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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/24/23 in tutte le aree

  1. Sei un serio collezionista? Sicuro? Allora possiedi il requisito necessario per l'acquisto di questa banconota!
    2 punti
  2. Mi spiace deluderla, ma anche in questo caso non c'è nessun valore economico. La moneta è stata coniata in 100 milioni di esemplari (praticamente 2 pezzi per ogni italiano). Paradossalmente è ancora più comune di quella con i confini corretti, che è stata coniata in "soli" 80 milioni di esemplari. Su ebay sparano un mucchio di sciocchezze, il fatto che qualcuno provi a venderla non significa che poi la moneta venga venduta realmente
    2 punti
  3. Salve. Condivido la mia piastra 120 grana 1798 con la variante delle 9 torri invece delle solite 10 e il sottocorona rigato. Moneta non certo in alta conservazione; d'altra parte le FDC le scarto a priori, a meno che costituiscano delle ghiotte occasioni. Una sola curiosità: per la mia piastra con le 9 torri o per la piastra quadratini e cerchietti di Rocco ( stupenda, mi piacerebbe proprio averla nella mia collezione! ) sono rintracciabili dei documenti di riferimento? Per la moneta di Rocco mi sembra di aver capito che qualcosa c'è, per la mia non mi risulta nulla. Abbiamo a che fare con delle varianti belle e sicuramente non casuali, ma diventerebbero veramente importantissime se fosse possibile risalire a documenti certi dove vengono illustrate, in modo chiaro e diretto, le finalità dalle stesse perseguite. Rinnovo ancora i miei complimenti a Rocco per la sua meravigliosa ed interessante moneta. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  4. Ciao, non conosco tale monetazione ma presumo venissero coniate. Dalle foto però mi sembra che la moneta sia stata prodotta per fusione e non per coniazione. Ovviamente è solo un parere. Resto in attesa di altri interventi 🙂 ANTONIO
    2 punti
  5. Buongiorno, non scrivo da qualche tempo ma vi seguo sempre . Le monete di Dupondio mi hanno acceso l'interesse ad ampliare la mia collezione 🙂 Non ho ancora ricevuto la moneta ma appena in mie mani procedo con le foto. Allego foto del venditore . Macrino (217-218) Denario – Busto laureato a d. IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG – R/ PONTIF MAX TR P II COS II P P, la Salute seduta a s. – RIC 39 Cohen 102 AG (g 3,58)
    2 punti
  6. Gettone di conto con globo crucigero e rose e corone... il primo che incontri scorrendo verso il basso la pagina in collegamento. https://sri.lamoneta.it/Numismatica/rechenpfennig.php Mario
    2 punti
  7. Purtroppo le immagini non sono il massimo, ma a me sembrerebbe di leggere: D/.DEANCONA. / croce patente R/.PP.S.QVI (punto triangolare) RI.A. / lettere CVS a triangolo attorno a punto Se così fosse si tratterebbe di un esemplare non censito in CNI da me segnalato alla nota 18 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REPUAN/2 Se poi vuoi fare ulteriori approfondimenti, puoi consultare lo studio specifico sui denari di Ancona che trovi qui :
    2 punti
  8. Si e direi che testimonia l’ottimo stato di salute del settore che addirittura offre posti di lavoro ( mentre le Tech tagliano a gogo’ - in effetti e’ parecchio che non leggo - su queste colonne - le rituali lamente di quanto e’ sfigata la numismatica - di come sia la cenerentola e bla bla bla …) la richiesta mira ad assumere un esperto che possa aiutarli nella classificazione delle monete che poi verranno vendute in asta - vero collo di bottiglia oggi delle case numismatiche dove i volumi di materiale trattato sono diventati cosi alti - e i tempi cosi stretti - che impongono la ricerca di aiuti interni o esterni che possano dare una mano.
