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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/09/23 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti oggi vi posto un sesterzio di Filippo I con patina verde oliva, provenienza: Numismatica Katane. Sesterzio Filippo I 244-249 d.C Zecca di Roma 244 a.C. D/ IMP M IVL PHILIPPVS AVG - R/LAET FVNDATA S C 19,2 gr. - 31 mm. R.I.C. 175a
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  2. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AM8CO/11 si tratta del primo tipo : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AM8CO/12
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  3. toggle menuIIIstruzioni per l’Aldilà: i misteri e gli studi sulla Laminetta aurea dell’antica Hipponion Laminetta orfica custodita a Vibo, foto della docente Barbuto Venne alla luce 54 anni fa e ancora oggi porta con sé tutto il fascino di una storia antichissima, tutta da decifrare. Il Museo archeologico “Capialbi” di Vibo Valentia conserva un reperto di inestimabile valore, “la laminetta orfica di Hipponion”. Studi su studi -dal 1969, anno del suo rinvenimento - si sono susseguiti per cercare di carpirne i significati più profondi. Del “gioiellino” vibonese, datato fine V-inzio IV secolo - ne abbiamo parlato con Giuliana Barbuto, studiosa locale. La docente di Lettere classiche ha conseguito presso l’Università della Calabria, la laurea magistrale in Scienze dell'Antichità proprio con una tesi in “Epigrafia greca” dal titolo “La laminetta aurea di Hipponion. Analisi epigrafica e commento storico- linguistico”. La laminetta orfica, gli scavi della necropoli Hipponion Ma cos’è la laminetta di Hipponion? Si tratta di un prezioso reperto costituito da un sottile foglio d’oro sul quale, in greco, vi è uno scritto su sedici righe. È venuto alla luce a fine anni Sessanta, durante i lavori all’ex palazzo Inam da parte dell’archeologo Ermanno Arslan: «La zona corrisponde all’area della necropoli occidentale della antica Hipponion. Nella tomba numero 19 venne trovata la laminetta, ripiegata 4 volte su sé stessa ed era posta all’altezza dello sterno dell’inumato conservato nel sepolcro, una donna. Era piegata – spiega la docente Barbuto – probabilmente per una funzione rituale. Doveva sottrarre agli occhi dei profani il contenuto del testo, riservato ai soli “mystai”, gli iniziati ad una dottrina misterica. Per alcuni orfica, per altri dionisiaca, per altri ancora orfica-pitagorica. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di dottrina orfica. Non tutti sono d’accordo». La laminetta posta sul cuore della defunta La laminetta e i reperti contenuti nella tomba numero 19, foto Ministero della cultura La laminetta è stata trovata sul corpo della defunta: «Era posta sul cuore, a rimarcare il valore sacrale. Ma c’è chi sostiene che inizialmente era stata collocata sul capo dell’inumata oppure nella bocca. Poi, col deterioramento del corpo, si sia posizionata all’altezza dello sterno. Le teorie sono diversificate». Nella tomba vennero rinvenuti altri elementi di corredo della sepoltura, tra cui vasi a vernice nera (due bolsal, due skyphoi, due lekytho) ed alcuni acromi (un'olpetta ed un'idria), insieme a due lucerne, alcuni oggetti di ornamento e un anello d'oro nell'anulare sinistro. Tutto il materiale risale al V-IV sec. aC. Il viaggio nell’Oltretomba verso la perenne beatitudine La funzione della laminetta era chiaro: «Il testo -evidenzia la docente Barbuto - Contiene infatti le istruzioni che l’anima doveva seguire per raggiungere uno stato di perenne beatitudine, promesso con l’iniziazione alla dottrina misterica. Seppur molto lontanamente, lo possiamo paragonare al nostro concetto di paradiso». Il reperto testimonia la presenza del culto