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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/14/23 in tutte le aree

  1. Dal convegno di Salerno questo bel 6 ducati di Carlo
    5 punti
  2. Ciao Collega ex Curatore di Sezione! Come ben sai se nella stesura di un lavoro come il Corpus si commette un errore di catalogazione , nei successivi approfondimenti si preferisce aggiungere nuovo materiale e ricopiare il vecchio già riportato. Personalmente in 27 anni di ricerche sulle varianti Napoletane non ho mai potuto osservare nessun esemplare di Piastra 1802 con HIER . REX Se Pietro Magliocca non lo ha riportato nel suo Manuale, stai certo che non esiste , ha speso tempo e soldi per richiedere immagini di varianti riportate da sempre sul CNI e di cui gli altri autori hanno sempre fatto copia/incolla senza accertarne l'effettiva esistenza. Grazie al suo lavoro di ricerca molte varianti da sempre riportate sono state eliminate . Poi con la monetazione Napoletana tutto può accadere, chissà ne salti fuori un esemplare ! 🙂 Ciao Il tipo con HIE . REX
    4 punti
  3. Buona sera, ultima moneta della serata. Posto questa moneta del regno di napoli , piastra del 1787 . Suppongo sia un falso d'epoca , considerando gli evidenti segni d'usura. Moneta probabilmente rame , ha dei fori quindi doveva essere stata utilizzata come collana.. Qualcuno ha qualche idea? Diametro 41 mm e peso 21,25 g
    3 punti
  4. A Brescia c'è un luogo meraviglioso: il complesso di Santa Giulia dove ebbi la fortuna di scavare per un breve periodo molti anni fa. Sperando di fare cosa gradita agli amici appassionati di archeologia del Nord Italia (ma non solo) voglio farvi sapere che proprio qui apre la nuova sezione dell’età romana al Museo di Santa Giulia, ultima tappa del grande piano di rilancio, o meglio di lancio, del grande patrimonio archeologico del complesso di musei bresciani, che tra Capitolium, edifici altomedievali e successive trasformazioni rappresenta un eccezionale esempio di archeologia urbana. In particolare saranno esposti i reperti frutto delle ricerche più recenti, utili ad allargare la comprensione della storia antica di una delle città romane più importanti dell’Italia settentrionale. L’idea, spiegano dal Museo di Santa Giulia, è quella di chiudere quindi il cerchio “quando si decise di restaurare la statua della Vittoria Alata e di collocarla – con un nuovo importante allestimento a cura dell’architetto Juan Navarro Baldeweg – all’interno del tempio capitolino, restituendo così all’opera una nuova iconicità nel luogo del suo ritrovamento. Un’azione di importanza strategica, che ha determinato l’esigenza di definire un nuovo allestimento per la sezione dell’età romana, di cui la statua costituiva il baricentro. Grazie a approfondimenti scientifici degli specialisti dell’area collezioni di Brescia Musei, supportata dal Comitato Scientifico della Fondazione, oggi si presenta quindi il completamento, da un punto di vista concettuale ed espositivo, della musealizzazione anche dell’area del Capitolium, nella quale sono stati rinvenuti importanti reperti ora parte della nuova sezione dell’età romana, e il ricongiungimento concettuale del patrimonio della Brescia romana in un unico dominio museale”. L’età romana oltre la Vittoria Alata Il progetto, promosso da Fondazione Brescia Musei, Comune di Brescia, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, con il supporto di Regione Lombardia, Fondazione CAB e Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Lions Brescia Vittoria Alata e la sponsorizzazione tecnica di Agliardi e a2a, propone ai visitatori un’immagine della città antica aggiornata sulla base dei più recenti studi e, soprattutto, dei risultati emersi da indagini archeologiche urbane. Particolarmente suggestiva è la statua, scrivono dal museo, “che ritrae una figura femminile caratterizzata da un’acconciatura a toupet frontale formato da riccioli a chiocciola con foro centrale, tipica delle donne della dinastia dei Flavi a cui la città di Brescia voleva confermare la sua benevolenza, ben nota a partire dal supporto che la città garantì a Vespasiano nella lotta per la conquista dell’impero durante la guerra civile che si aprì nel 69 d.C. con la morte di Nerone”. “L’altro deposito, pressoché inedito e mai mostrato nella sua interezza, valorizzato dal nuovo allestimento, include una considerevole quantità di oggetti votivi offerti nelle aule del tempio dai fedeli nel corso della vita di questo luogo di culto; tra questi, rari vetri incisi, come la bottiglia con la riproduzione di vedute di città dell’area flegrea, gioielli, oggetti rituali, tra cui il prezioso coltello con manico in corno di capriolo, lucerne semplici e figurate, anfore, grandi piatti per le offerte rituali, ceramiche decorate a stampo, e molto altro ancora”. Tra altri reperti di particolare valore e interesse, si segnala il pettorale da cavallo in bronzo (balteo), esemplare unico in tutto l’impero, appartenente probabilmente a una statua equestre esposta in uno degli spazi pubblici dell’antica Brixia, sulla cui superficie sono state applicate numerose figure in bronzo che riproducono soldati Romani, con elmo e corazza, e barbari, con capelli lunghi, calzoni e corta mantella, impegnati in un accesso combattimento e al centro si staglia la figura dell’imperatore a cavallo che irrompe tra i soldati. Brescia, Museo di Santa Giulia, pettorale bronzeo Romano con scene di battaglie contro i barbari, I-II sec. d.C. (fotostudio Rapuzzi)
    3 punti
  5. Sono d'accordo con te un conto è una moneta semplicemente rovinata da un perditempo col martello un conto è un oggetto, d'epoca, costituito da una moneta. Capisco piange il cuore a tutti noi vedere una moneta rifunzionalizzata, specialmente se rara, ma questo è sempre stato un uso delle monete da che esistono le monete praticamente! La moneta è fatta per circolare teoricamente ma nei gioielli e negli oggetti le monete hanno sempre trovato posto per i più vari motivi dall'ostentazione alla semplice economia di risparmio. Questo a volte permette persino di datare un oggetto, come in questo caso e ci dice qualcosa in più della sua storia (è probabilmente nato in Toscana).
