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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/16/22 in tutte le aree

  1. Altro nuovo arrivo in collezione è questa mezza parpaiola di Filiberto I. Catalogata sul Mir al numero 203 con un grado di rarità R4, sul nuovo volume del Cudazzo è al numero 250a e aumentata di rarità a R5, forse persino sottostimato rispetto gli esemplari usciti negli anni. Porta come segno una croce, dopo il nome del Duca, riconducibile a Peronetto Guillod nella zecca di Bourg. La conservazione non è il massimo, ma non è facile trovarle in migliore conservazione, anzi non è facile già trovarne, quindi come sempre io mi ritengo più che soddisfatto. Con un peso di 1,15 gr, ed un diametro di circa 21 mm. Ecco la moneta...
    4 punti
  2. Ciao @Valteri, Ruggero I si impadronì di Mileto nel 1058 e ciò gli permise di stanziarsi in Calabria. Riprendendo la Travaini ( La monetazione dell'Italia normanna) , Ruggero I battè due tipi di follari rientranti nella monetazione introdotta nel 1085 1087: - Il follaro con TAU, sovente di qualità inferiore e ribattuto spesso su follis bizantini o su follari di Ruggero Borsa; - Il follaro con il cavaliere e la vergine Maria con bambino emesso probabilmente nel 1098. L'iconografia del Cavaliere presenza forti analogie con immagini normanne come l'arazzo di Bayeux (Foto tratta da wikipidea) il tema della Vergine Maria con Bambino è invece nuovo. Altri studiosi ( D'Andrea Contreras - The Normans's Coins of the Kingdom of sicily) ipotizzano che, in precedenza in Calabria fossero stati battuti follis ad imitazione di quelli bizantini. Sull'attribuzione delle monete a Mileto, argomento a favore è dato dal fatto che in Calabria vi fosse una maggiore disponibilità di rame derivante dal ritiro dei follis bizantini Ti posto il mio trifollaro Saluti Eliodoro
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, in attesa del terzo Follaro (ormai la passione si è rafforzata), condivido foto di gruppo dei miei pezzi ?
    2 punti
  4. Relativamente alla collezione Santangelo/de luynes e Museo Britannico, Salinas in "Sul tipo de tetradrammi si Segesta e su alcune rappresentazioni numismatiche di pane agreo" dedica un paragrafo a Pandosia e ne illustra le monete (disegni da calchi).
    2 punti
  5. Ciao, da quello che riesco a vedere direi fra le monete anonime del Senato Romano: denaro piccolo con Roma in trono.
    2 punti
  6. Ciao a Tutti, hai ragione @Releoperchè non siamo stati molto presenti nella tua discussione, che ritengo interessante e difficile da spiegare. Probabilmente è proprio per questo che molti di noi non hanno risposto. Quando mancano i documenti e la monetazione è varia e molte volte “misteriosa” come quella Borbonica, l'unica possibilità è lavorare con senso critico e un pizzico di fantasia. Questo ti può esporre a figuracce, ma essendo tra Amici, mi preme fare un po' di chiarezza ed avanzare qualche ipotesi. Nei post sono state descritte 3 possibilità: 1- “A” rovesciata ed usata al posto della “V” Come ha rilevato giustamente @Rocco68 , “ non può essere una A capovolta perché il lato più spesso della A sarebbe invertito” Quindi ipotesi da scartare. 2- Esubero di Conio: nella tua 1817 R è ben presente un esubero di conio vicino alla lettera, ma se guardiamo bene è praticamente impossibile che la stanghetta orizzontale sia così ben definita e netta. Escluderei anche questa spiegazione 3- Punzone per la “V” costruito volontariamente con una stanghetta interna ed usato proprio per la “V.” Per quale motivo? Sappiamo che i punzoni per le lettere erano in positivo ( cioè avevano un rilievo ) e venivano impressi sul conio madre ( in incuso ) uno x uno per formare la Legenda. Può essere che la lettera “V” essendo composta solo di 2 stanghette si deteriorasse prima delle altre, allargandosi. Da qui la necessità di costruire una V con la stanghetta orizzontale che rendeva più stabile la lettera ( ringrazio @borbonik per averne parlato in privato e concordato su questa ipotesi ). Oppure potrebbe essere un segno, come ne esistono tanti in questa monetazione, forse per distinguere l'incisore oppure una “partita” di monete coniate con l'argento proveniente da qualche Paese straniero e/o dovuto alla rifusione di monete fuori corso. Supposizioni naturalmente. Concludendo vorrei sottolineare che monete Borboniche con la A capovolta inserita al posto della V ne esistono, come certe Piastre 1834 – 1856 – 1859 cosiddette “FERDINANDAS” e le Piastre 1834 – 1856 – 1859 “ATR” invece di VTR, il 10 Tornesi 1858 “FERDINANDAS – ATR”. Ne parlerò, se interessa in un prossimo post. Saluti a Tutti,
