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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/23 in tutte le aree

  1. Buonasera, ho recentemente aggiunto in collezione un Denario di Marco Emilio Scauro, lo desideravo perché credevo avesse attinenza con la Città di Scauri che è poco distante da dove vivo . La mia è una continua ricerca della storia dei luoghi legati alle mie origini che sono in parte Calabre e in parte Campano Laziali. Sono quindi affamato di conoscenza, di studio. È straordinaria la mole di cose che si possono imparare dallo studio di un piccolo tondello. La voglia di vederci chiaro di sapere di approfondire. E proprio spinto da questo desiderio che ho iniziato a fare delle ricerche sulla figura di Emilio Scauro e mi sono imbattuto in un pregevole studio su Cronaca Numismatica del 17 Dicembre 2020 a firma di Enrico Piras . La gioa e soddisfazione è indescrivibile, in un colpo solo ho avuto delle notizie su questa figura Storica e sulla moneta in mio possesso. Inoltre grazie sempre a questo articolo ho avuto la possibilità di vedere due esemplari della tipologia in mio possesso, ma con una conservazione notevole e che mi hanno fatto ben comprendere ciò che sulla mia moneta è per certi versi solo intuibile. Ecco cosa riporta l'articolo in questione. Costui era rampollo di un’importante famiglia romana: il padre naturale, suo omonimo, era stato princeps del Senato. Quanto a sua madre Cecilia Metella, dopo la morte del primo marito si era risposata niente meno che con Silla, del quale egli divenne pertanto figliastro. Con simili parenti alle spalle, era scontato che Scauro si desse alla politica, cosa che infatti avvenne: fra il 66 e il 62 circa lo troviamo agli ordini di Pompeo in Asia, provincia che si preoccupò di depredare rapacemente. Divenuto edile nel 58, nello stesso anno fece coniare a suo nome una moneta della Repubblica. Si tratta di un denario d’argento, molto noto fra gli appassionati di numismatica. Al dritto è raffigurato il re dei Nabatei Areta che, sconfitto dai Romani, aveva ottenuto la pace proprio da Scauro, e che per questo motivo è rappresentato in ginocchio di fianco a un dromedario, rivolto verso destra. La legenda sopra la figura è M. SCAVR. AED. CVR. (Marcus Scaurus aedilis curulis); nel campo, troviamo EX. S. C. (ex Senato consulto), mentre in esergo REX ARETAS. Al rovescio è raffigurato Giove in quadriga verso sinistra, con uno scorpione sotto i cavalli. La legenda recita P. HYPSAE. AED. CVR. (Publius Hypsaeus aedilis curulis), mentre in esergo e nel campo troviamo C. HYPSAE. COS. PREIVE. e CAPTV (Caius Hypsaeus consul; Preivernum captum). Publius Hypsaeus, collega di Scauro nel 58, aveva precedentemente esercitato un comando militare durante la campagna in Asia di Pompeo. Tale incarico era stato svolto nella Commagene, una regione della Siria di cui lo scorpione raffigurato sotto i cavalli era simbolo. Quanto a Caius Hypsaeus, era un antenato di Publius che, nel IV secolo, aveva conquistato la città di Priverno. Notevole anche il collegamento con Cicerone e la sua arringa in difesa di Scauro accusato di Concussione. Cicerone ci ha lasciato una testimonianza di grande valore storico, letterario e giuridico: ci è infatti pervenuta, purtroppo frammentaria, l’arringa che egli pronunciò in difesa del suo assistito, l’orazione Pro Scauro. In essa, Cicerone sfoggia tutta la sua formidabile eloquenza. Mi fermo qui, non è farina del mio sacco, ma ne faccio tesoro. A voi la facoltà di continuare, di arricchire lo studio, non necessariamente qui nella discussione, comunque mi congedo soddisfatto della mia piccola ricerca. Saluti Alberto
    4 punti
  2. Ciao @Etruscosenzatempo. La moneta falsa che hai acquistato, non è un F3, ma un falso ibrido, con l'accoppiamento di un dritto F4 e il rovescio J 28 Questo vuol dire che esistono falsi anche con questi accoppiamenti "ibridi". Se osserviamo il J28, il rovescio è sempre quello, ma il dritto il cavallo e il cavaliere, sono del dritto F4.