    3 punti
  6. Quindi sareste capitati nelle grinfie di un commerciante molto insistente ?
    2 punti
  7. Ci avevo pensato anch'io,anche se manca il manico...
    2 punti
  8. Concordo con quanti vogliono riportare questa ed altre discussione sulle nostre sorprendenti napoletane su toni più coerenti con l'ambiente in cui siamo; ovvero tra amici che condividono una bella passione. Io qui imparo molto e a volte commento, se ne sono in grado e se ne ho motivo. Ignoravo, anche alla luce della letteratura in mio possesso sulla fattispecie (MIR, Magliocca in primis ma anche articoli separati) tutte le varianti della tipologia in oggetto che ne sono emerse. Sappiamo che l'estro e l'artigianalità della zecca di Napoli e dei suoi addetti generavano mille tipologie di coni o modifiche di uno stesso che a loro volta producevano varietà/varianti, poi se una volta era un esubero di metallo, un'altra una piccola rottura di conio che portava a all'emergere una virgola o un puntino degno o meno di nota, se ne può sempre parlare, pacatamente...
    2 punti
  9. Il tesoro romano di Como. https://www.archaeoreporter.com/2022/05/21/tesoro-romano-di-como-mille-solidi-doro-che-gettano-luce-sulla-fine-dellimpero-lo-speciale-e-tutti-i-video/ Tesoro è il termine più diretto senza tanti giri di parole, senza usare il termine tesoretto che spesso si utilizza in archeologia, per designare monete o preziosi sepolti in periodi incerti, per farli sfuggire a razzie, tenerli al sicuro mentre eserciti stranieri scendono dalle vallate e invadono un territorio, come accadeva nell’Italia del V secolo d.C. Il termine tesoro è usato spesso a sproposito, per “fare titolo”, ma in questo caso è più che appropriato. La mattina del 5 settembre 2018 si sta scavando nell’area dell’ex Teatro Cressoni di Como, in via Diaz, la classica trasformazione edilizia di un edificio che, già di per sé, rappresenta una sorta di archeologia della fine dello spettacolo in Italia. Prima teatro, poi trasformato in cinema, raggruppando entrambe le crisi, quella del palcoscenico, e quella del grande schermo. Una specie di sintesi di epoche che se ne vanno, sacrificate dai cambiamenti dei modi di vita. Come i teatri antichi, o gli anfiteatri, se ci pensiamo. Insomma, l’indagine archeologica, che noi definiremmo preventiva per semplicità, ma che tecnicamente-burocraticamente non sarebbe “preventiva”, è svolta dai professionisti della Sap sotto l’occhio vigile della soprintendenza. Il lavoro di sta concludendo, il terreno è fradicio per via della falda, i rilievi di ambienti tardo-antichi sono stati fatti, anche se non si capisce molto bene la funzione, data l’area tutto sommata limitata d’indagine. È a quel punto che la benna dell’escavatore urta qualcosa. Ci segniamo una sigla, US (ossia unità stratigrafica) 118A, che riempiva appunto il vano A. Volendo definirne la tipologia sarebbe una sorta di dark layer, ci dicono, ossia quegli strati, appunto scuri di humus, che sono tipici dell’archeologia urbana delle realtà tardo antiche o alto medievali, quando, per farla breve, nel tessuto cittadino si aprivano anche orti e coltivazioni varie. La US 118 A unisce invece tante cose. Da un lato l’archeologia come la si immagina da non-archeologi. Ossia il ritrovamento sorprendente che richiama l’attenzione di tutti. Dall’altro quella che fa tanto piacere ai media, che finalmente possono usare il titolo “Scoperto un tesoro” senza cadere nella frase fatta vuota di significato. Poi c’è il lato degli archeologi-archeologi, che al di là del tesoro di tipo “classico”, quello con il rinvenimento prezioso, iniziano a mettere in moto tutte le loro connessioni professionali: lo studio dell’economia del periodo, la rilevanza numismatica, la correlazione politico-militare-territoriale, le analisi di laboratorio, i collegamenti con le fonti scritte, i confronti materiali dei reperti, l’analisi delle novità e delle ricorrenze. Insomma, quella benna, cosa colpisce? Un contenitore in pietra ollare, che le analisi ci riveleranno poi provenire dalla Val Malenco. Un curioso oggetto tronco-conico, con coperchio, simile a un grande bricco, o a un boccale di birra bavarese. Usato in cucina, come ci suggeriscono i chiari segni di utilizzo sul fuoco. L’escavatore aveva agito con prudenza sotto l’occhio di ben tre archeologi, ma l’oggetto era arrivato a sorpresa, non visto, con una leggera, quasi provvidenziale, rottura. Dentro, lo scintillio inconfondibile dell’oro, tanto oro. Sono monete. Non buttate alla rinfusa, ma ordinatissime. Appare subito che si tratta di solidi di tardo periodo imperiale. Stiamo parlando della moneta più “sicura” per questi incerti secoli di trasformazione. Tanto sicura che, nei secoli successivi, ci si riferirà al solido come la moneta per eccellenza, facendo derivare il termine soldo proprio da quelle monete d’oro, dal