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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/23 in tutte le aree
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Ciao a tutti, oggi condivido con voi un sesterzio di Gordiano III patina azzurra chiara, intonsa, proveniente dall'Asta Gadoury Monaco 2012. Invio descrizione dell'asta: Gordianus III 238-244 AD - Sestertius, 239 AD, AE 14,34g. IMP CAES M ANT GORDIANVS AVG laur of Gordianus III dr. bust right. R/. PMTRPII COS PP SC. Gordian togate stg. left sacrificing over tripod altar and holding short sceptre. Sear 8724; C211; EF3 punti
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Doppi punti, bacche in numero diverso, lettere speculari o rovesciate, stemmi/festoni chiusi e aperti, corone rigate e lisce, e molto altro ancora... E' inutile considerare tutte queste varianti come volute se non abbiamo uno straccio di documento che le elevino a "segni segreti". Scriviamo e scriviamo facendo supposizioni che rimangono tali e che non debbono da nessuno essere prese per certe: la numismatica è una disciplina che non si basa sul "forse", "credo", "può darsi"... Quasi sicuramente tali carte sono volutamente state distrutte o secretate, ma un colpo di fortuna potrebbe arrivare... http://www.socnumit.org/doc/Comunicazione_2018_72.pdf3 punti
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Sì, grazie, ho letto e ho visto anche le ottime repliche sulla questione. Resta ben poco da aggiungere, se non una piccola riflessione sui termini araldici addestrato (adextré) e sinistrato (senestré). I quali, nella lingua corrente, fanno credere che si stia parlando (p.e.) di un animale impratichito ma incidentato...🤣 In uno stemma, invece, identificano una figura accompagnata rispettivamente a destra e a sinistra da altre figure. Ricordiamo che in araldica i concetti di destra e sinistra sono relativi a chi imbraccia idealmente lo scudo, e non a chi lo osserva: quindi, destra è alla sinistra di te che guardi lo scudo, e sinistra è alla destra. Le parole colorate fanno riferimento a ciò che ti ho evidenziato sulla medaglia, le due torri ai fianchi del ponte: Nel merito: il blasone (--> la descrizione) in lingua francese dello stemma di Pont-à-Mousson che hai citato non fa onore alla fama di blasonatori spesso attribuita ai colleghi d'Oltralpe. Come è ben scritto, ed evidenziato graficamente in una delle repliche che hai ricevuto nell'altro post, addestrato e sinistrato sono termini più spesso usati per specifiche partizioni dello scudo, e meno frequentemente per indicare il posizionamento reciproco tra figure, soprattutto quando non si toccano fra loro. In parole povere, meglio descrivere lo stemma di quella città francese con un ponte fiancheggiato alle estremità da due torri. In verde, come già sottolineato dai colleghi, lo scudetto di Bar posto in capo, sveltamente blasonato dalla dizione en chef de Bar che è senz'altro più breve ma meno palese.3 punti
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Scusa @Releo se, nel caso specifico, non sono d'accordo con quanto scrivi. Non mi sono mai espresso sulla questione dei “due puntini” ( sia orizzontali, sia verticali ) in quanto ritengo sia molto difficile ( se non impossibile ) comprendere se sono dovuti: a) esubero di conio b) punzone sporco/difettoso c) atto volontario dell'incisore che ha voluto lasciare un “segno”. Sono convinto che in numerose tipologie sia valida l'ipotesi del “segno”, ma soprattutto in questo caso, deve rispondere a determinate caratteristiche: innanzitutto il puntino deve essere simile, come dimensioni e fattura a quello normale. Mi sembra improbabile che l'incisore, dopo aver punzonato regolarmente le legende abbreviate, avesse un piccolo punzone per un puntino grande la metà di quello regolare e con questo abbia lasciato un segno. Sarebbe stato più facile punzonare un puntino normale al di sopra, in considerazione della mancanza di spazio tra SIC e ET. Pertanto, a mio modesto parere, l'ipotesi più plausibile è l' esubero di conio. Naturalmente non pretendo di avere la verità in tasca e quindi rispetto tutte le altre opinioni. Buona Giornata, Beppe3 punti
