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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/23/22 in tutte le aree
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Cari fan dei capolavori pontifici l’ultimo acquisto del 2022 porta a dodici in totale il numero delle piastre papali in collezione, tutte tra lo SPL e il FDC. Qui siamo decisamente su bei livelli di conservazione, molto ma molto vicini alla massima qualità, su una tipologia bisbetica della serie di Innocenzo XI del 1684 con al R la scritta DEXTERA TVA DOMINE PERCVSSIT INIMICVM, apparsa in asta non così frequentemente ed in condizioni quasi mai superiori allo SPL. Questo affascinante esemplare, censito al n. 27 del Muntoni, vanta una perizia NIP di FDC al D e qFDC al R e si distacca quindi notevolmente dai realizzi d’asta consueti. In più vanta una delicata patina omogenea di antica raccolta, fondi lucenti, flan ampio e regolare. Con questo si chiude l’anno numismatico 2022. A tutti serene Festività 🎉4 punti
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DE GREGE EPICURI Le storie di Re Laurino sono raccontate in ladino, in tedesco, ma anche in italiano. Il suo regno erano le dolomiti, ma il luogo magico della favola più nota è il Catinaccio (in tedesco Rosengarten, il giardino delle rose). Deluso nel suo amore per la principessa Similde, re Laurino maledice il Catinaccio, ma si dimentica dell'alba e del tramonto, in cui la montagna può continuare quindi a tingersi di rosa...In ladino, questa colorazione dolomitica è la "enrosadira". In un'altra storia compaiono gnomi e coboldi. Poi c'è quella della fontana, presente nella piazza maggiore di Bolzano. Questa medaglia porta re Laurino sul diritto, mentre al rovescio c'è il Rifugio Gardeccia, luogo ideale da cui contemplare il Catinaccio. Ci ho passato un agosto nel 1962, dopo la maturità,...quindi per me è un posto indimenticabile.4 punti
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“La tua destra, Signore, ha colpito il nemico” commemora la vittoria di Kalhenberg, presso Vienna (settembre 1683), con cui la coalizione caparbiamente voluta dal papa liberò la capitale dell’Impero dall’assedio dei Turchi.3 punti
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Dopo tanto tempo torno a postare un cavallo del Cantelmo. Nulla di eccezionale o di particolare. Si tratta di un semplice cavallo caratterizzato dall'avere la croce del R inscritta in un cerchio puntinato in conservazione tipica per il tipo. Un semplice cavallo per augurare a tutti gli appassionati "cavallari" un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo!3 punti
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Ultimo acquisto del Regno Lombardo Veneto. Patina un po' pesante, sono contrario a lavaggi ma su questa moneta non saprei cosa fare 🤨2 punti
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@Alex Grass, ti faccio vedere il mio 5 Lire del 1813 di Gioacchino Murat con nel taglio il motto : DIO PROTEGGE IL RE E IL REGNO controlla pure la tua e vedrai che si presenterà rigato oppure con le scritte FERT2 punti
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La seconda notizia rafforza la precedente: A marzo del 2021, un gruppo di archeologi guidati da Łukasz Szczepański è tornato sul sito per avviare gli scavi ufficiali. Gli esperti hanno attribuito entrambi i ritrovamenti al regno di due imperatori carolingi su quella che oggi è gran parte della Francia, della Germania e dell'Italia. I due imperatori erano Luigi il Pio, che regnò dall'814 all'840 d.C., e il suo successore Carlo il Calvo, che regnò fino all'877 d.C. Szczepański ha dichiarato all'agenzia di stampa statale PAP che il totale di 131 monete carolingie ha segnato il più grande ritrovamento di questo tipo mai fatto in Polonia. La regione in cui è stato ritrovato il ritrovamento è un'ex terra di confine slavo-prussiana dove i dirham d'argento arabi erano predominanti nel IX secolo. Negli anni precedenti, tre singole monete carolingie sono state trovate a Janów Pomorski, in uno scavo archeologico che esplorava Truso, una leggendaria stazione commerciale vichinga nel nord della Polonia. Gli archeologi ritengono che le monete carolingie scoperte vicino a Biskupiec Pomorski potrebbero essere state destinate a quell'emporio vichingo. Fonte: https://www.polskieradio.pl/395/7791/Artykul/2796891,New-trove-of-Carolingian-coins-unearthed-in-Poland2 punti
