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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/23 in tutte le aree
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Scusate, ero via e vedo solo ora questa discussione. Concordo in pieno con tutti quelli che mi hanno preceduto. Gli esemplari "buoni" sono altri:4 punti
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Ciao Confermo che sono stati inviati diversi di questi messaggi spam. L’utente in questione è già stato bannato. Ho avvertito gli admin @Reficul e @incuso che sicuramente sapranno cosa fare un caro saluto, Fabrizio3 punti
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Ho ricevuto altre foto dell’asta Palombo che tolgono ogni dubbio sul fatto che il sesterzio Tkalec- Palombo è lo stesso del sesterzio New York Sale. Ma non so se posso postarle. Comunque il confronto con un sesterzio dagli stessi coni (Naville Numismatics) mostra cosa è irrimediabilmente sparito nella completa reincisione. Ho scelto la foto di New York Sale, è quella più somigliante alle nuove foto di Palombo. Il ritratto in particolare, stupendo nella sua espressività sull’esemplare anche usato Naville, è diventato una caricatura.3 punti
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Segnalo l'uscita del n. 391 di Panorama Numismatico. Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Immagini femminili sulla cartamoneta, I parte – p. Roberto Diegi, La monetazione di tipo greco in Sicilia, 4, Leontini e le sue monete – p. 11 Alberto Castellotti, Un imperatore a “marcia indietro”– p. 17 Vladimiro Pirani, Zecca di Ancona: i bolognini – p. 21 Giuseppe Carucci, Gli emisferi di Magdeburgo – p. 41 Alberto Mosca e Artur Zub, Il tricolore ai piedi del leone – p. 45 Giuseppe Carucci, I soldi del calcio – p. 51 Notizie dal mondo numismatico – p. 55 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 632 punti
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Buongiorno a tutti, spero innanzitutto di essere nella sezione giusta (primo messaggio…). Volevo chiedere a voi esperti un parere su questa moneta da 2 euro con evidente errore di conio mai circolato. È comune? Può avere un interesse collezionistico? Grazie a chi vorrà dare il suo parere.2 punti
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Domna (193-211 d. C) moglie dell'imperatore Settimio Severo recante sul rovescio la personificazione della Pietà (Pietas), denario molto comune coniato a Roma nel 200 d. C. circa. La Pietà era per i romani la fautrice dei buoni rapporti e quindi dell'armonia e del quieto vivere tra le persone. In questo caso è rappresentata stante con contenitore di incenso( Acerra o Turalis) in braccio a sinistra mentre sparge con la mano destra grani dello stesso su un altare sacrificale. Una Pietas Augusti questa rivolta più a tutta la famiglia imperiale, oltre che al popolo, che però non servì a molto visti come finirono i rapporti tra i suoi due figli Caracalla e Geta, dopo la morte del padre. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi dell'Augusta 🙂), ben centrato, con bel ritratto, buon modulo e metallo ed ha circolato abbastanza svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 20 mm 3,64 g RIC 5722 punti
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Ciao a tutti per condividerlo con voi posto un Dupondio patina Tevere proveniente dall'Asta Thesaurus, Auction 17, Lot. 77. DUPONDIO AUGUSTO (27 a.C -14 d.C.) M. Sanquinius - 12,3 gr. D/Entro due rami di quercia AVGVSTVS - TRIBVNIC - POTEST R/Nel campo le lettere S C in legenda: M SANQVINIVS Q F III VIR A A A F F2 punti
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Sono due utenti (con ogni probabilità soltanto uno, con due account) haver33 e Rani02, che come detto sono già stati eliminati, speriamo sia finita. petronius2 punti
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guarda... praticamente lo stato/la banca centrale non hanno mai emesso dei Notgeld/Aushilfsschein/Gutschein, anzi, sono stati loro ad aver invitato industria, città e comuni a produrre questi biglietti semi-ufficiali. Qui addirittura un Aushilfsschein di una caffetteria di Sylt, un'isola del nord Qui un'altro di una cittadina praticamente attaccata ad Amburgo, che durante gli anni bui è poi stata "annessa". Interessante il biglietto di una città anche questa vicina ad Amburgo (Pinneberg) dove viene riportata sia la denominazione "Notgeld" che "Aushilfsschein" Vediamo dove andiamo poi a finire! Alla prossima, Njk2 punti