    2 punti
  9. 2 punti
  10. Io penso, però, che si tratti di Costanzo II Cesare, zecca di Nicomedia. Buona serata da Stilicho
    2 punti
  11. L'argomento, come riconosciuto da tutti, è interessante dal punto di vista storico e archeologico, e mi sembra sia stato esposto da @Vel Saties in modo corretto, con un linguaggio appropriato. Comprendo le riserve di @ARES III sulla possibilità che questa discussione sia letta anche da bambini, ma al tempo stesso non posso non riconoscere che nel web, purtroppo, c'è ben altro, e a disposizione di tutti, senza filtri. Soppesate entrambe le cose, non ritengo sia il caso di operare una censura, a patto, ovviamente, che la discussione si mantenga su binari corretti, come è stato finora. Ma per questo so di poter contare sulla serietà di tutti i partecipanti.
    2 punti
  12. Ho venduto la moneta di Paestum (1) in un'asta di Leu tre anni fa. In una prossima asta, viene offerta la moneta (2). un falsario avrebbe acquistato la moneta da Leu ?
    1 punto
  13. Sì, c'è una mancanza di metallo a ore 6 del dritto e ore 11,12 e 13 del rovescio; sempre al rovescio un piccolo foro superficiale a ore 14 e 16. Di seguito le foto del taglio.
    1 punto
  14. Non può essere la 56/2 in quanto lo stile è diverso: in primis quel tetto a triangolo sopra al quadrato. Qualcosa di similare è la 145/1 con la vittoria in volo (visibile in quel rossore) con punta di lancia (si vede solo la parte bassa). La schiacciatura sulla moneta ha deformato e spostato il metallo: la prua della nave sembra aperta in due e cancellato la lancia. E' un ipotesi. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B48/1
    1 punto
  15. Buonasera a tutti, secondo me in ogni collezione si dovrebbero avere dei falsi d'epoca per completezza e dal punto di vista storico. La questione suberati mi ha sempre affascinato. Saluti Alberto
    1 punto
  16. Buonasera Vel Saties, grazie per l'identificazione, come sempre molto preciso, saluti F.P.
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI Concordo. Zecca di Tessalonica, IV officina.
    1 punto
  18. Mi rendo conto delle perplessità relative a quanto sopraddetto: i collezionisti partono in genere dal presente (almeno per me è stato così) con l'entusiasmo derivante dalle nuove emissioni, per passare poi al Regno e retrocedere ancora ... in modo variabile. Quando mi facevano presente questo percorso, negli anni '80 e poi '90, io negavo risolutamente, convinto che mi sarei specializzato in presente e futuro della lira. Già allora vi era chi continuava a sostenere che le emissioni del periodo non erano vere monete, che pagare 30 quello che valeva 10 e non era spendibile (se non in teoria) era un'operazione commerciale ... deja vu! Però dopo parecchi anni devo ricredermi: esiste una mia maturazione numismatica, come pronosticato, ed il fatto che c'è effettivamente chi specula su queste emissioni (e non solo i commercianti). L'IPZS si è trasformato nel 2002 da Ente Pubblico a Società per Azioni SpA (con capitale sociale € 340.000.000 di azioni ordinarie e che risponde agli azionisti e con fini di lucro), come recita l'articolo 1 dello Statuto reperibile sul sito. Prima si trattava di un Ente "ingessato" ma prudente e funzionale; attualmente è una Società che induce al consumo di oggetti che non necessitano di essere o sembrare monete, ma solo di chiamarsi tali; potrebbero anche essere di plastica o di qualsiasi altro materiale deperibile, basta che garantiscano un adeguato guadagno a chi le produce e inscatola (le mie scatole in plastica degli anni 80-90 si sono anch'esse decomposte, pur rimanendo al buio e non toccate). Poi sono oggetti graziosi, ma sviliscono il concetto di moneta. So di essere duro ma devo dire che, se la loro funzione tanti anni fa è stata per me un'introduzione alla numismatica, oggi non saprei bene cosa, visti i costi proibitivi e considerazioni economiche che mi porterebbe via troppo tempo ad esporre ...
