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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/19/22 in tutte le aree
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Sono stato questa mattina a Verona. Parto col dire che sono davvero lieto di aver conosciuto di persona numerosi utenti del forum. In particolare, è stato molto piacevole dialogare con gli amici di “Quelli del Cordusio”. A livello di acquisti, non ho trovato nessuna moneta che mi allettasse. Ciononostante, non sono tornato a casa a mani vuote. Difatti, mi sono regalato il mio primo vero monetiere in legno!9 punti
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Un sentito grazie della bella giornata anzitutto a Mario @dabbene, e a Marco @El Chupacabra per i graditi omaggi e a tutti gli amici del Forum che ho potuto conoscere a Verona oggi di persona, tutti simpatici, preparati e conviviali: @lorluke, @DOGE82, @Oppiano, @gigetto13, @fabry61, @caravelle82, @ceolo e a tutti gli altri (tanti) che non ho citato.7 punti
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È’ tornata Verona e direi che è’ tornato “ il rito di Verona “, meeting point, monete, tanti visi conosciuti o nuovi, tante stette di mano e ovviamente tanti, tanti Gazzettini dati e tanti Cataloghi dell’ Ambrosiana consegnati. Il trolley è’ tornato completamente vuoto come non era mai successo finora come è’ tornata la numismatica di condivisione. Due tavolate al canonico pranzo con tanti, tanti giovani e questo è’ uno degli ulteriori grandi segnali di questa Verona di novembre 2022.7 punti
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Grazie, per me è stato un vero onore conoscere delle persone come voi. Domenico4 punti
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Doveroso il mio grande piacere per aver conosciuto un bel pò di voi! È stata una giornata immensa,stancante,bellissima e indimenticabile,piú di convivialitá che di monete🔝😉 Un caro saluto e abbraccio a tutti4 punti
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Bene ragazzi. Direi che è il momento di iniziare a pubblicare i nostri acquisti di questa edizione di Novembre del Veronafil. Che ne dite? Oggi è stato il primo Giorno e io ne ho approfittato per fare un giretto e cominciare a vedere cosa prendere domani. Nel frattempo mi sono portato a casa un biglietto della cassa veneta dei prestiti da 10 lire. L’ho cercato da più parti e purtroppo ho dovuto costatare prezzi veramente molto alti (non solo di questo biglietto ma un po’ di tutte le banconote esposte). Alla fine ho trovato un compromesso tra qualità e prezzo . A domani per nuovi acquisti (Si spera 🤪)3 punti
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La mia ricerca è riferita al personaggio Salvatore Verga Catalano, collezionista numismatico, morto il 17 luglio 1880, lasciando i suoi beni ai nipoti Giovanni e Mario Verga, figli del defunto fratello Giovanni Battista (1807-1863). Del resto anche G. E. Rizzo, nella nota 21 di pag. 75 del suo Saggi preliminari su l'arte della moneta nella Sicilia greca, afferma che il tetradramma di Aitna, era posseduto fino all'anno 1882, da un certo Verga Catalano di Catania. Quello che non torna è che Rizzo fa finta di non conoscere i Verga Catalano, tra cui Giovanni Verga (già affermato scrittore, maggiore esponente del Verismo, nonchè senatore del Regno). Sembra piuttosto che per motivi di privaci, lo voglia tenere fuori dalla vicenda della vendita. Per quanto riguarda la provenienza del calco su cui ha lavorato lo stesso Rizzo, non è inverosimile che questo, ancor prima della vendita, fosse già nella disponibilità degli eredi, e donato al Rizzo, considerato che il defunto zio, Salvatore Verga Catalano (primo proprietario di tutti ibeni), era anche un ottimo riproduttore di calchi, come si evince dall'opera di Ferdinand Freiherrn von Andrian, Prahistorische Studien asu Sicilien, a pag. 69, a cui donò i calchi di alcuni strumenti preistorici.3 punti
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L'espressione del tizio dietro di te dice tutto su questo acquisto surreale🤣3 punti
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Eccola la…. La Mille lire “Matrice”. Unico dettaglio, non l’ho comprata ma ci ho fatto solo la foto, va bene lo stesso ? 😂 ps. Prossimamente farò le foto di tutte le new entry3 punti
