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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/24/22 in tutte le aree
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Non essendo un esperto, ed avendo qualcun altro (Miroita) identificato la moneta, volevo solo fare una annotazione "storica": mi è sempre piaciuto molto lo stemma della famiglia Barberini (tre api d'oro in campo azzurro), e mi incuriosiva molto capire come mai le tre api si legassero alla famiglia Barberini (gli stemmi più antichi erano sovente "parlanti": una colonna per la famiglia Colonna, un albero di rovere per i Della Rovere,...), così approfondii l'argomento. Tra parentesi: a Roma esiste una "fontana delle tre api" realizzata da Bernini (proprio su commissione di Urbano VIII) che ha una sua particolarissima storia, ma tornando sullo stemma: i Barberini si chiamavano così perché provenivano da Barberino, e cambiarono il cognome originario per "darsi un tono"; questo cognome era infatti Tafani, e lo stemma rappresentava appunto tre tafani! Nell'operazione "nobilitazione" questi insetti divennero tre api, sicuramente più "nobili" dei tafani, e lo stemma, originariamente "parlante" si slegò dal nome della famiglia. Giusto una curiosità7 punti
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TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: GRECIA ANNO: 2013 A TIRATURA: 754.000 CONSERVAZIONE: BB+ LOCALITÀ: Milano4 punti
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Buongiorno. Vorrei porre alla vostra attenzione il recentissimo articolo del 23 novembre apparso su Cronaca Numismatica a firma Stefano Bani e Italo Vecchi relativo a quella interessantissima quanto misteriosa serie monetale (se avete la compiacenza di guardare la mia immagine di avatar capirete) che è la serie ovale tradizionalmente attribuita ad area umbra o a Tutere. https://www.cronacanumismatica.com/per-una-ipotesi-di-attribuzione-della-serie-ovale-dellaes-grave/3 punti
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Questa è una moneta Visigota al dritto LEVCDX? - per Leovigildo rovescio ISPALI - odierna Siviglia La prima e unica che io conosca è stata pubblicata nel 2018 da Ruth Pliego, ma poi ne ho viste almeno altre 10 in vendita su ebay, tutte false dalla Serbia. qua il peso è molto alto e la fattura non mi convince.... dovrei vederla in mano, ma al momento credo molto probabilmente si tratti di un falso moderno saluti Alain3 punti
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Oggi il Giappone ha sconfitto la Germania! Ma in tempi non sospetti qualcuno lo aveva già detto e fatto... E adesso in virtù delle ore trascorse da bambino a vedere Holly e Benji, io tifo la squadra nipponica. Forza Giappone! Che il vento divino si abbatta sulle squadre avversarie!2 punti
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Si, Vedi l'articolo di Christof Boehringer "Die Barbarisierten Münzen von Akragas, Gela, Leontinoi und Syrakus im 5. Jahrhundert v. Chr."2 punti
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Ciao @Oppiano. Forse sarà una risposta un po' banale, ma ti direi il 5 lire del 1821. Moneta di cui sono noti attualmente solo 3 esemplari, oltre ad avere l'indubbio fascino di uno degli esemplari più rari e ricercati dell'Ottocento, la coniazione avvenne in memoria della morte del marito Napoleone a Sant'Elena. https://www.numisbids.com/n.php?lot=235&p=lot&sid=33502 punti
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Ma che realizzano? Cui prodest, mi viene da aggiungere... Certo, rimarchiamolo, esistono parecchi esempi virtuosi, ma sono fumo negli occhi. Al ministero delle monete non importa assolutamente niente, se non il fatto che fanno numero. Fanno numero soprattutto nei sequestri e fanno numero nei ritrovamenti (dove vengono chiamate reperti). Per il resto, le monete sono lo sterco del diavolo, essendo maneggiate da appassionati collezionisti (il diavolo, appunto), da spezzare e mandare all'inferno, non del tutto metaforicamente, o quantomeno non solo. Se all'Archeologico di Napoli ci sono ancora i sacchi di iuta intatti, con i sigilli borbonici (magari i sacchi saranno talora con qualche angolo scucito...), e dopo due secoli abbondanti nessuno ha contato, censito, fotografato, non dico addirittura classificato ed esposto, cosa che sarebbe normale ovunque ma non da noi, ci sarà un motivo o no? Chiediamocelo... Ripeto ancora: è bene cercare di riattivare ogni forma di interazione con il ministero, è vitale per il collezionismo in Italia, ma purtroppo non mi farei grandi speranze.2 punti
