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  1. dracma

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/22 in tutte le aree

  1. DE GREGE EPICURI Il CCNM riprende la sua attività autunnale con una importante conferenza del Prof. Adriano Savio, che parlerà su: ASPETTI DELLA DAMNATIO MEMORIAE NELLE MONETE. Adriano Savio, già docente di Numismatica Antica per molti anni alla Statale di Milano, ha approfondito prevalentemente temi di numismatica romana: le riforme monetarie di Augusto, Nerone e Dioceziano; la monetazione di Caligola; le emissioni romane di Alessandria d'Egitto. Ultimamente si è interessato agli aspetti numismatici della "damnatio memoriae", e ce ne parlerà in questo incontro, che si terrà martedì 27 settembre alle ore 20.45 in via Kramer 32, Milano. La conferenza sarà trasmessa anche in video; comunicheremo il link una settimana prima dell'evento.
    4 punti
  2. Riprendo questa vecchia discussione per postare questo cavallo presente in collezione, con la scritta « fidelis » ben leggibile
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  3. Buonasera a tutti, stasera propongo il mio Tornese con Cornucopia di Filippo III anno 1599. D/ PHILIPP •III •DG•REX•ARA•VTR•SIC Al centro un acciarino con 2 fiammelle e due pietre focaie disposte a croce, intervallate negli angoli da quattro bastoni decussati. R/ PVBLICE COMMODITATI Cornucopia con ai lati le cifre della data . Magliocca 52 Saluti Alberto
    2 punti
  4. Spink 22108, 25.8.2022, 2978 Lucania Sybaris, AR Stater, C.530BC, bull standing left, head turned right, [V]M in exergue, rev Same, but incuse and reversed, 9.18g, (SNG ANS 836 ; HN Italy 1729 ; BMC 1. 1) Si tratta di un statere sibarita inquadrabile nella fase B della classificazione Spagnoli (VM in esergo al D/) di notevole interesse sul piano ponderale. Il peso registrato – gr. 9,18 – oltre ad eccedere ampiamente lo standard acheo-corinzio, appare infatti il più elevato tra quelli noti per questa fase di coniazione dopo quello venduto da Peus nel 2012 (gr. 9,63) di cui si discusse a suo tempo (https://www.lamoneta.it/topic/88956-eccessi-ponderali-in-magna-grecia/#comment-982897). Peus 406, 2012, 19 (erroneamente definito dracma) Nel volume sulla monetazione sibarita (Spagnoli 2013) si rileva tuttavia un po' di confusione in merito e, forse per un refuso, il valore più alto per la fase B viene riferito a p. 152 (Metrologia) ad uno statere proveniente dal ripostiglio di Valesio 1957 di gr. 8,75 corrispondente alla coppia 179, all’interno della quale però (p. 101, n. 179.b) il peso annotato è gr. 8,09. A prescindere da ciò si osserva che tali valori ponderali assumono un’importanza non secondaria per la definizione del quadro metrologico della zecca, dove pesi superiori a gr. 9 erano finora limitati al momento produttivo iniziale (fase A).
    2 punti
  5. Buongiorno. Storia di una moneta; più precisamente si tratta di un oggetto in piombo monetiforme, una tessera. Ma questo è solo un dettaglio, no? Lo scopo è quello di sensibilizzare ad una categoria di oggetti monetiformi negletta e scarsissimamente studiata Qualche tempo fa, dopo essermi sorbito il lavoro del Ficoroni sulle tessere romane (Francesco de' Ficoroni, I Piombi Antichi opera di Francesco de Ficoroni dedicata alla Santità di nostro Signore papa Benedetto XIV, Roma, nella stamperia di Girolamo Mainardi, 1740), mi stavo leggendo il lavoro del Rostowzew (Römische Bleitesseraeein Beitrag zur Social- und Wirtschaftsgeschichte der römischen Kaiserzeit · Leipzig, 1905 - esiste traduzione italiana) e, casualmente, in un'asta mi imbatto in una tessera descritta nel testo. Tessera con tale descrizione. Laconica ben al di sotto dell'essenziale, a mio avviso. L'acquisto e, una volta arrivata, me la guardo bene. Eccola (foto tratta dall'asta, originale molto migliore): In altri lavori la tessera è descritta come ROMVLA // AGAS e nel mezzo clipeus ellittico. Guardo e riguardo e più guardo quel clipeus meno mi pare un clipeus e più mi pare un barile. Cerco riferimenti iconografici e oramai sono certo della cosa. Gongolo per la mia "scoperta" ma prima di bullarmi con gli amici al bar dello sport trovo su academia.edu un bel contributo di Giulia Baratta ("LEAD TESSERAE WITH BARRELS / Ipotesi su una serie di piombi monetiformi con la raffigurazione di una botte, in V. REVILLA CALVO, A. AGUILERA MARTÍN, L. PONS PUJOL, M. GARCÍA SÁNCHEZ (eds.), Ex Baetica Romam. Homenaje...") proprio su questa specifica tessera: LINK QUI. E' questo contributo che vi invito a leggere. E' molto semplice ed è la storia dell'esegesi di una moneta da parte di uno studioso e ci racconta la storia di chi si affidava all'Annona Augusti per tirare a campare. E, ripeto, magari è un modo per avvicinarsi a questi splendidi oggetti non nobili ma così interessanti e densi di interrogativi.
