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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/13/23 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, oggi posto un sesterzio di Giulia Mamea con patina azzurra intonsa, proveniente dall'Asta Roma Numismatics. Posto la descrizione dell'asta: Julia Mamaea Æ Sestertius. Rome, AD 222-235. IVLIA MAMAEA AVGVSTA, diademed and draped bust right / VENERI FELICI, Venus standing right, holding Cupid and sceptre; S-C across fields. RIC 694; C. 62. 19.30g, 29mm, 12h. Attractive green and turquoise patina.
    8 punti
  2. Questa sezione appare un po’ sottotono… Allora, ho pensato di postare dei semplici esemplari aggiudicati e provenienti dall’asta Varesi 80 e-live 7 parte II del 6/2/2022. Asta particolare, in quanto tutti i diritti d'asta pagati dagli acquirenti sono stati devoluti alla Confraternita Canepanova dei Frati Minori che si occupa di allestire la mensa francescana per i meno abbienti. Sinceramente, pensavo che vi fosse più “battaglia”, ma tant’è! Buon divertimento. 🙂
    3 punti
  3. ci sono, ma le compra tutte dupondio 🙂
    3 punti
  4. Sì @Rocco68 é proprio lì il PUNTO, dove c'é quel rilievo... piccolo, tondo e ben visibile all'estremità del rametto. Se alcuni utenti della sezione si fidano di te, tanto da considerarti "una fonte inesauribile di chiarimenti"... sii più cauto.
    3 punti
  5. Buona domenica a tutti. Inserisco anche le mie Piastre di Francesco I Inizio con la 1825 1826 E la 1826 Reimpressa
    3 punti
  6. MB-BB direi, forse per il tipo potrebbe starci anche un qBB
    2 punti
  7. è un triente di C. Cluvius Saxula, Crawford 173/3 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G/8 in quanto la legenda è C.SAX (il link precedente prende a riferimento la moneta con legenda SAX cioè Crawford 180/3 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G198/7
    2 punti
  8. Ciao @nikita_ ecchime....non ho il millesimo 38 ma il 47...e pure questa si difende bene che dici? Non facile trovare sto spiccioletto ben messo.... Tu tieni la 38?
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, ciao @enriMO e complimenti per la tua splendida moneta... credo che non vi sia alcuna variante di rilievo e che la punteggiatura sia completa anche al R/: A punto piccolo / P punto grande / M punto medio / G punto medio... (il punto dopo la sigla "A" é più piccolo, tondo e ben visibile all'estremità del rametto). Intervengo solo per dire che, una NON corretta valutazione (variante - non variante), potrebbe alimentare la confusione che aleggia sull'argomento... per questo, dovremmo essere più cauti prima di dichiarare una "variante" in questo campo minato. Poi ci lamentiamo quando troviamo riportate sui cataloghi delle varianti inesistenti... é proprio così che si genera lo scetticismo di Genny, la sfiducia di Releo e le fazioni di chi "crede o non crede" alle varianti napoletane... é così che appare e scompare "la banda dell'esubero di metallo", ogni qual volta si discute di una variante: "doppio punto" VS esubero, "A capovolta" VS esubero, ecc. ecc. Un saluto, Lorenzo
    2 punti
  10. Grazie anche a te, ma noto con dispiacere, da parte di molti, una certa riluttanza a postare le proprie monete. Postare monete a mio avviso non vuol dire ostentare la propria collezione, anche perchè nel mio caso non c'è nulla da ostentare, la mia è una collezione decisamente mediocre rispetto a molte collezioni di amici che ho visionato dal vivo. Condividere le proprie monete a mio avviso è un gesto di altruismo nei confronti degli utenti del Forum perchè permette a tutti gli utenti di vedere monete magari fotografate con foto migliori, rispetto a quelle dell' asta, o magari è utile per aprire discussioni costruttive di vario genere sulla moneta postata. 🤷‍♂️
