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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/23/22 in tutte le aree
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Spero di fare cosa gradita segnalandovi questo link da cui è possibile consultare la famosa opera del Rutter. https://archive.org/details/historianumorumi0000unse/mode/2up3 punti
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Due piccole emilitre di Taranto accomunate dalla conchiglia al diritto : per la 2^ da considerare la classificazione H.N.Italy 980, che è relativa a moneta del periodo 325-280 a.C. . Saranno entrambe ad inizio Settembre in vendita Artemide 60E ai nn. 36 e 40 -2 punti
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artemide lo rilascia a 5€. Relativamente al discorso epoca, personalmente ritengo piu vicino al 550 la prima classe Noe e di qualche anno dopo la classe III Noe. Gorini le Considera 550-530.2 punti
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Penso che la traduzione dall’originale inglese che si ottiene da Catawiky (Google translate) faccia pena.. ma anche ammazzare dalle risate : https://www.catawiki.com/it/l/60652691-lucania-metaponto-argento-stater-or-nomos-circa-540-510-bc Il venditore italiano (parrebbe), vende da Italia o estero? Rilascia certificati o non è un commerciante professionista? Domande di primaria importanza visto il tipo di moneta. Niente garanzie = Da evitare2 punti
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Dal Digitala Vetenskapliga Arkivet (un archivio online di alcune università del nord Europa) è possibile scaricare i due volumi dell'opera fondamentale sulla coniazione agrigentina. Ecco i due link: http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=9462 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1190038&dswid=61502 punti
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Ciao amici un momentino di attenzione l’ho trovato! No, dico, l’ho trovato e ieri è entrato trionfalmente in collezione. ? Ebbene anche l’inafferrabile scudo 1838 Torino dopo anni è caduto preda della mia pervicacia. ? Non chiedetemi come ci sono riuscito, vi dico solo che è frutto di un incredibile colpo di fortuna e di una trattativa privata con un grande amico commerciante presente nel Forum. ?? E anche la conservazione è più che decorosa, BB+ con patina e senza colpi o graffi deturpanti ne’ capelli ritoccati o appiccagnoli vari. Quando torno dalle vacanze a settembre ve lo mostro. ? E ora siamo a meno due, ma lo scoglio veramente grosso era questo! Ancora buone vacanze a tutti!2 punti
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Buongiorno e buon fine settimana a tutti. Filippo II, Tornese 15 92 peso grammi 7,02 Riferimento : Magliocca 144/22 punti
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articolo e video sul ripostiglio di Populonia: https://www.archaeoreporter.com/2022/06/14/un-tesoro-ritrovato-il-ripostiglio-di-populonia-le-monete-dargento-del-grande-porto-degli-etruschi/2 punti
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Ai Gasparri furono date il 50% circa delle monete essendo loro i proprietari di populonia e incaricati del recupero del minerale e gli eredi le hanno tenute finora. Adesso hanno deciso di esporle nel LORO museo( si, perché il museo di populonia è privato) insieme agli altri reperti costituenti il museo e che sono ancora quota parte dei ritrovamenti effettuati nel territorio di loro proprietà. Che siano state tenute in soffitta finora non deve stupire troppo, considerando la casata , la contiguità che hanno con tali reperti da decenni e il fatto che, pur di loro proprietà ,non ne dispongono che come insieme unico e notificato.2 punti
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Segnalo l'uscita del numero estivo (luglio-agosto), n. 385 di Panorama Numismatico Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Il tallero del nemico dei preti – p. 3 Una mostra celebra i 40 anni di attività del Maestro Loredana Pancotto – p. 10 Roberto Diegi, Il Tempio nella monetazione romana dell’Impero d’Occidente, prima parte – p. 11 Vladimiro Pirani e Marco Dubbini, In Inghilterra trovato in uno scavo uno scudo d’oro di Ancona – p. 19 Benedetto Mura, I Quattro Mori sulle monete – p. 21 Emissioni numismatiche – p. 30 Alberto Castellotti, Sette berretti vecchi di zecca – p. 31 Fabio Robotti, Le medaglie pontificie a ricordo degli obelischi romani – p. 35 Tommaso Cherubini, Gli Ordini e le decorazioni della Repubblica di San Marino – p. 47 Giuseppe Carucci, Il tallero degli otto fratelli – p. 55 Notizie dal mondo numismatico – p. 58 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 631 punto