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il pezzo in InAsta 89 (2020) realizzò €410 del 1722 c'è anche questo esemplare venduto nel 2005 da Heritage World Coin Auctions - Long Beach Signature Sale 378, Lot 13807 per $ 805 e poi passato nel 2015 da InAsta 59 lotto 963 con base d'asta € 1500, ma non so a quanto fu venduto. Da NAC il 1722 non è apparso, almeno dal 19973 punti
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E' una moneta afgana del XVIII secolo, a quanto pare l'animale raffigurato è un topo Qualche falus similare in questo link: https://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=61943 punti
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Non ho scritto che le varianti devono essere abolite dai manuali e ripudiate. Quello che obietto non è la segnalazione di una variante e della sua pubblicazione negli studi di settore, bensì è il significato che le si dà. Sicuramente ci sono varianti volute per un preciso scopo, ma molte altre sono dovute a motivi tecnici e involontari; la difficoltà - allo stato attuale insormontabile - è quella di discernere le una dalle altre.2 punti
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Ciao a tutti, riportata a casa dall'Inghilterra...era un peccato lasciarla là...finalmente farà compagnia al 60 grana, testa piccola, del 18.2 punti
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Gran bella moneta intonsa e con bellissima patina. Ha anche un ottimo pedigree perché ricordo ancora quell'asta Gadoury del 2012, vi venne esitata una bellissima collezione di bronzi romani con belle patine, io acquistai un sesterzio di Adriano azzurro chiaro pagandolo ben più del dovuto solo per la patina, ma erano molti i bronzi romani notevoli in quell'asta. Riguardo a Rick2 era davvero simpatico e istrionico, è davvero un peccato che abbia abbandonato il forum anni fa. Lo conobbi a Londra (lui vive lì) al mercatino di monete che c'era periodicamente a Embankment ed anche di persona si rivelò simpatico e alla mano, passammo insieme un bel pomeriggio numismatico divertendoci a spulciare nelle ciotole che conosceva come le sue tasche.2 punti
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Buonasera. Dopo il bellissimo 9 cavalli di @Asclepia, eccone uno decisamente vissuto, ma la cui particolarità risiede nel conio ibrido (testa piccola al dritto e torre con mura dritte e millesimo grande, al rovescio) Un saluto a tutti.2 punti
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L'asta Marcoccia cui facciamo riferimento ha presentato un notevole numero di monete della zecca di Ancona, molte delle quali però in basso stato di conservazione anche se di una certa rarità. Ho visto monete rarissime passare a prezzi da favola (bassi), forse perché alcune monete non sono state comprese dai partecipanti. Nel caso della tua moneta del 1582, che io nel mio studio ho considerato Rara, credo che sia stata aggiudicata al giusto prezzo di mercato. Lo attesta anche il numero di offerte su questa moneta molto elevato. D'altra parte la moneta è ben conservata per la tipologia e non posso che farti i miei complimenti.2 punti
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Gallieno è preferibile classificarlo unicamente con il Goebl, l'opera omnia più completa esistente su questo imperatore (poi aggiornata in alcune parti dalle pubblicazioni a firma di Cédric Wolkow), la classificazione corretta in questo caso è la Goebl 615a Per chi non lo sapesse, con Goebl si intente: Göbl, Robert "Die Münzprägung des Kaisers Aurelianus (270-275)", Wien 1993, 2 voll.2 punti
