba anche essa corta e curata, un quadro stilistico che contrasta un poco con i ritratti irsuti degli altri imperatori gallici predecessori e successori, una fisionomia che lo assimila di più agli imperatori “illirici” dell’impero centrale. E’ una cosa che pare stonare, ma forse riflette la situazione di incertezza e di nervosismo in cui dovettero trovarsi le truppe, arrabbiate per quanto avvenuto e assi dubbiose sul come gestire il vuoto di potere venutosi a creare. Ma come e’ finita poi la storia? Mario certo si era mosso per primo impossessandosi delle due zecche, ma Vittorino possedeva ancora l’autorità massima in quel momento in qualità di Prefetto del Pretorio e probabilmente il maggior sostegno militare e civile. Mario, infatti, sarebbe stato assassinato dalle sue stesse truppe (per motivi di fatto sconosciuti) e Vittorino sarebbe dunque rimasto solo al potere senza apparentemente colpo ferire. Tornando alle fonti, e’ assai improbabile che Mario sia rimasto al potere per pochi giorni. In effetti, gli antoniniani di Mario, sebbene descritti come rari, sopravvivono ancora in discreto numero e attestano indirettamente come l’imperatore non possa essere stato spazzato via in pochi giorni. Egli, probabilmente, restò al potere pochi mesi (2-3 mesi?), probabilmente fino alla tarda estate del 269. Perchè allora le fonti letterarie parlerebbero di pochi giorni? Secondo Chastagnol la fonte dell’errore sarebbe (involontariamente) Aurelio Vittore in questa frase: “Hoc iugulatum post biduum, Victorinus deligitur” che letta con una pausa (indicata dalla virgola) in quella posizione indicherebbe: Ucciso (Mario) dopo due giorni, Vittorino fu scelto”. Letta però così: “Hoc iugulatum, post biduum Victorinus deligitur”, ovvero con la pausa/virgola dopo iugulatum, si dedurrebbe che Vittorino fu scelto dopo due giorni dalla uccisione di Mario. Quindi l’errore sarebbe stato generato da una errata interpretazione del testo latino di Aurelio Vittore che poi sarebbe passata ad Eutropio ed alla Historia Augusta. Ma ci sono autori che a loro volta sostengono che l’errore fosse già presente nelle KG e che Aurelio Vittore avrebbe quindi ripreso quella fonte. Tutto ciò non fa altro che ribadire l’incompletezza e la corruzione delle fonti. Comunque sia, al di là di tutto, Mario, prima di andarsene, volle lasciare ancora un segno del suo breve passaggio. Vittorino, probabilmente, si dovette essere impossessato prima della città di Treveri, il principale centro geo-politico gallico. Iniziò quindi a battere moneta. Gli zecchieri di Treveri, pertanto, sapevano chiaramente che nome avesse e che aspetto avesse e quindi coniarono monete con la sua effigie classica, con la lunga barba appuntita sul mento ed il naso aquilino: A Colonia la situazione era differente. Vittorino era lontano, la città non era stata ancora (per poco) occupata e, pertanto, le prime monete coniate a suo nome non mostrano l’effigie del nuovo imperatore, bensì un ritratto di Mario. Gli zecchieri di Colonia chiaramente, non sapevano nulla dell’aspetto che avesse Vittorino quando cominciarono a battere moneta in suo nome. Solo più tardi, ma man mano che riceveranno nuove informazioni circa il suo reale aspetto, i loro ritratti cominceranno ad essere sempre più verosimili. Ed ecco, quindi , la mia AEQVITAS AVG con Vittorino che sembra Mario…. Spero di non avervi annoiato e di non avere detto inesattezze. Nel primo caso, me ne scuso, non s'e' fatto apposta, nel secondo ogni commento o correzione sarà bene accettato. Un ringraziamento particolare all'amico e collega @grigioviola. Fonti: - Drinkwater: The Gallic Empire - Elmer: The coinage of gallic emperors in Cologne, Trier and Milan - Mairat: The coinage of Gallic Empire - The Cunetio Treasure Roman Coinage of the third century A D - www.Gallic-Empire.com (archive.org) Buona serata da Stilicho4 punti