    2 punti
  7. Come si vede bene dal rovescio di questo denario, il Gigante ha dei serpenti al posto delle gambe (da cui l’aggettivo anguipede), un segno della sua origine da Gaia, la madre Terra. Tradizionalmente questa è una caratteristica somatica di tutti i figli di Gaia e quindi dei 24 Giganti impegnati nella Gigantomachia, ma anche di Erittonio che la leggenda vuole nato dal casuale “incontro” del dio Efesto con la Terra. Poseidone, ancora arrabbiato perché la città di Atene non gli era stata assegnata nella tenzone con Atena, aveva convinto Efesto che la dea guerriera sarebbe andata da lui con la scusa di procurarsi un'armatura nuova, ma in effetti per amoreggiare con lui. Atena si recò effettivamente da Efesto desiderosa di farsi fabbricare delle armi, ma questi, da poco abbandonato da Afrodite e preso dal desiderio di possederla, iniziò a inseguirla. Atena fuggì, e quando Efesto riuscì a raggiungerla resistette alla violenza ma non potè evitare che lui le lanciasse il suo seme addosso, bagnandole le gambe. La dea inorridì e si pulì con un panno, buttando una parte del liquido seminale di Efesto a terra. A causa di questo contatto la Terra (Gea) divenne gravida e dalla gravidanza nacque Erittonio (lo “scuotitore della terra”). Il neonato, che rispecchiava l'aspetto deforme del padre e aveva due serpenti al posto delle gambe, fu ripudiato sia da Efesto sia da Gea, ma venne adottato da Atena che lo nascose in una cesta per la vergogna delle sue sembianze e lo affidò alle tre figlie del primo re di Atene Cécrope - Aglàuro, "la splendente", Erse, "la rugiadosa", e Pàndroso, "la tutta-rugiada". Disubbidendo ad Atena che aveva vietato loro di aprire la cesta, le tre curiose fanciulle vollero vedere cosa vi fosse racchiuso e, alla vista di quel bambino per metà serpente, impazzirono di paura e si gettarono giù dall'Acropoli (secondo altri, divennero di pietra per l'orrore). Atena allevò lei stessa Erittonio nel suo tempio fatto costruire da Cécrope e chiamato Eretteo, nel quale, più tardi, venne custodito per ricordo un serpente sacro. Divenuto adulto, Eretteo scacciò Anfizione (il terzo, mitico sovrano di Atene) e divenne il nuovo re di Atene. Per rendere omaggio alla “madre adottiva”, Erittonio fece collocare nell’Acropoli una statua di Atena e istituì le feste Panatenee in onore della dea. apollonia
    2 punti
  8. Bellissima moneta. Sicuramente tra le più interessanti ed affascinanti del periodo normanno. L'attribuzione a Ruggero I per la zecca di Mileto è sicuramente quella che va per la maggiore. Tuttavia alcuni studiosi la vorrebbero attribuire alla zecca di Messina e ritarderebbero la coniazione alle prime emissioni di Ruggero II. La moneta venne coniata con estrema cura con tondelli creati per l'occasione. Difatti queste monete hanno tutte grossomodo lo stesso peso al contrario delle monete coeve, spesso ribattute, che presentano enormi differenze di peso. Proprio questa eventualità fa pensare che sia stata coniata per un'occasione speciale, e che l'autorità emittente desiderava che la moneta fosse apprezzata dai possessori e che il contenuto politico fosse chiarissimo. E' proprio per questa sua caratteristica che la Travaini e il MEC l'attribuiscono a Ruggero I e ipotizzano che "l'occasione speciale" sia stata l'attribuzione della legazia apostolica nel 1098. Altre date interessanti sono il 1088, quando Ruggero I ospitò papa Urbano II a Troina. Il contenuto politico è forte e trapela dalla moneta in maniera chiara: "Il cavaliere normanno, simboleggiato dal cavaliere (tra l'altro analogo a quelli dell'arazzo di Bayeux come già detto) è al servizio della chiesa e guida la cristianità (simboleggiato dall'altro lato della moneta dove è raffigurata la madonna)". Ovviamente alla guida dei cavalieri normanni è Ruggero, come scritto nella legenda attorno alla figura del cavaliere. Si è nel periodo delle crociate e i normanni, avevano già conquistato la Sicilia togliendola al dominio Islamico (ma lasciando sostanziale libertà di culto). E' un messaggio politico importante ed indirizzato alla chiesa. Dichiarazione politica che porto, qualche decennio dopo, al titolo regale concesso al figlio di Ruggero I, Ruggero II, proclamato Re di Sicilia prima dall'antipapa Anacleto II (1130) e poi dal papa Innocenzo II nel 1137. Allego foto della mia moneta. Mi scuso per la qualità, prometto di sostituirla con una di miglior qualità quando avrò più tempo per dedicarmi alla numismatica.
