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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/22/22 in tutte le aree
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In effetti sono oltre 600 anni che i collezionisti si interessano di monete da collezione, le studiano, le scambiano le regalano ai musei. Il collezionismo ( e lo studio) e’ nato molto prima di qualsiasi museo e le collezioni dei musei esistono perche esistono le collezioni dei privati che vi confluiscono ( per dono o acquisizione) - integrate eventualmente da qualche ripostiglio scavato da Archeologi. queste non sono opinioni bensi fatti. Ignorarli ( volutamente o meno) significa non conoscere e non riconoscere la storia Culturale del nostro Paese. come ho ripetuto spesso il danno piu’ grande lo fa chi - partendo da premesse errate - ignora come si sono formate le collezioni pubbliche e il contributo fondamentale che il privato ha dato al patrimonio culturale del Paese6 punti
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Ciao a tutti, dalle foto vedo che l'incontro è stato molto piacevole e fruttuoso, mi dispiace mancare nella foto di gruppo, ma chissà... forse in futuro? Mi scuso ora di abbassare il livello di questa discussione ma voglio farvi partecipe del mio ultimo acquisto: il mio primo album per banconote! che ho pure dovuto prendere con le tasche belle grosse, che se no certi fazzolettoni tedeschi dovevo piegarli in quattro. Mi sa che grazie a voi ho aperto un po' i miei orizzonti: vediamo se è il punto di partenza di qualcosa di nuovo? Alla prossima, Njk PS: comunque non preoccupatevi più di tanto, negli ultimi giorni ho comprato ancora ben TRE spille con monete (ed una medaglia) montate, non ho del tutto perso la mia strada.5 punti
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Buona sera a tutti. Ricordo a tutti che è stato imitato/contraffatto un quattrino da parte di Messerano il cui valore è di 2 doppi bagattini pertanto non mi stupirei che gli stessi abbiano imitato il frazionale. Per vostra informazione MESSERANO. Sulla zecca di questo feudo dei Fieschi, possediamo la pregevolissima memoria di D. Promis9, corredata dalle splendide tavole di monete disegnate dal compianto C. Kunz. Vincenzo Promis10, A. R. Caucich11, ed U. Rossi12, fecero conoscere altri prodotti di questa officina monetaria, che ci dimostrano la sua particolare attività specialmente nel falsificare le monete d’altri stati. Alle loro diligenti indagini credo che siano sfuggite due monetine, non affatto prive d’interesse che vengono ad aumentare la serie delle falsificazioni di monete veneziane. La prima si conserva nel museo civico di Trento, la seconda è della mia collezione. 4 – D/ – • S • THEONESTVS • PRO . . . VS. In doppio circolo di punti: Figura dei santo a sinistra che tiene una bandiera la cui asta è terminata da una croce. R/ – NON • NOBIS • D . . . O. In circolo di punti: Leone di S. Marco, in soldo. Rame. Peso Gram. 0,66. [p. 77 modifica]È una perfetta imitazione del quattrino di Venezia del doge Marino Grimani (1595-1605) che appare uscita dalla zecca di Messerano, sia per il nome del santo che si legge sul diritto, come per il motto del rovescio, usato frequentemente sulle monete dei Ferrero-Fieschi.4 punti
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Sempre presso l'ASN ho trovato un documento dove vengono elencati alcuni operai della zecca e anche qualche altra loro informazione. Siamo nel 1804.4 punti
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Le dieci monete auree erano nascoste in un vaso fittile ancora sigillato con un tappo in argilla, risalgono all’epoca dell’imperatore Costanzo II che visse nel IV secolo d.C. (7 agosto 317 – 3 novembre 361). Costanzo II governò l’impero dal 337 al 361, al tempo di Papa Atanasio Apostolico, il Papa Apostolico di Alessandria. https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-nelloasi-di-dakhla-scoperte-monete-doro-bizantine/3 punti
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Senza entrare nella problematica boutade non boutade, penso che per vendere bisognerebbe almeno avere un'idea di quel che si possiede, quindi ne riparliamo tra qualche decina d'anni......3 punti