peso di 1/72 di libbra, ossia poco più di 4,5 grammi l’una. Un conio che valeva veramente “tanto oro quanto pesa”, perché parliamo di un elevatissimo grado di purezza. Orgogliosamente dichiarato, su ogni solido, dalla sigla OB, ossia (aurum) obryziacum, che significa oro puro, o “depurato”. La olla viene presa in carico dalla soprintendenza, e sottoposta a quello che si definisce come microscavo in laboratorio, curato da Grazia Facchinetti, funzionaria archeologa della soprintendenza ed esperta numismatica . Praticamente un’indagine stratigrafica del contenuto del recipiente in pietra ollare. Da cui si capisce che le monete erano disposte in pile ordinate, probabilmente racchiuse da stoffa, come ora appare con i blister plastici o i più classici “cartocci” che raccolgono le monete per i commercianti che si trovano in banca. Subito balza all’occhio il numero dei solidi: esattamente mille, non uno di più, non uno di meno. Si trattava quindi di un patrimonio in mano a un’amministrazione, a un contabile, probabilmente di provenienza pubblica. La gran parte delle monete sono battute dalla zecca di Mediolanum (639 esemplari). La città era stata capitale imperiale, e la zecca funzionava ancora quando fu composto questo tesoro, con monete coniate tra il 395 e il 472 d.c. Ben 744, comunque, sono coniate dopo il 455, quindi stiamo letteralmente parlando degli ultimi bagliori, e non solo monetari, dell’impero romano d’Occidente. L’ultima moneta coniata presente nel tesoro di Como, infatti, è di solo quattro anni precedente alla data canonica della fine dell’età antica, con la deposizione dell’imperatore Romolo Augustolo del 476 d.C. BAGLIORI DI FINE IMPERO Gli imperatori rappresentati sono otto, assieme a quattro Auguste. Solo 96 solidi su 1000 sono battuti da atelier della parte orientale dell’impero. Tutte le monete sono state restaurate con le risorse della soprintendenza con un paziente lavoro. Ma non basta, perché il tesoro romano di Como, oltre ai solidi tardo imperiali, è composto anche da gioielli d’oro e di materiale di lavorazione per l’attività orafa. In particolare si tratta di tre anelli, probabilmente maschili (un diametro, ad esempio, è di 27,7 mm), con tracce d’uso. Nel castone, in due casi, uno smeraldo (identificazione probabile in attesa di indagine petrografica) e un bellissimo granato cabochon (ossia privo di sfaccettature). L’altro è un pregevole manufatto completamente in oro “a cestello”. C’erano poi tre orecchini, una coppia e uno isolato, forse un pendaglio, evidentemente in corso di lavorazione e non finiti. A testimoniare il lavoro dell’atelier di un gioielliere, una porzione di lingotto spezzato (circa 23 grammi), una barretta, una goccia d’oro e dei sottili fili aurei, a convalidare la tesi che tutto l’oro disponibile fosse stato con cura radunato prima di essere nascosto nel recipiente in pietra ollare. Non è escluso che, nel caso fosse oro dell’amministrazione imperiale, anche i gioielli fossero destinati ad essere fusi per la coniazione nella zecca di Mediolanum, che s’ipotizza identificabile in un edificio dalle poderose murature, oltre 6 metri di spessore, identificato in piazza Mentana nel capoluogo lombardo. IL VERO VALORE DEL TESORO DI COMO Chi poteva essere il proprietario di una somma così ingente poco prima della caduta dell’impero ? L’identikit viene proposto dalla stessa Facchinetti, ben conscia che si tratti di ipotesi difficilmente verificabile, allo stato attuale degli studi. Un privato di rango senatorio o una cassa pubblica, in questo caso probabilmente milanese? Queste sono le possibilità, assieme a una terza, per nulla improbabile: quella di un furto, o un ammanco truffaldino. Una sola cosa è sicura: il fatto che chiunque le avesse nascoste, non le andò mai riprendere, e di certo per una ragione molto grave. Una ragione che, se anche riuscì a trasmettere questo segreto a qualcuno di sua fiducia, impedì a chiunque di ritornarne in possesso. Quanto vale questo tesoro? Stiamo parlando di circa cinque chili d’oro, e di un immenso valore numismatico, che lo Stato ha quantificato, secondo parametri ben definiti, quattro milioni di euro. Come spesso accade in questi casi eccezionali, quando ci sono ricompense di legge per i proprietari privati dell’area, si finisce in contenzioso. Ma non ci interessano né le cifre, né i risvolti da aula di giustizia. Il vero valore del tesoro è quello offerto da un incredibile spaccato di fine impero, dove s’intravvedono l’amministrazione imperiale, la catena tecnologica del lavoro delle zecche, la complessa simbologia del potere racchiuso dalle immagini delle monete, la continua trasformazione delle élite e dei sovrani, spesso al vertice per pochi mesi, nel vorticoso V secolo. Il bagliore dell’oro, in questo caso, è un faro che getta un cono di luce molto profondo ben oltre le fonti scritte.