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Non sono un numismatico, ma avendo fatto una ricerca storica sul nobile Salvatore Verga Catalano, di Vizzini, zio del celebre scrittore Giovanni Verga, sono venuto a conoscenza del fatto che questi era un fine collezionista di monete greco-sicule, oltre ad altri reperti litici di tipo preistorico. Ebbene nel 1876, il nobile vizzinese, offrì in dono a Ferdinand von Andrian, autore del primo saggio sulla preistoria della Sicilia, alcuni calchi di pregevoli strumenti preistorici, rinvenuti nei suoi possedimenti. La notizia potrebbe essere interessante in considerazione del fatto che il tetradramma di Aitna in questione, faceva parte della collezione del barone Salvatore Verga Catalano e che quest'ultimo aveva dimestichezza con i calchi. Alla morte del Verga-Catalano, nel 1883, tutta la sua collezione fu venduta all'estero, come sappiamo, dai nipoti Giovanni (il famoso scrittore) ed il fratello Mario, per ripianare ingenti debiti di famiglia. Appare assai inverosimile che Giulio E. Rizzo, dica di non conoscere i proprietari della celebre moneta, attribuendola ad un certo "Verga-Catalano". Quasi certamente lo ha fatto per salvaguardare la "privaci" dell'eminente romanziere, che anzi gli fornì il calco della moneta, eseguito prima della sua alienazione dallo zio Salvatore.3 punti
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I nostri più sentiti ringraziamenti e gratitudine a tutti i nostri soci e partecipanti che ancora una volta generosamente ci hanno dimostrato disponibilità, presenza e coinvolgimento. Siamo giunti alla 56° edizione, prossimi a festeggiare i 30 anni della fondazione dell’Associazione Circolo "Tempo Libero", un traguardo fatto di sacrifici, difficoltà, ma allo stesso tempo un lungo percorso di emozioni e soddisfazioni. Nella speranza di mantenere con ognuno di voi non esclusivamente un rapporto professionale, ci auguriamo nei prossimi incontri, di avere uno scambio di idee, progetti futuri, che siano concreti e positivi. Abbiamo apprezzato particolarmente anche le critiche, costruttive e indispensabili per il proseguimento della nostra attività. Ringraziamo il gruppo Nomisma per l'ottima iniziatica di omaggiare i presenti gratuitamente con la rivista Panorama Numismatico, il gruppo Quelli del Cordusio con il caro amico Mario Limido con la rivista Il Gazzettino, il gruppo Unificato, le Edizioni D'Andrea, La Gazzetta dell'Antiquariato con la cara amica Sabina Rattini, Il Postalista, gli amici di Libero Ricercatore, L'Arte della Lira, Positanok con il caro amico Giuseppe Starace, Collezionare, per il grande sostegno, parte fondamentale dell'evento tutti i giornali e i siti che ci ospitano e ci rendono visibili, citarli tutti sarebbe impossibile, ma sappiate che la nostra riconoscenza sarà infinita. Sono stati dei giorni di intensa attività e ci scusiamo con tutti indistintamente per la mancata presenza di Attilio Maglio, per un problema di salute momentaneo, sabato mattina, ma la manifestazione è stata coordinata in modo egregio e impeccabile da Alessia Mele e Ugo Correale, che ringraziamo per l'impegno e la passione. Vi salutiamo con questo video che descrive in modo ottimale lo spirito del Memorial Correale e vi comunichiamo, invitandovi a partecipare, le prossime date che saranno sabato 11 e domenica 12 febbraio 2023...Ex nihilo nihil fit – Niente viene dal nulla! Grazie a tutti voi il Memorial Correale esiste!3 punti
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Il mio zaino non pullula di monete,ma lo porto a casa pieno (di gazzettino/ambrosiana🤣🤣🤣) di amicizie! Grazie2 punti
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Asse di traiano con vittoria al rovescio ric 417 posto foto di una simile ma molto meglio conservata Traiano (98-117), Asse, Roma, 99-100 d.C., AE, (g 10,53, mm 26, h 6). IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM P M, testa laureata a d., Rv. TR POT - COS III P P, la Vittoria avanza verso s., con ramo di palma e scudo portante l’iscrizione S P Q R; ai lati, S - C. RIC 417; C 628. Patina scura. Bel ritratto. spl+ / q.spl. <br class="eng_sep" />Trajan (98-117), As,Rome, AD 99-100, AE, (g 10,53, mm 26, h 6). IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM P M, laureate head r., Rv. TR POT - COS III P P, Victory advancing l., holding palm branch and shield inscribed S P Q R; in field, S - C. RIC 417; C 628. Dark patina. Good portrait. Good extremely fine / About extremely fine. (deamoneta.com)2 punti
