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  1. dracma

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/22 in tutte le aree

  1. DE GREGE EPICURI Il CCNM riprende la sua attività autunnale con una importante conferenza del Prof. Adriano Savio, che parlerà su: ASPETTI DELLA DAMNATIO MEMORIAE NELLE MONETE. Adriano Savio, già docente di Numismatica Antica per molti anni alla Statale di Milano, ha approfondito prevalentemente temi di numismatica romana: le riforme monetarie di Augusto, Nerone e Dioceziano; la monetazione di Caligola; le emissioni romane di Alessandria d'Egitto. Ultimamente si è interessato agli aspetti numismatici della "damnatio memoriae", e ce ne parlerà in questo incontro, che si terrà martedì 27 settembre alle ore 20.45 in via Kramer 32, Milano. La conferenza sarà trasmessa anche in video; comunicheremo il link una settimana prima dell'evento.
    4 punti
  2. Riprendo questa vecchia discussione per postare questo cavallo presente in collezione, con la scritta « fidelis » ben leggibile
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, stasera propongo il mio Tornese con Cornucopia di Filippo III anno 1599. D/ PHILIPP •III •DG•REX•ARA•VTR•SIC Al centro un acciarino con 2 fiammelle e due pietre focaie disposte a croce, intervallate negli angoli da quattro bastoni decussati. R/ PVBLICE COMMODITATI Cornucopia con ai lati le cifre della data . Magliocca 52 Saluti Alberto
    2 punti
  4. Spink 22108, 25.8.2022, 2978 Lucania Sybaris, AR Stater, C.530BC, bull standing left, head turned right, [V]M in exergue, rev Same, but incuse and reversed, 9.18g, (SNG ANS 836 ; HN Italy 1729 ; BMC 1. 1) Si tratta di un statere sibarita inquadrabile nella fase B della classificazione Spagnoli (VM in esergo al D/) di notevole interesse sul piano ponderale. Il peso registrato – gr. 9,18 – oltre ad eccedere ampiamente lo standard acheo-corinzio, appare infatti il più elevato tra quelli noti per questa fase di coniazione dopo quello venduto da Peus nel 2012 (gr. 9,63) di cui si discusse a suo tempo (https://www.lamoneta.it/topic/88956-eccessi-ponderali-in-magna-grecia/#comment-982897). Peus 406, 2012, 19 (erroneamente definito dracma) Nel volume sulla monetazione sibarita (Spagnoli 2013) si rileva tuttavia un po' di confusione in merito e, forse per un refuso, il valore più alto per la fase B viene riferito a p. 152 (Metrologia) ad uno statere proveniente dal ripostiglio di Valesio 1957 di gr. 8,75 corrispondente alla coppia 179, all’interno della quale però (p. 101, n. 179.b) il peso annotato è gr. 8,09. A prescindere da ciò si osserva che tali valori ponderali assumono un’importanza non secondaria per la definizione del quadro metrologico della zecca, dove pesi superiori a gr. 9 erano finora limitati al momento produttivo iniziale (fase A).
    2 punti
  5. Buongiorno. Storia di una moneta; più precisamente si tratta di un oggetto in piombo monetiforme, una tessera. Ma questo è solo un dettaglio, no? Lo scopo è quello di sensibilizzare ad una categoria di oggetti monetiformi negletta e scarsissimamente studiata Qualche tempo fa, dopo essermi sorbito il lavoro del Ficoroni sulle tessere romane (Francesco de' Ficoroni, I Piombi Antichi opera di Francesco de Ficoroni dedicata alla Santità di nostro Signore papa Benedetto XIV, Roma, nella stamperia di Girolamo Mainardi, 1740), mi stavo leggendo il lavoro del Rostowzew (Römische Bleitesseraeein Beitrag zur Social- und Wirtschaftsgeschichte der römischen Kaiserzeit · Leipzig, 1905 - esiste traduzione italiana) e, casualmente, in un'asta mi imbatto in una tessera descritta nel testo. Tessera con tale descrizione. Laconica ben al di sotto dell'essenziale, a mio avviso. L'acquisto e, una volta arrivata, me la guardo bene. Eccola (foto tratta dall'asta, originale molto migliore): In altri lavori la tessera è descritta come ROMVLA // AGAS e nel mezzo clipeus ellittico. Guardo e riguardo e più guardo quel clipeus meno mi pare un clipeus e più mi pare un barile. Cerco riferimenti iconografici e oramai sono certo della cosa. Gongolo per la mia "scoperta" ma prima di bullarmi con gli amici al bar dello sport trovo su academia.edu un bel contributo di Giulia Baratta ("LEAD TESSERAE WITH BARRELS / Ipotesi su una serie di piombi monetiformi con la raffigurazione di una botte, in V. REVILLA CALVO, A. AGUILERA MARTÍN, L. PONS PUJOL, M. GARCÍA SÁNCHEZ (eds.), Ex Baetica Romam. Homenaje...") proprio su questa specifica tessera: LINK QUI. E' questo contributo che vi invito a leggere. E' molto semplice ed è la storia dell'esegesi di una moneta da parte di uno studioso e ci racconta la storia di chi si affidava all'Annona Augusti per tirare a campare. E, ripeto, magari è un modo per avvicinarsi a questi splendidi oggetti non nobili ma così interessanti e densi di interrogativi.