    1 punto
  19. Buongiorno,il peso,se è corretto, è decisamente alto in considerazione anche alla conservazione del pezzo, potrebbe essere effettivamente un falso d'epoca,ne conosco per i mezzi ducati ma non ne ho mai visti dei tarì... A giudicare dalle immagini sembra coniato e non fuso,ma il taglio com'è?...
    1 punto
  20. E se anche la tua fosse un clone?
    1 punto
  21. Un augustale siciliano d'oro.... visto solo nei libri Difficilmente sarà autentica, ma inserisci peso esatto, diametro, foto più grandi e soprattutto nitide, togli pure lo sfondo e quel due centesimi, altri ti diranno qualcosa in merito. (ritagli/ingrandimenti estrapolati dalle foto postate) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2I/3
    1 punto
  22. Con le monete napoletane pesi e diametri spesso non corrispondono nonostante esse siano autentiche.Può darsi che la tua moneta sia autentica ma che sia solo sporca e molto usurata e quindi non sia un falso. odjob
    1 punto
  23. ciao Mnelao se la moneta non è d'argento è sicuramente un falso molto interessante poichè è la prima volta che lo vedo e potrebbe trattarsi di un falso d'epoca. dalle foto non sembra sia in argento. Salutoni odjob
    1 punto
  24. Not exactly. Nomos, Roma numismatics and Bertolami are using the Buceti book as reference.
    1 punto
  25. ognuno vorrebbe far coniare le monete a proprio piacere, ma a questo ci pensa la Zecca, ne fa troppe, non piacciono: questo lo dirà il mercato anche se incolto in numismatica.Tra 100 anni,200, queste patacche attuali forse saranno viste con altro riguardo. Ne riparleremo tra 100 anni.Tra poco si parlerà male anche delle monete in oro come valore intrinseco, mi sembra di capire che non piace neanche la collezione della riedizione della Lira: io la vorrei avere tutta e forse l'ultima che sarà coniata sarà la 500 Lire.Dove non ci si arriva è uva non matura, io invece penso che sia la più buona, ma non ci arrivo.
    1 punto
  26. Il dialogo del filmato, in greco forse moderno, pare appropriato ad una sezione sulle antichità .
    1 punto
  27. Infatti, penso che sui sebeti, anche se raro, quel tipo di taglio è più comune delle altre.
    1 punto
  28. Sul fatto che siano troppe siamo tutti d' accordo credo, almeno dai pareri che ho letto su questo forum Perchè i temi contemporanei sono più richiesti, che ragione c' è di coniare monete ( che piaccia o meno lo sono ) che poi rimangono li e non se le fila nessuno ?
    1 punto
  29. Inutile cercare fdc senza un'adeguata esperienza: antoniniani di Gordiano III piacevoli (anche senza essere fdc) passano sul mercato per alcune decine di euro. Questo è stato venduto a 60 euro + diritti, e ha un ottimo ritratto su fondi ancora brillanti.
    1 punto
  30. Buonasera a tutti, grazie @gennydbmoney si , è chiaro che io abbia fatto un po di confusione, anzi mi scuso con tutti, perche immagino che chi segue può trarre delle conclusioni errate. Buona Notte Alberto
    1 punto
  31. Con quella foto non riesco a vedere bene; tu che hai la moneta in mano vedi questa legenda: +•PP•S•QVI•RIA•
    1 punto
  32. Ciao Alberto,forse ti confondi con i ducati di Carlo II di Spagna che vennero ritirati per essere incisi nel taglio per contrastare il fenomeno della tosatura... Di piastre di Ferdinando IV di Borbone che vennero ritirate per rifargli il decoro sul taglio mi è nuova, sarebbe un controsenso rifare il taglio perché tosata quando poi lo stesso è nato per il motivo di cui sopra... Alcune piastre si presentano di diametro e peso ridotti perché,si ipotizza,possano essere state coniate sui tondelli dei ducati da 100 grana,due esemplari sono passati recentemente in asta e altri due esemplari appartengono a collezioni private...