    2 punti
  9. Grazie @Scudo1901 Fa sempre piacere quando qualcuno con la Tua esperienza fa dei complimenti ed apprezza le "nostre" monetine.. Ci sono dei pezzi, in questa monetazione, non facili da rintracciare e quando ci si riesce, oltre la soddisfazione personale, è bello poterli condividere con chi li apprezza!
    2 punti
  10. Residenza e capitale di Ruggero I d' Altavilla signore di Calabria e Sicilia, in Mileto sono battuti a suo nome gli interessanti, non comuni trifollari in rame con cavaliere / Maria con Bambino . Dal vecchio ( 1992 ) manuale di Biaggi, unisco le sue note con il disegno del raro denaro in argento attribuito a Ruggero I .
    1 punto
  11. Ieri sera sono stato rapito da questo Piombino... e che dovevo fare, lasciarlo andare? Proveniente da InAsta 101, ha fatto un giretto e ora riposa tra i miei vassoi. Ve lo mostro, è un quattrino di Niccolò Ludovisi con busto a destra. Spero vi piaccia. ZECCHE ITALIANE - PIOMBINO - Niccolò Ludovisi (1634-1665) - Quattrino CNI 34/70; MIR 370/3 (CU g. 0,63) N.
    1 punto
  12. Carissimi, Posto la mia ‘59. Segue immagine ad alto ingrandimento delle aquile rovesciate con lo schema della possibile ribattitura ricostruita nell’interessante proposta storico-numismatica dell’articolo proposto da @Astericz . Si evince nel mio esemplare la mancanza di ribattitura. Curiosa e storicamente credibile L’ipotesi dell’arma diffamata ma… Come associarla alla zecca di Napoli se i “congiurati” sarebbero stati siculi ? Attendo i vostri graditissimi commenti
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  13. Esci pazzo per i leoncini allora?
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  14. Così, per ravvivare un po' questa sezione languente, sperando che qualcun altro desideri postare qualche esemplare interessante. Non è un grande modulo, ma solo un umile grosso, di Alessandro VII. Dr. ALEXAN - VII P. Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. HILAREM / DATOREM / DILIGIT / DEVS. Iscrizione su quattro righe. Questa tipologia presenta alcune varianti sia di diritto che di rovescio. Il MIR (Stato Pontificio III) la classifica al n. 1855 e la ritiene comune. In realtà comune non è, semmai poco considerata dai collezionisti a ragione delle sue piccole dimensioni. Questo uno dei problemi dell'opera di Toffanin, che talora non attribuisce correttamente la rarità effettiva ad alcune monete (d'altronde i suoi volumi sono ottimi, precisi e circostanziati, ma la perfezione non è di questo mondo... ). Fatto sta che un esemplare in questa conservazione non è proprio facile da vedere ... Tradurrei la frase epigrafica del rovescio con "Dio ama chi dona con gioia", uno dei tanti motti sulle monete pontificie del tempo, che si potrebbero impropriamente considerare "ossimori", visto che trattano con disprezzo (o quantomeno con distaccato biasimo) del denaro su cui compaiono, e che proprio da questo Papa prendono l'avvio. Un po' come "il fumo nuoce gravemente alla salute" che i Monopoli di Stato hanno impresso sui pacchetti di sigarette!
