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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/23/22 in tutte le aree

  1. Credo che, per l'ennesima volta, dovremmo provare a riallacciare rapporti con il nuovo ministro, oppure almeno con uno dei sottosegretari. Mi viene in mente ad esempio il professor Sgarbi, che si è pronunciato recentemente per una liberalizzazione delle procedure di esportazione, o quantomeno per non ricorrere all'autotutela qualora i funzionari concedano ad un proprietario x l'esportazione di un bene (faceva riferimento ad un dipinto). Credo che sia innegabile il fatto che la numismatica in Italia sia morta, almeno un certo tipo di numismatica. Scopro, ma lo sapete benissimo tutti, che con la nuova circolare relativa alle monete, o comunque ai beni culturali in possesso dei privati, correggetemi se sbaglio, ci sia bisogno di una documentazione relativa al possesso ante 1909. In mancanza di questa, anche in presenza di documentazione corretta, persino se il bene è proveniente dall'estero, si è passibili di sequestro. In buona sostanza, oggi in Italia le monete possono essere vendute legittimamente, da commercianti con tanto di licenza (ovvio), in presenza di comprovata legittima provenienza, ma di fatto non possono essere collezionate. Non possono esserlo, perché in mancanza di una provenienza prima del 1909 sono sempre passibili di sequestro. Questo è il motivo per il quale bisognerebbe interloquire con il ministro o chi per lui. Il ministero dovrebbe a questo punto stabilire se le monete siano un bene commerciabile e allo stesso tempo collezionabile, quali tipologie o epoche, oppure se vada completamente vietato il commercio numismatico in Italia. Questa è a mio modesto parere la situazione. Vorrei vivamente leggere interventi da parte vostra che confutino quanto da me riportato e mi consolino in qualche modo. Come ho scritto più volte, ho smesso di collezionare obtorto collo, perché non mi posso permettere né economicamente né dal punto di vista sociale un eventuale processo con relativo scandalo. Eppure ho sempre cercato di collezionare, quando lo facevo, nel rispetto di tutte le normative. Nonostante questo, da appassionato di numismatica, non mi sento per niente tranquillo. Vi prego, smentitemi e rassicuratemi!
    4 punti
  2. Io penso che finché siederanno tra quegli scranni questi personaggi il nostro patrimonio archeologico ( soprattutto quello museale) sarà sempre di più alla mercé di chi lo gestisce e maneggia …. se non sai cosa c’è non puoi sapere cosa manca o mancherà…. Il nocciolo credo sia proprio questo.
    4 punti
  3. In effetti sono oltre 600 anni che i collezionisti si interessano di monete da collezione, le studiano, le scambiano le regalano ai musei. Il collezionismo ( e lo studio) e’ nato molto prima di qualsiasi museo e le collezioni dei musei esistono perche esistono le collezioni dei privati che vi confluiscono ( per dono o acquisizione) - integrate eventualmente da qualche ripostiglio scavato da Archeologi. queste non sono opinioni bensi fatti. Ignorarli ( volutamente o meno) significa non conoscere e non riconoscere la storia Culturale del nostro Paese. come ho ripetuto spesso il danno piu’ grande lo fa chi - partendo da premesse errate - ignora come si sono formate le collezioni pubbliche e il contributo fondamentale che il privato ha dato al patrimonio culturale del Paese
    4 punti
  4. Ho letto moltissimi commenti ed opinioni che non sono solo di buon senso, ma colpiscono direttamente al centro del problema numismatica/collezionismo/legge-tutela. Qualcuno ha auspicato di allacciare i contatti con le nuove autorità ministeriali : sarebbe un punto di svolta. Dovremmo fare in modo che chi legiferare (ma che non è sempre competente in materia) sia messo a conoscenza di queste problematiche, risolvibili senza un aggravio per l'erario pubblico. So per certo chi qui nel forum abbiamo archeologi, venditori professionisti, periti, collezionisti/studiosi ad alto livello...cioè tutta una serie di figure che possiedono delle competenze settoriali che potrebbero contribuire al miglioramento dell'attuale situazione legislativa. Nessuno auspica svendite del patrimonio culturale pubblico o lasciare impuniti tombaroli e ricettatori, ma una regolamentazione moderna ed efficiente del settore numismatico.
