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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno, oggi condivido un altro bel falso d'epoca che aggiungo alla serie dei 10 Tornesi di Ferdinando II. Il 1854 Opera del solito "falsario del mascellone" come lo definiamo io e @Litra68, perché ritraeva il Re con un mascellone e l'orecchio piccolo.? Dicitura TORNESI spaziata e data anch'essa spaziata.
    7 punti
  2. Argomento molto interessante quello dei decreti di Entella, che se ci offre informazioni preziosissime dal punto di vista storico ci pone però di fronte all’ennesima brutta vicenda di sottrazione del patrimonio culturale siciliano e nazionale ad opera dei soliti criminali. L'immagine postata non è però della tavola bronzea relativa a Nakone se non erro, che aggiungo di seguito con la traduzione tratta dagli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Un doveroso ringraziamento va al lavoro svolto dal Professor Giuseppe Nenci (1924-1999).
    4 punti
  3. Venezia, 2 soldi o gazzetta
    2 punti
  4. Ora mi ricordo dove l'ho visto quel cannoncino! Haiti! Proverei con questa 5 centimes: https://en.numista.com/catalogue/pieces10438.html
    2 punti
  5. Innanzitutto vi ringrazio, @RobertoRomano e @rcamil, per le vostre risposte. Assicuro, ma dovete credermi sulla fiducia, che la legenda del rovescio è indubitabilmente IN CIBOS / PAVPERVM / data (purtroppo illeggibile). Confermo inoltre che il tenore di argento della monetina sembra a vista inferiore rispetto alle emissioni “ufficiali”, perciò forse effettivamente l’ipotesi della falsificazione sembra essere la più plausibile.
    2 punti
  6. E' comunque un uccello.
    2 punti
  7. Buonasera a tutti, ho voluto aprire questa discussione dopo aver acquistato il 5 Lati d'argento lettone, meglio conosciuta come Milda, per la mia collezione e fare un viaggio nel tempo e nello spazio con parole, immagini e video per rivivere la sua bellissima ed affascinante storia provando l'emozione che allora ed ancora oggi suscita questa moneta per questo popolo che per lunghi anni ha lottato per la conquista della propria libertà ed indipendenza. Spero che questo viaggio possa essere interessante e coinvolgente per tutti e qualsiasi approfondimento sarà ulteriormente apprezzato per migliorarne i contenuti. Quando il 1 gennaio 2014 in Lettonia è stato introdotto l'euro, è tornato in circolazione un simbolo molto popolare che celebra il trionfo della libertà, la fanciulla popolare lettone: icona dell'indipendenza e dell'orgoglio lettone è tornata nella monetazione quotidiana della nazione circa 70 anni dopo la guerra. Il suo conio risale al 1929 su quella che, indubbiamente, è la più popolare delle monete lettoni, il 5 lati d'argento: Ogni moneta è un piccolo libro di metallo prezioso ricco di storia e Milda ha una sua storia da raccontare dietro il design e la donna che ne hanno ispirato il motivo che sono senza tempo. Nel suo discorso l'accademico Jānis Stradiņš, membro del Comitato per il design delle monete della Banca della Lettonia, in occasione del 90° anniversario rimarcava: "I simboli sono molto importanti per l'esistenza ininterrotta di uno stato e di una nazione; non sono solo segni formali di distinzione. I simboli uniscono la nazione, fanno pensare ai percorsi della storia, al destino della nazione, danno origine alle tradizioni. Molti di questi simboli lettoni sono nati durante il cosiddetto risveglio nazionale (seconda metà del XIX secolo), ad esempio alla bandiera rosso-bianco-rossa e al nostro inno "Dio, salvi la Lettonia", ma altri all'alba della nostra indipendenza. Tra questi ultimi, lo stemma nazionale, l'istituzione della presidenza, il Monumento alla Libertà, la scultura della Madre Lettonia e altri simboli, tra cui il lati, associato alla moneta da cinque lati prebellica: la nobile fanciulla con il tradizionale copricapo e spighe di grano è il simbolo e l'immagine della Lettonia condiviso da tutti." In tutta la sua storia, la Lettonia ha conosciuto solo cinquantuno anni di indipendenza: vent'anni tra le due guerre mondiali (1919-1939) e trentuno dal 1991 ad oggi. Terra di missioni, conversioni accompagnate da interventi militari ed economici dal XII secolo, questo paese ha vissuto 750 anni di occupazione straniera. Che fosse germanica, svedese, polacca, russa, nazista o sovietica, questa dominazione ebbe generalmente conseguenze simili per questa popolazione: essere alla mercé degli occupanti, avere condizioni di vita spesso difficili, scarso potere economico e politico, conoscere l'imposizione di una lingua straniera. L'identità di questo popolo è stata costantemente minata, se non imbavagliata fino alle sue fondamenta. Grazie a tutti numys Il viaggio continua “La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.” (M. De Cervantes)