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In molti musei le raccolte numismatiche ancora aspettano un inventario e una collocazione e senza questi passaggi le monete sono a forte rischio (di cosa, lo sappiamo bene). In fin dei conti l'Italia è un Paese di gattopardi, a volte si cambia qualcosa per non cambiare nulla.2 punti
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Ho capito ! Ecco perché si chiamano necropoli gallo-romane... Perché nei corredi si trovano dei galletti ! Mi daranno il Nobel per l'archeologia ! 🤭2 punti
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La prima moneta, insieme a quelle da te postate, fanno parte di una medesima serie ossia la n. XX della classificazione Taliercio (D/ T. di Herakles con leontè, R/ aquila stante a d. con serpente tra gli artigli). Tale serie è documentata da un esiguo numero di pezzi e comprende almeno due nominali di cui il primo di 3,39 g circa (XX. a) e il secondo di 1,2 g (XX. b). La seconda moneta postata rientra invece nella serie XVI, caratterizzata dalla testa di Herakles al D/ accompagnata dalle legende (a) o (b) e dall'aquila in volo che afferra un serpente + foglia d'edera al R/. I nominali attestati risultano due: 7,23 g e 5,43 g. Concordo sul fatto che le monete della serie XX, a cui andrebbe ascritto l'esemplare n. 1, presentino uno stile alquanto sommario, tuttavia l'impianto stilistico della moneta in oggetto mi sembra eccessivamente semplificato. L'aquila sembra un blocco di metallo unico senza alcuna definizione dei dettagli e qualche perplessità suscita anche la testa di Herakles. Spero vivamente di sbagliarmi.2 punti
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Caesia, Apollo, inciso del dritto, 112/111 A.C. quasi tutti gli incusi sono del dritto, probabilmente nella fretta della battitura ogni tanto non si accorgevano che una moneta rimaneva attaccata al martello...2 punti
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In effetti sono oltre 600 anni che i collezionisti si interessano di monete da collezione, le studiano, le scambiano le regalano ai musei. Il collezionismo ( e lo studio) e’ nato molto prima di qualsiasi museo e le collezioni dei musei esistono perche esistono le collezioni dei privati che vi confluiscono ( per dono o acquisizione) - integrate eventualmente da qualche ripostiglio scavato da Archeologi. queste non sono opinioni bensi fatti. Ignorarli ( volutamente o meno) significa non conoscere e non riconoscere la storia Culturale del nostro Paese. come ho ripetuto spesso il danno piu’ grande lo fa chi - partendo da premesse errate - ignora come si sono formate le collezioni pubbliche e il contributo fondamentale che il privato ha dato al patrimonio culturale del Paese2 punti
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Banias è un sito nelle alture del Golan vicino alla sorgente naturale del fiume Banias, un tempo associata al dio greco Pan, uno dei principali affluenti del fiume Giordano. Gli archeologi hanno scoperto un santuario dedicato a Pan e divinità correlate, e i resti di un'antica città fondata qualche tempo dopo la conquista di Alessandro Magno e abitata fino al 1967. L'antica città è stata menzionata nei Vangeli di Matteo e Marco, con il nome di Cesarea Philippi, come il luogo in cui Gesù confermò l'ipotesi di Pietro che Gesù era il Messia. La prima menzione dell'antica città durante il periodo ellenistico fu nel contesto della battaglia di Panium, combattuta intorno al 200-198 aC. tra Seleucidi e Tolemei nel corso della quinta guerra siriaca (202-195 a.C.). Banias fu poi parte della provincia romana della Siria, della parte orientale dell’impero romano d’Oriente, e cadde in mano araba con le conquiste del VII sec. d.C. Durante scavi archeologici nel quartiere residenziale a nord-ovest del sito che hanno portato alla luce resti di edifici, canali d’acqua, tubi idraulici, un forno in ceramica, frammenti di ceramica, oggetti in vetro e metallo e monete in bronzo databili entro un range cronologico che va dal VII sec. d.C. all’XI-XII sec. d.C. è stato rinvenuto un tesoretto di 44 monete auree coniate durante i regni degli imperatori Foca (602–610 d.C.) ed Eraclio (610–641 d.C.) occultate probabilmente in concomitanza dell’arrivo degli arabi nel 635 d.C. https://mediterraneoantico.it/articoli/44-monete-doro-puro-scoperte-nel-sito-archeologico-di-banias/1 punto
