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  1. LOBU

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/01/22 in tutte le aree

  1. Questa discussione è cominciata con un messaggio che nasconde in realtà temi diversi. Di discussioni Sul futuro della numismatica (e del collezionismo) e sul rapporto tra giovani e collezionismo il forum è pieno. Mi limito al discorso mercatino. Giornata di oggi nella mia città: Bottino ricco! Un po' di ciotola senza pretese (lire turche, dinari jugoslavi degli anni '80, Finlandia...), un atlante del 1880, qualche documento di fine Settecento con conteggi valutari e due belle (per quanto rovinate) banconote che ancora mi mancavano. Non lo so se i mercatini sono alla fine. Non credo, per la verità. Pensiamo sia sempre tutto alla fine. Crediamo che la storia finisca con noi. E invece todo cambia, panta rei... a volte in peggio a volte in meglio. Ha ragione l'ottimo @caravelle82. I mercatini sono sempre un terno al lotto. Ieri così così, oggi bene, domani male. Il mercatino è il luogo dove si può parlare e contrattare (a differenza delle fredde e morte compravendite online). Posso dire di avere un buon rapporto con i banchettari. Tra loro ci sono collezionisti coscienti e antiquari che non sanno nulla di numismatica. A questi ultimi, quando mi propongono prezzi folli, io rispondo dicendo la verità: "Il collezionista numismatico sono io, non tu. Guarda il catalogo... Guarda la Baia... Guarda il prezzo di borsa dell'argento... Per questi 10 Mark delle olimpiadi del '72 io (come qualunque altro collezionista avveduto) posso offrirti min tot, max TOT. Spesso a tali antiquari io offro qualcosa in più rispetto ai prezzi normali (se la cosa vale 7-8 € io gli offro 10 e va bene così). Se questo è lo scotto per mantenere in vita un mercatino sotto casa (spese di viaggio: 0 €), io pago volentieri tale scotto. Chiaro che deve esserci confidenza e fiducia tra le parti. Io ho la fiducia di venditori che mi permettono di pagare a rate. D'altronde quando mi vendono 1 bella besa somala a 15 € sottostimandola sono io il primo a offrirgliene 20 tondi). Nel mese di agosto ho acquistato sempre al mercatino di vicinato un semplice 2 lire di Pio IX presso il banchetto del numismatico competente: "L'ho messo a 48 ma posso arrivare a 40 € per te." E io: "Scusami, ma perché un prezzo così alto?" Si è scoperto che per suo errore aveva sovrastimato il pezzo (tra 2000 monete può capitare un abbaglio). È sceso quindi sensibilmente. Praticamente lui stesso lo aveva acquisito a un prezzo esagerato in considerazione di una rivendita. Alla fine ho acquistato la moneta. Lui si è più o meno rifatto del prezzo di acquisto annullando qualunque suo guadagno, io l'ho pagato un pochino di più di quanto usuale, tutti e due contenti (lui un po' meno, visto l'errore imputabile solo a lui)... e il mercatino vive ancora. L'analisi di @azaad è interessante, ma non aggiungo altro, visto che non frequento generalmente convegni di vendita, essendo lontano dalle medie/grandi città. Il mercatino è anzi per me collegamento tra provincia numismatica e centro numismatico. Le banconote marinare in foto vengono da Riccione appena passato. Chiaramente, se la propria passione è nel frattempo diventata molto specialistica, il mercatino comincerà a diventare inadeguato. L'amico @ART lo scriveva qualche tempo fa. In quei casi serve l'asta specializzata. E allora sì che è comoda l'asta online. Preferisco anch'io comprare di persona, ma senza vendite online non sarei dove sono ora, collezionisticamente parlando.
    3 punti
  2. In questa discussione si è venuta a creare una carrellata di veri e propri pezzi di storia napoletana, i falsi in oggetto sono stati realizzati per circolare a differenza delle patacche, create per ingannare i collezionisti.
    3 punti
  3. Io ho vissuto un po' tutte le fasi e modalità collezionistiche, ho cominciato presto, da bimbo di nove anni, con la cartamoneta, fu un colpo di fulmine, ricordo ancora il giorno, ero in gita vacanziera a Venezia con mio padre, mentre si passeggiava vidi una curiosa vetrina piena di banconote di ogni paese, mi apparve come uno spettacolo magico, tutti quei colori, figure, scritture strane, rimasi in uno stato di trance col naso azzeccato alla vetrina per alcuni minuti finchè mio padre ebbe pietà di me e mi chiese: vuoi entrare e vederle meglio? Ecco, da quel momento entrai in quel mondo e non ne sono più uscito, ma ho cambiato tante volte oggetti e modalità del collezionare, non sono mai riuscito a rispettare piani e programmi, è tutto troppo bello e interessante per indugiarci troppo a lungo, così dalla cartamoneta passai alle monete borboniche al secondo anno di liceo, ricordo ancora la mia prima piastra del 1857, bella patina bruna e uniforme, pagata 150.000 L. e presa da un listino di un commerciante pubblicato su Cronaca Numismatica, la mia unica "bibbia" monetaria del tempo, poi mi dissi perchè solo le borboniche? Pure le vicereali e le medievali sono interessanti e mi arraffai un bel mezzo ducato di Filippo II seguito da un saluto di Carlo II d'Angiò, poi scendendo lungo la scala del tempo arrivai alla Neapolis greca, potevo mai rimanere indifferente davanti a quei bei didrammi con la bella Partenope e il misterioso toro androprosopo o alle frazioni di bronzo con splendida patina verde smeraldo? Non si poteva e quindi vai con le greche, ma se andavo con le greche perchè non con le romane, mi accorsi che erano gnocche pure quelle, soprattutto quelle imperiali, con quei bei ritratti, veniva voglia di mettere assieme una bella galleria di ritratti degli imperatori, e quindi vai pure con la ritrattistica imperiale, nel frattempo ero diventato un po' più grandicello, andavo all'università e facevo diversi esami storici, uno di questi era storia bizantina, mi ingrippai pesantemente, volevo sapere, capire, conoscere tutto, vita, morte e miracoli del bizantume e ovviamente potevo mai esimermi dall'ambito monetoso? Niente affatto, e vai pure con le monete bizantine, a cui seguirono nel giro di qualche anno quelle islamiche, ma è normale, se si studia Bisanzio, ci si imbatte negli arabi e nei turchi e nelle loro bislacche quanto affascinanti monete, e io non resistevo, quindi si va per lidi esotici tra dinar e dirham... non avevo una collezione ma uno zoo numismatico, di tutto di più 😅😁... tuttavia devo dire che anche in quella fase di collezionismo onnivoro compulsivo e selvaggio, non trascuravo affatto i libri, anzi nel corso degli anni proprio i libri di numismatica e storia monetaria finirono per assorbire sempre più il mio interesse finchè non decisi di dedicare loro la maggior parte delle energie