    1 punto
  8. Buonasera a tutti, mi chiamo Andrea Del Pup, da almeno 30 anni ho la passione della numismatica e da più di 20 anni mi sono focalizzato sullo studio delle tecniche e degli errori di coniazione, oltre che collezionarli ovviamente ?. Mi ha sempre affascinato capire come vengono prodotte le monete e come tale processo in alcuni casi poteva non funzionare correttamente, generando quelli che comunemente vengono denominati “errori”. Il collezionismo degli errori in alcuni Paesi esteri è molto sviluppato e ben radicato. Negli ultimi anni si sta notando anche in Italia un crescente interesse per questa nicchia della numismatica, forse anche grazie ad una nuova “prospettiva” con la quale vengono visti. Pertanto, insieme all’amministrazione di questo forum è stato ritenuto utile creare una sezione apposita e dedicata, della quale ho l’onore e l’onere di essere il curatore. Questa sezione è gemellata con il mio sito www.erroridiconiazione.com e ha lo scopo di condividere tra i vari utenti informazioni sulle tecniche e gli errori di coniazione. Ogni tanto io pubblicherò dei post divulgativi per condividere delle monete che presentano degli errori particolari, cercando di spiegarne la dinamica di formazione o in generale di fornire delle informazioni su questo settore. Quindi non siate timidi, se avete dei dubbi o delle curiosità o volete condividere le vostre monete che presentano delle “particolarità” aprite pure una nuova discussione! Unica cosa che vi chiedo è di rispettare le linee guida riportate in testa a questa sezione. Buona numismatica a tutti! Andrea
    1 punto
  9. CHIEDO UN AIUTO PER L'IDENTIFICAZIONE DI QUESTA MONETA. mat. mistura D.13mm peso Gr.0,5-0.6 DIRITTO nel campo "ChIO " a croce ROVESCIO grande "A" attorno DE FERRARIA. Sicuramente di FERRARA. La difficolta' che trovo e' nella lettura del DIRITTO in gotico. Dalla mia documentazione potrebbe essere un MARCHESANO piccolo di NICOLO' III D'ESTE con la scritta NIChOL MAR . E' proprio questa scritta che non riesco ad identificare( non sono un esperto di lettere gotiche) mi potete aiutare ? foto premettendo ?
    1 punto
  10. Buon giorno a tutti, stavo studiando la vicenda della Banca per le 4 Legazioni e mi sono imbattuto in una disputa teorica molto interessante perché affronta il tema di quale sia la natura della promessa di pagamento rappresentata dai biglietti di banca, e in generale che cosa si debba intendere per moneta. L'antefatto è il seguente: a causa dell'atavica scarsità di moneta nei territori dello Stato Pontificio, a metà '800 la Banca per le 4 Legazioni acquistava oro dalla Francia e pagava con esso i suoi biglietti provvisori. L'importazione naturalmente non era priva di costi e provvigioni ai corrispondenti esteri e questi andavano ad incidere sul tasso di cambio finale, sicché alcuni utenti della Banca in questione intentarono causa perché sostenevano che essa avrebbe dovuto corrispondere Scudi romani in misura pari a quella indicata sui biglietti mentre la Banca pagava i biglietti in monete d'oro da 20 Franchi (i cosiddetti "Napoleoni") al valore corrente sulla piazza di Bologna. Ne scaturì, come dicevo, un dibattito acceso tra chi era favorevole alla prassi della banca e chi era contrario. Tra i primi si distinse l'economista Gerolamo Boccardo, tra i secondi l'economista Francesco Ferrara. Chi volesse leggere i loro pamphlet troverà l'opera del Boccardo "La Banca delle Quattro Legazioni, la moneta ed il credito" qui: https://books.google.it/books?id=uoNMbSmOPUIC&pg=PA19&lpg=PA19&dq=La+Banca+per+le+4+Legazioni,+la+moneta+ed+il+credito&source=bl&ots=4A3J9oeH1Q&sig=ACfU3U3Vsyk_yrrx0kQGSPML8noTRP7kVQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRsrztq9H4AhVDiqQKHUEbAwwQ6AF6BAgaEAM#v=onepage&q=La Banca per le 4 Legazioni%2C la moneta ed il credito&f=false e quella del Ferrara "Dei biglietti di banco in Bologna. Quistione sul modo in cui vadano pagati dalla Banca delle Quattro Legazioni" qui: https://books.google.it/books?id=IjAtAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Nel caso, mi interesserebbe sapere cosa ne pensate e quale dei due orientamenti vi convince di più.