    2 punti
  6. Ciao è il nuovo allestimento della sala numismatica del Museo Archeologico di Istanbul. Questa era la 7 volta che visitavo questo museo e la prima dopo la ristrutturazione e devo dire che hanno fatto un lavoro stupendo, non so di dove sono gli architetti ma dovremmo imparare tante cose, con il patrimonio che ci troviamo e che non sappiamo valutarlo correttamente. Silvio
    2 punti
  7. Mi chiedevo una cosa : di questi stateri che mi hai citato ( tipo Bm, Sambiase, Drouot ma anche altri ) hai avuto modo di confermare il peso? Io personalmente per studi che sto facendo su altra monetazione ho trovato errori macroscopici quando ho potuto controllare... Mi rendo conto che è una cosa difficile se non impossibile da fare , ma magari per qualche pezzo hai avuto fortuna. Per i pezzi della fase B il pezzo Busso Peus mi lascia un filo perplesso e ti dico il perchè, poi giudica tu se gli spunti fanno al caso tuo. In sè il Peus ha un aspetto del metallo che parla di antico ma con una corrosione un po' particolare, granulosa ma grossa e non fine come spesso capita per questi pezzi ( indizio di impurezze e contatti elettrolitici con altro metallo), il modulo è strettino, il che fa pensare che, se il peso è corretto, debba essere piuttosto spesso data l'eccedenza di peso così forte. In effetti se si osserva il bordo con una certa attenzione lo si vede arrotondato , "cicciotto" per così dire.. non proprio così canonico come per pezzi simili, ad indicare uno spessore possibilmente alto... ( foto 1 ) Ora, osservando attentamente le superfici nel rovescio , in alto sopra la testa del toro, si vede una macchia frastagliata scura, che non sembra da cloruri, ma che ben potrebbe essere l'indizio di un inizio di affioramento di una suberatura ... tra l'altro sembra di vedere una sfogliatura della lamina, spessa, di ricopertura di un suberato ( foto 2 ) Anche al diritto a ore 6 / 6.5 c'è una macchia scura di aspetto particolare che potrebbe far pensare a cosa simile., ma meno evidente. ( foto 3 ) Ovviamente la suberatura spiegherebbe tante cose in senso ponderale... Sarebbe interessante avere confronti con pezzi uscenti dagli stessi conii (e questo anche per gli altri pezzi eccedenti, per capire se è sistematica o casuale l'eccedenza) forse si potrebbe capire di più.... per caso hai provato/ trovato qualcosa? Un cordiale saluto, Enrico P.S. ti dovrei delle altre risposte su altri tuoi vecchi post ( Laos ) che per pigrizia e cronica mancanza di tempo non ho fatto... tra un paio di settimane mi organizzo e procedo
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  8. se vuoi, puoi andare ad arruolarti volontario per combattere in Ucraina....