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Anche questo passaggio non mi è chiaro,ma probabilmente è un mio limite... Riscontri certi per molte varianti non li avremo mai,ma in alcuni casi anche un'ipotesi concreta potrebbe anche essere presa in considerazione... Se poi basta così poco per "chiudere bottega"allora vuol dire che non abbiamo abbastanza interesse e aspettiamo sempre che la risposta ci venga data da qualcun'altro,e quasi sempre non saremo d'accordo con quella risposta... L'ipotesi di LOBU riguardo alla C biforcuta è di sicuro molto interessante e non nascondo che mi ha stuzzicato ma rimane pur sempre un'ipotesi... Per quanto riguarda i cataloghi è da considerare che sono per l'appunto cataloghi e non testi specifici o scientifici,sono utili per una catalogazione di massima e di "stampo"commerciale,quindi ci sta che riportano tutto quello che ha interesse collezionistico, indipendentemente che sia una variante degna di nota o una ciofeca,sta poi al collezionista decidere, secondo il suo pensiero se quella determinata variante può essere interessante o meno...2 punti
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Ciao a tutti, ciao @nikita_! Tanto per fare i precisini qui si tratta di un'altra categoria di denaro sostitutivo: ci sono i Notgeld cioè il denaro di emergenza; ci sono i Gutschein cioè i buoni; e poi - chissà perchè - ad Amburgo e dintorni sono state stampate le Aushilfsschein che con una traduzione (forse un po' approssimativa, ma rende il concetto) potrei chiamare biglietti ausiliari. Adesso devo andare, ché se non capisco perchè al Nord li hanno chiamati così non dormo... Servus, Njk2 punti
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Ciao, una mia considerazione per quanto riguarda la moneta della discussione ed ovviamente alle altre centinaia palesemente rifatte e stravolte (che per me valgono meno di tante belle repliche moderne che si vendono a poche decine di euro, parere sottolineo personale) che vengono acquistate in tante aste ogni anno. Ho usato acquistate e non vendute non a caso. Infatti non sono d'accordo con chi impunta la colpa di tutto questo principalmente a chi propone tali monete ma anzi penso che invece la colpa sia principalmente di chi le acquista e cioè noi che le raccogliamo o collezioniamo. Siamo sempre alla ricerca dell'esemplare migliore, più bello, più intonso dimenticandoci forse che sono monete che hanno più di duemila anni, in metallo povero quindi facilmente compromesso dalla giacitura nei luoghi di ritrovamento, e spesso usurate dalla circolazione. Noto con dispiacere che quando qualcuno chiede pareri sull'acquisto di un sesterzio il 99% di chi risponde lo rimanda a cercare un esemplare migliore, di attendere... Che cosa? Forse un esemplare 'pataccato' che appare più bello? Siccome al peggio non c'è mai fine tira e ritira si arriva alla moneta della discussione, proposta in vendita ma soprattutto acquistata (da noi!!!) ed è questa la cosa piu grave. Siamo noi che acquistiamo che incrementiamo tale pratica. Quindi... Si vende perché c'è chi acquista questi obbrobi... Percui non si fa altro che attaccare l'asino (cioè noi) dove vuole il padrone. Se andassero invendute forse qualcosa cambierebbe, o no? Ma tant'è.... 🙂 ANTONIO2 punti
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Un vecchio (e bravo) numismatico mi ripeteva sempre: ''Guarda la moneta e non ascoltare le storie.'' Arka Diligite iustitiam2 punti
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E allora dovrò copiarti, visto che quasi condividiamo le origini di Latium Adiectum e gli intenti di costruire collezioni "geolocalizzate ". 😉2 punti
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Ma forse vale la pena interrogarsi sui vincoli che pesano effettivamente sulle grandi case d’aste, per sapere se, in generale, comprando da loro monete antiche, possiamo realmente fidarci della loro origine non fraudolenta, o se, con coscienza pulita, prendiamo il rischio di alimentare il saccheggio di beni culturali di paesi sottomessi a situazioni geopolitiche caotiche, o semplicemente privi di mezzi di far applicare le leggi esistenti? E sul perché tale passaggio da una rinomata casa d’aste costituisce ancora, in linea di principio, un certificato di rispettabilità e un passaporto valido per le successive vendite.2 punti
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De Grege Epicuri. Direi una splendida collezione: anni fa mi ci sarei buttato a pesce. Pero' anni fa le imitative si compravano per poco; ora, vedrete che prezzi faranno!2 punti