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https://www.journalchc.com/2022/07/22/tpc-fbi-rimpatriano-4-beni-trafficatistati-uniti/ Strano paese il nostro dove si recuperano , giustamente, monete rubate e altre , rubate ma non a mano armata, vengono vendute tranquillamente...1 punto
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Oggi mi sono arrivati 3 falsi d’epoca che ritengo estremamente interessanti, sopratutto il titolo provvisorio da 5 mila lire “testina”. Allego foto fronte / retro di tutti più le rispettive filigrane.1 punto
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Sperando di fare cosa gradita, vi posto i link per scaricare il pdf dell'opera fondamentale del prof. Rizzo sulle antiche monete greche di Sicilia, analizzate dal punto di vista artistico. Testo: https://www.academia.edu/attachments/63724657/download_file?st=MTYyMjQyMDk5OSwyLjM5LjExMi4xMTMsNTk0ODkzNTg%3D&s=profile Tavole: https://www.academia.edu/attachments/63724858/download_file?st=MTYyMjQyMDk5OSwyLjM5LjExMi4xMTMsNTk0ODkzNTg%3D&s=profile Nota: secondo i miei calcoli il copyright sull'opera è scaduto nel 2020, essendo il prof. Rizzo scomparso nel 1950.1 punto
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Che il Sud Italia contenga storia , archeologia e quindi reperti antecedenti la conquista romana e' cosa risaputa da tutti quelli che amano queste materie ; la Sicilia in particolare detiene probabilmente il primato di presenza di storia umana documentata da oltre il 9.000 a.C. Nella greca Selinunte , dove esisteva la piu' grande piazza pubblica del Mediterraneo , sono recentemente stati trovati questi reperti : https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/selinunte-l-agorà-più-grande-al-mondo-dagli-scavi-emerge-una-sirena-in-avorio-e-il-calco-di-uno-scettro-misterioso/ar-AAZSDHB?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=331c92083e9240628cb37986c5290ee11 punto
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Un sera, mentre effettuavo una ricerca in rete, mi sono imbattuto in questo tondello che ha subito attirato la mia attenzione: Effettuata una prima valutazione (necessariamente sommaria, per quanto attenta, essendo una fotografia) ho deciso di provare ad acquistarla e, dopo una breve trattativa con il venditore, l’ho portata a casa per un costo complessivo di 20 euro. Come al solito: e’ tanto? E’ poco? Non so. So solo che lei mi ha chiamato e io ho risposto alla chiamata. Del resto, il prezzo era basso, anche se certamente la conservazione non e’ un granché. Ma in questo caso il mio interesse andava anche oltre: era una occasione di studio e di approfondimento. E credetemi, la serie FEL TEMP REPARATIO per quanto molti la considerino noiosa, di fatto si mostra sempre ricca di sorprese e offre spesso spunti interessanti. Si tratta, infatti, di una FEL TEMP REPARATIO della tipologia “Galley”, ovvero “imperatore su galea”. Come la tipologia “Falling horseman” o “cavaliere disarcionato” fu la tipologia preferita da Costanzo II, così la tipologia “Galley” fu quella preferita da Costante, il cui nome compare in molte monete con questo rovescio, emesse sia da lui stesso sia da suo fratello Costanzo II nelle zecche delle rispettive aree di influenza come era prassi in quel periodo. In essa l’imperatore e’ mostrato in abiti militari in piedi sulla prua di una galea con uno stendardo col chi/rho nella mano sinistra e con una vittoriola o una fenice su globo nella mano destra. Nel significato generale, la “Galley” rappresenterebbe il sovrano vincitore che governa la nave dello stato. Nel significato specifico riguardante il solo Costante, si riferirebbe al viaggio di questi in Britannia nella campagna del 342-343 contro gli invasori Pitti. Della tipologia “Galley” fu coniato un modulo più grande, ovvero un AE2 di peso teorico di circa 5.4 g (pari a 1/60 di libbra romana) ed un modulo più piccolo di tipo AE3 con peso teorico