    4 punti
  3. Vedo solo ora discussione a parte la colorazione dell’oro peraltro sempre difficile da giudicare dalle foto, e’ l’epigrafia che non torna rispetto alle flavie ‘ortodosse’ . quello per Novate ( si tratta di Castelnovate che non c’entra nulla con Novara) e’ uni degli esemplari piu’ rari. Qui hanno copiato la legenda dell’esemplare riportato da Bernareggi ( non riportato nemmeno in foto nel volume della Pardi) commettendo pero’ alcunj errori nelle lettere che compongono la legenda. Scusate se non commento oltre ma non vorrei fornire troppi particolari per una delle serie alto-medioevali piu’ prese si mira dai falsari.
    4 punti
  4. Condivido la mia gazzetta saluti Doge92
    4 punti
  5. Salve a tutti! Oggi breve giretto al mercatino che viene sempre fatto il mercoledì nella mia città. Nulla di che in realtà di solito nessuno ha monete oltretutto... Oggi è stata una piacevole sorpresa con due monetine a 50 centesimi l'una. Certo con gli ultimi post vi ho "abituato bene"😄 oggi ho trovato queste due umili monetine, una già l'avevo ma in conservazione peggiore e poi la Palestina la prendo sempre quando capita e finora mi è capitata appunto solo una volta. L'altra un po' meno soddisfacente ma mi mancava, una moneta che mi è sempre piaciuta ma forse sono stato un po' affrettato a prenderla visto quanto è comune e sicuramente mi ricapiterà in condizioni migliori... Palestina, mandato britannico 1946 (una delle ultimissime coniazioni) Egitto, 10 milliemes 1943
    3 punti
  6. Alberto, la SIGILIAR non l'ho fatta mai vedere ed allora ne approfitto per pubblicarla. Non è eccezionale, ma bisogna accontentarsi, altrimenti si finisce in bancarotta... Un caro saluto
    3 punti
  7. Hai fatto bene, è una moneta ricca di storia. Precisiamo che in tutte le emissioni ci sono varianti nella legenda (per mancanza o diversa disposizione delle lettere) e nella sella del dromedario (epiippium, alta sella da guerra, o sagma cameli o basto per mercanzie). La moneta fu emessa da due edili curuli (Babelon ritiene che la precisazione EX S.C. alla straordinaria concessione loro del potere di battere moneta), forse per i festeggiamenti offerti per celebrare il ritorno di Scauro, dopo la vittoria su Areta; gli storici antichi descrivono le somme enormi che egli donò nell’occasione e a tali elargizioni è dovuta l’abbondanza di questa emissione. Uno dei due era Hypseo (vedasi la nota alle emissioni 420/1 e 420/2), l’altro forse lo stesso Scauro, eletto edile nel 58. Marco Emilio Scauro, orfano cresciuto da amici di famiglia, era cognato di Pompeo, che ne aveva spostao la sorella (Emilia Scaura) e si prese cura di lui anche dopo la morte di lei. Durante la terza guerra mitridatica, Pompeo lo scelse personalmente come tribuno militare e gli conferì, benché fosse solo questore, la responsabilità sulla Giudea. Qui avvenne l’episodio ricordato al D/: Aristobulo II, gran sacerdote assediato a Gerusalemme da Areta III (re di Nabatea e di Damasco), invocò l'aiuto di Pompeo per il tramite di Scauro, offrendo un'enorme ricompensa, ma quando Scauro costrinse Aretas a rinunciare all'assedio (64) Aristobulo lo accusò di avergli estorto 1000 talenti; Pompeo dette fiducia al cognato e, all’esito di una campagna (cui forse rinvia l’emissione rrc 431/1) sostituì Aristobulo (deportato prigioniero a Roma) con suo fratello Hyrcano II (63). Tornato Pompeo a Roma (62) il Senato diede mandato a Scauro, appena ventenne, di pacificare l’area; egli allora sbarcò ad Alessandria e con manovra fulminea occupò Petra, capitale del regno di Nabatea; tolse l'assedio solo dopo che Areta ebbe gato un riscatto di 40 talenti; in seguito, fu accusato di averne trattenuta parte. Nel 59 ebbe un trionfo con grande magnificenza e fece costruire il theatrum Scauri, capace di 80.000 spettatori. Pretore nel 56 e propretore in Sardegna nel 55, nel 54 ebbe l'appoggio del primo triumvirato per la carica di console ma fu accusato de repetundis; sebbene palesemente colpevole fu assolto, grazie a Cicerone. Fu accusato di brogli elettorali ed esiliato nel 53; i rotoli del Mar Morto fanno cenno alla sua morte. Si ritiene che il R/ rivendichi la discendenza di Hypseo da uno dei due omonimi conquistatori di Priverno nel IV secolo (si veda la nota alle emissioni rrc 420/1 e 420/2); lo scorpione potrebbe richiamare l'antica credenza che gli uomini nati sotto quel segno zodiacale fossero saccheggiatori di città, oppure essere simbolo della Commagene, ove egli esercitò un comando sotto Pompeo. Questa moneta è molto interessante in quanto presenta, a livello iconografico, tracce di conservatorismo, per via del richiamo ad un antenato al R/ ma, al tempo stesso, sfrutta il D/ per proporre una tematica di natura propagandistica di tipica eredità sillana; è uno dei primi casi di commemorazione di eventi della storia contemporanea. Nonostante queste differenze, tra le due facce vi è comunque un sottile legame, che rivela l'acume dei monetarî: il riferimento alla famiglia, entità superiore per buona parte del periodo repubblicano, usata e sfruttata per storificare miti e per legittimare il compimento delle azioni dei singoli, seppur giustapposto a messaggi decisamente più attuali, che di "repubblicano" hanno davvero poco.