    2 punti
  11. Oggetto curioso! Indubbiamente realizzato dopo il 1904... Il motivo penso fosse legato proprio ai diametri delle monete che sono ascendenti, sono state usate monete fuori corso e vecchie selezionate probabilmente per il loro diametro. Gli spiccioli da 1 cent del Regno sono andati fuori corso nel 1924. Magari è stato realizzato in Toscana vista la provenienza delle monete... Un'ipotesi di utilizzo, ovviamente molto ipotetica, un sonaglio o gioco per bambini magari
    2 punti
  12. Come correttamente anticipato da @Litra68, si tratta di un bolognino. Devo però evidenziare che nel campo centrale della seconda immagine si legge distintamente URBI' e nel contorno, un po meno distintamente DE ROMA. Si tratta quindi di una emissione della zecca di Roma a nome di papa Gregorio XI; in collegamento, per confronto, le immagini di un esemplare esitato da Ranieri https://www.numismaticaranieri.it/archivioscheda/3913-roma-gregorio-xi-pierre-roger-de-beaufort-1370-1378-bolognino-romano.aspx ciao Mario
    2 punti
  13. Questa sera Lotto 381 NAC 136/2022: Venezia. Francesco Loredan, 1752-1762 Osella anno IX/1760, AR 9,70 g. FRANC LAUREDANI PRINC MUNS A IX 1760 La torre dell’Orologio in Piazza San Marco. Rv. ARTIUM STUDIORUMQ MATER ET ALTRIX Venezia, seduta di fronte, con il leone di S. Marco accovacciato sotto di lei; attorno, simboli delle arti figurative. Sotto, nel giro, G A S (Girolamo Antonio Soranzo, massaro). Paolucci II 243. Rara e difficilmente reperibile in stato di conservazione eccezionale. Fondi speculari, Fdc. L’osella raffigura la Torre detta “dell’Orologio”, in piazza San Marco a Venezia, nella quale, nel 1757 venne installato il nuovo meccanismo realizzato dal maestro Ferracini. da: https://www.cronacanumismatica.com/onosella-che-segna-leternita-di-venezia/ Uno tra i monumenti più celebri di Venezia è la Torre dell’Orologio in Piazza san Marco. Breve storia di un simbolo L’edificio risale al 1496: venne costruito in stile rinascimentale da Giampaolo e Giancarlo Rinaldi di Reggio. La facciata è ornata da un imponente quadrante che indica l’ora, i quarti di luna e l’ingresso del sole nello zodiaco. Sopra l’orologio si vede il quadro dorato della Vergine; ai suoi piedi un compasso meccanico mette in moto i tre Re Magi. Quest figure, solamente in occasione delle ricorrenze religiose dell’Epifania e dell’Ascensione, appaiono da un’apertura sulla sinistra per passare cerimoniosamente davanti alla Madonna e poi sparire dietro un’altra porticina sulla destra. Sul frontone della Torre si vedono su una piccola piattaforma due statue di bronzo, dette “i Mori”, i quali, ognuno munito di martello, battono le ore sulla campana posta tra loro. Il meccanismo, considerato un’opera d’arte, venne distrutto da un fulmine nel 1750 e riparato dieci anni dopo dall’architetto Andrea Camerala, che ricevette come compenso la bella cifra di 8.500 ducati. Un’osella per l’Orologio La Torre dell’Orologio è divenuta anche soggetto di una osella (in oro e in argento) emessa dal doge Francesco Loredan nel 1760. La moneta ricorda proprio il restauro del meccanismo che aziona i due mori a battere le ore in cima alla Torre dell’Orologio, riprodotta al rovescio con intorno la legenda, FRANC LAVREDANI PRINC MVNS A IX *1760*. Al dritto Venezia, seduta in un vano su un palchetto, ornata di corno ducale e cappa dì ermellino, pone la sinistra sul capo di un leone giacente accanto. Più a sinistra il busto di un giovane con righello e compasso, a destra scaffaletto, paletta e pennello. Sui gradini squadra e cesello. Intorno ARTIVM STVDIORVMQ[ve] MATER ET ALTRIX(“Madre e tutrice delle arti e delle scienze”). Sotto, le lettere