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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/29/22 in tutte le aree
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Buonasera a tutti. Che dite... Troveremo falsi d'epoca di Ferdinando II per ogni anno di regno ? Un bel gruppo di Piastre giovanili abilmente falsificate.5 punti
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Se Arka sostiene che non è un falso ha certamente ragione. È quindi soltanto una moneta "malmessa".4 punti
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Mi sono lasciato andare ad una divagazione, ovvero con un bagno chimico ho realizzato un argentatura ad una delle “monete” prima postate. Come prima esperienza la ritengo soddisfacente, bisogna prenderci la mano ed attenzione ai prodotti utilizzati (…AgNO3). Per recuperare l’oro (750/1000) della coniazione mal-riuscita vorrei provare a purificarlo tramite coppellazione, usando le antiche metodologie trovate su un vecchio manuale Hoepli di fine 800….un saluto a tutti2 punti
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Sì, diciamo che il mio discorso voleva soltanto mostrare un esempio limite in cui lo slab può anche impattare negativamente nella fase di vendita di una moneta. Ad ogni modo, se mi è concesso, vorrei mettere un attimo in secondo piano il discorso commerciale (che mi pare sia l’unico per cui lo slab sia stato creato e si sia diffuso così tanto), per concentrarmi invece sul significato più alto del termine “numismatica”. Quest’ultima è la disciplina scientifica che ha per oggetto lo studio della moneta in tutte le sue caratteristiche tecniche e dal punto di vista storico, culturale, sociale ed economico. Ebbene, lo slab è un fattore fortemente limitante in quanto impedisce uno studio completo e a 360 gradi della moneta per i motivi già esposti (visione del bordo e contorno, riscontro del peso, ecc.). Perciò, dal mio punto di vista, lo slab è uno strumento anti-numismatico.2 punti
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Un esemplare di frazione da Metaponto con spiga in rilievo / chicco incuso tra 2 O : definito in didascalia, obolo . Sarà il 1 Ottobre in vendita Artemide Kunstauktionen 24 al n. 43 . Unisco dalla rete, un esemplare simile .2 punti
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In una prossima asta un Lorenzo Tiepolo è slabbato come Iacopo Tiepolo da un esperto (???) di NGC. E gli ignoranti saremmo noi? Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ciao @palanchino, tutto quanto si é detto in questa discussione potrà anche mettere in evidenza il livello di ignoranza di noi italiani in materia di slab e farti sorridere. Meglio per tutti noi, visto che sei un tecnico e quindi un addetto ai lavori, sarebbe stata la spiegazione del tuo punto di vista. Che io non ho capito. Che ne pensi 🙂? ANTONIO2 punti
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Purtroppo non è la prima volta (e nemmeno l'ultima) che divisionali con peso doppio rispetto all'obolo vengono definiti tali: https://www.acsearch.info/search.html?id=8721019 Greek Coins LUCANIA. Metapontion. Obol (Circa 470-440 BC). Obv: Ear of barley with four grains; annulets flanking. Rev: Incuse barley grain; flanked by annulets in relief. Noe 306; HN Italy 1488 (diobol). Condition: Very fine. Weight: 0.83 g. Diameter: 10 mm. https://www.acsearch.info/search.html?id=7709915 LUCANIA, Metapontion. Circa 470-440 BC. AR Obol (8.5mm, 0.78 g, 6h). Ear of barley with four grains; annulets flanking, no ethnic / Incuse barley grain; flanked by annulets in relief. Noe 306; HN Italy 1488 (diobol) . Find patina. VF. From the Judy Day Frink Collection, purchased from Edward J. Waddell, Ltd. https://www.acsearch.info/search.html?id=9242244 Greek Southern Lucania, Metapontion, c. 540-510 BC. AR Obol (10mm, 0.95g, 12h). Barley-ear with six grains. R/ Incuse barley ear with six grains. HNItaly 1469. Near VF2 punti
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Il 'nostro' August Grohs-Fligély, me lo immagino nella sua villa di Raulestraße 1 a Bad Vöslau, a una mezz'ora da Vienna, una cittadina termale frequentata dall'alta borghesia e dalla nobiltà viennese a partire dagli inizi del 1800 e per tutto il primo '900. Si tratta di una costruzione per l'epoca molto moderna e tutt'ora in linea con i canoni estetici e architettonici attuali realizzata nel 1852 e ampliata nel 1878 (qualche anno dopo l'assunzione della gestione di una delle più importanti farmacie viennesi) dal capomastro Anton Kainrath. Abitazione di cui tutt'ora sono conservati i progetti originari: E probabilmente proprio in una stanza di questa abitazione si ritirava a studiare e a ordinare la sua collezione numismatica, dove trovava posto anche questa monetina che ora ospito nella mia collezione: Si tratta di un comune antoniniano di Tacito, zecca di Roma: D\ IMP C M CL TACITVS AVG, busto radiato e drappeggiato a destra. R\ PROVIDENTIA AVG / XXI A (in esergo), la Providentia con in mano bastone e cornucopia. 3,02 gr; 21 mm - RIC 92 Ex Grohs-Fligely 1875 - 1962; Ex Dorotheum 2020; Ex Sebastan Sondermann 2021; Ex Arkeo Numismatique2 punti