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@Vel Satiesci sono aste in cui i bronzetti non superano i 150€ ( somma di tutto rispetto, ma per le etrusche sono quasi un niente). PS: la precisazione precedente sul rispetto normativo non era per te.2 punti
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Si ti ho citato ma non in modo negativo. La moneta di Olibrio ad esempio soffriva anni fa del suo essere molto distante dalla norma. Da metà degli anni 90 in poi sono apparsi diversi esemplari che in parte colmavano una scala di grigi prima assente... Mi spiego... Se tutti gli esemplari che hai sono bianchi e ne trovi uno grigio scuro ti sembra falso fino a che non trovi monete grigio chiaro...grigio medio etc... Che appaiono ufficiali magari perché da scavo. La numismatica obbliga alla prudenza. Se appare una cosa strana ... È probabile sia falsa... E a parte i casi qua citati, nell'altro 99,999% dei casi quelle che appaiono false lo sono. Qua citiamo tre o quattro casi di monete considerate dubbie...attenzione... Non false... Dubbie... Senza considerare che sono alcuni casi in mezzo a un mare di false davvero false. La moneta di Sponsiano e difficile darla anche solo per dubbia..... L'approccio della ricerca è già stato commentato e una ricerca simile non avrebbe risolto nulla nemmeno con la moneta di Olibrio. Mette il dubbio su certe monete è sano, perché accende una luce che permette in caso di futuri ritrovamenti di riaprire il caso. Il tutto con un approccio scientifico. Uno studio come quelli su Sponsiano avrebbe dovuto essere interdisciplinare, ma non lo è... E studiare un quadro che potrebbe essere di Leonardo facendo solo l'analisi chimica delle vernici usate può essere riduttivo e fuorviante.... Volevo dire solo questo2 punti
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Ciao a tutti volevo condividere con voi questa moneta piuttosto rara ed avere le vostre opinioni su un particolare che non ho riscontrato in altre monete della stessa tipologia. Al rovescio ho sempre rilevato la croce mauriziana in doppia cornice quadrilobata con globettialle punte e agli angoli. Come potete vedere dalla foto allegata , nel mio caso i globetti sono prersenti solo agli angoli , mentre sono assenti ai lati delle punte della croce. Inserisco per un confronto la foto presente nel nuovo Mir. Volevo sapere se qualcuno possiede una moneta con le stesse caratteristiche e se si puo' parlare di variante , grazie.2 punti
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Cavallo di Re Carlo VIII e del Conte di Manoppello Pardo Orsini, 1495, di esimia rarità2 punti
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Secondo me, i problemi posti da tale studio sono due, ben diversi: Fornisce qualche indizio scientifico sulla possibilità che questi medaglioni di Sponsiano siano antichi? Qualora si rivelino autentici, basterebbe per fare di questo Sponsiano un personaggio storico? Per la prima domanda, bisogna considerare l’insieme delle monete del gruppo, perché: Sono tutte fuse e condividono caratteristiche di stile, di metrologia, di tipologie molto inusuali, che si tratti di monete imperiali o di imitazioni « barbariche » o di falsi moderni. Due o tre di queste tipologie si ritrovano assieme in diversi musei, (Glasgow, Vienna, Gotha, Parigi, Sibiù in Romania) forse in seguito alla disperzione di questo gruppo iniziale « trovato » in Transilvania, fra cui Heraeus, numismatico e direttore delle collezioni imperiali, avrebbe acquistato dal ministro delle finanze Von Palm un esemplare di ogni tipo, 8 monete in tutto, conosciute da una nota manoscritta l’anno stesso del presunto ricovero(1713). @Caio Ottavio: Non so dove hai visto che nella fattispecie si sono accaniti gli studiosi più moderni? Dopo la condanna di Cohen, Mattingly, più prudente, descrive le monete « strange barbarous coins » e parla ancora di un « unsolved mistery », ma poi i numismatici moderni hanno praticamente chiuso il caso. Ecco la risposta all’utente di Cointalk del dottore Klaus Vondrovec, conservatore del Münzkabinett di Vienna : « in effetti, due monete (di Sponsiano) fanno