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Buongiorno, il "giusto prezzo" non esiste per nessuna moneta, mentre invece c'è un prezzo congruo, che ciascuno di noi ritiene appropriato per la moneta in questione. Quindi, per quale conservazione viene venduta? da li inizia la trattativa per arrivare "al giusto prezzo" (vedi sopra ) Il prezzo che possiamo dirti noi si basa sulle foto (che lasciano molti dubbi, vedi appunto le perplessità degli amici che mi hanno seguito). Da queste foto, personalmente cercherei di rimanere il più possibile ancorato alla quota di 1000€ senza salire oltre... Rimane una moneta importante, dal prezzo decisamente sostenuto. Non è facile "comprenderla", vuoi anche per le peculiarità tecniche (specie per i rilievi molto bassi). Ciò significa che non è un acquisto da affrontare "a distanza" se non con venditori professionali e da cui si ha già acquistato (nel caso si volesse restituire). Ciao! Il rilievo più alto è la fibia del cavallo in primo piano. Concentrarti però su questa problematica per ogni moneta può confondere le idee, perchè le debolezze di conio sono sempre dietro l'angolo, e quindi come le valuti?; impara a valutare l'entità della brillantezza del metallo (eh si, si vede meglio in mano, ecco perchè sulle foto si può fare un affidamento molto molto marginale) e lo stato del metallo Un salutone Fabrizio2 punti
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Per me il BB alla prima sta un po stretto diciamo q/SPL, molti dettagli ancora ben presenti. Concordo con la seconda. Giudicando sempre da foto. Gianni2 punti
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La cosa più bella è la loro reazione quando gli dico che non mi interessa. ''Ma come? Non le interessa? Guardi che sono disposto a cederle a metà del prezzo che si trova in rete. No? A un terzo... Nemmeno?... Un decimo?...'' Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buon giorno Vorrei sapere qualcosa su questa moneta Argento Diametro circa 26 mm peso circa 4,8 gr Verso ruotato di 90° tra dritto e rovescio Grazie a tutti in anticipo1 punto
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Splendide. Quasi impensabile la conservazione e la precisione del conio nei particolari dei capelli e soprattutto del taglio degli occhi praticante identici in tutte e 3 le tipologie. Affascinante. Grazie per averle postate.1 punto
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Ciao, questo è un caso un po' anomalo, sinceramente. I sesterzi di Emiliano sono rari, di conseguenza hanno un valore di mercato molto più alto percui mi è capitato di vedere altri sesterzi di Filippo manomessi nella legenda. Tuttavia questo tentativo di ingannare l'eventuale acquirente è un po' anomalo in quanto la legenda di dritto così corta mi sembra non esista per Emiliano. Percui che dire, un sesterzio molto rovinato che ha permesso “all'incisore "di turno di dare sfogo alla sua "maestria" 🙂 ANTONIO1 punto
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Cercando bronzi con la legenda imp aemilianvs avg non ne ho trovato nessuno….il ritratto sembra più Alessandro severo che Emiliano…. Al rovescio non capisco proprio cosa ci sia rappresentato1 punto
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Fonte: https://arkeonews.net/archeologists-discovered-a-treasure-trove-at-the-bottom-of-an-ancient-roman-bathhouse-drain-near-hadrians-wall/ Gli archeologi a Carlisle, in Inghilterra, hanno scoperto un tesoro sul fondo del sistema di drenaggio di un antico stabilimento balneare romano vicino al Vallo di Adriano. Sono state scoperte circa 30 pietre semipreziose finemente intagliate. Le pietre, note come intagli, erano scivolate negli scarichi delle piscine e delle saune due millenni fa. Circa 5.000 anni fa iniziò in Mesopotamia la tradizione di scolpire intagli. Erano spesso usati per "firmare" documenti pressandoli in argilla morbida. Gli intagli si sono diffusi nel mondo antico nel corso dei millenni, diventando alla fine oggetti di moda per i ricchi. Secondo Cicerone, statista e autore romano, alcuni romani portavano sui loro anelli i ritratti dei loro filosofi preferiti. Le pietre erano cadute dall'incastonatura dell'anello, la loro colla probabilmente si era indebolita nei bagni di vapore. Perderli sarebbe stato doloroso poiché erano gemme incise note come intagli. Sebbene abbiano solo pochi millimetri di diametro, recano immagini la cui eccezionale fattura suggerisce che sarebbero stati oggetti costosi ai loro tempi - la fine del II o III