    3 punti
  8. pare il nome di una ricetta, invece è una parte della mia collezione
    2 punti
  9. La notizia, di carattere prettamente archeologico ha a che fare strettamente con la numismatica visto che il "porto perduto esagonale" è immortalato con vista a volo d'uccello su un meraviglioso sesterzio dell'imperatore Traiano, un esemplare del quale (non uello riprodotto qui sotto) è stato al centro di un'iniziativa del Comune di Fiumicino per acquistarlo da un'asta svizzera nel 2017. Un tesoro di Roma antica si "svela" per la prima volta: a Fiumicino l'imponente bacino esagonale imperiale, oltre 357 metri per lato ed una superficie di circa 32 ettari, nel complesso portuale di Claudio e Traiano, è, infatti, sotto "la lente" di indagini archeologiche, con l'impiego anche di nuove tecnologie. Le prime attività sono iniziate nel febbraio 2021 e le ultime nei giorni scorsi: rientrano nel servizio Tutela del Patrimonio Culturale subacqueo del Parco archeologico di Ostia antica, sotto il coordinamento del direttore del Parco archeologico, Alessandro d'Alessio, e della responsabile del servizio Tutela Patrimonio Culturale subacqueo, la funzionaria archeologa subacquea Alessandra Ghelli. Obiettivo: acquisire i dati relativi alle caratteristiche costruttive del bacino portuale, alla sua frequentazione e fruizione, con la documentazione e il recupero di qualsiasi testimonianza utile alla ricostruzione delle varie fasi di vita, in senso sincronico e diacronico, di quello che è stato il porto marittimo più importante dell'antichità. Le prime attività di indagine, effettuate in immersione, con il supporto tecnico operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Roma e dei carabinieri Nucleo Tpc di Roma, hanno permesso di recuperare alcuni frammenti ceramici pertinenti a contenitori da trasporto (puntali e colli d'anfora, anse) e materiali edilizi (laterizi e tegole). Ora una nuova fase di ricerca per il bacino inglobato all'interno di una proprietà privata e gestito dalla Fondazione Portus Onlus, che ne garantisce la fruibilità dal 1993: "La visibilità all'interno del bacino esagonale, per la qualità delle acque e le caratteristiche del sedimento che ne ricopre i fondali, è quasi nulla. Nuovo impulso alle attività è fornito dall'impiego di nuove tecnologie, ricorrendo alle strumentazioni per la geofisica marina applicate ai beni culturali, come quelle messe a disposizione dalla Codevintec Italiana Srl nella recente campagna di indagine condotta tra il 16 e il 18 gennaio scorsi", spiega Ghelli. Tra il 100 e il 112 d.C., l'imperatore Traiano ideò il nuovo progetto che prevedeva l'escavazione di un grande bacino esagonale, interno rispetto al porto di Claudio, per implementare il Porto di Roma e, allo stesso tempo, risolvere i numerosi problemi, primo fra tutti l'insabbiamento, cui era soggetto il "portus Augusti Ostiensis", ovvero il primo impianto portuale fatto costruire, 2 km a nord della foce del Tevere, dall'imperatore Claudio e completato da Nerone. L'imponente complesso portuale imperiale doveva assolvere al crescente fabbisogno di approvvigionamento di materie prime, ma non solo, dell'Urbe in relazione al progressivo incremento demografico. Punto cardine del complesso portuale traianeo fu, quindi, la costruzione di un bacino interno rispetto al porto di Claudio; la pianta esagonale ne agevolava le operazioni di attracco della navi onerarie e quelle di scarico e carico delle merci. Un sistema di