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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/22 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, è indubbiamente chiaro che la cartamoneta e la moneta sono dei documenti di grande importanza per un'analisi storica e risultano essere ancora più interessanti nel caso dei moti risorgimentali. Il 1848 è storicamente l'anno delle rivoluzioni e dei fermenti liberali e democratici che sconvolsero l’Europa intera. L’assetto politico italiano voluto dal Congresso di Vienna fu scosso, fin dai primi giorni di quell’anno, dalla concessione delle Costituzioni a Napoli, Firenze, Roma, Torino e dalle insurrezioni di Palermo, Venezia e Milano. Gli avvenimenti di quegli anni, pur nel diverso svolgimento a Milano e Venezia, a Torino e Roma, dimostrano un comune denominatore nel tentativo di conquistare all’Italia Unità e Indipendenza. Questi due ideali, che per il nostro Paese erano allora tra loro complementari, venivano diversamente sentiti dalle popolazioni italiane. Anche a Venezia viene formato, il 22 marzo 1848, un Governo Provvisorio, a seguito della sommossa popolare che costringe gli austriaci a lasciare la città. Per i dettagli storici sulla Repubblica di San Marco e le emissioni della moneta patriottica vi lascio il link di questa esaustiva discussione di @petronius arbiter Nella mia collezione mancavano appunto i tagli da 50 e 100 lire ma dopo tante ricerche e pazienza sono riuscito a completare questa serie, un pezzo importante della nostra storia che ci permette di raccontare il percorso dell'Unità d'Italia. Quindi voglio condividere con tutti voi queste acquisizioni e avere un vostro parere su questa tipologia di emissione. Intanto ho iniziato a studiare le emissioni di Palmanova. 50 Lire: 100 Lire: Per chi volesse ulteriormente approfondire sulla monetazione patriottica di Venezia vi riporto il link di questa discussione: Grazie a tutti4 punti
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ℭ??? ? ?????! ℭ??????? ??? ? ??? "?????????????" ???? ?? ??????? ????? ??????????? ?? ℌ????????? - Oh! Ops! Ho dimenticato di cambiare il font! ... dicevo, cercando tra le mie cose ho trovato questa commemorativa da due marchi del 1933, per il 450° anno della nascita di Martin Lutero niente di speciale se non fosse per fatto che viene considerata - insieme al pezzo da 5 Reichsmark, con lo stesso motivo ed emesso nella stessa occasione - la prima moneta d'argento del Terzo Reich e dove è stato usato che per la prima volta, il controverso font Fraktur al posto del precedente Antiqua. Alcuni artisti si rifiutarono addirittura di usare il Fraktur su una moneta, poiché questo carattere sembrava inadatto ai loro occhi a causa dei molti discendenti (la parte di una lettera che si estende sotto la linea di base: g, p, q, etc. ). Il Prof. Hans Wissel, che aveva creato i disegni per entrambe le facce della moneta di Lutero, fu però qui criticato perché aveva disegnato la "s" nella parola "Deutsches" come una "s" rotonda ? e non come una "s" lunga . Tuttavia, se la è cavata invocando la sua libertà artistica. L'iscrizione sul bordo "EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT" (Forte rocca è il nostro Dio) è stata ancora eseguita in antiqua, poiché mancava l'esperienza per la scrittura Fraktur sul bordo stesso. Alcuni esemplari di prova sono stati fatti con la Fraktur però in via sperimentale. Dal 26 agosto 1941, le monete di Lutero vennero trattenute dalle casse dello Stato e restituite alla Reichsbank per eliminare la "frammentazione delle monete" e come tutte le altre monete d'argento del Terzo Reich, la moneta fu infine ritirata dalla circolazione dal Governo Militare Alleato nel settembre 1944. =========================== Sopra ho scritto "font controverso", ma perchè? La parola tedesca Fraktur deriva da frāctus ("rotto"), participio perfetto del verbo latino frangere ("rompere"). Si discute fino a che punto le grottesche spezzate che divennero di moda dopo il 1933 siano da considerare "scrittura nazista". Da un lato Bismarck (sì: proprio quello della bistecca) che fu un forte sostenitore dei caratteri tedeschi. Rifiutava di ricevere in dono libri tedeschi in caratteri Antiqua e li restituiva al donatore con la frase Deutsche Bücher in lateinischen Buchstaben lese ich nicht! (libri tedeschi in caratteri latini io non ne leggo!); Dall' altro addirittura l'Adolfo che predicava: "La vostra presunta interiorizzazione gotica si adatta male all'epoca dell'acciaio e del ferro, del vetro, del cemento, della bellezza della donna e della forza dell'uomo, della testa alzata e del senso di sfida". Qui - tanto per confondere ancora le mie idee poco chiare - due monete, entrambe del '22, con i due font felicemente usati uno accanto all'altro: Fun fact: a DX, sul grano "Sich regen bringt Segen" (L''attività porta benedizioni) - Proverbio che può essere inteso come un riferimento alla dottrina protestante-calvinista, secondo la quale il diligente è premiato da Dio. La percentuale del Fraktur come carattere era scesa al cinque per cento nel 1932. Negli anni 1933-1935, è aumentata al 50%, ma è scesa rapidamente di nuovo prima del 1940. Il 3 gennaio 1941, Hitler prese poi la sua decisione: le scritture gotiche dovevano essere abbandonate a favore della "scrittura normale" anche per facilitare la divulgazione del tedesco nei paesi occupati. Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia! Servus Njk ====== Per l'achivio: 2 reichsmark, 1933 commemorativo del 450° anno della nascita di Martin Lutero Argento 0,625 / 8g. / 25mm diametro Legenda: D : 2 Reichsmark / DEUTSCHES REICH R: 1483 - 1933 / Martin Luther Scritta sul bordo 'EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT' (Forte rocca è il nostro Dio) che per distenderci possiamo alscoltare qui sotto!4 punti