di circa 2.7 grammi (1/120 di libbra romana). Il modulo più grande era argentato e la percentuale di fino era compresa grossomodo tra il 2 ed il 3% nelle emissioni occidentali, ma addirittura intorno all’1,5 % nelle emissioni orientali. Il modulo più piccolo, con ogni probabilità, non era neppure argentato. Dopo qualche giorno di trepidante attesa (e’ sempre così, no?), arriva la moneta. Ed ecco le mie foto (scadenti): Rispetto a quello che si nota nella foto del venditore dove manifesta una tonalità grigia, in mano la moneta mostra una bella patina verdina con una tonalità calda che, paradossalmente, si vede meglio nelle mie foto dove il colore e’ quello reale. La sensazione generale e’, devo dire, gradevole, meglio di quanto mi potessi aspettare. Mi sono quindi messo ad osservarla bene ed ecco le mie conclusioni. Peso: 4,02 grammi Diametro massimo: 22,08 mm; AE2 D\ D N CONSTAN-S P F AVG: busto di Costante, drappeggiato, corazzato, con diadema a rosette R\ FEL TEMP REPARATIO: imperatore in piedi sulla prua di una galea governata da una Vittoria, con uno stendardo nella mano sinistra (con chi/rho) e con un globo sormontato da una fenice nella mano destra. -/-// ? S L G dot; zecca di Lugdunum Con un SLG dot in esergo, l’unica possibilità e che prima della S ci sia una stella. Quindi il rovescio dovrebbe essere star S L G dot. Ciò mi porterebbe a ipotizzare una RIC VIII 77. Non ha caso ho usato il termine “ipotizzo” e vi spiego il perché. Ecco un estratto del RIC VIII: D4 identifica il busto drappeggiato, corazzato con diadema a rosette. Come vedete qualcosa non quadra. La cesura prevista dovrebbe essere D N CONSTA-NS P F AVG; sulla mia moneta, invece, la cesura e’ D N CONSTAN-S P F AVG. Come si può notare dall’estratto dal RIC, questa cesura sul nome e’ comunque nota sulle monete ufficiali di Costante (Cn3), ma non e’ preceduta da D N come in questo caso. Ad ogni buon conto, dal controllo che ho fatto, mi sembra che la stessa legenda Cn3 non sia nota sulle FEL TEMP REPARATIO (anche di altra tipologia) in nessuna delle zecche ufficiali. Teniamolo a mente. Comunque, ho provato a fare una ricerca sui cataloghi on line della RIC VIII 77 di Lugdunum (data comunque come “scarce”), ma ho trovato solo questo esemplare che potrebbe però benissimo essere anche la RIC VIII 74 (purtroppo, l’inscatolamento della moneta non consente di capire se vi sia un dot dopo star PLG): Ho guardato poi su OCRE la RIC VIII 77. Innanzi tutto, la legenda di dritto e’ indicata come CONSTAN-S P F AVG: Molto strano. La legenda non e’ contemplata dal RIC. Cosa può voler dire? Errore di OCRE? O esiste veramente una moneta con questo dritto? Certo sarebbe stato interessante poter visionare gli esemplari presentati e che risultano parte della collezione del British Museum…. Purtroppo, però, non sono visibili in quanto cliccando sul collegamento specifico al sito del museo compare la frase “We have no available images for this object”…. Il primo esemplare (1903, 1004.19) farebbe parte del “Croydon Hoard”. Pertanto, ho fatto una semplice ricerca su Google e ho trovato qualcosa. Su JSTOR e’ disponibile un estratto della rivista Numismatic Chronicle del 1965 che parla proprio di questo ripostiglio scoperto nel 1903 e composto da 2796 esemplari, essenzialmente monete di Costante (poco meno della metà) , ma anche di Costanzo II, di Magnenzio e di Costanzo Gallo. L’articolo fa un censimento delle monete del deposito che, però, e’ un po’ sommario e non contiene (purtroppo) immagini. Per Costante da Lugdunum ho trovato questo: Come si può notare, della RIC VIII 77 dovrebbe esserci un esemplare. Al di là di tutto, possiamo vedere come la legenda sia comunque D N CONSTANS P F AVG. Peccato non si faccia menzione di alcuna cesura. Quello che parrebbe almeno sicuro, quindi, e’ che la legenda CONSTAN-S indicata su OCRE per il RIC VIII 77 deve essere necessariamente sbagliata. Ora vi mostro alcuni esemplari catalogati come ufficiali e coniati a Lugdunum per Costante su modulo AE2 per avere un idea dello stile di questa zecca: Ed ora qualche “small galley”, AE3: Veniamo ora alla mia moneta partendo dal dritto: Sul dritto, il ritratto di Costante appare un po’ spigoloso, quasi duro e arcigno, con lo sguardo accigliato. Certo, il naso e’ un po’ il marchio di famiglia, ma