    3 punti
  5. Quello che dici è sacrosanta verità, purtroppo la situazione è molto più complessa. La catalogazione delle monete non è una passeggiata di salute ma un'operazione che richiede personale specializzato (alias numismatici tout court) di cui non credo che tutti i musei dispongano. E quando il lavoro viene eseguito da personale non competente in materia i risultati balzano agli occhi. E' la figura stessa del numismatico a dover ricevere maggiore valorizzazione in quanto la schedatura richiede uno studio approfondito e meticoloso, specie nel caso di collezioni museali le cui raccolte numismatiche abbracciano periodi cronologicamente estesi. Come ha detto giustamente qualche utente, "bisogna rendersi conto di ciò che si ha" ma questo può farlo solo un esperto. Questo discorso andrebbe poi auspicabilmente esteso non solo al materiale "chiuso" nei depositi ma anche a quello già schedato nei secoli scorsi e non più aggiornato. Possibile che nel 2022 la catalogazione del medagliere napoletano sia fermo a volumi ottocenteschi, certamente pregevoli per l'epoca, ma con numerosi errori di attribuzione e privi di foto? E gli esempi sarebbero molteplici. Una riforma è certamente necessaria ma ancor più necessario è prevedere personale esperto, specializzato e formato che agisca di concerto con le autorità competenti preposte alla tutela del bene. Francamente non è possibile che un ripostiglio di VI-V secolo a.C. - solo per fare un esempio abbastanza recente - finisca nel commercio numismatico, sia dichiarato di interesse archeologico dalla Soprintendenza e trascorsi sei anni non se ne sappia più nulla, sottraendo all'interesse scientifico un documento storico di eccezionale importanza.
    3 punti
  6. Qui sembra che la cordonatura nelle monete di rame venisse apposta precedentemente o successivamente alla coniazione, non contestualmente. Documento datato 2 agosto 1804.
    3 punti
  7. Come tradizione posto qualche foto della importante serata sulla monetazione milanese
    3 punti
  8. I giornalisti e la numismatica viaggiano su due rette parallele tendenti ad incontrarsi all infinito 🤣🤣
    3 punti
  9. Banias è un sito nelle alture del Golan vicino alla sorgente naturale del fiume Banias, un tempo associata al dio greco Pan, uno dei principali affluenti del fiume Giordano. Gli archeologi hanno scoperto un santuario dedicato a Pan e divinità correlate, e i resti di un'antica città fondata qualche tempo dopo la conquista di Alessandro Magno e abitata fino al 1967. L'antica città è stata menzionata nei Vangeli di Matteo e Marco, con il nome di Cesarea Philippi, come il luogo in cui Gesù confermò l'ipotesi di Pietro che Gesù era il Messia. La prima menzione dell'antica città durante il periodo ellenistico fu nel contesto della battaglia di Panium, combattuta intorno al 200-198 aC. tra Seleucidi e Tolemei nel corso della quinta guerra siriaca (202-195 a.C.). Banias fu poi parte della provincia romana della Siria, della parte orientale dell’impero romano d’Oriente, e cadde in mano araba con le conquiste del VII sec. d.C. Durante scavi archeologici nel quartiere residenziale a nord-ovest del sito che hanno portato alla luce resti di edifici, canali d’acqua, tubi idraulici, un forno in ceramica, frammenti di ceramica, oggetti in vetro e metallo e monete in bronzo databili entro un range cronologico che va dal VII sec. d.C. all’XI-XII sec. d.C. è stato rinvenuto un tesoretto di 44 monete auree coniate durante i regni degli imperatori Foca (602–610 d.C.) ed Eraclio (610–641 d.C.) occultate probabilmente in concomitanza dell’arrivo degli arabi nel 635 d.C. https://mediterraneoantico.it/articoli/44-monete-doro-puro-scoperte-nel-sito-archeologico-di-banias/
    2 punti
  10. Parlo basandomi sul mio bagaglio di conoscenze : se fossero antichi il "pollo"di sinistra potrebbe essere ciò che resta di uno spillone o di un ago crinale ,quello di destra potrebbe essere un galletto miniaturistico votivo ,ricordo che il gallo è l'animale sacro a Persefone regina degli inferi e spesso usato nei corredi funerari. Se fossero antichi... Area geografica ?