G A S (iniziali del massaro Girolamo Antonio Soranzo). Entrambe le versioni dell’osella “dell’Orologio” che segna l’eternità della Serenissima hanno diametro di 36 millimetri: quella in oro (di grande rarità) pesa 12,90 grammi, quella in argento 9,90 circa. Due versioni di un capolavoro della numismatica italiana del XVIII secolo, che tuttavia nascondono – dietro la raffinatezza dei soggetti e la qualità della coniazione – la fase di declino imboccata dalla Repubblica di Venezia. Saluti, Domenico Bassorilievi della campana dell'Orologio - Osella coniata sotto il Doge Francesco Loredan nel 1760. https://www.archiviodellacomunicazione.it/Sicap/Stampe/232545/?WEB=MuseiVe
    1 punto
  14. Raffaele IULA, Poteri e istituzioni politiche in Italia meridionale e in Sicilia in epoca medievale, Sant'Egidio del Monte Albino (SA), D'Amato editore, 2023 ("Lo Stellato" 2, Società Salernitana di Storia Patria), ISBN: 978 88 5525 092 4 https://www.academia.edu/96490159/Raffaele_IULA_Poteri_e_istituzioni_politiche_in_Italia_meridionale_e_in_Sicilia_in_epoca_medievale_SantEgidio_del_Monte_Albino_SA_DAmato_editore_2023_Lo_Stellato_2_Società_Salernitana_di_Storia_Patria_ISBN_978_88_5525_092_4
    1 punto
  15. Prendendo spunto da una vignetta che ho allegato in un nuova discussione in Agorà dal titolo Umorismo numismatico Mi domandavo quanti di Noi/Voi effettivamente quando trovano una moneta che desiderano da tanto tempo (ma anche da meno) su un sito si mettono subito in contatto con il professionista, indipendente dall'orario e dal giorno (festivo) ? Naturalmente si parla di email, perché al telefono purtroppo non rispondono, strano vero ? Io devo ammettere di sì, per paura che poi se aspetto qualcuno mi soffia via la moneta. E dunque quando vedo qualcosa che mi interessa e devo contattare il venditore lo faccio indipendentemente dal giorno o dall'orario. Anche perché il venditore non è detto che la leggerà immediatamente e magari solo quando rientrerà al lavoro. L'ultima volta che mi è capitato è stato nel pomeriggio del 1 Gennaio 2023. Infatti un po' annoiato avevo deciso di fare una visita ad un sito in cui non passavo da più di un anno e poi ho visto due monete ... Non mi sono fatto scrupoli e gli ho inviato una mail. Dopo un'ora mi ricontatta e ci mettiamo d'accordo. Qualche storia simile simile o da condividere ?
    1 punto
  16. Ciao, oggi condivido un denario in mio possesso da parecchi mesi dell'imperatore Alessandro Severo (222-235 d. C.) molto comune recante sul rovescio la personificazione della dea della Salute (Salus) coniato a Roma nel 222 d. C. (spero 🙂). Altro imperatore del quale sono giunte fino a noi un grandissimo quantitativo di monete. La Salus era la divinità che doveva tenere le malattie lontano dai romani e quindi farli godere sempre di ottima Salute . Quando invece si era colpiti da qualche patologia, affinché si guarisse quando prima o si convivesse con essa nel miglior modo possibile, si rivolgevano al dio Esculapio. Sulla mia moneta è rappresentata seduta con la classica patera nella mano destra, l'immancabile serpente sempre raffigurato con tale divinità ed altare sacrificale. Da esame diretto risulta coniato, abbastanza centrato ed ha circolato svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,50 mm 2,78 g RIC 14 Altri esemplari di denari già postati in passato. Per archiviare questo imperatore devo affiancare a questi un sesterzio.
    1 punto
  17. Buongiorno a tutti, spero innanzitutto di essere nella sezione giusta (primo messaggio…). Volevo chiedere a voi esperti un parere su questa moneta da 2 euro con evidente errore di conio mai circolato. È comune? Può avere un interesse collezionistico? Grazie a chi vorrà dare il suo parere.