l’effigie nel suo complesso mi ricorda, in verità, più Costanzo II. Di solito, il volto di Costante e’ più disteso e rilassato, meno rude, coi lineamenti generalmente più morbidi (anche se devo dire che talvolta e’ difficile distinguerli dalla sola effigie). Anche la corazza, pur coi limiti della conservazione, appare un po’ approssimativa, così come il diadema. E la legenda? Se ricordate abbiamo già parlato della strana ed inconsueta cesura, D N CONSTAN-S P F AVG. Ed anche le lettere sono strane, per la verità. Mi sembrano piuttosto diverse dagli esempi postati, poco uniformi, irregolari, sia come profilo che come altezza. Ed ora, il rovescio: Tenendo conto anche qui della conservazione certamente non eccelsa, nel complesso ritengo le effigi di buona qualità, comunque abbastanza definite, per quanto ci siano elementi un po' più stilizzati, tipo la galea. Ma la cosa che più mi lascia perplesso sono le legende. Le lettere della parola REPARATIO appaiono molto diverse dalle ufficiali presentare, in particolare le R che paiono diverse una dall’altra, le A che risultano aperte in alto e di diverse dimensioni, le T che ha la parte orizzontale molto corta e che appare comunque senza grazie. Quanto all’esergo, colpisce la distanza irregolare tra le lettere S L G che sono anche di altezza diversa e la stessa L che ha la parte orizzontale molto più lunga di quella verticale. A tutto ciò si aggiunge il peso più basso pur ammettendo l’usura ed un un calibro da AE2. Alla luce di quanto detto, la mia impressione e’ che possa trattarsi di una moneta imitativa che però, nel suo complesso, mi sembra di buona qualità. Sarei più orientato il tal senso, anche se non ho l’esperienza necessaria per dare un parere più fondato. Mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero in merito: cosa ne pensate? A proposito, ora vediamo alcune monete che ho trovato in rete e identificare come imitative: Questa ha lo stesso peso delle ufficiali ed e’ data per ufficiale, ma… Questa, venduta su Vcoins, peserebbe addirittura 9.33 grammi... L’argomento della monetazione bronzea imitativa del IV secolo (esistono anche monete imitative di silique di cui non parlerò) è piuttosto complesso ed io, onestamente, non ho le competenze necessarie per una analisi approfondita e dettagliata del fenomeno. Mi limiterò quindi solo ad un breve accenno lasciando magari in calce qualche riferimento per chi vorrà approfondire e lasciando soprattutto libero spazio agli amici del forum che avranno piacere di contribuire. Il fenomeno delle imitative bronzee sicuramente dovette rivestire una certa rilevanza nel corso IV secolo, soprattutto in alcune aree dell’impero. Ad un certo punto, sia per circostanze casuali (tipo la prolungata ed improvvisa chiusura di alcune zecche- vedi Londinium, Ambianum, Colonia- per i più svariati motivi), sia per cause di forza maggiore (tipo, ad esempio, lo scarso afflusso monetario in Britannia a causa della usurpazione di Magnenzio proprio contro Costante oppure nella stessa Britannia e parte della Gallia in occasione degli attacchi degli Alamanni del 354-355), la popolazione locale si vide costretta a fare da sé per la mancanza di numerario spicciolo per la transazioni quotidiane. Ecco quindi comparire le monete imitative che, giocoforza, iniziarono a circolare (e sin da subito, parrebbe) insieme a quelle ufficiali. Alcune vennero prodotte in officine clandestine con un chiaro intento di tipo fraudolento e lucrativo; altre (in particolare quelle di buon livello) e’ possibile che venissero prodotte in officine, per così dire, semi-clandestine (e quindi magari tollerate dalle autorità preposte) da collaboratori o ex-collaboratori delle zecche ufficiali che potevano quindi avere avuto accesso ai conii ufficiali. Sulle motivazioni elencate sopra non sono però tutti d’accordo. Alcuni, infatti, ritengono che la riduzione del numero delle monete bronzee non fosse dovuto a cause di forza maggiore o a circostanze casuali, bensì ad una voluta politica monetaria per contenere il progressivo aumento dei prezzi (provvedimenti di tipo deflativo). Quindi, secondo questa teoria, le emissioni imitative sarebbero state fraudolente e quindi punibili dalla legge con punizioni molto severe (almeno sulla carta perché poi pare che diverse amnistie abbiano ridotto