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Ti direi che questa moneta vale la pena averla in una consevazione migliore per apprezzarne l'interessante scena sacrificale. Il rovescio di questo magnifico tipo commemora il completamento del tempio del Divo Augusto, costruito sul Palatino sul sito della casa che Augusto aveva abitato prima di entrare nella vita pubblica. Votato dal Senato Romano poco dopo la morte dell'imperatore nel 14 d.C., non fu terminato fino al 37 d.C., dopodiché fu dedicato negli ultimi due giorni di agosto di quell'anno, il mese ribattezzato in onore di Augusto. Caligola, come Pontice Maximus, guidava le cerimonie sacrificali. Secondo Cassio Dione (59.7.4), gli eventi commemorativi ordinati da Caligola furono eccezionalmente stravaganti: si svolse una corsa di cavalli di due giorni insieme al massacro di 400 orsi e un numero uguale di bestie feroci dalla Libia, e Caligola posticipò tutte le cause e sospeso ogni lutto "affinché nessuno abbia una scusa per non essere presente". L'ultimo riferimento noto al tempio risale al 27 maggio 218 d.C.; ad un certo punto fu completamente distrutto e le sue pietre furono presumibilmente estratte per edifici successivi; il sito non è mai stato oggetto di scavi e il suo aspetto originario deve essere ricostruito solo dalle raffigurazioni sulla monetazione romana di cui la tipologia attuale è la più significativa.4 punti
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Sarcofago aperto! Ecco le mie foto, peccato non sono riuscito a far risaltare i fondi lucenti al R/ Carina, no?3 punti
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Buongiorno a tutti, Il conio del diritto è unico, uno solo, comune alla tua piastra, alle due postate da me (prese da aste passate sul web) e a quella postata da Genny. Un solo conio per il diritto abbinato a die diversi conii per il rovescio, forse il primo si era consumato/rotto e ne hanno abbinato un secondo, ma il conio del diritto è uguale per tutte. Per dire che grado di rarità debba avere questa bella variante,( io sono il meno indicato) però penso che prima debba essere riconosciuta come variante poi mediante i passaggi in asta assegnano il grado di rarità, ma gia sappiamo che sono meno di 10. Sicuramente come detto da Genny la vedremo presto sui cataloghi con un bel grado di rarità. Intanto posto un esemplare passato appena ieri su una nota casa d'aste, anche questo ha il diritto uguale e identico alle altre. Un saluto a tutti. Raffaele.3 punti
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Salve, non vedo tracce di fusione o altro di sospetto; modulo e peso sono giusti; credo che la moneta sia autentica. Il SEAR 2002 classifica il denario sub 5334 Saluti a tutti2 punti
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Soltanto un mese dopo l'ascesa al cancellierato, per Adolf Hitler si concretizzò l'opportunità di porre le basi per un governo autoritario. Nella notte del 27 febbraio 1933, infatti, il Reichstag prese fuoco per un incendio doloso e subì danni ingenti. Le responsabilità del gesto non furono mai appurate con certezza, ma la presenza, nei pressi dell'edificio, di un noto agitatore comunista, diede al governo il pretesto per introdurre norme liberticide ed Hitler riuscì a convincere il Presidente Hindenburg a firmare il relativo decreto. Si sostenne in seguito che gli stessi nazisti fossero coinvolti direttamente nel folle gesto, anche perchè un solo uomo non avrebbe potuto provocare dei danni tanto estesi ove mai avesse agito da solo.. Il Decreto dell'Incendio del Reichstag fu emanato già il 28 febbraio, solo il giorno dopo l'evento doloso e prevedeva la sospensione indeterminata di molte delle libertà costituzionali di Weimar, comportando, inoltre, l'arresto dei dirigenti e quadri del partito comunista tedesco. Tale decreto, il cui nome originale era "Decreto del Presidente del Reich per la protezione del Popolo e dello Stato", fu il primo e decisivo tassello che consentì l'instaurarsi del regime nazista in Germania, garantendo ad un Hitler ormai senza reali oppositori politici, di prendere il 44% dei consensi alle successive elezioni del marzo del 1933. (in questa drammatica foto, il Reichstag in fiamme)2 punti