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  9. Vado a riesumare questa discussione per informare gli appassionati di monetazione modenese e tutti i curiosi di vicende storiche e monetarie, che ho reso disponibile su academia.edu l'articolo recentemente pubblicato su Panorama Numismatico, in cui ho cercato di approfondire la storia e le particolarità dell'esemplare qui rappresentato. L'articolo è liberamente scaricabile dal collegamento sotto riportato: https://www.academia.edu/84774110/Modena_Il_giorgino_con_busto_a_sinistra_per_Francesco_I_dEste Colgo di nuovo l'occasione per ringraziare @Cioso per la sua appassionata e costante disponibilità ciao Mario
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  10. Condivido in pieno quanto affermi. Solo da una corretta valutazione dei dati è possibile delineare con esattezza il quadro metrologico. Considera però che nel corpus della monetazione sibarita sono catalogati alcuni esemplari in collezione statale che eccedono i 9 grammi, ad es. il pezzo del BM (=Spagnoli 2.a: gr. 9,02) e quello proveniente dal ripostiglio di Sambiase (=Spagnoli 44.a: gr. 9,03). Ad essi si aggiunge lo statere Drouot 1960, 20 (=Spagnoli 38.a: gr. 9,27). Ovviamente si tratta di casi isolati e tutti riferibili alla fase A, tuttavia se i pesi degli ess. Peus e Spink risultano corretti avremmo un valido elemento metrologico di confronto anche per la fase B.
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  11. Quando questo tornese ha visto la luce era in carica come Vicere' il conte di Lemos. Figura molto vicina a Filippo III sul quale esercitava un certa influenza, non era ben visto da Filippo II che aveva tentato di allontanarlo ma riuscendoci per poco. Non voglio togliere spazio alle monete ma per chi volesse approfondire sul web ci sono interessanti notizie in merito. Aspetto che partecipiate postando i vostri Tornesi, magari di volta in volta aggiungiamo qualcosa di storico. Saluti Alberto
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  12. Una carrellata di monarchi 'inglesi'
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  13. Non ti abbattere perché non sei il solo e ti capisco. La mia famiglia (mio nonno e mia mamma) mi diceva che la più grande nobiltà è quella che ti fai da solo con le tue forze, il resto è un retaggio familiare, bello e importante ma di cui puoi fregiarti solo in determinate circostanze ma senza superbia (non mi riferisco a te naturalmente).
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  14. Sarà pareidolia, ma a me sembra un rovescio della serie FEL TEMP REPARATIO tipo "falling horseman", o "cavaliere disarcionato, tipo questa: Type 24 (tesorillo.com) Sul dritto mi pare di vedere una testa con abbozzo di diadema, quindi penserei (nella ipotesi di una FTR), a Costanzo II, considerato il diametro molto piccolo. Una nota: la faccia della moneta opposta a quella dove e' rappresentato il sovrano ("dritto" o "diritto") e' chiamata "rovescio" e non "retro".? Ciao da Stilicho
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  15. Mi piace immaginare che in questo momento sia fra le braccia del suo Amato Filippo. Grande Regina, Riposi in pace. E lunga vita al Re suo figlio Carlo.
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  16. Mi piace ricordarla così. Una grande donna, per tutta la vita ligia al suo dovere. Durante i suoi 70 anni di regno la sua effige è comparsa su migliaia di tipologie di banconote e monete in tutto il mondo. Elisabetta II è stata infatti anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu, oltre che governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell'Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey. È rimasta in carica dal 1952 fino al 2022. In foto un ritratto della regina su di una banconota da 1 Dollaro del Canada, emesso nel 1973. Fonti: -Wikipedia -Banknotes.ws (sito online)
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  17. Ma a che risoluzione hai impostato le foto? E nelle impostazioni della fotocamera, la messa a fuoco è impostata su "Autofocus", oppure su "Macro"?
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  18. Ciao @Rick_roma, Mi aggiungo anch'io ai messaggi importanti che ti hanno scritto gli altri utenti. Se sei alle prime armi, fai tesoro delle raccomandazioni. Però se hai la possibilità di spendere 1, 2 o 5 euro tra le ciotole di qualche mercatino, buttati e ti farai le ossa. Un po' di freschezza e leggerezza non guastano.