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  15. Buonasera a tutti, secondo me si. Ma aspettiamo pareri sicuramente più esperti. Saluti Alberto
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  16. Hai ragione, grazie per il suggerimento. Diametro 13 mm e peso 1,3 gr. Buon fine settimana
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  17. Buongiorno ai Regnanti, pescato in un lotto vinto ad una asta, si possono ammirare da ore 3 a ore 9 i fantasmi della moneta su cui è stata riconiata, che ne dite? ci siamo su un MB? vorrei iniziare a capire meglio gli stati di conservazione buon weekend a tutti contorno liscio
    1 punto
  18. Complimenti @Releo! Hai vinto la Lotteria stavolta. Sei riuscito a trovare lo stesso identico conio di dritto della tua Piastra ! Stesso esubero di metallo come nella tua, solo che questa è stata battuta fisicamente prima. Ammiro sinceramente la tua instancabile ricerca e la passione che metti nel farlo. Con Amicizia, Rocco.
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  19. Ciao, sembrerebbe un giglio quindi Ribattuta su di un cavallo di Carlo VIII. Saluti Eliodoro
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  20. Grazie @VALTERI si tratta di uno dei pezzi in migliore stato di conservazione ed anche l’unico esemplare superstite di un ripostiglio disperso scoperto in una ignota località della Calabria nel 1864 (IGCH 1908). Fino al museo di Boston dopo vari passaggi di mano.
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  21. Buongiorno a Tutti ed in particolare al mio mèntore @Asclepia Sono riuscito a trovare un Grana 3 simile al tuo con asterisco 1-2-2-2 - Taglio a serpentina ( mal impresso ) debolezza di conio ad ore 8 del D/. Nel mio archivio oltre ai tuoi 2 esemplari ed a questo non ne ho trovati altri. Quindi dovremmo essere a 3 complessivi. Ecco la moneta Ciao, Beppe
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  22. Salve. Non vorrei essere noioso, ma oggi, senza troppa fatica, ho recuperato sulla rete una piastra 120 grana 1817 R, somigliante alla mia (ma non credo dello stesso conio) con la solita caratteristica di una bella, perfetta, inconfutabile barretta che segna la solita “ V” della solita parola SICILIARVM del solito sovrano Ferdinando I. È vero che sulla parola “siciliarvm” passa una leggera linea di frattura, ma questa non ha niente a che vedere con la bella, pulita barretta di cui in oggetto. Sono convinto che, a sfogliare con calma e pazienza internet, si possano trovare altre barrette con le stesse caratteristiche di quelle pubblicate in questa discussione. Quindi, secondo me, si conferma che non siamo di fronte ad esuberi casuali, né ad “ A “ rovesciate, ma, più semplicemente, a “V “ segnate con una barretta. Quante ce ne sono? Io non penso pochissime! E poi, siamo sicuri che le “ A “ rovesciate non siano una nostra “ invenzione”? Sarei veramente felice se qualcuno mi rispondesse nel merito, anche in riferimento a ipotizzati esuberi casuali interessanti le “ V” di SICILIARVM. Torno a ringraziare Rocco che, per quanto concerne la presenza delle barrette, ha in precedenza espresso il suo parere personale. Un saluto affettuoso a tutti.
    1 punto
  23. Nè Vandali, nè siliqua. È un AE 3 con GLORIA ROMANORVM e l'imperatore con stendardo e prigioniero. L'imperatore potrebbe essere Valente, per la posizione delle lettere. Più difficilmente Valentiniano I o II o Graziano. Arka Diligite iustitiam
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  24. Ci ho messo un po' per capire cosa potrebbe essere. All'inizio pensavo anch'io alla FTR, ma non ero convinto. Ora ho letto VOT su quello che è uno stendardo e tutto diventa chiaro. È una VIRTVS EXERCIT con il trofeo e i due prigionieri a lato (quello sulla sinistra si vede bene). Poi il ritratto, piuttosto piccolo, dovrebbe essere quello di Licinio II o, più difficilmente, Costantino II. Zecca illeggibile, almeno per me. Arka Diligite iustitiam
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  25. Indica il primo (1856/1) come C, il secondo con la Vergine (1854/1) come R. Interessante e particolare in tutti l'impugnatura delle chiavi, a forma di fiore con 5 petali.