mentali e tascali, ma è stato un punto di arrivo, dopo due decadi di collezionismo totale mi ero un po' saturato, sentivo il bisogno di procedere diversamente, non più seguendo il puro piacere o interesse del momento, ma ragionando su cosa volevo davvero creare, avevo ormai abbastanza esperienza da capire meglio almeno questo, cosa mi appagava di più, e a me appaga tanto saperne e conoscerne di più, il dietro le quinte di ogni moneta, dalla sua creazione alla sua funzione, perchè, quando, quanto e come era coniata, circolava, era spesa, tesaurizzata, rifusa e via di seguito, e questo sapere lo trovavo solo in certi libri, potevo creare una biblioteca specializzata, importante, che soddisfacesse tutte queste mie curiosità su tante monete e così iniziai questo nuovo percorso, un po' più ordinato e regolare, ma sempre divertente, forse ancora di più perchè fondato su una consapevolezza maggiore... questo per dire che il modo di collezionare è un percorso davvero esclusivamente personale, ha un po' dell'autoanalisi, del conoscere sè stessi anche attraverso questo ambito, apparentemente trascurabile e di poca importanza nelle cose del mondo, ma comunque efficace e indicativo per chi sceglie di seguirlo, non ci sono modalità valide per tutti, ognuno ha la propria, che può essere modificata nel corso del viaggio, l'importante alla fine è divertirsi...
    3 punti
  4. Ciao a tutti, con grande rammarico devo annunciarvi che non tutto ciò che si legge in rete è vero! Ma neanche del tutto falso, come i miei ultimi post "gomblottisti" su insetti e regine che ho postato qui. È stato uno sfogo, dopo aver letto - anche qui sul forum - notizie su temi attuali del tutto false o mezze vere, riprese da siti non proprio "canonici", per voler sostenere una cosa o l'altra. È stato un tentativo, per sensibilizzarci tutti ad essere cauti, di chiedersi sempre se non ci siano altri altri scopi quando si legge qualcosa e (per rimanere in campo numismatico) di osservare anche l'altro lato della medaglia. ===================== Inizio con il vicino spione elvetico, questa è facile: è un falso, un fotomontaggio di alcune immagini tutte disponibili in rete: https://www.laregione.ch/svizzera/svizzera/1606395/confederazione-bufala-vicino-svizzera-campagna Chissà mai chi l'avrà creata questa immagine? Con quale scopo? Mah... comunque io un ideuzza c'è la avrei =================== La regina è più complicata: qui @Vietmimin ha fatto subito centro: "Bastano due minuti per trovare sul web l’origine di questo film dei fratelli Lumiere, girato nel 1899/1900 da Gabriel Veyre: https://english.factcrescendo.com/2022/09/10/video-shared-claiming-queen-elizabeth-ii-throwing-food-to-africans/amp/ La moglie e la figlia di Paul Doumer, governatore generale dell’Indocina e futuro presidente della Francia, davanti ad un tempio annamita (Vietnam) gettano monete a dei bambini. L’immagine rimane molto disturbante ma nella fattispecie, si riferisce al passato coloniale francese." Ecco, qui c'è una storia falsa montata fu fatti reali, non è un FAKE, è disinformazione. Di nuovo: chissà mai chi avrà inventato questa cosa? Con quale scopo? Mah... comunque io un ideuzza anche qui c'è la avrei =================== Poi quella più stramba, il gomblotto con la "zanzara chippata" (anche se sappiamo che non è una zanzara, come dice @Asclepia) in effetti sembra essere un Euceraphis punctipennis (non un cricotopus, come io ho erroneamente postato) insetto forse ai molti poco conosciuto ma ben documentato, se si interpreta la macchia sul dorso con dei numeri non è "scotoma" - come diceva @Brynner, ma pareidolia. Mi permetto di fare un appunto sul commento #3 di Brynner dove sinteticamente riassume il concetto con "caxxata": qui ha ragione solo su di un lato della medaglia di cui sopra, l'altro lato sarebbe stato dire che è un https://alchetron.com/Euceraphis-punctipennis anche senza ricercare il fatto che - con la tecnica attuale - un chip e la sua fonte di energia su di una zanzara, farebbero fare alla poveretta la fine che fanno quelle che volano nelle trappole elettriche: "ZZZAAAPPP!" Qui la fonte dell'immagine in questione https://exk.kz/news/141742/pronumierovannyie-briushki-moshiek-vzbudorazhili-fantaziiu-kazakhstantsiev L'articolo non chiarisce bene cosa sia l'insetto, ma almeno un esperto di tecnologia dice la sua, spiegando che non è ancora possibile sviluppare un "chip di monitoraggio" così piccolo per una "zanzara". =================== La lista dei ringraziamenti va @Vietmimin, @ART, @Brynner, @Asclepia @Guysimpsons @Scudo1901 @caravelle82 @FFF e mi scuso se ho dimenticato qualcuno. Devo poi dire, che mi sono sorpreso - ed anche un po' deluso - che nessuno mi ha contattato per verificare la mia sanitá mentale. Servus, Njk =================== Qui i link delle discussioni in qestione:
    2 punti
  5. La prossima Asta Artemide (LVIII 5-65 novembre 2022) presenta una moneta che per me è un sogno irrealizzabile: un follis da XL nummi di Teodato (lotto 568). Per me in assoluto la più bella moneta dell'alto medioevo che rivaleggia sicuramente con le più belle monete del basso impero oltre ad essere il pezzo più interessante e più innovativo di tutto il panorama della monetazione gota in Italia. L'ultimo ritratto con caratteri fisiognomici in Occidente (busto con mantello riccamente ornato, con “Spangenkappe” e croce pettorale), come ricorda Arslan, ed il primo che, a seguito del deterioramento dei rapporti con la componente romana del regno gotico (cfr Boezio e Cassiodoro eliminati), con il partito filoimperiale (v. questione Amalasunta) e, ultimo ma non ultimo, con l'impero, rompe con la linea di rappresentare l'imperatore al diritto come fonte prima ed unica del diritto ostrogoto di regnare su territori formalmente imperiali. Per me inarrivabile spero che qualcuno riesca a portarlo a casa e che resti (o torni) in Italia. So che di questa moneta se n'è già parlato quindi non mi dilungo. Scheda dell'asta: Ostrogothic Italy. Theodahad (534-536). AE 40 Nummi-Follis, Rome mint. Obv. DN THEO-DΛHΛTVS REX. Helmeted and mantled bust right. Rev. VICTOR[IA] PRINCIPVM SC. Victory standing right on prow, holding wreath and palm frond. COI 89b; MIB 81; MEC 1, 141. AE. 9.43 g. 24.50 mm. RR. An outstanding example of this very rare and fascinating issue. Superb deep emerald green patina. About EF. Whereas Theoderic was scrupulous in maintaining a show of deference to Constantinople in his coinage, Theodahad brazenly introduced his own portrait to the coinage. As Grierson, p. 11, says ‘these folles are the most impressive coins issued by any Germanic ruler of the fifth or sixth centuries.’ (Triton XXIII, 2020, lot 994 note).