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  19. Osservazioni acute e interessanti. Per quanto concerne gli esemplari Sambiase, BM e Drouot i dati sono tratti dal corpus della monetazione sibarita a firma di E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, Pomigliano d’Arco 2013, cat. nn. 2.a; 38.a; 44.a). Suppongo che Il peso dell’esemplare di Sambiase (gr. 9,03 = Spagnoli 2013, cat. 2.a) sia corretto in quanto il pezzo, insieme agli altri del medesimo contesto, venne esaminato autopticamente dalla studiosa nel Museo di Reggio Calabria e pubblicato nel volume a firma di E-Spagnoli-M. Taliercio Mensitieri, Ripostigli dalla piana lametina, Soveria Mannelli 2004, p. 15, n. 26 (gr. 9,03). Allo statere conservato al BM (inv. 1949-0411-108 = Spagnoli 2013, cat. 2.a) il peso di gr. 9,020 viene assegnato dai compilatori della scheda della moneta consultabile in rete: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1949-0411-108 BM 1949-0411-108 (= Spagnoli 2.a) Per l’es. Drouot invece (Spagnoli 2013, cat. 38.a) il peso non credo sia controllabile trattandosi di un pezzo venduto più di 60 anni fa. Come tu affermi sarebbe interessante verificare le eccedenze ponderali tra esemplari tratti dai medesimi conii, tuttavia un grosso limite è rappresentato a) dalla scarsa popolazione di esemplari superstiti per ciascuna coppia b) con la possibilità, ventilata dalla Spagnoli, che tali eccedenze siano imputabili ad una specifica tecnica di battitura “al marco” piuttosto che “al pezzo” (Spagnoli 2013, p. 138). Non si spiegherebbe altrimenti l’elevato peso di alcuni stateri in rapporto allo stato di conservazione non particolarmente apprezzabile. E.g. il citato pezzo di Sambiase che nel catalogo della Spagnoli viene definito in conservazione mediocre (Spagnoli 2004, p. 15, n. 26) e battuto dagli stessi conii dell’es. Amendolara 3878, che a dispetto della migliore preservazione (buona in Spagnoli 2013, p. 15, n. 44.b) si connota per un valore più basso (gr. 8,37) che in ogni caso eccede lo standard teorico di riferimento (gr. 8 circa). E gli esempi potrebbero continuare. L’es. dell’Hunterian Museum (Spagnoli 2013, cat. 27.1b) pesa gr. 8,81 e proviene dalla stessa coppia di conii che lavora per un pezzo di Sambiase ((Spagnoli 2013, cat. 27.1v) in buona conservazione ma alquanto leggero (gr. 6,40). Riguardo al pezzo di Peus non saprei dirti se le tracce che indichi siano imputabili ad un’attività di suberatura. In tal caso, però, mi aspetterei non un’eccedenza ponderale ma un peso sensibilmente più basso. Non a caso i suberati di peso noto schedati dalla Spagnoli si attestano su valori alquanto degradati: gr. 6,54; 7,02; 6,03 (Spagnoli 2013, p. 202). Quella degli eccessi ponderali resta comunque una situazione complessa benché, ovviamente, non limitata a Sibari ma con significativi riscontri anche a Crotone.
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  20. Ma solo se è sicuro che il "comico guerrafondaio" non è un dittatore.
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  21. E per la terza volta... Sarà la volta buona? ?
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  22. E comunque il 99 ,99 per cento delle esposizioni numismatiche soffre del peccato originale del non aver esposto entrambi i lati ,quasi nessuno ha ancora risolto questo gap. C'è ancora molto margine di manovra...
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  23. BB+ . Se non fosse stata pulita e graffiata, forse avrebbe potuto toccare un qSPL . Peccato... è comunque un gran bel pezzo. Secondo me 500 euro è un prezzo giusto.
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  24. Sia il quinario che il vittoriato a legenda KOP vengono messi in relazione alla prima guerra macedonica ed attribuiti a Marco Valerio Levino, più precisamente alla sua campagna militare del 210 che culminò con la presa di Anticira.
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  25. Applicando (per quanto possibile) un vecchio detto Impara come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire domani.
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  26. Giustiniano I - la legenda è DN IVSTI-NIAN A(VG) o simile al rovescio "plausibilmente" su 4 righe in ghirlanda DN / ATHAL / ARICVS / REX saluti
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  27. Prima del covid ho sempre trovato questo evento di Empoli il convegno più frequentato della Toscana..... DANIELE
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  28. in poche parole: la Simulazione è impossibile Il conto in Banca? Mi spiace però devi accontentarti di quello reale
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  29. Non ci ho capito molto, ma spero non sia deleterio per il conto simulato in banca.
