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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/25/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti , inizio la mia settimana Numismatica con una delle mie piastre almeno per me più belle che ho di Ferdinando II. Millesimo 1846 Mi è piaciuta subito per la patina e la conservazione, purtroppo dalla foto non si vede benissimo ma vi assicuro essere un gioiellino. Giudicata BB+ dal venditore, io complessivamente la giudicherei qBB. Voi cosa ne pensate? Aspetto commenti. Saluti Alberto
    5 punti
  2. Effettivamente dovevo pensarci, che il più probabile fosse Probo... ? Anche se sarebbe stato carino, se fosse stato Carino... ?
    2 punti
  3. A me capita di acquistare dei 2 € commemorativi circolati a circa 3 o 4 €, a seconda della tiratura ufficiale. E comunque vi farei parlare con mia moglie. Sabato sera. In giro. "Toh, guarda! Ti ho messo da parte questi 2 pezzi da 2 €." E io: "Ah, brava! Un commemorativo sloveno! Insolito... Grazie!" E lei: "Beh, voglio una banconota da 5 € in cambio, altrimenti mi tengo i miei 4 €." ?
    2 punti
  4. Ciao @grigioviola, sono d'accordo sul fatto che i brockage e gli altri difetti di conio circolassero senza problemi: ho anch'io un bronzetto e due denari repubblicani evidentemente circolati. Ricordo vagamente di aver letto un articolo che diceva espressamente che questo fenomeno riguardava però le emissioni meno controllate: evidentemente questo aureo era sfuggito ai controlli di zecca. Non era specificato in sede di esposizione se fosse un single find o meno; la sezione numismatica comunque era piuttosto ricca, con tutti i rinvenimenti del territorio musealizzati anche in maniera piuttosto interessante (poi metto una foto d'esempio). Accanto a questo c'erano altri aurei di epoca sueba.
    2 punti
  5. Aquileia, Antonio Pancera, denaro. M.I.R. 58
    2 punti
  6. Buonasera a tutti,vi mostro con piacere il mio primo reale di Carlo II per Cagliari,variante sigle I/C anziché C/I,anno 1696... Peso:1,98 grammi...
    2 punti
  7. E' proprio vero, apprezziamo al massimo le cose solo dopo averle perse. Rimpiango sempre più la casa e l'area in cui abitavo molti anni fa, da cui me ne sono dovuto andare. Che nostalgia dei vecchi luoghi.... tutta un'altra musica rispetto allo schifo di via con traffico fino a notte in cui mi ritrovo ora. L'abitazione in cui sto adesso è più grande, una stanza in più, ma questo non basta certo a levarmi l'immensa nostalgia di quella in cui la sera potevo vedere il tramonto dalla finestra e un modesto ma elegante panorama urbano, di quella via larga, tranquilla e silenziosa, del cortile in cui giocavo da piccolo. Una volta che passavo di là e mi sono fermato a "piangere" mi sono accorto che il mio ex-dirimpettaio ha adottato un gatto marrone. Con la sua felina eleganza mi osservava dal davanzale della finestra come a dire: "Da che mazzata fosti centrato anni or sono...". Quello stesso giorno ho visto anche una ragazza sconosciuta (una nuova inquilina arrivata dopo, credo una studentessa a cui è stata affittata la mia vecchia amata casa) uscire dal portone da dove prima uscivo io per incontrare il suo fidanzato, cogliendo l'occasione per un romantico bacio sotto gli alberi davanti al palazzo. Ma sento che fra poco di nuovo tutto cambierà, oggi le cose sono ben diverse. Me ne andrò da dove sto adesso e cercherò di avvicinarmi alla mia adorata vecchia zona... se non di ritornare in qualche modo proprio lì, nella mia casa. Il gatto mi fisserà ancora dal davanzale come a dire: "Bentornato in paradiso!". Nel frattempo sono sempre più frequenti i miei nostalgy tour in zona, in cui vado di solito deviando dalla strada fra la mia attuale abitazione e il supermarket: ci passo in macchina e faccio qualche giro dell'isolato. Specialmente nella luce poco prima del tramonto mi sembra una specie di piccolo paradiso urbano, inteso come un'area tranquilla e gradevole anche alla vista. Io