orfico ad Hipponion. Si inserisce a pieno titolo tra le testimonianze epigrafiche più rilevanti del mondo greco. In Calabria sono rappresentate da sette esemplari, di cui cinque rinvenute a Thurii ed una a Petelia. Ma c’è un dettaglio degno di nota: «È la più antica delle laminette finora conosciute e anche la più lunga. Si trova in uno stato di buona conservazione e le lacune presenti non interferiscono con l’iscrizione». Esistono altre lamine d’oro, circa una quarantina nel Mediterraneo (non orfiche), ma nessuna conserva il testo completo, solo quella trovata a Vibo. Tutto questo rende il reperto vibonese unico. Le istruzioni per l’Aldilà, il testo Disegni della posizione della laminetta sul corpo della defunta, immagine Ministero cultura “A Mnemosyne è sacro questo (dettato): (per il mystes) quando sia sul punto di morire. Andrai alle case ben costrutte di Ade: v'è sulla destra una fonte accanto ad essa si erge un bianco cipresso; lì discendono le anime dei morti per avere rifrigerio. A questa fonte non accostarti neppure ma più avanti troverai la fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne: vi stanno innanzi custodi ed essi ti chiederanno, in sicuro discernimento, che mai cerchi attraverso la tenebra dell'Ade caliginoso. Dì: "(Son) figlio della Greve ed del Cielo stellato di sete son arso e vengo meno... ma datemi presto da bere la fredda acqua che viene dal Lago di Mnemosyne". Ed essi son misericordiosi per volere del sovrano degli Inferi e ti daranno da bere (l'acqua) del Lago di Mnemosyne; e tu quando avrai bevuto percorrerai la sacra via su cui anche gli altri mystai e bacchoi procedono gloriosi”. Le istruzioni per l’anima della defunta erano chiare: «Ricordava di non fermarsi alla fonte sita presso un cipresso bianco (probabilmente la fonte dell’oblio) poiché bevendo quell’acqua avrebbe dimenticato la vita passata e sarebbe rinata in un nuovo corpo. Gli orfici credevano infatti nella metempsicosi, la reincarnazione delle anime. Il defunto doveva quindi proseguire fino alla “fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne”, la memoria. I custodi chiederanno all’anima cosa cerca e la stessa dovrà fornire una precisa risposta, “Sono figlio della terra e del cielo stellato”, che consentirà il passaggio e l’arrivo nel luogo di beatitudine per ricongiungersi con la divinità». Laminetta orfica, foto del Museo di Vibo (Fb) «Sono figlio della terra e del cielo stellato». Una frase ricchissima di fascino che racchiude l’intera cosmogonia orfica: «Gli orfici avevano un mito sull’origine del mondo assai particolare. Credevano che gli uomini fossero nati dalle ceneri dei Titani che avevano divorato la piccola divinità Dioniso Zagreo. Per punizione, Zeus fulminò i titani dalle cui fiamme e ceneri nacquero i primi uomini. Per questo conservano sia una natura peccaminosa che divina». A distanza di 54 anni dalla sua scoperta, il reperto vibonese continua ad essere al centro degli interessi della comunità scientifica: «Basta una diversa interpretazione di una parola e il significato varia. La laminetta non si lascia decifrare con facilità e questo alimenta il suo mistero», conclude la studiosa. https://www.lacnews24.it/cultura/storia-laminetta-orfica-hipponion-vibo_166536/
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  4. Buonasera a tutti, Filippo II Due Cavalli
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Buonasera a tutti. Ci provavano e riprovavano finché il risultato era simile all'originale, questo falsario e la sua "creazione" della Piastra del 1838 ci ha provato prima coniando su dei tondelli realizzati con leghe di ottone successivamente ricoperti con l'argentatura e poi con tondelli in leghe "bianche" di cui ho il piacere di condividerne un esemplare.