    1 punto
  33. Buonasera, non sono molto esperto… somiglia molto a questa però .https://www.vcoins.com/it/stores/musa_numismatic_art/193/product/roman_constantinople_city_commemorative_ae_follis_330333_ad_constantinopolis__victory/942163/Default.aspx saluti
    1 punto
  34. Buonasera, interessante questo passaggio, mi viene in mente un qualcosa di cui si sia già discusso in altra occasione, anche questo sarebbe opportuno riproporre. Ora non vorrei dire stramberie, possibile che si siano usate queste godronatrici o piuttosto riutilizzate delle monete spagnole di cui il taglio sia la reminiscenza del suo passato... Saluti Alberto
    1 punto
  35. In realtà ciascuno compra ciò che gli piace. Il problema è vedere un Istituto quale la zecca, che dovrebbe svolgere un compito istituzionale, abbassarsi a spacciare per monete quanto moneta non è. Commemorare Diabolik? Prosecco e granseola? Ancora la storia della lira? Figurine panini e tutela ambiente con monete quadre o romboidali? Decine e decine di emissioni per far cassa? Non nascondo siano oggettini piacevoli, però non monete. Diciamo che l'IPZS pecca in mancanza di serietà!
    1 punto
  36. E tu continui a non voler capire: esiste anche chi colleziona una cosa perché, semplicemente, gli piace, FREGANDOSENE altamente del fatto che fra 10 o 20 anni possa valere meno di quanto l'ha pagata. Concordo sul fatto che molte delle proposte moderne non siano nemmeno annoverabili fra le "monete" (basta guardare cosa propone la zecca francese), ma che sia un "errore" comprarle solo perché in futuro potrebbero non valere nulla beh, è un'idea del tutto campata per aria, e tipica di chi non colleziona, ma compravende.... Il tuo interesse è comprare solo ciò che in futuro ti potrà garantire un guadagno? Benissimo, ognuno fa quel che vuole, ma smettila per favore di ritenerti superiore a chi magari compra solo per passione roba che potrebbe non valere nulla fra tot anni
    1 punto
  37. Guarda... non concordo, @ARES III non essendoci nulla di indegno ed anche la terminologia è più che corretta. La' fuori nl mondo, a disposizione c'è molto di peggio. Ma rimetto volentieri la decisione agli admin @CdC.
    1 punto
  38. Per quanto riguarda un gruppo di stateri d'argento della seconda metà del V secolo è probabile, almeno a giudicare dalla sequenza schematizzata da Rutter (HN, p. 147) sulla scia di studi precedenti: Più difficile risulta invece stabilire l'esatto significato sul bronzo in quanto le lettere sono presenti solo occasionalmente sulle serie iniziali. Ti allego uno schema tratto dallo studio di A. Polosa (Appunti sulle emissioni in bronzo di Thurii, in Ead., Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Il medagliere, Paestum 2009, p. 288):
    1 punto
  39. Buonasera a tutti, tra le mie più belle. Una Tris di Argentini Borbonici Saluti Alberto
    1 punto
  40. È un gran bel convegno e sarò felice di partecipare.
