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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/17/22 in tutte le aree

  1. Con i pochi strumenti a mia disposizione, ho provato a fare un confronto molto artigianale ma che rende l'idea. Come giustamente già fatto presente da @Rocco68 la moneta ospite è un 12 Carlini della repubblica Napoletana 1799. Evidenzio un indizio del diritto. @Releo, anche se credo tu ci abbia già fatto caso. Lo riporto anche per gli altri che stanno seguendo, magari ognuno può indicare il proprio indizio. Un simpatico modo per radiografare la tua moneta. Saluti Alberto
    4 punti
  2. @grigioviola A meno che non mi sia sfuggito qualcosa, quest’attribuzione a Colonia che riprende l’ipotesi sostenuta da Elmer (1941), seguito da Bastien, Lafaurie (1975) e più recentemente da Schulzki ed Estiot, è ben lontana dal raggiungere l’unanimità. Non è oltretutto quella degli autori dell’articolo che citi. Gli studi di Besly e Bland del ripostiglio di Cunetio (1983) e poi di Normanby da Bland e Burnett, (1987) hanno permesso di affinare la cronologia con una suddivisione (sicuramente provvisoria) in 8 emissioni della monetazione di Postumo nella zecca principale e hanno anche fornito qualche indizio a favore di Treviri come unica zecca di Postumo fino alle emissioni tardive (268/inizio 269) « firmate » (CCAA, COL CL AGRIP, CA) della zecca di Colonia. Ipotesi condivisa da Hollard e Gricourt, come si può verificare nell’articolo acennato. La straordinaria scoperta archeologica nel 2005 della Moneta di Treviri, vicino alla porta Nigra, non autorizza nemmeno a concludere. Ha solo dimostrato che Treviri era la zecca officiale alla fine del regno di Tetrico e che le due zecche di Colonia e Treveri fusero poco prima per stabilirsi a Treviri. In qualche modo Colonia sarebbe diventata la terza officina della città di Mosella. Una certezza, la zecca gallica di Gallieno che ha coniato a nome di Salonino Augusto è la stessa che ha continuato a lavorare all’inizio del regno di Postumo, e funzionava con due officine. La possibilità di una terza officina per le tipologie MONETA AVG (la moneta postata) e SAECVLI FELICITAS, come sostenuto da Hollard, è poco probabile. È generalmente ammesso che l’intera coniazione di Leliano è stata prodotta a Colonia, e che la zecca non fù mai ripresa da Postumo, assassinato dal proprio esercito nei primi mesi di 269. Ma non si può escludere una zecca aperta da Leliano a Magonza. Nessuno indizio archeologico, numismatico o epigrafico, è venuto finora al sostegno della zecca di Lione (chiusa nel 197 dopo la sconfitta di Clodio Albino) per gli antoniniani di Postumo, come ipotizzato da Voetter. La possibilità di una zecca itinerante (la moneta comitatensis di Hollard) per i rovesci di antoniniani con una P nel campo è poco probabile. Si deve aggiungere la monetazione milanese a nome di Postumo durante la rivolta di Aureolo contro Gallieno. L’analisi critica di queste diverse ipotesi è stata sviluppata nella tesi di Jérôme Mairat, the Coinage of the Gallic Empire (2014), che per la prima volta dopo Elmer coinvolge l’intera monetazione del Impero Gallico per i tre metalli. Per quanto riguarda la questione della zecca principale di Postumo, Mairat ritiene due ipotesi quasi « speculari » riassunte qui sotto: https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:58eb4e43-a6d5-4e93-adeb-f374b9749a7f/download_file?file_format=application%2Fpdf&safe_filename=Volume_1.pdf&type_of_work=Thesis Pur riconoscendo che nessun argomento risulta decisivo, Mairat sceglie anche lui l’ipotesi della zecca principale dell’impero gallico a Treviri, zecca aperta sotto Gallieno, e che funziona fino alla fine dell’impero gallico nel 274. Anno in cui Aureliano, dopo aver sconfitto Tetrico, riapre la Moneta di Lione…
    3 punti
  3. Da casa VALTERI : di prossima riattivazione se perdura emergenza energetica
    3 punti
  4. Imitazione di una moneta siracusana fusa in modo molto scarso.
    2 punti
  5. Osservando le immagini in apertura e provando a dedurne l’asse di coniazione, sembrerebbe che siano orientate in maniera compatibile. Se c’è stato un errore del tipo di cui sopra a questo punto dovrebbe riguardare entrambe i lati. Bella stranezza in ogni caso!