    2 punti
  6. Ciao è il nuovo allestimento della sala numismatica del Museo Archeologico di Istanbul. Questa era la 7 volta che visitavo questo museo e la prima dopo la ristrutturazione e devo dire che hanno fatto un lavoro stupendo, non so di dove sono gli architetti ma dovremmo imparare tante cose, con il patrimonio che ci troviamo e che non sappiamo valutarlo correttamente. Silvio
    2 punti
  7. Mi chiedevo una cosa : di questi stateri che mi hai citato ( tipo Bm, Sambiase, Drouot ma anche altri ) hai avuto modo di confermare il peso? Io personalmente per studi che sto facendo su altra monetazione ho trovato errori macroscopici quando ho potuto controllare... Mi rendo conto che è una cosa difficile se non impossibile da fare , ma magari per qualche pezzo hai avuto fortuna. Per i pezzi della fase B il pezzo Busso Peus mi lascia un filo perplesso e ti dico il perchè, poi giudica tu se gli spunti fanno al caso tuo. In sè il Peus ha un aspetto del metallo che parla di antico ma con una corrosione un po' particolare, granulosa ma grossa e non fine come spesso capita per questi pezzi ( indizio di impurezze e contatti elettrolitici con altro metallo), il modulo è strettino, il che fa pensare che, se il peso è corretto, debba essere piuttosto spesso data l'eccedenza di peso così forte. In effetti se si osserva il bordo con una certa attenzione lo si vede arrotondato , "cicciotto" per così dire.. non proprio così canonico come per pezzi simili, ad indicare uno spessore possibilmente alto... ( foto 1 ) Ora, osservando attentamente le superfici nel rovescio , in alto sopra la testa del toro, si vede una macchia frastagliata scura, che non sembra da cloruri, ma che ben potrebbe essere l'indizio di un inizio di affioramento di una suberatura ... tra l'altro sembra di vedere una sfogliatura della lamina, spessa, di ricopertura di un suberato ( foto 2 ) Anche al diritto a ore 6 / 6.5 c'è una macchia scura di aspetto particolare che potrebbe far pensare a cosa simile., ma meno evidente. ( foto 3 ) Ovviamente la suberatura spiegherebbe tante cose in senso ponderale... Sarebbe interessante avere confronti con pezzi uscenti dagli stessi conii (e questo anche per gli altri pezzi eccedenti, per capire se è sistematica o casuale l'eccedenza) forse si potrebbe capire di più.... per caso hai provato/ trovato qualcosa? Un cordiale saluto, Enrico P.S. ti dovrei delle altre risposte su altri tuoi vecchi post ( Laos ) che per pigrizia e cronica mancanza di tempo non ho fatto... tra un paio di settimane mi organizzo e procedo
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  8. se vuoi, puoi andare ad arruolarti volontario per combattere in Ucraina....
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  9. Vado a riesumare questa discussione per informare gli appassionati di monetazione modenese e tutti i curiosi di vicende storiche e monetarie, che ho reso disponibile su academia.edu l'articolo recentemente pubblicato su Panorama Numismatico, in cui ho cercato di approfondire la storia e le particolarità dell'esemplare qui rappresentato. L'articolo è liberamente scaricabile dal collegamento sotto riportato: https://www.academia.edu/84774110/Modena_Il_giorgino_con_busto_a_sinistra_per_Francesco_I_dEste Colgo di nuovo l'occasione per ringraziare @Cioso per la sua appassionata e costante disponibilità ciao Mario
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  10. Condivido in pieno quanto affermi. Solo da una corretta valutazione dei dati è possibile delineare con esattezza il quadro metrologico. Considera però che nel corpus della monetazione sibarita sono catalogati alcuni esemplari in collezione statale che eccedono i 9 grammi, ad es. il pezzo del BM (=Spagnoli 2.a: gr. 9,02) e quello proveniente dal ripostiglio di Sambiase (=Spagnoli 44.a: gr. 9,03). Ad essi si aggiunge lo statere Drouot 1960, 20 (=Spagnoli 38.a: gr. 9,27). Ovviamente si tratta di casi isolati e tutti riferibili alla fase A, tuttavia se i pesi degli ess. Peus e Spink risultano corretti avremmo un valido elemento metrologico di confronto anche per la fase B.