amo il silenzio e rimpiango quello che avevo là, lontano dal fracasso delle strade principali (e da quel f****** disco-pub con la musica a tutto volume in estate, che sogno spesso di far saltare in aria nel cuore di una notte di nebbia fitta). Ripassandoci tempo dopo non ho visto il gatto dell'ex-vicino ma il vicino stesso, un signore dall'aspetto giovanile sposato con quella che più indietro negli anni era una magnifica ragazza bionda con gli occhi azzurri. Non ci siamo salutati perchè non mi ha visto passare, ma è meglio così: parlandoci magari gli avrei chiesto anche dei vecchi vicini di casa, mi sarei ricordato meglio di quei tempi e la nostalgia sarebbe aumentata ulteriormente. Tornando dal supermarket sono entrato nella mia vecchia via e mi sono fermato in uno dei suoi tanti posti di parcheggio lungo lo spartitraffico centrale che la precorre tutta. Appena ho spento il motore ho subito assaporato la sua magnifica quiete, interrotta solo ogni tanto dal passaggio di qualche sporadica auto o dal vociare di qualcuno in lontananza. Era quasi buio ma l'illuminazione in quella via è ottima: ho preso dalla busta della spesa un barattolo di Caprice (biscotti greci composti da una piccola cialda tubiforme ripiena di crema al cacao) e un succo di frutta e ho cominciato una specie di pic-nic automobilistico. Mentre mangiavo guardavo con estrema invidia le luci accese nel mio vecchio, amato palazzo: come sempre ho pensato a quanto ero fortunato ad abitare lì e a come sarò felice quando prima o poi ci tornerò. ____________________ Preso dalla patologica nostalgia ho cominciato da un po' anche a fare una sorta di studio archeologico sulla formazione dell'isolato in questione. Dalle cartine della città del XIX secolo e inizi del XX si vede una strada, fra le prime della parte di città fuori dalle antiche mura, correre verso nord in quella che all'epoca era aperta campagna e poi curvare leggermente a est [chiamerò questo particolare "C.E."] per sboccare in un'altra, ancora oggi esistente. In seguito, non so esattamente in che epoca, appena dopo quella curva una nuova strada venne aperta con nuova deviazione leggera in direzione ovest ["C.O."]. La cartina dell'Istituto Geografico Militare del 1945 mostra l'interno di quel triangolo di vie completamente deserto con l'eccezione di una roggia delle tante che scorrevano nella zona. Salto con un'altra mappa al 1967 e vedo l'isolato già in parte urbanizzato (senza il mio palazzo, che fu costruito probabilmente negli anni '70), con le sue due vie parallele che curvano a metà e la C.E. ancora segnata. E qui ho un piccolo mistero da risolvere. Or la C.E. più non si diparte: è stata cancellata completamente... o forse no? L'evidenza delle mappe meno recenti dice che il suo tratto finale corrisponde all'andamento della metà nord delle due vie parallele dopo la loro curvatura, in quella del 1967 invece sono due cose diverse, ben sparate e distanziate in tutto l'andamento...
    1 punto
  8. Potrebbe essere un quattrino di Filippo IV di Spagna...
    1 punto
  9. Ciao, allora: peso: gr. 3,54 diametro: 27 mm provenienza: acquisto presso ditta numismatica con rilascio certificato.
    1 punto
  10. Concordo, anche secondo me è semplicemente una caratteristica del conio abbastanza approssimativo. Buona giornata
    1 punto
  11. Di quelle non circolate è sicuramente monaco 2007 grace kelly, poi le vaticane e san marinesi, infine le due di monaco prima che facessero solo proof.
    1 punto
  12. Niente barba trattandosi di uno dei fratelli Costante o Costanzo II. La moneta è un follis con due Vittorie stanti e la legenda VICTORIAE DD AVGGQ NN. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  13. ? Non ci avevo fatto caso, pensavo fossero nuove foto della stessa di prima...
    1 punto
  14. Non c'è da apportare correzione perché sono monete diverse le due postate, entrambe in pessima conservazione e senza alcun valore! La prima da 5 centimos e questa seconda da 10!