    2 punti
  10. Varesi è un professionista numismatico di indubbia esperienza e professionalità, nato e cresciuto nella Numismatica. PS: quel cartellino con foto e descrizione è una perizia senza sigilli.
    2 punti
  11. chissà forse non è un cuneo magari il punsone di un altra lettera? lla C che sembra incompleta e sopra l'anellino che dovrebbe precederla, certo che ormai si cercano stranezze in ogni angolo di ogni moneta ......ciao Miro
    2 punti
  12. Tra le tantissime varianti del grosso di Giovanni Sforza, non è segnalata la presenza di un cuneo all'interno della lettera C. Curiosità? Variante?
    2 punti
  13. Attenzione, perché il giocattolo si rompe! Già in troppi sono fuggiti da questo forum, almeno così mi sembra tornando indietro nel tempo. Quando abbandonano firme “storiche”, si spengono luci di riferimento importanti e il forum diventa sempre più asfittico. Per questo torno a ripetere che non bisogna ingigantire delle situazioni che si presentano frequentemente in un qualsiasi forum e che bisogna cercare di capirsi, facendo ricorso al buon senso. Saluti.
    2 punti
  14. Cristiano, non possiamo incolpare il punto o i due punti se nascono delle frizioni. Nessuno mette e può mettere in discussione la profonda conoscenza della numismatica in tutte le sue sfaccettature da parte di Cristiano, Rocco, Lorenzo, Genny e tutti gli altri che scrivono e si impegnano nello scrivere, approfondire, ricercare, illustrare, chiarire o consigliare. Io fatico a tenere il passo, perché non sono più un giovincello e sono entrato in questo mondo da poco tempo. Fatico con l’informatica e fatico nella lettura delle monete, nel ricordare quanto magari ho approfondito pochi giorni prima. Ma voi non avete questi problemi e, ripeto, siete perfettamente a vostro agio nel mondo della numismatica. Siete tutti bravissimi e nessuno mette in dubbio questo. È sottinteso. Non è in discussione. Ma bisogna anche tenere presente che un forum è un forum: delle incomprensioni sono sempre dietro l’angolo, quando si parla sia di monete, sia di arte, sia di borsa ed economia, sia di qualsiasi altro argomento. Fa parte del gioco ed è inevitabile. È del tutto inevitabile. Anzi, sono del parere che nel nostro forum non si raggiungono neanche lontanamente situazioni-limite che mi è capitato di riscontrare in altri forum. Tu pensi che io sia stato felice di avere appena appena un paio di riscontri sulla discussione messa in campo qualche giorno fa, dopo essermi impegnato a ricercare il materiale, a cercare per ore dei riferimenti su testi o su internet, a riflettere su come meglio illustrare la mia posizione? Ci sono rimasto male, molto male. Ma capisco che questo fa parte del gioco, che non ho nulla da protestare. Capisco che devo andare avanti per la mia strada, un po’ ammaccato, ma devo andare avanti. L’ importante è non trascendere, non offendere, non scendere sul piano personale. Nella correttezza, nel rispetto degli altri, su un forum ognuno è libero di esprimere la propria opinione, quale che essa sia, giusta o sbagliata. L’ interlocutore avrà poi modo di puntualizzare, precisare o chiedere spiegazioni. Nel rispetto reciproco. Sempre nel rispetto reciproco. Quindi, esorto tutti a tornare calmi, a non portare a delle estreme conseguenze situazioni che siamo perfettamente nelle condizioni di poter controllare e che sono immaginabili sussistere all’ interno di qualsiasi forum. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  15. Amico, mi permetto, non te la prendere troppo, e continua a scrivere, che i tuoi interventi sono sempre educati e interessanti...la dico sintetica "qua alcuni prendono i puntini come qualcosa di troppo serio" e concedetemi la finess "che du palle", anzi che due puntini...in sto caso: il punto forse c'è, forse no, o semplicemente è na bacca come credo io e stop.. @LOBU attacchi l'amico Rocco per cosa? Perché la vede diversa da te? Lo accusi di inventarsi varianti e far confusione...bhe se c'è qualcuno che ha fatto chiarezza sulle napoletane è lui, non ha pubblicato libri, ma ha aiutato a pubblicarli...quindi rispettiamo un pò Rocco per quello che ha dato e dà, e qui sembrerò lecchino ma mi importa poco, dico quello che penso e ho vissuto ( @Rocco68 poi ti giro l'indirizzo per spedirmi il 3 grana che tieni in collezione 🤣)...e poi sempre rispetto a sta cosa: "la storia delle varianti", "il significato dietro le varianti" e tutte ste "pippe" quando sono estremizzate...molte volte, una variante, una storia straordinaria dietro non ce l'ha!!!! È solo frutto del caso, o semplicemente un modo per indicare una determinata partita di monete in un dato periodo, ma non ci sono i Templari dietro!!!...mi spaventa vedere che certe monete triplicano o di più, il loro prezzo di mercato, solo per un presunto puntino in più...occhio a non rimanere con un catalogo e un cerino in mano!!! P.s. messaggio forse scritto male, sgangherato, un minestrone, ma appunto, ci ho messo un pò tutto quello che penso in merito...e mi andava di scrivere la mia anche se male. Sempre cordialmente e forse con un pò di stanchezza addosso. Scusate se ho offeso qualcuno...e buona notte Cristiano
    2 punti
  16. Su questa moneta però quelli che a prima vista sembrano colpetti sono rientranze dovute alle lettere profondamente incuse, e spesso l'incuso asimmetrico rispetto al centro del bordo, spostato cioè verso uno dei due lati. Se vedete la mia, in corrispondenza delle lettere FERT sul contorno si notano
    2 punti
  17. Mi capita di contattarli per correzioni su descrizioni sbagliate: per immagini scadenti e illegibili, per correzioni su rarità, per avvisarli che stanno vendendo delle patacche, che il prezzo richiesto è esageratamente alto, che la conservazione e del tutto sbagliata.. Insomma un molestatore di venditori 😇
    1 punto
  18. https://books.googleusercontent.com/books/content?req=AKW5QaebEQtifP4AUv0enCF4i3KEuSIvqAfFFuMgIyL-VKNWy2NPLfa1I3Wrz-eoZp9J3aDqpoBCQSoSDQM4QVMSZcbDo58FpFUqUPfUbBgJWOqkT-rIha5e-h2eKmigupcAnPDXnVBoH-XQijyou5Z7S2oBJSYKfVYZT8ErftNIACsumzyF1rH6AX1yTqS4PkyaJrr14OUDbusLbUOevHHfO5gWsS232CiRV5QngjficAGOg1HZ08Rr9SiuEmbfmUWcNydU863N
    1 punto
  19. Buonasera a tutti. @ARES III 🤪 io lo faccio sempre ! E non esistono orari e Feste comandate....sono un rompiballe seriale. tutto per avere un pezzo mancante.
    1 punto
  20. Autentica e direi BB. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  21. Ciao, se può essere utile, riporto in allegato la descrizione che ne fa il Papadopoli di questa moneta. Esistono, al riguardo, molte varietà. Il Papadopoli ne segnala 33. Per quanto riguarda il Massaro, la sigla è senz’altro da riferirsi a Bernardino da Canal, massaro all’argento, entrato con tale ruolo il 10 maggio 1525 fino al 29 luglio 1525. Il Papadopoli riporta per questo massaro sia la sigla BK sia -ma con (?)- la sigla PK. Saluti. Domenico
    1 punto
  22. Prova a mettere su google Monete Massenzio e avrai l'imbarazzo della scelta
    1 punto
  23. Salve ringrazio chiunque voglia esprimere un commento a questa "anomalia" anellino cuneo, spina? in °CO° la moneta è un grosso battuto per Giovanni Sforza durante la sua reggenza di Pesaro 13 novembre 1489 - 1500 e 1503 - 1510 per quanto in alcuni punti la legenda sia poco visibile credo che sia questa: STEMMA°IO°S°DEARA °CO°COTI°PISAV°D °S°M°ORA°PRO°N° il peso è di: 1,5 grammi diametro 20\21 mm cordialità Mirco
    1 punto
  24. Indubbiamente dai 24 mm. circa a 20/21mm. ed anche 1,5 gr. contro 2,15.- Consideriamo comunque che sotto Guidobaldo (1538-74) il grosso (1/2 paolo) pesava 1,5 gr. circa per un diam di 22 mm. - Siamo una trentina di anni dopo Giovanni Sforza.