    2 punti
  6. Ho letto un articolo interessante sulla storia del secondo dopoguerra degli amici Sammarinesi: Quando San Marino rischiò la guerra civile 65 anni fa la piccola repubblica era l'unica in Europa governata dai comunisti, finché sfiorando lo scontro armato i democristiani appoggiati dall'Italia presero il potere Sessantacinque anni fa, nella piccola Repubblica di San Marino, a pochi chilometri da Rimini e Riccione, accadde un episodio della Guerra fredda poco conosciuto e poco raccontato. Viene ricordato come la crisi di Rovereta, o i fatti di Rovereta: San Marino rischiò la guerra civile, con comunisti e socialisti da una parte, appoggiati dai partiti omologhi italiani, e democristiani dall’altra, appoggiati dal governo italiano oltre che dal partito di maggioranza, la Democrazia Cristiana, allora guidata da Amintore Fanfani. La Guerra fredda fu la contrapposizione permanente tra paesi comunisti dell’Est Europa, guidati dall’Unione Sovietica, e quelli occidentali appartenenti all’Alleanza Atlantica, capeggiati dagli Stati Uniti. Fu un confronto duro e teso, che rischiò di diventare guerra aperta e combattuta, e nucleare. Quella situazione di tensione perenne, la corsa agli armamenti sempre più potenti e soprattutto la collocazione politico-strategica dei vari paesi, contraddistinse la storia d’Europa e del mondo dal secondo dopoguerra fino alla caduta del muro di Berlino, nel 1989. Questa situazione coinvolse anche San Marino, il piccolo stato indipendente al confine tra Emilia-Romagna e Marche, che negli anni Cinquanta era l’unico paese a guida comunista dell’Europa occidentale. Un piccolo puntino rosso in mezzo a un continente totalmente schierato con gli Stati Uniti. Prima di arrivare però ai fatti di Rovereta, che avvennero tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1957, bisogna spiegare come funziona la Serenissima Repubblica di San Marino. A guidare il paese sono due Capitani Reggenti, l’Eccellentissima Reggenza, in pratica due capi di stato che rimangono in carica pochissimo, solo sei mesi. Vengono eletti il 1° aprile e il 1° ottobre, due volte all’anno. A eleggerli è il Consiglio Grande e Generale, cioè il parlamento di San Marino, composto da 60 membri. Il sistema è multipartitico e i partiti hanno sempre rispecchiato, in piccolo, quelli italiani. Il governo è costituito dal Congresso di Stato: 10 ministri che guidano i vari settori dell’amministrazione pubblica. Sono nominati dai Capitani Reggenti su indicazione del Consiglio Grande e Generale. La storia politica di San Marino nel Novecento ha molto ricalcato quella dell’Italia. Anche San Marino ebbe il suo periodo fascista. Il Partito Fascista Sammarinese (PFS) andò al potere il 1° ottobre 1922, poche settimane prima di quanto avvenne in Italia, e cadde tre giorni dopo quello italiano: il 28 luglio 1943 una grande manifestazione antifascista indusse il PFS a lasciare il potere. Quando in Italia nacque la Repubblica Sociale Italiana a Salò, anche a San Marino i fascisti tentarono di formare una repubblica fascista, il Fascio Repubblicano di San Marino. Nel settembre del 1944 gli inglesi occuparono per qualche mese la repubblica che durante la guerra era rimasta sempre neutrale, anche se governata dal partito fascista. Il nuovo partito fascista venne sciolto e 50 dirigenti e membri vennero processati. Nel 1945 ci furono le elezioni e fu allora che la repubblica prese una strada diversa da quella italiana. Le elezioni furono vinte in maniera schiacciante dal Partito Comunista sammarinese e dal Partito Socialista sammarinese che insieme ottennero il 65% dei voti, battendo la coalizione guidata dal Partito Cristiano Democratico sammarinese. Da allora il blocco di sinistra vinse ogni elezione per i dieci anni successivi, una anomalia nel contesto europeo. Il governo italiano, a guida democristiana, non apprezzava la politica sammarinese e non faceva nulla per nasconderlo. Nel 1955, durante il governo del democristiano Mario Scelba, venne istituito un blocco della polizia italiana ai confini con San Marino per impedire ai cittadini italiani di andare a giocare al casinò, da poco aperto nella Serenissima Repubblica. San Marino era però comunque un paese occidentale, con importanti politiche sociali progressiste ma con un’economia di tipo capitalista. Nel 1956 le cose iniziarono a cambiare. I rapporti con l’Unione Sovietica divennero intensi e ufficiali tanto che l’URSS aprì a San Marino un’ambasciata dandole grande rilevanza. Il partito comunista, che guidava il governo, preparò un programma di cambiamenti strutturali che prevedeva la riforma delle istituzioni, la stesura di una costituzione scritta, che San Marino non aveva, e soprattutto uno sviluppo dell’economia in senso collettivistico. Il governo italiano fece forti pressioni, soprattutto sul Partito Socialista Sammarinese, perché le riforme non venissero approvate: nel 1957 una fazione contraria all’alleanza con i comunisti si staccò e fondò il Partito Socialista Indipendente Sammarinese. I consiglieri che abbandonarono la maggioranza furono cinque. A quel punto la situazione era di parità perfetta: 30 parlamentari del blocco di sinistra e 30 del blocco centrista. Il giorno prima dell’elezione dei due Capitani Reggenti, che sarebbero stati in carica dal 1° ottobre fino a marzo, un consigliere, Attilio Giannini detto Piciulà, lasciò il Partito Socialista Sammarinese e aderì agli scissionisti spostando la maggioranza dei consiglieri a favore del blocco di centro. I due partiti di sinistra reagirono depositando la lettera di dimissioni di tutti i consiglieri della vecchia maggioranza, compresi quelli che si erano spostati nella compagine centrista. Era infatti consuetudine, per garantire la fedeltà al partito, che i consiglieri, al