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  11. Buongiorno, oggi parliamo delle 500 lire 1957 PROVA e parliamo di una curiosità che pochi conoscono. A supporto metto il link di un video dell’epoca (archivio Istituto Luce) che parla del cambiamento del rovescio tra la versione di prova alla versione definitivamente entrata in circolazione. Se notate nel video viene mostrata una moneta PROVA, chi conosce bene questa moneta dovrebbe notare due cose: (1) che la scritta PROVA è più piccola di quella che solitamente si vede nelle monete “normalmente” in commercio e (2) il dritto presenta una linea di congiunzione degli scudetti più lunga. A quanto pare, quella del video dovrebbe costituire la prima versione di PROVA delle 500 lire (la foto del video è stata presa dal video girato durante la visita del Ministro Medici che ha assistito in persona alla coniazione della prima moneta di PROVA) di rarissima apparizione (presumibilmente i pezzi coniati sono molto pochi), un esemplare è passato di recente all’asta. Successivamente (non si sa per quale motivo) la Zecca ha cambiato conio di rovescio o meglio ha preso un altro conio di rovescio creato dallo stesso punzone riproduttore e ha inciso la scritta “PROVA” utilizzando dei punzoncini più grandi. Forse volevano mettere più in risalto la scritta PROVA. Questo conio con la scritta PROVA "grande" è quello utilizzato per coniare la maggior parte degli esemplari. Il conio di dritto invece in questo secondo processo di coniazione ha subito una pesante lucidatura tanto da rendere evanescente quasi integralmente la linea di congiunzione degli scudetti e le cornicette che uniscono gli scudetti nella parte sinistra. Ciò ha fatto sì che alcuni esemplari con la scritta PROVA "grande" abbiano un dritto con la linea di congiunzione completa (meno numerosi) e altri che presentano solo un residuo di linea ed un’evanescenza nella parte sinistra. Quest’ultima versione è quella che comunemente si trova disponibile e che può presentare i campi più lucenti proprio grazie all’operazione di lucidatura del conio. La linea di congiunzione degli scudetti rappresenta un “residuo” del progetto precedente, infatti nel progetto precedente tutto gli scudetti erano uniti da una cornicetta e da una linea (cfr. foto d’epoca), poi probabilmente Giampaoli ha cambiato idea, forse per alleggerire il disegno ed è stata rimossa, ma evidentemente non a regola d’arte. Forse la lucidatura durante le operazioni di coniazione era proprio volta a cercare di ultimare l’operazione di rimozione della linea che a Giampaoli non garbava Buon proseguimento! https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090987/2/roma-vengono-coniate-nuove-monete-500-lire.html?startPage=0&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22500%20lire%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archiveType_string%22:[%22xDamsCineLuce%22]}}
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  12. Buonasera a tutti, con questo post andiamo a chiudere il viaggio intrapreso della storia di Milda. Nel 1939 il governo lettone iniziò a prepararsi a coniare nuove monete da 5 lats da emettere nel 1941. La fanciulla lettone doveva essere sostituita da un ritratto del leader autoritario della Lettonia, Karlis Ulmanis, ma quelle monete non furono mai coniate causa lo scoppio della seconda guerra mondiale. Già prima della guerra la gente in Lettonia aveva iniziato ad accumulare monete d'argento per prepararsi alla crisi imminente ma il 23 agosto del 1939, dieci giorni prima dello scoppio della II guerra mondiale, il ministro degli esteri tedesco Joachim Von Ribbentrop giunse a Mosca per firmare insieme al suo omologo sovietico, Vjaceslav Molotov un patto di non aggressione fra la Germania di Hitler e l’Urss di Stalin che darà il via libera all’inizio del conflitto mondiale: Il patto di non aggressione venne reso pubblico, ma in quello stesso giorno Ribbentrop e Molotov