vie d'acqua artificiali, fossae, assicurava la comunicazione diretta con il mare e con il Tevere. A quest'ultimo, in particolare, era collegato tramite una via d'acqua trasversale che si immetteva, in un canale, già presente nel primo impianto di Claudio, che costituiva il collegamento diretto con il Tevere, la Fossa Traiana (odierno canale di Fiumicino). Negli anni Venti del secolo scorso, l'esagono traianeo fu oggetto di un imponente intervento di bonifica che liberò il porto di Traiano dall'oblio che per lunghi secoli lo avevano relegato a poco più di uno stagno melmoso e malsano. Notizia in: https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/lazio/2023/01/20/archeologia-hi-tech-il-porto-esagonale-di-traiano-si-svela_169e4e4c-0341-4c86-ad35-8e844efcb004.html Dell'iniziativa per l'acquisto del sesterzio se n'è parlato qui: https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/fiumicino_una_colletta_per_salvare_il_sesterzio_di_traiano-3300893.html?refresh_ce
    2 punti
  10. La prossima e-sale 106 di Roma Numismatics propone una piccola collezione di monete "barbariche" o imitative di Gallieno e degli imperatori delle gallie. https://romanumismatics.us1.list-manage.com/track/click?u=bd4117df40059e6ea3c43af3b&id=c4821007fd&e=9b5e2b8c38 e qui: https://www.romanumismatics.com/e-sale-106/2023-02-16?catId=&cat_id=4&closedLots=0&currency=10&excl_keyword=&exclude_keyword=&gridtype=listview&high_estimate=7500&ipp=10&keyword=&list_type=list_view&load_till_page=1&lots_per_page=100&low_estimate=5&page_no=1&search_lot_no=&search_type=&sort_by=lot_number&view=bidders
    2 punti
  11. Giusto per stare in tema posto una moneta di cui vado particolarmente fiero, ma non perché nasconde chissà quale segreto...
    2 punti
  12. Buonasera,io la penso in senso opposto,non è che in ogni cosa fuori dall'ordinario bisogna ricercare un messaggio segreto,una segnatura,un codice o chissà cosa, è vero che la monetazione di Ferdinando IV è ricca di varianti di cui molte meritevoli di approfondimenti ma è anche vero che altre hanno un'origine casuale,e fino a quando non avranno un riscontro certo rimarranno tali... Inoltre è un conto un simbolo o una lettera o un numero invertito,capovolto,speculare,ma una "cosa" informe solo perché è attaccata ad un numero,una lettera o una figura non significa niente per me,e se così non fosse allora ogni moneta sarebbe una variante e nasconderebbe chissà che segreto... Allora si che sarebbe una vera Babilonia...
    2 punti
  13. Dovrebbe essere questo follis (Sciscia) Crispo (316-326 DC)
    2 punti
  14. A questo punto sarebbe corretto pensare che l’area centrale concava del dritto, in rilievo sul conio di incudine, si sia lievemente “appiattita/schiacciata” e deformata dopo un certo periodo di utilizzo, creando le alterazioni che abbiamo notato. Direi che il sassolino di cui parlavo non da più fastidio. Finalmente 😅 Il mio dubbio nasceva dal fatto che tra i vari segni di usura del conio questo specifico particolare non venisse evidenziato da Jenkins. Che è il faro che guida ogni studioso della monetazione di Gela. In ogni caso mi hanno sempre colpito alcuni dei primi conii utilizzati nelle serie dei didrammi tardo arcaici geloi, così ricchi di dinamismo e di uno stile già così curato. Non c’è da sorprendersi che Gelone avesse deciso di trasferire molte maestranze geloe a Siracusa quando vi prese il potere. Erano di certo tra le migliori della grecità occidentale all’epoca.