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Gettone in bronzo (7,6 g, 27 mm) ( https://en.numista.com/catalogue/exonumia18608.html ) Satirical Token - Napoleon III Defeat of Sedan Obverse. Lettering: NAPOLEON III le MISÉRABLE / 80000 PRISONNIERS Reverse. Lettering: VAMPIRE FRANÇAIS / 2 DEC - 1851 - 2 SEPT - 1870 Edge: Smooth2 punti
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Combinazione, in questi giorni stavo riordinando proprio le "briose" e quindi ho sottomano le monete in questione. Dal vivo, la moneta mia che ho presentato nel post #5, mostra - in effetti - nella zona di fronte al re una lucentezza diversa che nel resto del D/. Facendo ruotare il 2 Lire per avere diverse illuminazioni, però, noto che l'area interessata è ben superiore andando anche sulla fronte in rilievo del re. Questo - a mio avviso - dovrebbe escludere un problema di conio, bensì essere un problema di lega. Ovvero potrebbe essere che, presentando anomalia nell'amalgama, siano zone a maggior concentrazione d'argento e da qui una diversa brillantezza. Di seguito presento la zona interessata ingrandita ed evidenziata e sotto ripropongo il 2 Lire 1917 già postato con diversa immagine e un'altro esemplare che non presenta alcuna zona a brillantezza diversa.2 punti
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LA CONTEA COLLEZIONA "BORSA SCAMBIO PER COLLEZIONISTI" DOMENICA 12 GIUGNO 2022 5° appuntamento all'insegna del collezionismo "Il collezionismo 365 giorni l'anno" Ingresso gratuito Evento in Sicilia nella città di Riposto in provincia di Catania, presso la bellissima location Palazzo Vigo-Torre Archirafi in via Marina di Torre. Amicizia, sole, mare, Etna Bellissima Location , in uno dei borghi marinari più belli della Sicilia "Palazzo Vigo" Espositori con monete antiche, moderne, banconote, francobolli, cartoline, piccolo antiquariato, libri, storia postale, santini, porcellane, oggettistica varia. Esperti del settore e periti Ampi parcheggi alle spalle del palazzo Orari apertura ore 9, chiusura ore 17 Per informazioni: Salvo Cavallaro - Telefono: (+39) 348 937 82 14 Con il patrocinio del Circolo Numismatico dello stretto. Sponsor ufficiale: AGRICENTER2001 "GIARRE" CT.1 punto
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Per completare la serie di Carlo Felice ho dovuto rincorrere fino a Dallas, Texas l'ultimo millesimo che mi mancava, il 1823. Fino a qualche anno fa i cataloghi la davano R ma da qualche anno è diventata improvvisamente R3. Per quanto mi riguarda è stato più facile trovare il 1824 Genova e il 1831 Torino che non questo millesimo La moneta è scatolettata NGC AU53 con bella patina e ancora una buona lucentezza di conio, non visibile in foto, e soprattutto non è mai stata lavata! Stando al sito di NGC Top pop è "top pop" ovviamente solo perché pezzi migliori non sono stati mai scatolettati. Nel weekend conto di aprire il sarcofago Proviene dalla passata asta Heritage (aggiudicata a 660$ diritti inclusi, cui si somma il 10% di diritti doganali e 30$ di spese) e a maggio 2021 era andata invenduta sempre in USA da CNG con base a 1000$. Certo non regalata ma il prezzo secondo me è buono... e poi mi ero stancato di cercarla1 punto
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Mi dispiace ma c'era traffico la prossima volta vengo a piedi? Fra mille anni forse?1 punto
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Ottima ricostruzione del turbolente passaggio da Postumo a Vittorino. Le figure di Leliano e Mario sono molto affascinanti... Poco più di due meteore (la meteora gallica per eccellenza è infatti Domiziano II), ma che hanno lasciato un segno tangibile ben testimoniato dalle loro monete... Di fatto una delle fonti principali a riprova della loro esistenza! L'avvicendarsi e la cronologia degli imperatori gallici è oggetto di diverse teorie e scuole di pensiero, sostanzialmente convogliate in tre filoni di studi (inglese, tedesco e francese) legati alla nazionalità dei principali numismatici e storici che ne hanno dibattuto. Come del resto è oggetto di aspre contese l'attribuzione delle zecche galliche: Colonia, Treviri, Lione, Mint I, Mint II e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo le fonti storiche sull'impero gallico offrono un supporto limitato. Emblematico è appunto il caso di Domiziano II noto unicamente per due monete a suo nome. Che altro aggiungere, nulla se non vivissimi complimenti per questa bella discussione a corredo e presentazione di una moneta che a me, anche in questa conservazione, piace assai: ha il tipico aspetto della patina "desertica" delle monete di provenienza spagnola. @Stilicho ora mi devo impegnare per farti trovare pure un bel Leliano!1 punto