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La storia delle monete d’oro con l’effigie dell’imperatore «fantasma» Sponsiano. La conferma degli esperti dopo tre secoli: «Sono vere» Il professor Paul Pearson: «L’analisi scientifica di queste monete ultra rare salva l’imperatore dall’anonimato» Sono autentiche le monete d’oro che riportano l’effigie di una delle figure più controverse e misteriose dell’Impero romano, il comandante Sponsiano che, nel 260 d.C circa, prese il potere illegalmente nella provincia romana della Dacia. Il territorio comprendeva le attuali regioni della Transilvania, dell’Oltenia e del Banato, in Romania e Ungheria. È quanto è emerso dalle analisi condotte dai ricercatori dell’University College di Londra e dall’Università di Glasgow, guidati dal professore Paul Pearson. Una ricerca durata oltre un anno e mezzo e i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Plos One. Le monete sono state scoperte in Transilvania nel 1713 non e, sino a oggi, sono state considerate dei falsi a causa dello stile utilizzato. Secondo gli esperti del passato, infatti, lo stile era più comparabile a quello delle monete romane realizzate nella metà del III secolo. Ma le monete con il volto di Sponsiano presentano alcune anomalie di manifattura. E così, per far luce su queste discrepanze di collocazione storico-temporale, i ricercatori hanno analizzato le monete non solo con i microscopi ottici, ma anche con raggi ultravioletti, con la tecnica della microscopia elettronica a scansione, e la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (Ftir). Dall’incrocio dei rilievi delle superfici sono emerse alcune micro-abrasioni caratteristiche del conio che circola per molto tempo. Dall’analisi dei depositi di terra che sono rimasti sulle monete, inoltre, è emerso che le monete sono state sepolte per un lungo periodo, prima di essere riportate alla luce. E dall’incrocio dei vari dati tecnici, unitamente all’indagine storica, è emerso che le monete risultano essere autentiche. «L’analisi scientifica di queste monete ultra rare salva l’imperatore Sponsiano dall’anonimato – ha dichiarato Person commentando i risultati dello studio -. Le nostre prove suggeriscono che governasse la Dacia romana, un isolato avamposto di estrazione dell’oro, in un momento in cui l’impero era assediato da guerre civili e le terre di confine erano invase da saccheggiatori». https://www.open.online/2022/11/23/monete-oro-imperatore-sponsiano/1 punto
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Aggiungo a completamento, dato che me lo sono scordato, che Jenkins data l’hoard dì Agrigento sopra menzionato a dopo il 440 a.C. e la gran parte delle imitazioni lì contenute al periodo di indipedenza dei siculi sotto Ducezio (citando e condividendo l’opinione di Philipp Lederer).1 punto
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DE GREGE EPICURI Credo che sia piuttosto difficile dimostrare che il ritratto è quello di Antinoo...1 punto
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Concordo. Eppure mi sembra eccessivamente forzata l’attribuzione, peraltro ipotetica nel catalogo LHS, di questa particolare emissione di didrammi al periodo di Gelone come tiranno di Gela. Lo stile del toro e del cavaliere mi sembrano sovrapponibili con la parte finale di tali serie tardo arcaiche, quindi certamente riferibili al periodo in cui a Gela era tiranno Ierone, fratello di Gelone. Ricordo che Gelone intorno alla metà degli anni ‘80 del V secolo a.C. prese il potere a Siracusa lasciando Gela al controllo di Ierone e che la fine delle serie di didrammi tardo arcaici viene datata circa un decennio dopo, qualche anno dopo la battaglia di Himera del 480 a.C.1 punto
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Sicilia sempre più attiva nei convegni numismatici !1 punto
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Ciao @modulo_largoio dubito che possa trattarsi di una imitazione barbarica coeva. Questo tipo di monete, conosciuti in tantissimi esemplari sia in oro, argento e bronzo riguardavano riproduzioni di monete di imperatori conosciuti e proprio perché giunte a noi in quantità notevoli, erano sicuramente destinate alla circolazione. Per questo tenderei ad escludere l'opzione imitazione barbarica, visto l'unico esemplare conosciuto fino ad oggi🙂 ANTONIO1 punto