firmarono anche un altro accordo, un protocollo segreto, con il quale Hitler e Stalin si spartiscono l’Europa orientale e i paesi baltici. Quel protocollo segreto segna, il 23 agosto del 1939, il destino di Lettonia, Lituania ed Estonia, che verranno invase nel 1940 dall’Armata Rossa, poi nel 1941 dall’esercito tedesco nell’operazione Barbarossa, per tornare sotto l’occupazione sovietica fra il 1944 e il 1945. Dopo l'occupazione sovietica della Lettonia nel 1940, il lat continuò a circolare insieme al rublo sovietico, sebbene le monete d'argento fossero in gran parte scomparse dalla circolazione. Il 25 marzo 1941, la monetazione lettone fu sostituita definitivamente dal rublo russo. Si stima che 50 milioni di lats non siano mai stati scambiati con rubli. Le persone rimasero con monete e banconote improvvisamente senza valore, ad eccezione del valore sentimentale e del contenuto d'argento delle stesse. Le autorità sovietiche, tuttavia, avevano monete da 5 lats per un valore di circa 3,6 milioni di lats. Si dice che negli anni '60 la Vneshtorgbank dell'URSS commerciasse in lat d'argento lettoni, offrendoli a un prezzo piuttosto alto a collezionisti stranieri. A partire dal 1941, i lats divennero un oggetto da collezione. L’occupazione sovietica durò circa 40 anni con deportazioni di massa, esili e guerriglie da parte della resistenza lettone ma tale regime favorì soltanto una forte unità nazionale. Nella Lettonia occupata dai sovietici, i lettoni aiutarono i loro concittadini in tutti i modi possibili. In genere i lettoni fecero del loro meglio per mantenere la loro lingua, la loro cultura, le loro tradizioni e lo spirito e identità nazionale ricordato da Milda. Cinquanta anni dopo la firma del protocollo segreto, il 23 agosto del 1989, i Lettoni insieme agli Estoni e Lituani decidono di mettere in atto una clamorosa azione di protesta pacifica, per denunciare la firma fra nazisti e sovietici e mostrare a tutto il mondo la loro voglia e il loro diritto a tornare ad essere paesi liberi ed indipendenti. E’ la Via Baltica, una catena umana di circa due milioni di persone che scendendo in strada e prendendosi per mano compose una catena che attraversò i tre paesi baltici, unendo le capitali Tallin, Riga e Vilnius: Non fu semplice organizzare una protesta pacifica, senza i mezzi che abbiamo oggi, e difatti gli organizzatori comunicavano via telefono, via fax, da un distretto all’altro, per informare e organizzare la gente nei vari punti di raccolta. Di seguito un famoso fax che circolò per esortare tutti i popoli baltici alla protesta: Il problema per i movimenti di liberazione quel giorno non era solo quello di organizzare la buona riuscita della protesta all’interno dei tre paesi baltici, ma anche la pubblicizzazione e la diffusione delle immagini nei media internazionali. Era questo l’obiettivo della protesta: far sentire a tutto il mondo la voce dei popoli baltici che reclamavano il loro diritto alla libertà e all’indipendenza. L’obiettivo fu raggiunto grazie alla diffusione delle foto e delle immagini in tutto il mondo e la stampa internazionale diede grande risalto all’evento: Lettonia, Estonia e Lituania ottennero l’indipendenza due anni dopo, nell’agosto del 1991. Intanto in quegli anni Zelma Brauere continuò a partecipare a vari eventi presso la Casa degli Insegnanti (ora Ambasciata Svedese), davanti alla quale una sera fu investita da una motocicletta. Zelma all'epoca aveva 77 anni. Le autorità la fecero seppellire al cimitero di Lāčupe con il suo costume tradizionale come è stata disegnata sulla moneta. La Banca di Lettonia ha dedicato una moneta d'oro da 5 lats per commemorare i 90 anni della sua emissione: Infine con l’entrata dell’euro che rimpiazza il lat, ritorna Milda sulla moneta corrente per la felicità del popolo lettone. Sarà l’effigie della moneta lettone da 1 e 2 euro, anche se l’immagine non è quella originale del 1929 ma una nuova versione