    2 punti
  6. 2 punti
  7. Ne abbiamo viste tante di queste monete nel forum...le regalavano una trentina d'anni fa con le merendine Finalmente c'è l'occasione di vederne una vera. Dico finalmente, perché sono anni che cerco un'immagine decente su internet, senza riuscire a trovarne (si possono comunque vedere nei cataloghi). Ora, uno dei soli QUATTRO esemplari coniati, viene proposto da Heritage nell'asta del 7 gennaio prossimo, e lo si può ammirare in tutto il suo splendore http://coins.ha.com/itm/confederate-states-of-america/1861-50c-original-confederate-half-dollar-pr30-ngc-cac/a/1216-5847.s#Photo La moneta in questione, sarebbe appartenuta nientemeno che a Jefferson Davis, che l'avrebbe avuta dal suo Segretario al Tesoro, Christopher Memminger. Sarebbe stata poi rubata dal bagaglio di sua moglie da alcuni soldati nordisti. Ma in un forum statunitense, qualcuno mette in dubbio che il presidente della Confederazione l'abbia mai vista. Solo quattro esemplari di questa moneta sono stati coniati a New Orleans nell'aprile del 1861, dopo che le truppe sudiste avevano occupato la città. Dal 1° al 30 aprile 1861, la Zecca di New Orleans, passata sotto il controllo della Confederazione, aveva coniato 962.633 half dollars e 2.991 double eagles. Si conosce il numero di queste monete, ma esse sono indistinguibili da quelle coniate in precedenza, lo stesso anno, dall'Unione prima (gennaio) e dallo Stato della Louisiana poi (febbraio-marzo). Prima della chiusura della Zecca, il 30 aprile per mancanza di materia prima (riaprirà soltanto nel 1878), fu brevemente contemplato un programma di monetazione Confederata, e furono prodotti questi quattro esemplari di mezzi dollari in argento, con la Libertà seduta al dritto, e un rovescio diverso da quello dei Seated Liberty che si coniavano dal 1839. Le quattro monete, furono disperse tra proprietari non numismatici, e di loro si perse anche ogni memoria per i successivi 18 anni. Riemersero pian piano, lungo un arco di ben 110 anni (la prima nel 1879, l'ultima nel 1971), ma sono state sempre saldamente tenute in mano da importanti collezionisti e istituzioni, e la possibilità di acquisirne una è sempre stata rara come le monete stesse. Ora, Heritage vi offre questa fantastica occasione Quando mancano ancora 20 giorni all'asta battuta in sala, la moneta ha raggiunto i 55.000 dollari (che diventano poco più di 64.000 con i diritti d'asta) ma si può esser certi che ben altro sarà il realizzo finale...la stessa moneta, in asta Stack's dell'ottobre 2005, ha fatto fermare il martello del banditore alla cifra di 632.500 dollari! petronius
    1 punto
  8. Cari forumisti ed ecco la terza aggiudicazione all’incanto Nomisma Aste del 23 ottobre scorso. Al lotto 1002 una Piastra di Innocenzo XI classificata al numero 28 dal Muntoni, anno del signore 1684, nella versione con al rovescio la scritta DEXTERA TVA DOMINE PERCVSSIT INIMICVM, nella versione senza la data. In quest’anno si conoscono diverse altre tipologie con al rovescio la data, posta in diverse posizioni. A breve ve ne mostrerò una con la data, sempre vicinissima al FDC, e sempre acquisita molto recentemente. Anche in questo caso nessuna particolare rarità tipologica se non la conservazione, molto molto prossima al FDC assoluto, anzi al rovescio la perizia ci dice che ci siamo proprio, mentre al D ci manca un cin (insomma, bisogna essere pignoli, ma