    1 punto
  25. Ciao a tutti oggi vi posto un denario di Antonino Pio di Consacrazione, provenienza Asta iNumis. Vi sposto la descrizione dell'asta. Divin Antonin, denier, Rome, 161 (consécration de Marc Aurèle) A/DIVVS ANTONINVS. Buste, tête nue, à droite, avec pan de draperie sur l'épaule gauche. R/CONSECRATIO. Bûcher funéraire surmonté d'un quadrige vu de face. Argent, 17,5 mm, 3,29 g, 5 h. C.164, RIC.438, BMC.61
    1 punto
  26. La valente soprano ci cantera' note arie tipiche (lava, lente sopra noci, canterano, te, arieti, piche) buona serata
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  27. Un HN ITALY 60, pardon. il 61 è la quartuncia!
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  28. Ciao, @Loruca. direi che hai pienamente ragione: è un'HN ITALY 61 che presenta sulla faccia dell'ascia bipenne una lettera digamma (la foto dell'inserzione va girata di 180°) cfr la moneta del Monetiere Archeologico Firenze SNG Firenze, 1027 Origine: La collezione del Conte Ferretti di Cortona, 1911 Peso: 4.89 g Diametro: 16-19 mm Collocazione: 84949/4 https://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-ETRCV/3
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  29. ☺️ Secondo me UNC e FDC sono parenti. Sull'argomento FDC si è discusso a lungo qui sul forum e ho sempre apprezzato e condivido in pieno gli interventi di @Cinna74 e altri utenti molto esperti competenti. Alla tua moneta ho assegnato un bel UNC perché ritengo che FDC si debba assegnare ad una moneta perfetta, non basta che sia non circolata. La tua, visto che le foto esaltano difetti che forse nemmeno ci sono va valutata o con altre foto o in mano. Saluti
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  30. Per me è più una SPES REIPVLICAE di Costanzo II. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  31. Buon giorno. Vista la provenienza della moneta ci potrebbe mettere la mano sul fuoco anche senza guardarla. Cordiali saluti. Gabriella
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  32. Bello! Uno spessimetro! Oggetto curioso Davide
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  33. Grazie @VALTERI per aver menzionato questa moneta, che offre alcuni spunti di riflessione. Si tratta infatti della moneta censita al n. 532 del famoso Randazzo hoard, ritrovato nel 1980 in Sicilia e ricostruito magistralmente dalla Arnold Biucchi. Questo esemplare era già stato già venduto in asta diverse volte dal 1981 (Bowers & Ruddy, Leu, Genevensis, Nomos). Dal punto di vista numismatico è un tetradramma interessante - artisticamente ad alcuni può non piacere - perché si tratta di una tipologia con il simbolo del “ketos” attribuita al post Demareteion, e quindi al periodo appena dopo la caduta dei Dinomenidi nel 466, quando a Siracusa si restaurava la democrazia. Coerentemente, è una delle ultime monete del ripostiglio, la cui chiusura è attribuita al 450 a. C., e l’elevata conservazione lo dimostra. Una riflessione a margine. Quanto sia opportuno per un collezionista EU (e italiano in particolare) acquistare una moneta ex ripostiglio del 1980 è un altro paio di maniche, e non escludo che questo aspetto possa aver contribuito alla disattenzione di Kuenker nel non rappresentare la prima provenienza della moneta…
    1 punto
  34. Certo, vedendo le foto successive, mi devo ricredere. Esistono evidentemente dei cloni, che per essere resi maggiormente credibili saranno forse stati acidati. Credo non si finisca mai di imparare e questo è il bello della vita ed anche della numismatica. Grazie per l'interessante discussione, che continuo a seguire con interesse.
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  35. Ciao Gianfranco!Il massaro dovrebbe essere Bk...Bernardino da Canal... Massaro dal maggio 1525
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  36. Ipotesi: San Paolo Miki ??? Ma sentiamo altri pareri.
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  37. Non conosco così bene il Treasure Act del 1996 (applicabile solo a tre nazioni dello UK, esclusa la Scozia). Ci guarderò, ma se saranno messe all'asta, tutti potrebbero partecipare.
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  38. Anche questo mi è capitato all'età di 14 anni quando andavo solo... poi sono tornato con mio nonno e allora la musica è cambiata, ma dopo avergli fatto perdere 2 ore niente acquisti......il karma ?
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  39. La vignetta contiene una Z, ma è del 2019, quindi nessuna polemica...