disegnata da Ilze Kalniņa che prende spunto dalla Milda originale: Come afferma Stradiņš a fronte dell’introduzione dell’euro: "Milda sarà la donna lettone più famosa, almeno in Europa. Quelle monete circoleranno in tutti i paesi dell'UE". Vi lascio anche un video sulla storia di Milda: 5 Lats, Milda, una moneta che racconta e continuerà a raccontare un popolo, le sue tradizioni, la libertà e l’identità nazionale. Grazie a tutti numys il viaggio e il racconto termina con questo post e ringrazio tutti coloro che con pazienza hanno seguito, spero con interesse, la storia di Milda. “La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.” (M. De Cervantes)
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  13. Nel catalogo del forum ho trovato la scheda di questo 3 cagliaresi del terzo tipo di Filippo II di Spagna,ci starebbe anche come peso e diametro, nonché con la descrizione ma purtroppo non ci sono immagini, magari un esperto per tale monetazione potrebbe aiutare ... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/24
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  14. Come su questa dracma di Siracusa...
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  15. Sembri avere le idee chiare su quello che vuoi: questo è un fatto positivo, fondamentale per un buon inizio. Le conoscenze vengono col tempo, alimentate dalla curiosità. Se vuoi collezionare anche l'euro le banconote emesse in Portogallo (della prima serie) e quelle stampate in Portogallo (della serie attuale) hanno la M come prima lettera del numero di serie. Non ho mai usato nemmeno io una carta di credito, perchè il contante mi piace... non a caso lo colleziono (anche per altri motivi ma soprattutto per questo ?), comunque la maggior parte dei siti di compravendita di monete, banconote e/o oggetti di collezionismo accetta anche pagamenti con trasferimenti bancari o versamenti su conto corrente.
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  16. Ho dimenticato di farti i complimenti per la tua splendida moneta! Veramente bella!
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  17. Gli accenti che vedete è perche scrivo con un teléfono spagnolo?
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  19. Io in collezione ho questo 2 tornesi 1857 da anni, e sinceramente ho sempre creduto che sia in falso, adesso non ricordo il peso è il diametro,il taglio e liscio...
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  20. Anche a me non ha risposto, probabilmente pensa di essere l'unico a vendere monete... Per me se le può tenere tutte... Esatto...
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  21. Si, lo avevo visto anche io sul noto sito. Avevo pure chiesto foto del taglio al venditore ma neppure si è degnato di rispondere. Sembra ottenuto per fusione.
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  22. Buonasera a tutti, ti riferisci sempre al rame di Ferdinando II? Se è così, io personalmente non ne ho visti. Saluti Alberto
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  23. Io ne terrei una sola xké faccio la collezione tipologica e quando ne ho un esemplare tanto mi basta ma se preferisci tenerne 2 ovviamente sei liberissimo, soprattutto nel caso siano consecutive o con firme/decreti diversi.. Gli scambi sono una fonte utilissima di approvvigionamento di nuove tipologie, oltre che di contatti con altri collezionisti. Socializzare con persone che condividono la tua passione consente lo scambio di conoscenze, oltre che di pezzi da mettere in collezione.
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  24. INASPETTATO RIALZO DELL'ORO Ciao da Stilicho
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  25. Secondo me guadagnavano sulla quantità di pezzi, il rame era facilmente reperibile
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  26. Peccato, perchè è una prima serie (lettere AA -A) e in FDS avrebbe avuto un certo valore.