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Sarà complicato davvero comprare qualcosa oggi. Da un primo giro veloce ieri sera ho visto prezzi davvero folli e - con qualche benvenuta eccezione - tante banconote trattate, stirate e profumate. E non c’è neanche l’aiuto di Numys per tirare giù il prezzo 😅 (Se vedete uno alto quasi 2 metri che si aggira per gli stand odorando banconote fategli un segno!)2 punti
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attribuito ad alta epoca, un esemplare di statere incuso di Metaponto, descritto come variante piuttosto rara, con al rovescio spiga affiancata su entrambi i lati da 2 serie di 3 puntini . Sarà il 3 Dicembre in vendita LeuNum. 24 al n. 860 .1 punto
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Potnia, la dea degli animali ritrovata al Brotton esposta per la prima volta al museo Il gruppo Crt offre la teca per la decorazione romana, trovata nel 1965 a Vicenza in via Brotton, che sarà esposta per la prima volta al pubblico. Il gruppo di volontari diventa mecenate e restituisce alla città un pezzetto della sua storia. È il Crt, il Gruppo archeologico di Vicenza, ad acquistare la teca in vetro che consentirà per la prima volta dopo quasi 50 anni di mostrare ai vicentini un reperto romano che non hanno mai visto. Potnia, la terracotta romana della dea degli animali La prima esposizione di “Potnia Theron“, la dea degli animali, terracotta che probabilmente decorava un edificio sacro, avverrà il 27 novembre nella due giorni di convegno che il Crt ha organizzato in città. “Dialoghi intorno alla donna tra passato e presente” è il tema del forum che si aprirà sabato 26 al teatro Astra dove per tutto il giorno «studiosi e docenti di università e musei discuteranno della condizione femminile nell’antichità e nella società contemporanea» come spiega la presidente Elena Marzola, archeologa. Il programma del forum Il giorno dopo, la domenica, dalle 10 alle 12, al Museo naturalistico archeologico di S.Corona, si inaugura l’allestimento della lastra fittile nella sala del mosaico. Al progetto ha collaborato il Soroptimist Club di Vicenza, che ricorda così una socia e presidente illustre, Maria Teresa Canivet, archeologa vicentina, famosa per aver scoperto a Cesarea marittima in Israele la pietra col nome di Ponzio Pilato. Proprio Canivet esaminò i reperti rinvenuti nel 1965 nell’area esterna a Porta S.Croce tra via del Brotton e via Alfieri e Gioberti e ne ricavò un saggio con le sue ipotesi su questa figura. Domenica si rievocherà questo scritto ma anche la storia di quello scavo singolare, perchè a ritrovare quel reperto rotto in cinque pezzi e poi ricomposto fu un ragazzino, Andrea Testa, poi divenuto artigiano orafo, che ha mantenuto per sempre la passione dell’archeologia. Il ritrovamento del reperto 57 anni fa Testa ha firmato quattro capitoli del libro divulgativo “Vicenza romana“ a cura di Franco Mattiello, uscito nel 2021. In uno di questi, ripercorre cosa accade mezzo secolo quando non lontano dal Bacchiglione si stava tracciando una nuova strada - via Giacosa - e affiorarono frammenti di vasi, canalette d’acqua, tubi probabilmente dell’acquedotto romano che arrivava in Lobia. Tra i tanti frammenti raccolti in quel cantiere dove i ragazzi giocavano, Testa raccolse anche due esemplari di quella che poi venne identificata come Potnia Theròn: una alata anche se senza testa, in terracotta rossa; l’altra meno conservata, senza testa, un busto con monconi di ali. Altri bambini nel 1966 trovarono una statuina maschile di metallo. Va detto che più tardi Testa consegnò regolarmente i reperti alla Soprintendenza archeologica. Al di fuori delle mura i resti di un tempio dedicato a Brotonte Gli scritti di Gian Battista Velo alla fine del Settecento e ritrovamenti di monete, statuine, coppi avevano ipotizzato che in quell’area fuori delle mura scaligere, a Santa Croce, ci fossero i resti di un tempio dedicato a Brotonte - dio tonante - come richiamava il toponimo Brotton. Così lo storico Maccà, poi il Da Schio e l’archeologo dilettante De Bon. I ritrovamenti di 50 anni fa confermarono queste tesi o comunque la presenza di recinti sacri, forse legati al culto dell’acqua. La dea con l’abito trasparente, la gonna mossa, i due leoni su cui si posano le mani richiama il culto di una grande antica madre dotata di forza, una Artemide dei boschi che familiarizza con le bestie selvatiche, un culto nordico e retico, ma anche mediterraneo ed egizio. La signora dei leoni L’archeologa Canivet nel suo