    1 punto
  15. Di questo importantissimo sito, da un vecchio libro ( Selinunte - 1961 ) aggiungo la pianta generale dell' area archeologica con la pianta di dettaglio della zona dei templi dell' acropoli e la pianta dell' arcaico santuario extraurbano della Malophoros. Due stampe del XVIII sec. propongono viste delle rovine dei templi del santuario della collina orientale e del sito delle "Rocche di Cusa" , l'interessante, importante cava a pochi km. dalla città, abbandonata quando era operativa, con rocchi di colonne in fase di intaglio dal banco roccioso e rocchi pronti per il trasporto al cantiere cittadino . Da altro libro, l' ultima immagine raccoglie le piante dei vari templi selinuntini, tra i quali spicca per le dimensioni colossali il tempio G .
    1 punto
  16. Segnalo questa recentissima pubblicazione, parzialmente consultabile in rete: https://books.google.it/books?id=i6F4EAAAQBAJ&pg=PA2019-IA2&lpg=PA2019-IA2&dq=spagnoli+comparing+greek+colonies&source=bl&ots=ef4fuiAwAu&sig=ACfU3U3izK_SY3pHhg0YJ7N9xRrN-FpfBA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiU-uHu5ZP5AhWD_7sIHZAZB10Q6AF6BAgXEAM#v=onepage&q=spagnoli%20comparing%20greek%20colonies&f=false Nel corposo volume è presente un contributo di E. Spagnoli su Mobilità e consolidamento territoriale in Magna Grecia in età tardo arcaica nella prospettiva della moneta incusa di Crotone. La studiosa, a distanza di quasi dieci anni dall’edizione del corpus sulla monetazione sibarita (2013), a tutt’oggi non ultimato per l’assenza del pur annunciato volume di Tavole, annuncia di avere in corso di studio la fase incusa della zecca di Crotone. Nel contributo si offre una panoramica generale dell’articolazione interna e della struttura della monetazione incusa crotoniate nelle fasi a tondello largo e medio, limitata però ai soli stateri, con osservazioni riguardo le opzioni tipologiche e le dinamiche di circolazione. Il tema era stato già oggetto di una tesi di dottorato (inedita) più volte richiamata anche nel volume su Sibari ma sulla quale l’autrice si limita ad una citazione in nota affermando che è “specifica” ma basata su una documentazione parziale (e quindi dimostrando di averla comunque letta). Il testo presenta grafici e tabelle che sintetizzano i dati elaborati ma nessuna foto delle monete in esame (o almeno non ne vedo nell’edizione digitale), elemento che rende alquanto difficoltoso seguire il ragionamento della Spagnoli, a meno che non si abbia una conoscenza ampia e dettagliata delle serie crotoniati oggetto dello studio.
    1 punto
  17. anche io nonostante le mie limitate competenze sul periodo non sento di escludere si tratti di una imitativa... ma non sono in grado di sostenerlo a ragion veduta....
    1 punto
  18. spettacolare questa foto! uno spaccato di ripostiglio, bellissimo.
    1 punto
  19. Segnalo che l'esemplare al link sottostante sembrerebbe attribuibile a Thurium piuttosto che a Sybaris (IV: 446-440). La legenda al rovescio, non più leggibile, non è come scrivono i compilatori bensì , come ben evidenzia l'esemplare del British Museum n. 1980-0701-3 (gr. 0,36) che sembrerebbe tratto dagli stessi coni. Discutibile risulta anche la classificazione come triemiobolo che non collima con i pesi dei due ess. (gr. 0,40; 0,36), identificabili piuttosto come oboli. https://www.sixbid.com/en/artemide-aste/9802/greek-coins/8398718/greek-italy-southern-lucania-sybaris BM 1980-0701-3
    1 punto
  20. Esistono infatti oboli di tipologia analoga (BMC 35-6) con legenda che sembrano indicare la stretta successione cronologica con quelli siglati . Una fase di transizione che a breve segnerà il definitivo cambiamento del nome della città da Sybaris a Thurium. BMC 35 BMC 36