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La moneta non è circolata e la sua bella bava di conio lo testimonia. La foto, seppur non ottima e coi limiti della plastica, permette comunque di apprezzare un bel lustro che è particolarmente gradevole nella serie del ‘36 in nichel 975: la moneta in oggetto paga la delicatezza del metallo e i frequenti segni da produzione. I segnetti non le consentono pertanto il trono di “fiore del conio” ma quasi . Ergo QFDC/FDC1 punto
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I soggetti dovrebbero essere sant'Antonio da Padova e sant'Osvaldo di Northumbria, probabilmente del '500/600, ma attediamo altri pareri.1 punto
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https://www.acsearch.info/search.html?id=607941 Commentaire à propos de cet exemplaire : Dans la collection de l’American Numismatic Society (ANS. 42-44) et dans la collection Delepierre (n° 557), ces oboles sont présentées comme des imitations barbares. Le fait que nous n’ayons pas de légende ni au droit ni au revers pourrait conforter cette hypothèse.1 punto
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Ciao, oggi condivido un antoniniano molto comune di Erennia Etruscilla (249/253 d. C) Augusta e moglie dell'imperatore Traiano Decio recante sul rovescio la rappresentazione della Pudicizia stante, velata e con scettro, coniato a Roma nel 249/251 d. C, (mi auguro 🙂) catalogato RIC 58b. Divinità che rappresentava la moralità e la fedeltà coniugale femminile a cui dovevano ispirarsi tutte le donne, in particolare quelle di ceto sociale più elevato. La moneta è in mio possesso da più di un anno (è stato uno dei miei primi acquisti presso un negozio di numismatica, dove il proprietario e la figlia sono persone a modo e competenti). Nessun dubbio che sia coniata, ben centrata e con un bel ritratto dell'Augusta. L'usura da circolazione, che mi sembra non eccessiva, dimostra che ha svolto la funzione per cui è stata creata. Pongo alla vostra attenzione due incrostazioni che si vedono su alcune lettere del rovescio( che evidenzio con foto) che sembrano avere le caratteristiche della cuprite (formatesi per affioramento in superficie dei metalli meno nobili che compongono il metallo del tondello) visto il colore rosso/arancio e presenti già al momento dell'acquisto. Gli antoniniani di questo periodo avevano un contenuto di argento molto ridotto, circa il 40%, percui come anche per molti denari a basso contenuto di argento camei o macchie più estese di malachite e cuprite si formano spesso in determinate condizioni. Nel corso di più di un anno non sono assolutamente cambiate nell'aspetto e penso che siano naturali e formatesi nel corso di molto tempo. Su questo ho moltissimo da imparare percui chiunque vuole aggiungere una sua opinione farà cosa molto gradita. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22mm 4,58g RIC 58b1 punto
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Comunque la battuta su un tondello così ampio ha fatto si che tutta la ghirlanda fosse ben impressa, siete d'accordo? Buona parte delle publiche pecca al rovescio. Saluti Alberto1 punto
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Ho letto con grande interesse l'articolo citato. A mio avviso, tuttavia, restiamo nell'ambito delle ipotesi, pur plausibili ovviamente, e la problematica richiederebbe un'analisi più ampia e basata sulla raccolta della documentazione, definendone l'aspetto ponderale e le diversificazioni stilistiche per poi passare all'analisi di rinvenimenti ed eventuali aree di circolazione. Da quanto si legge, l'elemento determinante per l'attribuzione della serie a Tarchna (Tarquinia) sarebbe il dato ponderale. Tempo fa si discusse già su queste particolari produzioni e con ipotesi non sempre convergenti:1 punto
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Piú che collezionabile. Lo sai,io mi accontento anche meno. Questo lo vedo con gli occhi di un bambino. Ripeto,bellissimo pezzettino di storia✌️1 punto
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Ciao @gigetto13 Dal database che ti sei creato, si può vedere se esiste una correlazione delle due differenti "A" a seconda che la moneta presenti la "I" o la "IF"? Se è vero che le due differenti lettere indicano rispettivamente la coniazione del bisante a Nicosia e Famagosta, sarebbe veramente curioso che l'uso differente della "A" sia presente in entrambe le tipologie. saluti luciano1 punto