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  26. Altro 3 Cavalli Ante Ferit con al rovescio tracce della moneta ribattuta , 3 Cavalli di Filippo III? Cosa ne pensate?
    1 punto
  27. Buongiorno, La moneta è ancora gradevole e collezionabile, soprattutto il rovescio. In merito alla conservazione siamo sulla scala del BB, dalle foto direi q.BB/BB. Come valutazione economica siamo sulle 80/100 euro circa
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  28. ... nel tempo? Servus Njk
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  29. Grafica trovata in rete, non ho una fonte specifica: cerca immagini "Viae Romanae Maiores Roman" e vedi cosa trovi. C'è anche qui: https://www.romanoimpero.com/2010/07/le-strade-romane.html Servus, Njk
    1 punto
  30. La moneta è censita sul RPC VI online con il numero 6915 (provvisorio). Sono anche citate le contromarche presenti su alcuni degli esemplari: link Numerose contromarche sono altresì presenti su diverse monete della stessa zecca.
    1 punto
  31. Grande rarità in qualità più che dignitosa, complimenti, come di consueto gran bel colpo, Savo! ?
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  32. Gran pezzo Niko! Bellissima conservazione.. Penso che il contatto con i rilievi "tagli ancora le dita"! Fondi intonsi... moneta che non cambi più!
    1 punto
  33. Buongiorno, è il segno causato dalle macchine che confezionano i rotolini delle monete,la tua doveva essere la prima o l'ultima della pila... Nessun difetto di conio,nessun plus valore...
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  34. Ci vuole anche la dose di fortuna... ma per un po’ di fortuna ci vuole anche preparazione per saperla cogliere. Buona serata e buon weekend, N.
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  35. Liberata! Avevo paura di ammaccarla ? dannati slab. N.
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  36. ciao a tutti, è sempre un piacere incontrarvi! Ieri ho visto qualche faccia incredula quando ho mostrato i miei "orecchini", e qui saluto in particolare @jaconico Dando un occhiata in rete, si trovano un po' di informazioni, per es. queste: Nell'anticho Egitto le persone di tutte le età si adornavano volentieri con perline. Coloro che potevano permettersi gemme preziose erano pochi, quindi l'uso di materiali "artigianali" facilmente reperibili era una necessità. Queste perline di "terracotta delle mummie" erano fatte di sabbia di quarzo impastata che veniva arrotolata intorno a una canna di paglia, tagliata in sottili dischi di heishi o in tubi più lunghi, quindi cotta e infilata in intricati disegni di gioielli e abiti. Queste perline divennero note come perline "da mummia" quando si scoprì che la maggior parte delle tombe scavate le conteneva. Nel 1979 il Museo Egizio del Cairo vendette una parte di queste antiche perline di faience vecchie di 3000 anni. La vendita avvenne per lotti a circa 700 dollari al chilogrammo. Ogni tanto si trovano ancora dei lotti, qui da una libbra: https://www.vcoins.com/de/stores/palmyra_heritage/120/product/lot_of_1_pound_ancient_egyptian_mummy_beads_c700_bc/849267/Default.aspx questo per 900 € e qui venduto per 400 € Qui mi autocito da e per chi desidera una tisana ala mummia: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=273788 Servus, Njk PS: già diceva il buon vecchio Mark Twain: Tutti i frammenti della croce di Cristo in giro nelle chiese d'Europa basterebbero per costruire una nave da guerra.
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  37. @Lucifugo e hai fatto bene!!!
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  38. Grazie Rickkk Appena arrivata! E adesso con calma leviamo sto sarcofago... N.
