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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/06/22 in tutte le aree

  1. Buona Sera, premetto che il mio intervento non riguarda questa monetazione nello specifico, per altro a me poco familiare, riguarda la tecnica di incisione dei coni, così come è possibile una doppia battitura della moneta, è possibile pur se molto più insolita, una doppia battitura di qualche punzone. Potrebbe essere all'origine di questo effetto. Se lo scudo riporta lo stemma del Vescovo vedo improbabile uno stemma diverso. Leggo sempre con interesse, intervengo poco avendo poco da offrire. Cordialità
    2 punti
  2. Un esemplare non comune di didrammo di Metaponto, con al diritto particolare testa femminile con velo . Sarà il 10 Gennaio in vendita CNGTriton XXVI al n. 19 .
    2 punti
  3. Vi è un particolare rituale nomadico di origine euro-asiatica, caratterizzato dall'inumazione nella medesima tomba del cavallo e del cavaliere (in Italia è attestato nella necropoli di Campochiaro nel Molise), che nacque nelle aree europee centrali tra III e V secolo e si diffuse successivamente nei territori estesi ad est del Reno fra le popolazioni germaniche che comprendevano Franchi orientali, Alemanni, Longobardi e Turingi. C'è poi un secondo rituale che prevedeva la dissezione, a livello della prima vertebra cervicale, del cranio dell'equino. Gli studi osteologici mi pare che ancora non abbiano definito se sia un fatto casuale oppure corrisponda ad una pratica rituale osservata e studiata in Italia (Collegno e Sacca di Goito, Povegliano Veronese), Germania (Donzdorf) ed in Austria (Zeuzleben) in una casistica abbastanza ampia di inumazioni che comprendevano deposizioni, intere o parziali, dei cavalli sacrificati in fosse predisposte accanto a quelle dei loro proprietari. http://www.archeobologna.beniculturali.it/mo_spilamberto/necropoli_longobarda/equino.jpg
    2 punti
  4. @fabry61, la serie continua con un ulteriore Iacopo Tiepolo (Lotto 1731 InAsta odierna). Grazie. Ciao, d
    2 punti
  5. La coin card del Vaticano con la moneta da 50 centesimi di papa Francesco del 2015 venivano vendute a 3 euro. Se te la sei trovata come resto vuol dire che non è in condizioni FDC e quindi di regola vale sempre 50 centesimi. Se fosse in FDC forse potrebbe valere sui 2 euro. Però questa è un opinione mia, aspetta il parere di qualche altro più esperto di me.
    2 punti
  6. Ciao, come già detto si tratta di Faustina Madre e dovrebbe visto il metallo essere un dupondio. Per la tipologia a me sembra di intravedere un altare abbastanza alto ai piedi della figura del rovescio. Dalle uniche lettere che sembrano intravedersi sul rovescio e dalla legenda del dritto Diva Augusta Faustina penso possa trattarsi della Pietas. Posto esemplare per confronto. In attesa di altri interventi, ci abbiamo provato 🙂. ANTONIO
    2 punti
  7. Nel segnalare la pubblicazione del n. 52 di Acta Numismàtica del 2022 è il caso di sottolineare come nella rivista catalana siano presenti contributi di ben 5 italiani: E.A. Arslan, L. Lombardi, G. Ruotolo, S. Perfetto e E. Piras. E mi permetto di essere particolarmente contento di salutare l'articolo di Piras, Varianti della moneta da 1 reale di Carlo II di Spagna, poiché ricordo affettuosamente che Piras ha 92 anni! (Infatti è il decano dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici). Quindi uno splendido esempio di come si possa scrivere di numismatica pur non essendo....particolarmente giovani!