    2 punti
  11. Segnalo l'uscita del n. 386 di Panorama Numismatico Questo è il sommario: Gianni Graziosi, Dalla dea della caccia alla “fata verde” – p. 3 Roberto Diegi, Il Tempio nella monetazione romana dell’Impero d’Occidente, seconda parte – p. 11 Michele Guarisco, Le monete di Sciacca – p. 19 Alberto Castellotti, Una “saldissima speranza” coniata ma disillusa – p. 24 Lorenzo Bellesia, Un sesino inedito di Vespasiano Gonzaga – p. 27 Giuseppe Carucci, I talleri dei quattro fratelli – p. 31 Giuseppe Carucci, Lima e Vigo – p. 35 Alberto Castellotti, Assegnata a Bianca Cappello un’artistica medaglia anonima opera di Alfonso Ruspagiari – p. 39 Notizie dal mondo numismatico – p. 42 Emissioni numismatiche – p. 60 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63
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  12. Buongiorno a tutti, vorrei condividere con tutti voi il mio ultimo acquisto, un Giorgino di Francesco I d’Este della zecca di Modena. Non si tratta però del classico Giorgino di Francesco I, tipologia di moneta non particolarmente rara da trovare, bensì si tratta della rarissima variante con il busto del duca rivolto a sinistra. Il MIR lo indica con una rarità R4, ma non presenta una foto di tale moneta (quella presente sul catalogo è un fotomontaggio) ed anche cercando online non sono ancora riuscito a trovare tracce di altri esemplari come il mio (tranne i due presenti all’interno della collezione Reale). qualcuno ha già visto passare questo tipo di moneta in qualche asta o vendita pubblica? sono molto gradite anche eventuali foto di altri esemplari! grazie in anticipo, Francesco.
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  13. Non ti abbattere perché non sei il solo e ti capisco. La mia famiglia (mio nonno e mia mamma) mi diceva che la più grande nobiltà è quella che ti fai da solo con le tue forze, il resto è un retaggio familiare, bello e importante ma di cui puoi fregiarti solo in determinate circostanze ma senza superbia (non mi riferisco a te naturalmente).
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  14. lo hanno detto da poco: è stato scelto Carlo III , ma ancora deve essere accettato
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  15. Mi piace immaginare che in questo momento sia fra le braccia del suo Amato Filippo. Grande Regina, Riposi in pace. E lunga vita al Re suo figlio Carlo.
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  16. Bravo Nicolò. Abbiamo avuto la stessa idea ? Ci vediamo tra un’oretta!
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  17. Ringrazio comunque, ma credo che la mia ipotesi sia errata. vickydog si riferisce a questa tabella: Tabella internazionale dei vari stati di conservazione di una moneta. Vi è anche una nota sulla scala Sheldon base del sistema americano sullo stato di conservazione. - Moruzzi Numismatica Roma Io in queste tabelle mi ci perdo sempre. Ciao da Stilicho
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  18. Ma a che risoluzione hai impostato le foto? E nelle impostazioni della fotocamera, la messa a fuoco è impostata su "Autofocus", oppure su "Macro"?
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  19. Direi più Graziano Gratianus AE 3, AD 367-375 Siscia Obv: D N GRATIANVS P F AVG, diademed, draped and cuirassed bust right. Rev: GLORIA ROMANORVM / ΔSIS (??) (in exergue), Emperor, right hand on head of kneeling barbarian RIC IX 14c
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  20. Ma solo se è sicuro che il "comico guerrafondaio" non è un dittatore.
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  21. E per la terza volta... Sarà la volta buona? ?
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  22. Vorrei oranizzare una partitella a calcio tra te e altri con "braccino corto" sul grado di valutazione delle monete e una squadra formata da alcuni periti numismatici che tendono ad allargarsi un cin sulle valutazioni. Sai che spettacolo salterebbe fuori! ? A parte la boutade, per me i rilievi della moneta sono certamente da SPL.