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Come preannunciato nella discussione "Il museo degli orrori" ho deciso di aprire questa nuova discussione per raccogliere i futuri quiz d'identificazione monete, quindi come da titolo per tutti gli appassionati di identificazioni numismatiche. La discussione del museo degli orrori, aperta dall'ottimo @caravelle82 ha infatti ospitato negli ultimi tempi diversi indovinelli di identificazione di monete orrorifiche?. Tuttavia visto che gli orrori di difficile identificazione sono limitati e si stanno esaurendo per proseguire il gioco ho deciso di creare questo spazio apposito per questo tipo di rompicapi che non sia basato necessariamente solo sugli orrori ma anche su descrizioni di monete o composizioni create per renderne più ostica l'identificazione. Ad aprire la discussione comincio io con il primo quiz identificativo appositamente preparato! Richiamo in particolare l'attenzione su questa nuova discussione agli amici che più hanno frequentato i quiz del museo degli orrori: @nikita_ @caravelle82 @numys@Ricky97 Spesso in ciotola capita che una moneta ne copra parzialmente un'altra... per esempio gli onnipresenti 20 centesimi impero come in questo caso?, la filosofia di questo tipo di quiz che ho ideato per questo post è quella di identificare monete anche se parzialmente coperte da altre, una situazione molto comune nelle ciotole!3 punti
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Perdonami, con tutto il rispetto, ma questa affermazione mi pare davvero priva di ogni fondamento. Che tu offri prima o dopo, la moneta alla fine farà comunque il "suo" prezzo, che dipende esclusivamente dal mercato di quel momento.3 punti
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Buonasera e complimenti per l' idea che va a simulare uno "scenario ciotola" ? .Infatti ,come sappiamo,tra mucchi e mucchetti,vi sono tanti tondelli che si coprono l' uno con l' altro,timidi delle nostre "manine", che tentano di scoraggiarci quando le medesime si sporcano nere nere?... Ma noi non ci abbattiamo,anzi.....(un venditore che conosco ha le salviette pronte per l' uso?). Ritornando a noi,in questa ciotola forse vi sono nascosti i 5 franchi tunisini.......2 punti
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Nel frattempo sto ideando un nuovo giochetto di identificazioni ma non trattandosi di orrori pensavo di proporlo in una discussione a parte in Agorà che aprirò prossimamente!2 punti
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Anche a me piace partecipare alle aste offrendo su basi basse, pur sapendo che poi il prezzo salirà molto. Il venditore è contento, io pure... non capisco quale sia il problema.2 punti
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Un piccolo scorcio di vita di piazza di come eravamo una novantina di anni fa, un carrettino con un somarello fa capolino a quello che sarà il futuro motorizzato del Paese. la cartolina risulta scritta il 23 12 1938 (auguri per le festività), ma l'immagine raffigurata penso che sia dei primi degli anni '30. Il francobollo del Giubileo straordinario del 1933 sembrerebbe applicato in un secondo tempo senza alcun senso, direi anacronistico, troppi 50 cent per una cartolina (spedizione nazionale), ne sarebbero bastati venti o trenta.2 punti
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Complimenti per la missione di cimentarti in questi rari nominali di una zecca ostica (ma affascinante) come come quella Palermitana. Sono nominali che già trovarli in buon Bb è cosa decisamente insolita. Non seguo il mercato di questa tipologia, ma rientra comunque nei miei studi sulle zecche italiane. Ti riporto prima di tutto la scheda del nostro catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3BRS/26 Il Buceti la classifica al numero 65 del II volume, e gli assegna un R4 come rarità. L'esemplare ivi fotografato e schedato è quello di un'asta Nomisma online del 2015, dove in condizioni un pelino migliori del tuo (ma forse il tuo ha un'impronta più debole, dal momento che le sigle sono appena visibili) realizzò la non indifferente cifra di 550€ esclusi diritti. Lo puoi vedere qui: https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/48725/sicilia-ferdinando-iii-1759-1816-4-tari-/ Il MIR lo classifica al n. 612, con un grado di rarità R3; l'esemplare schedato presenta un'impronta dei contorni più forte, ma dettagli molto molto deboli, e un tondello difettato. Lo Spahr lo classifica al n. 53, repertando lo stesso esemplare riportato nel MIR (provenienza: collezione FM; probabilmente nemmeno Spahr lo possedeva, o, forse, non lo riteneva idoneo per essere riportato in foto). Un bell'esemplare è catalogato nella raccolta del fondo numismatico di Storia Patria, appartenente alla collezione di Eugenio Scacchi, n. 2791 (un gran bel BB con rilievi forti e dettagli ben impressi) In bibliografia ho controllato anche i cataloghi delle collezioni "Utriusque Siciliae" (Varesi 2000) e Patti (Nac 57) dove non era presente. Se segui questa tipologia ti consiglio di reperire una bibliografia specializzata. Io non posso aggiungere altro, se non rinnovarti i complimenti per il coraggio e la determinazione. Se posso esserti utile con qualche riferimento bibliografico tratto dalla bibliografia in mio possesso (quella citata) contattami pure in privato.2 punti
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Ciao, Complimenti per la bellissima e rara piastra. Potrebbe essere stata la collisione dei conii a lasciare in incuso parte della corone e dello stemma... Prendi con le pinze quello che ti sto dicendo, ma sicuramente qualcuno più esperto di me saprà dirci cosa può essere successo. Secondo me è riportata questa parte.... Un saluto Raffaele2 punti