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  27. Io opterei per BIBLIOTECA DELLA CARTAMONETA. Semplice ed esprime quello che è : una biblioteca.
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  28. ti rispondo perchè è il mio campo: la priorità nelle operazioni fa svolgere prima le potenze, le operazioni DENTRO le parentesi, le moltiplicazioni e divisioni e dopo addizioni e sottrazioni. Te, avendo pensato di moltiplicare il 2x3, hai sbagliato poichè vanno svolte le OPERAZIONI, quindi somme, sottrazioni... dentro le parentesi, e in questo caso non ci sono. fosse stato 2(2+1) dovevi fare prima la somma nella parentesi e proseguire le operazioni da sx verso dx, cioè 36:2 x3 +4, poichè moltiplicazioni e divisioni hanno "pari dignità" in matematica. spero di essere stato esaustivo nella risposta
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  29. ciao a tutti, ciao @Stilicho se volete, qui trovate moltri altri pavoni ed anche qualche aquila Una buona domenica, Njk
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  30. Ho visto qui postate monete molto belle (a proposito, @Follis01, e' tua?), ma io vorrei dire qualcosa circa Giunone ed il pavone. Sulla monete imperiali Giunone viene spesso rappresentata in piedi nell'atto di tenere una patera nella mano destra, un lungo scettro nella mano sinistra e con un pavone ai piedi. La patera era un piatto piano usato nei sacrifici. In questa scena Giunone lo tiene leggermente inclinato verso il basso, proprio verso dove si trova il pavone che ha la testa a sua volta girata verso l'alto, probabilmente ad indicare in gesto di nutrire l'animale. Interessante il significato del pavone. Se l'aquila si associata alla apoteosi degli augusti dopo la loro morte, così il pavone si associa alla apoteosi delle auguste, essendo l'animale caro a Giunone e simbolo anche della fedeltà coniugale, come si evidenzia nel mito di Argo: "Giove, per sedurre Io, si era trasformato in una nube e aveva avvolto la terra, poi aveva trasformato Io in una vacca allo scopo di celare l'infedeltà coniugale. Ma Giunone, sospettosa per aver visto la terra tutta avvolta da una nube, era scesa sulla terra a controllare e aveva trovato Giove in compagnia della vacca. Il trucco non poteva ingannare la dea che astutamente aveva chiesto a Giove di avere in dono il bovino, dono che Giove non poté negarle senza ammettere il misfatto. Quindi Giunone aveva affidato ad Argo, il mostro dai cento occhi, l'incarico di custodire l'animale; tra i suoi cento occhi, Argo, ne aveva infatti almeno uno sempre aperto e quindi nemmeno il sonno avrebbe potuto impedirgli di adempiere l'incarico. Giove allora, per riprendersi Io, inviò Mercurio il quale, prima addormentò Argo con il suono del suo strumento, poi lo decapitò. Giunone volle allora ripagare Argo per il suo sacrificio, sicché prelevò i suoi occhi e li trasferì sulla coda del suo animale preferito, il pavone, dove tuttora si possono ammirare". Tratto da: www.moneteromane.info Credo che in questa rappresentazione di Faustina come Giunone si voglia rappresentare non solo il potere della augusta (lo scettro), ma anche il suo ruolo di madre e moglie fedele che nutre e alleva la prole (e forse, in senso lato, anche lo stato) con il benestare degli dei. Buona domenica da Stilicho
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  31. SUONARE CAMPANE A DISTESA Buona domenica da Stilicho
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  32. Da: La Settimana Italiana. Giornale indipendente settimanale. Marsiglia, martedì 14 e domenica 18 luglio 1909:
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  33. Vi fosse un girone, nell'inferno del dio denaro, questi sarebbero posti dove, seppur lustrando ogni tondello, questi si inzozzasse in sempiterno condannandoli allo eterno sfregamento....
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  34. Buongiorno, per gli appassionati del genere, questo libro/catalogo non può mancare. Inserisco anche l’indice per avere una visione più ampia. Saluti, Domenico
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  35. Tutti noi siamo ignoranti in molti campi della vita. Se dal nulla, scopri una moneta nel cassetto o in cantina, la prima cosa che ti viene da fare é ripulire la moneta dalla "sporcizia". Poi, nel caso ti interessi, scoprirai che "ripulire" significava graffiare irrimediabilmente e "sporcizia", in molti casi, era patina. Per questo, di generazione in generazione, é sempre più complicato reperire monete conservate a dovere. Per la moneta in foto, la patina aiuterà, ma non cancellerà nulla.