secolo. Un bagnante ha perso un'ametista raffigurante Venere che regge un fiore o uno specchio. Un altro ha perso un diaspro bruno-rossastro con un satiro seduto su rocce vicino a un pilastro sacro. Frank Giecco, un esperto di Britannia romana che sta conducendo gli scavi allo stabilimento balneare, è rimasto stupito dalla collezione: "È incredibile", ha detto. “Ha catturato l'immaginazione di tutti. Sono appena caduti dagli anelli delle persone che usano i bagni. Sono stati fissati con colla vegetale e sono caduti dalle impostazioni dell'anello nello stabilimento balneare caldo e sudato. Tre delle pietre semipreziose scoperte dagli archeologi vicino al Vallo di Adriano. Foto: Anna Giecco I ritrovamenti di scarichi comprendono anche più di 40 forcine per capelli da donna e 35 perle di vetro, probabilmente provenienti da una collana. Lo stabilimento balneare era adiacente al principale forte romano sul Vallo di Adriano, il confine settentrionale dell'impero, che ospitava un'unità di cavalleria d'élite e aveva legami con la corte imperiale. Gli scavi continueranno il prossimo anno. Foto di copertina: una selezione degli intagli si trova nel sito del Carlisle Cricket Club. Foto: Anna Giecco/ Wardell Armstrong1 punto
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Non credo sia semplicemente maltrattata vista la grande presenza di esemplari di questa stessa moneta con le stesse caratteristiche e visto l'interessamento della zecca slovacca a riguardo... sembrerebbe proprio una forma di annullo1 punto
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Alla luce di queste altre foto, direi che l'esemplare del '28 è falso. La perlinatura non è proprio coerente con un 20 lire littore autentico. Il fatto che in alcuni punti i "pallini" siano tagliati e praticamente piatti non è questione di usura. L'esemplare del '27, invece, presenta una perlinatura più convincente e potrebbe essere autentico ma per togliersi ogni dubbio andrebbe fatto valutare da un perito.1 punto
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Buongiorno, Se non hai già risolto diversamente allego l’immagine per quello che ho potuto. E se hai potuto acquistare un esemplare della collezione Weber aggiungo anche che è un ottima provenienza.1 punto
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Buon pomeriggio, mi accodo con un TESTONE per ANCONA del 1582 (AG.9,36 gr.) catalogata - MIR.1211/4 - MNT n.200(a) - CNI n.92 - Dritto GREGORIVS •XIII •PONT •M • /Busto a destra con piviale ornato della figura di Cristo con croce in nicchia, e fibbia ovale gemmata; sotto nel giro •1582 • Verso NOLI •ME •TA_N_GERE • /Cristo, seminudo, con cappello in testa radiato, badile nella destra e la sinistra alzata di fronte alla Maddalena, nimbata e genuflessa, destra alzata e sinistra al petto. In Esergo AN__CO con al centro armetta del Card. Guastavillano, Governatore di Ancona Ritengo tuttavia che la catalogazione non sia del tutto corretta dato che la moneta in oggetto presenta al dritto la dicitura PON in luogo di PONT. Per la tipologia non trovo riscontri certi: chiedo il vostro parere per classificarla correttamente ed una vostra valutazione. Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo ed invio un caro saluto a tutti.1 punto
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Grazie ad entrambi per le risposte! Sull'ultima cifra della data sono sicuro che si tratti di un 2, con lo stile tipico di quel periodo della zecca di Modena dove il 2 viene raffigurato 'sdraiato'. Non sapevo fossero stati dichiarati battuti migliaia di ducatoni di Alfonso IV... effettivamente risulta piuttosto incredibile come cosa, considerando l'estrema rarità della moneta in questione! Grazie ancora ad entrambi Cioso1 punto
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Intanto dammi del tu,a quei tempi il bb era molto ricercato e te lo facevano digerire molto caro,questo perché spl fdc era privilegio di pochi,più che mai si acquistava da negozzi di numismatica della tua zona dove c'erano, o convegni e mercatini,perché non essendoci internet , le aste erano poche e partecipando per corrispondenza era un indovinello,quindi c'era meno possibilità di trovare la moneta che cercavi e quindi quando la trovavi te la facevano strapagare,come è successo anche a me,saluti Aldo.1 punto