parte della nostra collezione. Purtroppo non ho immagini, nonostante il fatto che esistono da più secoli, queste monete sono decisamente falsi moderni ». (Cited from: https://www.cointalk.com/threads/the-legend-of-sponsianus.364019/) Questa condanna riguarda le 10 monete (dai tipi 2 a 5) del gruppo iniziale, relegati nel reparto dei falsi del Museum di Vienna. Richard Abdy (B.M), Jérôme Mairat (Ashmolean museum), Mary Beard (storica, Cambridge) hanno emesso più o meno lo stesso parere. Affermazione seguita da quasi tutti i numismatici senza troppa fatica, ma che si rivela, trattandosi di Cohen, basata sulla mera osservazione di un calco e un esemplare d’argento ormai sparito. Sorprendentemente, a contraddire la sentenza innappellabile della non autenticità di queste monete è … lo stesso Cohen, che elenca il Filippo come « fabrique barbare », descrivendo tra l’altro il dritto con testa elmata di Filippo, quando si tratta ovviamente di una testa di Roma copiata dai dritti di denari repubblicani. Un altro esemplare del tipo 4 dell’articolo è stato messo all’aste nel 2013 da Kunker, senza che sia fatto il legame con il « ripostiglio » trovato in Transilvania. Anche per lui, un pedigree risalente all’asta Otto Helbing 1926. https://www.acsearch.info/search.html?id=1520268 Valeva comunque la pena di riaprire la discussione, e per andare avanti, proporre un’analisi scientifica delle monete disponibili. Se Paul Pearson, geologo di formazione, non è un numismatico, la sua analisi fatta con tecnologie moderne di archeometria che ragionevolmente si suppone da lui controllate, non può essere trascurata. Nessuna prova decisiva, ma un fascio di indizi (tracce d’usura non meccanica, incrostazioni di terra nelle zone compatibili con un interramento a lungo ) che fa che non si può più affermare come Cohen e i seguenti che si tratta di grossolani falsi moderni. Ulteriori ricerche sarebbero utilissimi, ad esempio le misure di elementi traccie (palladio e platinio) che consentono di precisare l’origine geografica dell’oro. Un’altra tecnica (ma costosa e invasiva) permette di datare l’ultima fusione subita dall’oro analizzato: https://journals.openedition.org/archeosciences/2017?fbclid=IwAR0kt4GNJUzZpOx54GGYryeHvDpHFEbV5v9Z8yunRrTeiC7nvQSz1S8npbs Più fattibile, si potrebbe ribaltare il ragionamento: Esaminare false monete per cercare se la tecnica di incrostazioni artificiali è già stata usata altrove dai falsari del XVIII sec. In ogni modo, tutto indica una fabbricazione in modalità degradata (monete tutte (?)fuse, con una sola impronta conosciuta per ognuno dei tipi dritto e rovescio, oro poco raffinato, disegni rozzi ispirati a denari repubblicani o antoniniani, legende errate, pesi incompatibili con una circolazione officiale) L’ipotesi emessa (la parte più discutibile dell’articolo) è che queste monete fossero destinate al pagamento dei soldati di alto rango, sotto il regno di Gallieno. Assediato da invasioni barbariche, e senza comunicazioni con il resto dell’impero, un dux chiamato Sponsianus si sarebbe attribuito l’imperium. IMP(erator) ma nessun AVG(ustus) sulla moneta, a meno di cercarlo un po’ nascosto sul rovescio (C A/VG, Caius Augurinus interpretato come Caesar Augustus). Sappiamo che la Dacia romana è nuovamente minacciata da ogni parte sotto Gallieno, che iniziò un primo ritiro, con un distaccamento di truppe e di popolazioni al sud del Danubio. Non si sa esattamente quante legioni o vexillationes rimangono ancora stazionate, ma Eutropio e l’autore della Storia Augusta attribuiscono ad Aureliano l’abbandono definitivo della Dacia attorno al 271/272. Pearson ipotizza nel frattempo una forma di secessionismo forzato, e per mancanza di scalptores (la monetazione di bronzo della zecca Dacica smette dopo 257) l’impiego di artigiani gioiellieri che lavoravano l’oro fuso estratto delle miniere daciche. Una costruzione che secondo me rientra più nell’ambito della fantastoria e che potrebbe screditare anche la parte scientifica dello studio presso gli esperti numismatici o storici. Sarebbe spiacevole. Affermare la storicità di uno Sponsiano imperatore andrebbe ben oltre il contesto di questo studio, e il suo titolo - Authenticating coins of the « Roman emperor » Sponsian - è fuorviante, anche se