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Buoiorno, partecipo a questa discussione con il mio scudo del 1872, una delle mie monete preferite, poiché ha sviluppato una bella patina....2 punti
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Esattamente. La pratica di inscatolare le monete deriva sicuramente dalla modalita’ utilizzata per le figurine del baseball. La figurina, oltre a dover essere periziata e valutata, ha una particolarita’: aumenta esponenzialmente di valore se non ha segni e soprattutto se ha i bordi e gli angoli perfettamente integri. Visto che si tratta ( a differenza di una moneta) di un foglio di carta soggetto al danneggiamento ad ogni contatto, per primi gli stessi collezionisti privati hanno sempre tenuto le figurine importanti ( azzardo fin dagli anni 20 o 30 del 900 ) dentro scatole trasparenti ma necessariamente spesse ( delle piccole teche) per evitare gli urti ai bordi. Le aziende nate per periziarle e valutarle non hanno inventato il metodo di conservazione ma quello di valutazione della figurina ( diverse scale), la quale al termine della valutazione viene appunto riscatolata ( e ci mancherebbe) e sigillata. Il mercato americano della figurina e’, oltre che popolarissimo ( ogni americano medio si e’ fatto periziare una figurina e se non lo ha fatto sicuramente in casa ha una o piu’ figure da lui inscatolate) anche decisamente ricco, imparagonabile a quello della numismatica. E’ quindi assai probabile che l’ americano associ mentalmente il collezionismo di valore all’ inscatolatura e la perizia alla inscatolatura con il punteggio. In sostanza se l’ ogetto collezionato e’ periziato deve poi essere inscatolato. Normale che, commercialmente, per spingere il mercato numismatico, abbiano usato la stessa tecnica: popolare e d’ impatto visivo per loro. Non a caso, come ha fatto notare qualcuno, le aziende che fanno la perizia delle monete negli USA hanno il loro mercato principale nelle figurine.2 punti
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Un pezzo che fa tipologia a se’ è lo scudo di Firenze, da sempre una moneta ricercata e la cui iconografia, soprattutto del diritto, è veramente particolare e non trova riscontri ne’ nella serie precedente dei colli lunghi ne’ in quella successiva del Regno d’Italia. Numerose sono le falsificazioni e per alcune non è affatto facile riconoscere gli originali, che proprio per la particolarità del conio, sovente inducono dubbi loro stessi. Qui uno dei miei due esemplari, quello meno bello (SPL, graffietti e con tracce di pulizia, patina non uniforme al D, colpettini), l’altro (FDC) è in banca.2 punti
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Buongiorno a tutti, la monetazione di Carlo Il di Spagna è quella che meno ho preso in considerazione nel tempo, ma la sto rivalutando. Da qui l'idea di proporre questa discussione che mi piacerebbe diventasse un contenitore/Archivio delle monete presenti nelle nostre collezioni. Come sempre arricchendo la discussione con brevi note storiche che riguardino il periodo e il regnante. Inizio io postando il mio tornese e i miei tre grani che certo non spiccano per bellezza e conservazione. Ma certamente rappresentano il passaggio dalla coniazione al martello a quello al bilanciere. In questa discussione potremo postare sia monete in rame che d'argento ( più avanti posterò il mio Tari'). Ci tengo a precisare che non voglio assolutamente paragonarmi a chi fa veramente divulgazione, non ne ho le basi tantomeno la capacità. Ma nel mio piccolo mi piace condividere e cercare di invogliare alla partecipazione. Sicuramente molto è già scritto, ma magari qualche sfumatura interessante o curiosa la riusciamo a trovare . La fonte delle note storiche è Wikipedia. Carlo II di Spagna (Madrid, 6 novembre 1661 – Madrid, 1º novembre 1700), soprannominato Carlo lo Stregato (Carlos el Hechizado), fu l'ultimo Asburgo di Spagna. Fu re di Spagna e dell'impero d'oltremare di Spagna, Sicilia[1] e Sardegna, duca di Milano, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli, conte palatino di Borgogna e, come Carlo V[2], re di Napoli. Alla morte senza eredi di Carlo II succedette una fase di tensione in Europa, poiché questi aveva indicato nel proprio testamento Filippo d'Angiò (nipote di Luigi XIV di Francia) erede universale, a condizione di non unire la Corona di Spagna ad altre corone europee. Gli Asburgo, casa regnante in Austria e imperatori del Sacro Romano Impero, rivendicavano il diritto alla successione. Ma il rischio di vedere i Borbone sui troni di Spagna e Francia allarmò anche la Gran Bretagna, preoccupata di vedere la Francia impossessarsi delle colonie spagnole. La controversia dinastica condusse alla Guerra di successione spagnola (1702-1714). Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno, apro questa discussione come critica aperta, una sorta di "J'accuse", nei confronti di quella che ritengo una vera e propria piaga che sta progressivamente danneggiando il mondo del collezionismo numismatico. Una moda nata oltreoceano che, ultimamente, sta dilagando in maniera sempre più aggressiva anche qui in Europa. Sto parlando, ovviamente, della mania nel sigillare ermeticamente monete, medaglie e banconote in quelle odiose scatolette di plastica. Dall'antica Grecia ai giorni nostri, la frenesia "slabbatoria", ormai, non conosce più alcun limite. So che questo tema è già stato toccato in diverse occasioni qui sul forum ma gradirei che venisse finalmente affrontato in maniera sistematica. Siccome non è mia intenzione apparire come il classico bigotto reazionario non aperto alle novità, argomenterò le mie critiche mostrando alcune delle maggiori criticità insite in questo sistema malato. Ovviamente, mi concentrerò sulle due principali compagnie di slab-coin (ovvero NGC e PCGS), trascurando realtà emergenti come CCG e GENI. 1. La plastica nasconde meglio i graffi In un momento storico in cui si guarda veramente al capello e in cui un singolo segnetto può spostare il valore di un determinato esemplare anche di diverse migliaia di euro, la plastica impedisce di valutare correttamente tutti i singoli dettagli. Spesso, infatti, non si riesce a capire se gli hairlines che si intravedono sono effettivamente sulla moneta o sulla plastica dello slab. In questi casi, almeno per quel che mi riguarda, non riesco proprio a concedere il beneficio del dubbio. 2. Bordo e contorno non possono essere esaminati Forse si tratta del lato negativo peggiore. Purtroppo, in molti casi la visione del contorno è tutt'altro che secondaria nel valutare un determinato esemplare. Ad esempio, ultimamente mi è capitato di vedere sempre più medaglie napoleoniche sigillate. Ebbene, questo è un problema serio perché impedisce di distinguere gli esemplari coevi dalle riconiazioni postume, nelle quali veniva impressa una sigla e/o un simbolo proprio sul taglio. Ovviamente, il valore economico e il relativo interesse collezionistico si riduce molto nel caso in cui tale punzonatura fosse presente... Altri casi in cui la visione del bordo può rivelarsi determinante per stabilire la genuinità o meno del pezzo sono certamente le monetazioni dell'antica Grecia, Roma repubblicana e imperiale per la presenza o meno di codoli di fusione. Inoltre, nascondendo il bordo, è impossibile valutare la presenza di colpetti più o meno invasivi che, naturalmente, incidono sul valore dell'esemplare. 3. Il peso non è dato da sapere Anche questo dato, essenziale in molti casi, è evidentemente un lusso per gli americani. A volte viene riportato il peso ma, spesso, si tratta semplicemente di un copia-incolla del valore di riferimento presente nel catalogo. 4. Foto di pessima qualità Non so voi, ma a me è capitato diverse volte di essere interessato ad una moneta chiusa in slab (anche perché ormai spopolano). Ovviamente le case d'asta fanno quel che possono nel fotografare siffatte "plasticosità" e, giustamente, riportano quasi sempre il codice per permettere di verificare sul rispettivo sito di coin-grading che tutto sia in regola (dato che girano anche slab contraffatti...). Andando sul sito Internet e cercando la moneta, in certi casi manca proprio la foto ed è riportata solamente la descrizione dell'esemplare. In altri casi, la foto c'è ma è scattata in maniera tale da esaltare la patina sgargiante e non permettere di valutare realmente lo stato di conservazione del pezzo. E così, può capitare che, tra casa d'aste e compagnia di slab, non vi sia una singola foto all'altezza... 5. Il mistero dei punteggi Forse il problema minore per chi valuta le monete per quel che sono, senza basarsi su ciò che dice lo slab. Tuttavia, è evidente che gran parte del successo di queste scatolette derivi dalla fiducia incondizionata che nutrono tante persone (investitori, collezionisti impreparati, ecc.) in giro per il mondo. Così un punto in più o in meno può spostare migliaia di euro anche se, magari, non cambia nulla in concreto. Addirittura, in alcuni casi, mi è capitato di vedere monete con punteggi più bassi messe meglio, almeno dal colpo d'occhio (dato che una valutazione a 360° è impossibile), rispetto ad esemplari con valutazioni migliori. Non entro troppo nel dettaglio di ciò che sta dietro all'attribuzione di tali punteggi, ma ci sarebbe molto da dire tra servizi di re-grading (in cui si spedisce una moneta chiusa con punteggio X e ti ritorna con punteggio uguale o, addirittura, maggiore ma mai inferiore!) e chiara inflazione dei punteggi (tanto che per le napoleoniche, anni fa, il MS65 era il massimo raggiungibile mentre adesso vedo MS66 e MS67 come se piovessero...). Ebbene, queste sono le prime 5 criticità che mi sono venute in mente e che, quasi certamente, non sono le uniche. Mi piacerebbe molto leggere la vostra opinione in merito e, magari, sentire se c'è qualcuno che ama queste scatolette, anche per avere un confronto.1 punto