la perizia dice qFDC/FDC) Ma i fondi brillanti su una patina di antica raccolta sono avvincenti anche con questa modesta menomazione del metallo, un po’ martoriato dal maldestro battitore, e il gioco della luce che rende all’osservatore è da rimaner di sasso. Il prezzo di acquisto finale ha perciò abbastanza risentito della non banale screpolatura di conio presente al R e l’ho portata a casa alla base. Di norma rifuggo con un po’ di ribrezzo le monete con difetti di conio, ma in questo caso la combinazione qualità/prezzo, la favolosa patina e i dettagli pressoché intatti mi hanno stregato e, tenuto conto che questo difetto l’ha lasciata al palo, non ho resistito e per una volta ho fatto una eccezione. 😉 E non me ne pento punto 🤗 Buona serata
    1 punto
  9. https://www.acsearch.info/search.html?id=10117559 Description GRIECHEN BRUTTIUM. KROTON. Didrachme ø 20mm (5,99g). ca. 425 - 380 v. Chr. Vs.: Adler auf Hirschkopf n.l., Kopf n.r., davor Olivenzweig. Rs.: ΚΡΟΤ, Dreifuß, l. Efeublatt. HN Italy 21452146; HGC 1, 1458. s- Quando un esemplare presenta “anomalie” non imputabili a manifesti elementi oggettivi sarebbe buona norma segnalarle nella scheda, così come porre attenzione ai confronti bibliografici che si propongono. E’ un argomento che ho già affrontato molte volte ma “repetita iuvant”...anche a costo di risultare tedioso. Il peso di gr. 5,99 risulta difficilmente spiegabile per uno statere di piede acheo-corinzio, anche tenendo presente il mediocre stato di conservazione. E già questo dovrebbe indurre a riflettere. Se poi si osservano i conii di D/ e di R/ utilizzati per questa serie e documentati da altri esemplari allora, forse, bisognerebbe approfondire le riflessioni e indagare. Una curiosità: riuscite a scorgere l’Olivenzweig al D/ descritto nella scheda? https://www.acsearch.info/search.html?id=8978593 https://www.acsearch.info/search.html?id=3283931
    1 punto
  10. Buonasera , questa sera mi appresto a postare questo che credo sia un Asse, ha un peso di r.13,10 e un diametro di 27 mm. come sempre sono grato ver chi vorrà aiutarmi alla sua classificazione, un cordiale saluto. F.P.
    1 punto
  11. Rispetto l'ultima volta questo è un bel falso Un'altro elemento più visibile è il registro di stampa, difficilmente in un falso risulta allineato.
    1 punto
  12. Questa tipologia ottagonale, di medaglie devozionali bronzo/ottone e databile tra la fine del XVII e inizio del XVIII sec., produzione Italia centrale (ROMA?), medaglia generalmente diffusa dai francescani.- Ciao Borgho
    1 punto
  13. Carico una foto con un dettaglio molto chiaro per riconoscere un falso da un originale. Quella linea che si trova lungo tutto il lato inferiore del biglietto deve presentare nel punto evidenziato una micro interruzione. Nel caso l’interruzione non ci sia allora si tratta di un falso. All’epoca i falsari riuscirono a riprodurre questa banconota in modo assolutamente impeccabile. Solo questo dettaglio gli sfuggì!
    1 punto
  14. buongiorno, vi mostro una monetina inedita della zecca di bourg per l'anno 1586 mi scuso per le foto ma di meglio non fo
    1 punto
  15. Rara moneta con diritto/verso rovesciati... Bella conservazione sono pochi gli esemplari conosciuti! Chissà quale è stata la motivazione per trasformare il diritto in rovescio, Rovera dice che ci sono dei motivi validi, ma non ha pubblicato nulla dopo Amedeo VIII...