momento dell’elezione, firmassero lettere di dimissioni in bianco da consegnare ai dirigenti. In questo modo, tutti i consiglieri eletti con il partito comunista e con quello socialista decaddero e si dovettero convocare le elezioni, che furono fissate per il 3 novembre. La sera del 30 settembre i membri della nuova maggioranza a guida democristiana occuparono uno stabilimento in disuso in una zona chiamata Rovereta, in una lingua di territorio strategicamente confinante con l’Italia. Lì il 1° ottobre, in concomitanza con la fine del mandato dei Capitani Reggenti, fu annunciata la nascita di un autoproclamato governo provvisorio, il governo di Rovereta, che fu subito riconosciuto dall’Italia. Nella stessa giornata i carabinieri italiani circondarono su tre lati il territorio di Rovereta nella parte italiana. Il governo autoproclamato fece appello ai corpi militari della repubblica e alla gendarmeria, mentre in piazza della Libertà si riunirono i sostenitori delle forze di sinistra che rivendicavano la legittimità del governo in carica. Il governo del Palazzo, come è chiamato a San Marino, di sinistra, istituì un Corpo di Milizia Volontaria. Entrambi i governi disponevano di milizie armate, e dall’Italia giunsero armi a entrambe le fazioni. Per due settimane i due gruppi si fronteggiarono ma non si arrivò mai a uno scontro armato. Il 14 ottobre 1957 il governo del Palazzo dichiarò di «cedere alla sopraffazione», abbandonò la sede e il nuovo governo, appoggiato da quello italiano, si insediò. Un cronista sammarinese dell’epoca, scrisse: In cento braccia inesperte è stata cucita una fascia. Cento dita potevano premere il grilletto. I primi fucili rudimentali sono stati sostituiti talvolta da armi moderne ed automatiche spuntate come funghi sotto la pioggia e non tutti i funghi erano nostrani. Due anni dopo, nel 1959, si svolsero le elezioni. Le vinse il Partito Democratico Cristiano Sammarinese che avrebbe governato la repubblica per molti anni. https://www.ilpost.it/2022/09/30/fatti-rovereta-san-marino/
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  7. Partendo proprio da queste varianti, mi sono appassionato così tanto all'argomento che, alla fine, ho scoperto l'esistenza di una piastra del 1831 con la stessa caratteristica del taglio lineare alla base dell'effige - e poi anche un'altra piastra del 1836... monete che ho messo in collezione proprio per questo motivo
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  8. Buongiorno a tutti! Ciao Beppe... Premetto che, negli ultimi nove mesi, ho avuto modo di studiare in "chiave artistica" un campione di circa 700 teste sulle piastre degli anni '30 (1831-1839) e dopo un'attenta e meticolosa analisi comparativa, mi sono reso conto che si potrebbero catalogare una miriade di varianti riguardanti proprio il ritratto del giovane re. Per farti un esempio, nell'archivio fotografico delle 1834, ho contato 7 monete (in 3 diversi conii al dritto - in allegato) della variante scoperta da @Raff82 con il taglio diverso alla base del collo (collo lineare o senza scalino)... quindi, a rigor di logica, se ogni diverso conio compare con una frequenza tra l' 1% e l'1,5% circa, queste piastre potrebbero tranquillamente definirsi varianti molto rare.
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  9. Buongiorno caro Lorenzo, ti prometto che rileggerò dall'inizio la discussione di Francesco di Rauso, che di sicuro saprai è un Grande collezionista di falsi d'epoca Napoletani . E' vero che la discussione è nata per mettere in guardia i collezionisti dai bidoni...ma il bidone lo si prende SOLO con i falsi moderni perché come avrai notato ci sono falsi d'epoca che hanno un valore superiore alle nobili monete genuine, Buona Collezione a tutti.
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  10. Dalla stessa coppia di conii: https://www.acsearch.info/search.html?id=8105036
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  11. Buonasera a tutti, il libro che vorrei segnalarvi oggi e che fa parte della mia biblioteca è: - La cartamoneta a Napoli dalle origini al XX secolo di Giovanni Ardimento Il Banco di Napoli è stata una delle più importanti e più antiche banche del mondo; le sue origini risalgono ai cosiddetti banchi pubblici dei luoghi pii, sorti a Napoli tra il XVI e il XVII secolo, in particolare ad un monte di pietà, il Banco della Pietà, fondato nel 1539 per concedere prestiti su pegno senza interessi, il quale nel 1584 aprì una cassa di depositi, riconosciuta da un bando del viceré di Napoli nello stesso anno. Alcuni studiosi ne fanno risalire le origini al 1463, quando la Casa Santa dell'Annunziata già operava a Napoli. Questa data di fondazione renderebbe il Banco di Napoli la più antica banca al mondo in continua attività sino al 2018. Forse non tutti sanno che a Napoli "i soldi so' 'na cosa seria". Un vero saggio storico-numismatico di 336 pagine e tantissime immagini dove l'autore si è avvalso anche del contributo del ricercatore ed umorista napoletano Amedeo Colella, la presentazione di Giancarlo de Vizia nonché la prefazione di Gaetano Bonelli. Il testo tratta ed affronta le emissioni cartacee circolate a Napoli dal medioevo all'età contemporanea. Di seguito l'indice: Buona lettura a tutti.👍
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  12. Caro Lorenzo, in questa discussione si condividono i falsi d'epoca delle monete e medaglie Napoletane , si discute di falsari , di metodi , di leghe di metalli e di stili, non si fanno certo paragoni con i Grandi Artisti che hai elencato. Qui il tempo lo perde con piacere chi come me Ama questa "collezione parallela" alle monete coeve , e non mi sembra giusto sminuire questo tipo di Collezionismo. Un caro saluto e buona Collezione a tutti.