ci sono le virgolette. Se un altro esemplare fosse rimesso in luce, e in contesto diverso, sarebbe tutt’altra cosa. Testis unus testis nullus. Innanzitutto un usurpatore qualsiasi si sforza di seguire (con più o meno successo) le caratteristiche della monetazione ufficiale. Per il Filippo e il Gordiano, se il modulo è inusuale, la tipologia è coerente (PRINCIPI IVVENTVTIS e MARTEM PROPVGNATOREM), perché per Sponsiano scegliere un rovescio repubblicano? Inoltre, in un ambito romano, il fatto di non trovare un artigiano capace di ritrascrivere legende in latino coretto pare molto strano. E se tutte le monete fossero autentiche tranne gli Sponsiani? È poco probabile, ma non si può trascurare la differenza del tenore di rame, molto più alto per lo Sponsiano del Hunterian Museum che per le tre monete di Filippo e di Gordiano analizzate. Allora imitazioni barbariche dalla datazione incerta, forse posteriori al tempo di Gallieno? SPONSIANI sarebbe una scelta fantasiosa o una stringa di lettere producendo casualmente un raro nome romano. Speriamo che il dibattito si prolunghi tra esperti e ricercatori di buona fede. Sarebbe un eccellente risultato da porre all’attivo dello studio di Pearson, che non si merita né il disprezzo né la frenesia mediatica che ha scatenato.2 punti
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Credo che questa "particolarità" su la Piastra Ferdinando II 1844 in foto meriti un suo post. Come potete notare nello scudo al R/ fra le 12 Torrette ce ne una Rovesciata, la prima in alto a sinistra. E' la prima volta che mi capita di vedere questa particolarità su una piastra di Ferdinando II. Se vi è possibile provate a vedere se in una delle vostre, stesso anno o altri anni, vi è la stessa particolarità. La chiamo particolarità perchè non mi azzardo a trarre conclusioni che non posso confermare. Errore in Zecca? Come le aquile rovesciate è cosa voluta o è capitato? Si sa per certo che anche le monete venivano usate per messaggi più o meno nascosti e questo delle Torri rovesciate, tutte o una sola, fa parte di queste? Chi azzarda un pensiero o ne sa qualcosa di più? ☺️1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario molto comune dell'imperatore Massimino Trace (235-238 d. C) recante sul rovescio la personificazione della Pace (Pax). In questo caso intesa come la rassicurazione di stabilità da parte dell'Augusto a tutti i romani e gli abitanti dell'impero. La Pax Augusti appunto o pace romana. Denario senza dubbio coniato (spero ai tempi di Massimino 🙂) con segni evidenti di usura da circolazione che quindi ha svolto la sua funzione. Moneta abbastanza centrata con un bel modulo e peso. Ho postato intenzionalmente questa tipologia di denario perché mi da l'occasione di augurare a tutti noi ed alle persone a noi care un Natale di Pace e serenità ed a tutti quelli che non lo festeggiano una felice domenica. Penso che in questo brutto periodo storico che stiamo attraversando ne abbiamo tutti veramente bisogno... Grazie ed alle prossime ANTONIO 21mm 3,53g RIC 121 punto
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Dovrebbero andare intorno alle 30 Euro ciascuna. Per questo tipo di banconote il riferimento "commerciale" è ebay: https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_nkw=100000+botticelli&_sacat=43855&rt=nc&LH_Sold=1&LH_Complete=1 Come vedi il prezzo per banconote in conservazione similari a quelle della foto è per l'appunto di una trentina di Euro.1 punto
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Caro Beppe @giuseppe ballauri, concordo sulla constatazione che la medesima moneta è meglio libera che slabbata. Il vantaggio dello Slab risiede semmai soprattutto nella conservazione della moneta stessa, virtualmente la migliore in assoluto nel tempo (al netto della eventuale maturazione di una patina). Il motivo per cui ho presso questa come (poche in passato) altre slabbate è esclusivamente perchè apprezzavo la moneta in se. Poi certo, liberiamola, concordo, ma attenzione: va considerato quasi sempre come conseguenza un piccolo margine di svalutazione commerciale, inutile negarlo. Infatti chi la veste di plastica lo fa quasi sempre per dargli una spintarella in più , specie in asta. Ma sul grading attribuito alla mia... ci stava forse un mezzo punto in più. un caro saluto1 punto