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Ciao, capita spesso di vedere qualcosa di simile, è quel che rimane di un timbro rettangolare di una banca, l'altra porzione è rimasta impressa sulla fascetta. MB .... è rimasta stampigliata la conservazione?2 punti
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La notizia, di carattere prettamente archeologico ha a che fare strettamente con la numismatica visto che il "porto perduto esagonale" è immortalato con vista a volo d'uccello su un meraviglioso sesterzio dell'imperatore Traiano, un esemplare del quale (non uello riprodotto qui sotto) è stato al centro di un'iniziativa del Comune di Fiumicino per acquistarlo da un'asta svizzera nel 2017. Un tesoro di Roma antica si "svela" per la prima volta: a Fiumicino l'imponente bacino esagonale imperiale, oltre 357 metri per lato ed una superficie di circa 32 ettari, nel complesso portuale di Claudio e Traiano, è, infatti, sotto "la lente" di indagini archeologiche, con l'impiego anche di nuove tecnologie. Le prime attività sono iniziate nel febbraio 2021 e le ultime nei giorni scorsi: rientrano nel servizio Tutela del Patrimonio Culturale subacqueo del Parco archeologico di Ostia antica, sotto il coordinamento del direttore del Parco archeologico, Alessandro d'Alessio, e della responsabile del servizio Tutela Patrimonio Culturale subacqueo, la funzionaria archeologa subacquea Alessandra Ghelli. Obiettivo: acquisire i dati relativi alle caratteristiche costruttive del bacino portuale, alla sua frequentazione e fruizione, con la documentazione e il recupero di qualsiasi testimonianza utile alla ricostruzione delle varie fasi di vita, in senso sincronico e diacronico, di quello che è stato il porto marittimo più importante dell'antichità. Le prime attività di indagine, effettuate in immersione, con il supporto tecnico operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Roma e dei carabinieri Nucleo Tpc di Roma, hanno permesso di recuperare alcuni frammenti ceramici pertinenti a contenitori da trasporto (puntali e colli d'anfora, anse) e materiali edilizi (laterizi e tegole). Ora una nuova fase di ricerca per il bacino inglobato all'interno di una proprietà privata e gestito dalla Fondazione Portus Onlus, che ne garantisce la fruibilità dal 1993: "La visibilità all'interno del bacino esagonale, per la qualità delle acque e le caratteristiche del sedimento che ne ricopre i fondali, è quasi nulla. Nuovo impulso alle attività è fornito dall'impiego di nuove tecnologie, ricorrendo alle strumentazioni per la geofisica marina applicate ai beni culturali, come quelle messe a disposizione dalla Codevintec Italiana Srl nella recente campagna di indagine condotta tra il 16 e il 18 gennaio scorsi", spiega Ghelli. Tra il 100 e il 112 d.C., l'imperatore Traiano ideò il nuovo progetto che prevedeva l'escavazione di un grande bacino esagonale, interno rispetto al porto di Claudio, per implementare il Porto di Roma e, allo stesso tempo, risolvere i numerosi problemi, primo fra tutti l'insabbiamento, cui era soggetto il "portus Augusti Ostiensis", ovvero il primo impianto portuale fatto costruire, 2 km a nord della foce del Tevere, dall'imperatore Claudio e completato da Nerone. L'imponente complesso portuale imperiale doveva assolvere al crescente fabbisogno di approvvigionamento di materie prime, ma non solo, dell'Urbe in relazione al progressivo incremento demografico. Punto cardine del complesso portuale traianeo fu, quindi, la costruzione di un bacino interno rispetto al porto di Claudio; la pianta esagonale ne agevolava le operazioni di attracco della navi onerarie e quelle di scarico e carico delle merci. Un sistema di vie d'acqua artificiali, fossae, assicurava la comunicazione diretta con il mare e con il Tevere. A quest'ultimo, in particolare, era collegato tramite una via d'acqua trasversale che si immetteva, in un canale, già presente nel primo impianto di Claudio, che costituiva il collegamento diretto con il Tevere, la Fossa Traiana (odierno canale di Fiumicino). Negli anni Venti del secolo scorso, l'esagono traianeo fu oggetto di un imponente intervento di bonifica che liberò il porto di Traiano dall'oblio che per lunghi secoli lo avevano relegato a poco più di uno stagno melmoso e malsano. Notizia in: https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/lazio/2023/01/20/archeologia-hi-tech-il-porto-esagonale-di-traiano-si-svela_169e4e4c-0341-4c86-ad35-8e844efcb004.html Dell'iniziativa per l'acquisto del sesterzio se n'è parlato qui: https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/fiumicino_una_colletta_per_salvare_il_sesterzio_di_traiano-3300893.html?refresh_ce1 punto