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Osservando le ombre, i “puntini” (quelli di destra in alto) parrebbero essere in rilievo ed anche presentare tracce di uno scivolamento di conio. Il condizionale è d’obbligo naturalmente. Ps: grazie @dracma per avere condiviso al post 7 l’esemplare ribattuto sul didrammo di Akragas. Mi era sfuggito questo passaggio. Tra l’altro mi pare che si possa identificare il rovescio del sottotipo con il conio R20 del corpus della professoressa Westermark, azzarderei l’accoppiamento 43 (O21-R20), ma dell’aquila resta ben poco. Siamo nel momento del passaggio alle emissioni con tondello più spesso all’interno del gruppo I. Scusandomi per l’offtopic (non ho saputo resistere!) posto i particolari a confronto della moneta Heritage e dell’esemplare Westermark 43.15 al British Museum, acquisito da Rollin & Feuardent nel 1874, dalla collezione Addington.3 punti
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L’importante è che non ti fai contagiare in modo pesante come hanno fatto con me che ogni giovedì ho paura di spendere grosse cifre il giorno dopo 😂 Cedole del Banco giro di Venezia docet!3 punti
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Ciao @Oppiano. Ti ringrazio vivamente per i complimenti e ci tengo a dire che anche per me è stato un vero piacere incontrarti in quel di Verona. Venendo alla tua domanda, purtroppo, non ho idea da dove nasca esattamente la consuetudine di annoverare Maria Luigia tra i napoleonidi. A mio avviso, si tratta semplicemente di una situazione nata da due fattori in particolare: 1. Fu moglie di Napoleone e sicuramente, ad oggi, viene ricordata più come imperatrice di Francia che non come duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. 2. Le sue monete sono, come detto, molto simili per stile a quelle del Regno d’Italia napoleonico e, inoltre, le prime riportano come data il 1815 (anche se, come abbiamo visto, vennero coniate non prima del 1819). Il 1815 è l’ultimo anno di gloria di Napoleone, quello dei celebri 100 giorni nei quali riconquistò la Francia senza colpo ferire, prima di essere definitivamente sconfitto a Waterloo. Ciò potrebbe essere stato un elemento fuorviante per molti… Sicuramente anche questo è tema molto importante. Credo che, ad oggi, ci sia molta confusione non solo tra semplici appassionati e collezionisti amatoriali ma anche tra periti e case d’asta e, a volte, noto che si tende un po’ a generalizzare o ad utilizzare termini impropri. Per quel che mi riguarda, seguo una mia personale classificazione, basata su quattro categorie: - Napoleoniche: considero appartenenti a questa categoria le sole monete con impresso o il volto di Napoleone o le sue iniziali. Rientrano, quindi, le monete del periodo consolare, dell’Impero francese (con tutte le varie zecche), del Regno d’Italia e, se vogliamo, anche le ossidionali. In sostanza, annovererei tutte quelle monete coniate a nome di Napoleone. - Napoleonidi: rientrano le monete coniate per conto di parenti diretti o acquisiti di Napoleone e sotto la sfera d’influenza francese. Abbiamo, quindi, le monete di Murat (Berg e Napoli), della sorella Elisa (Lucca e Piombino) e dei fratelli Luigi (Olanda), Giuseppe (Napoli e Spagna) e Girolamo (Westphalia). - Del periodo napoleonico: appartengono a questa categoria tutte le monete coniate in Europa tra il 1796 ed il 1815, da stati alleati o nemici della Francia. Ciò che conta è semplicemente il contesto storico. Rientrano, quindi, sia le monete delle Repubbliche sorelle, sia, ad esempio, le monete di Ferdinando IV risalenti agli anni delle guerre napoleoniche. - Post napoleoniche: monete che possono avere un legame storico con la figura di Napoleone ma che sono state coniate dopo il suo esilio a Sant’Elena, negli anni della Restaurazione. Possiamo includere in questa categoria le monete di Maria Luigia e Bernadotte. Ovviamente, non ho la presunzione d’imporre questo schema al mondo numismatico ma, a mio avviso, è già più chiaro e rigoroso rispetto al buttare tutto nell’enorme calderone delle “monete napoleoniche” (o, peggio ancora, definire come napoleonidi certi sovrani).3 punti