    1 punto
  8. si trova nei monti Altaj in Siberia, a sud di Novosibirsk, ad una altezza di oltre 1600 metri . Vi è attestata la 'cultura di Pazyryk' , una cultura dell'età del ferro di genti scite ritenute prevalentemente nomadi non avendo lasciate tracce di insediamenti stabili o di edifici . Nella valle, verso il confine mongolo, nel 1929, archeologi Russi hanno scoperto 5 Kurgan, tombe a tumulo del periodo scita risalenti al V^ sec. A.C. . Nello scavo del quinto tumulo (1949) è stato ritrovato pressochè integro un tappeto finemente annodato, unico esemplare ad oggi pervenutoci di così alta epoca : le infiltrazioni di acqua e la temperatura molto rigida avevano preservato (e difeso dai tombaroli) per 25 secoli quel manufatto importante e deperibile, disteso in una lastra di ghiaccio . L'origine di quel tappeto, ipotizzata nella Persia achemenide, potrebbe essere più settentrionale, considerando che la principale cornice interna del disegno, rappresenta una serie di alci, animali tipici di luoghi nordici . L'importanza del reperto, di una epoca molto anteriore a quanto precedentemente ipotizzato per questo tipo di manufatto, ha indotto, ad esempio, gli Autori di "Impero Romano" (1997) ad osservare un rapporto (quasi di primogenitura ?) con l'arte del mosaico .
    1 punto
  9. Allora: il blu, per quello che riesco a leggere (si legge abbastanza bene al d TAVRVS RE [...] LCHER) dovrebbe essere un quadrante augusteo RIC I (second edition) Augustus 424 Diritto: PVLCHER TAVRVS REGVLVS: Simpulum e lituus Rovescio: IIIVIR A A A F F: Al centro della legenda S C Zecca di Roma Esemplare della American Numismatic Society
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  10. Seconda fila a sx Triente repubblicano Minerva/prua ed accanto un Semisse sempre repubblicano Saturno / prua
    1 punto
  11. A me verrebbe Rete di pollaio apollonia
    1 punto
  12. Trovo che la moneta postata in apertura abbia una effigie di dritto davvero bella. Mi piace molto. Certo fa un po' effetto vedere l'immagine di questo bambino/ragazzino dall'aria tranquilla ed innocente confrontata coi ritratti del Caracalla adulto. Buona serata da Stilicho
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  13. Si fosse limitato al fratello! Agli inizi del 205 fa uccidere l'ingombrante suocero Plauziano, prefetto del pretorio (e forse cugino, come suggerisce Cassio Dione) del padre, e non contento sei anni dopo si sbarazza anche della moglie, del cognato e della suocera, che aveva comunque già esiliato a Lipari. Bel denario comunque, anche se l'antoniniano che hai in collezione è a mio gusto su un altro livello (quantomeno di fascino!). Ottimo acquisto.
    1 punto
  14. La testa del più forte guerriero tra le fiere e la testa con elmo corinzio della dea guerriera Atena, illustrano un piccolo raro obolo ( 9 mm / 0,74 g ) da Side di Pamphilia che sarà il 18 Dicembre in vendita Auctiones 78 al n. 14 .
    1 punto
  15. Grazie @ARES III , la mia pochezza in cose anche elementari di informatica è disarmante .
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  16. Il Ministero emette il 6 dicembre 2022 un francobollo commemorativo di Antonio Segni, nel 50° anniversario della scomparsa, con indicazione tariffaria “B”. La vignetta riproduce un ritratto di Antonio Segni, quarto Presidente della Repubblica Italiana, affiancato, in basso a sinistra, dalla bandiera italiana. Completano il francobollo la legenda “Antonio Segni”, le date “1891 1972”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Tiratura: trecentomila quindici esemplari Foglio: ventotto esemplari Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 30 x 40 mm, formato tracciatura: 37 x 46 mm; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura colori: tre. Nota: La fotografia che ritrae Antonio Segni è riprodotta su gentile concessione dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica.
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  17. Sì grazie, ora la A è più evidente e ha ragione @Poemenius che ha ipotizzato SMAQS. Anche se non escluderei SMAQP. In ogni caso è l'emissione con la lettera B nel campo. Arka Diligite iustitiam
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  18. Credo che l'utente che ha creato questo post non abbia mai più aperto il forum Io sono sempre alla ricerca di gettoni della Valle d'Aosta, nel caso. Saluti a tutti!