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Alla prossima: https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html Altro ricevuto.1 punto
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Sono contento che questa moneta ti renda felice, se piace a te va benissimo.. anche se @NeroDrusus ha ragione quando dice che con poco più nelle aste internazionali o nei negozi specializzati avresti trovato ottimi esemplari..1 punto
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Ho provveduto a unire le due discussioni aperte in Supporto tecnico e Agorà in una soltanto, che ho lasciato in Supporto tecnico. Ho poi preso un provvedimento ancora più drastico nei confronti dei tre spammer, segnalandoli appunto come tali. Ciò dovrebbe aver causato la cancellazione di tutti i loro messaggi (potete per cortesia confermarlo?) e, finalmente, l'impossibilità di inviarne altri. Certo, non possiamo impedire che si registrino di nuovo e riprendano, continuate a segnalarlo, qui o usando il tasto "Segnala", nel caso dovesse succedere. Grazie petronius1 punto
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Condivido questo esemplare di tessera mercantile non individuato nella bibliografia a disposizione, in primis il Banti che descrive, per il solo D/, tre esemplari (che riporto) simili. Saluti. Domenico1 punto
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Ho pensato chiedesse quali case d'asta ci sono a SM e altrove. Quelle citate , una italiana (Bolaf, se ben ricordo si trattava di Pegasi Corinzi)) e una tedesca Helios. L'altra tedesca non la ricordo. Qualcuno ha accennato a una di Munchen, che pare sia sotto la lente delle italiche F dell'ord.1 punto
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Ho un debole per i ritratti di Giulia Domna freddi, duri e un po’ arcigni, ma anche quelli più raddolciti come quello che hai appena comprato mi piacciono molto! Ottimo acquisto 👍🏻 (seconda e quinta moneta sono le mie preferite!)1 punto
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Da LE TESSERE MERCANTILI ITALIANE - COMUNE DI MILANO 1999 a cura di FRANCA MARIA VANNI1 punto
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Niente di che, in un bicchierino metti un po' d'acqua ossigenata, bagni la moneta per una mezzoretta e poi la fai asciugare al sole, ripeti questa operazione fin quando non comincia a scurire.(Ogni tanto cambia l'acqua oss.genata) E' un metodo blando che necessita di molto tempo, ma sicuramente meno del naturale processo di patinatura. In genere sono contrario alla "sofisticazione" delle monete, ma considerato la condizione ed il valore esiguo della tua, una prova la farei...1 punto
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E poi un peso di 1,39 grammi non è certo "corretto": considerando gli esemplari autentici di Desiderio (esclusi quelli della Tuscia) a tondello integro di cui dispongo del dato ponderale la media di 73 dati risulta pari a 1,01 grammi con una deviazione standard di 0,06 grammi (minimo 0,81 grammi e massimo 1,08 grammi).1 punto
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Complimenti bellissime anche queste, ho un debole per le monete di Giulia Domna.1 punto
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Buon pomeriggio. Lasciala in un vassoio senza nessuna capsula, il tempo formerà una patina che parzialmente camufferà i segni.1 punto
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Purtroppo non posso far altro che confermare il trend di aumenti che ha interessato questo filone della numismatica antica romana (le imitative) e in particolare le imitative dell'impero gallico (le imitative del IV secolo hanno sempre avuto quotazioni sensibilmente più alte e lì l'aumento si sente meno). Va detto che alcune delle imitative presenti in asta sono davvero eccezionali sia per conservazione che per tipologia di abbinata ibrida dritto/rovescio che, ancor di più, per tipologia di rovescio imitato. Si tratta di una collezione costruita con attenzione e gusto di cui, quasi sicuramente, questa è solo una parte e, se così fosse, si tratta della parte d'interesse più rilevante. Le imitative a 4-5€ di 10 anni fa sono ormai un lontano, lontanissimo ricordo!1 punto