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Quando si parla di regolamentare il bene numismatico mi viene in mente un caso che alcuni anni fa fece molto scalpore ma di cui sembrerebbero essersi perse le tracce. https://bertolamifineart.com/un-ripostiglio-di-monete-incuse-della-magna-grecia-coniate-tra-il-vi-e-il-v-secolo-a-c/2 punti
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L'ha toccata piano... Personalmente poi sono d'accordo che l'Italia riesca ad acquistare una moneta come quella citata proprio perché di vera rarità ed interesse culturale (e non ultimo di possibile richiamo turistico) in uno scenario di un patrimonio archeologico STERMINATO in possesso ed in gestione talvolta mala ma spesso eroica da parte di appassionati funzionari.2 punti
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Ne aveva parlato Roberto Ganganelli su Cronaca Numismatica sempre ad aprile: https://www.cronacanumismatica.com/collezionismo-privato-e-tutela-delle-monete-pubbliche-precisazioni-e-riflessioni/ E non dimentichiamo che proprio Margherita Corrado aveva posto in un interrogazione la questione di un eventuale acquisto dell’aureo EID MAR nell’asta NAC 132/474: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1348565 Insomma, all’assalto in Italia ma in affari all’estero.. E su Facebook un post di marzo 2022 che la dice lunga sulla visione personale della ex senatrice: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0aN3C3Dj4xwpCEKF4swsEL4LodxwktwNJrckABq2QtkbpHL4SxoF2V6Sky8xotdQYl&id=100058012031617 Personalmente non sono sorpreso dalle posizioni della ex parlamentare, la sua culla politica ha lastricato di buone intenzioni chilometri e chilometri di strade..2 punti
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Purtroppo la visione al pc di una fotografia può in certi dettagli ingannare e la descrizione della casa di aste non aiuta perchè non indica se i 6 puntini siano in rilievo od in incavo . Se in rilievo, forse più probabilmente coevi per la non semplice aggiunta a posteriori : se in incavo di facile realizzazione in qualsiasi tempo .2 punti
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La questione in realtà è molto più complessa. Dubito che le due serie puntinate al rovescio siano riferibili ad eventuali elementi previsti dall’incisore ma non portati a compimento. Nelle serie iniziali degli incusi metapontini la legenda compare generalmente solo al D/ e i simboli non risultano attestati prima della classe V Noe-Johnston. Potrebbe trattarsi di aggiunte successive? E se sì, a quale scopo? Il fatto che si trovino sia a destra che a sinistra esclude la finalità di segni preparatori per l’incisione di elementi grafici in quanto non risultano attestate monete incuse di Metaponto con duplice simbolo al rovescio né tantomeno con legenda bipartita, ad eccezione della classe IV (ME//TA) dove però l’etnico è posto sempre al D/. L’unica informazione disponibile è relativa ad una “European collection formed before 2005”, pertanto non conosciamo eventuali precedenti passaggi di mano che potrebbero aver in via ipotetica “alterato (?)” il conio originario. In caso contrario risulterebbero poco chiari i motivi che indussero a “puntinare” il conio, potendosi escludere un mero intento decorativo che, a quanto mi risulta, resterebbe privo di confronti. I dubbi tuttavia persistono e su più fronti. La stessa classificazione della moneta come variante della serie n. 54 Noe potrebbe forse non essere del tutto appropriata per vari motivi. Il modulo di 26 mm non è infatti un elemento dirimente in quanto tondelli fino a 26 mm si riscontrano, ad esempio, all’interno delle citate serie nn. 192-4 Noe (classe IX: tondello medio) che sia per elementi epigrafici (legenda retrograda a d.) che stilistici (spiga con 6, 7 o 8 grani) sembrerebbero meglio confrontarsi con l’esemplare in oggetto. Paris, BN, FG 1129 BMC 239 Un esemplare del ripostiglio di Curinga (IGCH 1881) battuto dall’accoppiamento Noe D/193-R/194 presenta ad esempio un modulo di 26 mm. Da Spagnoli 2004, p. 106, tav. VI, 