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condivido questa splendida medaglia Guido Erizzo (1761-1837) Patron dell'Arsenale sventaun principio d'incendio AR gr 94,45 diametro 63 mm e rovescio2 punti
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Alcune medaglie sono già state postate in altre discussioni, ma questa è specifica come da titolo, e come solito cerco di mantenere una cronologia. 1785 LUIGI MARCHESI (MILANO 1784 - INZAGO 1829) fu uno degli ultimi celebri cantanti chiamati musici o sopranisti o cantanti evirati o castrati, la sua voce di eccezionale duttilità, indulgeva a virtuosismi vocali più acrobatici, suscitando l'entusiasmo del pubblico nelle migliori città italiane, la sua carriera fu molto rapida e nel 1775 cantò a Milano nel Teatro Ducale, e nel 1780 al Teatro Alla Scala. Ricercato e acclamato a Torino, Venezia, Trieste e nei principali Teatri d'Europa. D/ ALOYSIVS . MARCHESIUS . MEDIOL . CANTOR . EXIM . - Busto a destra con lunghi capelli raccolti dietro a treccia. In piccolo A. GUILLEMARD F. ( splendido ritratto ) R/ BENE MERENTI - Nel campo una lira attorniata da rametti di quercia, appoggiata su una mensola, sotto COLLEG MUSIC . MEDIOL . MDCCLXXXV BRONZO, mm. 43 Riferimenti: MEDAGLIA n. 11 edizioni s. johnson - Interessante articolo di Cesare Johnson a pag. 10-11-12-13-14-15-16 MEDAGLIE DI ARTISTI DI CANTO COLLEZIONE E. MATTOI DI MILANO 1906, n. 3 Medal of ACTOR, SINGERS & DANCERS, Spink & Son Ltd. n. 3481 punto
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Buongiorno, comunico una nuova variante sulle 100 lire 1995 (FAO) e delle 100 lire 1996. In questi due anni è stato modificato il dritto ed in particolare la differenza principale è sulla firma L.CRETARA. La prima firma presenta una L con la barra orizzontale lunga, i caratteri con la stessa dimensione e ben allineati; per questo motivo la chiameremo "firma allineata". La seconda versione di firma ha la lettera "L" con la barra orizzontale più corta, le due lettere "A" più piccole e sfalsate e la gamba obliqua della lettera "R" più lunga, per questo la chiameremo "firma disallineata" (anche per richiamare le varianti delle 20 lire di recente scoperta, sempre ad opera sua). Come detto, nel 1995 e 1996 si trovano entrambe le versioni e sono molto facili da trovare, quindi rarità "C" al momento. Dal 1997 in poi pare sia stata adottata solo la firma disallineata (salvo nuove scoperte).1 punto
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Buongiorno, posto questo esemplare di zecchino a nome del Doge Trevisan recentemente acquisito. Che ne pensate? Grazie. Domenico1 punto
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Bellissima discussione! nonchè disamina con i fiocchi! Una moneta questa con Martin Lutero che ho sempre voluto nella mia raccolta tedesca ma che non ho mai trovato nelle ciotole! chissà mai perchè...... forse debbo cercare altrove!1 punto
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https://www.vanillamagazine.it/scoperta-una-moneta-di-carlo-magno-coniata-poco-prima-della-morte/1 punto
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Ti posso garantire che è del tutto normale è l'età che avanza quello che dimentico a volte io stesso è indicibile!1 punto
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Non mi pare il caso di cancellare una ricerca approfondita e interessante. Non penso che ci si debba sentire sconfortati perche' non ci sono risposte, questo puo' dipendere da motivi molto vari, ma non dimostra disinteresse. Su alcuni temi e' anche difficile intervenire, se non si e' studiata la materia in modo specifico.1 punto
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Giudico dalla foto: mi sembra che il bordo sia in certi punti arrotondato e doppio, le firme diverse (la "L" di Romagnoli non sembra "spezzata" nel tratto orizzontale, il diametro maggiorato, tuttavia la prima "M" della data MCMXXVIII non è "tagliata" dal bordo ed il peso è nella norma. Pur non volendo escluderne l'autenticità, è una moneta che non prenderei per l'ambiguità. Anche il tipo di patina non mi convince. Qui sotto posto un esemplare in buona conservazione, un confronto fra un R/ autentico con uno falso e come è, generalmente, la "L" della firma negli esemplari autentici: :1 punto
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Interessante è anche un contributo numismatico che tende a fornire una spiegazione riguardo la progressiva espansione della " cornice" nei tremissi longobardi e fornisce un'ipotesi sulla coesistenza di tremissi per il mercato interno e per quello estero ,nella fattispecie per sostenere la concorrenza con la monetazione aurea bizantina ravennate.1 punto
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Mi sa tanto che ci hai preso, ora che ricordo, oltre che al riferimento alla gola (gargi), da noi si diceva pure un mare di tempo fa 'ti facissi i gargi gunchi accussì' sottotitoli >> ti farei le guance gonfie così', con riferimento anche alle tonsille, insomma, la zona è quella! ps. riferito anche alle gote nonchè alle branchie dei pesci1 punto
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Si, indiscutibilmente non si può definire un confine cosi netto.. in effetti si dice da Anastasio il cambiamento, per via dell introduzione del grande follis in bronzo, del valore di 40 nummi, nel tentativo di bloccare la svalutazione della moneta enea, infatti se Anastasio potremmo considerarlo il primo di un nuovo corso, Basilisco ( dopo di lui c è il secondo regno di Zenone ed il breve periodo di Leonzio ) potremmo considerarlo l ultimo di un vecchio corso.. con le debite premesse che un confine netto non può esistere..1 punto