saggio datò i reperti della zona all’età del bronzo e il tempio tra il primo secolo a.C e i primi decenni del primo secolo d.C. Il panneggio della veste ad altri studiosi suggerisce una datazione tardiva, al III secolo d.C. La signora dei leoni era una decorazione, un fregio lungo il perimetro dell’edificio, forse sul tetto, coperta di colore, come altri esempi rinvenuti in provincia di Chieti. Un mistero, quello di come si sono sovrapposte le divinità sui culti locali, che ancora oggi non smette di appassionare gli archeologi. https://www.ilgiornaledivicenza.it/argomenti/cultura/reperto-archeologico-potnia-la-dea-degli-animali-ritrovata-a-vicenza-esposta-al-museo-1.9742122?refresh_ce1 punto
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Proprio una bella giornata. Contro ogni aspettativa tanti begli acquisti e anche alcune vendite. Appena mi riprendo domani posto qualcosa. La parte migliore è stata quella conviviale. Finalmente ho incontrato tanti lamonetari dal vivo! @caravelle82 peccato non esserci riconosciuti. Ti avrei salutato volentieri anche io 🤷♂️1 punto
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Grazie a tutti per il bellissimo momento conviviale trascorso tutti insieme a pranzo. Alla prossima !1 punto
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E un grazie al "Cordusio" e Mario @dabbene @El Chupacabra Felice e onorato di dar il mio piccolo contributino💪1 punto
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Dovrebbe essere un sesterzio per la DIVA FAUSTINA. Al Diritto si legge chiaramente (F)AV STINA, al Rovescio AVGV S SC potrebbe essere un esemplare di: RIC III Antoninus Pius 1127 D) DIVA FAV STINA: Busto di Faustina I, drappeggiato, a destra, capelli riccamente ondulati e arrotolati in fasce sulla testa e raccolti sulla nuca e in una spira rotonda in cima alla testa. R) AVGV STA SC: Pietas, velata, drappeggiata, in piedi a sinistra, alza la mano destra sopra l'altare acceso a sinistra (nell'atto di far cadere qualcosa sull'altare) e tiene una scatola nella mano sinistra.1 punto
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Dalla prossima asta 136 di Numismatica Ars Classica del 15 dicembre 2022 lotto n°256 Roma. Clemente XI (Gianfrancesco Albani),(1700-1721) Piastra anno XIII, AR 32,00 g. D/CLEMENS XI – P M AN XIII Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate; maschera in cimasa. R/ FONTIS ET FORI ORNAMENTO La fontana e l'obelisco di piazza del Pantheon; all'esergo, armetta Farsetti tra ornati e, a s., EH (Ermenegildo Hamerani, incisore). Muntoni 39. Berman 2375. MIR 2270/1. Molto rara anche questa moneta è presentata nel catalogo della prossima asta di Numismatica Ars Classica al lotto n°257 Roma. Clemente XI (Gianfrancesco Albani), (1700-1721) Piastra anno XIII, AR 32,00 g. D/CLEMENS XI – P M AN XIII Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate; maschera in cimasa. R/ FONTIS ET FORI – ORNAMENTO L'obelisco di piazza del Pantheon; all'esergo, armetta Farsetti tra ornati. Muntoni 38. Berman 2376. MIR 2271/1. Emissione rarissima1 punto
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Buongiorno. Volevo mostrarvi l'ultima entrata in collezione un bianco di Emanuele Filiberto di g3,63 mm27 del 1573 torino gradirei un opinione sulla moneta chi volesse intervenire ringrazio anticipatamente saluti Massimiliano.1 punto
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Ciao, Alberto. Visto che segui con interesse i 9 cavalli di Filippo IV, dopo l'esemplare del 1626 di qualche settimana fa, oggi ne posto ancora uno del 1626 insieme ad uno del 1629 e ad un altro del1630. Sono fra le prime monete che sono entrate nella mia collezione, due ancora nella bustina della perizia, superflua considerando il valore economico e lo stato di conservazione delle stesse. Mi sembra non abbiano assolutamente nessuna particolarità, ma magari tu, con l'occhio allenato, riesci a scovarne. Ti ringrazio e ti saluto caramente.1 punto
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E' un sito che raggruppa molti commercianti di mezzo mondo. Fa da tramite e ho comprato senza problemi. C'è per esempio tra i venditori Kunker. Ho visto in vendita anche qualche falso , ho informato la direzione e i falsi sono subito spariti. Un venditore ha tardato a spedire e anche in questo caso dopo la segnalazione la moneta è partita con le scuse per il ritardo. I prezzi sono spesso piuttosto alti, ma sono gli stessi che fanno nel loro negozio i commercianti. Però qualche affare l'ho fatto. Ha un vantaggio : se cerchi per es. un 20 Lire oro di Carlo Alberto trovo elencati tutti quelli disponibili e puoi scegliere quello che ritieni faccia a caso tuo. MaShop è una vetrina per acquisti online. Nessuna moneta si trova presso MaShop.1 punto