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La bustina era di PVC, Polivinilcloruro, che soprattutto alla luce del sole ma anche spontaneamente libera piccole quantità di acido cloridrico, che poi reagisce con l'argento ossidandolo e formando sali colorati. L'elastico ha facilitato il contatto tra PVC e argento e nei punti dove toccava l'ossidazione è stata maggiore1 punto
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La resa di "immanis" con "monstrous" è a mio parere discutibile. Anche nel caso in cui l'aggettivo dovesse riferirsi al fiume troverei più calzante "impetuoso", come si legge nella traduzione dell'Eneide di di G. Vergara (1989, p. 195).1 punto
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I tuoi post costituiscono sempre una stimolante occasione di ricerca @VALTERI. Segnalo anche un esemplare prossimamente in asta di gr. 0,36 definito triemiobolo. https://www.sixbid.com/en/artemide-aste/9921/greek-coins/8529440/lot Lot 44. Greek Italy. Southern Lucania, Metapontum. AR Trihemiobol, 470-440 BC. Obv. Ear of barley. Rev. Incuse ear of barley. HN Italy 1489; HGC 1 1086. AR. 0.36 g. 8.00 mm. R. Toned. VF.1 punto
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Credo che in queste opere la componente prezzi sia sempre quella di più rapida obsolescenza e quindi di minore importanza nel corso del tempo, decisamente più rilevanti sono gli aspetti inerenti la classificazione e il comparto immagini, in questi due aspetti i mir dedicati alle monete papali sono notevoli, una classificazione aggiornata con belle foto a colori, sicuramente l'opera di catalogazione più importante per questo settore dai tempi del Muntoni, di assoluta centralità in ogni biblioteca numismatica che ambisca a una certa completezza...1 punto
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Qualche tempo fa ho acquistato dal venditore “Sondermann Numismatics” due monete. Ecco la prima: D/: IMP C VICTORINVS P F AVG: Busto di Vittorino, radiato, drappeggiato e corazzato, a destra. R/: PAX AVG: La Pax stante a sinistra, con un ramoscello nella mano destra e uno scettro trasversale nella sinistra; V/ star nei campi ESERGO: - Questa la seconda: D/ IMP CC VAL DIOCLETIANVS P F AVG: Busto di Diocleziano, radiato, drappeggiato e corazzato, a destra R/ CONCORDIA MILI-TVM: Diocleziano, stante a sinistra in abiti militari, mentre riceve una piccola Vittoria su globo da Giove stante a sinistra appoggiato ad uno scettro; H al centro del rovescio ESERGO/ XXI Si trattava di due esemplari senza particolari pretese di rarità, tutto sommato gradevoli, ma con una particolarità: erano accompagnati dai loro vecchi cartellini di catalogazione. Ed eccoli questi cartellini, piccoli da stare dentro le caselle di un vassoio. Dalla descrizione del venditore, le monete risultavano provenire dalla “Ex Grohs-Fligély collection, 1875-1962”. Quindi le monete facevano parte della collezione di un certo Grosh-Fligèly, nato nel 1875 e morto nel 1962. Per ora fermiamoci qua. Trovo interessanti questi cartellini che fanno trasparire una certa conoscenza della numismatica romana imperiale. Nel cartellino di Diocleziano è indicata la corrispondente classificazione del Cohen (e mi sembra anche correttamente). L'opera del Cohen "The description historique des monnaies frappées sous l'Empire Romain" uscì con il primo volume del 1859 e fu completata nel 1868. Il RIC (The Roman Imperial Coinage) iniziò ad essere pubblicato nel 1923 ed il volume V (che tocca il periodo in cui cadono le due monete) è del 1927. E' probabile che il nostro avesse dimestichezza soprattutto con il Cohen che però, come sappiamo, ha i suoi limiti in quanto ha fonti poco attendibili ed ha una valenza per lo più antiquaria. A maggior ragione per i "gallici" che erano davvero poco conosciuti (su di essi anche il RIC zoppica molto). Alla luce di ciò, interessante che avesse in collezione proprio un Vittorino. Gli perdoniamo, pertanto, sia il lapsus calami (Diocleianus anziché Diocletianus) sia l'errore nella collocazione cronologica di Vittorino. Al di là di tutto ciò, inoltre, anche la qualità delle monete non e' poi male, no? A questo punto la domanda sorge spontanea, come si suol dire: ma chi sarà mai stato questo Grohs-Fligély? Che tipo di collezione era? E’ partita così una mia piccola indagine numismatica senza grosse pretese, ma animata dalla volontà di cercare di capire a chi fossero appartenute le monete prima di finire nelle mie mani. Quindi ho iniziato qualche ricerca ed ecco a cosa sono giunto. La storia comincia dai due fratelli Adolf ed August (nati rispettivamente nel 1808 e 1810) appartenenti alla nobile famiglia austriaca dei Fligély. Dei due il più famoso era August che era un ufficiale, un cartografo ed un feldmaresciallo austriaco. August si era sposato tardi in età ed il suo matrimonio era stato senza figli. Di Adolf sappiamo molto meno, se non che morì di tifo e