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La S è probabilmente un punzone usurato. Sotto la M parrebbe esserci un'altra lettera, probabile errore di chi preparava il conio. Alla fine dell'asta un probabile colpetto. Al rovescio non vedo particolari strani tra SIT e T nè alla fine della mandorla. La T finale è battuta due volte, perchè la prima battitura o era troppo spostata o debole. Arka Diligite iustitiam1 punto
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RIC 1033 - Nicomedia Basilisco e Marco in trono Queste monete sono una specie di “fossile guida” stilistico per la produzione di Nicomedia con il solo monogramma di Basilisco che ho citato appena sotto la n. 1015 NOT IN RIC Diversi autori danno come plausibile una emissione “Basilisco e Marco in trono” per Antiochia Non posso confermarla ad oggi RIC 1034 Monogramma misto di Basilisco e Marco Zecca Cizico…per quanto mi riguarda attribuzione assolutamente da rivedere…. Per me questa emissione è probabilmente di Costantinopoli E comunque ne esiste un gruppo meno numeroso che pare invece proprio di Cizico… Ma soprattutto…. Ne esiste un gruppo che ha lo stile di Nicomedia (forse…con le pinze…) Nonché un gruppo con uno stile molto strano, con un monogramma parzialmente inedito, sulla cui attribuzione a una zecca mi sto arrovellando …. E non ci salto fuori J Infine…con lo stile di Cizico, esiste una moneta, unica, che presenta un busto al dritto e uno al rovescio (come quelle presentate per Leone I)… sembrerebbe… il condizionale è d’obbligo … Basilisco / Zenonide … moneta di complessa attribuzione. In sintesi….. Quella che pare una monetazione banale…Basilisco… nasconde incognite forti. Alcune zecche appaiono molto più vitali di quanto non traspaia dal RIC Costantinopoli Nicomedia Cizico Tessalonica (?) E forse una quinta che non saprei però definire, e che non mi pare essere Antiochia che invece tenderei ad escludere, anche perché non credo che Antiochia sia veramente stata pienamente nelle mani di Basilisco dopo la fuga di Zenone da Costantinopoli…. La massima complessità si trova nella monetazione di Zenonide, per la quale il RIC vede solo 2 monogrammi emessi solamente a Costantinopoli. Le emissioni raccontano una storia diversa, fatta di molteplici zecche e non tutte per tutti i monogrammi. Insomma… per il momento tanto materiale, tante domande e tanti dubbi ….. Prossima tappa… Zenone… un’altra bella “grana” J Saluti Alain1 punto
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E' uno statere di Napoli. Sul dritto testa della ninfa Partenope a d. e sul rovescio toro androprosopo a d. incoronato dalla Nike. Epoca IV sec. a.C. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao, Non seguo le molte varianti di queste tipologie, ma esaminando velocemente la bibliografia in mio possesso (MIR Firenze e le due collezioni specializzate esitate da Crippa e Inasta) mi par di capire che la mancanza del monogramma non sia l'unico aspetto dirimente. Il primo tipo è caratterizzato dallo scudo piccolo. Una velocissima ricerca online riporta a due interessanti discussioni qui sul Forum (il che testimonia come il nostro Forum si riveli un'autentica miniera d'oro di informazioni) Nella vendita di Inasta (Collezione Lorena) sono presenti ben 4 esemplari per il millesimo 1799 (tutti molto molto rari) Nella settima vendita di Crippa è presente un bellissimo esemplare, primo tipo, con monogramma e cavallino e scudo piccolo. Ti allego gli estratti delle pagine. Se volessi i PDF interi fammi sapere, li conservo sempre come parte della mia biblioteca digitale. Se ti interessano le Toscane, l'intera raccolta del Pucci non sarebbe male, ma direi che già con il MIR e il CNI (anche solo digitale) e qualche catalogo di vendita specializzato riesci a dissipare dubbi come questi Pagine da cronos7.pdf Pagine da Collezione LORENA.pdf1 punto
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Buonasera, non ho rinvenuto nel Forum qualche riferimento a Gabriele Tadino da Martinengo (1480-1543), esperto militare bergamasco, e quindi sono andato a scovare (mi ricordavo di averla) l’esemplare che allego acquisito in un’asta nel maggio del 2019. La medaglia fu coniata a Padova nel 1538 a celebrazione e in omaggio del Tadino e ricorda in particolare le fortificazioni di Rodi. Gabriele Tadino (Martinengo, 1476-1479 – Venezia, 4 giugno 1543) è stato un militare e ingegnere italiano. Nel 1508 si arruolò nell'esercito della Repubblica di Venezia dopo aver completato gli studi nel campo delle scienze e difese militari. Nel 1513 ricevette l'incarico delle fortificazioni di Crema; nel 1522 contribuì alla difesa di Rodi contro i Turchi. Nel 1532 era generale dell'artiglieria imperiale nel secondo assedio di Vienna da parte di Solimano. Relativamente all’assedio di Rodi: Gabriele Tadino era sovrintendente alle fortificazioni di Candia quando fu richiesto il suo intervento alla difesa di Rodi, intervento negato dal governatore di Candia. Tadino riuscì a eludere la sorveglianza veneta e con due amici fidati salì sul brigantino con cui era venuto frate Antonio Bosio a sollecitare la sua partenza per Rodi. Fu accolto con grandi onori, entrò nell'ordine dei cavalieri gerosolimitani e divenne il responsabile della difesa della città. Tadino diede il suo notevole contributo nella costruzioni di strumenti per individuare le gallerie in costruzione da parte dei turchi e nella preparazione di contromine, che fecero stragi nell'esercito assediante. Dopo una strenua resistenza durata oltre quattro mesi (l'assedio era cominciato in luglio) in dicembre, anche a causa di numerosi episodi di spionaggio, tra cui quello dell'ammiraglio della flotta, fu presa la decisione di arrendersi a Solimano I. Gli assediati lasciarono l'isola con l'onore delle armi. (fonte: Wikipedia) Beni culturali: Riporto anche quanto descritto dal Voltolina nella sua celebre opera. Saluti, Domenico1 punto