56 Un elemento di ancoraggio potrebbe riscontrarsi nella citata riconiazione sull’undertype corinzio che, se accertata, rimanderebbe ad un orizzonte temporale successivo alla fine del VI secolo e, quindi, sequenziale alla fine della coniazione a tondello largo. Si tratta peraltro di serie non nuove alla pratica della riconiazione. Lo scorso anno un esemplare simile ma di conio diverso con tracce di tipi precedenti veniva segnalato sul mercato antiquario (Heritage 232109/61012). Heritage 232109, 2021, 61012 (riconiato) Va però osservato che un elemento di differenziazione rispetto alla classe IX è costituito dal decoro del bordo del D/, che appare perlinato entro duplice circolo lineare e non a treccia. In assenza di ulteriori riscontri si può solo ipotizzare che si tratti di un esemplare inquadrabile in una fase di transizione dal tondello largo al medio in quanto conserva elementi propri di entrambe le serie. Si tratta in ogni caso di un pezzo di notevole interesse e che impone, forse, di rivedere e aggiornare la sequenza della Johnston non solo per la notevole quantità di esemplari apparsi dopo l’ormai datata edizione del corpus (1984) ma anche (e soprattutto) perché la studiosa si basa su una documentazione numericamente esigua, senza tener conto che molte “classi” di produzione andrebbero riviste e collocate in modo diverso.2 punti
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Condivido in pieno le osservazioni espresse da @Archestrato L'esemplare presenta alcune anomalie tra cui il modulo di mm 26 che non trova corrispondenza nella classe I Noe-Johnston, all'interno della quale dovrebbe inquadrarsi tipologicamente la moneta per la presenza delle foglie alla base della spiga (Noe, classe I, nn. 1-21). Tuttavia non si può escludere che il dettaglio stilistico sia stato ripreso in una fase lievemente seriore. Non a caso gli editori suggeriscono per il D/ un confronto con la serie iniziale della classe III Noe-Johnston (n. 54). L'osservazione è puntuale in quanto l'etnico di quattro lettere (META) disposto a destra con andamento retrogrado non trova riscontro nelle classi precedenti, mentre costituisce un elemento di innovazione nella classe III per poi ripetersi sulla IX (tond. medio: nn. 192-4). Potrebbe quindi trattarsi di un nuovo accoppiamento di conii che in tal caso si collocherebbe nella fase di transizione tra le classi II-III per le quali, come già evidenziava la Johnston, la sequenza dei conii non corrisponde ad una successione rigidamente cronologica in quanto bisogna anche prevedere tratti di coniazione paralleli. In ogni caso la resa della spiga, i caratteri epigrafici e le dimensioni del modulo non sembrerebbero deporre a favore di una collocazione di questo esemplare nel momento iniziale della produzione (classe I) bensì in una fase lievemente successiva, benché ancora ascrivibile alla fase a tondello largo e sottile, come documenta il modulo. Per quanto concerne i segni visibili al D/ non è improbabile che vadano riferiti ad una riconiazione su un pegaso corinzio con testa di Athena, di cui sembrerebbe visibile il profilo dell'elmo. Servirebbe però un controllo autoptico.2 punti
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Tardo antiche, imperiali romane, ma non bizantine. Costanzo II era imperatore della parte orientale dell'impero, ma dopo la morte di Costante nel 350 divenne imperatore di tutto l'impero. Non capisco nemmeno le note riguardanti i faraoni o i persiani. La distanza tra loro e Costanzo II è di almeno otto secoli... Arka Diligite iustitiam1 punto
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La Providentia e' abitualmente rappresentata con un globo (che indica il mondo) nella mano destra o ai suoi piedi (in questo caso indicato con un bastone) e con uno scettro nella mano sinistra. Qui la legenda si accompagna, però, ad una figura femminile che tiene spighe nella mano destra con cui riempie un moggio ai suoi piedi ed una cornucopia nella mano sinistra. Questi sono attributi più tipici della Annona. Qui probabilmente si vuole alludere alla rassicurazione, alla garanzia da parte del sovrano che sarà in grado di "provvedere" (uno dei significati di Providentia, qui accompagnata appunto alla parola "augusti") al regolare approvvigionamento di grano dell'impero. Inoltre, la stessa cornucopia indica, in generale, che l'imperatore e' in grado di provvedere alla prosperità ed alla ricchezza dello stato. MI complimento, una bella moneta. Ciao da Stilicho1 punto