    1 punto
  21. Sull'errore di conio posso dire poco, però quella mostrata in foto non è una lira ma un 50 centesimi...
    1 punto
  22. 1 punto
  23. Che occhio @Arka e @Poemenius! Il gioiello del diadema non l'avevo considerato. Secondo me la mano non è dello stesso incisore, il ritratto della moneta raffigurata nella tavola del RIC ha tratti molto più "gentili" e meno spigolosi di quello della moneta in questione e rientra in canoni decisamente ufficiali. Non lo so, ribadisco che non è il mio "settore", ma nonostante l'elevato livello qualitativo della moneta, ha quel certo non so che di non ufficiale. Quanto osservato per il III secolo credo possa ribaltarsi tranquillamente per i secoli precedenti e successivi in materia di imitazioni: ho avuto modo di vedere e maneggiare monete sicuramente non ufficiali realizzate con uno stile e una precisione che da far impallidire certe emissioni ufficiali. Certo, anche la spezzatura anomala o presunta tale della legenda non è elemento probante al 100% della natura non ufficiale della moneta, sia chiaro! Il discorso va valutato considerando tutti gli aspetti sia visivi che metrici. Interessante (e probabilmente dirimente) sarebbe un'analisi della lega della moneta per un confronto con gli analoghi ufficiali, ma questo è ovviamente impossibile con i mezzi a nostra disposizione. Quel che è sicuro e la non regolarità della spezzatura della legenda, quanto all'ufficialità o meno... rimarrà un interrogativo destinato a restare senza risposta certa.
    1 punto
  24. È un errore chiamato "collision conî". Puoi leggerlo su https://www.erroridiconiazione.com/c-6-coni-collisi/ È davvero una risorsa fantastica da andrea78ts. Ecco un altro esempio:
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  25. Credo sia il primo esemplare di aureo incuso che vedo (sebbene in foto). E' sicuramente un evento più raro rispetto le altre tipologie di monete sia per la minor quantità di aurei superstiti sia - credo - per il maggior controllo in sede di coniazione che veniva riservato al metallo prezioso. Quanto all'effetto ottico, in foto spesso l'impronta incusa sembra in rilievo tridimensionale, ma - appunto - si tratta di effetto ottico. In collezione ho un bronzetto incuso del IV secolo proveniente da un ripostiglio trovato nei pressi di Rotherham (South Yorkshire), si tratta di errori di zecca relativamente frequenti i cui esemplari superstiti spesso e volentieri riescono a raggiungere anche quotazioni superiori al prezzo della moneta "regolare" proprio per questa particolarità che li rende appetibili per certe tipologie di collezionisti interessati agli aspetti tecnici della coniazione e conseguentemente ai relativi "prodotti fallati" (incusi, facce non coniate, doppie battiture ecc). Sarebbe interessante sapere se questo aureo faceva parte di un deposito o se è stato ritrovato singolarmente. Ritengo che le monete difettate, incusi compresi, circolassero comunque regolarmente.
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  26. Si, è quello. avevo postato la foto del disegno nell ultima discussione dove se ne era parlato. stasera lo riposto anche qua
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  27. Beh dire che l’attuale ministro dei beni culturali non sia un ministro adatto solo perche avvocato di formazione e non di liceo artistico mi pare un po’ riduttivo . intanto ha portato - inimicandosi buona parte del sistema - fior di direttori stranieri - seri, competenti e lavoratori - che hanno svecchiato e di molto lo stantio sistema museale italiano ( eicke agli uffizi e il canadese Bradburne a Brera per fare solo due esempi eccellenti). Poi nessuno e’ perfetto e sulla numismatica vi sarebbero fiumi di osservazioni da fare ….? non occorre avere una preparazione artistica per essere un buon ministro molto piu’ impirtante essere ‘sensibili’ all’arte e ai suoi problemi. e piu’ che uno storico dell’arte penso sia molto piu’ efficace un bravo ‘amministratore’ che comprenda problemi e sfide e sappia gestirli scegliendo le persone giuste … scusate l’OT
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  28. è proprio lei la credevo molto più facile per l'individuazione anche senza un'idea sul diametro. una delle mie monetine non d'argento preferite
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  29. @gennydbmoney complimenti! Bell'inizio con una variante raretta
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  30. Mende di Macedonia era tra i più importanti centri per la produzione ed esportazione del vino : sui classici tetradrammi della città, è raffigurato il dio Dioniso, disteso sul dorso di un asino . Sui tetradrammi più arcaici, ancora con il rovescio a quadrato incuso, l' asino figura da solo al diritto, accostato a volte a simboli accessori : in un tetradrammo piuttosto raro, il quadrupede, andante, porta un grappolo di uva tenuto con i denti, probabilmente a sottolineare i miti dionisiaci e la vocazione della città .