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Ciao, appunto. Quelle intonse, almeno per le monete in bronzo, sono rarissime, quindi tutte le altre chi più chi meno, chi meglio e chi peggio sono tutte manomesse... ANTONIO1 punto
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Guarda che siamo perfettamente d'accordo. Io ero intervenuto solo sul tuo ''Stupisce...'' per dire che non bisognasse stupirsi. Tutto qui. Arka Diligite iustitiam1 punto
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ricordatevi di proteggere l'ambiente contro l'umidita usando delle bustine di silica gel1 punto
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Buongiorno,si,se ricordo bene è di un'altro utente del forum, quindi dovrebbero essere due esemplari...1 punto
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Non si percepiscono chiaramente i dettagli e di conseguenza è impossibile esprimere un giudizio complessivo. Comunque la lucidatura, che è l’unico elemento che sembra trasparire, ne riduce il valore in modo sensibile.1 punto
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Buon Giorno, mi sono accorto di avere allegato una immagine che presenta il diritto “speculare”, si tratta del Fiorino ANS, nel loro sito è pubblicata così, avevo corretto l’”inghippo” ma ho allegato l’originale in luogo dell’immagine corretta. Mi scuso. Ringrazio l’utente margheludo per la precisazione e per il lavoro di confronto. In merito alle “patine” dei Fiorini e di altre monete in oro con titolo prossimo alla purezza del metallo, ho effettuato alcune pulizie di monete, (talvolta pentendomi per aver cancellato il vissuto delle monete) non sempre è agevole distinguere tra sporco incrostato, patina da alterazione chimica superficiale e alterazione “fisica” delle superfici dovuta a volte a agenti diversi da quelli meccanici. Questo vale per me, privo della formazione chimica e delle conoscenze necessarie in questo ambito. Colgo l’occasione per rimarcare ulteriormente la presenza di tre diversi diritti accoppiati con il medesimo rovescio, in effetti sono di più ma non sono autorizzato a pubblicare altre immagini. Questo particolare fornisce spunti di riflessione sulla organizzazione del lavoro nella zecca ed evidenzia la debolezza della narrazione che vorrebbe questa tipologia coniata in campo. A Collezione ANS Provenienza Scoville, Herbert (diritto corretto) Cordialità1 punto
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Genny, per quanto riguarda la propaggine che si dirama dalla parte alta della "C" che, poi, definiamo "G", Lorenzo, nel suo post n.14, ha fornito delle possibili spiegazioni, a parere mio, molto convincenti, sicuramente fra le più convincenti e plausibili che io abbia mai avuto modo di sentire e apprezzare su questo forum. Corredate da foto, disegni e con interessantissimi nonchè appropriati riferimenti alla massoneria. Tanto è vero che ho rivalutato la mia moneta, negli ultimi tempi da me poco considerata. Certo, non mi azzardo a certificare con indiscutibile certezza che quanto ipotizzato da Lorenzo sia tutto corrispondente alla realtà dei fatti, ma, rispetto ad altre spiegazioni campate in aria, qui siamo in paradiso. Voglio poi precisare che sono state parecchie le volte in cui mi sono trovato bocciate le monete perché le varianti in considerazione erano solo figlie di un mal funzionamento del conio. Varianti spesso riportate sui cataloghi e anche con grado di rarità importante. E' chiaro che ogni anomalia non porta ad una variante, ma è altrettanto chiaro che ogni anomalia non può essere sempre e solo riconducibile al conio, anche quando la variante è censita e riportata come tale dai cataloghi. Allora è più coerente affermare che non crediamo ai segni apposti sulle monete come riconoscimento, che non crediamo alla volontarietà di comunicare attraverso le monete, stabilendo che i cataloghi sono sì lì a disposizione, ma che in realtà non servono a niente. E poi, Genny, se dobbiamo aspettare dei riscontri certi per le nostre varianti, allora possiamo proprio chiudere bottega! Allego delle foto di monete relative alla variante SIGILIAR in discussione, chiedendo se, secondo voi, provengono da uno stesso conio oppure no. In questo senso, ho l'occhio meno allenato di tanti di voi e non vorrei affermare sciocchezze. Rocco, sono d'accordo con te che questa piastra 1795 dovrebbe essere menzionata anche per il busto variato. Non ho, però, verificato se tale variazione va a braccetto con la variazione "C/G". Saluti1 punto