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Si si l'ho vista, grazie. Quindi abbiamo la conferma che non è su tutte le piastre 1844 ma solo su alcune. Abbiamo cosi diversi coni con l'anno '44 confermando se ancora ce ne fosse stato bisogno che nella zecca di Napoli venivano usati nello stesso anno diversi stampi e con diverse piccole differenze volute o meno.1 punto
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Buonasera a tutti, Ogni tanto mi piace rileggere questa interessante discussione... Ed oggi vorrei mostrarvi uno dei miei ultimi arrivi: un 10 reali del II tipo (Piras 46). Un po' vissuto, con qualche schiacciatura di conio ed una piccola frattura del tondello, ma in mano è una bomba! Le differenze rispetto al primo tipo sono molteplici e tali da far meritare a questa emissione una distinta classificazione.1 punto
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Buonasera Elio, ti confermo che il peso monetale è lo stesso da me postato nel post da te citato. La particolarità di questo peso sta nel fatto che si tratta di una emissione ufficiale. Come scritto nel post citato, che mi permetto di riportare di seguito, appare evidente l'ufficialità di questo peso: Provvedimento ribadito il 10 giugno, quando Roberto d’Angiò era intervenuto «dietro querela de’ suoi sudditi, per la moneta de’ carlini di argento tosata», in modo tale che «i carlini di argento di giusto peso si pagassero e si ricevessero liberamente tanto da’ privati, che dalla regia Camera, senza agio», ordinando di spedire «ai giustizieri delle varie province del Regno i pesi di ferro da lui fatti costruire, i quali nella parte superiore della prima faccia hanno scolpito il fiore del giglio, ed al disotto di questo la lettera M, ed ordina che sieno distribuiti per le città e terre del Regno, affinché con essi si pesino i carlini vecchi e nuovi, rimanendo annullati tutti i precedenti pesi, e che ne facciano subito la distribuzione, e che ciò facciano bandire pubblicamente, affinché nessuno possa scusarsi d’ignorare il presente editto, e che coloro i quali useranno i pesi vecchi siano puniti come falsificatori» (Da Giuliani-Fabrizi, Le monete degli Angioini in Italia Meridionale - Catalogo monetario, p. 14). In pratica questo peso, nel 1342, andò a sostituire tutti i precedenti con l'ordine che quest'ultimi non dovevano più essere utilizzati. Sicuramente anche gli altri pesi postati, considerando anche il fatto che si vedono spesso, hanno una loro ufficialità ma questo postato è l'unico che, al momento, risulta documentato. Personalmente ne ho visto uno solo. Credevo che quello postato fosse il secondo ma invece si tratta sempre dello stesso. Idee su quella M?1 punto
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Introdurrei anche il tema dei pesi monetali attribuiti al periodo angioino quello che aggiungo è quello già citato da @fedafa e, molto probabilmente, è lo stesso1 punto
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E' una dracma del regno di Parthia dell' usurpatore Meherdates , ca. 49-50/1. Drachme, Ekbatana. Drap. Büste mit Tiara und Diadem en face, flankiert von zwei Sternen. Rv/ [Kästchen]ΛCIΛEΛC / [Kästchen]ΛCIΛEΛN / ΛI–IΛNO / EVEPΓETOV / ΔIXΛIOV / EΠI+ANOVC / +IΛIΛΛHXOC. Arsakes mit Bogen in der ausgestreckten Rechten auf Thron n. rechts sitzend, unter dem Bogen Monogramm. Sellw. 67,1(Vonones II.); Shore 368(Vonones II.); Sunrise 418. 3,69 g.1 punto
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Può forse apparire utile il confronto con un esemplare di Berlino in buona conservazione che fa emergere alcune lievi differenziazioni (evidenziate in rosso). Alcuni difetti di conio (in blu) sembrerebbero comuni ad entrambe le monete, altri no. In realtà noto dei particolari differenti anche nella resa del naso ma non ne sono del tutto certo. Berlin, SM 182187501 punto
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Assolutamente no Lo avrei preso a tutti i costi altrimenti.1 punto