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  19. È corretto quello che dici, ed infatti nel dubbio lascio perdere.. di alessandro severo ho già un sesterzio, un denario ed una provinciale .. vorrei col tempo affiancare un'asse ed un dupondio ( quello sarà facile da riconoscere, per via della corona radiata), ma non ho fretta..
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  20. Nell' antichissima cultura dei kurgan, che arriva anche dal lontano Altai siberiano, spesso il cavallo è compagno del suo proprietario nelle inumazioni appunto rinvenute nei kurgan . Qualcosa sui kurgan si trova nella discussione " La valle di Pazyryk " ( che non so allegare ) dedicata al ritrovamento di quello che è probabilmente il più antico tappeto annodato pervenutoci .
    1 punto
  21. Qualcosa è arrivato stiamo studiando il materiale.
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  22. C'è qualcosa, ma probabilmente un'incrostazione o un eccesso di metallo. E' proprio questo il dubbio, anche perchè a Roma non c'è la B nel campo, mentre ad Aquileia sì. Tuttavia la A è un po' strana... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  23. Ciao @modulo_largoera proprio questa tipologia di ritratto che mi mancava. Quelli con ritratto da adulto li ho postati in passato, così come anche l'unico antoniniano che ho con Serapide al rovescio🙂 ANTONIO
    1 punto
  24. Mi sono permesso di ritagliare e girare la tua immagine per confrontarla con il dritto dei 10 tornesi...
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  25. Un raro e pregevole esempio di arte incisoria metapontina di fine V secolo. Una testa femminile velata, Demetra nell’opinione di Noe e Johnston, adorna di sphendone e con orecchino a pendente. Nella revisione dello studio di Noe su Metaponto, la Johnston (1984) colloca l’esemplare all’interno della classe IV (ca. 415-400 a.C.), contraddistinta da serie distinte ma unificate al D/ dalla testa di Demetra, seppur con numerose varianti iconografiche. A seguito di un errore di esecuzione tipografica la serie 322 risulta purtroppo parzialmente omessa nel catalogo della Johnston. Non è pertanto possibile stabilire se gli esemplari elencati dalla studiosa per questa coppia di conii ricalcassero fedelmente quelli registrati da Noe o se vi fossero delle integrazioni. Di seguito una carrellata di esemplari tratti dal medesimo accoppiamento: CNG 517, 2022, 17 (coll. Sigmund. Ex Gemini III, 2007, 35: 7,02 g; 17 mm) CNG 144, 2006, 12 (7,17 g; 22 mm) NAC AG 29, 2005, 36 (= Noe 322.a; Noe-J., pl. 24-5, 322. Ex Santamaria sale 1907, Strozzi, 987; J.P. Morgan and A.D.M. collections: 7,60 g; mm 20)
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  26. Ciao! Bello e leggibile. Complimenti saluti luciano
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  27. Le crocettine,i globetti....qua sembrano "fiorellini" 🤣 ad X Rocco che hai pijato???? @Rocco68
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  28. Buongiorno, la moneta in questione in fdc la si vende neanche facilmente ad 1€, reperita in circolazione vale € 0,50. Saluti
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  29. grazie e scusate la perdita di tempo. Le persone nel negozio sembravano impazzite ed eccitate...avrei dovuto approfittarne ahahahhaha (ma non sono il tipo).
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  30. Aggirato problema passaggi in asta, sto caricando il fix sui vari cataloghi.
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  31. Che delusione. Mi aspettavo un magnifico 2 € paesaggista come quelli del 2017 e 2018.