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@ghezzi60buona sera, per "patina" trattandosi di oro intendo il velo opaco che anche l'oro dovrebbe avere dopo secoli trascorsi tanto all'aria aperta quanto sottoterra . Non ero convinto del fatto che l'esemplare proveniente dell'asta Naville avesse in origine il segno perché ingannato dalle ombre della ribattitura che avevo intravisto, ombre che non sono di una ribattitura perché in realtà sono rovesciate rispetto a come le avevo percepite e accostando le immagini delle due monete (Naville e Varesi) si riesce ad intuire che il segno potrebbe esserci ma è evanescente, o abraso o male impresso a causa di una differenza di spessore in quel punto, segue il raffronto con moneta Varesi a sinistra con parte del segno che potrebbe combaciare con le tracce sulla moneta di destra asta Naville, ho fatto passare la linea di separazione delle due immagini proprio a metà del segno per rendere più visibile la compatibilità, saluti Giovanni.1 punto
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L'ho letto questa mattina e mi sono fatto una così grossa e grassa risata, che mio padre si era pure preoccupato....1 punto
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Salve. Di questo argomento si è già discusso nel topic : “Ferdinando IV piastra 120 grana 1795” del 22 novembre 2011. Gli interessati possono facilmente consultarlo su questo forum. Anche Francesco si era impegnato a far eliminare questa variante dal catalogo Gigante del2013, ma, a quanto pare , è ancora presente nel catalogo del 2023. In quel topic ci sono le foto della 1795 con la variante in discussione. Da una prima osservazione molto veloce mi sembra di rilevare che, almeno una, è di diverso conio rispetto alla mia. MI riservo di approfondire la faccenda con calma e di pubblicare, eventualmente, le foto da me messe a confronto superficialmente poco fa. Può darsi mi sia sbagliato, non ci sarebbe da meravigliarsi. Piuttosto, quello che più mi preoccupa, è che venga sempre messo in campo la fuoriuscita di metallo, l’escrescenza, il mal funzionamento del conio e roba simile. Io non metto in dubbio che in questo caso realmente c’entri il conio. Ma sta di fatto che, molto spesso, quando non riusciamo a spiegarci una determinata evidenza, troviamo comodo e facile coprirci con la foglia di fico che abbiamo individuato nel conio. Troppo spesso ed in tante circostanze diverse ho sempre sentito addossare le colpe al conio…È sempre lui che si diverte a combinare marachelle…! La variante SIGILIAR è dovuta al conio? Ma come si fa ad esserne certi? Può darsi sia dovuta al conio, ma può anche essere che non sia dovuta al conio! Bisogna approfondire la questione prima di prendere delle posizioni, bisogna essere certi di quello che si dice, altrimenti creiamo solo un grande caos e grande disorientamento nei collezionisti. Scusate per lo sfogo, ma troppe volte ho sentito addossare le colpe al conio, che mi sembra comportarsi come un missile intelligente. O crediamo nelle varianti, nella segnatura delle monete e cerchiamo di capire oppure certifichiamo che non sappiamo nulla, che tutto quello che andiamo rilevando e scrivendo sui cataloghi è solo aria fritta. È solo perdita di tempo.Per cui conviene tenersi fuori dal manicomio imperante nel collezionismo numismatico. Altro che storie!1 punto
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A mio parere si può trovare senza grosse difficoltà a minor prezzo o, a quel prezzo, in conservazione migliore. UVLT deriva dalla scelta grafica dell'epoca di distinguere "u" e "v", due lettere che erano identiche in latino, stondandone una... e facendo la scelta inversa rispetto a quella che s'è imposta ai nostri giorni. Vedi che anche l'ubi iniziale è scritto VBI...1 punto
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Ciao, non credo che Leu abbia avuto l’intenzione di confutare il lavoro del grande Jenkins, perché altrimenti avrebbe dovuto argomentare un diverso punto di vista con elementi fattuali. Banalmente, non avranno conoscenza di quanto repertoriato da Jenkins come falso. Mi sembra la spiegazione più plausibile. Circa il corpus di Gela, è stato trovato qualche conio in più dopo il lavoro di Jenkins; tuttavia, chi conosce bene il testo riconoscerà la assoluta qualità del lavoro e delle argomentazioni contenute. Una cosa è trovare un nuovo conio, meglio se accoppiato ad un altro già noto, diverso è confutare un falso riconosciuto da uno studioso (di solito con molta prudenza) riconoscendolo ora come genuino. In questo caso l’onere della prova spetterebbe a chi voglia definirlo come buono, o no?1 punto