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  30. Mamma mia, dammi cento lire Che in America voglio andar (io voglio andar) Cento lire io te le do Ma in America no, no, no Questo è l'incipit di una delle più famose canzoni popolari italiane sul tema dell'italiane sul tema dell'emigrazione. Autore e data non sono noti, ma sicuramente è databile intorno alla metà dell'800, a cavallo dell'Unità d'Italia. Dal sito inflationhistory si può calcolare il valore della lira nei diversi anni. Per esempio nel 1861, anno dell'Unità d'Italia, 100 lire equivalevano a circa 481,80€. Probabilmente una somma simile a quella che un emigrante italiano avrebbe dovuto sborsare per ottenere un passaggio su una nave per tentare la fortuna oltreoceano. Nel 1861 e anni successivi la somma di 100 lire sarebbe stata probabilmente pagata con 5 marenghi (monete d'oro da 20 lire) col volto del Re Vittorio Emanuele II.
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  31. No. E se, prima di postare il primo articolo che hai trovato con titolo ad effetto - puzza di troll lontano un miglio - facevi un minimo di ricerca, questa risposta te la potevi dare da solo. Dire la propria opinione è un conto, fare disinformazione è un'altra cosa. La foto è di un'esercitazione in ambito cittadino: https://www.bundeswehr.de/de/organisation/heer/aktuelles/soldaten-mitten-in-donaueschingen-5451988 ============================== Io sono al tuo fianco. Servus, Njk
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  32. Io ne ho alcuni, non sono simili, bisogna calcolare che non venissero vonuati con un "asse" fisso..
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  33. Buonasera Alberto, aspettavo l'ufficialità da parte degli amici del Circolo Numismatico Partenopeo. Il decimo convegno filatelico-numismatico Campano si terrà venerdì 23 e sabato 24 settembre dalle ore 10 alle 18 per entrambi i giorni. Presso l'Hotel del Sole come le scorse edizioni, facilmente raggiungibile dall'uscita del casello autostradale di Capua. L'ingresso è libero, ampia sala e parcheggio gratuito da oltre mille posti auto. Vi aspettiamo numerosi con la massima accoglienza, un caro saluto a tutti e vi ringraziamo anticipatamente per l'eventuale partecipazione. Per ulteriori informazioni: Evento su Facebook Email: [email protected] SNI - Studio Numismatico Italiano Francesco Di Rauso: 335-1438404 ACM ASTE Antonio Cava: 349-8901963
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  34. Ciao Dracma, il problema rimane sempre quello, di una corretta e certa rilevazione dei dati, purtroppo non si può escludere un refuso di un 9 al posto di un 8.... e per definire una metrologia in maniera certa è fondamentale avere i dati certi, soprattutto quelli che non sembrano tanto coerenti ( lo so, ho scoperto l'acqua calda ! ?). Il pezzo in sè ha una buona conservazione e una buona battitura, ma niente che faccia pensare chiaramente a una eccedenza di peso... Un cordiale saluto, Enrico
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  35. Si tratta di un sigillo doganale estense. Nel contorno dell'altro lato si trova la descrizione della sede doganale; nel campo la F di finanza... vedi eaemplare per Reggio... Altro lato
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  36. Se proprio lo vuoi per la tua biblioteca devi armarti di pazienza e aspettare una delle vendite di biblioteche di commercianti o appassionati che pero’ di questi tempi sono fortunatamente piu frequenti del previsto non e’ un libro prezioso - e’ anche molto specialistico - quindi difficilmente ci sara’ competizione puoi anche provare a chiedere ai bravi numismaticj scaligeri che certamente non mancano e magari riescono a procurartene uno infine se ne hai bisogno per consultazione cerca in OPAC la biblioteca che ce l’ha piu vicina a te e non dimenticare di contattare la biblioteca SNI che e’ sempre molto ben fornita
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  37. Mi è venuto in mente: forse Pisa? Lo stemma attuale della provincia di Pisa è: d'oro all'aquila di nero, al volo abbassato, coronata del campo. Al netto della corona ci saremmo. Immagine: Una nota che ho trovato sul sito da cui ho preso questa immagine: Il diritto di fregiarsi dell'aquila imperiale, usata su sigilli pisani del secolo XII-XIII, è uno dei privilegi datii a Pisa da Federico Barbarossa. È tra gli stemmi più antichi concessi. Fa riferimento all'aquila sveva, raffigurata con ali abbassate come quella nell'immagine, quindi se non è Pisa potrebbe essere comunque relativa a qualche località legata all'impero e quindi all'aquila imperiale sveva. Esempio: armne di Svevia-Sicilia:
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  38. A me ricorda l'aquila Estense (priva però della corona) presente nelle monete del 1700 come questa
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  39. So che in Italia la cosa non viene capita (o non vuole essere capita), ma l'attacco all'Ucraina è stato un attacco all'Europa e al nostro modo di vivere e questo è un interesse da difendere enormemente maggiore degli interessi citati sopra. Chiedere a Finnici e Svedesi. Arka Diligite iustitiam
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  40. Il bronzo di Julia Mamaea è stato emesso a Mallo, in Cilicia, e la persona raffigurata a destra sul rovescio nell’atto di offrire una corona alla personificazione della città (che tiene nelle mani una cornucopia e una statuetta) è Anfiloco, il fondatore di Mallo. Anfiloco, eroe della mitologia greca connesso col ciclo tebano e con quello troiano, ebbe culto e oracoli in Grecia a Oropo, Atene, Sparta e, in Asia, a Mallo in Cilicia. Figlio di Anfiarao e di Erifile e fratello di Alcmeone, partecipò, spinto dalla madre, all’impresa degli Epigoni contro Tebe e alla guerra troiana tra i pretendenti alla mano di Elena. Fu tra i guerrieri che presero posto nel cavallo di legno. Dopo la distruzione di Troia andò con Calcante a Claro, in Lidia, e poi con Mopso in Panfilia e Cilicia, dove fondò Mallo; e là ebbe, con Mopso, un oracolo fiorente ancora durante l’impero. Dopo aver fondato Argo, da lui detto Anfilochia, sorsero contrasti con Mopso che sfociarono in un duello nel quale i due finirono per uccidersi reciprocamente. Secondo un’altra versione Anfiloco fu ucciso da Apollo. Il terzo personaggio presente sul rovescio è Marsia, di cui s’è parlato in questa discussione per la sua sfida musicale con Apollo. apollonia
    1 punto
  41. Un esemplare del bronzo di modulo_largo è stato battuto alla Bucephalus 5 del 29 aprile scorso. Lot 1007. Cilicia, Mallus. Julia Mamaea, 222 – 235 AD. AE. Obv: ΙΟΥΛΙΑ Μ[ΑΜΑΙΑ]. Diademed and draped bust of Julia Mamaea, right. Rev: MALLO COLONIA. Amphilochus standing facing, head left, holding sceptre, offering wreath to the City personification standing, right, holding cornucopia and statuette; between them, Marsyas standing, left, holding wineskin and raising hand; to right, boar, right. RPC 7159. Condition: Fine. Weight: 13.10 g. Diameter: 25.68 mm. Stima 60 EUR. Risultato 65 EUR. apollonia
    1 punto
  42. Ciao Rick Forse sei alle prime armi,con entusiamo ovvio e tante idee un pò miscelate. Io ti direi di partire da un catalogo Gigante o Montenegro,anche di anni addietro. Poi secondo me,dovresti iniziare dalle ciotole dei mercatini,dove trovi monetine circolate a 5O cents! Dopo di che,insieme all' uso del forum,puoi avanzar col tempo e pianificar un qualcosa. Hai quindi il vantaggio di spendere poco ( e ti avanzano anche soldini dal budget) ,ma nello stesso tempo,capire tante cose e,eventualmente scartare certe ipotesi ed attuarne altre. In tutto ciò,ti consiglio anche di mettere nel calderone le vecchie lire(come avevi scritto nel post precedente). All' inizio non puoi giá pensar di chiudere una collezione o svenarsi per "arrivar al budget". Inizia cosí,"poca roba", scarso valore pecuniario e,non pensar molto a quello! Ciao Riccardo
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  43. È questo il punto, caro Numa. Se ci fosse il chiarimento, molta gente perderebbe il suo (umanamente) misero potere ed anzi non potrebbe più giustificare facilmente il suo ruolo e soprattutto il suo stipendio. Potrei fare degli esempi con i quali sto "combattendo" in questi giorni, che non riguardano la numismatica, ma il rapporto fra pubblica amministrazione e soggetti privati, singolo o impresa che siano, ma preferisco non annoiare. Sarò negativo, ma sono da tempo arrivato alla conclusione che non si vuole chiarire, per questo non si fa. Se lo stato d'altra parte avesse una coscienza di costi e benefici, secondo voi potrebbe mai perseguire per anni un disgraziato, colpevole o innocente che sia, per una moneta da cinque euro messa incautamente in vendita o acquistata altrettanto incautamente? Decine di migliaia di euro per indagini, intercettazioni, pedinamenti, tribunali, periti (più o meno improponibili perché assolutamente digiuni della materia), eccetera?