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Salve. Osservate questo 10 tornesi 1859 di Francesco II. Focalizzate l'attenzione sulla legenda del dritto. Mi chiedo: perché l'esubero a forma di punto preferisce sistemarsi sempre nei soliti posti, dietro sempre le solite lettere e proprio sopra un altro punto che è in basso nella sua verticale? La cosa mi incuriosisce e mi lascia perplesso. Poi, però, mi tranquillizzo pensando che nella vita può proprio capitare di tutto... Salutoni e sentiti auguri a tutti per le prossime festività.1 punto
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Magnifica piastra in conservazione stratosferica! È un esemplare veramente straordinario, degno della tua collezione di grandi moduli in argento coniati in Italia. Tantissimi complimenti @Scudo1901 per questo stupendo regalo di Natale!1 punto
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Si. Proprio per via della presenza dell'elefante alcuni studiosi hanno avanzato alcune ipotesi di cronologia assoluta. La teoria più accreditata, aggiornata e riconosciuta vorrebbe che, identificato il pachidrma come indiano, quindi della stessa razza utilizzata da Annibale per la sua campagna italiana, la moneta sarebbe da associare alla seconda guerra punica, al passaggio di A. ed alle ribellioni vs Roma in Arezzo. teorie precedenti associavano, invece, l'elefante alla venuta di Pirro in Italia ed alla battaglia di Ascoli del 279 a.C. ultima teoria avvicinerebbe questa serie al trionfo di Lucio Cecilio Metello nella seconda metà del 250 a.C. per la vittoria di Panormo quando la città fu attaccata da Asdrubale. Il successo fu dovuto specialmente all'abilità con la quale M. manovrò contro gli elefanti, sui quali il nemico aveva fatto tanto assegnamento. Un certo numero di essi adornò il trionfo che il vincitore celebrò nel 250; da allora l'elefante apparve frequentemente sulle monete dei Metelli. Tra l'altro questo esemplare, molto attraente, ha un peso piuttosto alto per la serie, che diu media fa 5,00-5,50 gr. ca. Per quanto riguarda l'areale di produzione dice giustamente Ares che trattasi della Val di Chiana. Le attestazioni di circolazione comprendono bene o male tutta l'Etruria interna. Un esemplare è statao rinvenuto in area volterrana in una tomba a camera con deposizioni multiple che ha restituito anche una semuncia semilibrale serie giano/prua. Mai una cosa certa! A me le monete etrusche fanno un effetto particolare. Premesso che non ho pecunie per potermele eventualmente permettere, non riuscirei mai a collezionarle perché sono - sempre per me - ammantate di un'aura sacrale. Sarà l'infatuazione per questo periodo storico culturale, sarà una fascinazione particolare o saranno gli esiti di vite passate, ma non riuscirei mai ad avere con me un oggetto etrusco nonostante l'attrazione che provo per essi. (Si sono già andato da uno psichiatra)1 punto
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Se con il mio modesto cavallo ho fatto gli auguri di Natale con il tuo facciamo i botti di capodanno 😀😀! Moneta di estrema rarità, complimenti! Monete diverse ma accomunate dalla singolarità di essere emesse a nome del nobile locale e non a nome di una città e questo, a distanza di anni, ancora non permette di stabilire con certezza il locus di zecca anche se gli studi a riguardo non mancano. A breve spero, dopo una doverosa addenda ad una mia recente pubblicazione, di postare un inedito cavallo del Cantelmo. I più già hanno avuto modo di vederlo ma appena pubblicato sarà mia premura condividerlo in questa discussione.1 punto
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Non ci sono prove che siano arrivati in cima nel '24, quindi il "primato" spetta a Hillary e Tenzing, almeno fino a quando non verrà trovata la famosa fotocamera, che non era con il corpo di Mallory (ritrovato a fine anni '90), che potrebbe contenere le immagini della scalata (si suppone fosse in possesso di Irvine, il cui corpo è ancora lassù, chissà dove), ammesso che siano ancora visibili: i due morirono nella discesa ma non si sa se fossero di ritorno dalla cima o se avessero rinunciato prima, e la cosa non è mai stata chiarita1 punto
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Un esemplare di penny al nome di Alfredo il grande re del Wessex con al rovescio monogramma di Londra . Sarà l' 11 Gennaio in vendita NewYorkSale 58 al n. 1160 .1 punto