    1 punto
  31. Buonasera a tutti, mi espongo per primo. Facendo delle piccole e molto personali riflessioni, per me l'esemplare appena apparso che sembra riportare la sigla B, si posiziona subito prima del 3 cavalli Anteferit. L'emissione commemorativa per me viaggia da sé. Ovviamente sono molto curioso di sapere cosa ne pensano gli altri. Saluti Alberto
    1 punto
  32. 200 monete e pure pubblicate parzialmente....non ho parole. Per il resto quoto al 100% numa. Ci sono nei musei armadi, cantine, scatoloni, pieni di materiale di ogni genere parzialmente classificato e neanche repertoriato, e si perde tempo a rovinare la vita a collezionisti che hanno oltretutto acquistato regolarmente monete?
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  33. il cavallo nella foto grande ex Artemide era un mio doppione, è un ribattuto su Carlo VIII quindi da attribuire a Ferdinando II , simbolo monogramma
    1 punto
  34. Spero di fare cosa gradita segnalandovi questo link da cui è possibile consultare la famosa opera del Rutter. https://archive.org/details/historianumorumi0000unse/mode/2up
    1 punto
  35. Questo di Artemide , è un Nomos diverso, di altra epoca..
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  36. La gemma è identica. Fra le due monete ci sono pochi anni di differenza e l'incisore della prima può benissimo aver fatto anche la seconda. Arka Diligite iustitiam
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  37. Le 500 lire erano molto difficili da falsificare (sono rare come falso), la moneta di taglio più alto nel 1995 facilmente falsificabile era la 200 lire. Era convenienet nella misura in cui i costi di produzione per pezzo stavano sotto le 200 lire, evidentemente conveniva. Anche il falso del 1998 si trova abbastanza facilmente. Non so a che post ti riferisci con frattura a scalino, taggami
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  38. E' un falso noto, mi pare di intravedere il marcatore che lo contraddistingue (fratturina al rovescio)
    1 punto
  39. Denario di Cornelio Sisenna con Giove su quadriga che scaglia una folgore e gigante anguipede al rovescio (NAC 84). Roman Republican Coins Cn. Cornelius L.f. Sisenna. Denarius 118-107, AR 3.75 g. SISENA – ROMA Helmeted head of Roma r.; below chin, X. Rev. Jupiter in quadriga r., holding sceptre and reins and hurling thunderbolt; on either side, star. In upper field, head of Sol and crescent; below horses, anguipede giant with thunderbolt. In exergue, CN·CORNEL·L·F. Babelon Cornelia 17. Sydenham 542. RBW 1153. Crawford 310/1. Very rare. Struck on a very broad flan and with a lovely iridescent tone. An almost invisible scuff on reverse, otherwise about extremely fine Il gigante raffigurato sul rovescio di questo raro denario è stato riconosciuto come Tifone, uno dei mostri più temibili della mitologia greco-romana figlio della madre terra Gaia e di Tartaro, spirito degli Inferi. Descritto come un gigante caratterizzato dall’avere serpenti al posto delle gambe, fu imprigionato da Zeus sotto il Monte Etna in Sicilia dove il suo sibilo e il suo ruggito davano origine a eruzioni vulcaniche. Base d’asta: 1.000 CHF. Valutazione: 1.250 CHF. Risultato: 1.500 CHF apollonia
    1 punto
  40. Serve un confronto con lo stesso conio di dritto, non con uno simile, e non è questo il caso comunque. Se no viene meno lo stesso significato di questo topic. Mi chiedo che senso abbia il ripescare vecchi topic senza sviluppare minimamente i precedenti contenuti, ma vedo che ormai è la norma.
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  41. Buona domenica Regnanti. Qualche tempo fa, in occasione del mio quarantesimo compleanno, ho messo in collezione questa 50 Lire del Cinquantenario. Nonostante i numerosi segnetti ho ritenuto la moneta globalmente gradevole e con un buon lustro. Che ne pensate? Grazie e buona giornata!