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Ciad 2023 - 5.000 franchi CFA in Ag.999 (gr. 31,10) + rame (gr. 77,25) Dedicata ad una serie televisiva britannica ambientata a Birmingham tra il 1919 e il 1934. La storia immaginaria è basata su una gang veramente esistita a Birmingham e denominata Peaky Blinders, nata a seguito delle dure privazioni economiche della classe operaia britannica. Furono attivi in città dal 1890 al 1910, i componenti della banda usavano nascondere lamette nel risvolto dei cappelli.1 punto
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Secondo me SPL/FDC, bella moneta, usura veramente minima e fibbia delle briglie ancora visibile (è il rilievo maggiore) Per un confronto posto la mia, ex NAC47 e descritta nel catalogo come qFDC, posso dire che ancora non ne ho vista una più bella1 punto
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Bellissima e interessantissima moneta. Al retro, non visibile su questo esemplare, reca la legenda "ROMANO". Sono noti 15 conî al D/ e 20 al R/; fu quindi, probabilmente, un'emissione abbondante. Babelon e Grueber datano la moneta al 335, Coarelli al 326-312, la Breglia al 320, Crawford (in Coinage & Money under the Roman Republic) al 310 (ma nel Roman Republican Coins, aveva seguito Thomsen), Thomsen al 280 e Pedroni al 275. Crawford la ritiene parte di una serie comprendente anche RRC 13/2. Nel Roman Republican Coins l'aveva attribuita a Metaponto per la spiga di grano, ma in Coinage & Money under the Roman Republic ne ha collegato l'emissione ai lavori per la via Appia (312-308) e, per conseguenza, l'ha attribuita a un'ignota zecca campana. Altri autori la ritengono la prima effettiva emissione monetaria romana (dopo quella, puramente commemorativa, rrc 1/1) avvenuta a Neapolis dopo il foedus aequum del 326 e potrebbe appartenere a una serie comprendente il bronzo RRC 2/1. Pedroni ritiene che la tipologia sia romana, alludendo alla cerimonia dell’October equus, ma nondimeno richiami il tipo del leucippo già presente sulle monete di Metaponto, proprio per rendere questa moneta più appetibile su quel mercato (così come l’adozione del piede campano di circa 7,30 g, benché forse fosse già in vigore quello magno-greco ribassato di 6,6 g). Viene quindi datata al 275 e attribuita alla zecca di Metaponto, contemporaneamente alla litra rrc 13/2 e al bronzo rrc 17/1. Secondo Coarelli (che richiama Torelli), il D/ richiama l’immagine dell’ara Martis e rinvia, quindi, al lustrum che chiudeva la censura. Il R/ alluderebbe invece alla cavalleria e alla Campania (territorio celebre per le sue messi); l’iconografia quindi alluderebbe a un censimento di cavalieri (recognitio equitum) campani. Sappiamo che i Capuani dovettero pagare 450 “denarî nummi” all’anno, per il sostentamento dei 1.600 equites campani, e a ciò potrebbe essere servita la coniazione di queste didracme. Quanto alla data, la recognitio è necessariamente susseguente alla concessione della cittadinanza optimo iure, che Livio fissa al 340 ma (come ha osservato Michel Humm nel 2005) non può non essere successiva al 338-334, quando fu concessa la sola cittadinanza sine suffragio ai Capuani. All’epoca era disponibile, per Roma, la sola zecca di Napoli: potrebbe allora essere un successivo foedus del 326. Al più tardi, potrebbe essere risalire alla censura di Appio Claudio (312 - Diodoro 20, 36, 5), valida occasione per iscrivere i nuovi civites nelle liste del censo. L’iconografia sarà poi copiata dal bronzo di Cosa (del 273 o successivo) HN Italy 210.1 punto
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I once met an elf who told me that an eternal alien from Delta Centauri who had commercial relations with ancient Greeks exchanged a pot of ancient coins for the bavarian's porcelain denture.1 punto
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Più la osservo e più mi convinco che ci troviamo di fronte ad una nuova variante. Errore di punzonatura: F al posto di E, Lo stesso errore che riscontriamo nella Piastra 1816 INPANS, P al posto di F La moneta è in conservazione splendida e non ci possono essere dubbi quali: Mancanze, conio stanco, schiacciature. La chiusura della lettera ( nella parte bassa) è netta come nella F di FERDINAN Ho visionato nel frattempo molti 9 Cavalli e non ho trovato simili "mancanze" nelle lettere E Grazie ancora Gcs per aver condiviso la tua moneta.1 punto
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