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  36. Più che un pavone sembra un fallo ?
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  37. Facendo una breve ricerca ho trovato questo bellissimo esemplare passato alla Bertolami auction 108... https://auctions.bertolamifinearts.com/it/lot/115763/napoli-francesco-ii-di-borbone-1859-1860-/
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  38. Naaaaa. Vuoi mettere a farci pagare due volte le spese di spedizione? E' molto più divertente! ?
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  39. Nei prossimi mesi di Luglio e Agosto sara' nuovamente accessibile il litorale di Torre Astura : https://www.msn.com/it-it/viaggi/notizie/torre-astura-quando-riapre-e-come-arrivare-alla-spiaggia-gioiello-vicino-roma/ar-AAM3Wod?bk=1&bk=1&ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=3983837ba9f34de3adceff71854facaf Per chi non conosce la localita' , due note di storia da Wikipedia : "Il nome potrebbe derivare dal latino Astur, Astore in italiano, un rapace di media taglia. Franz Schreyer (1858–1938), Torre Astura Resti della peschiera appartenente alla villa marittima romana nel sito di Torre Astura (è visibile la torre). La prima fase di costruzione risale al I secolo a.C. Potrebbe trattarsi della Villa di Astura appartenuta a Cicerone, che ne parlava nelle sue lettere ad Attico. L'Astura romana era un approdo alla foce del fiume omonimo posto lungo la via Severiana, sede di ville già dal I secolo a.C. Una tra queste fu di Cicerone, e Astura fu teatro delle ultime fasi della sua inutile fuga da Marco Antonio. Nel sito venne realizzata, tra la fine della Repubblica e l'inizio dell'età imperiale, una villa strutturata in parte in terraferma e in parte su un'isola artificiale, dotata di una vasta peschiera, i cui resti sono ancora in parte visibili (sulle murature in mare fu poi realizzata la fortezza). A partire dall'età romana Astura rappresentava infatti il prolungamento e il confine ad oriente della colonia di Antium; per la sua amenità fu un luogo molto amato dai nobili romani, che la scelsero per costruirvi le loro villae d’otium. Pervenuta intorno al 1140 a Tolomeo dei Conti di Tuscolo per averla usurpata al monastero di Sant'Alessio all'Aventino, nel 1193 il sito venne in possesso dei Frangipane, che per proteggersi dai Saraceni vi costruirono una fortezza marittima con una torre a pianta pentagonale, circondata dalle acque e collegata alla terraferma da un ponte ad arcate in laterizio. Nel 1268 Corradino di Svevia, sconfitto in battaglia nei pressi di Tagliacozzo, si rifugiò ad Astura nell'omonima torre, ma Giovanni Frangipane, signore di questa terra, lo consegnò a Carlo d'Angiò re di Napoli, cosicché fu decapitato a Campo Moricino, l'attuale piazza del Mercato di Napoli. Nel 1426, dopo essere stata feudo dei Caetani e degli Orsini, la fortezza passò sotto i Colonna i quali la ristrutturarono, dandole l'attuale aspetto, e la vendettero nel 1594 a Clemente VIII Aldobrandini. Da questi, estintasi la famiglia Aldobrandini, passò ai Borghese, dai quali fu ceduta al comune di Nettuno negli anni settanta del XX secolo.
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  40. 1 punto
  41. Da non credere. Trovo questo prezzo da fantascienza ! Ci vuole occhio e anche un pizzico di fortuna. Io non credo che non ci sia stato interesse. Per me,è andata semplicemente bene,nel senso che non è stato visionato da un appassionato del genere. ?