    2 punti
  11. Ti consiglio di scrivere una email al CFN per segnalare il tuo interesse per le monete in oro. Diversamente non ti verranno mai assegnate. Di recente ho notato che hanno difficoltà a piazzarle tutte, per cui potrebbe essere il momento buono per vedersi assegnare gli ori.
    2 punti
  12. VENEZIA. Lodovico Manin (1789-1797). Soldo da 12 Bagattini. Mi (1,62 g). Ribattuto (forse) su tondello da 12 bagattini di Giovanni Corner II .
    2 punti
  13. Stralcio di documento dell'ASN (datato 20 luglio 1801) dimostrante come le monete potevano nascere senza cordonatura.
    2 punti
  14. Nel mondo dell'archeologia accademica è tristemente diffusa quest'idea talebana di patrimonio culturale. Quando ho detto ai membri di uno scavo con cui collaboravo che collezionavo monete mi hanno guardato come se avessi detto che nel tempo libero faccio il serial killer.
    2 punti
  15. Ho controllato sul RIC. L'immagine mi sembra quella postata da @Pxacaesar, ma la classificazione mi pare sia RIC III 980, anziché 981. Nella 981 il rovescio e' un po' diverso: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Antoninus Pius 981 (numismatics.org) Questa la RIC III 980: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Antoninus Pius 980 (numismatics.org) Interessante la presenza della prua della nave, che probabilmente si riferisce all'approvvigionamento granario che avveniva via mare. Buona giornata da Stilicho
    2 punti
  16. Tutta speculazione fatta da chi spara prezzi senza nessun discernimento e ignorando il vero valore di mercato della moneta che in questo caso è pari a pochi centesimi, sempre di trovare qualcuno disposto a darli... stiamo parlando di una moneta coniata in 1 miliardo e 450 milioni di pezzi... https://en.numista.com/catalogue/pieces664.html Tuttavia a dimostrazione che non tutto ciò che non vale nulla non ha una storia da raccontare questa è una moneta significativa in quanto appartiene alla prima emissione di questo taglio a seguito del Decimal Day e dell'adozione del sistema decimale nel Regno Unito nel 1971 appunto. Prima di questa data il taglio da 2 pence era una minuscola moneta sostanzialmente non circolante e coniata, almeno negli ultimi 200 anni, solo per la Maundy ceremony, una cerimonia pubblica religiosa: https://en.wikipedia.org/wiki/Royal_Maundy?wprov=sfla1 Per approfondire la storia del 2 pence: http://www.coins-of-the-uk.co.uk/twod.html
    2 punti
  17. Ciao a tutti, come già accennato in un'altra discussione, oggi voglio parlarvi di Nibelunghi, draghi e funghi. Prendo spunto da una storia raccontata su Topolino n° 1000 del lontano 26 gennaio 1975 "I Funghi dei Nibelunghi" dove la banda dei paperi incontra personaggi famosi come Alberico o Fáfnir il drago: Scrivendo appunto del mostro, mi viene in mente un commento di @numys di un'altra discussione che accennava anche ad un biglietto tedesco da 5 marchi dei primi del novecento, che per puro caso è anche in mio possesso: Clicl per ingrandire dove sul retro è riportato l'animale: , più simpatico di quello mitologicamente corretto - qui sotto l'interpretazione di Arthur Rackham: Per correttezza adesso posto la banconota completa con qualche dettaglio: il lucertolone è appoggiato sulla fascia che riporta il valore, non ha un atteggiamento aggressivo ma difende sicuramente ciò che ha accumulato nel tempo ("Nun me toccate il tesoro, che se no m'inc***o!") - Qui siamo in un tempo di transizione, la guerra russo-giapponese è in corso, si sa poi cosa è successo dopo. Completo con l'altro lato: Qui abbiamo molti particolari già visti - qualche anno dopo - nel "Flottenhunderter", ma la scenetta è mooolto più pacifica: - lo scudo è a lato e mezzo nascosto - la lancia non solo è in secondo piano, ma ha pure la punta nascosta da un drappo - e per chi non l'ha ancora capito: al centro una colomba con il rametto d'ulivo🕊️ che vola dalla mano di un bambino: Il Reich tedesco offre la pace al mondo! Tanto poi per non essere troppo pacifisti, all'orizzonte niente battelli