    1 punto
  18. Ciao a tutti oggi vi posto un denario di Antonino Pio di Consacrazione, provenienza Asta iNumis. Vi sposto la descrizione dell'asta. Divin Antonin, denier, Rome, 161 (consécration de Marc Aurèle) A/DIVVS ANTONINVS. Buste, tête nue, à droite, avec pan de draperie sur l'épaule gauche. R/CONSECRATIO. Bûcher funéraire surmonté d'un quadrige vu de face. Argent, 17,5 mm, 3,29 g, 5 h. C.164, RIC.438, BMC.61
    1 punto
  19. Grazie @VALTERI per aver menzionato questa moneta, che offre alcuni spunti di riflessione. Si tratta infatti della moneta censita al n. 532 del famoso Randazzo hoard, ritrovato nel 1980 in Sicilia e ricostruito magistralmente dalla Arnold Biucchi. Questo esemplare era già stato già venduto in asta diverse volte dal 1981 (Bowers & Ruddy, Leu, Genevensis, Nomos). Dal punto di vista numismatico è un tetradramma interessante - artisticamente ad alcuni può non piacere - perché si tratta di una tipologia con il simbolo del “ketos” attribuita al post Demareteion, e quindi al periodo appena dopo la caduta dei Dinomenidi nel 466, quando a Siracusa si restaurava la democrazia. Coerentemente, è una delle ultime monete del ripostiglio, la cui chiusura è attribuita al 450 a. C., e l’elevata conservazione lo dimostra. Una riflessione a margine. Quanto sia opportuno per un collezionista EU (e italiano in particolare) acquistare una moneta ex ripostiglio del 1980 è un altro paio di maniche, e non escludo che questo aspetto possa aver contribuito alla disattenzione di Kuenker nel non rappresentare la prima provenienza della moneta…
    1 punto
  20. Ai nomi di Cassio Longino e di M. Servillivs, un esemplare di aureo descritto RR , attribuito a zecca nella Asia Minore . Sarà il 17 Marzo in vendita Kunker 383 al n. 2057 .
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  21. Buonasera lo so che è quasi impossibile ma ci provo. Materiale rame, misura 20 mm, peso 1,58 grammi. Chi riesce a carpire qualche particolare ? Grazie
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  22. Buona sera a tutti, porto alla vostra attenzione questa moneta, una lira veneta del 1800 con peso calante, cosa ne pensate ?
    1 punto
  23. non si vedono più queste monete intonse nelle aste o sono io che non le vedo?
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  24. 1 punto
  25. In alternativa propongo il più probabile soldo di Modena per Francesco III d'Este. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/2 Mario
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  26. A mio modesto parere qualche decina di Euro.
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  27. https://pl.ucoin.net/coin/luxembourg-1-8-sol-1775/?tid=88614 1/8 di sola...lussemburgo? I ponderali non corrispondono a perfezione ma dipende se li hai ricavati con accuratezza e un pò di calo di perso ci può stare viste le condizioni
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  28. 1 punto
  29. Capisco, ma invito sempre a divulgare la propria conoscenza. Magari, per caso, un ''non interessato'' ti legge e diventa un ''interessato''. Arka Diligite iustitiam
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  30. BOLAFFI, AUCTION 37, LOT 613 - La moneta di @enriMO
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  31. Aggiungo questa rarissima Pubblica del 1779, che a giudicare dell'usura sui rilievi, ha circolato.
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  32. Tarì 1795 con i rami grossi. E numero maggiore di foglie nella corona d'alloro .