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Da applausi. Grazie mille per la tua illustrazione di questa rara moneta e di questo usurpatore. Marco1 punto
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DE GREGE EPICURI Le condizioni sono pessime, ma al rovescio sembra di intravvedere MULT, il che fa pensare che sia una emissione coi VOTA. Ma sono talmente tante, che è impossibile fare ipotesi.1 punto
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Ritieni che l'attuale presidente ucraino ho pure contribuito a diffondere questo odio ? i russi che scappano dalla russia suppongo lo fanno perche' prevedono che la stuazione economica e sulle liberta' individuali prossimamente peggiorera' in russia.1 punto
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Con il rispetto dovuto alle opinioni di tutti, gli ucraini scappano dalla Ucraina perché i Russi l’hanno invasa, ma perché i Russi (200 mila) se ne vanno dalla Russia?1 punto
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Meglio di no. Aggiungerebbero poco a quanto hai già detto, e non convincerebbero comunque gli scettici. Voglio precisare che il riferimento agli "scettici" NON è, come qualcuno potrebbe interpretare, una presa di posizione del CdC a favore di una o l'altra delle correnti che si sono venute delineando nella discussione, ma una semplice presa d'atto del fatto che comunque, come sempre accade in casi del genere, tutti i partecipanti resteranno sulle loro posizioni, qualunque dimostrazione contraria possa essere offerta dalla controparte. E questo vale per tutte le parti in gioco.1 punto
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E chi andrà a prenderlo? La Russia poi, come USA e Cina, non ha firmato il trattato per il riconoscimento di questo tribunale quindi con quale legittimazione si potrebbe processare un cittadino russo? Dovresti chiedere di processare anche quei militari e politici statunitensiche hanno autorizzato l'uso di armi sporche nelle loro guerre (e di questi casi c'è ne sono a bizzeffe purtroppo), dal momento che quei crimini non vanno in prescrizione! Ma quei due piloti americani che hanno tagliato la funivia uccidendo tanti italiani innocenti, solo per divertimento, non sono stati processati perché secondo i trattati NATO i militari americani di distanziamento in Europa non possono subire processi (hanno l'immunità) e poi hanno avuto anche delle promozioni (neppure un licenziamento per giusta causa). Quindi di cosa stiamo parlando, se gli americani possono fare tutto? Due pesi e due misure servono solo ad istigare l'odio e le divisioni nel mondo.1 punto
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@ARES III Forse perché per me un fake portando all’antisemitismo o al razzismo, (se vuoi, posso aggiungere arabi, africani e afro americani, uiguri, tibetani, zingari, aggiungerai tutti gli altri!) è più grave che Elvis Presley o Hitler ballando in Argentina o sulla luna. Per te no? Solita retorica di travisare gli argomenti degli altri. Stavo dicendo esattamente il contrario, il governo americano ha sfruttato quello che era per molti americani una probabilità, e la sua colpa è imperdonabile. Come fu un’altra colpa imperdonabile iniziare la guerra del Vietnam, per chiarire un’altra delle tue insinuazioni nei miei confronti. Sappiamo che le minoranze ungharesi della Transcarpazia Ucraina sono maltrattate, segnatamente sul piano linguistico. Hai qualche elemento per parlare di un’istigazione all’omicidio o dobbiamo accontentarci di questa « prova »: Scusami, ma se non rispondo a tutto, è perché io non trascorro tutta la giornata sul forum. Se hai delle domande, cercherò di risponderti. E rassicurati, non me ne vado, perché se concordo con @giuseppe ballauri che sarebbe meglio porre fine a questa discussione, mi sembra che la « maggioranza inferocita » si esprima poco qui, e se è veramente una maggioranza, bisognerebbe sapere perché. Ma certamente avrai una spiegazione, che con alta « probabilità », non sarà la mia.1 punto