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Carissimo @littleEvil sei partito alla grande con l'acquisto di un pratico album per catalogare le bellissime banconote lenzuolo che hai iniziato a collezionare. Mi ricordo quando anni fa iniziai a collezionare le prime banconote che utilizzavo come segnalibro e il libro era diventato il mio prezioso album di banconote. Un bel giorno venne a casa un mio caro amico che mi chiese in prestito il libro per studiare e, dimenticando che era il mio album, non feci una piega...😱. Morale della favola non ho rivisto il mio amico e nemmeno il libro-album😢. È proprio vero: "Chi trova un amico trova un tesoro"... ma almeno ho capito la differenza fra un album ed un libro e quella è stata la mia prima fregatura da collezionista. Quello è stato il giorno in cui ho deciso di comprare un vero album per le banconote mentre il mio amico di fare il commerciante numismatico 😁 Mi raccomando in questa avventura non seguire troppo certi cartamonetari che conosco altrimenti prima di andare ai convegni o ai mercatini dovrai accendere un mutuo in banca altrimenti finisci come me che adesso colleziono tovaglioli di ristoranti e trattorie italiane ed in futuro spero anche quelli mondiali 🤣1 punto
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Veramente quelle rare, con quella data, lo sono se coniate a Roma (segno di zecca R); mentre quella in foto ha la M, e quindi coniata a Milano. Ed è comunissima (oltre 7 milioni di pezzi coniati).1 punto
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Stilisticamente cambia solo con Erizzo nella prima metà del '600 perdendo i cerchi di perline interni. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Siamo volubili. Per fortuna Nico ha Martina che lo aiuta a stare con i piedi per terra.😇1 punto
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Caro Njk, ormai la strada è tracciata i nostri incontri ti hanno contagiato non si torna più indietro. Complimenti per i nuovi acquisti1 punto
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Tuttavia, anche se di poco, il doppio bagattino può aver avuto una evoluzione stilistica nelle immagini e nello stile delle lettere, in due secoli, per cui si potrebbe partire da lì. Mi permetto ( @Arka non me ne vorrà altrimenti cancello l'immagine) di mettere l'elenco dei dogi che lo hanno battuto.1 punto
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Verissimo, @lorluke. Però se ne è parlato. E se è arrivato un tal pensiero così "in alto" vuol dire che c'è un'opinione in merito, magari non così largamente condivisa, ma c'è. E distorce la concezione del bene archeologico come dato materiale, insinua dubbi se non peggio sulla categoria degli operatori e dei collezionisti. Quindi non dovrebbe essere presa completamente sotto gamba.1 punto
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Purtroppo la moneta non ci appartiene, abbiamo solo la fotografia fatta a suo tempo a questa e ad altre monete di un caro e vecchio collezionista torinese (e tu sai di chi sto parlando Silvio) . Credo che la collezione sia ancora a disposizione degli eredi...1 punto
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C’è da sottolineare che la notizia risale al 12 aprile 2022, ovvero alla scorsa legislatura. Ho visto che la senatrice in questione, inoltre, non è stata rieletta. Perciò, direi che possiamo stare relativamente tranquilli…1 punto
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Forse la senatrice si riferisce a quanto più volte auspicato anche qui, ma da quando un auspicio è "una pesante pressione"? petronius1 punto
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Ci vediamo questa sera in sede per questa interessantissima conferenza. Consiglio a chi non può essere presente di seguire lo streaming.1 punto