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  40. Non può essere raffigurato il Bruto cesaricida ( Quintus Servilius Caepio Brutus , nato Marcus Iunius Brutus ) per tutta una serie di motivi. Il primo è che, sino a quando Giulio Cesare non infrangerà il tabù nel 44 a.C., era tassativamente vietato raffigurare sulle monete repubblicane personaggi in vita. L'iniziativa di Cesare di far imprimere il proprio ritratto (sulla serie RRC 480 - https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/10 e altri) fu talmente rivoluzionaria che i suoi detrattori la usarono per corroborare la tesi che volesse farsi re. Il secondo è che, alla data di questa emissione (54 a.C., se è corretta la ricostruzione di Crawford), Bruto non aveva ancora assunto alcuna carica di rilievo (sarà questore nel 53), figuriamoci se poteva essere d'interesse del pubblico vedere la sua rappresentazione sulle monete. Sarebbe come se oggi, sul retro di un'emissione straordinaria di euro, fosse raffigurato, anziché un illustre scienziato italiano, il capo dipartimento della zecca; il pubblico ne riderebbe. Il terzo è che in questo periodo la ritrattistica era probabilmente molto realistica (sicuramente, sarà molto realistica quella adottata dal 44 in poi), e l'immagine di "BRVTVS" su questo denario non è certo quella del futuro cesaricida: non solo era molto più giovane (25-30 anni), ma aveva proprio un'altra espressione (vedi il suo ritratto su https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I3/15 ). Per converso, la somiglianza con il ritratto tradizionale del primo console, Lucius Iunius Brutus, è notevole (vedi la foto del suo busto, conservato ai Musei Capitolini).
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  41. Apeiron, accompagno alla tua 1805 capelli ricci con 1 speculare al dritto la mia 1805. Ma la tua è più bella... Un caro saluto.
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  42. Ripulitore di spiagge: "Vorrei denunciare il ritrovamento di un oggetto archeologico, come previsto dalla normativa vigente" Carabiniere: "Oh, che ha trovato? Una statuetta di bronzo? Un vaso di 2000 anni fa?" RS: "Una moneta da 100 lire del 1957" C: "Congratulazioni, in confronto a lei Indiana Jones era un pezzente pantofolaio dedito alle scommesse ippiche clandestine. Inoltre le comunico che lei ha diritto a un compenso di 1/3 del valore del ritrovamento, che in questo caso ammonta a mezzo centesimo. Purtroppo non abbiamo in corso monete di taglio così basso ma si rimedierà con un assegno o un'elargizione elettronica. Prego, compili questo modulo" Dopo la compilazione il carabiniere lo legge. C :"Tutto in regola, ma noto con immenso disappunto che l'oggetto è stato rinvenuto due giorni fa" RS: "Sì, era questo sabato. Avevo in mente di denunziarlo domenica mattina dopo la messa, ma purtroppo sabato notte sono andato in discoteca e mi sono ubriacato (però ho rispettato il divieto assoluto di guidare in stato di ebbrezza facendomi accompagnare a casa dall'unico membro sobrio della compagnia), così dato che il giorno dopo avevo un lancinante mal di testa ho dovuto aspettare oggi" C :"Comprendo il suo sforzo di essere un cittadino esemplare, ma debbo comunicarle una brutta notizia: lei ha violato la norma che prevede l'obbligo di denunzia dei ritrovamenti entro le 24 ore successive, fuso orario Central European Time" RS: "Accidenti, non lo sapevo! E adesso?" C :"Per quanto personalmente ciò mi dolga è mio dovere di membro delle forze dell'ordine denunziarla a piede libero. In seguito le autorità competenti si occuperanno del suo caso" RS: "Me tapino! Me fallito! Volevo essere un cittadino modello della repubblica e invece eccomi qua in disgrazia. Padre mio defunto, perdonami: ho disonorato la nostra famiglia!" C :"No, non faccia così. Lei rischia al massimo una multa per l'abbietto errore che ha commesso" RS: "Ciò mi conforta, ma ormai quel che è fatto è fatto" Ragazzino: "Salve, la disturbo per chiedere l'autorizzazione ad usufruire del suo podere per ricerche archeologiche legali" Qualcuno: "E' indubbiamente lodevole per un ragazzino della tua età interessarsi a cose simili, ma temo di non poterti accontentare: è risaputo che le leggi del nostro stato vietano attività simili nelle zone non consentite" R: "No, non deve preoccuparsi: ho passato gli ultimi mesi a studiare tutte le vigenti leggi in materia e ho memorizzato una mappa con tutte le zone da rispettare, centimetro per centimetro compresi i confini amministrativi di frazioni e quartieri" Q: "Allora posso stare tranquillo?" R: "Garantisco che nonostante la mia giovane età mai e poi mai oserei cadere nella tentazione di violare le leggi della nostra gloriosa repubblica di cui sono fiero cittadino, nè tantomeno le norme comunitarie, e tenermi quanto rinvenuto nel suo terreno" Q: "Ragazzino, per me ormai sei un uomo!" R: La ringrazio. Ovviamente in cambio della sua gentilezza spartiremo a metà i compensi dovuti per legge a chi ritrova pregiati reperti archeologici, tipo anelli di ferro arrugginiti di dubbia identificazione o monete di cinquant'anni fa" Poliziotto: "Ma si rende conto di quello che ha fatto? Lei ha osato transitare con un metal detector in questa zona, che per comodità denomineremo da qui in avanti zona B, dove le vigenti normative ne rendono illecito l'utilizzo" Persona munita di metal detector: "No, le