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  13. Il condominio delle Nuove Ebridi fu il nome ufficiale del protettorato franco-britannico di un arcipelago sud Pacifico, dal 1980 noto come lo Stato indipendente di Vanuatu. L'arcipelago fu colonizzato da britannici e francesi nel corso del XVIII secolo. Successivamente i due Paesi firmarono un accordo che stabilì il dominio congiunto sul possedimento, in vigore dal 1906 fino al 1980 quando le Nuove Ebridi divennero indipendenti e cambiarono il proprio nome in Vanuatu (🇻🇺) . Le valute ufficiali delle isole Ebridi furono: •Franco delle Nuove Ebridi •Dollaro Australiano Il Franco delle isole Ebridi era presente sia in monete che in forma cartacea, così suddiviso: MONETE: 1-2-5-10-20-50-100 franchi. BANCONOTE: 100-500-1000 franchi. Nel 1982 il franco fu sostituito dal Vatu in seguito all'indipendenza del paese. In foto un esemplare da 100 Franchi, emesso dal 1970 fino al 1977. Realizzato dall’Istituto d’emissione d’Oltremare. Banconote simili erano realizzate dallo stesso istituito per farle circolare nei possedimenti francesi di Tahiti e della Nuova Caledonia. Una sovrastampa col nome dei possedimenti distingueva i vari contingenti destinati a circolare nei vari territori. Sulla banconota presa in considerazione si può osservare la sovrastampa “Nouvelles-Hébrides" che sta appunto a specificare che la banconota era destinata alla circolazione nelle Isole Ebridi. FONTI: -Wikipedia : consultato il 23 settembre 2022. -Banknotes.ws (sito online)
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  14. DE GREGE EPICURI Martedì 18.10.22 alle ore 20.30 al CCNM (Milano,via Kramer 32) terremo un incontro informale sulle monete romane di Alessandria d'Egitto. Ne parleranno Fabio Songa e Gianfranco Pittini. Si illustreranno gli aspetti generali (inizio temporale e conclusione di tale monetazione, numerario, quantità delle emissioni, obbligo del cambio ai confini, ecc.) e si osserverà poi un certo numero di monete. Qualche riflessione sull'opera del Dattari.
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  15. Buonasera Nella prossima asta MDC Monaco viene proposta una bella serie di fiorini, da diversi giorni mi ero riproposto di aprire una discussione per analizzare alcuni di questi, soprattutto alla luce di quello che ci siamo detti in passato riguardo alle imitazioni medievali di fiorini di Firenze ed a quello che abbiamo letto sullo studio di Massimo de Benetti relativo ai primi 100 anni di coniazione di queste monete (a proposito, credo che non ringrazierò mai abbastanza @ghezzi60 per averci segnalato questa pubblicazione). Ne "I primi 100 anni del fiorino d'oro evoluzione e classificazione" si trova un capitolo sulle "imitazioni non firmate" dove De Benetti propone una diversa provenienza rispetto alla zecca di Firenze per tre gruppi distinti di fiorini, individuati con precisione. Il gruppo III viene definito co "N inverse" per il diverso orientamento della stanghetta nella N della leggenda, altro carattere distintivo è il punto a fine leggenda del rovescio. Allego alcune immagini prese dallo studio citato: segue..
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  16. «L’anello di Grace», la straordinaria storia della biga etrusca (che l’Italia rivuole) Presentato il documentario del regista Dario Prosperini, nell’ambito della manifestazione «Festa etrusca! La Storia si racconta», sul furto dello splendido carro a inizio ‘900 a New York Un documentario in anteprima mondiale su uno dei grandi gialli artistici di inizio Novecento: il furto della Biga Etrusca di Monteleone di Spoleto, considerata una delle opere più importanti del Metropolitan Museum of Art di New York. La presentazione, avvenuta nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, nell’ambito della seconda edizione della manifestazione «Festa etrusca! La Storia si racconta», ha consentito a una cerchia (per ora) ristretta di assistere all’anteprima mondiale del documentario “L’anello di Grace”, del regista e giornalista Dario Prosperini. “L’anello di Grace” ricostruisce con testimonianze inedite e di prima mano le vicende di un trafugamento senza precedenti nella storia del nostro paese: quello della Biga Etrusca di Monteleone di Spoleto, considerata una delle opere più importanti del Metropolitan Museum of Art di New York. In occasione dei 120 anni dal ritrovamento, Prosperini ripercorre le tappe di una delle vicende più drammatiche e discusse della storia della tutela archeologica nel nostro paese, ricca di misteri, omissioni e colpi di scena. Documenti rimasti a lungo inediti rivelano infatti, per la prima volta, la catena di connivenze anche illustri e insospettabili che, dopo una trattativa durata mesi, consentirono l’esportazione illecita negli Stati Uniti di uno dei monumenti dell’arte etrusca, prodotto a Vulci nel VI secolo a.C. È così emerso un nuovo quadro indiziario che ha convinto il comune di Monteleone a tentare di riaprire la procedura giudiziaria internazionale per ottenerne la restituzione. Tra i protagonisti delle vicende narrate nel documentario figurano Guglielmo Berattino, storico e scrittore di Ivrea, incappato in un segreto inconfessabile nascosto in un vecchio faldone, e Grace Filder, un’affascinante e avventurosa contessa inglese il cui anello dai poteri magici ci ha condotto laddove la vita e la morte continuano a parlarsi, rivelando forse un’ulteriore e del tutto inaspettata pagina della storia millenaria del “capitano” che portò con sé nella sua ultima dimora, nascosta tra le cime più selvagge dell’Umbria, lo splendido carro etrusco. Al confine tra un noir e una spy story, la vicenda costituisce uno degli episodi più emblematici delle gravissime ferite inferte al patrimonio culturale italiano Il “Golden Chariot”, com’è soprannominato oltreoceano, è un reperto di valore inestimabile, sia per la conservazione che per la fattura: sui tre pannelli che lo compongono sono raffigurate le gesta dell’eroe omerico Achille. Il carro, decorato a sbalzo con intarsi in avorio, oltre alla qualità artistica, dimostra la capacità degli Etruschi di padroneggiare il linguaggio simbolico, figurativo e tecnico dei Greci. “L’anello di Grace” è un’immersione nella bellezza, ma soprattutto è un omaggio alla ricerca delle verità potenzialmente nascoste in un cimitero, in una tomba e, soprattutto, in un anello. https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/22_settembre_30/anello-grace-straordinaria-storia-biga-etrusca-che-l-italia-rivuole-d4733120-40c3-11ed-8b65-55aa2f703574.shtml