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Devo ammettere che io sarei stato probabilmente tra quelli che l avrebbero presa per non autentica, per questioni stilistiche in primis, ma anche per quelle bollicine..1 punto
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Nelle necropoli gallo romane della valle del Ticino in genere e in quelle della Lomellina in particolare è piuttosto comune rinvenire delle coroplastiche raffiguranti galletti.1 punto
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Ne ho un sacco di esempi nel mio database fotografico. Ipotesi: 1 utilizzo di V al contrario per mancanza di A 2 utilizzo erroneo di V al contrario per svista 3 punzone di A rovinato Non vi nascondo che è uno dei fattori che considero nel tentativo (probabilmente vano) che sto studiando per vedere se si possa ottenere una sequenza di conii. Ad oggi riesco a trovare solo due o tre conii in successione, proprio per la graduale consunzione di alcuni punzoni. Chi mi segue sa che il più evidente è PRAESSIDIO ➡️ PRAFSSIDIO, ma anche questo segnalato da Domenico è esemplare.1 punto
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Vi sono dei bisanti nei quali al R/ la lettera A di BISANTE è priva della stanghetta orizzontale differentemente dalla A posta sulla riga superiore del termine INVIOLABILIS. Forse è solo un caso, ma nell’esemplare che posto non pare che la stanghetta sia consunta. Saluti, Domenico1 punto
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Chi di speranza vive...... 🙂. Sono decenni che si parla di modifiche, rinnovamento, aggiornamenti di leggi.... I governi e quelli che si sono seduti in parlamento in maggioranza ed opposizione, si sono alternati in rappresentanza di tutte le forze politiche (che in definitiva sono quelle che presentano leggi da approvare in parlamento e che dovrebbero fare qualcosa.... Campa cavallo....). Almeno negli ultimi 30 anni.... E cosa hanno fatto di concreto, parlo nello specifico per il settore Numismatico. Per dirla come uno "famoso" una beata ........ Quelli che attualmente siedono in parlamento(legittimamente sia chiaro perché votati da noi) sia in maggioranza che in opposizione sono esattamente gli stessi, lo ripeto per l'ennesima volta, degli ultimi 30 anni e non dimentichiamoci che alcuni sostenevano che con la Cultura non si mangia.... Ma bisogna sempre credere nel cambiamento, io francamente pochissimo, e sperare.... Nel frattempo ...... Il disperato muore 🙂 ANTONIO1 punto
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Mi sembra interessante far notare un particolare che ho potuto approfondire solo ora. Questo sesino è stato coniato su un sesino di Rinaldo I d'Este del tipo che riporto qui sotto... ruotando il dritto della moneta di @amoilconio si può riconoscere facilmente quello che resta del profilo di corona, ala sinistra e coda dell'aquila... Questa pratica di riutilizzare monete emesse dal precedente duca di Modena doveva essere piuttosto consolidata, anche se economicamente poco comprensibile, perchè già testimoniata da un altro esemplare... ciao Mario1 punto
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Carissimo @littleEvil sei partito alla grande con l'acquisto di un pratico album per catalogare le bellissime banconote lenzuolo che hai iniziato a collezionare. Mi ricordo quando anni fa iniziai a collezionare le prime banconote che utilizzavo come segnalibro e il libro era diventato il mio prezioso album di banconote. Un bel giorno venne a casa un mio caro amico che mi chiese in prestito il libro per studiare e, dimenticando che era il mio album, non feci una piega...😱. Morale della favola non ho rivisto il mio amico e nemmeno il libro-album😢. È proprio vero: "Chi trova un amico trova un tesoro"... ma almeno ho capito la differenza fra un album ed un libro e quella è stata la mia prima fregatura da collezionista. Quello è stato il giorno in cui ho deciso di comprare un vero album per le banconote mentre il mio amico di fare il commerciante numismatico 😁 Mi raccomando in questa avventura non seguire troppo certi cartamonetari che conosco altrimenti prima di andare ai convegni o ai mercatini dovrai accendere un mutuo in banca altrimenti finisci come me che adesso colleziono tovaglioli di ristoranti e trattorie italiane ed in futuro spero anche quelli mondiali 🤣1 punto