    2 punti
  15. Salve. Di questo argomento si è già discusso nel topic : “Ferdinando IV piastra 120 grana 1795” del 22 novembre 2011. Gli interessati possono facilmente consultarlo su questo forum. Anche Francesco si era impegnato a far eliminare questa variante dal catalogo Gigante del2013, ma, a quanto pare , è ancora presente nel catalogo del 2023. In quel topic ci sono le foto della 1795 con la variante in discussione. Da una prima osservazione molto veloce mi sembra di rilevare che, almeno una, è di diverso conio rispetto alla mia. MI riservo di approfondire la faccenda con calma e di pubblicare, eventualmente, le foto da me messe a confronto superficialmente poco fa. Può darsi mi sia sbagliato, non ci sarebbe da meravigliarsi. Piuttosto, quello che più mi preoccupa, è che venga sempre messo in campo la fuoriuscita di metallo, l’escrescenza, il mal funzionamento del conio e roba simile. Io non metto in dubbio che in questo caso realmente c’entri il conio. Ma sta di fatto che, molto spesso, quando non riusciamo a spiegarci una determinata evidenza, troviamo comodo e facile coprirci con la foglia di fico che abbiamo individuato nel conio. Troppo spesso ed in tante circostanze diverse ho sempre sentito addossare le colpe al conio…È sempre lui che si diverte a combinare marachelle…! La variante SIGILIAR è dovuta al conio? Ma come si fa ad esserne certi? Può darsi sia dovuta al conio, ma può anche essere che non sia dovuta al conio! Bisogna approfondire la questione prima di prendere delle posizioni, bisogna essere certi di quello che si dice, altrimenti creiamo solo un grande caos e grande disorientamento nei collezionisti. Scusate per lo sfogo, ma troppe volte ho sentito addossare le colpe al conio, che mi sembra comportarsi come un missile intelligente. O crediamo nelle varianti, nella segnatura delle monete e cerchiamo di capire oppure certifichiamo che non sappiamo nulla, che tutto quello che andiamo rilevando e scrivendo sui cataloghi è solo aria fritta. È solo perdita di tempo.Per cui conviene tenersi fuori dal manicomio imperante nel collezionismo numismatico. Altro che storie!
    2 punti
  16. Ciao a tutti, stasera scrivo per condividere una strepitosa figura di m*rda fatta dai grafici della Newton Compton che ha pubblicato l’ennesima edizione del libro di Vasari sulle vite eccellenti dei nostri tre amati e ben conosciuti personaggi 💸. Vabbè, mi fermo qua. Vi lascio ammirare la copertina e rabbrividire 🫣
    2 punti
  17. Egregi, Vi aggiungo delle valutazioni frutto di miei studi. Come già anticipato, possiedo da tempo un esemplare F3 Jenkins, acquistato come falso da studio, che ho analizzato con altri didrammi di genuini di Gela. L'F3 Jenkins in questione è una copia del J28. Allego foto di confronto con esemplare genuino. Potete chiaramente riconoscere i segni di un falso: Il metallo dettagli sfocati, specie nel cavaliere lettere non compatibili con il conio originale ( J28 ) patina artefatta e innaturale incrinature segno di pressa idraulica , ben diverse dai segni di espansione da battitura a martello Spero che il contributo , anche se non precisamente riguardante la moneta oggetto, sia stato utile. Saluti
    2 punti
  18. Comunque sei troppo pignolo....l'importante è il contenuto e ti fanno anche il 20% di sconto😉. Vuoi vedere che se gli invii una bella mail dello strafalcione te lo regalano insieme alla versione integrale .... avrai l'originale e la variante del libro con prezzi alle stelle fra qualche anno😁
    2 punti
  19. 2 punti
  20. Quando ne sarebbero bastate 560.000 🤷‍♂️
    2 punti
  21. 650.000 lire rovinate...
    2 punti
  22. Ciao a tutti, questa sera vi parlo di una moneta che qui sul forum non è mai stata presentata. Come da titolo, si tratta del testone di Paolo V per Ferrara. Paolo V (1605-1621), Ferrara, Testone. Munt 211, CNI 112, MIR 1605/1. D/: Busto a destra con camauro e mozzetta. . PAVLVS . V . BURGH . PONT. MAX +. In basso nel giro in fuori: ++1619+ R/: Il Santo con elmo non piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. . S . GEORGIVS . FER - RARIAE . PROTECT All'esergo, due armette ovali: a sinistra quella del cardinal legato Giacomo Serra, sormontata da cappello; a destra, quella della città di Ferrara, sormontata da corona. Nel mezzo +. T/: liscio. Peso 9.56 g Al rovescio, è protagonista San Giorgio, patrono di Ferrara. È rappresentato secondo i caratteri tipici della sua iconografia, in armatura a cavallo, intento ad uccidere il drago. La leggenda