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  33. Grazie Rocco, sei una fonte inesauribile di chiarimenti sulle nostre bellissime napoletane
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  34. Foto che non consentono assolutamente di dare un giudizio La luce così sparata fa "sparire" i fondi e non si capisce se ci sono segnetti Moneta da vedere assolutamente in mano, ma prima fatti fare delle belle foto e se possibile un video per capire se vale la pena fare il viaggio
    1 punto
  35. Il bisso è una fibra tessile di origine animale, una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti da una specie di molluschi bivalvi marini (Pinna nobilis) endemica del Mediterraneo e volgarmente nota come nacchera o penna, la cui lavorazione è stata sviluppata esclusivamente nell'area mediterranea. Con lo stesso nome si indicano anche gli analoghi filamenti emessi da altre specie di molluschi bivalvi per potersi attaccare agli scogli, come ad esempio quelli del genere Mytilus. Il bisso di essi non è sfruttabile per ottenere l'omonima stoffa pregiata. Dal bisso si ricavavano pregiatissimi e costosi tessuti con i quali probabilmente già nell'antichità si confezionavano tessuti e vesti ostentati come veri e propri status symbol dai personaggi più influenti delle società babilonese, assira, fenicia, ebraica, greca e infine romana. Il più antico manufatto in seta marina rinvenuto archeologicamente risale effettivamente solo al IV secolo: le fibre, riconosciute in sezione al microscopio elettronico come bisso di Pinna nobilis, vennero alla luce nel 1912 in una tomba femminile ad Aquincum (oggi Budapest), per essere poi distrutte da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. L'oggetto più antico realizzato in bisso marino oggi disponibile è una cuffia lavorata a maglia rinvenuta nel 1978 in una campagna di scavi archeologici presso la basilica di Saint Denis a Parigi: la datazione stratigrafica la pone nel XIV secolo. I pescatori inoltre ritenevano che il bisso avesse proprietà terapeutiche per le sue supposte proprietà emostatiche, usato quindi per la medicazione delle ferite che i pescatori frequentemente si procuravano con gli arnesi da pesca. Fino alla metà del Novecento il bisso veniva ancora raccolto e lavorato in Puglia, nel territorio di Taranto con il nome di "lana-penna". In Sardegna, nell'area di Cussorgia, tra Calasetta e Sant'Antioco, la morbida fibra dal colore bruno-dorato viene ancora filata, tessuta e utilizzata per realizzare preziosissimi ricami. Sempre a Sant'Antioco permangono in attività alcune persone in grado di tessere il bisso. La Pinna nobilis, bivalve di grosse misure che può arrivare a un metro di lunghezza, è considerata a rischio estinzione a causa della pesca indiscriminata, dell'inquinamento e della diminuzione delle aree dove crescere. La specie è sottoposta a regime di protezione e tutela in conformità a Atti Ufficiali quali la Convenzione di Barcellona (1995), ratificata dal Governo Italiano con la legge n° 175 del 25/05/1999, e la Direttiva Habitat della Comunità europea (43/92). Sulla base di questi atti ufficiali è proibita la raccolta, l'uccisione, la detenzione, la commercializzazione e persino l'esposizione ai fini commerciali della specie. La produzione di vero bisso è quindi praticamente inesistente. Al giorno d'oggi il termine "bisso" indica tessuti pregiati, molto leggeri e trasparenti, ad armatura tela, in cotone o lino, adatti al ricamo. Il crescente interesse di archeologi e filologi suscitato negli anni 2000 da fibre, tessuti e più in generale problematiche connesse all'industria tessile antica hanno avuto come conseguenza il fiorire di numerosi studi. Recentemente alcuni di questi hanno discusso la possibile identificazione già a partire dall'età del ferro della seta marina con la fibra identificata durante tutto il I millennio a.C. dal termine bisso. https://it.wikipedia.org/wiki/Bisso
    1 punto
  36. Sono nuovo del gruppo ed è affascinante leggere i commenti di persone che ne sanno molto più di me.
    1 punto
  37. Dalla foto si vede che la moneta è in conservazione molto alta... Tuttavia la foto lascia diversi interrogativi aperti che, visto l'entità della spesa, andrebbero valutati direttamente (integrità del bordo, quel segno che si vede nel campo sotto la mano dell'Italia...) Dare quindi un parere per queste monete avendo solo una base fotografica (dove più del 70% del metallo risulta “bruciato”) non è la cosa più saggia da fare. Se sei interessato ad acquistarla ti consiglio caldamente di andare a vederla direttamente, esaminandola con molta molta calma, senza farti influenzare dal parere del commerciante.
    1 punto
  38. Un esemplare di triemiobolo da Delfi Di Focide, con teste di caprone e delfini sia al diritto che al rovescio . Sul mercato da circa 100 anni, sarà il 16 Marzo in vendita Kunker 382 al n, 108 .
    1 punto
  39. Un attraente esemplare di obolo al nome di Kotis I re in Tracia, con al diritto testa barbata ed al rovescio tazza a 2 anse ed iniziali del nome . Sarà il 19 Febbraio in vendita Savoca 156 al n. 40 .