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Mi sembra che la legenda al dritto cominci con IMP C C VAL DIOCLE.... Direi quindi Diocleziano volto a destra, radiato, ma anche drappeggiato e corazzato, visto da dietro. Il rovescio vede VOT/dot/XX/P inscritti in una corona. La P indica la prima officina, direi di Ticinum. Ipotizzo che si tratti della RIC VI 38a: Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Ticinum 38a (numismatics.org) Buona serata da Stilicho1 punto
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In europa si pensa che dopo la guerra ci sara' un processo all'aia a putin. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Corte_penale_internazionale1 punto
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Non avevo mai fatto caso a questa differenza di lucentezza. Provo a controllare quelle in mio possesso ...1 punto
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Non sono un sociologo ma vorrei porre l'attenzione tra la correlazione fra sistemi economici tendenzialmente basati sul primo settore (agricoltura essenzialmente) e la propensione delle popolazioni a fidarsi e stimare un leader di stampo paternalistico. Possiamo osservare che le società agricole hanno la tendenza a stringersi attorno ad un uomo (o in casi rari ad una donna) forte che guida il proprio popolo. Questo è vero per qualsiasi paese europeo ad eccezione di Gran Bretagna ed Olanda in quanto il loro sistema economico è dal '600/'700 basato sul secondo e terzo settore. Infatti quanti uomini o donne forti hanno avuto dal Settecento? Quindi è naturale che ci siano in certi paesi delle figure politiche che ai nostri occhi sono "tiranni" ma per loro cittadini sono dei "padri". Porto un altro esempio: in Ungheria e in Austria Maria Teresa è chiamata con l'appellativo "nostra madre" , poi ancora in regimi politici differenti veniva chiamato (sempre in Ungheria) l'ammiraglio Horthy "nostro padre", ma anche nel regime comunista Kádár era definito "nostro padre", ed oggi il presidente Orbán è chiamato "zio". Quindi non è questione di regime ma di mentalità della popolazione.1 punto
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Rocco, la tua osservazione potrebbe essere pertinente. In effetti, però, i due punti dopo una lettera della legenda non risultano sempre identici. Inoltre, non è neanche da escludere che potrebbe far parte del “riconoscimento” il fatto che i due rombi debbano sempre essere l’uno diverso dall’altro, in quanto, in tutti gli esemplari, il rombo in basso è sempre più grande rispetto a quello in alto e non avviene mai il contrario. Inoltre, è possibile che l ‘eventuale esubero vada a finire sempre nello stesso punto e che il doppio rombo sia sempre abbinato alla mancanza del rombo dopo la data? E teniamo conto che i conii sono due, constatazione di una certa importanza in un ragionamento come quello che vado facendo. Mi sembrano troppe le coincidenze per non pensare ad una volontarietà. Però, anche in questo caso, senza documenti chiari e circostanziati, non possiamo escludere nulla… Ciao1 punto
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Scusate la mia domanda , ma un incisore con la volontà di "segnare" un conio , non avrebbe marcato il rombo superiore allo stesso modo di quello inferiore?1 punto
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Buon giorno penso sia un'inedita di Carlo ii dove nel dritto la legenda e Carolus dux sab. Invece di Carolus dux s. Nel rovescio la leggende corrisponde ma nella croce c'è una stella a sei punte come nella leggenda .. lo zecchiere dovrebbe essere Giovanni Pietro Ferraris di Vercelli si intravede la (f ) finale . Voi cosa ne pensate ??1 punto