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  23. la foto è fatta da sotto la plastica? La moneta era fuori dal contenitore o sciolta? se fosse fatta da fuori, nonostante i bellissimi rilievi, così non mi pare neanche SPL, altro discorso se fatta con la plastica sopra. Impossibile giudicare bene secondo me.
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  24. Giustiniano I - la legenda è DN IVSTI-NIAN A(VG) o simile al rovescio "plausibilmente" su 4 righe in ghirlanda DN / ATHAL / ARICVS / REX saluti
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  25. Io ne ho alcuni, non sono simili, bisogna calcolare che non venissero vonuati con un "asse" fisso..
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  26. Buonasera Alberto, aspettavo l'ufficialità da parte degli amici del Circolo Numismatico Partenopeo. Il decimo convegno filatelico-numismatico Campano si terrà venerdì 23 e sabato 24 settembre dalle ore 10 alle 18 per entrambi i giorni. Presso l'Hotel del Sole come le scorse edizioni, facilmente raggiungibile dall'uscita del casello autostradale di Capua. L'ingresso è libero, ampia sala e parcheggio gratuito da oltre mille posti auto. Vi aspettiamo numerosi con la massima accoglienza, un caro saluto a tutti e vi ringraziamo anticipatamente per l'eventuale partecipazione. Per ulteriori informazioni: Evento su Facebook Email: [email protected] SNI - Studio Numismatico Italiano Francesco Di Rauso: 335-1438404 ACM ASTE Antonio Cava: 349-8901963
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  27. Ciao Dracma, il problema rimane sempre quello, di una corretta e certa rilevazione dei dati, purtroppo non si può escludere un refuso di un 9 al posto di un 8.... e per definire una metrologia in maniera certa è fondamentale avere i dati certi, soprattutto quelli che non sembrano tanto coerenti ( lo so, ho scoperto l'acqua calda ! ?). Il pezzo in sè ha una buona conservazione e una buona battitura, ma niente che faccia pensare chiaramente a una eccedenza di peso... Un cordiale saluto, Enrico
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  28. Ciao Graziano, interessante quell'asterisco sul numero di serie della seconda banconota... forse un errore di stampa ? Complimenti. P.S. Nicolò non infierire...
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  29. Beh, non tutte le storie parlano di questo, in 40 anni gli argomenti sono stati infiniti, e sempre affrontati dagli autori con una profonda conoscenza della storia, dell'archeologia e di (quasi) ogni campo dello scibile umano Ma queste civiltà, in particolare Atlantide, sono un tema ricorrente, fin dal primo numero, poiché, nell'autodistruggersi, consapevoli della propria fine, avrebbero lasciato un certo numero (notevole, a giudicare dalle storie in cui se ne parla ) di "testimonianze", quali laboratori segreti, armi "fine di mondo" e quant'altro. Compito di Martin Mystère è scoprire e portare a conoscenza dell'umanità queste testimonianze, affinché non si ripetano gli errori di un tempo, ma è perennemente ostacolato in questo dagli Uomini in nero (vedi link sopra) convinti, al contrario, che certe scoperte debbano restare nascoste, o comunque riservate a pochi iniziati, per non turbare l'ordine costituito. E quasi sempre riescono nello scopo, la maggior parte delle storie si concludono con la distruzione, volontaria o meno, delle testimonianze di queste antichissime civiltà. petronius
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  30. Mi è venuto in mente: forse Pisa? Lo stemma attuale della provincia di Pisa è: d'oro all'aquila di nero, al volo abbassato, coronata del campo. Al netto della corona ci saremmo. Immagine: Una nota che ho trovato sul sito da cui ho preso questa immagine: Il diritto di fregiarsi dell'aquila imperiale, usata su sigilli pisani del secolo XII-XIII, è uno dei privilegi datii a Pisa da Federico Barbarossa. È tra gli stemmi più antichi concessi. Fa riferimento all'aquila sveva, raffigurata con ali abbassate come quella nell'immagine, quindi se non è Pisa potrebbe essere comunque relativa a qualche località legata all'impero e quindi all'aquila imperiale sveva. Esempio: armne di Svevia-Sicilia:
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  31. A me ricorda l'aquila Estense (priva però della corona) presente nelle monete del 1700 come questa