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  42. Buongiorno...yess la presi io...non ho foto della singola moneta, ma è quella in alto a destra....a me manca il 6 carlini per completare la serie...moneta che mi piace molto anche per il formato, ma non sono ancora riuscito a trovare il qbb o il bb che mi garba...arriverà...del 6 e del 4 ho pure dei doppioni sicchè per il periodo sono a 6 monetuzze, 5 di rame e il 12 carlini. Saluti Cristiano.
    1 punto
  43. Mariniana e’ stata un' Imperatrice mancata alla storia , mancata nel senso che quando Valeriano giunse all’ Impero , sembra che lei fosse gia’ morta ; quindi le monete che di Mariniana ci parlano sono tutte postume emesse a ricordo di lei , coniate tutte nella serie della Consecratio . Ma chi era questa Mariniana ? Egnazia Mariniana fu con ogni probabilita' la moglie dell' Imperatore Valeriano e madre dell' Imperatore Gallieno , ma esiste anche un' altra possibilita' legata proprio al suo gentilizio Egnatia che vediamo a breve . Esistono diverse monete riportanti la legenda DIVAE MARINIANAE che vengono datate ai primi anni di regno congiunto di Valeriano e Gallieno quando era in uso , forse unico caso , di divinizzare le mogli degli Imperatori morte prima dell' ascesa al trono dei mariti , è probabile che Mariniana fosse la moglie di Valeriano e che sia morta prima del 253 , anno della sua ascesa al trono . Il motivo per cui si ritiene Mariniana moglie di Valeriano deriva da Egnazio Vittore Mariniano che era Legato di Arabia e Mesia Superiore e fu il padre di Mariniana , in questo caso è probabile che questa donna fosse la madre di Gallieno il cui nome completo fu Publio Licinio Egnazio Gallieno , comprendente i gentilizi del padre , Licinio , e della madre , Egnatia . C'e' pero' chi ha cercato di dimostrare che Mariniana fosse piuttosto la prima moglie di Gallieno , dal quale avrebbe avuto un figlio di nome Mariniano , in questo caso si tratta solo di giustificare la sequenza del nome Mariniano , ma rimane ipotesi non priva di fondamento . Di questa Augusta non ci è pervenuto alcun ritratto in scultura . Purtroppo di Mariniana non ci e’ giunto nulla , ne’ iscrizioni , ne’ un testo degli autori classici , solo Ammiano Marcellino tratto’ nelle “Storie” del periodo di Mariniana , ma questo passo e’ andato perso , anzi tutto l’ inizio della sua opera che iniziava dal 96 , dove termina Tacito , fino al 352 e’ persa , quindi di Mariniana non resta che il ritratto delle poche monete sopravvissute , tutte con legenda Divae Marinianae . Due righe sulla Gens Egnatia , questa era una famiglia plebea di rango equestre nell' antica Roma . Solo alcuni degli Egnatii detennero Magistrature , di cui il più importante potrebbe essere stato Gneo Egnazio , Pretore durante il II secolo a.C. e servì come Governatore della Macedonia poco dopo la sua istituzione come Provincia romana . Gli Egnatii erano di origine sannitica e almeno alcuni di loro si erano stabiliti a Teanum . Alla fine della guerra sociale , la maggior parte di questi si trasferi' a Roma , dove due componenti furono ammessi al Senato , un ramo della Famiglia sembra essere rimasto a Teanum . Due Sesterzi simili ma non uguali per quanto riguarda la posa del pavone .