da guerra, ma la prua di una nave vichinga sullo sfondo che non ricorda tanto il commercio, ma eventi storici più movimentati. Come il drago dell'altro lato - "Ich lieg' und besitz' " (Io giaccio e possiedo, lasciatemi dormire), qui si difente lo status quo: in altre parole, una nazione che vuole godere in pace i frutti (in basso a destra) del lavoro! Il caduceo, la ruota dentata, incudine e martello, la balla di merce: tutto già visto! La filigrana, niente di particolare : per oggi è tutto, magari la prossima volta parliamo di Nani Lunghi (e vediamo se anche stavolta a @numys viene un'idea 🤣, giuro che poi un post ce lo scrivo!) Servus, Njk
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  18. Carissimo @littleEvil sei partito alla grande con l'acquisto di un pratico album per catalogare le bellissime banconote lenzuolo che hai iniziato a collezionare. Mi ricordo quando anni fa iniziai a collezionare le prime banconote che utilizzavo come segnalibro e il libro era diventato il mio prezioso album di banconote. Un bel giorno venne a casa un mio caro amico che mi chiese in prestito il libro per studiare e, dimenticando che era il mio album, non feci una piega...😱. Morale della favola non ho rivisto il mio amico e nemmeno il libro-album😢. È proprio vero: "Chi trova un amico trova un tesoro"... ma almeno ho capito la differenza fra un album ed un libro e quella è stata la mia prima fregatura da collezionista. Quello è stato il giorno in cui ho deciso di comprare un vero album per le banconote mentre il mio amico di fare il commerciante numismatico 😁 Mi raccomando in questa avventura non seguire troppo certi cartamonetari che conosco altrimenti prima di andare ai convegni o ai mercatini dovrai accendere un mutuo in banca altrimenti finisci come me che adesso colleziono tovaglioli di ristoranti e trattorie italiane ed in futuro spero anche quelli mondiali 🤣
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  19. Buona Domenica amici. Era da un po' che volevo aprire una discussione che trattasse di queste monete, che tra gli argenti del periodo a mio parere sono per iconografia tra le più belle e curiose...mi ricordo quando anni fa comprai il mio primo Gigante, la mi attenzione fu subito catturata da sto tizio che beatamente attende, tra frasche e anfore zampillanti e si abbronza beato, su questa spiaggia partenopea con alle spalle il Vesuvio che "parla" con uno sbuffo diverso in ogni moneta, e per giunta lo fa sul rovescio ...riservato il Sebeto...in fondo era in mutande!! Salvo questa mia presentazione... Il particolare rovescio di queste Piastre saluta l'avvento della dinastia Borbonica dopo due secoli di duro giogo straniero. La legenda "DE SOCIO PRINCEPS" "DA ALLEATO, SOVRANO" ed il Sebeto, con sembianze di divinità fluviale, vuole essere la rappresentazione dell'intero Regno che attende gli avvenimenti futuri. Sono ben note le varianti riguardanti l'alberello e lo sbuffo del Vesuvio, qui oltre a queste si vorrebbe disquisire delle differenze in legenda, punteggiatura compresa, le varianti sullo stemma al dritto, numero di gigli, posizione di questi, dimensioni della corona, taglio etc...queste piastre sono un "fiume" di varianti. Nel titolo si capisce che il discorso è aperto anche ai 60 grana.... Comincio con l'ultima arrivata...presa recentemente in asta Ranieri: Dritto HISP:INFANS.&c CAR:D:G:REX NEA: sotto G:120. Rovescio DE SOCIO PRINCEPS. in esergo De 1736.G: Taglio Sfere e quadrati Per questo millesimo con De 1736.G: e legenda NEA esistono la variante senza punto dopo 120, la variante con gigli invertiti ( @Releo), e delle piccole varianti per quanto riguarda la posizione delle sigle B: e .A. al dritto rispetto alla legenda. Ora le foto del mio esemplare Qui i due punti sulla sigla B non sono allineati con quelli della legenda...si può invece trovare il primo punto della B allineato con i due punti dopo la D, o ancora il secondo punto della B allineato con i due punti dopo la G...vedi lo scarabocchio! Buona continuazione.