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Si, ti confermo la rarità, una R10. Si conoscono solo altri 2 esemplari, uno in una collezione privata ed uno in un museo di Parigi. Nei cataloghi di Biaggi e del Cudazzo è riportato solo un disegno che sembra tratto da questa moneta. Riguardo il fissante ti confermo, ma non so il nome perché si tratta di un prodotto professionale utilizzato proprio per questo genere di lavori.1 punto
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Da quanto ne so è un sito tedesco che vende anche per conto terzi, motivo per cui, (credo) rende i prezzi mediamente più sostenuti. Ho acquistato un paio di monete da loro, che, a mio parere , valevano ampiamente la cifra richiesta. Di una moneta so per certo che non si trovava fisicamente presso di loro ma veniva dalla Svezia. Entrambe le volte è filato tutto liscio. Spero di averti aiutato con la mia esperienza Fabrizio1 punto
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Diffondiamo il Verbo ai 1- genitori/nonni 2- insegnanti di ogni ordine e grado 3- ministro della pubblica istruzione1 punto
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È l'annuncio della vendita agli sportelli della banca, solo per coloro che non sono già registrati come acquirenti delle monete attraverso il sito (la vendita online è già stata fatta tempo fa), da cui il controllo dei documenti: il controllo dei documenti garantisce anche che ognuno possa acquistarne solo una confezione (ovviamente si viene registrati dopo l'acquisto allo sportello), e solo di persona con i propri documenti (non è consentito l'acquisto per altre persone)1 punto
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Mi pare un ottimo lavoro. La moneta appare sicuramente più leggibile e godibile ed inoltre immagino che sia stato passato un qualche fissante (non so il nome tecnico, perdonatemi) per mantenere al meglio la superficie. Non conosco la tipologia, ma immagino che sia di grande rarità (mai vista prima), perciò merita certamente una particolare cura. Complimenti.1 punto
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DE GREGE EPICURI Sono riuscito ad andare per un paio d'ore, non di più per problemi in famiglia. Mi spiace per chi ha trovato il parcheggio raddoppiato, io però consiglio di andare a VR in treno, costa meno ed è tutta salute (detesto l'autostrada A4). Venendo alla Fiera,c'era un sacco di gente, a certi tavoli era difficile o impossibile avvicinarsi, specie ai tavoli periferici e meno "di lusso", ma con prezzi più favorevoli (quelli che frequento io). Ma erano frequentati anche gli stand più noti, e quelli delle Case d' Asta. Ho trovato un mucchio di monete e monetine interessanti, perfino in certe ciotole. Preso due argenti di Caffa. Avendo pochissimo tempo, non sono riuscito a cercare e salutare diversi amici, come avrei voluto. Sarà per la prossima volta.1 punto
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E vediamole le due monete del 1790: Il Tarì con stemma del Conte Coppola e il nuovo con Corona d'alloro del Cavalier Planelli.1 punto
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Grazie Rocco, mi hai dato il pretesto di raccontare la genesi di questa moneta. Il tarì corona fu ideato da Antonio Planelli il 27 ottobre 1790. Il maestro di zecca suggerì al re, per evitare frodi, risse e imbarazzi tra la moneta da venti grana stemma di Ferdinando IV e quella simile da 24 grana - forse si rifescire a quella di Carlo VI, ancora circolante - di adottare un nuovo rovescio: un ramo di alloro e di palma sormontati da una corona. La proposta fu accolta - la moneta lo testimonia - anche se con una variazione. Infatti fu sospesa la coniazione di tarì con stemma e continuata quella con corona. Fonte: Archivio di Stato di Napoli, Ministero delle finanze, busta 2137.1 punto
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Ciao! Direi che, in questo caso, il restauro è stato un imperativo per salvare la moneta. Il restauro ai fini conservativi, non è, a mio parere, da demonizzare, anzi. Si spera però che sia fatto con intelligenza. In questo caso la moneta non è stata ripatinata artificialmente, ma a volte avviene. saluti luciano1 punto