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  17. La vecchia Zecca Pontificia: ▷ Palazzo della Zecca vecchia (info.roma.it)
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  18. La pubblicazione è stata presentata da Emanuela Spagnoli
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  19. Buongiorno a tutti, ho 31 anni e colleziono monete principalmente del Regno d'Italia da quando ne avevo 10. Dopo 2-3 anni, a causa della pandemia e altri problemi familiari sono riuscito a tornare a frequentare alcuni mercatini, tra cui Cordusio che è da sempre stato il mio preferito. Penso che per la prima volta nella mia vita sono tornato a casa a mani vuote nonostante mi piaccia sempre prendere anche un piccolo ricordo di una gita domenicale in buona compagnia, questo perchè ormai ho tristemente constatato che i prezzi che trovo sono molto ma molto superiori di quelli che ad esempio applicano Numismatici Professionisti con tanto di partita iva. Il tutto spesso accompagnato da frasi del tipo questa moneta vale 30 ma te la faccio a 15 perchè sei tu ( 5 lire aquilotto circolato in bb scarso). Sarà che sono io di vecchio stampo ma ho da sempre preferito comprare dal vivo che da un computer, per prima cosa perchè vedere monete dal vivo non è come vederle in una foto, inoltre ho sempre apprezzato conoscere persone con cui condividere questo hobby. Nel mio caso non mi è mai interessato specularci con le monete, anzi sono decisamente più le fregature che ho preso soprattutto nei primi anni, ma la domanda che mi faccio oggi è se ha ancora senso frequentare questi mercatini e soprattutto come farà a sopravvivere questo hobby se le stesse persone che ne fanno parte si comportano in questo modo cercando i polli da spennare. Siamo ancora in pandemia, ma in questo momento sembra essere tutto abbastanza tranquillo. Nonostante questo vedo sempre meno espositori e sempre meno persone interessate all'argomento, euro a parte che nonostante tutto sono ancora abbastanza ricercati. La numismatica è la nostra Storia, a parte le rarità e le conservazioni top è un settore tristemente in declino e non si fa assolutamente nulla per cercare di avvicinare i giovani, che obiettivamente saranno il futuro. Vorrei sapere i vostri pareri. Con profondo rammarico. Matteo
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  20. Grano 1682 coniato al bilanciere con al dritto qualche punto in più nella legenda. CAROLVS II. D. G. R. EX..
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  21. Questo non lo so. 😔 Arka Diligite iustitiam
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  22. L'unico esemplare che sono riuscito a reperire - non censito dalla Spagnoli - è quello dell'asta CNG 40, 4.12.1996, 641 il cui peso (gr. 2,73) risulta peraltro il più altro tra quelli registrati per gli esemplari tratti dalla stessa coppia di conii (gr. 2,57; 2,46). Questi dati ponderali appaiono di importanza non secondaria, specie se valutati nel contesto complessivo della produzione. A giudizio della Spagnoli nella fase C "anche per la dracma, come per lo statere, si registrano peraltro pesi molto bassi, che non paiono giustificati dallo stato di conservazione degli esemplari...." (p. 168) e compatibili per la studiosa con una tecnica di coniazione al marco, come per lo statere e per l'obolo (p. 169). L'osservazione è interessante ma, almeno per la dracma, si scontra con l'esiguità del campione analizzato (appena 24 ess.) in rapporto al computo dei conii individuati (13 di incudine e 13 di martello, privi di incroci).
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  23. Un riferimento inappropriato, dunque : curioso l'esemplare ANS 853, sul quale, almeno in fotografia, non si nota l' etnico .
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  24. Già, beh, e si potrebbe anche ricordare le « sparsiones » di Caligola buttando monete d’argento e d’oro dall’alto della basilica Giulia, o quelle di Elagabalo, oppure quella figurata su un moltiplo d’oro di Costantino: Ma cosa c’entra nel caso presente? Questo filmetto, che probabilmente non doveva commuovere i contemporanei, mostra due donne eleganti all’ingresso di una pagoda, divertendosi a buttare qualche « sapèque » (1/500 di piastra…) infilate su rametti di giunco a bambini poveri annamiti che le raccolgono correndo a quattro zampe, e può legittimamente scioccare oggi. Se no, non si capirebbe perché quest’immagine d’elemosina è stata usata per screditare la regina d’Inghilterra (che inoltre non ho particolarmente voglia di difendere). O diventa un semplice gesto di carità quando si tratta della moglie del governatore generale dell’Indocina? Mi perdoni, ma io ci vedo un’illustrazione della buona coscienza della società coloniale all’inizio del XX secolo e del suo profondo disprezzo nei confronti della popolazione indigena. https://youtu.be/WE9vxl9VQ0U Un’immagine trafugata non vale nulla senza fonti e senza contesto. E ringrazio @littleEvil per questi tre esempi di fake news, vale sempre la pena ricordare che l’uso del proprio senso critico è l’unico baluardo davanti alle innumerevoli tentativi di manipolazioni che fioriscono un pò dappertutto.