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  20. Devo ammettere però che il caso di Pompei è stato esemplare per la numismatica. Negli ultimi due decenni grazie al "Progetto Pompei" e in collaborazione con università e centri di ricerca, l'Istituto Italiano di Numismatica ha avviato la pubblicazione sistematica dei rinvenimenti monetali effettuati nella città vesuviana suddivisi per regiones.
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  21. A Pompei, pare che nei sacchi di iuta ancora pieni (o quasi...) degli oggetti rinvenuti negli scavi settecenteschi, siano stati "riscoperti" anche sesterzi (lisci) di Alessandro Severo, Gordiano e Filippo... Forse l'eruzione del Vesuvio non è avvenuta nel I secolo, ma invece nel III..........
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  22. Caesia, Apollo, inciso del dritto, 112/111 A.C. quasi tutti gli incusi sono del dritto, probabilmente nella fretta della battitura ogni tanto non si accorgevano che una moneta rimaneva attaccata al martello...
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  23. Le dieci monete auree erano nascoste in un vaso fittile ancora sigillato con un tappo in argilla, risalgono all’epoca dell’imperatore Costanzo II che visse nel IV secolo d.C. (7 agosto 317 – 3 novembre 361). Costanzo II governò l’impero dal 337 al 361, al tempo di Papa Atanasio Apostolico, il Papa Apostolico di Alessandria. https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-nelloasi-di-dakhla-scoperte-monete-doro-bizantine/
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  24. L' articolista probabilmente voleva notare la singolarità dell' Egitto, che risulta essere arrivato all' uso della moneta solo molto tardi, almeno 2 secoli dopo la sua 'invenzione' e che forse le uniche monete egizie possono essere considerati gli stateri in oro attribuiti a Nectanebo II, l'ultimo faraone egizio prima della definitiva conquista persiana, attorno al 350 a.C.
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  25. Vi sono dei bisanti nei quali al R/ la lettera A di BISANTE è priva della stanghetta orizzontale differentemente dalla A posta sulla riga superiore del termine INVIOLABILIS. Forse è solo un caso, ma nell’esemplare che posto non pare che la stanghetta sia consunta. Saluti, Domenico
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  26. Altere badesse di conventi buona serata
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  27. Se sei entrato da poco nelle liste difficilmente ti assegneranno subito ori o argenti. C'è solo una cosa da fare: chiedere, chiedere, chiedere ogni volta finché non te li assegnano
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  28. Io credo che sarebbe molto importante anche sapere esattamente cosa c’è all’interno dei vari musei, nei vari magazzini e depositi, penso che andrebbe fatta un’opera di catalogazione generale e vada inventariato tutto il materiale presente, spero che si agisca in questo modo. In passato invece mi sembra di aver letto, in taluni casi, di strane sparizioni o altri fatti incresciosi che non dovrebbero mai accadere.