narra che Giorgio fosse un nobile cavaliere errante, originario della Cappadocia (nell’attuale Turchia), di fede cristiana. Apostolo su un bianco cavallo, giunse un giorno nel regno di Silene, in Cirenaica, che era funestato dalla presenza di un terribile drago, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani. Fu proprio il “soldato di Cristo” a salvare dalle fauci del mostro la figlia del re, e come ricompensa non volle né onori né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo. La rappresentazione di san Giorgio che combatte con il drago è in assoluto una delle più diffuse nell’arte cristiana, in epoca medievale ma ancora nei tempi moderni, in Occidente come in Oriente (dove il cavaliere è annoverato fra i megalomartyroi, cioè i santi per eccellenza della tradizione ortodossa). Numerosissime sono le varie rappresentazioni di San Giorgio e il drago nella storia dell'arte. Ve ne allego due, celeberrime, quella di Paolo Uccello e di Raffaello. Nella provincia di Ferrara il culto è particolarmente diffuso poiché spesso, nella credenza popolare dell'Alto Medioevo, il Po e altri corsi minori venivano considerati la tana di un drago, che san Giorgio avrebbe ucciso salvando gli abitanti. In realtà il drago è stato identificato come metafora della pericolosità delle piene del fiume, che rischiavano di distruggere Ferrara e gli altri centri della zona. A Ferrara le due chiese principali gli sono dedicate. Sempre a Ferrara, gli è dedicato il palio, nel quale il premio è appunto il drappo del "santo Zorzo" (san Giorgio nel locale dialetto). Sempre al rovescio della moneta è presente lo stemma della città di Ferrara, che è costituito da uno scudo perale diviso orizzontalmente a metà, con la parte superiore di color nero e la parte inferiore di color argento. Lo scudo è timbrato da una corona ducale, ricordo del periodo ducale della città. Da un punto di vista numismatico, si tratta di una moneta ritenuta rara, che compare abbastanza di frequente sul mercato. Dei due anni di coniazione (1619 e 1620), il 1619 è sicuramente più raro, in base ai passaggi che ho registrato sul mercato, nonostante il MIR assegni R al 1619 e RR al 1620. Nella grande maggioranza dei casi però la conservazione non va mai oltre il BB ed in genere si tratta di un conio che presenta spesso debolezze, salti e ribattiture. Questo esemplare, sicuramente superiore alla media, appare scevro dai difetti maggiori e si presenta ben impresso e corredato da una gradevole patina. Il significato dei segni "croce", "rosetta" e "stella" che compaiono nei testoni (e nei giuli) è di difficile interpretazione. Non si tratta di segni di zecca in quanto si accompagnano spesso alle iniziali F.R degli zecchieri Franchini e Rivaroli; è più probabile che siano segni di differenziazione delle varie emissioni. Michele
    1 punto
  23. D’accordo sarò più attento in futuro ☺️ grazie
    1 punto
  24. Il ritratto è quello di un fanciullo ben lontano dal ritratto fiero e incazzato dell’età adulta che io preferisco
    1 punto
  25. Ciao, capita spesso di vedere qualcosa di simile, è quel che rimane di un timbro rettangolare di una banca, l'altra porzione è rimasta impressa sulla fascetta. MB .... è rimasta stampigliata la conservazione?
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  26. @Adelchi66 grazie per la fiducia! Non mi convince, soprattutto le lettere della scritta hanno qualcosa di strano. Se dovessi scommettere un euro direi che è una contraffazione datata, magari del secolo scorso.
    1 punto
  27. 27 febbraio primo giro in vaticano IN RICORDO DEL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI 1,25 PONTIFICATO PAPA FRANCESCO MMXXII 7,95 PASQUA 2023 1,25 VERSO IL GIUBILEO: AFRICA - FOGLIETTO 3,10 BUSTA FILATELICA 2023 3,10 550° ANN. NASCITA COPERNICO - SCV - FOGLIETTO 1,25 550° ANN. NASCITA COPERNICO - PL - FOGLIETTO 1,70
    1 punto
  28. Ottime osservazioni Etrusco chissa’ se sono sufficienti per @Pxacaesar oppure se occorre ulteriormente indagare se lo zoccolo del toro androcefalo e’ abbastanza convesso o la lancia del cavaliere al rovescio troppo inclinata
    1 punto
  29. Non conosco bene la monetazione della Longombardia Mayor, ma se dovessi dare un giudizio su questo semisse, non sarebbe tanto positivo. A parte la legenda che neanche mi convince, la Croce sembra non precisa, direi che i raggi sono un po sbilenchi e la stella appare molto confusa e non troppo definita. Ripeto è una mia sensazione a pelle e potrei anche sbagliare.