    1 punto
  44. E oggi, fresca fresca, è arrivata la risposta del British Museum: Come volevasi dimostrare, il pezzo NON proviene dal ripostiglio di Cunetio.
    1 punto
  45. Ecco chi era il nostro avversario, contendente, nemico di asta. Eravamo in tre, attenti e motivati e, parafrasando la frase presente sul monumento a El_Alamein, a due "mancò il denaro, non il valore". Perdona il prologo scherzoso... ma è stata un'OCCASIONE persa. Scrivo dal cellulare e chiedo scusa per eventuali errori di battitura e/o per concetti espressi brevemente... Venendo al giorgino: si tratta di una tipologia rara... rarissima. I due esemplari descritti ai n'382 e 383 del CNI fanno riferimento alle descrizioni date date da Promis (1872) e da A. Ceespellani (variante 14, p.113). Nella collezione reale questo giorgino non era quindi presente, almeno fino al momento della pubblicazione del vol.IX del CNI. Non sono da escludere acquisti successivi. Penso e spero che tu abbia scaricato e letto il mio lavoro sulla monetazione bassa di Francesco I. Se vai al pdf nominato "seconda parte"; da pag. 27, al capitolo "Monete anonime attribuibili a Gian Francesco Manfredi" potrai confrontare il ritratto del tuo giorgino con i ritratti analizzati in quel capitolo e penso tutto ti sarà chiaro. Il ritratto in questione è perfettamente paragonabile per motivi e stile (drappeggio del mantello, riccioli della parrucca, stile del ritratto) ai ritratti presenti in questa serie e penso si possa azzardare che quello del giorgini derivi dallo stesso punzone utilizzato per la doppia e per il quarto di ducatone (ma andrebbe analizzato più accuratamente). Per concludere, penso che il tuo giorgino sia uno degli anelli mancanti alla serie collocabile nel 1650 (in virtù della muraiola datata) e ultima emissione curata da Gian Francesco Manfredi prima di essere chiamato a pagare con la vita per le sue malefatte monetarie. Spero vorrai concedermi l'uso delle immagini per una eventuale pubblicazione ad integrazione del mio lavoro in cui, non disponendo di immagini, lo avevo inserito fra le anonime non collocabili...ma non poteva saltar fuori dieci mesi fa?... Un caro saluto Mario
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  46. Moneta importantissima: dà inizio alle guerre civili ed è la prima emessa in aperta illegalità, con il nome di un privato, in aperta sfida al Senato. È una delle monete con maggiore tiratura di tutta la Repubblica. Una tradizione antiquaria fa risalire questa moneta a Mediolanum, ove il proconsole risiedeva quando non era in campagna militare; Cr. la attribuisce a una zecca itinerante; Sear ipotizza che sia stata coniata in Gallia, prima della marcia su Roma, oppure nell'Urbe, monetando il tesoro pubblico abbandonato dai pompeiani; Banti-Simonetti riporta genericamente Gallia Cisalpina; Grueber ipotizza una zecca militare a Milano o Ravenna; Ulrich-Bansa propende per Ravenna. Secondo D. Van Meter (The Hanbook of Roman Imperial Coins) la moneta, coniata nel 49-48 per finanziare l'invasione dell'Italia, l'allegoria si riferirebbe alla salvezza della Repubblica (il serpente), schiacciata da Metello Scipione (la cui gens avevao raffigurato un elefante sulle proprie monete). Generalmente si ritiene che ad essere calpestato sia un dragone; l'elefante africano non alluderebbe solo alla vittoria contro Ariovisto nel 58 (il dragone era lo stendardo dei Germani) ma anche al nome di Cesare, che scoprì l'esistenza nella lingua dei Mauri di una parola omografa che significava elefante. Il Grueber, pur riportando il dragone nella descrizione della