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  30. Alla calamita si attacca, il peso non so dirti, è leggermente più piccola di una moneta normale da 2€ non di moltissimo
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  31. Metti la moneta di taglio e gli fai una foto Tipo così:
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  32. Posta, assieme alla coincard
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  33. Ciao, si tratta di un sesterzio di Antonino Pio con una delle tante rappresentazioni sul rovescio dell'Annona, in questo caso con timone e mi sembra di intravedere in braccio il Modius(che era un contenitore per derrate agricole secche, usato anche come unità di misura). La Tribunicia Potestas sembra la XXI percui il sesterzio dovrebbe appartenere a questa tipologia. Attendiamo anche altri pareri 🙂
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  34. Ventennio Fascista. Medaglie Fasciste - Medaglia dell’88° Battaglione Camicie Nere (CC.NN.), realizzata in Argento punzonato 800, con appiccagnolo a staffa ed anello portativo, reca al dritto il volto di un ardito con il suo celebre fez rivolto a d/ davanti a lui il motto MEMENTO AVDERE SEMPER. Al rovescio, posto centralmente, l’emblema degli arditi, intorno circolarmente la scritta 88° BATTAGLIONE CAMICIE NERE, fra due stelle, in basso il famoso motto degli arditi “A NOI!”. Nel tondo centrale in basso a s/ la punzonatura “800”. Medaglia estremamente rara, non catalogata nei principali testi di riferimento (RRRR) (peso 12,68 gr. - 30,24 Ø MM). Conservazione SPL. Gli Arditi sono le prime forze speciali (Reparti d’Assalto) dell’arma di fanteria del Regio Esercito italiano costituite durante la Grande Guerra del 1915-1918. La loro nascita dà una scossa alla logorante e statica guerra di trincea rivoluzionandone le modalità operative. L’88 (LXXXVIII) battaglione Camicie Nere (CC.NN.), faceva parte della 8^ Zona Toscana, rientrante nella 88^ Legione “Cappellini” di stanza a Livorno, ed era un battaglione mobilitato nel 1939. Il motto MEMENTO AVDERE SEMPER fu un incitamento verso quei soldati italiani che presero parte alla Beffa di Buccari, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918, durante la Prima Guerra Mondiale.Svolta nell’ambito delle operazioni della Regia Marina sul Mare Adriatico la Beffa di Buccari fu un’incursione militare volta a danneggiare il naviglio austro-ungarico di stanza nella baia di Buccari (l’attuale città croata di Bakar).L’impresa, coordinata da Costanzo Ciano, alla quale presero parte anche Luigi Rizzo e Gabriele D’Annunzio vide impegnati i MAS 94, 95 e 96 della Regia Marina, impegnati contro le difese costiere del porto di Buccari. Nonostante l’esito inconcludente dal punto di vista militare (le conseguenze sulla flotta austro-ungarica furono limitate, uno dei piroscafi italiani risultò danneggiato), la Beffa di Buccari ebbe il merito di risollevare il morale della Marina e dell’Esercito italiani, In occasione di tale impresa D’Annunzio (riferendosi all’acronimo M.A.S.) coniò appunto il motto MEMENTO AVDERE SEMPER (Ricordati di osare sempre), il sigillo del quale comparirà sempre sulla carta intestata del celebre poeta. Altro elemento caratteristico degli arditi è il distintivo posto al rovescio della medaglia, che veniva solitamente cucito sulla manica sinistra a metà tra la spalla ed il gomito, venne adottato con la circolare n.455 del luglio 1917, ed era costituito da: un gladio romano, simbolo di onore e coraggio, con pomolo a testa di leone, simbolo di forza, o a testa d’aquila, simbolo del potere, iscritto tra un serto d’alloro a sinistra, simbolo di vittoria e una fronda di quercia a destra, simbolo di lealtà e forza. Il nodo Savoia lega i rami all’arma sulla cui guardia campeggia il motto sabaudo FERT. Di tale motto – comparso per la prima volta sul collare dell’Ordine del Collare, fondato nel 1364 da Amedeo VI di Savoia – sono incerti sia il significato sia l’origine. Nel corso del tempo si sono sviluppate varie interpretazioni: per alcuni è l’acronimo latino di “Fortitudo Eius Rhodum Tenuit” ovvero “la sua forza preservò Rodi”, in riferimento a un episodio leggendario – ma privo di qualsivoglia base storica – riguardante Amedeo di Savoia. Per altri è la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo latino fero. Nel significato esteso di “sopportare” in associazione al nodo Savoia che allude alla indissolubilità del legame del cavaliere alla sua dama, farebbe riferimento a una caratteristica dell’ordine cavalleresco e della monarchia sabauda. Altra spiegazione è che si tratti dell’accorciamento dell’antica parola “Fertè”, che significa “Fortezza”. Conservazione: SPL. (peso gr. , Ø 30 MM).