    3 punti
  7. E' molto usurata e chissà quante ne ha passate poverina.... ma forse non hai ben presente cosa può essere un vero horror
    3 punti
  8. Buongiorno amici, ho iniziato da poco l'avventura nel rame di Carlo di Borbone per la Sicilia....monete difficili da trovare in buona conservazione e spesso rare se non rarissime penso ai 5 grani e ai 3 grani...qui non abbiamo una rarità assoluta ma una moneta Rara (non son d'accordo con il gigante che la giudica NC) e in ottima conservazione...esistono due varianti per questo millesimo al rovescio in cartella possiamo trovare sia DIVS sia DVIS...esiste anche il millesimo 1738. Eccovi la moneta, graditi i pareri Un caro saluto. Cristiano. Dritto: I . CAR . D . G .SIC . REX . H sotto F N Rovescio: VT/ COMMO/ DIVS e sotto la data 1737
    2 punti
  9. Segnalo agli appassionati di monetazione marchigiana e a tutti gli appassionati e curiosi numismatici la recentissima pubblicazione da parte di Nomisma della monografia sulla zecca di Recanati. Nell'opera, curata da Lorenzo Bellesia, viene rianalizzata l'intera monetazione di Recanati e la relativa documentazione disponibile. Allego immagine della copertina ed estratto descrittivo. A distanza di quasi un secolo dalla pubblicazione del CNI XIII, Marche, e di due secoli dallo studio di Monaldo Leopardi, sarà sicuramente molto interessante leggere le considerazioni e le conclusioni dell'autore con cui voglio complimentarmi. Estratto dalla presentazione: 80 pagine, completamente a colori Formato 21 x 29,7 cm (A4) Copertina rigida Nomisma Editore - Gennaio 2023 Le monete di Recanati furono classificate per la prima volta nel 1822 da Monaldo Leopardi, il padre del celebre poeta Giacomo. Ora appare un’opera che riconsidera l’intera monetazione recanatese ordinandola cronologicamente dalla prima emissione da collocarsi con precisione, grazie ai documenti, al 1450, per proseguire sporadicamente per il resto del secolo. La monetazione di Recanati si colloca quindi nel contesto della ricchissima monetazione marchigiana del XV secolo insieme ad Ancona, Camerino, Fermo, Macerata ed Ascoli. L’opera di Lorenzo Bellesia riconsidera l’intera materia ripercorrendo anche tutta la precedente letteratura. Buona lettura Mario
    2 punti
  10. Prima di Photoshop , per i ritrattisti, c’era il Colosseo se sbagliavi a ritrarre l’imperatore.
    2 punti
  11. Ciao, ho solo una semplice DIVS, per me è quasi impossibile poter possedere una variante od una rarità.
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti Eccola una…purtroppo salvate troppo tardi 😕… se si può dire “salvate” date lo condizioni… Un po’ mi dispiace anche se di poco valore e comuni, meno male hanno trovato il loro posto nel museo!
    2 punti
  13. L'anno prossimo voglio la moneta italiana "bacio di dama" 🍽️
    2 punti
  14. Mi sono proprio divertito! Non conoscendo assolutamente questa moneta, ho cercato di interpretare le legenda, scritte con belle lettere gotiche che a prima vista sembrano facili, ma me ne sfuggiva sempre il senso compiuto. Ma ci sono arrivato. E credo si tratti decisamente di una moneta molto rara. Zecca di Foligno. + ° CO ° D ° FVLCI ° N ° E ° O sul campo. intorno a punto. ° S ° FELITIAN ...
    2 punti
  15. Anche secondo me i capelli non hanno subito interventi, l'ultima foto è molto chiara. La pettinatura nelle consecratio di Pio mostra spesso uno stile particolare, quasi barocco, lontano dallo stile classico dei ritratti da vivente.
    2 punti
  16. Apeiron, accompagno alla tua 1805 capelli ricci con 1 speculare al dritto la mia 1805. Ma la tua è più bella... Un caro saluto.
    2 punti
  17. Ruotando il d/ https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAIIID/4
    2 punti
  18. Ciao a tutti condivido volentieri con voi anche questo sesterzio di Tito "Patina Tevere" proveniente da asta NAC. Tito 79-81 d.C. Zecca di Roma (80-81d.C). 24,05 gr. - 35 mm. RIC 154 In questo sesterzio di Tito con Patina Tevere si nota chiaramente sul rovescio, la tipica superficie a buccia d'arancia che contraddistingue le monete provenienti da giacitura fluviale.
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  19. Tranquillo sono belle monetine! Grazie comunque per averle condivise 🤔quelle che apprezzo di più sono le più datate anche se comunissime come il franco di Vichy... moltissima storia in quelle monetine!