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Ciao @daniele85to Come hai scritto tu si tratta di un mezzo viennese di Carlo Il, con le sigle VIPF per Vercelli... Ma non è inedito, le legende del diritto per quella zecca finivano col SAB, sono segnalati esemplari così già sul CNI e sul Biaggi e sul nuovo Cudazzo al 537c e 537d L'unica variante è la stella nel primo cantone della croce, mi pare che esistano senza stelle e con stella nel primo e secondo quarto, ma è solo una variante che probabilmente identificava le varie emissioni. Bella moneta che non facilmente si trova in belle condizioni e ben leggibile, oltretutto Vercelli è molto più difficile da rintracciare piuttosto che Torino. Sposto in sezione Savoia, per aumentare la visibilità a chi segue questa monetazione.1 punto
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Ciao, concordo con ciò che hai scritto, l'esemplare che hai postato,che è quello passato ieri alla Nomisma,mi è stato fatto notare da alcuni collezionisti che mi chiedevano se fosse effettivamente un "doppio rombo",ad essere sincero non me la sono sentita di affermarlo al 100% visto che il rombo in alto non è perfetto, potrebbe essere un esubero di metallo oppure un rombo venuto male in fase di battitura ma, come già detto,non me la sono sentita di affermarlo con sicurezza assoluta... Quindi personalmente lo escluderei dalla conta del censimento...1 punto
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No, cartridge sono i rotolini e dice che saranno disponibili solo presso le filiali del Banco di Spagna perchè destinati alla circolazione, quindi non in vendita. La Spagna non ha mai emesso coincard, solo alcuni folder particolari in abbinamento con altre monete fdc, oppure il folder annuale in versione proof, oppure ancora le buste filatelico numismatiche con moneta fdc+francobollo.1 punto
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Dopo aver controllato con più attenzione quella in mio possesso, mi sento di confermare che in effetti anche la parte discendente della fronte del Re ha una brillantezza diversa dal resto del rilievo. Ho notato però che tra le due parti senza lustro a diversa brillantezza (parte discendente della fronte e campo davanti alla fronte) c'è una sottilissima striscia di campo perfettamente coniato e "lustrato". Personalmente non sono molto convinto dal problema di lega, che a mio parere non spiegherebbe come mai si verifica sempre nello stesso punto, che invece è più compatibile con qualche problema strutturale di battitura. Saluti!1 punto
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Il regime fascista fu un regime nazionalista come ve ne furono tanti altri. Le scelte fatte in politica estera furono quantomeno discutibili e quando queste gli si ritorsero contro si cercò di discolparsi della guerra persa incolpando i nemici. L'Italia invase la Grecia praticamente senza alcun motivo. Inoltre fu l'Italia a dichiarare guerra a Francia ed Inghilterra. Ho sempre trovato ridicolo che il regime fascista si lamentasse che Inglesi e Francesi bombardavano l'Italia. I cartelli di cui sopra sono qualcosa di cui mi vergogno profondamente: non solo l'Italia ha iniziato una guerra senza che ve ne fosse motivo, ma poi si lamenta perché poi quelli che ha aggredito la bombardano. Almeno il senso del pudore. La democrazia Italiana ha certamente dei limiti da superare e tanti problemi (di cui siamo tra l'altro abbastanza consapevoli), ma non è nemmeno lontanamente paragonabile alla bruttura, non solo ideologica, del fascismo.1 punto
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Vorrei ringraziare tutti coloro che sono passati a trovarmi per fare quattro chiacchiere. Bel convegno. Sarò sicuramente presente anche in ottobre. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Potrebbe essere della zecca di Ticinum. Aspetta che magari qualcuno con il Ric giusto ti darà migliori indicazioni.1 punto