    1 punto
  44. Ecco un altro realino che mi ha incuriosito e che necessita di un po' di studio... Insolita punzonatura al dritto ed errore di composizione nelle legenda del rovescio... A primo acchito mi pare del '690, ma anche il busto del sovrano ha bisogno di essere analizzato meglio... Vi ringrazio per un vostro parere
    1 punto
  45. Ho visto qui postate monete molto belle (a proposito, @Follis01, e' tua?), ma io vorrei dire qualcosa circa Giunone ed il pavone. Sulla monete imperiali Giunone viene spesso rappresentata in piedi nell'atto di tenere una patera nella mano destra, un lungo scettro nella mano sinistra e con un pavone ai piedi. La patera era un piatto piano usato nei sacrifici. In questa scena Giunone lo tiene leggermente inclinato verso il basso, proprio verso dove si trova il pavone che ha la testa a sua volta girata verso l'alto, probabilmente ad indicare in gesto di nutrire l'animale. Interessante il significato del pavone. Se l'aquila si associata alla apoteosi degli augusti dopo la loro morte, così il pavone si associa alla apoteosi delle auguste, essendo l'animale caro a Giunone e simbolo anche della fedeltà coniugale, come si evidenzia nel mito di Argo: "Giove, per sedurre Io, si era trasformato in una nube e aveva avvolto la terra, poi aveva trasformato Io in una vacca allo scopo di celare l'infedeltà coniugale. Ma Giunone, sospettosa per aver visto la terra tutta avvolta da una nube, era scesa sulla terra a controllare e aveva trovato Giove in compagnia della vacca. Il trucco non poteva ingannare la dea che astutamente aveva chiesto a Giove di avere in dono il bovino, dono che Giove non poté negarle senza ammettere il misfatto. Quindi Giunone aveva affidato ad Argo, il mostro dai cento occhi, l'incarico di custodire l'animale; tra i suoi cento occhi, Argo, ne aveva infatti almeno uno sempre aperto e quindi nemmeno il sonno avrebbe potuto impedirgli di adempiere l'incarico. Giove allora, per riprendersi Io, inviò Mercurio il quale, prima addormentò Argo con il suono del suo strumento, poi lo decapitò. Giunone volle allora ripagare Argo per il suo sacrificio, sicché prelevò i suoi occhi e li trasferì sulla coda del suo animale preferito, il pavone, dove tuttora si possono ammirare". Tratto da: www.moneteromane.info Credo che in questa rappresentazione di Faustina come Giunone si voglia rappresentare non solo il potere della augusta (lo scettro), ma anche il suo ruolo di madre e moglie fedele che nutre e alleva la prole (e forse, in senso lato, anche lo stato) con il benestare degli dei. Buona domenica da Stilicho
    1 punto
  46. Buongiorno amici...condivido questo 6 tornesi per la Repubblica Napolitana, moneta tra le più ostiche da trovare in buona conservazione. Sempre tribolata, debolezze, mancanze e difetti vari...qui a farmi convinto l'aspetto del metallo e il fascio ancora in parte visibile anche nei dettagli...spero gradiate...molte le varianti anche per questa serie Saluti
    1 punto
  47. Se volete condividerne qualcuna. Io inizio con questa. Mezzo scudo croce Venezia appartenuta alla collezione del marchese Austriaco Alb. Von Hoenkubin.
    1 punto
  48. Buonasera a tutti. Un uccellino mi ha avvisato di questa discussione. Sono marchet77, pluribannato dal forum per divergenze con curatori, moderatori, amministratori e chi piu' ne ha piu' ne metta. diciamo che per poter scrivere, prendo "in prestito" ogni tanto qualche utente qua e la, ma scrivo solo se chiamato direttamente in causa come stavolta. Allora, a me sarebbe piaciuto intavolare una discussione sul millesimo 1845 Torino ancora in MIO possesso (pronome possessivo MIO), ma non ci sono le condizioni per una discussione costruttiva. Spiego il perche: E chi lo dice? e' in mano sua la moneta? Visto che no, non e' in mano sua, decido IO se merita uno studio o qualche articolo specifico la moneta in questione. Non lo merita, perche' ci sarebbero come al solito contestazioni e rotture di palle e non ho la pazienza necessaria per confutare e stare a rispondere a gente che non distinguerebbe una rondella di una porta da una ruota di Tir. Ci sono i colpetti e c'e' una tacca che e' solo sul bordo del R/, ora mi deve spiegare il perche' non puo' essere solo su un lato ma deve lasciare il segno su entrambi i lati. "nice try" dicono nella perfida Albione.... Le piacerebbe eh, invece e' proprio un 45 Torino, autentico, NON lavorato, NON data modificata, NON àncora modificata in aquila; nulla di nulla Ovviamente non deve interessare come l'ho avuta e quanto e' stata pagata, diciamo solo che e' stata trovata nell'unico posto dove si potevano trovare i millesimi rarissimi di Torino di Carlo Alberto (tutti i torino catalogati R5) ma per sapere questo, bisogna essere "Qodesh ha-Qodashim" . Tanto dovevo per chiarezza... ah dimenticavo, e' in mano mia anche un esemplare del 38 Torino. SempreVostro Eros Marchetti
    1 punto
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