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  39. Dalla didascalia del denario Si tratta indubbiamente di uno dei denari più rari dell'intera serie romana repubblicana, mancante ad esempio, tra le altre, nelle collezioni di Nicholas (Leu 17), Leo Benz, Student and his Menthor, RBW e Alba Longa (Pepe Fernandez Molina). I tipi principali si riferiscono al mito della Gigantomachia, una violenta battaglia tra gli dei dell'Olimpo e i Giganti terrestri che ebbe luogo quando i primi si affermarono come nuovi dominatori del cosmo. In questo conflitto titanico i Giganti, tradizionalmente raffigurati con serpenti al posto delle gambe come segno della loro origine di figli di Gaia, erano guidati dal loro re Porfirio. Secondo la versione romana del mito greco, Porfirio attaccò Ercole e Giunone ed era sul punto di distruggerli quando Giove ispirò al re dei Giganti il desiderio sessuale per Giunone. Mentre Porfirio era così distratto, Giove colse l'occasione per abbatterlo con un fulmine mentre Ercole lo colpì con una freccia. Il dritto del denario raffigura Giove, l'uccisore di Porfirio, e il rovescio la morte del più grande dei Giganti che tiene con la mano destra una folgore che gli ha trafitto il fianco e alza la mano sinistra, forse in segno di resa. Il simbolo del piccone che compare con la testa di Giove sul dritto è un riferimento scherzoso al cognomen del coniatore. La parola latina per "piccone" era acisculus. Questi tipi notevoli sono apparsi solo per breve tempo su questa emissione di L. Valerius Asciculus, il che ha portato David Sear a suggerire che potrebbero essere stati interpretati (forse a ragione) come un'allegoria dell'intenzione di Giulio Cesare di rovesciare il vecchio ordine in cui il Senato era supremo e di stabilire sè stesso come un Giove in terra per governare il mondo romano come re. È risaputo che le allusioni di Cesare alla regalità e alla divinità giocarono un ruolo importante nello spingere la cabala dei senatori liberti ad assassinarlo il 15 marzo 44 a.C., e questi tipi di moneta, che sembrano essere stati rapidamente sostituiti, potrebbero avervi contribuito. apollonia
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  40. Fermo restando che a me la moneta sembra soltanto piuttosto circolata ma autentica.. vorrei fare l avvocato del diavolo: sai che in molti musei alcune monete autentiche negli anni sono state " rimpiazzate" da cloni? ?
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  41. Personaggi: P (padre), F (figlio adolescente). F: Fuori i soldi, vecchio! P: Ancora! F: Mi servono 50 Euro. Sull'unghia, prego! P: E chi sono io, un "bancomat"?! F: Dai, poche menate, che mi servono! P: E che altro? F: Ma che cxxxx, dai! Sei pieno di soldi, che ti costa! P: Mi costa che cominci a costarmi troppo! Vai a lavorare! F: Ma a lavorare cosa! Me lo dai tu lavoro?! P: Parassita! O ti trovi un part-time o ti tieni i soldi che ti diamo, che sono già troppi! F: Non ho soldi, mi servono! P: Io altro che 50 alla tua età! Se andava bene avevo due soldi per la sala giochi, se no... calci nel culo! F: Che schifo, sei il re dei T-rex! F: Papà, sono in crisi di liquidità! P: Oh no, che guaio! Di quanto sei in deficit? F: Di Euro 50, al netto dell'inflazione. Vorrei accendere presso di te un mutuo senza scadenza e senza interessi. P: E chi sono io, uno sportello ATM? F: Ma papà, è per un investimento sicuro! P: L'ultima volta hai generato solo debito. F: Papà, sto solo chiedendo una maggior perequazione del Prodotto Interno Lordo familiare. P: Tu non sei in condizione di chiedere niente, anche perchè qui sei l'unico che non produce reddito. Vai a produrre! F: Ma non ho ancora finito la formazione professionale, e poi il tasso di disoccupazione è alto e non è facile inserirsi nel mondo del lavoro! P: Basta! O crei capitale o rimarrai col tuo reddito informale di sussistenza che generosamente ti versiamo! F: Ma papà, quello è insufficiente alla soddisfazione dei bisogni secondari di un consumatore della mia età! P: Io alla tua età avevo un introito che in confronto ero un non abbiente! Massacrato dall'inflazione galoppante e gravato da clausola di sola parziale fruibilità ! F: Sei proprio avaro, peggio di uno gnomo di Zurigo! F: Padre adorato, abbisogno di danari. P: Di quanto, figlio mio? F: Un nonnulla per te: 50 miseri Euro. P: Figlio mio diletto, ceder troppo non posso. F: Non temere, mio saggio genitore, è per giusta causa. P: Purtroppo di ciò non ebbi riscontro nelle tue ultime gesta. F: Ahimè! Non mi resta che la supplica. Mi appello alla tua paterna bontà e alla potenza della nostra famiglia! P: Che il dio dell'avidità sia maledetto! No, figliuolo! Non devi lasciarti abbagliare dall'illusione dei soldi facili! F: Padre, ti scongiuro! Ho necessità immantinente di que' dannati danari! P: Povero figliol mio! Ricorda che "chi vuol diventare ricco in un anno, in capo a sei mesi pende da una forca". Non lasciare che la cupidigia ti sconfigga, piuttosto accontentati di quanto già possiedi! F: Non ho scampo, me disgraziato, devo averla assolutamente quella pecunia! P: Denaro! Denaro! Avessi avuto io da giovine quanto tu mi chiedi... a quest'ora brucerei all'inferno dopo una vita di peccato e perdizione! F: Che tu sia maledetto, padre! Tu condanni il tuo unico erede alla discesa verso gl'inferi dell'indigenza!