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Ciao, purtroppo quella di mettere le 'zampe' sulle monete è una pratica diffusissima ed inarrestabile e non mi riferisco ai trattamenti di preservazione che vengono fatti sul metallo compromesso, quelli sono indispensabili ed ovviamente accettabili. Ma di quelli di 'pataccamento' effettuati sulle figure dei campi per ricostruire(spesso anche quando non serve) particolari consunti dalla circolazione della moneta, cancellandone così anche la sua storia. Per me un danno senza giustificazione! Ma tant'è ? ANTONIO1 punto
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Nelle Piastre del 1815 si conosce quel conio di rovescio con "punto" dopo ET , ma avendone un esemplare in collezione, per me è un semplice esubero di metallo.1 punto
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Ciao @Oppiano, è un quattrino IV Serie 1382 II semestre Luigi Guicciardini. La Quarta serie va dal 1381 al 1411 Saluti Marfir1 punto
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Ultimo acquisto, Grano 1792 con curiosa escrescenza di metallo dopo la R di REX1 punto
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Si tratta di un cavallo battuto a nome di Carlo VIII re di Francia da Pardo Orsini. Fino a poco tempo fa la letteratura numismatica lo riteneva battuto a Manoppello mentre un recente studio di S. Perfetto lo attribuisce alla zecca di Guardiagrele. Si tratta di una moneta molto rara e dal conseguente importante valore economico. Complimenti per il pezzo. https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/BCavallo (lamoneta.it)dNonline_Materiali_36_2015.pdf Da questo link puoi trovare qualche notizia in più. link al catalogo Cavallo (lamoneta.it) Un passaggio d'asta: Lot 477 - Manoppello. Pardo Orsini Conte (1495), partigiano - Artemide Aste1 punto
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Grazie @Releo in effetti il compianto Mario Pin ha descritto questa particolarità per il millesimo 1856. La spiegazione è chiarissima: spazzolatura del conio per liberare lo stesso da impurità. Non è descritto il 1855 ma a questo punto penso che tale prassi fosse piuttosto diffusa e sicuramente comparirà in altri anni ( @Raff82 ha descritto anche il 59 ma non ho immagini al riguardo ). Posto la pagina 91 del libro del Pin. Saluti a Tutti, Beppe1 punto
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Buonasera, pubblico 3 mie piastre 1855, con le solite difficoltà di inserimento e con foto non certo eccezionali. n. 1- dritto: doppio orecchio; n .2- rovescio: " I " di REGNI ribattuta + " T " di ET ribattuta + " A " aperte; n. 3- dritto e rovescio: segni a croce, sicuramente eseguiti da uno dei proprietari. Mi hanno, comunque , incuriosito.1 punto
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Buonasera Pastristi, la mia 1956 con doppio orecchio. Saluti Silver1 punto
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GIOVANNI SORANZO 1312-1328 La maggiore innovazione è rappresentata dalla comparsa di segni caratteristici all'interno dell'Aureola del redentore1 punto
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Qui il cavaliere sta per essere disarcionato. Lo si vede, colpito alla schiena, mentre abbraccia in collo del cavallo che e' gia' in caduta con le zampe anteriori piegate. Una scena riccamente animata in pochi millimetri: Costanzo Gallo, serie FEL TEMP REPARATIO (tipo "fallen horseman"), da Antiochia, IV secolo d.C. Questa e' la più comune serie monetaria dell'età costantiniana ed e' costituita da diverse tipologie (tra esse, per l'appunto, la "fallen horseman" o "cavaliere disarcionato"). La legenda del rovescio, FEL TEMP REPARATIO, può essere tradotta come "Il ritorno dei tempi felici" o "I giorni felici sono di nuovo qui". La serie vuole, infatti, trasmettere un messaggio di rinascita, di riscatto dell’impero ormai divenuto cristiano, di rivincita nei confronti dei barbari invasori. Per chi fosse interessato a questa serie complessa, ma veramente affascinante: Buona notte da Stilicho1 punto
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Buonasera a tutti,se vi interessa fare un censimento,sia di quelle genuine che di quelle "poco genuine"ve ne posto un'altra scovata stamattina....1 punto
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