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Buonasera a tutti, @Rocco68, sul web si trovano tante immagini, poi se sono foto di aste o inserzioni pubbliche non credo possano esserci problemi . Magari dopo sarà invogliato anche il legittimo possessore a partecipare. Alcune delle mie monete sono presenti sul Forum nonostante non le abbia postate io. E questo per me non è un problema. Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno ho visto grazie, ho letto che è quasi 35millimetri quindi quella di cui parli @Rocco68 è ancora più grande. Affascinanti queste monete tutte diverse le une dalle altre. Peccato non ho molto tempo da dedicare al forum, ma anche se saltuariamente mi piace leggervi tutti. Un caro Saluto1 punto
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Secondo me ci hai preso alla grande. Anche perchè mi sembra pure coniato! Quella E la dice lunga. Lo ha creato il falsario per me1 punto
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Il peso è la forza di gravità su una massa e la relazione fra le due grandezze espressa dalla seconda legge di Newton è F = m•g dove F è il peso, m la massa e g l’accelerazione gravitazionale, cioè l’accelerazione prodotta dalla forza di gravità sulla superficie di un pianeta. Assumendo 9,81 m/s² come valore normalizzato dell’accelerazione sulla Terra, il peso in newton (simbolo N) sul nostro pianeta si ottiene moltiplicando 9,81 m/s² (= 9,81 N/kg) per la massa in chilogrammi. Quindi potremmo aggiungere alla tabella anche la colonna dei pesi delle monete in newton moltiplicando le rispettive masse per 0,00981. apollonia1 punto
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Bene ragazzi. Direi che è il momento di iniziare a pubblicare i nostri acquisti di questa edizione di Novembre del Veronafil. Che ne dite? Oggi è stato il primo Giorno e io ne ho approfittato per fare un giretto e cominciare a vedere cosa prendere domani. Nel frattempo mi sono portato a casa un biglietto della cassa veneta dei prestiti da 10 lire. L’ho cercato da più parti e purtroppo ho dovuto costatare prezzi veramente molto alti (non solo di questo biglietto ma un po’ di tutte le banconote esposte). Alla fine ho trovato un compromesso tra qualità e prezzo . A domani per nuovi acquisti (Si spera 🤪)1 punto
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Un altro acquisto (anzi regalo inaspettato di Martina mentre ero distratto a parlare con un amico 😅) 1 pound Maltese del 1967 con rappresentata l’effige della regina Elisabetta. Le banconote maltesi che colleziono, purtroppo non sono economiche, e queste con rappresentata la sovrana si trovano sempre a prezzi di tutti rispetto anche se circolate1 punto
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@洛鲁克 Sì, quello che voglio dire in seguito è che non sono d'accordo con il metodo di classificazione di LMN. Dopo un po', creerò una tabella per tutti da discutere. Può esprimere chiaramente cosa intendo. Ad esempio, elencherò "non controverso" e " controverso "due elementi. Il software di traduzione va bene con frasi semplici, frasi più lunghe non si traduce correttamente e può essere fastidioso a volte, e conosco solo l'inglese quindi non vedo alcun problema.1 punto
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Sì, anch’io ho il “Les Monnaies Napoléoniennes” e so bene che sono riportate praticamente tutte le monete coniate in Europa dal 1795 al 1815, fatta eccezione per Inghilterra, Austria, Prussia, Russia e loro alleati. Secondo me, da un punto di vista prettamente storico, Maria Luigia non è una napoleonide e credo di averne spiegato ampiamente le ragioni. Se poi si continuerà a classificarla come tale, non posso farci niente… Lo scopo della discussione non è attuare una piccola rivoluzione copernicana in ambito numismatico ma chiarire la mia posizione su questo tema (peraltro mai trattato sul forum, almeno da quel che mi risulta). Ciò che mi auguro è che quante più persone possibili, leggendo quanto scritto, provino a ragionare di testa propria, scrollandosi dalle spalle decenni di consuetudini consolidate. Poi si può essere d’accordo o meno con le mie conclusioni ma l’importante è sempre ragionare da un punto di vista storico e non rifacendosi alle tradizioni tramandate numismaticamente di generazione in generazione.1 punto