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  25. Ciao, oggi condivido un denario di Marco Cocceio Nerva, Imperatore che sostituì Domiziano e governo' solo per circa 2 anni (96/98 d. C). Tuttavia lascio il segno per diverse cose fatte, come l'introduzione del principio dell'adozione del futuro Augusto che lui identifico' in Traiano. Pratica che poi utilizzarono anche altri suoi successori. Quando sali al potere aveva già 70 anni e la salute era molto precaria. Era molto conosciuto nella politica romana ed era stato console per due volte. Un imperatore che, forse anche per l'età e l'esperienza di vita che aveva, si fece ben volere dal popolo cercando di aiutare le persone più indigenti e ponendo anche un freno alla persecuzione dei Cristiani che fino ad allora era stata molto cruenta. Solo il rapporto con l'esercito fu un po' controverso, ma sempre di reciproco rispetto, dovuto questo al fatto che era un uomo delle istituzioni e con l'esercito aveva avuto poco a che fare. Con la designazione di Traiano(forse il più militare di tutti gli Augusti ) come suo futuro sostituto risolse anche questo problema. Scheda storica partita, qualsiasi intervento sarà molto gradito. Ritornando al denario coniato nel 97 d. C (spero) al rovescio vi è la rappresentazione dell'Equita' (Aequitas) nella sua versione classica, in piedi con cornucopia dell'abbondanza retta col braccio sinistro e bilancia con la mano destra. Divinità dell'imparzialita' e della giustizia che molto si identificano nell'operato seppur breve di Nerva . Ha svolto molto bene la sua funzione di moneta, con usura dei rilievi uniforme. Nel suo insieme, tutto sommato, ancora abbastanza gradevole(almeno per me🙂) con legende nitide e metallo integro, forse solo soggetto a pulizia (i denari coniati durante il suo regno avevano ancora una percentuale di argento del 90%, e si nota). Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 18 G 3,20 RIC 13
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  26. Il riferimento in didascalia a SNG ANS 847- 53 ( che non so vedere ) potrebbe indicare eventuali altri esemplari ?
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  27. Buongiorno Considerazione che ti ho fatto milioni di volte Rocco,ovvero il costo dei falsi che egualia e supera pure il prezzo degli originali. Questo accade anche per i " falsetti" d' epoca del Regno d' Italia, Repubblica(che tra l' altro ho). Oramai,essendo che sono apprezzati,ricercati e studiati,i venditori hanno alzato assai l' asticella,anche troppo! Saluti 😁
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  29. Ma anche nel meno noto Wallis et Futuna. Una bella banconota che ho anch'io, testimonianza di una situazione politica e monetaria piuttosto rara come i condomini.
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  30. Buonasera, mi fa piacere vedere che la monetazione del regno delle due Sicilie ancora regala varianti. Sinceramente ho visto per caso questa discussione mentre cercavo altro, ed incuriosito sono andato a vedere come fosse la pettinatura della piastra che ho io del 1834. Allego la foto del dettaglio e segnalo che nella mia non ha il 3 ribattuto. Ha altre ribattiture. Con la speranza di fare cosa gradita. Un cordiale saluto.
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  31. a Gubbio c'è il Museo comunale: https://www.comune.gubbio.pg.it/musei-e-biblioteche/museo-civico-di-palazzo-dei-consoli/, di cui la nota pubblicazione: https://www.regione.umbria.it/cultura/catalogo-regionale-dei-beni-culturali-dell-umbria/pubblicazioni/-/asset_publisher/tlq6AxqqQkxk/content/24-museo-comunale-di-gubbio-monete?read_more=true in questo periodo c'è una mostra curata da Cavicchi (Eugubium): https://www.cronacanumismatica.com/federico-da-montefeltro-e-gubbio-la-mostra-le-monete-le-medaglie/ quanto alla Zecca non ne so molto, ho trovato questo: https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-ranghiasci
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  32. Una dispositiva del collezionista lamonetiano che contrasta la pratica del grading:
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  33. @chievolan Slab in cuoio forever!!! 🤩
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  34. @miza se l'annata della moneta è comune e ti fidi di me senza rabbrividire ( 😆 ) prova a fare questo: mettila in un bicchiere di plastica e sommergila con lo Smac Gel Bagno per 10 minuti. Risciacqua e asciuga con la carta da cucina. Lo smac non lucida, riporta le monete allo "stato iniziale" quando si forma la patina o nei casi di monete Fdc che si sono scurite (es Bronzo) Questa è una mia moneta "Smacchizzata" ed è risultata perfettamente identica a quelle non trattate
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  35. Rimanenze di alcuni viaggi a Londra, niente di eccezionale ma anche io avrò un ricordo numismatico di Elisabetta.
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  36. Buongiorno a tutti! Volevo partecipare anche io con questa bella serietta della Regina Elisabetta II del 1953 (plastic set) che ho appena acquistato. La particolarità delle monete del 1953, oltre all’essere il primo anno di emissione per la sovrana, presentano una dicitura che già l’anno seguente viene modificata: iscrizione serie 1953 ELISABETTA II DEI GRATIA BRITANNIARUM OMNIUM REGINA FIDEI DEFENSATRIX iscrizione serie 1954-2022 ELISABETTA II DEI GRATIA REGINA FIDEI DEFENSATRIX ovviamente sulle monete è presente la scritta in versione abbreviata PS: scusate la qualità bassa delle foto..
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  37. I giornalisti israeliani sono stati i più avanzati su questo tema. Una nave stellare imperiale russa di Star Wars è stata abbattuta in Ucraina.