le pene). Mi viene da pensare che probabilmente fossero vere entrambe le cose: le autorità, da una parte, punivano le contraffazioni (con leggi in teoria severe, ma di fatto blande), mentre dall’altra tolleravano le emissioni non ufficiali (magari anche di bassa qualità) per compensare la loro incapacità di fornire il numerario bronzo necessario. Il fenomeno delle imitative nel IV secolo, passò nel corso del tempo, dalla produzione di monete di calibro AE2 fino alla emissione di minimi e minimissimi passando per il fenomeno dell’overstriking (riconiazione) di altre monete ormai fuori corso a seguito della riforma monetaria del 348 d.C. che aveva lanciato la serie FEL TEMP REPARATIO. A proposito delle FEL TEMP REPARATIO e’ da notare come solo le “galley” e le “falling horseman” siano state frequentemente imitate. In particolare, tra le imitative di più grande calibro sono più comuni sono proprio le “galley”, il contrario per quelle di piccolo calibro dove prevalgono le “falling horseman” che sono anche più tardive. Si parlava delle imitative di qualità e, a questo proposito, ho trovato interessante quanto letto al riguardo proprio del report del Croydon Hoard dove viene specificato che in molti casi era risultato difficile distinguere tra imitazioni barbariche di ottima fattura e le emissioni ufficiali. La percentuale di monetazione imitativa nei depositi fino al primo decennio del V secolo varia sì in rapporto a quanto detto sopra, ma soprattutto (e ovviamente) in base alle diverse condizioni politiche, economiche e militari delle diverse regioni dell’impero. Per esempio, in Inghilterra, in alcuni hoard scoperti negli ultimi 10 anni, la percentuale di imitative e’ addirittura superiore al 50 % ,giusto per evidenziare l’importanza del fenomeno (considerando anche che le monete imitative “si muovevano poco” , essendo soprattutto usate per il piccolo commercio locale). Prima di chiudere, torniamo ancora per un attimo alla mia moneta. Vi e’ il dato del peso, un po’ basso in effetti, puro considerando l’usura. Riporto però quanto scritto da King nel report di un altro importante deposito del IV secolo, il Coleshill Hord, ovvero che le “galley” imitative avevano peso sì inferiore, ma molto vicino a quello delle ufficiali. Il Coleshill hoard contiene esemplari imitativi della mia moneta, ma anche in questo caso, purtroppo, non vi sono immagini. Peccato. Fonti: - Gianfranco Pittini (il “nostro” gpittini): “Imitazioni barbariche di bronzi del IV secolo” in https://www.academia.edu/42160018/Imitazioni_barbariche_di_bronzi_del_IV_secolo_senza_foto_?email_work_card=title - Gianfranco Pittini: “Imitazioni barbariche di monete romane, minimi e minimissimi” in https://www.academia.edu/42159648/IMITAZIONI_BARBARICHE_DI_MONETE_ROMANE_MINIMI_E_MINIMISSIMI - “FEL TEMP REPARATIO imitations” in http://augustuscoins.com/ed/imit/imitFTR.html - G. F. Hill: “Roman coins from Croydon” in Numismatic Chronicle; 1965; https://www.jstor.org/stable/42662117?read-now=1&refreqid=excelsior%3Ac1484ec83218a336e308240205ec566f&seq=1 - RIC volume VIII - Coleshill Hoard in Coin Hoards for roman Britain Volume IX Per le immagini: - OCRE: http://numismatics.org/ocre - Nummus Bible II: http://www.nummus-bible-database.com/ - Wildwinds: http://www.wildwinds.com/coins/ric/i.html - Augustuscoin (vedi sopra) - Cointalk: https://www.cointalk.com/threads/fel-temp-galley-lugdunum-imitatives.396195/ Naturalmente, sempre disponibile a correzioni, osservazioni, suggerimenti. Buona serata da Stilicho1 punto
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Da Eione di Macedonia, un piccolo triemiobolo di gusto arcaico, con al diritto la gradevole raffigurazione dell' oca che volge la testa ad osservare la lucertola alle sue spalle . L' esemplare sarà verso fine Agosto in vendita Nomos obolos 24 al n. 73 .1 punto
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Per chi fosse interessato all'argomento segnalo lo studio della Taliercio sulle frazioni argentee di Taranto nel V secolo a.C. visionabile anche in rete: M. Taliercio Mensitieri, Le frazioni d’argento nella monetazione di Taranto nel V secolo a.C., in AA.VV., La monetazione di Taranto. Le monete degli Ostrogoti e dei Longobardi in Italia. Atti del IV Congresso Nazionale di Numismatica - Bari 2012, Bari 2013, 53-76.1 punto