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  35. Se il torso della statua è quello nella foto, rapportato al corpo della persona, parrebbe di dimensioni non lontane dal naturale
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  36. Senza entrare nella problematica boutade non boutade, penso che per vendere bisognerebbe almeno avere un'idea di quel che si possiede, quindi ne riparliamo tra qualche decina d'anni......
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  37. Quando si parla di regolamentare il bene numismatico mi viene in mente un caso che alcuni anni fa fece molto scalpore ma di cui sembrerebbero essersi perse le tracce. https://bertolamifineart.com/un-ripostiglio-di-monete-incuse-della-magna-grecia-coniate-tra-il-vi-e-il-v-secolo-a-c/
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  38. La questione in realtà è molto più complessa. Dubito che le due serie puntinate al rovescio siano riferibili ad eventuali elementi previsti dall’incisore ma non portati a compimento. Nelle serie iniziali degli incusi metapontini la legenda compare generalmente solo al D/ e i simboli non risultano attestati prima della classe V Noe-Johnston. Potrebbe trattarsi di aggiunte successive? E se sì, a quale scopo? Il fatto che si trovino sia a destra che a sinistra esclude la finalità di segni preparatori per l’incisione di elementi grafici in quanto non risultano attestate monete incuse di Metaponto con duplice simbolo al rovescio né tantomeno con legenda bipartita, ad eccezione della classe IV (ME//TA) dove però l’etnico è posto sempre al D/. L’unica informazione disponibile è relativa ad una “European collection formed before 2005”, pertanto non conosciamo eventuali precedenti passaggi di mano che potrebbero aver in via ipotetica “alterato (?)” il conio originario. In caso contrario risulterebbero poco chiari i motivi che indussero a “puntinare” il conio, potendosi escludere un mero intento decorativo che, a quanto mi risulta, resterebbe privo di confronti. I dubbi tuttavia persistono e su più fronti. La stessa classificazione della moneta come variante della serie n. 54 Noe potrebbe forse non essere del tutto appropriata per vari motivi. Il modulo di 26 mm non è infatti un elemento dirimente in quanto tondelli fino a 26 mm si riscontrano, ad esempio, all’interno delle citate serie nn. 192-4 Noe (classe IX: tondello medio) che sia per elementi epigrafici (legenda retrograda a d.) che stilistici (spiga con 6, 7 o 8 grani) sembrerebbero meglio confrontarsi con l’esemplare in oggetto. Paris, BN, FG 1129 BMC 239 Un esemplare del ripostiglio di Curinga (IGCH 1881) battuto dall’accoppiamento Noe D/193-R/194 presenta ad esempio un modulo di 26 mm. Da Spagnoli 2004, p. 106, tav. VI, 56 Un elemento di ancoraggio potrebbe riscontrarsi nella citata riconiazione sull’undertype corinzio che, se accertata, rimanderebbe ad un orizzonte temporale successivo alla fine del VI secolo e, quindi, sequenziale alla fine della coniazione a tondello largo. Si tratta peraltro di serie non nuove alla pratica della riconiazione. Lo scorso anno un esemplare simile ma di conio diverso con tracce di tipi precedenti veniva segnalato sul mercato antiquario (Heritage 232109/61012). Heritage 232109, 2021, 61012 (riconiato) Va però osservato che un elemento di differenziazione rispetto alla classe IX è costituito dal decoro del bordo del D/, che appare perlinato entro duplice circolo lineare e non a treccia. In assenza di ulteriori riscontri si può solo ipotizzare che si tratti di un esemplare inquadrabile in una fase di transizione dal tondello largo al medio in quanto conserva elementi propri di entrambe le serie. Si tratta in ogni caso di un pezzo di notevole interesse e che impone, forse, di rivedere e aggiornare la sequenza della Johnston non solo per la notevole quantità di esemplari apparsi dopo l’ormai datata edizione del corpus (1984) ma anche (e soprattutto) perché la studiosa si basa su una documentazione numericamente esigua, senza tener conto che molte “classi” di produzione andrebbero riviste e collocate in modo diverso.