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Argomento interessante. A mio parere, la definizione di "monete napoleoniche" è troppo ampia. Dal momento che De May e LMN includono le monete emesse dagli Stati membri della Confederazione del Reno (non sto parlando di Westfalia, ovviamente), e che molti paesi non accettarono il dominio napoleonico ed emisero nuove monete, una volta mi è venuto da pensare che stessero solo cercando di mettere insieme un libro denso. Secondo questa classificazione, tutte le monete relative al regno di Napoleone possono essere considerate "monete napoleoniche", comprese quelle di Maria Luigia. Se la definizione di "monete napoleoniche" si restringe alle "monete di famiglia napoleoniche", cioè alle monete emesse da sovrani legati a Napoleone da vincoli di sangue o di matrimonio, allora le monete di Maria Luigia possono certamente essere annoverate. C'è però un altro problema: nella regione italiana, molti paesi nati sotto l'influenza di Napoleone durante la Rivoluzione non sono considerati "monete di famiglia napoleonica", perché non sono "famiglie", ma sono stati fondati sotto il nome della Repubblica francese prima che Napoleone diventasse imperatore. Spero che possiate capire. Spero che possiate capire la mia scarsa traduzione, ho fatto del mio meglio. Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)1 punto
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I nostri più sentiti ringraziamenti e gratitudine a tutti i nostri soci e partecipanti che ancora una volta generosamente ci hanno dimostrato disponibilità, presenza e coinvolgimento. Siamo giunti alla 56° edizione, prossimi a festeggiare i 30 anni della fondazione dell’Associazione Circolo "Tempo Libero", un traguardo fatto di sacrifici, difficoltà, ma allo stesso tempo un lungo percorso di emozioni e soddisfazioni. Nella speranza di mantenere con ognuno di voi non esclusivamente un rapporto professionale, ci auguriamo nei prossimi incontri, di avere uno scambio di idee, progetti futuri, che siano concreti e positivi. Abbiamo apprezzato particolarmente anche le critiche, costruttive e indispensabili per il proseguimento della nostra attività. Ringraziamo il gruppo Nomisma per l'ottima iniziatica di omaggiare i presenti gratuitamente con la rivista Panorama Numismatico, il gruppo Quelli del Cordusio con il caro amico Mario Limido con la rivista Il Gazzettino, il gruppo Unificato, le Edizioni D'Andrea, La Gazzetta dell'Antiquariato con la cara amica Sabina Rattini, Il Postalista, gli amici di Libero Ricercatore, L'Arte della Lira, Positanok con il caro amico Giuseppe Starace, Collezionare, per il grande sostegno, parte fondamentale dell'evento tutti i giornali e i siti che ci ospitano e ci rendono visibili, citarli tutti sarebbe impossibile, ma sappiate che la nostra riconoscenza sarà infinita. Sono stati dei giorni di intensa attività e ci scusiamo con tutti indistintamente per la mancata presenza di Attilio Maglio, per un problema di salute momentaneo, sabato mattina, ma la manifestazione è stata coordinata in modo egregio e impeccabile da Alessia Mele e Ugo Correale, che ringraziamo per l'impegno e la passione. Vi salutiamo con questo video che descrive in modo ottimale lo spirito del Memorial Correale e vi comunichiamo, invitandovi a partecipare, le prossime date che saranno sabato 11 e domenica 12 febbraio 2023...Ex nihilo nihil fit – Niente viene dal nulla! Grazie a tutti voi il Memorial Correale esiste!1 punto
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Ma no, ti sbagli sicuramente: è sulla baia, la offrono alla modica cifra di 1.200€, il materiale è ignoto, è realizzata in modo grossolano, è pure rotta,...credo pure ti diano una garanzia falsa...cosa vogliamo di più! Per me se non è un affare pazzesco questo (perché se la prendi ti mettono una camicetta bianca con i lacci) allora non so cosa lo sia.1 punto
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