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  30. E' un piccolo bronzo con la personificazione del Popolo Romano e una stella sul rovescio della zecca di Costantinopoli e dell'epoca di Costantino I e figli. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  31. Bronzo di Commodo (Pergamo, Lidia) che raffigura al rovescio Zeus nudo in piedi, a sinistra, che tiene in mano un fulmine e lo scettro; davanti, Talassa (a sinistra con timone) e Gaia (a destra con cornucopia) sdraiate; tra loro, un’aquila in piedi; nei campi a sinistra e a destra, i busti drappeggiati di Selene-Ecate e di Helios, uno di fronte all'altro (British Museum, London (UK)). Province Asia Subprovince Conventus of Pergamum City Pergamum Region Mysia Reign Commodus Obverse inscription ΑVΤΟ ΚΑΙ Μ ΑVΡΗ ΚΟΜΟΔΟϹ Obverse design laureate-headed bust of Commodus (short beard) wearing cuirass and paludamentum, r., seen from front Reverse inscription ΕΠΙ ⳞΤΡ Μ ΑΙ ΓΛVΚΩΝΙΑΝοV ΠΕΡΓΑΜΗΝΩΝ ΝΕοΚοΡΩΝ Β Reverse design nude Zeus standing, l., holding thunderbolt and sceptre; before, Thalassa (on l. with rudder) and Gaia (on r. with cornucopia) reclining; between them, eagle standing; in l. and r. fields, draped busts of Selene-Hecate and Helios, facing each other apollonia
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  32. Buongiorno, @caravelle82 tuo padre ha fatto un bellissimo gesto 👍👍
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  33. Halfcrown quarto busto 3367 dello Spink. Non vedo benissimo la foto, ma mi sembra la variante "retrogade 1". Il valore commerciale è estremamente variabile. Ti aggiungo un link https://www.londoncoins.co.uk/?page=Pastresults&searchterm=Halfcrown+1676&category=9&searchtype=1
    1 punto
  34. Ma sì… In fondo Buonarroti o Merisi, sempre un Michelangelo è… (Mamma che figura 😱)
    1 punto
  35. Qua l'unico errore è continuare a postare domande inutili per una crosta di ruggine che dovrebbe rendere ogni spicciolo un tesoro...
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  36. Creando in questo modo un undici soldi... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  37. Ehhh lo so.... Prendi me povero realista,che di quegli errori stratosferici non ne possiede uno🤣 A parte gli scherzi,la voglia di tutti sarebbe possedere una moneta speciale e rara(anche se ripeto,bisogna usare anche bene questa parola). Anche se per gli errori,non esiste la famigerata "moneta super speciale" (almeno per quanto riguarda il valore). Ricordo come errore(tra l' altro dicono artefatto di zecca) il centesimo mole antonelliana,ma qui,non si sfiorano neanche questi canoni. Concludendo,la mia pappardella di prima,non era riferita all' utente che ha esposto il quesito,bensí a chi li provoca online con pseudo annunci ecc... Perchè tra il voler una moneta speciale a crear disinformazione,vi è un oceano(quindi non si giustifica). Quando si scrivono notizie sui siti o si postano annunci nelle varie piattaforme,abbiamo il dovere morale(a volte si entra nel penale) di sapere cosa scrivere,nella maniera corretta. Esempi? Falsi di euro messi in vendita,spacciati come errori. O in alcuni siti,scrivevano che se hai la 10 lire spiga cosí e colá sei milionario! .....e mio suocero me li ha mandati sti articoli! Altri utenti potrebbero intasare le pagine del forum di esempi e le discussioni non mancano Ripeto,nullla contro l' utente che si è tolto il dubbio. A che servirebbe il forum? Spero mi sia spiegato meglio👍
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  38. Senza offesa ma confondere l'usura di una moneta in circolazione da vent'anni con un errore di conio è grave. Capisco l'inesperienza...però su dai...basta un po' di ricerca in rete per scoprire che le monete si possono usurare e che non costituiscono rarità!
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  39. trovo il denaro, bello, autentico, consunto dalla storia, deve averne viste di tutti i colori con tutte quelle punzonature. Mi pare che il colpo nel retro corrisponda più o meno al bozzo che si vede nel dritto. noto anche che gli è stato inciso a graffio un IV.. forse un segno di qualche contabilità di un suo precedente possessore, un po’ come quando troviamo le banconote con dei numeri scritti sopra da qualcuno.