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A questo punto, per altri acquisti, ti conviene farti spedire le monete in Italia se hai ancora qualche contatto e poi ritirarle quando vieni qua. Secondo me, essendoci più mercato, trovi prezzi più contenuti da noi e non hai tutti gli aumenti legati all'esportazione in UK. In ogni caso il tuo Littore è, sempre a mio parere, allineato ai prezzi di mercato relativamente alla conservazione. In ultimo, la moneta deve piacerti. Il prezzo è secondario!1 punto
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Io non acquisterò la moneta " artisti". Ho preso quelle degli ultimi anni. Il prossimo anno cercherò di prendere paradiso Dante, il dittico, qualche altra moneta e .....concluderò con gli acquisti numismatici. Avrei terminato quest'anno con Falcone - Borsellino, ho avuto l'onore di conoscere il secondo, ma vorrei completare il trittico Dantesco. Un saluto a tutti e auguri di ogni bene.1 punto
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Buonasera, Ben volentieri condivido questo recente esemplare acquisito, e ben conosciuto dai più. Non c’è molto da dire su questa moneta sia per quanto riguarda la sua generale bellezza sia, soprattutto, per la carica storica che esprime, laddove essa possa essere colta da chi va oltre la forma e si pone in un’ottica di ricostruzione storica. Ad ogni buon conto, la mia curiosità (e sorpresa) riguarda quanto mi è stato recapitato a latere dell’esemplare. Niente di che, naturalmente. Ma la vita è fatta anche di piccole cose che possono apparire insignificanti, ma che ben valutate, appagano. Si tratta del cartellino di origine con scritture a mano. Pare quindi che l’esemplare abbia avuto a che fare con il noto numismatico americano Mark M. Salton di New York e con Isaac Maurogonato che è stato Senatore della nostra Repubblica. http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/8c58c55c1230e7f8c125703d002fe257/7d86d6daf31647334125646f005d4cd6?OpenDocument Leggiamo dalla Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/isacco-maurogonato-pesaro_(Dizionario-Biografico)/ MAUROGONATO PESARO, Isacco. – Nacque a Venezia il 26 nov. 1817, ultimo dei quattro figli di Israel Pesaro e Allegra Mulli di Corfù. Il padre proveniva da Ferrara. Adottato da un cugino della madre, David Maurogonato, eminente esponente della Fraterna generale israelitica di culto e beneficenza di Venezia, il M. premise al cognome del padre naturale quello del padre adottivo. Avviato agli studi di giurisprudenza presso l’Università di Padova, il M. si laureò giovanissimo, nel 1838, discutendo una tesi subito pubblicata (Intorno al duello, Venezia 1839) che meritò il massimo dei voti. Nel 1839 tornò a vivere a Venezia, dove prese casa in campo S. Maria del Giglio, avviandosi alla professione presso l’ufficio legale delle Assicurazioni generali e lavorando, al contempo, nella ditta commerciale del padre. Approfondì nel frattempo gli studi di finanza ed economia politica e, tramite il fratello David che andava compiendo i suoi anni di praticantato legale presso lo studio di D. Manin, entrò in contatto con quest’ultimo e con N. Tommaseo. Il M. si trovò a vivere un periodo particolarmente delicato della storia veneziana. Appartenente alla comunità israelitica, egli percepiva la duplice esigenza di assicurare un futuro di completa emancipazione alla propria comunità religiosa, e di lavorare per una rinnovata indipendenza politica che sottraesse Venezia e il Veneto dalla sfera di dominazione austriaca. Condivideva, in tal senso, con numerosi altri giovani del tempo le aspirazioni politiche che nel giro di pochi anni sfociarono nell’esperienza della Repubblica Veneta del 1848-49. Non che condividesse la scelta della forma di governo repubblicana: nonostante gli insegnamenti e i consigli che gli provenivano da vari ambienti – non ultimo quello ebraico nella figura del professore del collegio rabbinico di Padova S.D. Luzzatto – il M. mantenne costantemente nel tempo una visione filomonarchica, conservatrice e paternalistica del potere politico. Tuttavia questi suoi convincimenti non gli impedirono di partecipare attivamente all’episodio rivoluzionario quarantottesco, pur se da posizioni critiche. Durante la rivoluzione del 1848 il M. fu nominato direttore delle Poste venete e fu eletto deputato all’Assemblea che votò l’annessione al Piemonte. Due giorni prima della battaglia di Novara (23 marzo 1849), che mise fine alle speranze di vedere in breve sconfitto l’Impero asburgico, Manin nominò il M. ministro delle Finanze, con il compito di reperire le risorse necessarie a sostenere l’impari sforzo bellico. Il M. assolse in maniera ottimale il suo compito contribuendo a sostenere la resistenza di Venezia assediata con espedienti finanziari e amministrando poi le medesime risorse – ricoprendo la carica di direttore dei servizi annonari – in modo esemplare. Alla caduta di Venezia, dopo un accurato esame dei conti della Municipalità, il generale austriaco K. Gorzkowski dovette ammettere che la gestione finanziaria della Repubblica era stata tenuta con onestà e rigore. Partito volontariamente per l’esilio e rifugiatosi a Corfù, il M. ritornò a Venezia dietro richiesta del governo austriaco sotto pena della confisca dei beni. Nel 1850 sposò – grazie alla mediazione di Luzzatto – la goriziana Bersabea (Betty) Ascoli, sorella del linguista Graziadio Isaia. Dal loro matrimonio nacquero Letizia (1851), Elena (1852), Ernesta (1854, poi andata in sposa a Marco Besso) e Adele (1858). Nello stesso anno morì la moglie. Nel 1852 il M. entrò nel consiglio di amministrazione della Civica Cassa di risparmio e divenne uno fra i direttori dello Stabilimento mercantile veneto, una banca privata che scontava le cambiali dei commercianti e dava sovvenzioni sulle merci depositate nei suoi magazzini. Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, nel 1866 il M. fu eletto deputato per la IX legislatura nel collegio di Mirano, dove fu confermato dalla X alla XII legislatura; successivamente dalla XIII alla XVI legislatura rappresentò il collegio di Venezia I. Dopo il 1870 l’attività parlamentare lo spinse a trasferirsi con la famiglia a Roma. Considerato un conservatore, sedette a destra e partecipò attivamente ai lavori della Camera intervenendo spesso su questioni finanziarie e operando in diverse giunte e commissioni, fra cui quella generale del Bilancio, fino a divenire vicepresidente dell’Assemblea, carica che ricoprì dalla XII alla XVI legislatura (1874-90). Il suo impegno parlamentare fu caratterizzato da una discreta autonomia. A volte critico con il governo, fu tuttavia accusato dall’opposizione di tenere un atteggiamento incoerente dal momento che non fece mai mancare il suo voto di fiducia ai governi della Destra. Nella sua attività politica e parlamentare il M. si oppose costantemente agli eccessi del fiscalismo, che egli considerava contrario a ogni prospettiva di sviluppo industriale e produttivo. A esso il M. contrapponeva lo strumento della buona amministrazione, che si sarebbe dovuta concretizzare in una costante opera di riduzione degli sprechi, razionalizzazione delle risorse e taglio della spesa pubblica superflua. Il suo lavoro parlamentare fu costantemente caratterizzato da un doppio registro: da un lato collaborò da tecnico (rispettato e valorizzato anche dall’opposizione) alle commissioni incaricate di predisporre le relazioni di bilancio, e dall’altro si impegnò a favorire la creazione di un gruppo di pressione per indirizzare interventi e risorse a favore del suo collegio elettorale veneziano. In particolare la sua attenzione andava allo sviluppo del sistema di comunicazione ferroviario, alla ristrutturazione delle banchine portuali di Venezia, allo scavo e alla pulizia dei canali interni e alla bonifica delle aree acquitrinose dell’entroterra veneto. Il M. collaborò a lungo con Q. Sella, pur non condividendo in pieno la tendenza a raggiungere a ogni costo il pareggio di bilancio sacrificando una più efficace politica di sviluppo, e propose a più riprese relazioni di bilancio favorevoli all’attività del governo. Tale collaborazione entrò parzialmente in crisi quando nel 1873 Sella, allora ministro delle Finanze, favorì la concessione per la costruzione della ferrovia Padova-Cittadella-Bassano preferendola al tratto Mestre-Bassano, fortemente voluto dal Maurogonato. Caduto il governo Lanza nel giugno del 1873 (lo stesso M. aveva disertato l’aula di Montecitorio quando la Camera negò la fiducia ai provvedimenti finanziari presentati da Sella), il successivo presidente del Consiglio M. Minghetti invitò formalmente il M. ad assumere il portafoglio delle Finanze, ma egli rifiutò come aveva già fatto nel 1869. Nel 1873 il M. motivò il rifiuto dapprima adducendo motivi familiari (la malattia di una figlia). Successivamente scrisse al re Vittorio Emanuele II spiegando con argomenti politici più convincenti il senso della sua decisione: «Non avrei certamente saputo disobbedire agli ordini di Vostra Maestà se non avessi sentito nella mia coscienza l’inopportunità che un uomo di fede non cattolica sia chiamato ad eseguire la legge intorno alle corporazioni religiose in Roma» (cit. in Pascolato, p. 37). Su quella legge, e sulla liquidazione dell’asse ecclesiastico, il M. aveva peraltro già avuto modo di esprimersi da posizioni moderate dai banchi della Camera. Successivamente, a rifiuto avvenuto, il deputato liberale di Vicenza F. Pasqualigo inviò un telegramma al re per raccomandare di non nominare il M. al ministero poiché a suo giudizio gli ebrei costituivano uno Stato nello Stato e non erano quindi atti ad assumere incarichi governativi. Il caso divenne di dominio pubblico e viene registrato dalla storiografia come uno dei primi episodi di un montante antisemitismo che – soprattutto attraverso mirate campagne di stampa – contribuiva anche in Italia a creare un clima di insicurezza e di tensione per la minoranza ebraica. Il M. non fece comunque mancare il suo contributo ai governi successivi, collaborando attivamente con Minghetti, del quale divenne una sorta di consigliere tecnico (così traspare dal ricco epistolario di quest’ultimo) anche tramite il parlamentare veneziano L. Luzzatti, al quale il M. era legato da lunga amicizia. Anche questa collaborazione, tuttavia, non mancò di conoscere momenti di crisi nel momento in cui lo stesso M. non riuscì a ottenere (1876) che la legge di finanziamento delle banchine portuali di Venezia venisse approvata dal Parlamento. Dopo la vittoria della Sinistra del marzo 1876 egli si fece propugnatore del rinnovato fermento politico che animò la Destra sconfitta: fu infatti parte attiva dell’Associazione costituzionale fondata nel 1876 da Minghetti e Sella con l’intento di creare il primo nucleo di un partito di destra organizzato, e si adoperò personalmente percorrendo l’Italia per diffonderne l’idea e tentando di strutturare in tutta la penisola una rete di sostenitori. L’intensa attività politica e parlamentare non gli impedì peraltro di assumere importanti impegni professionali, fra cui spiccava dal 1875 la direzione delle Assicurazioni generali, carica che il M. mantenne fino al 1890, quando dovette rinunciarvi per motivi di salute. Fu nominato senatore il 27 ott. 1890 per la 3ª categoria e convalidato il 13 novembre dello stesso anno. Il M. morì a Roma il 5 apr. 1892. La sua salma fu tumulata nel cimitero ebraico del Lido di Venezia. Saluti, Domenico1 punto
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Ciao, scusami nel ritardo per il riscontro: Auktionen Frühwald E-Auction 150 2 Apr 2022 Lot. 735 Saluti, Domenico1 punto
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Ciao, collisione dei conii,come puoi vedere si nota il taglio del collo del Re che attraversa in orizzontale la corona...1 punto