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  32. So che in Italia la cosa non viene capita (o non vuole essere capita), ma l'attacco all'Ucraina è stato un attacco all'Europa e al nostro modo di vivere e questo è un interesse da difendere enormemente maggiore degli interessi citati sopra. Chiedere a Finnici e Svedesi. Arka Diligite iustitiam
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  33. Il bronzo di Julia Mamaea è stato emesso a Mallo, in Cilicia, e la persona raffigurata a destra sul rovescio nell’atto di offrire una corona alla personificazione della città (che tiene nelle mani una cornucopia e una statuetta) è Anfiloco, il fondatore di Mallo. Anfiloco, eroe della mitologia greca connesso col ciclo tebano e con quello troiano, ebbe culto e oracoli in Grecia a Oropo, Atene, Sparta e, in Asia, a Mallo in Cilicia. Figlio di Anfiarao e di Erifile e fratello di Alcmeone, partecipò, spinto dalla madre, all’impresa degli Epigoni contro Tebe e alla guerra troiana tra i pretendenti alla mano di Elena. Fu tra i guerrieri che presero posto nel cavallo di legno. Dopo la distruzione di Troia andò con Calcante a Claro, in Lidia, e poi con Mopso in Panfilia e Cilicia, dove fondò Mallo; e là ebbe, con Mopso, un oracolo fiorente ancora durante l’impero. Dopo aver fondato Argo, da lui detto Anfilochia, sorsero contrasti con Mopso che sfociarono in un duello nel quale i due finirono per uccidersi reciprocamente. Secondo un’altra versione Anfiloco fu ucciso da Apollo. Il terzo personaggio presente sul rovescio è Marsia, di cui s’è parlato in questa discussione per la sua sfida musicale con Apollo. apollonia
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  34. Un esemplare del bronzo di modulo_largo è stato battuto alla Bucephalus 5 del 29 aprile scorso. Lot 1007. Cilicia, Mallus. Julia Mamaea, 222 – 235 AD. AE. Obv: ΙΟΥΛΙΑ Μ[ΑΜΑΙΑ]. Diademed and draped bust of Julia Mamaea, right. Rev: MALLO COLONIA. Amphilochus standing facing, head left, holding sceptre, offering wreath to the City personification standing, right, holding cornucopia and statuette; between them, Marsyas standing, left, holding wineskin and raising hand; to right, boar, right. RPC 7159. Condition: Fine. Weight: 13.10 g. Diameter: 25.68 mm. Stima 60 EUR. Risultato 65 EUR. apollonia
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  35. Funziona! Ti ha ipnotizzato e hai sbagliato a scrivere petronius
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  36. Ciao a tutti, qui un altro progetto morto prima di inziare, quello del "50 marchi tedesco 1874" e vi faccio un riassunto veloce sulla disponibilità di questa banconota a cui ero interessato: "queste sono oggi estremamente rare ed hanno prezzi da conoscitori." THE END ==================== Per chi ha tempo, qui la versione extended Si parlava la volta scorsa di falsi, che all'estero è difficile trovare ed io avevo accennato a questa rivista tedesca che all'epoca trattava anche di falsi e metteva in guardia i commercianti spiegando come riconoscerli. Per correttezza metto il link da dove ho preso le immagini - mai che qualcuno fosse interessato all'acquisto. https://www.ebay.it/itm/202978197859?_trkparms=amclksrc%3DITM%26aid%3D777008%26algo%3DPERSONAL.TOPIC%26ao%3D1%26asc%3D241689%26meid%3D1405230cac78409f9096d9e147a3a935%26pid%3D101524%26rk%3D1%26rkt%3D1%26sd%3D195310174717%26itm%3D202978197859%26pmt%3D1%26noa%3D1%26pg%3D2380057%26algv%3DRecentlyViewedItemsV2&_trksid=p2380057.c101524.m146925&_trkparms=pageci%3A66bd2ff9-2c4a-11ed-a505-9a70002bfd0a|parentrq%3A0867b5f01830ac0f525c504afff180fa|iid%3A1 Ebbene, i 25 Euro per i primi tre fascicoli li avrei anche spesi, ma - poffarbacco! - volevo anche la banconota della copertina, per completezza! E qui arriva la sorpresa, queste bonconote non erano su NESSUNA asta, allora cerco meglio e trovo che quel periodo fu praticamte l'era della contraffazione in Germania, cito: "Questi biglietti sono oggi estremamente rari e si vendono a prezzi da capogiro. Una prelibatezza per i collezionisti di banconote. " ==================== Nel 1874, le Reichskassenscheine furono emesse non da una banca, ma dall'Amministrazione imperiale del debito. Con ciò, l'implementazione di una moneta imperiale uniforme - il "marco" - era finalmente riuscita. È interessante notare che sia le Reichskassenscheine che le