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Esemplare del bronzo precedente battuto alla OBOLOS WEBAUCTION 9 - THE STOECKLIN COLLECTION PART III. Base d’asta: 600 CHF. Risultato: 6.500 CHF. Lotto 106. CORINTHIA. Corinth. Julius Caesar, 44-43 BC. As (Bronze, 25 mm, 11.16 g, 6 h), under the duovirs, L. Aeficius Certus and C. Iulius. LAVS.IVLI. / COR Laureate head of Julius Caesar to right. Rev. L.CERTO.AEFICIO / C.IVLIO.IIVIR Bellerophon riding on Pegasos flying to right. Alföldi, Caesar in 44, pl. lii, Br 3 (this coin). Amandry I, 1a, D11/R28, a (this coin). CRI 614. RPC 1116. An attractive example, well-struck and evenly worn. About very fine. apollonia From the collection of W. F. Stoecklin, Amriswil, Switzerland, ex Münzen und Medaillen FPL 181, July 1958, 35 and from the collection of Apostolo Zeno (1688-1750), III, Dorotheum, Vienna, 22 March 1957, 3744. This coin was probably acquired by Zeno after his retirement to Venice in 1729: it almost certainly arrived in Venice during the Republic's occupation of the Morea, c. 1685-1715. apollonia1 punto
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Ragazzi perdonatemi, ma questa foto è davvero bellissima. Siamo stati colti in un momento di spensieratezza e i nostri sguardi non nascondo la nostra felicità di quel momento. 5 amici che da ormai un anno si vedono online ogni giovedì che per una volta hanno l’onore e il privilegio di vedersi dal vivo e raccontare della propria passione senza problemi di connessioni o quel brutto muro divisore rappresentato dal monitor di un computer. Alla prossima amici. @Orodicarta @wstefano @PriamoB @prtgzn1 punto
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Buonasera, mi permetto di riaprire questa discussione dato che in Asta Artemide LVIII del 5-6 novembre 2022 è stato venduto questo rarissimo zecchino di Porcia ( mai visto da me in asta pubblica) con una importante aggiudicazione nonostante a mio avviso la cattiva conservazione della moneta. Di seguito quanto descritto in calce al lotto: Lotto 793 Base d'asta: € 12'000 Aggiudicato Euro 23.000 + 20% diritti d'asta Porcia. Annibale Alfonso Porcia (1679-1742). Zecchino 1704. D/ Busto di fronte corazzato con grande parrucca inanellata. R/ Stemma ellittico, inquartato, caricato di scudetto. CNI pp. 208,209 (1/3); Rav. Mor. 1. AU. 3.08 g. 22.50 mm. RRRR. Della più grande rarità. Proveniente da montatura, altrimenti. bel BB.Moneta battuta da Antonio Alfonso Emanuele principe del Sacro Romano Impero e di Porcia (piccolo comune Italiano in provincia di Pordenone) conte di Oremburg, generale di Carlstadt, consigliere di Carlo VI e capitano supremo di Carinzia. La moneta, emissione di ostentazione, di stile tedesco ma di pregevole fattura, rispecchia gli assidui contatti e la dedizione del Principe per casa d'Austria. Non a caso il busto frontale, di pretto gusto tedesco, richiama quello dello zecchino del Cardinale Cristoforo Vidman, dalla cui famiglia i Porcia avevano acquistato la Contea di Ortemburg nel 1662 per 365.000 e più fiorini. Annibale Alfonso fu l'unico della dinastia dei Porcia ad aver usufruito del diritto di coniare moneta concesso dall'imperatore Leopoldo I. Come tutte le monete di ostentazione del periodo (Retegno, Belgioioso, Belmonte, Vasto, San Giorgio, Ventimiglia) fu battuta a Vienna in numero ridottissimo di esemplari giustificando così la sua rarità: l'esemplare qui proposto sarebbe il terzo esemplare conosciuto dei due finora noti (di cui uno conservato al Museo di Vienna). Solone Ambrosoli nel suo articolo pubblicato in R.I.N. 1897 'Lo Zecchinio di Porcia' descrive così la moneta: 'fra le monete cosiddette di 'ostentazione' e tutte qual più qual meno pregevoli e rare, le quali furono coniate al di là delle Alpi nel secolo scorso per conto di signori italiani, quasi soltanto a far pompa dell'arme sormontata dal berretto principesco, e del titolo di Principe del Sacro Romano Impero, la meno nota e insieme la più squisitamente preziosa è forse lo zecchino fatto coniare, probabilmente a Vienna, da Annibale Alfonso Emanuele di Porcia nel Friuli, l'anno 1704'. L'Ambrosoli nel descrivere lo zecchino ancora aggiunge: 'bisogna aggiungere poi, che se lo zecchino di Belmonte è moneta rara, quello di Porcia lo è incomparabilmente di più, oltre all'essere rarissimo in via assoluta: ci troviamo quindi di fronte ad una moneta che occupa un posto affatto privilegiato nella serie italiana'.1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 2.000.000 Condizioni: Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2018 A Tiratura: 1.000.000 Condizioni: Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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