che, prima di morire, ebbe una figlia di nome Emilie. Tuttavia, allora, ciò che contava nelle famiglie nobili era avere un erede maschio che portasse il nome di famiglia. E questo arrivò quando Emilie sposò un noto farmacista di nome Anton Grohs al quale passò, con solenne dichiarazione, la nobiltà, lo stemma ed il nome dei Fligély. Da allora, la famiglia avrebbe avuto il doppio nome di Grohs-Fligély. Anton Grohs, inizialmente, era stato avviato dalla famiglia al sacerdozio, ma dopo due anni di studio in seminario capì che quella non era la vita che faceva per lui; lui voleva studiare farmacia, campo al quale si era avvicinato grazie alla amicizia con alcuni giovani medici. E così, dopo essersi guadagnato da vivere prima lavorando in una birreria e poi in un conceria, finalmente divenne farmacista lavorando in diverse farmacie di Vienna. Di indole curiosa e animato da spirito innovativo, inventò e allestì preparazioni di gelatina utilizzata per la prodizione di capsule, compresse, confetti e supposte divenendo famoso nel suo campo tanto che, nel 1870, ricevette la concessione per gestire una grossa farmacia di Vienna, l’Apoteke zur Austria in Wahringstrasse 18 e che e’ esistente ancora oggi: Anton ebbe cinque figli, quattro femmine ed un maschio; il maschio era August, nato nel 1875: e’ proprio il nostro collezionista. Con la morte di Anton, la farmacia fu inizialmente gestita insieme da tutti i componenti della famiglia, anche se l’unico farmacista era proprio August, come sembrerebbe testimoniato da questi strani annunci trovati in rete in parte in tedesco (grassetto) ed in parte (credo) in ungherese (sarebbe interessante se qualcuno potesse tradurli bene: io ci ho provato, ma mi sono perso subito): Interessante, in particolare, questo secondo annuncio. Ipotizzo possa indicare una sorta di un preparato galenico brevettato (zäpfchen ho visto che vuol dire “supposte”), ma anche qui sarebbe utile una traduzione ad hoc. Ciò porterebbe August sulla linea del padre Anton, al punto da essere riconosciuto nel 1913 “reale fornitore” degli Asburgo. August Grohs-Fligély e’ morto nel 1962: Quindi abbiamo identificato il collezionista, ma purtroppo non sappiamo molto di più della sua collezione. Ho provato quindi a scrivere a Sondermann. Ecco la sua risposta: Hello, Sorry, I don't have much Information about Grohs-Fligely. He was an Apothecary in Vienna, Austria. His collection was auctioned by Dorotheum in June 2020. That's all I know about him. Best regards, Sebastian Sondermann Quindi la sua collezione è stata venduta all’asta da Dorotheum nel giugno 2020. La sensazione è che la collezione dovesse essere piuttosto cospicua, magari non solo di monete romane. Del resto, la disponibilità economica doveva averla. Ieri ho provato a scrivere a Dorotheum; attendo la risposta; vi terrò aggiornati. Qui finisce questa piccola ricerca. Spero di non avervi annoiato. Io mi sono divertito e, per di più, ho ricostruito alcuni passaggi precedenti delle mie due monete, cosa che rappresenta (a mio avviso) un valore aggiunto per i pezzi in collezione. Infine, abbiamo conosciuto un po' questo farmacista austriaco con la passione per le monete (solo romane?). E voi sapete qualcosa in più su questa collezione? Avete qualche esemplare che ne ha fatto parte? Chiudo con un ringraziamento particolare all'amico e collega Curatore @grigioviola. Un saluto a tutti voi da Stilicho1 punto
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A me invece fa sorridere che ci si continui a fissare sul termine “moda” anziché portare avanti argomenti validi per giustificare i lati positivi degli slab, sempre che ve ne siano. Come al solito, si guarda al dito anziché alla Luna…1 punto
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Stranamente su questo ripostiglio non era mai stata aperta una discussione ad hoc sebbene fosse stato inserito in una lista di famosi ripostigli britannici fatta a suo tempo da @Illyricum65 e consultabile tutt'ora al seguente link: Si tratta di uno dei ripostigli inglesi più famosi per dimensione e spettacolarità d'insieme. Il deposito venne scoperto casualmente l'11 maggio del 1936 a Dorchester, nel Dorset, durante i lavori di ristrutturazione dell'edificio destinato a ospitare per molti anni il supermercato della nota catena britannica Marks and Spencer. L'edificio ha mantenuto la sua destinazione d'uso di supermercato fino al 2020: Poi, causa la crisi e la pandemia, a febbraio 2020 ha chiuso i battenti ed è rimasto in stato di abbandono fino a giugno di quest'anno quando è stato riaperto con una nuova destinazione d'uso: una sala di assistenza per i cittadini bisognosi locali. Ma torniamo al nostro ripostiglio che agli occhi dei lavoratori impiegati nell'area nel '36 si presentò in questa spettacolare forma: un insieme di ben 22.121 monete suddivise in tre differenti contenitori: - una brocca in bronzo a un solo manico - un ampio catino di bronzo - forziere di legno, conservato solo in parte, con delle