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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/22 in tutte le aree
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Complimenti per la chiusura della serie. La lotta accanità per la più rara è ristretta alle due di Genova (1824 e 1825) e al 1831 To. Ad ogni modo sia il 1821 sia il 1823 To inseguono a poca distanza.2 punti
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Complimenti @rickkk per la bellissima 1823 e per il fatto di aver completato gli Scudi di Carlo Felice. Io sono riuscito a completare la collezione degli Argenti un paio di anni fa. Abbiamo già parlato sulla rarità effettiva dei millesimi e probabilmente bisogna dire che il più raro è quello che uno non riesce a trovare. Per me è stato molto ostico trovare il 1824 Ge, ma per altri può essere magari il 1821 To o il 1831 To. Posto lo stesso millesimo, molto più scarso del tuo, che però ritengo collezionabile. Saluti a tutti, Beppe2 punti
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Buonasera a tutti, colpa mia, ogni tanto ho usato dei nomignoli per le mie monete?. Stavolta è diverso, l'ho chiamato con quello che secondo il MIR è il suo secondo nome, che viene fuori da una equivalenza. Riporto uno stralcio del MIR che viene riportato proprio a proposito del Denaro Regale. Saluti Alberto2 punti
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DE GREGE EPICURI Quando cominciai a collezionare le romane imperiali, comperavo "quel che mi piaceva", quindi un po' a caso, a seconda di quel che trovavo; e secondo me non è una cattiva idea. La maggior parte dei collezionisti prende "una moneta per imperatore".Non pochi collezionano solo sesterzi, alcuni solo denari, come Pxacaesar (a proposito, complimenti per il traguardo dei quinquaginta!). Non conosco nessuno che collezioni solo assi e dupondi, chissà perchè, e neppure "solo antoniniani". Alcune persone si concentrano su un imperatore o una consorte , raggiungendo livelli invidiabili di competenza (@Ross insegna...), e qualcuno su una dinastia (i Flavi, o gli Antonini o i Severi, o la famiglia di Costantino...) Il problema delle collezioni molto specialistiche è che, a un certo punto, non si trova più nente; o quel che manca è troppo caro; e allora per necessità si ampliano i confini... E poi capita anche che, con gli anni, si modifichino i propri interessi, come è capitato a me, che alla fine sono migrato verso le provinciali...sono una infinità, non ci sono limiti e la fantasia può sbizzarrirsi fra monete molto originali.2 punti
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Ho Intuito che si tratti delle due monete indicate nel titolo, ma non vorrei commettere errori fra le numerose varianti esistenti per entrambe le monete. Qualcuno sa dirmi di più? Follis peso 3,21 g diametro 20 mm. Al Dritto busto di Leone e caratteri LEON (la N sembra una I perché non si vede la parte sinistra direi). Al rovescio Busto del figlio Costantino e caratteri KC a sinistra e ON (oppure I) a destra. Zecca di Siracusa? Follaro peso 1,80 g diametro 15-16 mm. La scritta al Dritto non la capisco bene ma dovrebbe essere ben leggibile fra le tipologie per Messina?. R/ Nel campo croce potente accantonata con IC XC NI KA Ogni aiuto per classificare con i corretti numeri di catalogo sarà molto apprezzato. PS A proposito del follis allego il link ad una interessante pubblicazione proprio su questa moneta: monete-di-Leone-V-iconoclastia.pdf (panorama-numismatico.com)1 punto
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acsearch.info acsearch.info acsearch.info acsearch.info acsearch.info Questi solo alcuni di quelli trovati. Se segui il link in acsearch.info (per ogni sesterzio) vai alla pagina del sito. Ave! Quintus1 punto
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Buonasera, una delle mie Angioine, denaro Carlo I . Diametro 14,4 mm Peso 0,5 g Saluti Alberto1 punto
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https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/Ambrosino/ambrosino.html1 punto
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Non che me ne intendo molto, ma per me è un qFDC. Comunque è una bellissima moneta complimenti!1 punto
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La legenda sembrerebbe PhS De Achaia, quindi anch'essa imitativa. Per il diritto, opterei per la croce.1 punto
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Tipiche tre onde sulla testa del santo La riproduzione solita che ogni tanto salta fuori1 punto