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  38. Buongiorno ancora amici...domanda, tanto per fa un pò il professorino ...scherzo ovviamente. Ma quante varianti si conoscono del GRANA 3 con stella?? Nel mentre vi posto il mio ultimo acquisto, non è particolarmente rara, tra le varianti con stella c'è ne sono di ben più rare, ma appunto mi mancava e ultimamente ho la trovavo troppo cara, o troppo brutta...così ho portato a casa questa, la conservazione per il tipo è buona e allora me la sono accattata: GRANA 3 I8I0 , lettera I in data al posto della cifra 1, stella come simbolo e data non spaziata. Un caro saluto Cristiano. Eccola:
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  39. Questo mi ha ricordato un mio amico che, udita questa frase ad un convegno, fece al commerciante a voce alta: ''No!!! Proprio a me? No!!! Ma dai, non ci credo... Proprio perchè sono io???'' Credo che quel commerciante non abbia più usato quell'espressione. Arka Diligite iustitiam
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  40. Buongiorno a tutti, posto mio ultimo acquisto Murattiano, moneta solo passata in Collezione Litra68 e già nella piccola collezione di mia Figlia. Non ho avuto il tempo di fotografarla sul mio solito panno. Acquisto ciotolesco per pochi spiccioli. Al diritto un bel profilo direi quasi Leonardesco di Murat nonostante la bassissima conservazione. Al rovescio sono apprezzabili data e Simbolo. Cristiano @Asclepiaa te l'esame autoptico. Vediamo cosa possiamo aggiungere sul cartellino. Saluti Alberto
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  41. Charles Quint - Charles V, Roi de Naples et de Sicile (1516-1554), Naples, Tari au buste couronné du 1er type, Av. *: CAROLVS : IIIII: RO : IM : Buste couronné, drapé et cuirassé à droite, un R dans le champ, Rv. (Couronne) R : HISPAN : VTR/VS : SICIL : R (couronne), Armes surmontées d'un aigle bicéphale, Argent, SUP, 6.22 g, 29 mm, CNI n°24 (per l'Aquila) - P/R n°20c - D'Andrea/Andreani n°146 (per l'Aquila) - MIR n°139/3 - Perfetto n°20,, Le R dans le champ pour Luigi Ram. Magnifique monnaie à l'avers dans une qualité exceptionnelle! Patine grise ancienne. Lotto 398 Asta Maison Pruvost Numismatique 25/9/2022 Charles Quint - Charles V, Roi de Naples et de Sicile (1516-1554), Naples, Tari au buste lauré du 2eme type, Av. CAROLVS • V ° ROMA IM, Buste lauré et cuirassé à droite, Rv. R° ARAGO / VTRIVS ° S, Armes surmontées d'un aigle bicéphale couronné, les ailes ouvertes sur l'écu, Argent, TTB/SUP, 6.14 g, 27.5 mm, P/R n°22a - MIR n°141/1, Belle monnaie à la patine grise foncée. Superbe portrait de Charles! Donné comme rareté R2 mais semble bien plus rare que ne le laissent penser les ouvrages géneraux. Lotto 399 Asta Maison Pruvost Numismatique 25/9/2022
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  42. Napoli - Filippo II - Carlino - ARAGO - sigle GR/VP Ieri esitata in asta inAsta Lotto 1702 così descritta in catalogo è relative foto: ZECCHE ITALIANE - NAPOLI - Filippo II (1554-1598) - Carlino P.R. manca; MIR 180/3 RRR (AG g. 2,92). Posto anche quanto riportato nel Catalogo Museo Nazionale Napoli, anche se il R/ pare diverso. D
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  43. Ciao, probabilmente non devi fare nulla. Se non ricordo male a suo tempo era bastata l'iscrizione sul loro sito. Quando apriranno gli ordini 2023 ti invieranno via mail il modulo d'ordine che dovrai compilare e rimandare indietro. Per sicurezza puoi scrivere qui: [email protected] chiedendo di essere iscritto nell'elenco dei clienti numismatici.
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  45. Molti anni fa lessi un articolo di Pietro Citati sul 'Corriere della Sera'. Un esempio di pura poesia. PUCK IL CANE Diciotto anni fa, mi regalarono un cane. Aveva quindici giorni. lo chiamammo 'Puck' (disco). Non potevamo dargli un nome più indovinato. Era il più divertente cucciolo che abbia mai conosciuto: sempre velocissimo, trafelato, allegrissimo e infinitamente affettuoso. Restavo per ore a vederlo giocare sul prato con mio figlio ed i suoi amici: correva sull'erba, portava il gioco al diapason, si arrestava di colpo e poi riprendeva ancora più indemoniato, si gettava a terra fintamente disperato con la lingua protesa, abbracciava e leccava i bambini, li azzannava festosamente, li rincorreva e si faceva rincorrere, interrompeva le partite di pallone prendendo la palla coi denti, pretendeva di salire in bicicletta, fingeva di fuggire per sempre lungo la linea dell'orizzonte e di perdersi tra le canne. Mentre i bambini e il cane giocavano, con le membra fraternamente abbracciate, gli uggiolii e gli scoppi di risa, i salti e le fughe, e la luce del tramonto vibrante attorno a loro, chi poteva distinguere tra il cane e i bambini? Erano un'unica stirpe, inviata sulla terra da un dio benevolo e giocherellone. Credo di non aver mai visto un'immagine così radiosa della gioia di vivere. Chiunque contemplava quei giochi, non poteva fare a meno di sorridere, di distendere le rughe della fronte, di distendere le pieghe del cuore, e di pensare che anche a lui, molto presto, sarebbe apparso il volto arioso e inevitabile della felicità. ln realtà, Puck non sapeva di essere un cane. Non aveva mai visto sua madre. Non frequentava altri cani; e quando ne incontrava qualcuno a Villa Borghese, li guardava con quella punta di amabile sopportazione che abbiamo per una razza inferiore. Era convinto - ne sono certissimo - di appartenere anche lui alla razza di bambini biondi e con gli occhi celesti, che egli adorava. Finché un giorno - avrà avuto un anno - ebbe la terribile rivelazione: per colpa mia, e dopo tanti anni me ne sento ancora responsabile. Faceva chiasso - ed io, con le sopracciglia corrucciate, col dito scioccamente proteso, gli ordinai di andare di là, oltre il cancello, vicino ai cani dei nostri vicini. Con la testa bassa e il passo strascicato, stranamente obbediente, lui che non obbediva mai a nessuno, Puck si avviò: in un lampo comprese di essere anche lui un cane; mentre io capii per la prima volta quali furono i sentimenti di Adamo ed Eva quando la spada fiammeggiante li cacciò dal Paradiso Terrestre. Non si riprese mai più da quel colpo: diventò malinconico, gentilissimo, ancora più affettuoso, e con grandi occhi perduti, accucciato ai miei piedi, mi ascoltava raccontare favole e storie a mio figlio. Capì mai cosa fosse la parola? Aspirò a parlare come noi? Passarono molti anni. Mentre i suoi amici di infanzia diventavano adolescenti con le membra di atleti, Puck invecchiava. Due anni fa, è stato sepolto, sotto un bosco di lecci, in uno dei luoghi predilefti dai suoi giochi. I lecci crescono lentamente attorno al suo corpo: lì accanto, le rose gialle spuntano ogni anno; mentre lui, sottoterra, sogna ancora quel momento unico della sua vita quando cani e bambini non erano divisi da una legge implacabile.
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