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Questo è un bel tallero di Roma, coniato per la Colonia di Eritrea dell'Italia fascista dal 1935 fino ad almeno il 1941, è discussa la prosecuzione delle coniazioni fino al 1950. Si riconosce immediatamente dalla legenda tagliata al bordo che è caratteristica in particolare del II conio di questa moneta, più comune rispetto al primo conio. Quanto al valore può farsi facilmente un'idea consultando il catalogo Gigante, nella mia edizione 2016 questa moneta è descritta a pagina 180 nella sezione coloniale di Vittorio Emanuele III. Sicuramente è un oggetto più storico rispetto al primo tallero postato...1 punto
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Il Nerone proviene da un furto a mano armata fatto al museo, i "doppioni" furono venduti da qualche funzionario a qualche compratore senza che ad oggi , credo, nessuno abbia denunciato la cosa o se ne sia accorto... Uno dei "doppioni" è recentemente riapparso senza che qualcuno sia intervenuto. Giusto intervenire per l'aureo non capisco il non intervenire per i doppioni.1 punto
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Dalle foto la moneta sembra autentica, anche se i particolari più conosciuti per averne la sicurezza sono un po' sfuocati. La "L" di Romagnoli, ad es., ha il segmento orizzontale di lunghezza normale, ma l'ingrandimento è sfuocato e la parte finale potrebbe essere concava - come è nella maggior parte degli originali - anziché convessa. Se in alta conservazione, potrebbe aver il 3 puntini sullo zigomo del sovrano (sicuro segno di autenticità)...1 punto
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Sono andato a vedere l’inserzione originale. Vicino al nome del venditore c’è scritto pro. Penso significhi che è un commerciante. Certo potrebbero mettere uno spazietto dove il venditore si presenta. Cmq son d’accordo, meglio chiedere. E per monete di questo genere..certificato! Artemide lo rilascia che voi sappiate? Magari @Lucifugo facci sapere cosa ti risponde. Solo per curiosità. Prometto che non ti farò concorrenza!1 punto
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esatto attenderò fiducioso.... tu carsvelle82 sei uno dei miei migliori benchmark qui???1 punto
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Ciao @Cremuzio ,scusa la mia irruenza, ma il "mi piace " che ti ho dato era strameritato , nel senso che anche nella tua ,dichiarata da te stesso , ignoranza dell'argomento,hai avuto la felice intuizione di riconoscere in un'opera tardoantica l'eco di un canone formatosi mille anni prima. Il fatto che essa rappresenti i Dioscuri è puramente casuale e non ha nessuna attinenza con il contesto filologico dei bronzi di Riace. letture consigliate: con stima Adelchi.1 punto
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Ti ho specificato che mi sono dovuto moooolto accontentare ? Ha un foro e usura? Torniamo alla 20 lire elmetto. 330€ sembra vantaggioso per come SEMBRA messa. Mo bisogna veder comunque se autentica e comunque sentire pareri?1 punto
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Sono felice per Te! Sono soddisfazioni quando si cerca, si cerca e si cerca.. poi finalmente salta fuori e si riesce a portare a casa! Attendo foto.1 punto
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Soprattutto se trattasi di privato, e la moneta non ha provenienza , in caso di controlli , è come spararsi nelle P…. skuby1 punto
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Dovrebbe essere un AE3 di Costantino il grande, con al diritto il busto di Costantino corazzato, con elmo e lancia, e dall'altro due vittorie che sorreggono, sopra ad un altare, una corona con la scritta VOT PR all'interno. Credo ci siano legende diverse sia al diritto (diciamo IMP CONSTANTINVS AVG) che al rovescio (VICTORIAE LAETAE PRINC PERP o qualcosa di simile con qualche abbreviazione). Non riesco ad essere più preciso perché non capisco quale sia la zecca (vedo solo una I, talmente marcata e solitaria che mi viene il dubbio che non ci siano veramente altre lettere a fianco...), e pertanto anche l'identificazione esatta non è possibile.1 punto