borchie e lastre bronzee di chiusura Purtroppo nel breve periodo intercorso tra il rinvenimento e la comunicazione alle autorità della scoperta, un cospicuo gruzzolo di monete scomparvero molto probabilmente per mano degli operai presenti nel cantiere che le dispersero immediatamente nel mercato. Al British Museum per lo studio, la pulizia e l'identificazione arrivarono infatti 20.748 esemplari suddivisi in 16 denari e 20.732 antoniniani. Le monete contenute nel deposito sono state emesse in un periodo relativamente limitato di tempo compreso tra il 215 e il 257 d.C. (data di coniazione della più antica e più recente moneta) a nome di questi imperatori: Il termine ultimo del 257 non corrisponde ovviamente alla data esatta di chiusura del deposito che va spostata in avanti ragionevolmente di un paio d'anni. Una particolarità che emerge a una prima occhiata è la presenza di ben 25 denari "overstrikes" ovvero riutilizzati per battere antoniniani, il tutto con conii ufficiali (conferma derivata dalla presenza di die links) e quindi in ambito di operazioni ufficiali all'interno della zecca. L'insieme presenta relativamente poche rarità, da sottolineare due esemplari di Tranquillina e due di Cornelia Supera di cui il presente pezzo è oggi conservato al British: Dallo studio del ripostiglio fatto da Mattingly e pubblicato su Numismatic Chronicle qualche tempo dopo la scoperta, emerge una notevole presenza di die links (legami di conio) tra gli esemplari rinvenuti che, accompagnata a una generale alta conservazione di tutto l'insieme e in particolar modo anche degli esemplari più "antichi", fa pensare non tanto a un deposito costituito sottraendo negli anni esemplari dal flusso circolante, quanto piuttosto a un deposito formato dall'accantonamento di grossi blocchi di monete tenuti da parte subito dopo (o comunque relativamente poco tempo dopo) esser state coniate. E' singolare inoltre come gli esemplari di Gordiano III, Filippo I e Traiano Decio siano stati accantonati in quantitativi ingenti in tempi relativamente brevi: - 8.892 esemplari per Gordiano III in poco meno di 6 anni - 6990 esemplari per Filippo I in circa 5 anni e mezzo - 2300 esemplari per Traiano Decio in poco meno di 2 anni Mentre gli esemplari attribuiti a Valeriano e Gallieno (che sostanzialmente rappresentano il periodo di chiusura del ripostiglio) siano stati messi da parte in misura nettamente inferiore: solamente 858 esemplari che coprono un arco temporale di quasi 4 anni. Dall'analisi di tutti questi dati Mattingly afferma che questo ripostiglio non ha le caratteristiche di un deposito privato di accantonamento di risparmi perché troppo ingente né ha una destinazione d'uso di natura militare (ad es. pagamento delle truppe) perché nella zona della città romana di Dorchester non sono noti fortilizi o stanziamenti militari di una certa importanza negli anni di formazione del deposito. L'elevata qualità dei pezzi, la presenza massiva di legami di conio e una marcata preferenza per una moneta con un maggior contenuto di fino rispetto agli ultimi antoniniani di Valeriano e Gallieno, fanno propendere Mattingly a ritenere l'accantonamento opera di qualche banchiere locale o conduttore di istituzione analoga, a cui a un certo punto è successo qualcosa che gli ha impedito il recupero dell'ingente gruzzolo di monete. Chissà se è questa la vera origine del deposito, resta il fatto che si tratta di uno dei più noti e importanti ripostigli inglesi e gode anche oggi, nonostante la scoperta negli anni successivi dei depositi di Cunetio e Normanby, di grande fama e fascino. Nel corso degli anni sono riuscito a inserire in collezione tre pezzi da questo ripostiglio che ora vi presento: 1) GORDIANO III - Fortuna Redvx Antoniniano, zecca di Roma D\ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG R\ FORTVNA REDVX RIC IV 144 Ex M. Wallser (cartellino originale); Ex Dorchester Hoard 1936 D 2) GORDIANO III - Virtvti Avgvsti Antoniniano, zecca di Roma D\ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG R\ VIRTVTI AVGVSTI RIC IV 95 Ex Gert Boersema; Ex CNG Keystone Auction n. 6/2022; Ex KEn Bressett Collection; Ex Joe Powers 1950; Ex Dorchester Hoard 1936 3) TRAIANO DECIO - Abundantia Antoniniano, zecca di Roma D\ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG R\ ABVNDANTIA AVG RIC IV 10b Ex Andie Paul, Ex Old English collection '60-'80 (cartellino originale), Ex Dorchester Hoard 1936 Termina qui questo mia breve discussione su questo importante ripostiglio, per chi volesse approfondire: Mattingly, Harold. “THE GREAT DORCHESTER HOARD OF 1936.” The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society, vol. 19, no. 73, 1939, pp. 21–61. JSTOR, http://www.jstor.org/stable/42663394.1 punto
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Ero già daccordo con l'amico Alain al pensiero che fosse una contraffazione, bisognerebbe vedere, se non è qualcosa d'Orange, cercare nelle zecche Emjlisne e Lombarde se qualcosa potrebbe assomigliare.. Comunque sua i gigli che il retro sono molto simili ai liard d'Orange...1 punto