    1 punto
  42. Argomento molto interessante quello dei decreti di Entella, che se ci offre informazioni preziosissime dal punto di vista storico ci pone però di fronte all’ennesima brutta vicenda di sottrazione del patrimonio culturale siciliano e nazionale ad opera dei soliti criminali. L'immagine postata non è però della tavola bronzea relativa a Nakone se non erro, che aggiungo di seguito con la traduzione tratta dagli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Un doveroso ringraziamento va al lavoro svolto dal Professor Giuseppe Nenci (1924-1999).
    1 punto
  43. Buongiorno Beppe...quelle schiacciature e certi "fori" non passanti che troviamo su queste monete lasciano molti dubbi...la teoria della pinza (o qualche altro arnese) potrebbe pure starci, non saprei come altro spiegarmi questi difetti, che secondo me non hanno origine nel momento preciso in cui la moneta veniva battuta. Le possibilità sono due, o sono causati da una manipolazione subito dopo la coniazione, a tondello caldo , restando nella tua ipotesi; o prima della coniazione: la butto li pure io e non fustigatemi, le lastre da cui si ricavavano i tondelli, anche loro ancora calde dopo la ricottura, venivano manipolate con pinze o arnesi di qualche tipo che lasciavano sti segni, ricavati i tondelli e battute le monete questi segni permanevano. O ancora le lastre da cui si ricavavano i tondelli non venivano spianate in modo uniforme? La lastra in alcune parti, magari vicino ai margini, restava più grezza e irregolare perché non perfettamente laminata? Ma da questa venivano comunque fustellati i tondelli, alcuni regolari, alcuni con imperfezioni? Prima o poi si capirà... Un esempio di "fori non passanti" quasi dei colpi di punteruolo, su un paio di 3 grana. E un esempio di difetto al bordo. Un caro saluto.
    1 punto
  44. Buongiorno amici...ai più esperti ma anche a chi vuole dire la sua...cosa potrebbe aver creato quella specie di schiacciatura con carenza di metallo al bordo? Secondo voi è qualcosa di legato al momento della coniazione, o antecedente, nel momento in cui si preparavano i tondelli? O che altro? Mi dite la vostra, grazie.
    1 punto
  45. Le strade (non solo romane) sono fra le antiche rovine che più mi affascinano.
    1 punto
  46. Purtroppo non sono il più adatto ad esprimere una corretta valutazione. Io ho avuto la fortuna sfacciata di averle in Collezione ancor prima si evidenziasse la variante e le ho acquistate anni fa come normali Piastre seppur in alta conservazione. Se la Piastra oggetto della discussione è già tua, non cercare di darle un valore ma goditela , perché come scrisse sul raccoglitore della sua raccolta di cartamoneta un vecchio collezionista: " Il prezzo si dimentica, la qualità rimane". Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  47. Senza voler equiparare quelle di ART mi son immaginato una analoga richiesta fra genitore e figli ai tempi dei social...e delle "faccine"... F:€€ P: ? F: 50€ pls! P: F: P: No F: P: ?? F:xchè?? P: *@!**&#£........⛏️⛏️?️ F: €€€€ P: Noooooo */@#***/@#? F:??
    1 punto
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