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  20. Il CNI lo puoi trovare e scaricare qui. Vai a pag. 220. Questo è il riferimento che allego
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  21. È quel che ho scritto io
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  22. Con la Tiara di Vladimir, acquistata dalla regina Mary (moglie di Giorgio V e nonna di Elisabetta II) negli anni '20, apparteneva alla Granduchessa di Russia Maria Pavlovna Romanova. (dalla mia collezione)
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  23. So per certo che ha in corso di pubblicazione lo studio monografico sull'unica zecca minore gonzaghesca che ancora manca al suo nutrito palmares. Considerato che Lorenzo Bellesia ha curato la pubblicazione della sezione di Camerino della collezione reale sui "Materiali on line" del B. d. N., non mi sorprenderei se ora completasse il tutto con uno studio monografico che abbracciasse anche i materiali conosciuti e assenti nella collezione reale. Idem per la zecca di Ancona sulla cui monetazione ha già pubblicato diversi articoli su Panorama Numismatico... in definitiva penso che gli "STUDI DI NUMISMATICA MARCHIGIANA" siano ben avviati e che ci sia da aspettarsi altri interessanti pubblicazioni. ciao Mario
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  24. Un'altra busto diverso dai precedenti con la Regina che indossa la Kokoshnik Tiara del 1888 appartenuta alla bisnonna Alessandra di Danimarca moglie di Edoardo VII. (dalla mia collezione)
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  25. Però mi sembra quantomeno anomalo non dare la precedenza ai moduli ed aprire lo shop, lasciando così in dubbio e in ansia chi attende il modulo, magari anche mettere un disclaimer sul sito no eh!?
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  26. Complimenti per la moneta,sia al dritto che al rovescio,dettagli favolosi,lei ha buon gusto(e non solo per questa ma anche per la carrellata che ha postato).
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  27. 1 punto
  28. Ciao, mi permetto di fare una mia considerazione,quindi opinabile, per quanto riguarda il ritratto di Filippo veramente particolare. Il maestro incisore ha minimizzato in maniera egregia i difetti che l'imperatore aveva, ad esempio il naso, che si riscontrano invece nella quasi totalità dei ritratti sulle altre monete🙂 ANTONIO
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  29. Guarda, Enrico, che in gergo numismatico, un “cioccolatino” è una moneta tarocca. 😂😂😂😂
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  30. 1 punto
  31. Bronzo di Gordiano III (Nicomedia, Bitinia), che raffigura al rovescio Efesto in piedi, con martello e pinze in mano (B. Michaux coll. = ex M. Mihalka coll.). Province Bithynia-Pontus City Nicomedia Region Bithynia Reign Gordian III Obverse inscription Μ ΑΝΤ ΓΟΡΔΙΑΝΟⳞ ΑΥ(Γ) Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Gordian III, r., seen from front Reverse inscription ΝΙΚΟΜΗΔΕΩΝ ΔΙⳞ ΝΕΩΚΟΡΩ Reverse design Hephaestus standing l., holding hammer and tongs apollonia
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  32. è falsa ; autentica deve pesare 33.8753 g
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  33. La tua consecratio, ex mia, con rovescio differente, è davvero una roba che definirei "hors categorie", ma anche quella dell'amico Luca è molto bella.
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  34. Questa me la devo procurare ...
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  35. Prima di agire parlacene, per l'amor di Dio Denaro: è importante sapere se la moneta ha realmente bisogno di pulizia. Provocare danni anche irreparabili è molto facile col fai-da-te.
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  36. Si in quel senso, ma sono io che le preferisco quelle antiquate, tipo questa mia del 1928 per esempio:
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  37. Non so dirti come investmento, ma è molto bella nel disegno e considerato il formato sarebbe una soddisfazione averla in collezione. Complimenti https://www.emonnaies.fr/pierre-herme-macaron-20-euros-argent-be-france-2023-1-once-savoir-faire.html
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  38. In realtà le monete dello scorso anno sono costate 56,12 Euro (28.06 x 2). 58 Euro era il versamento minimo richiesto per aderire al Deposito Numismatico 2022. Nell'ultima fattura alla voce "Salto Attuale Conto" è indicato l'eventuale importo a credito.