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  32. Buonasera, mi sono permesso di caricarti il lotto che ti sei aggiudicato, si tratta di una bellissima moneta in grande conservazione, ovviamente si tratta di Costanzo Cloro (padre di Costantino I) e non di Costantino I. Ho notato per mia esperienza che questo tipo di moneta quando appare in vendita si trova sempre in grande conservazione. Lotto 809. CONSTANTIUS I (305-306). Argenteus. Serdica. Obv: CONSTANTIVS AVG. Laureate head right. Rev: VIRTVS MILITVM / SM SD Δ. Camp-gate with three turrets. RIC 11a var. (unlisted officina). Condition: Mint state. Weight: 3.26 g. Diameter: 20 mm.
    1 punto
  33. Mi riaggancio ad un vecchio post in questa discussione per mostrare un recente acquisto, ho promesso ad un amico che se avrò un originale o un altro esemplare migliore, questo sarà per lui. 10 tornesi 1846 25,97 g - conservazione assolutamente dignitosa per la tipologia e le mie tasche 😉. Il bordo è fatto davvero bene, ci hanno lavorato da professionisti direi...
    1 punto
  34. @Presidente Per acquistare monete direttamente alla banca greca, devi scaricare il modulo relativo (Numismatic Products Order Form 2022) presente in fondo alla pagina https://www.bankofgreece.gr/en/the-euro/euro-banknotes-and-coin e compilarlo/spedirlo secondo le indicazioni in esso presenti
    1 punto
  35. Complimenti per la sagacia, bel colpo. 👍
    1 punto
  36. Classical Numismatic Group, Triton XXVI, 10-11 Jan 2023, lot 15 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=6346&lot=15 CALABRIA, Tarentum. Circa 480-470 BC. AR Nomos. Taras, nude, raising left hand and supporting himself with his right, riding dolphin right; TARAS (retrograde) to left, scallop shell below / Wheel of four spokes. Fischer-Bossert Group 4, 80 (V40/R– [unlisted rev. die]); Vlasto 80–1; HN Italy 833; SNG Fitzwilliam 225 (same obv. die); de Luynes 261 (same obv. die). Toned, some die wear on obverse. VF. A giudizio della CNG questa moneta sarebbe stata battuta da un conio di incudine (V 40) che nella classificazione Fischer-Bossert trova impiego all’interno del gruppo 4 (ca. 480-470 a.C.) e, più precisamente, nell’accoppiamento V 40-R 55 (serie 80). Il conio di martello invece risulterebbe per gli editori “unlisted” e pertanto documenterebbe un nuovo abbinamento, non registrato nel catalogo dello studioso tedesco. Fischer-Bossert elenca 11 esemplari battuti dal conio V40 e per quanto molti di essi siano difficilmente rintracciabili e/o in cattiva conservazione, a giudicare dal pezzo conservato a Parigi (ex coll. de Luynes 261 = FB 80.b) nutro non poche riserve sul fatto che la moneta della CNG possa derivare dallo stessio conio di D/. L’occhio del delfino è reso infatti in modo diverso, al pari delle braccia della figura maschile, specie quella che si appoggia sulla parte posteriore del delfino. Ma diversa appare anche la conchiglia e nonostante essa appaia poco visibile sull’esemplare CNG, non mi pare di riscontrare affinità tali che riconducano ad un’identità di conio (V40) con il pezzo di Parigi. Ulteriori differenze mi sembra poi di riscontrare nel decoro bordo, il cui motivo perlinato sembrerebbe alquanto più grossolano sul pezzo in oggetto rispetto a quello in collezione statale. Paris, BN, de Luynes 261 (8,07 g; 16 mm) https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b11315385f.r=261%20261?rk=21459;2 Ma c’è un altro aspetto che mi incuriosisce. Fischer-Bossert elenca tra gli esemplari battuti dalla coppia V40-R55 il pezzo della vendita Ratto, 25.1.1926, 375 (= FB 80.k) che tuttavia mi pare al D/ alquanto diverso dalla moneta di Parigi schedata tra quelle proveniente dai medesimi conii. Il rovescio invece sembrerebbe lo stesso anche a giudicare dalle fratture visibili in punti coincidenti. E’ peraltro singolare che Fischer-Bossert ometta il peso della moneta, che invece è riportato nel catalogo di Ratto (7,93 g). R. Ratto, Monnaies Grecques de la Presqu’île Italique, Vente 25-26.1.1926, 375 (7,93 g) Dallo stesso accoppiamento (V40-R55) il didramma SNG Fitzwilliam 225 riconiato su moneta incerta (Garraffo 1984, 37 n. 10.b e tav. I, 16) e il pezzo alquanto consunto proveniente dal ripostiglio rinvenuto nel 1971 a San Giorgio (o Giovanni) Ionico (= FB 80.a) e ben presto disperso e noto solo parzialmente (Kraay-King, “SNR”, 66, 1987, 7-33). Da Garraffo 1984, tav. I, 16 (= SNG Fitzwilliam 225 = FB 80.d: 8,00 g) Da Kraay-King 1987, pl. V, 29 (= FB 80.a: 8,18 g) Anche qui i dubbi non mancano in quanto l’esemplare SNG Fitzwilliam 225 sembrerebbe presentare il bordo del D/ che non sembra collimare con il pezzo parigino né tantomeno con gli altri.