Reichsbanknoten emesse non erano considerate moneta legale per il momento. Tuttavia, vi era l'obbligo di accettare tali banconote in pagamento senza restrizioni presso gli uffici della Reichsbank e delle banche private e dei Länder ancora esistenti. Però i contraffattori, si potrebbe pensare, dovevano essere in attesa dietro le quinte da molto tempo. A quanto pare, stavano solo aspettando l'emissione delle banconote per poter iniziare immediatamente il loro „lavoro“. Nel numero 1/1878 dell'"Illustrirter Anzeiger für Contor und Bureau" [ndr: la rivista di sopra], viene riportato un resoconto dettagliato sull'apparizione della Reichskassenscheine da 50 marchi contraffatta. All'inizio le banconote erano apparentemente poche, tuttavia erano considerate un pericolo a causa della loro buona qualità. Poi, il 2 aprile 1879, anche l'Amministrazione imperiale del debito si sentì costretta a fare il seguente appello: "L'Amministrazione annuncia: Negli ultimi tempi sono venuti alla luce e sono stati fermati dei Reichskassenscheine contraffatti, in particolare in pezzi da cinquanta, venti e cinque marchi[...]". Altri giornali di questo periodo riportano che le banconote da 50 marchi falsificate dovevano provenire da mani esperte, perché i commercianti venivano frodati sempre più spesso con queste banconote. Sebbene i mercanti in particolare conoscessero molto bene il denaro, spesso le contraffazioni venivano riconosciute solo alle casse pubbliche e venivano bloccati. La qualità delle contraffazioni era così buona, che il pubblico è stato invitato ad annotare i numeri delle banconote ricevute e il nome della persona che le ha pagate. [!!!] Cinquanta marchi erano un sacco di soldi a quei tempi. Già nel 1884 i cassieri degli uffici postali avevano ricevuto l'ordine di non rimettere in circolazione i Reichskassenscheine in arrivo datati 11 luglio 1874. Tutti dovevano essere inviati a Berlino per essere sostituiti. Dal 1° luglio 1885, solo il "Controle Reale" di Berlino era autorizzato ad accettare e rimborsare tali banconote. Le banconote venivano sostituite da quelle del 10 gennaio 1882, già dotate di fibre tessili. Le fibre avrebbero dovuto rendere più difficile il lavoro dei contraffattori, ma non è stato così. Già nel febbraio 1885, di nuovo l'Illustrirten Anzeiger dovette pubblicare falsificazioni del nuovo Reichskassenschein da 50 marchi... ============== ma che vita grama! Ma almeno così non tocco la collezione dei 50 Euro che mia madre mi ha girato per il compleanno! Servus, Njk
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  37. Questa dei 3 puntini non la conoscevo. Da dove proviene l'osservazione? tua? in che percentuale degli esemplari? Grazie
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  38. Buongiorno, Dopo un po' di tempo ecco in collezione un denaro con mezza luna nel 1° quarto (mi mancava)...credo sia molto difficile reperire questa tipologia in conservazione migliore. Baldassarri VI a 1280 - 1320 Leggerino g. 0.45 mi sembra di vedere una interpunzione tra la E e la X Saluti Antonio
    1 punto
  39. Ecco il focus dovrebbe essere il dato appunto - non l'oggetto per il vero studioso. Oggi non è piu' necessario custodire in teche polverose e mal gestite (un esempio ne abbiamo con la coll. Papadopoli trascurata e mal esposta/raccontata dopo i mezzi profusi e la generosità del suo autore) bensi sarebbe molto piu' utile che le collezioni Pubbliche venissero censite con metodo e sistematicamente. Primo per proteggerle (meglio delle cassaforti) secondo per poter mettere a disposizione il dato scientifico che è l'unico (oltre a quello artistico se vi è) agli studiosi per le loro ricerche. Ricordiamoci che - senza i collezionisti - non esisterebbero quasi le collezioni pubbliche o sarebbero formate quasi interamente da ripostigli - preziosissimi - ma che naturalmente non possono competere - per importanza filologica - con una collezione compiuta che riflette un preciso sforzo culturale, economico , organizzativo e anche artistico in alcuni casi. Per il concetto di collezionismo e le sue implicazioni la rimando agli scritti di Krzysztof Pomian: dall'interpretazione puramente narcisistica ne è stata fatta di strada e sarebbe opportuno aggiornarsi evitando toni che potrebbero essere scambiati per arroganza mentre piu' probabilmente è mancanza di conoscenza.