    1 punto
  16. Aggiungete un posto a tavola per me (in zona Cesarini), arriverò domani sera
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  17. Come mi faceva notare il mio Amico@Asclepia La testa piccola sembra anche lei reimpressa su un 12 Carlini Repubblicano.
    1 punto
  18. Grazie per la disponibilità, un saluto cordiale
    1 punto
  19. Avendo bisogno di una pulizia e restauro di una moneta ho cercato parecchio in rete ma senza grossi e soddisfacenti risultati. Quasi per caso mi sono imbattutto nella pagina Facebook di Pierpaolo Irpino (titolare di SNI, studio numismatico italiano) dove si possono vedere alcuni lavori di restauro da lui fatti su diverse monete. Contattato telefonicamente, l'ho incontrato al convegno 2022 di Castellamare di Stabia (io abito in Piemonte, potevo spedirgliela ma ho approfittato per qualche giorno di vacanza) e gli ho consegnato la moneta da "curare". Devo dire che ha fatto un lavoro fantastico considerato che la moneta era in uno stato pietoso. Oltretutto, sapendo della mia breve permanenza, me la fatta per il giorno successivo. Mi ha spiegato, inoltre, i vari complessi procedimenti professionali che ha adottato e che ha imparato attraverso studi appositi ed uno specifico master di restauro. Ed il tutto, come se non bastasse, con una cortesia e simpatia non comune. Quindi, se state impazzendo per trovare qualcuno come sono impazzito io, vi posso assicurare che se vi affidate a lui siete in ottime mani. Riguardo al costo dipende dai trattamenti che devono essere fatti caso per caso. Allego il lavoro fatto a me, prima e dopo, premettendo che le foto non rendono giustizia e che la moneta è molto più bella dal vivo.
    1 punto
  20. Se Atene è nota soprattutto per i suoi longevi e influenti tetradrammi d'argento, nel II-III secolo d. C. la città produsse anche un'affascinante monetazione in bronzo. Il dritto di queste monete mostra invariabilmente Atena piuttosto che l'imperatore regnante, probabilmente una scelta consapevole volta a richiamare la monetazione di un tempo e a sottolineare l'autonomia della città. I rovesci, invece, mostrano una sorprendente varietà di disegni tratti dal passato mitologico e reale di Atene. Così incontriamo la contesa tra Atena e Poseidone, Teseo e il Minotauro, Milziade con i prigionieri persiani, e così via. Sul pezzo in esame il rovescio mostra il grande statista ateniese Temistocle, vissuto nel V secolo a. C. Fu Temistocle a esortare gli Ateniesi a rafforzare la loro flotta nel 490 a. C., una saggia decisione che avrebbe salvato la Grecia dalla conquista dei Persiani durante la seconda invasione persiana del 480-479 a. C. L'apice della sua attività di generale fu senza dubbio la battaglia di Salamina del 480 a. C. in cui sconfisse sonoramente la flotta persiana con un'accurata trappola, paralizzando così lo sforzo bellico di quest'ultima. Il prestigio acquisito grazie alle sue vittorie si rivelò però la sua rovina e i suoi concittadini votarono per ostracizzarlo alla fine del 470 a. C. Per ironia della sorte, lo statista ateniese trovò infine rifugio presso la corte persiana, dove gli furono affidate diverse città dell'Asia Minore (Magnesia al Meandro, Myus, Lampsaco, Perkote e Palaiskepsis). In seguito gli Ateniesi vollero riabilitare la reputazione di Temistocle e la nostra moneta lo raffigura come un generale vittorioso a bordo di una nave. apollonia
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  21. Chiedo scusa se ho ritardato a rispondere, sono molto impegnato in questi giorni... @vwgolf è proprio un mezzo soldo di Vittorio Amedeo I, le palme ci sono, quindi non è il primo tipo... C'è stata un poco di confusione su queste monete è con la pubblicazione del Cudazzo secondo me è aumentata! Cerchiamo di fare chiarezza... Finalmente Cudazzo ha inserito il terzo tipo mancante di questa moneta, prima, sul mir, erano solo due e classificati male, quello senza palme era indicato come Il tipo, mentre cronologicamente andava inserito come I tipo, cosa corretta nell'ultima pubblicazione. Gli altri due tipi si differenziano per la diversa fattura della corona, che