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Ciao Vedo che ti stai sbizzarrendo? Questa è una grande moneta,ma come tale è molto falsificata e mette in difficoltá molti. Ascolta pareri saggi,anche perchè con foto non perfettamente a fuoco e con ste benedette plastiche,non è facile sbilanciarsi?1 punto
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Per quanto riguarda la mia limitata esperienza, a me sembra buono, e mi piace anche. Devo dire che abbiamo gusti molto simili, tutte le monete che posti mi piacciono! temo il prezzo finale sarà altino, come hai detto anche tu. Secondo me va sopra i 500. Se ti fa piacere ti segnalo un lotto simile su Artemide: https://www.artemideaste.com/auction/view/829/52 secondo me questo è anche più bello.(ma magari fa anche un hammer price più alto..)1 punto
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Considerando le tue giuste domande e non conoscendo praticamente nulla , in generale , di queste due statue , si possono azzardare delle ipotesi . Potrebbero essere originali greci dei Dioscuri ? il copricapo andrebbe in questa direzione , inoltre non e' assodato al 100% che quella placca sul braccio sinistro sostenesse uno scudo , che fine avrebbe fatto un oggetto rotondo di 60/70 centimetri di diametro ? sara' ancora in mare ? I Dioscuri romani non sono mai rappresentati completamente armati , solo di lancia , ma sempre accanto a cavalli , solo nelle monete repubblicane hanno anche una lancia . Anche il pugno chiuso della mano sinistra non sembra afferrare la maniglia fissa sullo scudo . Se osservate la coppia di Dioscuri in foto , quello sulla destra e sul braccio sinistro presenta una placca come quella della statua del Museo e' la parte terminale di un oggetto che tiene in mano ; certamente sono statue distanti secoli tra loro e qualche differenza e' normale che ci sia essendo copie di copie . Ipotesi su ipotesi ....1 punto
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Sul diritto è raffigurato il busto a sinistra di Karl Philipp, principe di Schwarzenberg. apollonia1 punto
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Rechenpfennig (gettone di conto) tedesco con la Porta di Brandeburgo sul rovescio. apollonia1 punto
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@Franks Questo tipo di moneta è stata riconiata per molti anni con pressappoco lo stesso aspetto come moneta del commercio soprattutto coloniale, ed è tutt'ora riconiata dalla zecca di Vienna per collezionisti e venduta in Fdc sul sito della zecca viennese a 30€ circa: https://www.muenzeoesterreich.at/produkte/maria-theresien-taler-polierte-platte2 Le numerosissime differenze di conio permettono la datazione della moneta, le tipologie più antiche di tallero 1780 si datano a fine Settecento e sono di zecche austriache e abbastanza inconfondibili. Poi esistono esemplari del primo Ottocento coniati dalle zecche del lombardo-veneto Milano e Venezia, anch'essi facilmente riconoscibili. Seguono al 1866 coniazioni solo a Vienna fino al 1935 in questo periodo il tallero assume una forma molto simile tra un conio e l'altro e le varianti si fanno più difficili da riconoscere, classificare e datare. Col 1935 per ragioni legate alla politica imperialista fascista in Etiopia l'Italia ottiene i conii del Tallero 1780 e lo conia a Roma fino almeno al 1941. Dal 1935 anche Francia e regno Unito coniano il tallero per i loro commerci e questo ha una grande varietà di zecche che lo coniano fino agli anni '60. Col de-colonialismo la coniazione del tallero torna alla sola Vienna e solo per collezionisti come è coniato tutt'ora. Il tallero che le è stato proposto dovrebbe appartenere alla tipologia più recente degli ultimi decenni coniata a Vienna per collezionisti. Le quotazioni da lei citate del catalogo Gigante si riferiscono al tallero di Roma (1935-41) non al comunissimo riconio tutt'ora coniato a Vienna che vale il peso dell'argento pressappoco. In particolare potrebbe trattarsi di un H61 http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Item=H61a Per approfondire: http://www.theresia.name/en/slist.html https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/11 punto