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  37. Riprendo ora la discussione, avendo avuto un po’ di tempo per leggere l'articolo di Boehringer. Lodevole quanto scritto la ma qualcosa non quadra. Ricordiamo brevemente che Salinas, resosi conto che l opera di Torremuzza sulla antiche monete siciliane era abbondantemente superata e colma di errori, decise (supportato anche dall’amicizia di illustri collezionisti del tempo, tra i quali il barone Pennisi) di intraprendere il colossale lavoro di realizzare un opera che trattasse le monete delle Sicilia antica, suddivisa in zecche con monete in oro, argento e bronzo. Il lavoro iniziò nel 1866, pubblicato a fascicoli, testo più tavole. Nel 1872, probabilmente per i nuovi incarichi lavorativi ricoperti da Salinas, probabilmente causa costi di produzione e la difficoltà di trovare bravi incisori per le tavole, il progetto venne abbandonato incompleto (sia di testo che di tavole). Gabbrici, morto Salinas, poté riprendere mano su tutto il materiale che nel frattempo era giunto al Museo, come lascito dello stesso Salinas. In accordo con le istituzioni, decisero di ultimare l’opera nel 1922, almeno per quanto si poteva, considerano anche il fatto che delle lastre in rame con le monete (ora conservate al Museo) non erano ultimate, quindi inutilizzabili. Gabbrici, avrebbe potuto, ma in modo molto signorile, volle lasciare il tutto come era, senza stravolgere il testo di Salinas. Della sua opera ORIGINALE, Salinas pubblicò le tavole dalla 1 alla 19, allegandole ai vari fascicoli. Aveva pronte le tavole 21, 23, 26 e 32, ma non ne venne mai scritto il testo. Salinas, a pochi fortunati amici, ne inviò delle copie di queste 4 tavole, rarissime quindi da trovarsi in originale, a corredo del resto dell'opera. Gabbrici, nel 1922 ristampò queste 4 tavole e le seguenti 22, 24, 28, 33 e 34, terminando anche la piccola parte del testo che chiudeva il periodo interrotto da Salinas. Boehringer afferma che la tavola 18 con il pezzo di Aitna sia stata pubblicata solo nel 1885 (indicando che L.Hirsch ne aveva parlato in Numismatic Chronicle, ser. 3, Vol. 3, p. 171-6. n/a, London nel 1883, per la prima volta)… ciò merita sicuramente un approfondimento. L'opera da me visionata reca la stampa del 1872 ed ho potuto verificare anche la presenza delle famose 4 tavole in più. Sarebbe quindi stato illogico da parte del Salinas (gran studioso con metodologie molto innovative e personali) far uscire una tavola dopo 13 anni avendo già abbandonato il progetto. E sicuramente Gabrici, l'avrebbe saputo e scritto nella revisione del 1921. A riprova, non esistono tavole prive della moneta con l’esemplare di Aitna. Ritengo invece possibile, che la tavola in rame contenente l'Aitna, sia stata rettificata, inserendo la moneta appena prima di essere data alla stampa. Tornerò in argomento..dopo aver letto i riferimenti di Hirsch e Head..