    1 punto
  40. ed allora siamo in due... poi qui altre foto "trovate per caso" in rete, su di "un noto sito" di vendita, del dic. 2022 - comparate a quelle del post #1 Mi sa che questo conio prolifera e dilaga jep! Servus, Njk
    1 punto
  41. Il Rinaldi, nel Fondo numismatico della Socità Napoletana di Storia Patria, così lo descrive: "Campo monetale delimitato da cornice ornata da fregio", vol. III, p. 238.
    1 punto
  42. Il tuo messaggio è di grande spessore e soprattutto gratificante. Gli anziani (ma non solo) del Forum spendono tempo nel rispondere ai quesiti degli Utenti e mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze, nei limiti che ognuno di noi possiede. Ti assicuro che spesso capita di non ricevere in cambio neanche un grazie. Piuttosto credo di essere caduto nel banale nella mia ultima affermazione nel precedente messaggio. Talvolta rimango stupito di me stesso. Purtroppo le mie monetazioni preferite non hanno grande seguito e mi chiedo a cosa serva divulgare se poi a nessun interessano. Ma è una questione tutta mia, dai. Grazie di nuovo e cordiali saluti. Per qualsiasi motivo non esitare a contattarci A.S.
    1 punto
  43. Ciao , grazie per il documentato tentativo interpretativo. Per quanto riguarda la mia moneta, ho cercato di vederla con lente 10x da orafo ed effettivamente non mi sembra di vedere traccia dell'armetta. Circa il tuo ringraziamento per aver condiviso , sono io a ringraziare te e questo meraviglioso gruppo di appassionati (più o meno esperti che siano) che è lamoneta.it . Sto cercando di fotografare e classificare una notevole mole di materiale accumulato (senza alcun criterio razionale...tutto ciò che era vecchio, strano, etc. veniva messo da parte) in decenni dalla mia famiglia, a partire dagli anni 20 del secolo scorso ed ogni tanto mi imbatto in monete che ho difficoltà ad individuare e senza l'aiuto del forum sarebbe davvero impresa ardua. La storia non è cosa morta, al contrario di quanto pensano in molti...credo sia la cosa più viva che ci sia, semplicemente i suoi tempi sono diversi dai nostri tempi. La conservazione (per le monete io mi limito soprattutto a quella fotografica, tranne alcune tipologie che trattengo per me per gusto estetico e/o interesse storico) e condivisione dei documenti storici consente di poterli interpretare e di mettere a confronto le varie interpretazioni , di smentire alcune teorie e dare conferma ad altre. La storia , senza documenti, sarebbe narrativa. “Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.” GEORGE ORWEL Ad maiora!
    1 punto
  44. Salve a tutti, alcuni optano per il passo della Novena in virtù del presunto scontro avvenuto presso il Ticino, Vigevano, si dice, facilmente raggiungibile dal passo predetto. Lo escludo nel modo più assoluto: Annibale aveva con sè 37 elefanti, non 37 ghepardi e aveva una certa fretta per motivi che non sto qui a precisare. La battaglia del Ticino dovrebbe chiamarsi la battaglia dell'Agogna, tra Lomello, Ferrera e Ottobiano, dove un tempo c'erano i tumuli, poi abbattuti per far posto alle risaie (lo conferma l'archeologia ma anche testi antichi). Escludendo il Monginevro, il Moncenisio e il Piccolo S Bernardo, quest'ultimo percorso da Asdrubale 10 anni dopo con i 10 elefanti, due restano i passi più attendibili: Il Col Savine Coche (200 metri ca. a ovest del Col Clapier e, quindi, il sentiero 806 interessato da antichissime frane, cioè il Rocher Penibles e la curva a est per il "Vallone del Tiraculo", e non il sentiero 805 percorso dai valdesi; oppure il Colle delle Traversette più a sud, pure interessato da più frane e, a differenze del Savine Coche, interessato da stretti passaggi e precipizi da capogiro. La via artificiale fatta costruire da Annibale in 3 gg per far passare gli elefanti, ovvio, non esiste più, in quanto il pietrisco come basamento del passaggio è precipitato