    1 punto
  40. È questo il punto, caro Numa. Se ci fosse il chiarimento, molta gente perderebbe il suo (umanamente) misero potere ed anzi non potrebbe più giustificare facilmente il suo ruolo e soprattutto il suo stipendio. Potrei fare degli esempi con i quali sto "combattendo" in questi giorni, che non riguardano la numismatica, ma il rapporto fra pubblica amministrazione e soggetti privati, singolo o impresa che siano, ma preferisco non annoiare. Sarò negativo, ma sono da tempo arrivato alla conclusione che non si vuole chiarire, per questo non si fa. Se lo stato d'altra parte avesse una coscienza di costi e benefici, secondo voi potrebbe mai perseguire per anni un disgraziato, colpevole o innocente che sia, per una moneta da cinque euro messa incautamente in vendita o acquistata altrettanto incautamente? Decine di migliaia di euro per indagini, intercettazioni, pedinamenti, tribunali, periti (più o meno improponibili perché assolutamente digiuni della materia), eccetera?
    1 punto
  41. E oggi, fresca fresca, è arrivata la risposta del British Museum: Come volevasi dimostrare, il pezzo NON proviene dal ripostiglio di Cunetio.
    1 punto
  42. Inserirò molto volentieri la foto della moneta nel catalogo online ? @mariov60 allora ero in competizione anche con te per questa moneta! È stata una ‘battaglia’ particolarmente intensa, ma appena l’ho vista apparire in asta mi sono subito deciso a volerla prendere a (quasi) ogni costo. Ho già letto più di una volta il tuo interessantissimo lavoro sulla monetazione bassa di Francesco I e vedere che anche nel tuo lavoro non è presente alcuna foto di esemplari come il mio mi fa capire che sono davvero poche le monete come questa in circolazione. Se poi leghiamo a questo Giorgino anche le vicende dello zecchiere Gian Francesco Manfredi ecco che questo tondello si carica anche di interessantissima storia! Per quanto riguarda l’utilizzo delle immagini non c’è nessun problema, anzi sarebbe un onore! grazie a tutti per il vostro intervento e per gli apprezzamenti. Francesco.
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  43. Ecco chi era il nostro avversario, contendente, nemico di asta. Eravamo in tre, attenti e motivati e, parafrasando la frase presente sul monumento a El_Alamein, a due "mancò il denaro, non il valore". Perdona il prologo scherzoso... ma è stata un'OCCASIONE persa. Scrivo dal cellulare e chiedo scusa per eventuali errori di battitura e/o per concetti espressi brevemente... Venendo al giorgino: si tratta di una tipologia rara... rarissima. I due esemplari descritti ai n'382 e 383 del CNI fanno riferimento alle descrizioni date date da Promis (1872) e da A. Ceespellani (variante 14, p.113). Nella collezione reale questo giorgino non era quindi presente, almeno fino al momento della pubblicazione del vol.IX del CNI. Non sono da escludere acquisti successivi. Penso e spero che tu abbia scaricato e letto il mio lavoro sulla monetazione bassa di Francesco I. Se vai al pdf nominato "seconda parte"; da pag. 27, al capitolo "Monete anonime attribuibili a Gian Francesco Manfredi" potrai confrontare il ritratto del tuo giorgino con i ritratti analizzati in quel capitolo e penso tutto ti sarà chiaro. Il ritratto in questione è perfettamente paragonabile per motivi e stile (drappeggio del mantello, riccioli della parrucca, stile del ritratto) ai ritratti presenti in questa serie e penso si possa azzardare che quello del giorgini derivi dallo stesso punzone utilizzato per la doppia e per il quarto di ducatone (ma andrebbe analizzato più accuratamente). Per concludere, penso che il tuo giorgino sia uno degli anelli mancanti alla serie collocabile nel 1650 (in virtù della muraiola datata) e ultima emissione curata da Gian Francesco Manfredi prima di essere chiamato a pagare con la vita per le sue malefatte monetarie. Spero vorrai concedermi l'uso delle immagini per una eventuale pubblicazione ad integrazione del mio lavoro in cui, non disponendo di immagini, lo avevo inserito fra le anonime non collocabili...ma non poteva saltar fuori dieci mesi fa?... Un caro saluto Mario