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Concordo con @alainrib sul fatto che sia più probabilmente da riferire al principato d'Orange, visti i 3 gigli che sono "pseudo-gigli" (manca la parte alla base, questi finiscono in una punta) e vista l'assenza del cerchio sia al diritto che al rovescio (anche se ci sono pure monete di Dombes prive del cerchio). Tipo queste: https://www.acsearch.info/search.html?id=9507268, https://www.acsearch.info/search.html?id=9507270 Se si trattasse di una moneta di Maurizio di Nassau, principe d'Orange, la legenda del diritto (anche se credo ci siano delle varianti) sarebbe MAVRITIVS. D. G. PRIN. Quindi diversa da quella visibile sulla moneta di Alainrib, che credo abbia ragione anche quando ipotizza che sia un'imitazione. La scritta sembrerebbe portare effettivamente al Monferrato, ma francamente non ho idea se sia corretta, come ipotesi.1 punto
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Non sono esperto ma in spl ho visto esemplari a meno di 300 euro, in bel bb sui 180, il tuo ha il dritto messo male, il rovescio leggibile B/qMB direi che 20/30 euro forse li vale, poi non so se come falso possa risultare più interessante. Si è classificata NC.1 punto
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Si, in effetti la ninfa Aretusa protettrice di Paterno' ha qualcosa di strano.1 punto
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Qui un buon esempio: basta tralasciare qualcosa ed una frase compiuta di @Arka cambia senso. Più antica di "antichissima"? Anticherrima?1 punto
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Riguardo al Pisone con il trofeo dietro la testa di Apollo, l’unico esemplare passato per le aste che ho trovato in rete è questo dell’Heritage che ha raggiunto un hammer di 204 USD. Heritage Auctions, Inc., Auction 232042, lot 63146, 14.10.2020 Ancients Roman Republic L. Calpurnius Piso Frugi (90 BC). AR denarius (19mm, 7h). NGC Choice VF. Rome. Laureate head of Apollo right; trophy behind / L•PISO•FRVGI, horseman riding to right carrying palm; CIII below. Crawford 340/1. Sydenham 665. Calpurnia 11. HID05401242017© 2020 Heritage Auctions | All Rights Reserved. apollonia1 punto
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Buongiorno...questo insetto ha delle bande nere, delle volte più distanziate, altre più vicine, che ne caratterizzano il dorso, che non sono altro che il cibo che sta digerendo, quel 38 è una pura casualità, casualita avvenuta nel tratto digerente di quel moscerino, perche non è una zanzara se si tratta di un cricotopus. La digestione ha fatto 38 tutto lì. Saluti. Cristiano. P.s. non sono entomologo ma solo appassionato di insetti e simili...la vedo così.1 punto
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La parte finale della conferenza è visibile qui1 punto
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visto che la chiamata è dura solo un 'ora sto registrando la seconda parte e proverò a caricarla su youtube domani1 punto
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Ciao, Rispondo ovviamente x me in quanto ritengo che la risposta a questa domanda è strettamente individuale..... Non credo che esista uno "Standard" per impostare la propria collezione, anche nelle grandi raccolte del passato abbiamo visto come i collezionisti abbiano in qualche modo "personalizzato" la propria raccolta: Penso ad "Alma Roma" 2000 da Varesi dove non c'era l'oro, alla Nac 81 ex. DE FALCO di solo testoni, collezioni di solo Papi della Famiglia Medici, altre collezioni solo della Zecca di Roma piuttosto che quella di Bologna, conosco moltissimi collezionisti che iniziano da Martino V, altri che non collezionano dopo l'800......ed infine come me che cerco solo le monete dei Camerlenghi...... Daniele1 punto
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Veramente? Cioè tu hai fatto così? Da bambino hai letto letto letto letto, poi sei diventato adolescente e ti sei fatto un "piano progettuale"? Ma dai! Se fosse così credo che non esisterebbero collezionisti e appassionati! Ti dico come è andata con me: da bambino mettevo via gli spiccioli rimasti dalle vacanze in famiglia, poi ho incominciato a frequentare il Cordusio la domenica mattina, infine, e solo x ultimo, ho cominciato a leggere. Quanto al piano progettuale, mi manca ancora adesso...1 punto
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Ciao Fidati,la numismatica non è in declino,visto la grande richiesta. Semmai in declino sono i comportamenti di alcuni che vendono,che danno una "nomina" brutta alla numismatica,gonfiando spudoratamente conservazioni e prezzi. Il mercatino,di pe se,è stato sempre insidioso,molto. Sia per le riproduzioni,sia per fregature in ogni senso. Puoi trovare gente del settore,antiquari che non sanno un tubo delle monete,o furboni. Sta a noi stare attenti e fare sempre la proposta al ribasso. Come dici tu,un bb comune dell' aquilino,può esser mai 15€, per giunta " perchè sei tu"? Quindi ci dobbiamo un pò smaliziare e,quando sentiamo queste frasi da "campione",dobbiamo avere il rispetto di noi stessi e salutare! Questa è la realtá. Te lo dice uno che col mercatino ci fa l' amor🤣 La numismatica è vivissima e proprio per questo "svolazzano nei cieli certi avvoltoi." Occhio Saluti1 punto