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Credo un difetto del foglio di materiale, sottoposto a tranciatura, dovuto a sfogliatura. Nel mio lavoro, capita di avere fogli di lamiera che presentano sulla superficie delle sfogliature che si staccano creando delle ondulazioni come quelle presenti sulla moneta. La moneta doveva essere scartata, ma siamo nel 1918 e stranamente ha avuto modo di arrivare fino a noi. Probabilamente qualcuno l'ha messa da parte.1 punto
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un paio di note mi sento di farle: 1 - citare 100.000 monete che furono ritenute dubbie e poi si sono rivelate plausibilmente originali non aggiunge nulla alla discussione, soprattutto se da caso a caso non c'è alcun punto di contatto ... non c'è se parliamo di Olibrio, né di Domiziano II etc etc etc 2 - se citiamo le imitazioni barbariche (non in generale, ma quelle delle grandi pianure etc), beh, andrebbe detto che forse il maggior esperto al mondo è il buon Bursche ... che la moneta di Sponsiano l'ha vista .... e non si è sognato di inserirla nel gruppo di un immenso lavoro che sta portando avanti a livello internazionale 3 - se poi allarghiamo la cosa a denari d'argento degli Antonini etc, mi chiedo veramente cosa si stia facendo..... insomma, solita cosa... ci sono alcuni che esprimono pareri, e ben venga, anzi, e altri che nel tentativo di supportare le proprie idee buttano sul tavolo di tutto sperando nell'effetto confusione, come quando c'è il fallo di confusione in area .... utilità pari a zero.... mi sono letto l'intera discussione .... e al netto delle idee, che rispetto tutte e ci mancherebbe, 2/3 dei post non hanno alcun senso....ma lo dico non per offendere.... l'iter è questo parliamo di jeep 4X4 uno dice: mio nonno aveva un trattore con i cingoli un altro: io una volta ho visto un carroarmato quindi la 4X4 è meglio della moto ...... alla terza pagina avrei già smesso di leggere ...1 punto
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Bello e raro il tuo tarì del 1700, millesimo ancora mancante nella mia raccolta,ma in compenso ho il 1697...1 punto
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Salve. Dalla Savoca Numismatik 127th Blue Auction: Monete mondiali D/ Monogramma coronato MJ/BERGISCHE LANDMUNZ R/ + 1/2 +/STUBER/1804/.R. MONETA DEL PAESE BERGIANO - 1/2 STUBER. Rame: 3,90 g, 27 mm apollonia1 punto
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Recentemente, grazie a un amico commerciante, ho inserito in collezione anch’io un carrarino da 2 soldi, che secondo Vidale dovrebbe rientrare nella tipologia C. Il D/, dal conio di martello*, è sofferente, mostra i segni di deterioramento, mentre il R/ ancora presenta ancora buoni rilievi, con il volto del Santo ben visibile (che poi è il motivo che mi ha spinto all’acquisto). Con un po’ di tempo riacquisterà il giusto peso degli anni, per ora lasciamolo riposare nei vassoi. * soggetto a maggior deterioramento, sicuramente più facile da realizzare rispetto al complesso R/ con la figura del Santo (o meglio Vescovo imberbe e poi Santo barbuto), e data anche la maggior molteplicità delle tipologie di D/, direi che questo potrebbe essere il conio di martello. Fuori strada? Ps. Foto dell’amico, non mie... N.1 punto
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Questo è un tondello che ho inseguito per una vita.. Una vita dedicata alle passioni, alla ricerca, all'arte e a tutte le sue forme espressive. Un periodo dove la zecca Palermitana ha offerto straordinari nominali, per raffinatezza stilistica e incisoria, dove la simbologia e i suoi messaggi riuscirono a parlare con tutti.. Questa tipologia per coloro che non la conoscono e davvero ardua da reperire, se poi ci mettiamo anche la conservazione che arriva abitualmente a malapena a far intravedere sia l'aquila al dritto, che il valore nominale al verso, immaginiamo cosa possa riservarci un tondello come questo di ben 31 grammi in rame... Vagai per diversi lustri, ma alla fine ti incrociai, volli come l'Alfieri, e mi inchinai alla tua dolce visione.. Eros - Palermo Ferdinando III 10 Grani 1801 -1 punto
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Insomma... effettivamente è vero che in negozio mi hanno sempre fatto la ricevuta ma nei mercatini/fiere/ebay molto ma molto raramente.1 punto
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