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  44. Moneta importantissima: dà inizio alle guerre civili ed è la prima emessa in aperta illegalità, con il nome di un privato, in aperta sfida al Senato. È una delle monete con maggiore tiratura di tutta la Repubblica. Una tradizione antiquaria fa risalire questa moneta a Mediolanum, ove il proconsole risiedeva quando non era in campagna militare; Cr. la attribuisce a una zecca itinerante; Sear ipotizza che sia stata coniata in Gallia, prima della marcia su Roma, oppure nell'Urbe, monetando il tesoro pubblico abbandonato dai pompeiani; Banti-Simonetti riporta genericamente Gallia Cisalpina; Grueber ipotizza una zecca militare a Milano o Ravenna; Ulrich-Bansa propende per Ravenna. Secondo D. Van Meter (The Hanbook of Roman Imperial Coins) la moneta, coniata nel 49-48 per finanziare l'invasione dell'Italia, l'allegoria si riferirebbe alla salvezza della Repubblica (il serpente), schiacciata da Metello Scipione (la cui gens avevao raffigurato un elefante sulle proprie monete). Generalmente si ritiene che ad essere calpestato sia un dragone; l'elefante africano non alluderebbe solo alla vittoria contro Ariovisto nel 58 (il dragone era lo stendardo dei Germani) ma anche al nome di Cesare, che scoprì l'esistenza nella lingua dei Mauri di una parola omografa che significava elefante. Il Grueber, pur riportando il dragone nella descrizione della moneta, nelle note interpreta il simbolo come un carnyx così come mostrato nel denario contemporaneo di Postumius Albinus Brutus (Cr. 450/1). Generalmente il carnyx viene raffigurato con forma lunga e dritta, terminante poi curvo con testa di cinghiale; nella moneta in questione se in alcuni conî si potrebbe vedere il carnyx in altri per la forma sinuosa e per la testa piccola si ha più l'impressione che sia un serpente, anche per quella forma a puntini che di solito viene utilizzato per identificare un serpente come in un denario contemporaneo della Acilia (Cr. 442/1). Gli autori anglosassoni (Sear, Crawford e Sydenham) indicano "dragon", così come il francese Babelon, che lo ritiene il simbolo dei germani. Altri invece sostengono che si tratti di un serpente che rappresenterebbe, secondo il Riccio, tutti i nemici di Cesare. Da notare come solo a partire dall'800 gli autori hanno cercato di fornire un'interpretazione di questi simboli. Altro problema spinoso, e non di poca importanza, è la datazione. Crawford fa scuola e la maggior parte delle opere edite dopo il suo lavoro ne seguono le tracce. E' uso quindi datare la moneta al 50-49 o 49-48, in concomitanza colla sottomissione della Gallia; il Sear propone invece il 54-51, all'epoca della guerra coi Germani. Gli emblemi religiosi sono raffigurati nella monetazione romana come simboli di incarichi sacerdotali. La brocca ed il lituus sono immagini che rappresentano le funzioni legate a due dei più autorevoli collegia religiosi: i Pontifices e gli Augures. Entrambi assicurano la leggitimità di ogni azione politica, assicurando la salvezza dello stato romano grazie al rispetto del volere divino. Gli emblemi hanno quindi dei precisi riferimenti alla cultura romana dell'augurato e del sacrificio. Agli Augures che hanno il compito di prendere gli auspices, per determinare il favore divino, detentori del lituus; al Pontifex Maximus che esercita il controllo assoluto sui pubblici sacrifici, preparando ad esempio il vino sacro delle libagioni, per assicurare una perfetta aderenza ai dettami liturgici del mos maiorum. Questi simboli instaurano poi un diretto legame tra i riti tradizionali ed il potere politico della magistratura repubblicana. Proprio Cesare ricopre la maggior parte delle cariche religiose (Flamen Dialis nell'87 o 86, Pontifex nel 73, Pontifex Maximus nel 63 ed Augur nel 47). A scopo propagandistico decide di battere monete che richiamino la sfera religiosa e riportino emblemi liturgici, creando un nuovo tipo che focalizzi l'iconografia esclusivamente sugli strumenti simbolo. Questa è intesa a enfatizzare la sua autorità suprema, la funzione delle immagini è, infatti, di rappresentare un potere eccezionale e gli emblemi scelti per questa emissione diventano un'occasione per presentarlo come uno dei tradizionali magistrati repubblicani, con un carisma eccezionale. Al R/ l'elefante, già simbolo scelto dai Metelli (RRC287-288) rappresenta un simbolo di forza inarrestabile, come gli elefanti di Giuba erano stati un ingrediente fondamentale della propaganda di Scipione ed un fattore determinante nel suo esercito. A Tapso Cesare cattura sessanta elefanti, pronti da schierare davanti alla città (B. Afr. 86) e la celeberrima Legio V Alaudae riceve proprio l'elefante come emblema del coraggio in battaglia (App, BCC II, 96). Da Panormo a Tapso, dalla gens dei Metelli a quella Iulia nella persona di Cesare, lo stesso animale è stato simbolo di maestosa potenza che a Tapso diventa prerogativa esclusiva del nuovo signore di Roma
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