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Provo anch'io a fare un parere, ovviamente limitato dalla mia scarsa esperienza, però da quel poco che ho appreso occorre valutare il seno e la veste e mi sembra che i rilievi siano ben definiti, sul dritto poi mi sembra che lo zigomo non presenti segni di usura e che il baffo e i capelli siano ben definiti. Per cui propenderei per FDC.1 punto
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Le scie chimiche, l'autoattentato delle torri gemelle, terremoti artificiali... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao @Cioso, personalmente ne ho viste un paio senza data e tutte avevano il busto simile alla tua.1 punto
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Caso mai lo accettasse eccolo qui... un bel Bono per 4 libri appena sfornato1 punto
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Non capisco bene il contesto della domanda. Sì, non lontano dal confine tra Russia e Ucraina, gli ucraini hanno dato fuoco al deposito di carburante. Questo post ha un video dettagliato. https://www.rbc.ru/politics/01/04/2022/624680c19a79472b07d3beb8?1 punto
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Errore molto noto e ricercato spesso confuso erroneamente per una doppia battitura. L'errore è sul conio, parzialmente sdoppiato in fase di punzontura a freddo. Per questo motivo lo sdoppiamento è esattamente uguale in tutte le monete battute da questa coppia di coni. Ciò non può mai avvenire con una doppia battitura.1 punto
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Ciao, premesso che ognuno di noi è libero di impostare il suo modo di collezionare o anche di raccogliere monete, di qualsiasi monetazione, sia antiche che moderne e ci mancherebbe altro quello che mi ha fatto propendere per le romane e l'enorme massa di monete che ci sono giunte fino a noi ed il fatto che anche per la stessa tipologia non c'è quasi mai una moneta uguale all'altra, anche per quelle appartamenti alla stessa coppia di conii, proprio perché battute a braccio e su tondelli di forma diversa. Questo grazie anche ai maestri incisori dei conii, che venivano fatti a mano percui sempre diversi gli uni dagli altri nel rappresentare gli imperatori, le Auguste e le figure dei rovesci. Con questo cosa voglio dire, che siamo fortunati ad esserci appassionati a tale monetazione, ed almeno per me penso che difficilmente potrò stancarmi. Senza dubbio(opinione personale ) la monetazione più variegata e bella (non me ne vogliano gli appassionati di altri campi, ma io sono di parte?). Percui avanti a collezionare o raccogliere 'romane', poi il tempo ci dirà... ANTONIO1 punto
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Grazie per l'accuratezza della specifica, sempre prezionso il Suo intervento nel forum, così come quello di Stilicho, saluti F.P.1 punto
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Per l'identificazione del D/ sono state formulate tre ipotesi, connesse con l'interpretazione del R/. Riccio, Cohen e Babelon identificano al D/ Climene, madre di Fetonte, figlio del Sole, precipitato da Zeus nella foce dell’Eridano (il Po) per aver osato rubare il carro del padre. Questa interpretazione è oggi rigettata ma Amisano (che pur identificando al D/ Acca Larentia) propone che al R/ siano rappresentate le sorelle dello stesso Fetonte, ovvero le Eliadi, colte nel momento in cui le Zeus le traforma in pioppi perché, sulle rive del fiume, piangevano inconsolabili la morte del fratello. La scelta iconografica deriverebbe dall'origine della gens del monetario, che Amisano ipotizza provenire da Aquileia, e richiamerebbe il suo cognomen, mediante il "tipo parlante" dei larices (pioppi, appunto), usati nella Pianura Padana per delimitare le proprietà (e quasi sconosciuti nel resto d’Italia). Crawford, come hai detto, identifica al D/ Diana Nemorensis, antichissima divinità latina venerata in un santuario di Nemi. Al R/ sarebbe allora raffigurata l'assimilazione della dea sotto le tre forme di Diana, Ecate e Selene, ripartizione tricorpe venerata nel santuario di Nemi. Questa interpretazione è suffragata esclusivamente da elementi della raffigurazione al R/ (essendo quella del D/ totalmente priva di attributi tipici). In particolare, l'oggetto tenuto dalla figura di sinistra sarebbe un arco (seppur in alcuni conî presenti ornamenti alle estremità che fanno effettivamente pensare a un fiore), attributo di Diana. Inoltre il fiore tenuto dalla figura di destra può essere associato a Ecate, divinità ctonia e psicopompa, nella