per gli agenti atmosferici nati in tutti questi secoli, magari con l'aggiunta di qualche terremoto, ma la foto scattata dal professor William Mahaney misurante 1 metro massimo di lunghezza, a ridosso del Colle, sarebbe l'effettivo passaggio che ha incusso paura ai soldati cartaginesi nel superarlo: il precipizio al lato dx fa immaginare una morte sicura, figuriamoci con la neve fresca su quella ghiacciata dell'anno prima. Il colle delle Traversette per me è il primo indiziato e neanche i consoli romani ci avrebbero scommesso. Annibale è stato depistato dalle false guide galliche essendo il suo obiettivo, dopo aver superato Gap, quello di percorrere la strada che poi sarebbe stata chiamata la via Domitia, cioè quella che devia a nord all'altezza di Mont Dauphin, per poi superare L'Argenterie La Bassee, St Martin Queyrieres, Briancon e il Monginevro. Il depistamento ha invece condotto Annibale per il Queyras, cioè per Chateaux Queyras, poi, al primo bivio, dritto per Aiguille. Annibale non ci ha impiegato molto a capire di essere stato vittima di un depistamento, sapendo ben riconoscere le pietre di direzione del sentiero, quelle emiliane secondo Totò)....Poi il secondo bivio: invece di svoltare a dx per Molines e quindi per il col dell'Agnello, il suo istinto l'ha fatto andare dritto per Abries. Eccoci al terzo bivio: l'istinto non lo ha fatto allontanare dal fiume Guil, incontrato già sotto mont Dauphin, e quindi ha svolto a dx invece di andare dritto per il sentiero più stretto del torrente Bouchet (quello che porta al Col Maleure), ed ha sostato a "La Monta" dopo aver superato Ristolas: il pianoro è vasto e bello al punto da invitare a una sosta per riposare e rifocillarsi. Dopo aver superato Echalps, ultima località degna di una denominazione toponomastica, allora inesistente, il percorso si restringe a vista d'occhio: la vista del torrente de la Faito sulla sx, molto più avanti, sviluppa l'istinto di percorrerlo fino alla cima: il percorso è segnato dalla sigla GDV sulla mappa con un bivio che si affaccia prima del Buco del Viso. La deviazione a dx porta al colle (2947 m) con a dx le rocce Fourion (3153 m). La discesa solo a vederla incute timore per i motivi esposti sopra: si svolta a sx e si scende un poco zig-zagando fino a incrociare e superare l'uscita del tunnel "Buco del viso" del versante italiano, poi il percorso devia a est con il Monte Granero ben in vista (3170 m). Si percorre una lunga curva fino a incontrarne un'altra più a gomito: quella interessata dalle due frane descritte da Polibio e Livio. Spettacolo, molte cose coincidono e quante belle pietre rotolanti che si sono staccate dalla parete. Subito dopo c'è un'altra curva a sx, una rientranza, che porta fino al bivio con a sx il sentiero V20, la modern route, e il percorso che va diritto, quello percorso da Annibale. Attenzione, c'è subito un altro bivio ancora: non svoltate a dx, per la modern route, ma proseguite dritto, sotto il costone (tutti i percorsi, in epoca pre-romana, seguivano le pareti rocciose): vi ritroverete al Pian de Re, dove il professor Mahaney ha condotto le sue ricerche. Ah, dimenticavo: il comune di Ostana è stato interessato dal ritrovamento di una zanna di elefante alcuni anni fa in occasione di lavori di scavo. E' conservata con una reliquia per volere del sindaco di allora. Saluti! Alessandro Ferrante (Alecs Ferrante on fb)
    1 punto
  45. Nel caso del Nobel in questione, il figlio ha venduto una medaglia/premio ricevuta personalmente dal papà. Un oggetto che più personale (e privato) di così, penso non possa essere concepito. Lo stato lo ha vincolato. Potete raccontarmi delle vostre idee idealiste quanto volete e per tutto il tempo che volete, per me é una situazione paragonabile SOLO ai peggiori regimi sovietici o nazisti esistiti.
    1 punto
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