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  40. Ah ecco... ma è piena dentro?
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  41. entrato ma tranne i 2€ PROOF non ho trovato le altre cose che cercavo. Dante, divisionale 10 pezzi e trittico diabolik esauriti. Vabbe penso positivo: risparmio!
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  42. D/ À PARIS LE 14 JULLET / 1790. R/ CONFÉDÉRATION / [DES] / FRANÇOIS. Descrizione del dritto: La Francia nelle vesti di una donna coronata che presta giuramento sulla Costituzione posta su un altare con l'iscrizione in due righe A LA PATRIE. Dietro l'altare, la Libertà, con in mano una bandiera sormontata da un berretto frigio; a sinistra dell'altare, Felicità seduta a sinistra, con in mano un caduceo alato e accanto la cornucopia; dietro, la folla sul Campo di Marte. Nel cielo il segno zodiacale del leone. Sulla linea del suolo la firma GATTEAUX. Descrizione del rovescio: CONFEDERAZIONE DEI FRANCESI in una corona di quercia ininterrotta. Rame: 15,7 g; diametro 34,5 mm; provenienza asta Elsen 153. Per questa medaglia Hénin ha distinto non meno di cinque modelli diversi con diametri che vanno da 32 a 41 millimetri. I dettagli dell'iconografia sono affascinanti. Il manto della Francia è gigliato; sopra la Francia, la Verità o la Fama apre il cielo che illumina la cerimonia e lascia intravedere il leone del segno zodiacale che inizia il 22 luglio. Alla cerimonia partecipa una folta popolazione: è l'École Militaire, di cui si vede la sede nel campo a sinistra. La Festa della Federazione, che commemora il primo anniversario della presa della Bastiglia, ha avuto un impatto notevole e ha segnato l'unione tra i Reali e la Nazione. La cerimonia religiosa fu condotta da Talleyrand, allora vescovo. Il 17 giugno 1789 gli "Stati Generali" diventano "Assemblea Nazionale". Il 20 giugno i deputati del Terzo Stato, oltre a 149 rappresentanti del clero e due della nobiltà, si riunirono nella Salle du Jeu de Paume, a Versailles, e giurarono di non separarsi finché non fosse stata scritta la Costituzione. È il famoso "Giuramento del Jeu de Paume". Il 9 luglio, questa assemblea è diventata la "Assemblée nationale constituante". L'assemblea, che contava 1.200 deputati, si riunì prima a Versailles e poi alle Tuileries. Dal 3 al 13 settembre ha votato la Costituzione che il Re ha accettato. A missione compiuta, essa si scioglie il 30 settembre 1791 e viene immediatamente sostituita dall'Assemblea legislativa. apollonia
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  43. Ciao a tutti, belle e rare tutte le monete postate, il tarì del 98 che ha postato @Rocco68con la P senza punto e busto e peso diverso ne vidi uno ....ma in 20 anni non ho ancora visto questo esemplare senza punti al rovescio!
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  44. Proseguo condividendo anche la Mezza piastra dello stesso anno
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  45. Bell'esemplare. Partecipo condividendo il mio in buona conservazione:
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  46. Buongiorno a tutti, condivido con voi questo esemplare di piastra Sebeto anno 1747. Che ne pensate?
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  47. Grazie Demonetis, d'ora in poi userò questo termine per indicare questo tipo di errori. Mentre nella Piastra 1816 INPANS, c'è stato un altro errore.... Quello della sostituzione del punzone della F con la P
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  48. Alcuni ritrovamenti impossibili in una ciotola, tipo questa del Ceylon per esempio. E' questo il bello della ricerca, a prescindere dalla conservazione, se si vogliono perfette o quasi si possono solo trovare in una vetrina od ordinarle... che piacere c'e'?
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  49. 11) Buono da 20 cent Expo Milano 1906...mai avrei immaginato di trovarne uno in una ciotola... (anche se ridotto malissimo)..pagato 20 cent
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