moneta, nelle note interpreta il simbolo come un carnyx così come mostrato nel denario contemporaneo di Postumius Albinus Brutus (Cr. 450/1). Generalmente il carnyx viene raffigurato con forma lunga e dritta, terminante poi curvo con testa di cinghiale; nella moneta in questione se in alcuni conî si potrebbe vedere il carnyx in altri per la forma sinuosa e per la testa piccola si ha più l'impressione che sia un serpente, anche per quella forma a puntini che di solito viene utilizzato per identificare un serpente come in un denario contemporaneo della Acilia (Cr. 442/1). Gli autori anglosassoni (Sear, Crawford e Sydenham) indicano "dragon", così come il francese Babelon, che lo ritiene il simbolo dei germani. Altri invece sostengono che si tratti di un serpente che rappresenterebbe, secondo il Riccio, tutti i nemici di Cesare. Da notare come solo a partire dall'800 gli autori hanno cercato di fornire un'interpretazione di questi simboli. Altro problema spinoso, e non di poca importanza, è la datazione. Crawford fa scuola e la maggior parte delle opere edite dopo il suo lavoro ne seguono le tracce. E' uso quindi datare la moneta al 50-49 o 49-48, in concomitanza colla sottomissione della Gallia; il Sear propone invece il 54-51, all'epoca della guerra coi Germani. Gli emblemi religiosi sono raffigurati nella monetazione romana come simboli di incarichi sacerdotali. La brocca ed il lituus sono immagini che rappresentano le funzioni legate a due dei più autorevoli collegia religiosi: i Pontifices e gli Augures. Entrambi assicurano la leggitimità di ogni azione politica, assicurando la salvezza dello stato romano grazie al rispetto del volere divino. Gli emblemi hanno quindi dei precisi riferimenti alla cultura romana dell'augurato e del sacrificio. Agli Augures che hanno il compito di prendere gli auspices, per determinare il favore divino, detentori del lituus; al Pontifex Maximus che esercita il controllo assoluto sui pubblici sacrifici, preparando ad esempio il vino sacro delle libagioni, per assicurare una perfetta aderenza ai dettami liturgici del mos maiorum. Questi simboli instaurano poi un diretto legame tra i riti tradizionali ed il potere politico della magistratura repubblicana. Proprio Cesare ricopre la maggior parte delle cariche religiose (Flamen Dialis nell'87 o 86, Pontifex nel 73, Pontifex Maximus nel 63 ed Augur nel 47). A scopo propagandistico decide di battere monete che richiamino la sfera religiosa e riportino emblemi liturgici, creando un nuovo tipo che focalizzi l'iconografia esclusivamente sugli strumenti simbolo. Questa è intesa a enfatizzare la sua autorità suprema, la funzione delle immagini è, infatti, di rappresentare un potere eccezionale e gli emblemi scelti per questa emissione diventano un'occasione per presentarlo come uno dei tradizionali magistrati repubblicani, con un carisma eccezionale. Al R/ l'elefante, già simbolo scelto dai Metelli (RRC287-288) rappresenta un simbolo di forza inarrestabile, come gli elefanti di Giuba erano stati un ingrediente fondamentale della propaganda di Scipione ed un fattore determinante nel suo esercito. A Tapso Cesare cattura sessanta elefanti, pronti da schierare davanti alla città (B. Afr. 86) e la celeberrima Legio V Alaudae riceve proprio l'elefante come emblema del coraggio in battaglia (App, BCC II, 96). Da Panormo a Tapso, dalla gens dei Metelli a quella Iulia nella persona di Cesare, lo stesso animale è stato simbolo di maestosa potenza che a Tapso diventa prerogativa esclusiva del nuovo signore di Roma
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