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Impressionante!! Complimenti per questa identificazione davvero sbalorditiva!1 punto
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Buonasera. La moneta purtroppo non ha la data leggibile perfettamente...potrebbe anche trattarsi di un 20. La fattezza però di quel che rimane dell'ultima cifra sembra però somigliare alla moneta ex varesi postata da Michele. Per quanto mi riguarda sono i primi 22 che vedo e solo in foto quindi per me R3 è anche corretto. Sul motivo di tale rarità la teoria di Cioso è plausibile anche se son dati che per la zecca di modena son sempre da prendere con le molle. Non ricordo ad esempio esattamente quante migliaia di ducatoni di Alfonso IV furono battuti(dati sul Crespellani eh)...e quanti ne son comparsi ad oggi?io ricordo solo nac 2006 ed un altro da privato.😂😂😂 Marco1 punto
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Il 4 aprile esce la nuova ordinaria con il profilo di Carlo III; disegno realizzato come per le monete da Martin Jennings.1 punto
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Bisogna inserire sempre entrambi i lati e dati ponderali (soprattutto in questo caso)! 😀1 punto
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Buongiorno, anch'io come @alez72 avevo inizialmente il dubbio, ho fatto però vedere la foto a un amico numismatico e ha confermato la mia idea. Stile e peso sono proprio scorretti purtroppo. Un saluto a tutti e una buona giornata.1 punto
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Mi capita di contattarli per correzioni su descrizioni sbagliate: per immagini scadenti e illegibili, per correzioni su rarità, per avvisarli che stanno vendendo delle patacche, che il prezzo richiesto è esageratamente alto, che la conservazione e del tutto sbagliata.. Insomma un molestatore di venditori 😇1 punto
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Ciao aggregandomi agli ottimi suggerimenti di coloro che mi hanno preceduto, aggiungo soltanto che per le monete classiche è essenziale che tu conservi prova degli acquisti e che i venditori te ne garantiscano la lecita provenienza. In Italia purtroppo la legge non favorisce questa tipologia di collezione. Quindi sempre fatture di professionisti riconosciuti sul mercato alla mano! Molti auguri e buone monete! 👋1 punto
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Complimenti! A quanti esemplari ammonta ormai la tua collezione?1 punto
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Vi ricordate ? Mi sono aggiudicato un altro denario, dello stesso tipo dell'altra volta. Qualche volta si riesce a recuperare.1 punto
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Buona fortuna...io nel tempo ho messo diversi annunci per acquisti ma niente...qui tutti si tengono tutto !!!!☺️1 punto
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Figurati @Sesino! Per la rarità non saprei, servirebbe un catalogo cartaceo od online che la includa, o un passaggio d'asta per il tipo specifico. Io mi sono basato sul CNI che non mi pare parli della rarità delle monete che elenca (la R visibile in fondo al riferimento che ho postato indica la composizione, Rame): Non avendo testi specialistici sulle papali, il massimo che sono riuscito a fare è stato consultare le tavole del Cinagli, che mettono i mezzi baiocchi del sesto anno di Paolo V con "R P" come R (in questo caso intendendo la rarità). Va tenuto presente che il testo citato è abbastanza "stagionatello" (c'era ancora lo Stato Pontificio quando fu pubblicato) e sicuramente ci potrebbero essere delle differenze in pubblicazioni più recenti.1 punto
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Da anni c'è una bella e ricca sezione denominata: MONETE E MEDAGLIE DELLO STATO PONTIFICIO, dove si dovrebbe inserire lí le domande su monete dei papi....1 punto