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Carissimi, contribuisco alla discussione con una (delle pochissime a quanto pare) 1834 aquile rovesciate. Al dritto (come ho tentato grossolanamente di evidenziare) sembra esservi traccia di una pregressa impressione che non riesco ad identificare: voi ? Chiederei anche un vostro gradito parere in merito alla conservazione ed una ragionevole valutazione economica. Saluto e ringrazio tutti.1 punto
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Certo che … ce ne sono troppi che non onorano i loro debiti… ma del resto mala tempora currunt…ormai sempre meno la parola viene mantenuta, scarseggia la dignità…. E dire che non sono spese indispensabili, capirei fosse pane…ed essere portati per bocca per pochi euri è una cosa di cui dovrebbero vergognarsi… ma non lo fanno, anzi: hanno anche il coraggio di inalberarsi se gli dai dell insolvente o del poco serio… poi ci sono anche quelli insolventi per offerte da qualche migliaio di euro, che lo fanno di abitudine di offrire a vuoto e pretendono anche di aver ragione…uno di questi è stato citato anche qui più di una volta per questa sua abitudine, ma non è l’unico…è una frangia trasversale, con rappresentanti dalle Alpi alla Sicilia … sono solo buffoni.1 punto
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questa è la mia. mi sembra molto simile a quella di Rocco68, ma con delle piccole differenze.1 punto
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Io invece non ho mai capito, perché andare a fare offerte oggi (scannandosi con altri), quando manca 1 mese dall asta, che poi è live, e normalmente i prezzi salgono ulteriormente…e c’è la si aggiudica in quella sede al 95%. Anche io preferisco che le basi non siano illusorie, ma oggi sembra rendano di più partendo moltooo bassi… quasi da saldo .1 punto
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Sono andato a rileggere la vicenda della sfida tra Apollo e Pan raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi (cfr. XI 150-193) e ho visto che il ruolo di Mida era diverso da quello attribuito nel post precedente. Nel poema latino la competizione si svolge sotto l’arbitrato di Tmolo, il giudice che dà il nome al vicino monte della Lidia, non lontano dall’antica città di Sardi. Al rustico suono della zampogna di Pan, che riesce a incantare solo Mida, si contrappone l’estrema dolcezza della cetra di Apollo, descritto dal poeta come un abilissimo suonatore e come un dio di straordinaria bellezza, avvolto in uno sfolgorante mantello di porpora e intento a suonare uno strumento tempestato di gemme e intarsiato d’avorio (cfr. Ov. Met. XI 165-168: «Ille caput flavum lauro Parnaside vinctus / verrit humum Tyrio saturata murice palla / instrictamque fidem gemmis et dentibus Indis / sustinet a laeva; tenuit manus altera plectrum»). La superiorità di Apollo nei confronti del rivale appare dunque qualcosa che, prescindendo dallo svolgimento stesso della gara, si ricava dalla sua innata posa di artista (cfr. Ov. Met. XI 169: «Artificis status ipse fuit»); non a caso, prima ancora che la sfida avesse luogo, era stata sottolineata la mancanza di equilibrio fra i due contendenti (cfr. Ov. Met. XI 156: «certamen...inpar»). Il verdetto di Tmolo, approvato da tutti i presenti, incontra però l’opposizione di Mida, che viene punito da Apollo con le celebri orecchie asinine, simbolo della sua irrimediabile mancanza di senno (cfr. Ov. Met. XI 174-177: «Nec Delius aures / humanam stolidas patitur retinere figuram, / sed trahit in spatium villisque albentibus implet / instabilesque imas facit et dat posse moveri»). apollonia1 punto
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Mida non è noto solamente per il potere/maledizione di poter tramutare in oro qualsiasi cosa toccasse, ma anche per la particolarità fisica che gli valse il soprannome de “il re dalle orecchie d'asino”. Dopo l’episodio del bagno purificatore, il racconto di Ovidio prosegue con la decisione di Mida di rinunciare al proprio titolo monarchico e alle proprie ricchezze, decidendo di vivere il resto dei suoi giorni in mezzo ai boschi. Ad allietare le giornate vissute in mezzo a fiori, piante e animali c’è il dio Pan che suona la zampogna. C’è solo un piccolo problema: Pan soffre di un piccolo complesso di superiorità che lo porta ad affermare di essere talmente bravo a suonare da sfidare Apollo. Il dio del sole, della poesia e della musica raccoglie il guanto di sfida e i due contendenti si sfidano in questa gara musicale il cui giudice è Mida. Ma nonostante Apollo abbia indubbiamente suonato meglio, il sovrano dà comunque la vittoria a Pan. Come è noto gli dei non sono i tipi che accettano volentieri la sconfitta e Apollo lo dimostra scagliando la sua collera su Mida. Infatti sulla sua testa fa comparire due orecchie d’asino che gli provocarono una vergogna talmente enorme da costringerlo a coprirsi con un enorme copricapo, anche per evitare che qualcuno potesse vedere la bizzarria fisica. L’unica persona a conoscenza del segreto del “re dalle orecchie d’asino” è il suo barbiere. Mida gli implora di non rivelarlo a nessuno, ma l’uomo proprio non riesce a stare zitto. A un certo punto non riesce più a trattenere il silenzio che scava una buca nel terreno per poi urlarci dentro queste parole: «Re Mida ha le orecchie d’asino!». Ma Apollo, accortosi del gesto, fa crescere sopra quel buco delle canne che, mosse dal vento, ripetono la frase del barbiere che si sparge per il mondo intero. E così segreto del re dalle orecchie d’asino non era più tale. apollonia1 punto
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Ecco un altro esemplare di questa medaglia. Si nota la diversa distribuzione dello Spinelli. Aggiungo quanto dal Voltolina tratto. Domenico1 punto