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  41. 6 Tornesi 1799 Repubblica Napoletana ex Inasta 11 lotto 1202 SPL+, conservazione eccezionale per il tipo di moneta
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  42. Buonasera a tutti, come direbbe l'Amico Sergio @motoreavapore, posto la mia modello base. Piastra 120 Grana millesimo 1825 Francesco I Saluti Alberto
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  43. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Vespasiano (69-79 d. C.) coniato a Roma nel 77-78 d. C. con rappresentato sul rovescio il Modio ( Modius). Un contenitore utilizzato in agricoltura e che rappresentava anche una unità di misura per derrate secche (es. grano), espressa in litri (circa 9). Un rovescio beneaugurante che indicava che l'imperatore si sarebbe sempre impegnato ad assicurare pane e benessere per il popolo,non proprio comune con questa iconografia. Mi sembra che anche Antonino Pio (di cui posseggo un denario simile) ed Adriano ne fecero uso, oltre gli altri Flavii Tito e Domiziano. Vespasiano, di origini umili contadine, sali al potere dopo l'anno dei quattro imperatori che fu un periodo a dir poco molto travagliato per l'impero, teatro di sanguinose guerre civili, e sostituì Vitellio governando per circa 10 anni fino alla sua morte, per cause naturali all'età di 70 anni, assicurando finalmente una certa stabilità all'impero. A lui si deve la costruzione dell'anfiteatro Flavio o Colosseo che però non vide mai terminato ed inaugurato, compito che toccò al figlio Tito suo successore. Vespasiano introdusse anche la famosa e nuova tassa sui bagni pubblici romani e sembra che fu lui di persona ad esclamare nei confronti di quanti gli facevano notare la "stranezza" della stessa, la famosa frase "pecunia not olet" e cioè i soldi non puzzano. Da esame diretto risulta coniato (spero ai tempi dell'imperatore 🙂), centrato, con discreto metallo (erano in ottimo argento) e con una importante usura regolare da circolazione, segno che ha svolto bene la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,30 g RIC 980 Altri miei denari a cui affiancare in futuro un sesterzio 🙂
    1 punto
  44. Riprendo questa discussione per analizzare un altro aspetto di questo Atelier imitativo molto importante, aspetto che pur calato nel panorama delle emissioni locali imitative si riallaccia anche alle emissioni ufficiali. Postumo è stato l'unico imperatore gallico a mantenere il sistema trimetallico sebbene non per tutto l'arco del suo regno: bronzo con sesterzi e doppi sesterzi, argento con gli antoniniani, oro con gli aurei e i quinari. Tuttavia, gli studi sulle sue emissioni si sono sempre incentrati in comparti stagni tant'è che le opere di riferimento sono nettamente distinte: Elmer si è focalizzato su Antoniniani ed emissioni auree, mentre Bastien ha dirottato i suoi sforzi sulle emissioni bronzee. Sulla scia di questi due grandi e importanti lavori si sono mossi poi un po' tutti gli autori successivi. Fino a Mairat che ha tentato di organizzare le emissioni di questo imperatore nella loro globalità tenendo conto di tutti i tagli coniati. E' infatti un dato innegabile che tra le varie emissioni ci fossero delle relazioni e dei rapporti di misura e valore. Rapporti che dovevano poi riflettersi non solo in ambito circolatorio, ma anche produttivo: i bronzi venivano emessi nella medesima zecca di aurei e antoniniani? Evidentemente sì. In officine distinte e dedicate oppure no? Una serie di studi recenti iniziano a mettere in relazione i rapporti che ci sono tra i vari tipi non soltanto a livello di legende/iconografie, ma anche di "mano" dei vari scalptores per vedere se gli addetti impiegati erano i medesimi. Un analogo ragionamento trova quindi ambito di applicazione anche per gli atelier locali e in particolar modo in quello che è ritenuto essere il principale atelier locale per la produzione di moneta imitativa bronzea: il cosiddetto Atelier II così chiamato da Bastien per differenziarlo dall'Atelier I ovvero dalla zecca ufficiale. Come già avevo affrontato in precedenza, l'Atelier II è ormai stato identificato con il sito di Chateaubleau e le sue tre officine di produzione. Officine in cui si è progressivamente