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  40. Caro @Archestrato ad ulteriore conferma di quanto scritto ti posto una bellissima immagine del pezzo del MFA di Boston, non citato da Jenkins nel suo Corpus, ma acquistato privatamente nel 1960 dalla MuM AG. Come vedi, nonostante la freschezza dell'esemplare, il conio iniziava già a dare i propri cedimenti/rotture/degradazioni. Odisseo
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  41. Mappa interattiva con la storia della musica elettronica e molte registrazioni. http://music.ishkur.com/
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  42. Ciao, oggi condivido un denario di Traiano (98-117 d. C) con la personificazione della Vittoria sul rovescio, quindi comune, coniato a Roma nel 107-111 d. C. Fu il primo che diede il via alla pratica che voleva l'imperatore non scelto per discendenza diretta ma adottato da chi lo avrebbe designato a suo successore (nel caso di Traiano fu Nerva). Nerva, salito al potere anziano e senza figli, governo' per soli due anni ed il suo rapporto con l'esercito (sempre importante ai fini del buon governo) fu un po' complicato perché era solo un ottimo politico ma non aveva mai avuto a che fare con i militari. Seppe ovviare a questo inconveniente proprio grazie all'adozione di Traiano, ottimo stratega e combattente e quindi eccellente militare, designandolo come futuro imperatore. Il suo lungo regno fu caratterizzato, e non poteva essere altrimenti, da numerose campagne militari vittoriose ed anche di prosperità per tutto l'impero. Proprio per questo gli fu attribuito l'appellativo di Optimus Princeps. Tornando alla moneta si tratta chiaramente di un denario celebrativo con la Vittoria stante, con palma e corona, volta a destra. Da esame diretto risulta coniato(spero ai tempi di Traiano🙂), ben centrato, con buon metallo (I denari di questo periodo erano in buon argento) ed ha evidentemente circolato ottemperando alla sua funzione di moneta. Grazie ed alla prossima ANTONIO 18 mm 3,18 g RIC 128
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  43. DE GREGE EPICURI Considerati i prezzi attuali, direi che la prima non è male.
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  44. No. Il prezzo richiesto non è assolutamente giustificato. La “gabbia di plastica”, che può piacere o meno, non porta una moneta da 100 euro scarsi a valerne 1000… Se posso darle un suggerimento, non si lasci traviare dai prezzi che girano su ebay, specie da venditori oltreoceano. Se avrà la pazienza di cercare presso professionisti nostrani, vedrà che, a parità di spesa, riuscirà a trovare esemplari nettamente migliori (sia AN 9 che AN 10). Bisogna dedicarci del tempo e, possibilmente, uscire anche dal perimetro di ebay, in modo tale da avere una visione più completa. Cerchi, inoltre, di esercitarsi maggiormente sulla valutazione delle conservazioni. È giusto osservare sempre la moneta a 360 gradi e, quindi, interessarsi anche alle varianti di conio (che vedo l’appassionano particolarmente). Tuttavia, per cercare di dare un “corretto” valore alle monete, è fondamentale comprenderne lo stato di conservazione.
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  45. le 50 lire mignon senza rombo anni da 1992 a 1995 sono molto ricercate e valutate dal mercato dei collezionisti di errori e varianti, questo perchè sono uno dei pochi errori inseriti nei cataloghi "generalisti" (es. Gigante). Dal punto di vista tecnico è un errore poco significativo ma il mercato, come detto, li paga molto bene anche in conservazioni basse. Lo stesso errore su una 50 lire Vulcano I° tipo non ha lo stesso appeal, causa l'effetto "catalogo".
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  46. Buonasera Di per se, se non si ricerca una qualità professionale, un risultato più che dignitoso si può ottenere anche con una semplice lampadina a luce fredda. A tale proposito allego un risultato (foto di un dollaro Morgan) che ho ottenuto ormai diversi anni fa, usando una vetusta compatta digitale, una lampadina da 8w a luce fredda, ed una scatola di scarpe con due forchettoni da insalata come stativo. Per quanto riguarda il prodotto di cui sopra, se ne sono visti di similari anche su facebook. Per la mia esperienza posso dire che per risultati professionali questi prodotti non sono adatti. La luce va impostata, "governata e domata" a seconda della moneta, del metallo e della patina, specialmente se la si vuol fotografare nel miglior modo possibile. Inoltre, una luce troppo omogenea e diffusa abbassa di molto le ombre, che invece servono per dare vividezza e tridimensionalità alla foto. Allego a titolo di esempio due foto di due rovesci di due monete (5 Lire Quadriga e 10 Centesimi 1908). Una in argento molto patinata, l'altra in rame, con un bel metallo brillante.
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  47. Dal momento che quella Parmalat è fatta a imitazione di una moneta reale, mi stupirei se non ci fosse somiglianza.
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  48. Ferdinando IV° di Borbone, 120 grana 1816 (19° tipo) D; ferd.IV.d.g.sic.et.hier.rex R; hispaniarum.infans contorno in incuso: (*optimi*principis**providenti**) diametro mm 38 - peso grammi 27,50
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