cui sfera di influenza rientrano anche i fiori veleniferi (l'aconito su tutti). Infine, altro elemento è costituito dal rinvenimento (citato da Alföldi, Zehnacker, Ghini e Diosono) nella zona di Nemi di una base circolare recante l'iscrizione M(arcus) IVLIVS M(arci) F(ilius) (et) M(arcus) ACCOLEIVS M(arci) F(ilius) AED(iles) D(e) S(enatus) S(ententia), attestante le presunte origini aricine della gens Accoleia (ad Ariccia stessa è stata inoltre rinvenuta una dedica a un liberto di tale Quinto Accoleio). Diana Nemorensis era una figura estremamente arcaica, appartenente alla categoria divina delle potnie, "signore degli animali e delle selve" (in cui si annoveravano anche Fauna-Bona Dea, Angizia, Marìca, Feronia, Retia e i maschili Cernunnos e Fauno). Fu inserita nel pantheon romano per esigenze politiche, al fine di sancire, anche in ambito religioso, la supremazia di Roma sulla Lega Latina, ma la sua vastissima sfera funzionale (tipica della somma dea di una comunità tribale) risultò inadatta ad inquadrarsi in un contesto civico evoluto. Le sue differenti ed ampie funzionalità furono allora giustificate mediante l'associazione ad altre figure aventi sfere d'influenza maggiormente circoscritte; da qui nacque la triade Diana, Selene ed Ecate costituente Diana Nemorensis. Depongono contro l'identificazione di Diana i seni (che Diana, dea vergine per eccellenza, aveva acerbi) e la mancanza di attributi tipici. Per Cavedoni, Grueber e la Ceci, oltre che per Amisano, al D/ sarebbe allora raffigurata la madre dei Lari, Mater Larum o Acca Larentia (*acca = "madre"). Secondo il mito fu una bellissima meretrice, amata anche da Ercole e da Tarunzio, ricchissimo Etrusco che le lasciò tutti i suoi averi, da lei distribuiti al popolo romano. Secondo un'altra versione, sarebbe stata la compagna di Faustolo, madre adottiva di Romolo e Remo, forse anche la lupa (nel senso metaforico di meretrice) che li avrebbe allattati. Sarebbe questa la sua unica rappresentazione pervenutaci. Al R/ potrebbero allora esse raffigurate le ninfe Querquetulane (così anche Borghesi, Cohen, Riccio e Babelon). Infatti, secondo antiche tradizioni (che risalivano alla più remota religiosità romana, per la quale le divinità erano semplici entità aniconiche. In particolare, il bosco di querce detto Querquetulanum (Tacito) che occupava lo spazio (in origine, suburbano) tra Oppio e Celio era ritenuto abitato dalle ninfe dette appunto Virae Querquetulanae, cui era anche dedicato un tempietto. Per Borghesi, Riccio e Cohen, le Virae sarebbero qui raffigurate in quanto il boschetto che presidiavano era dedicato ai Lari. Babelon, sviluppando un'idea del Cavedoni ("tre ninfe poste a guisa di cariatidi per sostenere quella traversa ornata da arboscelli"), ritiene che le ninfe Querquetulane siano raffigurate nel momento in cui reggono una trave su cui sono poggiati cinque alberelli di cipresso. La trave sulle spalle delle tre figure e la base su cui poggiano i piedi potrebbero effettivamente far pensare che siano qui raffigurate le statue delle Virae, cariatidi intagliate nel legno poste nel tempio del Celio. I fiori in mano alle figure alle estremità testimonierebbero allora l'usanza romana di ornare di fiori, due volte l'anno, i templi dei Lari e delle loro custodi, le Virae. Sul piano etimologico, queste scelte iconografiche potrebbero giustificarsi a fini autocelebrativi: il nomen del monetario si accosta infatti a quello di Acca mentre il cognomen è stato sciolto in Lares colens (Eckhel, Grueber), "colui che venera i Lari".1 punto
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Buongiorno a tutti. È vero Pippo78 posta sempre ottime monete.Perche' non le porti a periziare da un perito?1 punto
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Curioso il fatto che sulla figura del patriarca non vi sia il normale colletto della veste. C'è solo il triangolo della stola. Probabilmente perché la testa è un po' più bassa del normale.1 punto
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Se non leggo male, la legenda inizia con IMP CAES DOMIT AVG GER..... La RIC 303 mi pare che sia IMP CAES DOMITIAN AVG GER... Quindi questa non dovrebbe essere. E' corretto @FlaviusDomitianus? Buona notte da Stilicho1 punto
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MONETA AVGVSTI è stato coniato solo come asse e in effetti anche il RIC 303 citato è un asse. Dato che questo rovescio è stato coniato ininterrottamente dall'anno 85 fino al 96, una classificazione precisa può essere data solo mediante lettura del numero di consolato che si trova all'incirca a ore 2-3 del diritto. Poichè in quella zona la moneta è completamente liscia, non credo che in questo caso sia possibile.1 punto