passati da una massiccia produzione di bronzi (anche di gran livello tecnico) a una produzione differenziata di bronzi e antoniniani. Il dato più interessante che emerge nel testo di Pilon dedicato a questo Atelier è l'organizzazione dell'impianto che di fatto era settato come una zecca vera e propria con una serie articolata di operazioni, compiti, lavori e funzioni che prevedevano specifiche e differenti maestranze. La coniazione di monete sia in bronzo che in argento si poneva quindi in scia con la situazione reale del circolante ufficiale dove il sistema bimetallico (l'oro nella circolazione quotidiana non c'era) era presente e radicato sebbene con tutte le problematiche legate alla ritariffazione del bronzo (questione sesterzi/doppi sesterzi e progressive riduzioni di modulo e peso). Ma il dato ancor più interessante che riguarda l'atelier di Chateaubleau è l'impiego non soltanto delle medesime maestranze per la produzione di moneta nelle due leghe metalliche, ma anche l'utilizzo dei medesimi conii, nelle fasi finali di produzione del bronzo, per produrre sia sesterzi/doppi sesterzi di modulo estremamente ridotto che antonianiani con bassissima percentuale d'argento. Un interessantissimo saggio pubblicato da poco su academia.edu affronta proprio questo aspetto: "Les graveurs d'effiges sur les monnaies d'imitation de Postume et la localisation de l'Atelier II à Chateaubleau (Seine-Et-Marne)". Questo il link: https://www.academia.edu/38325770/Melanges_Bar_-_Atelier_II_Chateaubleau.pdf Un esempio è questa serie di monete dove di vede una commistione di conii usati sia per l'impiego di bronzi (es. 30-31-32) che di antoniniani (es. 33-34): Trovare esemplari simili non è semplice e il lavoro fatto dagli autori di questo saggio è certosino e minuzioso e non si è limitato all'analisi dei soli (seppur molti!) reperti rinvenuti nel sito di Chateaubleau ma anzi è stato esteso a un'analisi ben più dettagliata che ha coinvolto fondi museali, ripostigli pubblicati, passaggi commerciali e collezioni private. Recentemente è apparso in vendita un piccolo bronzo imitativo di Postumo che riprende in tutto e per tutto (dimensioni, legende e stile) l'antonianiano "PAX AVG" RIC 318, Elmer 565, Mairat 450: L'esemplare in questione ha un diametro di 19 mm perfettamente coerente con l'antoniano, ma un peso di 5,22 gr ed è chiaramente in bronzo privo di argento. Il venditore lo classifica semplicemente come "imitazione barbarica" e ci sta. Ma alla luce di quanto poco sopra esposto, è un imitazione di un antoniniano o di un bronzo di Postumo? Il tipo PAX AVG è noto come bronzo di Postumo presso l'Atelier II, ecco alcuni esemplari: Il secondo e il terzo ribattuti su sesterzi di imperatori precedenti. Tuttavia al dritto hanno la legenda lunga e non l'abbreviata IMP C POSTVMVS AVG. In questo caso invece abbiamo la legenda usuale che appare negli antoniniani. Mi manca il Bastien per verificare se tale legenda esiste abbinata anche alla PAX per i bronzi riconducibili all'Atelier II. Tuttavia ritengo che non si tratti di un imitazione di un antoniniano quanto piuttosto di un bronzo (Sesterzio/doppio sesterzio). Ma azzardo anche l'ipotesi che con i medesimi conii si siano prodotti anche imitazioni di antonianiani dato il diametro davvero esiguo per il bronzo in questione. Il dritto, quanto a stile, mi ricorda molto questi esemplari realizzati nell'Atelier II (Chateaubleau) pertanto ritengo che anche la provenienza di questo pezzo vada cercata nel sito in questione. Certo, la prova decisiva la potrebbe dare un'identità di conio con un esemplare marcatamente "antonianiano", ma sebbene abbia scandagliato tutti gli archivi di mia conoscenza... non ho trovato nulla di utile!
    1 punto
  45. Ciao! Il Filippo è arrivato. La foto è qual che è, sto ancor aspettando le luci per una illuminazione corretta sia come inclinazione che come temperatura, però, intanto... vi da un'idea. Rilievi molto altri, in mano è molto godibile. Credo cercherò altri sesterzi SAECVLARES di Filippo e famiglia, magari riesco a farmi la serie! :-) Sapere che sono stati coniati per i primi 1000 anni di Roma mi emoziona non poco! Ciao a tutti. TWF
    1 punto
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