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1818 ANTONIETTA PALLERINI (PESARO 1790 - MILANO 1870) Mima e cantante Nata a Pesaro da nota famiglia di ballerini e coreografi, essa dovette la sua fortuna all'incontro con Gaetano Gioia e all'ammirazione che sempre le manifestò Salvatore Viganò. Alla scuola severa di costui, che la perfezionò e la volle interprete di tutti i suoi coreodrammi dal 1813 al 1821. La collaborazione col Viganò ebbe inizio col primo dei capolavori IL PROMETEO del 1813 nel quale la Pallerini esordì sulle scene della Scala, ove rimase a lungo e la sua fama divenne poco a poco europea. D/ Busto diademato volto a sinistra R/ PIU' CHE / LA VOCE ALTRUI / PUOTE / IL SUO GESTO Bronzo, mm. 27,2 - Autore LUIGI COSSA Rifer. : ARNALDO TURRICCHIA LE MEDAGLIE DI LUIGI COSSA n. 9 ARNALDO TURRICCHIA IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE Vol. I n. 611 punto
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Grazie a gli amici LAMONETIANI che hanno raccolto l'invito di partecipare alla discusione. 1817 Teatro lirico SAN CARLO di Napoli, La medaglia del 1817, anno che ricorda la ristrutturazione dopo l'incendio dell'Architetto Nicolini come appare nella medaglia. Ricordiamo che il SAN CARLO è il piu antico teatro lirico d'Europa fondato nel 1737. Bronzo, mm. 3,7 circa - Autore BRANDT1 punto
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1800 - Joseph Haydn Traduco il testo sulla medaglia: Omaggio a Haydn, da parte dei musicisti che hanno eseguito l’oratorio “La creazione del mondo” al teatro Des Arts l’anno IX della repubblica francese, ossia 1800. ø55mm - bronzo, 90.8g Della medaglia esiste un riconio eseguito nel 1970 e marcato su taglio con cornucopia e “bronze 1970”. Questa è la medaglia originale coniata nel 1800. Viene commemorata la prima esecuzione a Parigi, il 24 dicembre 1800, del capolavoro di Haydn creato a Vienna nell’anno precedente. Napoleone Bonaparte aveva assistito al concerto dopo essere scampato a un attentato mentre si recava al teatro. Gli attentatori, monarchici, avevano posto una bomba (esplosivo e rottami metallici) su una carretta sul lato della via Saint-Nicaise. Per un errore di comunicazione la miccia era stata accesa con ritardo, inoltre il cocchiere vide il fumo e mise i cavalli al galoppo riuscendo a girare l’angolo della strada prima dell’esplosione. Si contarono 22 morti e un centinaio di feriti, Napoleone e Josephine arrivarono a teatro illesi e non cambiarono il programma della serata. Il Teatro Des Arts era stato inaugurato nel 1793 e dal 1794 era diventato sede dell’Opera. Venne demolito nel 1820 dopo che il duca di Berry era stato assassinato uscendo da uno spettacolo. Il duca era nipote del re, figlio del futuro Carlo X ed era l’unica persona che poteva continuare la dinastia dando un erede alla famiglia reale. Luigi XVIII ordinò di demolire il teatro per erigere al suo posto un tempio espiatorio. I lavori del tempio vennero poi interrotti con la rivoluzione del 1830, e nel 1835 l’edificio demolito a sua volta per fare posto all’attuale piazza Louvois.1 punto
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Buonasera. Quest'oggi vorrei proporvi un altro volume molto interessante per i collezionisti di medaglie napoleoniche. Sto parlando del catalogo dell'asta straordinaria NAC 115 in collaborazione con Varesi. L'asta si è tenuta il 28-29 maggio 2019 e ha visto passare all'incanto quasi 1.300 lotti di medaglie del periodo napoleonico appartenenti alla collezione ANPB. Ricordo ancora la grande emozione vissuta quando da casa riuscii ad aggiudicarmi telefonicamente il lotto 2126, spingendomi proprio alla mia offerta massima. Ancora oggi devo dire che quell'esemplare rappresenta il pezzo più importante della mia piccola collezione. Comunque, tralasciando questi aneddoti personali, il catalogo è una vera chicca. L'impaginazione è schematica e le immagini sono di alta qualità. Ottimi anche i numerosi riferimenti bibliografici: Bramsen, Julius, Essling, TNE, D'Auria, Turricchia, ecc. Oltre all'ampiezza della collezione, il fatto che risalga a soli due anni fa lo pone come un vero e proprio punto di riferimento per quel che riguarda una valutazione del mercato odierno. Quindi, è certamente utile per farsi un'idea (almeno provvisoria) di quale possa essere il valore di certi esemplari. Per chi fosse interessato a consultare le aggiudicazioni, lascio qui di seguito il link dell'asta su NumisBids. Nella prima parte sono presenti alcune monete asiatiche e di area italiana. La parte relativa alle medaglie va dal lotto 1001 al 2296. https://www.numisbids.com/n.php?p=sale&sid=31721 punto
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Gr. 3,05 - mm. 20,55 - argento D/ S. Maria Lauret /Madonna di Loreto con Bambino R/ S. Michele Arcangelo che schiaccia il drago ed accanto l'angelo custode con un fanciullo1 punto
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La butto lì !!!!! @fabio22 , @borghobaffo , @giancarlone , e tutti coloro che seguono questa tematica, non me ne vogliano se non li ho citati espressamente. So già che esiste una parte del Catalogo dedicato alle medaglie devozionali, lauretane comprese. Ma, non si potrebbe rintracciare tutte le richieste di identificazione di Lauretane fatte nel tempo sul forum e farne un catalogo (sezione di catalogo) dedicato ? Ovviamente inserendo anche quelle di questa discussione, che iniziano ad essere un discreto numero.1 punto
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Medaglietta LAURETANA, la Madonna incoronata con Bambino in braccio non è seduta sulla Santa Casa sostenuta da angeli, ma staccata e dietro sullo sfondo. R/. Calice con ostia raggiata. XVII SECOLO1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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