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Comunque, a vederle ammucchiate tutte insieme fuori dalla logica rettangolare "a tasche"... come fossero capitate lì x caso, e non per volontà e determinazione... acquistano un fascino anche maggiore... Come diceva il buon Totò: "è la somma che fa il totale!"1 punto
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Hai ragione avevo dimenticato che se il libro è autografato ...bisogna dimenticarsi del coupon sconto...ma in compenso lo metterò all'asta e ci farò un bel gruzzoletto e comprerò una bella buoi? Gli posso fare tanta pubblicità con un bel megafono sulla mia auto.... Scherzi a parte ACQUISTO tutta la vita il lavoro va ricompensato, la cultura deve essere incentivata,....chissà se accetta un BONO PER LIBRI?1 punto
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1800 - Joseph Haydn Traduco il testo sulla medaglia: Omaggio a Haydn, da parte dei musicisti che hanno eseguito l’oratorio “La creazione del mondo” al teatro Des Arts l’anno IX della repubblica francese, ossia 1800. ø55mm - bronzo, 90.8g Della medaglia esiste un riconio eseguito nel 1970 e marcato su taglio con cornucopia e “bronze 1970”. Questa è la medaglia originale coniata nel 1800. Viene commemorata la prima esecuzione a Parigi, il 24 dicembre 1800, del capolavoro di Haydn creato a Vienna nell’anno precedente. Napoleone Bonaparte aveva assistito al concerto dopo essere scampato a un attentato mentre si recava al teatro. Gli attentatori, monarchici, avevano posto una bomba (esplosivo e rottami metallici) su una carretta sul lato della via Saint-Nicaise. Per un errore di comunicazione la miccia era stata accesa con ritardo, inoltre il cocchiere vide il fumo e mise i cavalli al galoppo riuscendo a girare l’angolo della strada prima dell’esplosione. Si contarono 22 morti e un centinaio di feriti, Napoleone e Josephine arrivarono a teatro illesi e non cambiarono il programma della serata. Il Teatro Des Arts era stato inaugurato nel 1793 e dal 1794 era diventato sede dell’Opera. Venne demolito nel 1820 dopo che il duca di Berry era stato assassinato uscendo da uno spettacolo. Il duca era nipote del re, figlio del futuro Carlo X ed era l’unica persona che poteva continuare la dinastia dando un erede alla famiglia reale. Luigi XVIII ordinò di demolire il teatro per erigere al suo posto un tempio espiatorio. I lavori del tempio vennero poi interrotti con la rivoluzione del 1830, e nel 1835 l’edificio demolito a sua volta per fare posto all’attuale piazza Louvois.1 punto
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Ciao a tutti, sempre un piacere invontrarvi. Sono rimasto un po' sconcertato, notando che molti di voi hanno problemi a fotografare le filigrane in controluce! Ma perchè non usate il vostro illuminatore di lastre? Sarebbe molto più semplice! Guardate che foto che vengono: e lo si può utilizzare per le immagini che stamperete sui trasparenti, qui il mio Houba Houba: in ogni caso, mai fosse necessario, potete poi pure usarlo per le radiografie: nevvero? ==================== ? Scherzi a parte, velocemente ci ho montato una lampadina (purtroppo "calda") in quanto i neon probabilmente erano morti da almeno 20 anni per mancanza di energia mai dovessi usarlo più spesso (che da quando vi conosco... non si mai!) ci monto dei LED con luce corretta. ==================== Ricominciando a scherzare, ho fatto anche un esperimento con uno scanner flatbed A4 con l'accessorio per negativi/diapositive - cioè anche con la luce nel coperchio. Guardate cosa è venuto fuori, togliendo il carrello per i film e lasciando solo la banconota: Diciamo che le mie tecniche si possono affinare, ma è un buon inizio! Servus Njk qui poi l'altro lato della banconota per intero, ed il particolare con il timbro e la struttura a secco1 punto
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Il punto è che l'unica cosa che conta nella conservazione di una moneta è l'usura, non lo sporco. E non credo che il laser sia in grado di fare il "lifting", ossia restituire quei rilievi che se ne sono andati. Pertanto questa pulizia non mi pare né giovevole né dannosa, è semplicemente inutile... sarebbe come portare un'automobile all'autolavaggio dopo che vostra moglie le ha fatto la fiancata contro il garage.1 punto