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  38. Classical Numismatic Group > Triton XXVI Auction date: 10 January 2023 Lot number: 38 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: SICILY, Akragas. Circa 420-415 BC. AR Tetradrachm (29mm, 16.93 g, 6h). Sea eagle, wings raised, standing left on, and tearing at, dead hare, upturned left on rock below; Å˚rÅ˝-Řt5˜-o-˜ around, Crab; scallop shell to left, conch shell to right; below, grouper left. Westermark, Period III, 530.13 (O1/R2) = Schwartz & Mildenberg pp. 57–8, 3 = Kraay & Hirmer 173 = Mionnet 39 (this coin); HGC 2, 81; SNG Lloyd 822; ACGC 793 = Ward 140; Basel 257; BMC 59; Boston MFA 235 = Warren 201; Gulbenkian 164 = Locker Lampson 59; Jameson 508; McClean 2044; Winterthur 577 = Pozzi 390 (all from the same dies). Attractive old cabinet tone, slight die shift and a few light marks under tone on reverse. Good VF. Rare. Ex Max Hirmer Collection, purchased from Bank Leu, 10 March 1961; Münzen und Medaillen AG inventory (1947); deaccessioned from the Départment des Monnaies, Médailles et Antiques, Bibliothèque Nationale de France (Fonds Générale 88; publ. in 1807 by Mionnet). Akragas was founded in about 580 BC and quickly grew into one of the most prosperous Greco-Sicilian cities, with a population in the hundreds of thousands. Its wealth derived from the rich soil fed by the River Hypsas, productive tidepools, and trade. From its earliest coinage, struck circa 510 BC, Akragas featured the eagle, sacred to Olympian Zeus, to whom the city dedicated an immense temple, backed with an overhead view of a crab, harvested from the as a delicacy in the region. As the city's wealth and influence increased, the basic design was augmented and improved, with artistic achievement reaching its zenith in the period 420-406 BC, when this rare and remarkable piece was struck. Here the eagle has just snatched up its prey, a hare (symbol of the Sicilian city of Messana -- perhaps a sly allusion to civic rivalry?), and slammed it back onto a tidepool rock to which a scallop shell has attached itself, a scene of "nature red in tooth and claw" captured with a keen eye for detail and rendered with astonishing skill. On the reverse, the crab is joined on the sea bottom by a large, wide-mouthed fish with a spiny dorsal fin and fan-like tail, a rendering lifelike enough to identify the species as the stone grouper (polyprion cernium). To the left and right are another scallop and a sea snail, further symbols of aquatic bounty. The superb artistry of this particular piece was celebrated by its inclusion in Kraay & Hirmer's Greek Coins (Thames & Hudson, 1966), a magnificent "coffee table book" of the finest in Greek numismatics that has achieved legendary status. Estimate: 50000 USD
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  39. Buongiorno a tutti , le mie più belle Messinesi, le uniche che ho al momento 😊. Posto un bel quadretto. Saluti Alberto
    1 punto
  40. Ricoro del Dr. Piras l'acquisto a prezzo scontato, quasi regalato di un libricino che parlava della moneta sardo punica che ancora conservo con cura e che non conoscevo...dopo piogge torrenziali li libretto, insuppato ed asciugato era rimasto l'unico a disposizione di chi mi vendette a "Tattari"una monetina, pensate un pò "pisana" ... Auguri Dr. e la ringrazio per quel libricino che mi ha fatto conoscere Piras ho comprato altre più intonse sue pubblicazioni e la ringrazio per quel libricino che mi fatto scoprire la monetazione sardo punica; grazie ancora Piras e tanti auguri da nonno cesare che con i suoi 15 lustri ti segue a ruota
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