può essere aperta, Il tipo, o chiusa, III tipo, e qui ha fatto un pelo di confusione... Ha inserito nel I tipo, con tanto di immagine, quel bellissimo esemplare del 1632 più volte pubblicato, ma questo ha non solo la corona aperta, ma un conio differente, un monogramma più ampio e una corona diversa, possibile che sia stata una prova o una prima coniazione più curata, si vede anche dal tondello largo, preciso e ben coniato, cosa praticamente impossibile da trovare in questa tipologia. Nel terzo tipo invece ha inserito il 827a che invece è un secondo tipo, corona aperta, mettendo la nota "Presenta la corona reale leggermente diversa, con il fiorone centrale molto grande e quelli laterali piccoli. Finora questo tipo di corona è stato ritrovato solo sugli esemplari del 1632" Essendo monete che difficilmente permettono di leggere la data è di vedere che tipo di corona sia non è facile classificarle, il tuo per me è un terzo tipo del nuovo Cudazzo, corona chiusa, ma è solo una mia opinione... Sono comunque monete da prendere, il mercato non ce ne presenta molte! Allego per completezza l'immagine di un mezzo soldo passato recentemente in un'asta, e che non sono riuscito a prendere purtroppo, in cui si vede bene la corona aperta e la data 1632.
    1 punto
  22. P.S.: non dar retta alle inserzioni su siti di vendita, nello specifico quelle che cercano di far credere che normalissime monete con un segnetto o con uno spostamento minimo possano valere centinaia o migliaia di Euro. Nessuno (nessuno) pagherà mai una cifra di tale genere (meglio, nessuno pagherà mai una cifra di qualunque genere) per comprare quelle monete. Falsi miti, leggende metropolitane.
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  23. @Damiano98 Di nuovo? Arka Diligite iustitiam
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  24. Secondo il peso e/o il diametro che andrai a rilevare dovrebbe essere una di queste tre Oppure: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FR2I/0 Purtroppo per quest'ultima la zecca è nascosta da quell'elemento (saldato?) Per il valore non saprei dirti.
    1 punto
  25. Unico... Hai fatto benissimo a ricordarlo. L'ho visto dal vivo ed è eccezionale
    1 punto
  26. A margine dell' interessante argomento, può valere uno sguardo la lampada ad olio in bronzo da Cortona, in fondo una lucerna multipla a 16 beccucci, rarissimo oggetto degli Etruschi del IV sec. a.C.
    1 punto
  27. Vedo proprio ora una mail del venditore, ammette l'errore e mi chiede di restituire la moneta e mi rimborserà la spesa.
    1 punto
  28. nel nuovo Cudazzo potrebbe essere classificata come terzo tipo al 827 la data non la vedo , sentiamo Silvio
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  29. Per i dati ponderali di una moneta chiamati in causa da Fiore151 al post # 3 valgono le stesse considerazioni espresse per i dati dimensionali. Quindi “10 g” (dieci grammi) e non “g 10”. C’è però da far presente che il dato non esprime il peso ma la massa della moneta, cioè la quantità di materia (lega metallica) da cui è fatta. Infatti il grammo (simbolo g) è l’unità di misura della massa, equivalente a un millesimo di chilogrammo, l'unità base del Sistema Internazionale (SI). Invece il peso è la forza che agisce sulla moneta e che dipende dalla accelerazione di gravità (g, che sulla Terra viene mediamente assunta di 9,8 m/s2). L’unità di misura SI del peso è il newton (N). Nel linguaggio comune massa e peso sono spesso usati come sinonimi, ma si sbaglia di grosso. Infatti la massa è una proprietà “fissa” di un corpo, uguale in qualsiasi parte del nostro pianeta, in qualsiasi altro pianeta e nello spazio, mentre il peso è strettamente legato all’accelerazione di gravità e cambia con essa, fino a scomparire in assenza di forza di gravità. apollonia
    1 punto
  30. Rocco, pubblico anche la mia 1794 Sicilar. La mia, però, è una moneta "umana", la tua è "super". Ma da dove le tiri fuori? Ciao
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  31. Buongiorno, già 25 anni prima qualcuno in zecca creava volontariamente o involontariamente questa Piastra SICILAR