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  42. Devo traslocare e ho trovato un appartamento perfetto:
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  43. Visto 11 anni fa, sembra ieri... tra i migliori cartoni della pixar
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  44. Buonasera a tutti, più per curiosità che per altro ho passato un po' di tempo a studiare i bagattini coniati a Ferrara tra la metà del 1300 e la metà del 1400 sotto Niccolò II d'Este (1361-1388) (detto lo Zoppo a causa della gotta, al quale si deve la costruzione, in soli due anni del Castello Estense che tuttora domina il centro della città e al quale si deve l'introduzione della "lira ferrarese di marchesini" detta volgarmente marchesana come ci insegna il Bellini), e il nipote Niccolò III (1393-1441) (che divenne marchese all'età di 10 anni, famoso anche per la triste storia di Ugo e Parisina, ma che a Ferrara è da sempre ricordato per le avventure amorose: ebbe moltissimi figli legittimi - tra i quali Ercole futuro duca della città - e illegittimi -tra i quali Leonello e Borso - che gli succedettero al governo di Ferrara). Niccolò III nel 1431 ottenne dal Re di Francia Carlo VII il privilegio di inquartare lo stemma estense con l’arme della corona di Francia cioè i tre gigli d’oro dando inizio così al periodo di maggior splendore della città di Ferrara. Ma torniamo ai bagattini: è moneta molto piccola in mistura: 11-12 mm di diametro e un peso medio di 0,30 g. La cosa che ha suscitato la mia curiosità è che mi sono trovato in mano due esemplari, che per quanto non ben conservati, erano a mio avviso assai diversi. Ho provato a consultare i testi di cui sono in possesso e questa è la sintesi: il CNI cita solo il Bagattino di Niccolò III (nn. 20-23), quello di Niccolò II non è indicato Il MIR, come il CNI, cita solo il Bagattino di Niccolò III (n. 226), quello di Niccolò II non è indicato; Il Bellesia non indica il bagattino tra le monete di Niccolò II, lo indica tra quelle di Niccolò III (n. 8) indicando un solo esemplare conosciuto e scrivendo "Anache il bagattino di Niccolò III si distingue da quello di Niccolò II per la diversa forma delle lettere: si notino come al solito la A, la C e la O (il riferimento alle solite lettere che cambiano deriva dalla stessa evoluzione avuta dal Marchesano). Il catalogo di numismatica italiana di lamoneta.it lo indica solo tra le monete di Niccolò III E' quindi evidente che, pur non citandolo direttamente tra lemonete coiate sotto Niccolò II, il Bellesia ne ammette l'esistenza e, indicando il bagattino di Niccolò III come esistente in un unico esemplare, implicitamente evidenzi come quello di Niccolò II sia più comune. Secondo le indicazioni del Bellesia le due monete differiscono per le lettere A, C, e O. La questione è nota, tra l'inizio della signoria di Niccolò II e la fine di quella di Niccolò III trascorrono 80 anni gli stili e le tecniche di coniazione sono cambiati. La A di Niccolò II era più tozza, formata con linee dritte e con base piatta, quella di Niccolò III era più elaborata e la base aveva le punte verso il basso. La C di Niccolò II era formate da una mezzaluna e da due triangolini, quella di Niccolò III era invece chiusa davanti da un tratto verticale infine le O di Niccolò III erano più gonfie ai lati. Di seguito posto l'immagine che ho elaborato per confrontare le due monete: L'elemento che mi è saltato all'occhio e dal quale sono partito ad approfondire è la differenza tra le due n centrali: una grossa e tozza e l'altra decisamente più snella. Gli altri elementi di confronto sono indicati nell'immagine. Ho cercato evidentemente anche su internet diverse immagiini ma ho sempre trovato bagattini classificabili, secondo la mia teoria, al primo tipo, quello di Niccolò II. Quello indicato al n. 8 di Niccolò III nel Bellesia invece appartiene evidentemente al II tipo. Se la mia teoria è giusta, anche il bagattino fotografato nel catalogo di lamoneta.it, ed indicato sotto Niccolò III, dovrebbe invece appartenere a Niccolò II. Attendo le vostre considerazioni in merito.
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  45. Ciao a tutti, mi sono imbattuto proprio ieri in questa moneta di un mio amico. Sembra che nella dicitura DE FE RA RI manchi la I delle ultime due lettere (RI). Qualcuno sa darmi qualche informazione in più? Posto foto della moneta. Grazie
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