assicuro che non volevo fermarmi lì a utilizzare il metal detector, ma stavo transitando dalla mia zona di provenienza, che chiamerò zona A, fino a quella ad uso consentito, zona C" P: "Lei mente. Si stava con tutta evidenza preparando all'utilizzo, ma qui ci troviamo pressappoco al centro geografico della zona B" PMD: "Le assicuro che giammai oserei prendermi gioco di un membro delle forze dell'ordine che ogni giorno rischia la vita anche per me. In realtà qui siamo in zona C, perchè l'area in cui ci troviamo è un'exclave di C dentro B" P: "Ma... a me non mi risulta" PMD: "Le garantisco che è così. Si rechi pure in municipio e si procuri una mappa dettagliata di questo comune: vedrà che è come le dico" P: "In quanto membro delle forze dell'ordine è mio dovere accertarmi che le cose stiano effettivamente così. Intanto sono costretto a sequestrare e custodire temporaneamente quello strumento del demonio, che le sarà restituito non appena verificheremo che non è stato commesso alcun illecito. Mi dispiace" PMD: "Ma certo, nessun problema, lei sta solo facendo il suo dovere"
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  43. A mio parere non si tratta di errore. Mentre infatti il sostantivo dracma conserva il genere femminile del suo derivato greco (gr. δραχμή), altrettanto non può dirsi di ἡμίδραχμον che essendo di genere neutro si presta ad entrambe le traduzioni italiane (emidramma/o), tant’è che il dizionario Rocci (p. 855) lo traduce semplicemente come “mezza dramma”. La citazione dell’articolo di Stazio, come ho precisato, era a puro titolo esemplificativo in quanto l’uso del termine emidrammo è attestato senza soluzione di continuità da tempi remoti fino all’età contemporanea. Questo è un dizionario etimologico del 1820 in cui compare il termine emidrammo (tomo III, p. 87): Questo invece è un estratto del volume n. 50 degli Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica del 2005 (p. 10): Potrei continuare l’elenco ma sarebbe di poca utilità. Faccio solo presente che nel dizionario della lingua italiana Olivetti il termine usato è “emidrammo”. Se poi anche i dizionari sbagliano allora alzo le mani. Su base bibliografica emerge pertanto che i termini “emidrammo” ed “emidramma” sono attestati entrambi e non mi risulta pertanto che Stazio abbia commesso un errore, come non lo hanno commesso coloro hanno usato (ed usano) questo sostantivo al genere maschile. E’ stato adoperato certamente un termine di uso meno frequente ma non per questo errato. Riguardo all’indicazione delle unità di peso e di misura abbiamo già discusso ampiamente in un’altra sezione. Concordo sul fatto che bisognerebbe uniformarle al sistema nazionale, di fatto non è semplice, come dimostra questa pagina di copertina contenente le norme redazionali degli Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica: Detto ciò e scusandomi se l’argomento è OT, tornerei alla questione “Erice” che mi sembra molto più interessante.
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  44. Sbaglierò, ma anche io come jennydbmoney propendo per un bel falso d'epoca. Il fatto che sul bordo ci sia la treccia, non esclude che possa essere un falso. Del resto si sa benissimo che la maggior parte delle piastre false, venivano fatte di nascosto nella stessa zecca napoletana, anche con i coni originali. Per me la moneta è stata argentata con uno spesso strato, però forse il metodo usato non è servito a nascondere del tutto "l'imbroglio". Ho segnato con delle freccette rosse, solo alcuni dei punti più evidenti di dove (secondo me) l'argento è saltato. Se poi è una illusione ottica quello che io vedo, dovuta alla foto... perdonatemi. gennydbmoney gennydbmoney
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  45. Ciao @@TONDELLO! Io sono "ignorante" in materia perché me ne intendo molto poco, ma ti posso garantire che tra una romana imperiale perfetta senza il minimo segno di usura che mi sembrerebbe uscita ieri dai conii e una un po' consumata che mi testimonia il passaggio di mano in mano 1700 anni fa, preferisco 100 volte la seconda. Rara o non rara, sesterzio o antoniniano. Anche a parità di prezzo, te lo assicuro. Poi se stiamo a guardare il discorso della svalutazione è un'altra storia ovviamente. Liberissimo di non credermi, ma se vale anche il mio punto di vista che non sono immerso in questo mondo da anni ma che ho una testa per ragionare, è questo! Se immagini "quelli come me" a guardare sognanti cataloghi con monete perfette (e abbondantemente ritoccate) da 10 mila euro, e poi tristi e sconsolati ricominciare a guardare le monete più usurate ti sbagli..almeno, parlo per me ecco! Saluti :)
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  46. @@TONDELLO Non è questione di volpe e uva: non sono certo ricco ma diciamo che le monete della repubblica in FDC me le potrei permettere. Eppure non mi interessa spendere 5 euro per avere in FDC una moneta che posso avere a 1 euro in BB. E quando mi ritrovo con da parte un gruzzolo magari anche consistenti da spendere in monete non considero nemmeno monete in alta conservazione, semplicemente perché non mi interessano. So che può essere difficile comprendere o accettare modi di vedere diversi dal proprio, eppure non è che sempre se uno la pensa diversamente è "perché rosica ma non lo vuol dire"...
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