    1 punto
  32. Forse qui è la sezione giusta!
    1 punto
  33. DE GREGE EPICURI Anche a me sembra coniata. Le irregolarità sulla testa non mi paiono bolle di fusione.
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  34. Salve. Stiamo finendo in un discorso che da tempo intendevo affrontare, senza mai decidermi e rinviandolo di giorno in giorno. Io, come ho detto in precedenza, mi sono avvicinato alla numismatica (e alla monetazione napoletana in particolare) di recente, durante la prima fase della pandemia, proprio iniziando a leggere, un po’ casualmente, le pagine di questo forum. Mi meravigliavo del gran numero di interventi, dei tanti stimoli che venivano dati, della conoscenza approfondita della materia in discussione. Della passione che trasudava da ogni parola. Ed ero spinto a leggere, a cercare di capire, a risalire indietro nella analisi dei vari topic ( si dice così, vero?). Ero stimolato a ricercare, a confrontare. Ho acquistato le prime monete, i primi testi( il primo in assoluto il libro di Mario Pin sulle piastre di Ferdinando II ). Sono andato alla ricerca di qualche catalogo. All’inizio il Gigante non sapevo neanche se fosse una cosa che si mangiava o un gioco in scatola! Pian Piano ho iniziato ad avere idee meno confuse ed a districarmi in modo meno disastroso in una realtà a me del tutto estranea fino a quel momento. Ed ora eccomi qui, ancora con tanti dubbi, grandi difficoltà nel riconoscimento immediato delle monete e nella lettura tecnica delle stesse. Ma cerco di intervenire nel forum, di portare il mio contributo, spesso con gran fatica, con incasinamenti nel linguaggio della rete e con le foto da pubblicare. Ancora non riesco a inserirmi nel meccanismo dei feedback (e sono proprio adesso andato a rileggere come diavolo si scriva correttamente questa parola! ). Mi lascio un po’ guidare dalla logica e dall’osservazione meticolosa, altrimenti mi troverei in difficoltà ancora maggiori negli interventi. Ecco perché mi dispiace molto che i tanti collezionisti esperti, preparati e a loro agio nel forum oggi non intervengano più. Sono scomparsi del tutto e non riesco a spiegarmene il motivo. Ogni effetto deve per forza avere una causa, cerco di risalire a questa causa, ma navigo nella nebbia più fitta. Il mercato tira ( fin troppo!), c’è un gran fermento a livello di aste e di partecipazione, il collezionismo va a gonfie vele, anche in altri settori, come l’arte contemporanea. Ma il nostro forum è diventato asfittico. Pochissimi gli interventi, frettolosi e superficiali: situazione neanche lontanamente paragonabile a quella di qualche anno addietro. E sono proprio i più esperti, i tanti esperti, che sono venuti a mancare, salvo, per fortuna, qualche rara eccezione. I poveri cristi come me fanno quello che possono, però non possono certo dare un contributo determinante. Come mai si è verificato questo? Come mai serpeggia tanto disinteresse, tanta superficialità, tanta noia nelle pagine del nostro forum, oltretutto in un momento, che invece, dovrebbe risultare magico? Non riesco a capire cosa sia accaduto! Un caro saluto a tutti.