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Purtroppo non tutti possiamo permetterci le alte conservazione (sarebbe fantastico) e in alcuni casi anche un B va più che bene,poi se un giorno le cose andranno meglio si fa sempre in tempo a migliorare.?1 punto
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Buonasera a tutti. Proseguo con i nominali maggiori, non posseggo ancora 3 Tornesi con busto giovanile di Ferdinando II e devo iniziare con il Tornesi 3 del 1839. Collezione Rocco68 N° 494 Pagani 385/a D'Incerti 346/a Peso grammi 9,59 Taglio rigato.1 punto
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Ciao, moneta sicuramente falsa ed ottenuta per fusione. La tua curiosità su dove è potuta spuntare fuori mi ha fatto spulciare nel mio archivio falsi (argomento per me importante visto che colleziono ed acquisto monete) ed ho trovato una riproduzione (però coniata) dal Becker di un aureo e non di un denario ed è in metallo vile argentato(peso 6,90) che sembra avere gli stessi conii di diritto e di rovescio. Avranno ricavato gli stampi per la fusione da un esemplare come questo che ti posto? Per farne gadget turistici o per divertimento.? ANTONIO1 punto
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visto che " non di solo pane vive l'uomo " (il riferimento al mio buono per pani è puramente casuale) ora vi mostro questo interessante buono per vino risalente al giugno 1889, emesso dalla Congregazione di carità del Comune di S. Giovanni in Croce in provincia di Cremona. Due righe sulla normativa che ha dato vita alle Congregazioni di Carità ripresa dall'archivio dei beni culturali: "La legge del 3 agosto 1862, n.753, prima normativa unitaria sull'amministrazione delle Opere Pie, e il relativo regolamento attuativo contenuto nel regio decreto 27 novembre 1862 n. 1007 istituirono presso ogni comune del Regno una Congregazione di carità allo scopo di amministrare i beni destinati a beneficio dei poveri e le opere pie la cui gestione fosse stata affidata dal consiglio comunale. La legge conteneva una disciplina articolata dei vari istituti assistenziali e caritativi, religiosi e laici, che il Regno d'Italia aveva ereditato dagli Stati preunitari." Il retro del buono contiene una tabella dove venivano annotati i vari ritiri fino al numero massimo consentito che in questo caso era di trenta i litri totali - in questo caso 5 - e il loro valore pari a 3 lire e 60 centesimi. Come si può notare, il buono è ancora ben conservato, a parte qualche macchia raccolta nel tempo. Saluti.1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XXIII Auction date: 24 March 2022 Lot number: 529 Price realized: 19,000 GBP (Approx. 25,049 USD / 22,760 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Septimius Severus Medallic Æ 45mm of Saitta, Lydia. AD 193-211. Andronicus, son of Iollas Kratistos Stephanephoros, first Archon. AVT•KAl•Λ•CЄΠ• CЄOVHPOC•ΠЄPTI, laureate and cuirassed bust to right, breastplate decorated with gorgoneion / ЄΠΙ AΝΔΡΟΝЄΙΚΟΥ•Δ•ΙΟΛΛΑ•Κ•CTЄΦΑ, Mên standing to right, wearing Phrygian cap with crescent on shoulders, holding long sceptre and pine-cone, and facing Cybele enthroned to left, holding patera and resting elbow upon tympanum, lion walking to left at her feet; CΑΙΤΤΗΝΩΝ ΑΡΧ•Α• in two lines in exergue. Imhoof-Blumer, 'Antike griechische Münzen' in RSN, vol. 19 (1913), p. 56, no. 161 corr. (rev. legend); M. Amandry, 'Le monnayage émis à Saittai de Lydie sous Septime Sévère' in SAGVNTVM, Papeles del Laboratorio de Arqueología, vol. 49 (2017), p. 174, III.1; E. Lane, Corpus Monumentorum Religionis Dei Menis II, The Coins and Gems (Leiden, 1975) p. 38, Saitta 10, pl. xv corr. (rev. legend) = Winterthur 3889 = GRPC Lydia 84 (same dies); ANS 1973.191.14 (same dies). 52.84g, 45mm, 6h. Good Extremely Fine. Extremely Rare; the finest of just four known examples. There was a long tradition of syncretism in the Roman Empire, with many instances of the assimilation of local deities into Roman cult religion, from the Egyptian goddess Isis to the Celtic goddess Sulis in Britain. These deities were often amalgamated with Roman divinities, as was the case with Sulis who became for the Romano-British Sulis-Minerva. It has been argued that the Romans' acceptance of the existing cultures of the people they conquered enabled them to effectively establish and maintain control, particularly in regions that were otherwise vastly different from the centre of the empire, creating a sense of integration and unity across their territories. Indeed, some foreign cults spread under the Roman aegis and became popular in