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Ma vale altrettanto per tutte le monete coniate a mano. E nel caso della zecca di Venezia si arriva fino al 1797. # Liberiamo le monete Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buonasera a tutti, @gennydbmoney bello il tornese del 1677. Interessanti le note relative a Carlo II. Una vita non facile la sua. Stasera posto il mio unico Argento di Carlo II . Un Tari del 1694. Un anno nefasto per Napoli e parte del meridione, cercando qualche notizia sono stato attratto da quello che vado a riportare. Fonte Wikipedia e ISTITUTO NAZIONALE DI GEOGRAFIA E VULCANOLOGIA. I paesi menzionati sono gli stessi del Terremoto del 1980 che ben 300 anni prima hanno subito la stessa sorte. Il terremoto dell'Irpinia e Basilicata del 1694 colpì gran parte dell'Italia meridionale: circa 9.500 km² tra le province di Avellino e Potenza. Tra i comuni più colpiti vi furono Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Conza della Campania, Muro Lucano, San Fele, Calitri, Bisaccia e Picerno. Il sisma di magnitudo 6,87 si verificò alle ore 18:45 dell'8 settembre 1694, e durò circa un minuto causando circa 6.000 morti. A Napoli si verificò anche uno tsunami. Le ricerche archivistiche A partire dai primi anni 1990, per migliorare le conoscenze su questo evento, sono state condotte approfondite ricerche sulle fonti archivistiche, che hanno consentito di integrare e precisare notevolmente le informazioni sugli effetti subiti dalle località dell’area colpita e di ricostruire il quadro dell’impatto che il terremoto ebbe sulle popolazioni. Dallo spoglio della documentazione amministrativa conservata all’Archivio di Stato di Napoli non sono emerse le relazioni sui danni inviate dalle autorità periferiche (presidi e percettori provinciali) al governo centrale. Probabilmente tale documentazione è andata perduta o dispersa nelle distruzioni belliche subite dall’archivio napoletano. Tale grave lacuna è stata in parte compensata dalla documentazione reperita in Spagna all’Archivo General de Simancas che, insieme alla corrispondenza intercorsa tra il viceré di Napoli, Francisco de Benavides conte di Santisteban, e il re di Spagna, Carlo II d’Asburgo, conserva copie delle relazioni inviate a Napoli dai presidi delle Udienze di Principato Ultra, Principato Citra, Basilicata e Capitanata corrispondenti all’incirca alle attuali province di Avellino, Salerno, Potenza e Foggia. Saluti Alberto1 punto
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Riapro questa discussione per postare il mio piccolo acquisto pomeridiano. Lotto 406 Asta Maison Pruvost Numismatique 25/9/2022 Venise, Palma Nova, Siège de 1814 par les autrichiens, 50 Centimes, Av. MONta. D'ASSEo. PALMA, Couronne, 1814, Rv. NAPOLEONE IMPe. E RE / CENT 50, Cuivre, SUP. 12.35 g. 28 mm, KM 2 MIR1/R2 - Pag.281, Superbe exemplaire à la patine marron uniforme. Rare qualité! Monnaie de siège de la fin de l'Empire Français. Certainement l'un des plus bel exemplaire connu en cuivre. Ex. Burgan Numismatique Maison Florange, vente du 15 janvier 2021, lot 531.1 punto
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l'incisione del dritto di 1 lira 1860 è quella che mi ha sempre affascinato più di tutte le altre.. direi una delle mie preferite1 punto
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Sono ancora in attesa di una risposta...ho chiesto qualche info dettagliata e se fosse trattabile il prezzo. A quanto pare dovrò acquistare un set di cacciaviti o una motosega per aver l'attenzione del venditore.1 punto
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Come molti sanno combatto da anni la pratica di inscatolare le monete. Capisco la strategia commerciale, ma non condivido quella numismatica. @lorluke ha già toccato molte delle criticità dello slab. Il peso nella monetazione medievale è fondamentale, anche per motivi di studio. Sempre nelle medievali sono importanti i punzoni e attraverso la plastica è impossibile individuarli bene. Infine, ma è pure un argomento importante, a volte vengono sigillate monete false. Questo è dovuto al fatto che è impossibile conoscere tutte le monete e le loro criticità. E, a tal proposito, le società che slabbano garantiscono lo stato di conservazione, ma non l'autenticità. Così si rischia di avere un falso, ma MS65... #Liberiamo le monete Arka Diligite iustitiam1 punto
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Da: https://ia903207.us.archive.org/24/items/in.ernet.dli.2015.283556/2015.283556.The-Numismatic.pdf1 punto
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