    1 punto
  35. Buongiorno a tutti. Ritorno a scrivere doppio parecchio tempo di assenza dal forum. Dopo la bella piastra 1826 reimpressa di releo, pubblico la mia piastra 1828 sempre di Francesco I Saluti
    1 punto
  36. Salve. Condivido con molto piacere questa piastra 1826 R. Saluti.
    1 punto
  37. Buongiorno a tutti. La mia Napoletana di oggi è questo rarissimo Tarì del 1794 con in legenda SICLIAR anziché SICILIAR, ad oggi ne conosco, oltre al mio esemplare solo altri due.
    1 punto
  38. Ma sicuramente ci sarà una uguale in giro, per due motivi: 1- la mezzaluna è di conio, allora saranno stati coniati diversi pezzi 2- la mezzaluna è una fessurazione/rottura di conio con cui hanno coniato altri pezzi e quindi è lo stesso discorso di prima Comunque per me la mezzaluna ricade nel secondo caso (rottura fessurazione)
    1 punto
  39. L'asta era la 73 di Nummus ed Ars del 4 maggio 2010, il lotto 476, il realizzo non lo ricordo ma era molto, molto alto, è un grosso tornese di Ottone III del Carretto ( 1284 -1313 ) col PEX , una piccolissima frattura di conio a ore 1, ma di ottima conservazione per la moneta, non venivano però forniti il peso e il diametro. Scusate per le foto prese al volo dal catalogo....
    1 punto
  40. Bella discussione! Esco solo per un attimo dal mio esilio volontario per dare, spero, un piccolo spunto alla discussione. Un grosso tornese di Cortemilia di bella qualità è apparso sul mercato qualche anno fa in asta Nummus et Ars. Non avendo il catalogo immediatamente a disposizione non ricordo esattamente la data dell'asta, ma immagino che qualcuno possa reperirlo. In caso contrario lo cercherò io stesso e farò delle scansioni. Ricordo che in asta fu molto conteso (ovviamente, vista la grande rarità e la non comune bellezza). Continuo a leggervi con piacere e perdonatemi l'intrusione.
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  41. Per MB la moneta ha circolato parecchi anni ed incomincia a perdere i rilievi più alti ed anche le date dell'anno e del valore, ecco la moneta. Spero di esserti stato utile. Saluti Marfir
    1 punto
  42. Per il BB si passa ad un poco di usura e sempre segnetti, guarda la testa di Vulcano, questa per me è BB.
    1 punto
  43. Se presenta un pò di lustro ma più segni di contatto e poca usura, calcola che l'acmonital è molto resistente e quindi per esserci usura deve aver circolato abbastanza, la moneta può essere ritenuta SPL. Altro esempio.
    1 punto
  44. Ciao Cartonum, io guardo i capelli di Vulcano ed il lustro della moneta, i capelli sono la parte più alta dei rilievi, questa secondo me è FDC Naturalmente la moneta non deve avere segni di contatto, solo in piccola parte dovuti alla caduta dopo la coniazione su altre monete.
    1 punto
  45. Molto interessante la discussione impostata da Ghera. Le riforme monetarie dal 1150 al 1252 in Italia sono basilari per lo studio della numismatica medievale. La Lombardia fu la prima area monetaria ad esserne interessata. La riforma di Federico Barbarossa ebbe una valenza prevalentemente politica . L'Impero era in piena crisi e una nuova moneta avrebbe simboleggiato una "restaurazione" dei poteri da parte dell'Autorità Imperiale verso i Comuni . Tuttavia denari pavesi e milanesi circolarono insieme al nuovo denaro imperiale che nonostante ciò ebbe un grande sucesso tanto che poco dopo tutte le zecche lombarde coniarono denari del tipo imperiale. Dopo qualche decennio altre riforme presero forma , vedi Venezia e Genova, anche se le motivazioni di tali riforme sono diverse (rivalutazione del denaro). A cosa portarono le riforme monetarie sino al 1252 ? Parliamone ;)
    1 punto
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