their own right even at Rome. The cult of the god Mithras, the origins of which can be traced from a Persian deity, being an obvious example; archaeological remains of temples to Mithras have been found as far apart as Britain and Judaea. The god Mên and the goddess Cybele, like Mithras, were adopted from eastern cult religions and appear to have become particularly popular in 2nd Century AD. There is often notable crossover in the depictions of these eastern deities, especially the male gods. As is the case on this medallion, representations of Mên from the Roman world most often show him wearing a Phrygian cap and a belted tunic, attributes that are also associated with Mithras and another Phrygian deity, Attis. In 'The Metamorphoses' Ovid notes that Attis was transformed into a pine tree (10.86), which may explain why Mên is holding a pine-cone here. Furthermore, the similarities between Mên and Attis appear to be reinforced by the representation of the goddess Cybele alongside Mên on the reverse of the medallion, since she played a prominent role in the origin myth of Attis, which involves his eventually becoming her consort. While Mên, Attis and Mithras remained distinct deities within Greco-Roman cult practices with separate rites associated with them, it seems that there are many parallels in their iconographies in both monumental and numismatic forms, which is perhaps a reflection of the Roman view of these gods as part of a homogenous eastern cult tradition that was subsumed into their own. Estimate: 10000 GBP illustrazione: statuetta di Cibele in trono, Museo Archeologico di Napoli1 punto
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@Fondamentale, ricordo che il primo ad evidenziare questa variante di conio nel rovescio della 1795 fu @lukas1984. Questa la sua Piastra.1 punto
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Buonasera a tutti. Altra Piastra 1856 con nel rovescio lo 0 del valore non allineato alle altre cifre.1 punto
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Buongiorno, @Raff82 questa l'ho tenuta solo per un curioso particolare.1 punto
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Ciao, Raffaele Visto che ti fa piacere, anche in considerazione del tuo lavoro, pubblico le mie restanti piastre 1856. Le foto, purtroppo, non sono il massimo. Moneta n. 1- dritto: FERDINANDAS invece di FERDINANDVS + 1 della data con protuberanza ...dovuta a cosa? ; Moneta n. 2- dritto: " 8 " della data ribattuto - rovescio: pallini dello stemma Portogallo disallineati; Moneta n. 3- dritto: "8 " della data ribattuto + "T" di GRATIA ribattuta (sembra) - rovescio: aquilette rovesciate + due punti dopo"HIER"(sembra) Moneta n. 4- dritto: doppio orecchio + " R " di " REX " ribattuta ( sembra); Moneta n. 5- rovescio: stemma Portogallo ribattuto con un puntino presente in alto a sx esternamente allo spazio rettangolare. Anche se non c'entra con la numismatica, in questo momento sento di dover rivolgere il mio pensiero a ciò che sta accadendo in Ucraina. Si riconferma la stupidità dell'uomo: viviamo e agiamo come fossimo padroni del mondo, padroni di tutto e in realtà siamo padroni di nulla, proprio di nulla. Siamo ospiti casuali, per il tempo di un battito di ciglia, di questo minuscolo pianeta e, invece di essere solidali, invece di fraternizzare, troviamo il modo di ammazzarci a vicenda. Mi sento addolorato per la grande sofferenza di tanta gente che vive nella zona di guerra e voglio sperare che tutto possa risolversi presto. A te un caro saluto.1 punto
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Ciao, Raffaele Condivido due delle mie piastre 1856. La prima presenta il 6 della data ribattuto e, al rovescio, la "T" di VTR ugalmente ribattuta. La seconda presenta al dritto la "D" di Ferdinandus e la "X" di Rex ribattuti + il doppio orecchio. Nei prossimi giorni, a titolo di curiosità, pubblicherò, magari nel topic di "Una napoletana al giorno", una piastra del 1855 con dei segni a croce, sia al dritto che al rovescio. Segni incisi sicuramente dal possessore della moneta, che, però, mi hanno incuriosito, al punto che ho acquistato la moneta. Un caro saluto.1 punto
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Voi direte, niente di che, ma quello che mi ha colpito è la particolarità della corona che faccio fatica a ritrovare su altri esemplari. Spesso la corona riporta un giglio, una croce, o tre globetti posti a mò di fiore; Che ne pensate? Saluti Eliodoro1 punto
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