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Non è per l'acquisto online ma per l'acquisto presso lo sportello della banca centrale: ogni persona può acquistare solo le quantità massime indicate e solo per sè stesso dietro presentazione di un proprio documento, non può acquistare per altri nemmeno mostrando il loro documento di identità.1 punto
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Il bagno in acqua demineralizzata non toglie le incrostazioni ma iuta a togliere o ammorbidire lo sporco; puoi anche lavarla con un pò di sapone di Marsiglia, massaggiando il metallo con le dita. Personalmente intervengo con bisturi sotto forte ingrandimento (30-40X) al microscopio stereo, in maniera da evitare il contatto con la patina, che comunque sotto le incrostazioni potrebbe essere leggermente corrosa. Allego una foto per esempio di una pulizia .1 punto
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Anche per la zecca di Milano esiste un rarissimo sesino emesso dall'arcivescovo Giovanni Visconti verso la metà del '300 con la Vergine col Bambino. Unica moneta con questo tipo di rappresentazione demessa dalla zecca di Milano. https://www.deamoneta.com/auctions/view/386/1841 punto
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Apamea fu fondata dal re seleucide Antioco I (281-261 a.C.) in onore della madre Apame, figlia del ribelle baktriano Spitamene e moglie di Seleuco I. La città ospitava una comunità ebraica, i cui antenati furono probabilmente insediati nell'area dal generale seleucide Zeuxis, che deportò 2.000 famiglie ebraiche da Babilonia in Asia Minore per volere di Antioco III "il Grande" (223-187 a.C.) (Gios. Ant. XII, 3.4). Si è a lungo creduto che la sorprendente comparsa della storia di Noè sulle monete del III secolo d.C. dell'Apamea frigia fosse dovuta a un presunto carattere ebraico della città, ma le fonti letterarie sono estremamente scarse e il fatto che non si conoscano nomi ebraici e una sola iscrizione ebraica dalla necropoli locale invita alla cautela. D'altra parte, le fonti che attestano la presenza di una grande comunità cristiana ad Apamea sono abbondanti: non solo gli epitaffi cristiani sono numerosi, ma il vescovo Giuliano di Apamea attestato da Eusebio (Euseb. HE 5.16.17) dimostra che il cristianesimo aveva preso piede nella città già alla fine del II secolo. L'improvvisa comparsa dell'Arca di Noè sulla moneta civica di Apamea, in un momento in cui tutte le fonti indicano una crescente influenza della comunità cristiana nell'area, deve quindi riflettere, nonostante le sovrapposizioni culturali, la crescente importanza delle tradizioni cristiane in misura maggiore rispetto a quelle di una secolare comunità ebraica locale. Apamea si differenziava dalle altre città omonime per l'appellativo ή Kίβωtός, letteralmente "il forziere", un riferimento alla sua importanza come stazione commerciale. Il fatto che l'Arca di Noè fosse conosciuta in greco anche come Kίβωtός avrebbe dato origine a un mito pseudo-etimologico locale, secondo il quale la montagna dietro la città sarebbe il vero Monte Ararat sul quale l'Arca di Noè sarebbe approdata dopo il diluvio. La nostra moneta mostra quindi, a destra, Noè e sua moglie nell'Arca - sotto forma di ή Kίβωtός localmente radicata - e ancora a sinistra, dopo l'approdo dell'Arca sul Monte Ararat, con l'uccello cercatore di terra in alto che tiene un ramo d'ulivo negli artigli. Si tratta dell'unico tipo di moneta greco-romana a mostrare una scena della Bibbia e di una testimonianza incredibilmente importante della storia delle prime comunità giudeo-cristiane in Asia Minore. apollonia1 punto
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Che discussione incredibile questa. Ho speso tutta la serata nel leggerla. Ci si potrebbe scrivere un manuale. Detto ciò voglio contribuire anche io con questo pezzo della mia collezione. Sestino di Luigi XII per l'Aquila con aquiletta nel III quarto. Ne ho visti pochissimi passare nel corso degli anni e tutti con conservazioni scarse e porose, invece il conio di questo esemplare è molto vivo e la moneta piacevole. Spero vi possa interessare e possa essere un modo per far ripartire la discussione. Mi permetto di taggare @santone@fedafa@eliodoro @adolfosvisto che sono stati i più attivi sulla monetazione abbruzzese ma tutti sono ben accetti. Cura ut valeas1 punto
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