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Buongiorno a tutti, dopo tanto tempo di inattività inauguro la mia rinnovata presenza sul forum con un quesito. Ho preso di recente questa piccola monetina come curiosità. Vorrei sapere se secondo voi il difetto è dovuto ad un taglio errato causato durante la coniazione oppure a qualcosa d diverso. Vi è mai capitato di trovare un quattrino simile? Carlo III, re si Spagna (1703-1725) e duca di Milano (1707-1740) - Quattrino D/ Busto a d. R/ Scritta entro ghirlanda Diametro: 1,9 cm Peso: 1,6 gr CNI 22-23 Le foto non sono il massimo della qualità in quanto le ho fatte senza stativo al volo.1 punto
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Ciao Ragazzi, perdonate il ritardo ma non avevo visto la risposta. Ho letto le considerazioni di Parpajola e direi che è proprio lo stesso conio illustrato dal MIR. Effettivamente da R5 siamo forse passati a R4. Bisognerebbe capire se e ne sono in giro anche altri1 punto
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Salve amici, nei miei percorsi numismatici "on the road" mi è capitato di inbattermi in questa "bella moneta". Immagino che tutti gli amici lamonetiani la conoscano: Gioacchino Napoleone (Gioacchino Murat) 5 lire; anno 1813. E' sufficientemente evidente il superamento dello schema iconografico neoclassico, tipico della monetazione napoleonica. Rammento al riguardo che il neoclassicismo è una corrente del gusto che ha subito una lunga elaborazione prima di sbocciare nella breve e intensa fioritura dello stile Impero, dopodichè si è disgregato sotto l'azione dei fermenti romantici, che erano in nuce nella stessa corrente. Il neoclassicismo sacrificava l'invenzione e la cratività, in favore di un rigore formale che traeva schema dalle opere del tardo clacissismo antico, già sufficientemente formale e schematizzato ai tempi del domino di Roma. In contrapposizione al rigorismo ed all'utopismo dell'architettura neoclassica-illuminista, nel periodo del Romanticismo si rinnovarono e vivacizzarono le modalità di concepire i canoni accademici. Nelle monete di Gioacchino Napoleone, tale superamento è percepibile: la chioma non è stilizzata nè schematizzata o contenuta, al contrario i riccioli fluenti del grande soldato, eroe di tante cariche della cavalleria napoleonica, sono resi in modo naturale, con quell'accentuazione di toni e di chiaroscuri tipica dell'arte romantica. Per apprezzare tale tecnica fluente, potrete accostare la moneta (quando vi capiterà di osservarne direttamente un esemplare) ad una fonte luminosa e muoverla con le dita per avere un gioco di luce cangiante nei toni, che ne accentua l'espressione. Ovviamente, è più facile gustare e verificare appieno quanto sopra descritto ove un esemplare della moneta sia di grande qualità. Il profilo del volto perde la rigidezza tipica delle monete napoleoniche, il volume è più accentuato e i tratti morbidamente modellati. Il risultato è espressivo e rende l'ambizione e la fierezza del personaggio, con un piglio autenticamente rivoluzionario rispetto al mondo che lo ha preceduto. In qualche modo le idee post rivolzionarie rimanevano nello spirito del personaggio anche se Gioacchino, troppo spesso, se ne servì in atteggiamenti istrionici, al fine di conquistare il favore del popolo napoletano. In realtà sappiamo che Gioacchino Murat non fu solamente un eroe e nemmeno un puro. Probabilmente era un guascone, un Jouer...fortunato fino al compiersi di un destino...in quel di Pizzo Calabro, ove fu fucilato, in ragione di una legge che lui stesso aveva promulgato. Notate quante connotazioni romantiche ma tragiche nella vita di quest'uomo. Ma, la sua figura storica ed umana merita rispetto, peraltro il suo proclama di Rimini, non a caso, segna - per molti storici - l'inizio dell'epoca risorgimentale. Il ritratto della moneta postata, ha caratteristiche di piacevolezza, vivacità e romantico realismo, che hanno espresso tramite l'arte incisoria, un nuovo fermento. Nell'auspicio di non avervi tediato...un salutissimo.1 punto
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