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Ciao @gioal, oggi sto redigendo le schede tecnica e storica del mio denario di Faustina ll postato in questo topic e come faccio sempre ho ricercato e visionato numerosi esemplari della stessa tipologia per inserirli nello schedario insieme al mio. Tra i tantissimi che ho trovato uno in particolare ha attirato la mia attenzione e ricordando questa discussione ho subito collegato la moneta ad una postata qui nella discussione pensando che fosse la tua. In realtà non è la tua moneta ma é un denario che è stato coniato con identici conii di incudine e di martello. Per me non ci sono dubbi. Cambia solo la forma del tondello. E straordinariamente hanno anche lo stesso grado di conservazione. Posto foto per confronto ? ANTONIO1 punto
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Nessuno si è soffermato sul gioiello del diadema... Mi sembra molto atipico.... O sbaglio1 punto
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nei mercatini di hobbystica domenicali della brianza c'e un uomo di mezza eta,palestrato e con accento meridionale. tempo fa (ero alle prime armi) e ho portato a casa una bella patacca,primo cosiddetto schiaffo al pivellino. 150 euro per un littore SPL periziato niente popodimeno che dal finto perito giuseppe graziano (nome di fantasia). appena ho chiesto spiegazioni la sua versione e che non da reso e che vende roba di qualità che la numismatica di fiducia li ripropone (?). e non e finita,giusto per non farci mancare nulla c'era pure un elmetto di mussolini,prezzo?240 euro per il fatto che ha avuto la coniatura a predappio,e io che pensavo non esistevano monete raffigurato il duce. dato che non voglio che ci caschiate anche voi appena scopro il nome e cognome del signore lo riporto nel forum in modo che tutelate i vostri acquisti perché informandomi presso le autorità con la storia del libero mercato non possono farle proprio nulla. il web e l'ecommerce e una giungla, ma i mercatini sono peggio1 punto
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Così ci becchiamo tutti una bella denuncia per diffamazione La "moneta" di Mussolini offerta a 240 euro, fa il paio con le "rarità uniche" proposte su ebay a prezzi folli, se qualcuno è tanto fesso da cascarci peggio per lui. Come detto più volte per ebay, ognuno è libero di vendere quello che vuole al prezzo che vuole, sta all'acquirente saper distinguere il grano dal loglio. Quanto al Littore, non metto in dubbio la tua parola sulla falsità, ma non basta, bisogna dimostrare la malafede del venditore, altrimenti, come detto sopra, siamo noi a rischiare una denuncia.1 punto
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Io stamattina ho ricevuto di resto 20 cent Andorra 2018 Di solito, per riuscire a raccattare qualche moneta di Andorra devo andare in vacanza a Barcellona o a Montpellier, come minimo... Stavolta me l'hanno data nel bar di fronte alla mia casa di campagna (nell'entroterra di Sestri Levante)1 punto
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Buongiorno...yess la presi io...non ho foto della singola moneta, ma è quella in alto a destra....a me manca il 6 carlini per completare la serie...moneta che mi piace molto anche per il formato, ma non sono ancora riuscito a trovare il qbb o il bb che mi garba...arriverà...del 6 e del 4 ho pure dei doppioni sicchè per il periodo sono a 6 monetuzze, 5 di rame e il 12 carlini. Saluti Cristiano.1 punto
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Ho sostituito recentemente una moneta in collezione, e devo sostituire anche la sua classificazione... Molte monete sono state da sempre discusse se da attribuire a Filiberto I oppure a Filiberto II, ora Sergio Cudazzo ha spostato dal primo al secondo 12 monete tra cui quella classificata sul Mir come Grosso di Filiberto I al numero 200 ed ora diventata un Grosso di Filiberto II al numero 347. Posto le immagini della nuova moneta e quelle della vecchia (veramente sono vecchie entrambe con i loro 5 secoli) per fare un confronto fra le due ...1 punto
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Denaro del ducato di Normandia emesso dalla zecca di Rouen; sembra attribuibile a Richard II (vedi collegamento) o una sua eventuale degenerazione anonima : https://en.numista.com/catalogue/pieces332475.html Mario1 punto
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Eusebio Birocchi - Zecche e monete della Sardegna nei periodi di dominazione Aragonese-Spaguola1 punto
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