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  39. Sempre presso l'ASN ho trovato un documento dove vengono elencati alcuni operai della zecca e anche qualche altra loro informazione. Siamo nel 1804.
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  40. Apro questa nuova discussione con il collegamento ad una vecchia di una decina di anni fa, quando sul forum vi era ancora la voglia di discutere e di confrontarsi e di "parlare" di monete... In quel bel periodo postare una moneta non era solamente per metterla in "vetrina" o ostentare un nuovo acquisto, ma si ponevano interrogativi, si cercavano spunti, ci si confrontava cercando di trovare risposte o creare nuovi dubbi... Ora non facciamo i nostalgici, ma con la scusa di condividere il nuovo inserimento in collezione mi sembrava d'obbligo collegarmi con questa vecchia discussione, che ritengo interessante e degna di una rilettura. La moneta che voglio mostrare è come quella proposta allora dall'amico @andyscudo, una imitazione del quarto di savoia della zecca di Masserano. Ora col passare del tempo rimane poco da discutere, già condividevo le opinioni allora ed oggi le sposo completamente. Questa tipologia vuole imitare il quarto di Aosta di Emanuele Filiberto ed è attribuibile a Besso Ferrero Fieschi proprio per l'esatta lettura del diritto già data nella precedente discussione. Infatti al diritto in campo è chiara la scritta in gotico FER II ed in legenda MAR MESSERANI, traducibile in Ferrero secondo marchese di Messerano, quindi Besso, marchese dal 1547 al 1584, tutto il periodo di Emanuele Filiberto. Al rovescio la croce mauriziana col motto NON NOBIS DOMINE (non a noi Signore) Il mio esemplare, come spesso accade in queste monete "truffaldine", non è in perfetto stato, ma è identificabile e presenta ancora parecchie tracce dell'argentatura di cui era ricoperta.
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  41. Quando prima ancora di Babbo Natale viene a trovarti babbo chiappa e ci si ritrova la possibilità di arraffare due bei volumi originali del Corpus, in ottimo stato e bella rilegatura in mezza pergamena con nervi e tasselli al dorso, al prezzo di 130 euro al volume, malgrado tutti i propositi di moderazione tascale, non ci si può esimere dalla tentazione 😅😁
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  42. Banalità: per dare il senso bastava aggiungere ad esempio la corona lombarda che ricorda Lucia dei promessi sposi.
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  43. Difficile conoscere esattamente gli esemplari noti di una moneta, bisognerebbe consultare tutti i possessori consapevoli e non !!!!!! È altrettanto difficile per le monete che se ne conosce la tiratura da documenti in Zecca......perché non sapremo mai quanti esemplari sono arrivati al nostro tempo.... L'idea più attendibile di quanto sia rara una moneta sono la sommatoria di tutte le informazioni raccolte dai collezionisti, studiosi, cataloghi e listini le quali convogliano nei gradi di rarità convenzionali.... Daniele
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  44. Aggiungo all'argomento 50 Lire 1911 "Cinquantenario" questa "Briciola" apparsa sul Gazzettino #5 del giugno 2019:
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  45. Io li seguo, ma non l'avevo mai visto un 34 così... Fino ad ora solo i noti 35 e 36.... E sono certo che manca anche negli altri testi di riferimento.
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  46. Complimenti Raffaele bel Sebeto, posto il mio 34' per confronto. Al dritto G.120, nella tua c'è il doppio punto dopo G: 120. , al rovescio nel mio punto singolo dopo il 4. , nel tuo punto doppio dopo il quattro 4: L'alberello è diverso, chioma più piccola nel mio.
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  47. Buongiorno a tutti, @Asclepia grazie per aver aperto una discussione sui Sebeto.... Complimenti per il pezzo veramente molto bello. Partecipo molto volentieri con un sebeto 1734 ex collezione Mirabella, taglio cerchietti e quadratini.
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