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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/26/23 in tutte le aree
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Trovato nelle ciotole qualcosina per 3 euro totali, due mancanti ed una estrema curiosità Una moneta in nickel giapponese sino ad ora mai rinvenuta in ciotola, si tratta di un 50 yen showa 31 (1956) 3 x 10 + 1 = 31 (primo anno dell'era showa = 1926) Due dollari dello Zimbabwe del 1991 e un falsone del 500 lire caravelle in metallo chiaro, avranno avuto seri problemi durante la produzione4 punti
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Buonasera a tutti, @fricogna come ti dicevo qualche post fa.. @giovanni0770 Mi hai fatto venire voglia di prendere i miei 9 cavalli di Ferdinando IV. Ho tutte le annate da bravo accumulatore seriale. 😀 Però per le mie più belle posto la mia tris del 90. Saluti Alberto3 punti
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Ciao @fapetri2001 perché dici di non saperla catalogare.... il bello inizia adesso avendo individuato di che moneta si tratta sta a Te capire e studiare la moneta a fondo per classificarla con libri cataloghi e ricerche varie almeno per me è il gioco più bello.... Saluti Latino3 punti
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Ciao a tutti . Io aggiungerei questo 10 centesimi Napoleone 3º e 2 centesimi 1862 Vitt.em 2º. forata così non L ho mai vista … forse con qualche pressa?? Si è deformato anche un po’ il metallo.3 punti
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Si può definire 'orrore' questo falsone in metallo chiaro? problemi di produzione? doppia battitura?3 punti
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Ciao @danilo1965 il 5 lire del 1901 è la moneta più iconica di Vittorio Emanuele III ed anche “una” (non “la”) delle più costose. Come già scritto molte volte in questo (ed altri) contesti numismatici, tutti gli esemplari autentici presenti sul mercato, poche decine, hanno una provenienza controllata, una perizia solida e un pedigree lungo come la fame. 😁E, di converso, tutti i numerosissimi esemplari rinvenuti nei cassetti, sacchetti, tiretti, pacchetti di nonni, nonne, zii, zie, cugini, parenti e affini 🤣 sono invece inesorabilmente dei falsi, fatti più o meno male, ma al 100% (non 99,99%, 100%) riproduzioni senza valore. E la tua rientra tra queste.2 punti
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Molto dipende dal potenziale acquirente, ma credo che il "prova piccolo" sia di un ordine di rarità superiore agli altri (personalmente non ne ho mai visto uno...) e, di conseguenza, raggiunga un valore maggiore. Quanto a: Riporto la "briciola" apparsa sul Gazzettino di Quelli del Cordusio #4 del gennaio 2019:2 punti
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Buonasera. Confermo che si tratta effettivamente di due riproduzioni2 punti
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Buonasera a tutti, @Stilicho @gpittini leggo con piacere i vostri interventi , io non ho ancora le competenze giuste e credo di avere ancora tanto da imparare. Continuo con le mie Fel temp reparatio e posto uno degli ultimi arrivati in collezione sempre della serie falling horseman. Saluti Alberto2 punti
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Più osservo queste caravelle e più sono convinto che sia una moneta rara nel suo genere....o sono io che ho problemi di vista: uhm...🤔 forse non è un falso ma dovrebbe essere la 500 lire caravelle emessa per i giochi olimpici del 1960: @nikita_è il solito fortunato ... che colpo preso in una ciotola🤣2 punti
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Se troverai un 500 Lire di tuo interesse, tieni presente che esistono tre varianti: da: ANDREA DEL PUP, perito numismatico specializzato in varianti, errori e tecniche di coniazione.2 punti
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Di non frequente presenza sul mercato, vale comunque uno sguardo un esemplare di decadrammo di Siracusa a firma Euainetos . Sarà il 14 Marzo in vendita BeaussantLefevre al n. 9 .2 punti
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Credo che la medaglistica Pontificia potrebbe trarre notevole giovamento da una qualche pubblicazione che affronti il tema spinoso delle coniazioni, originali e riconi, per le varie tipologie, individualmente. Purtroppo il tutto è reso difficile dalla consuetudine che i conii, fino a Francesco Mazio (che li acquistò ed acquisì per conto della Zecca di Stato), restassero di proprietà dell'incisore che poteva riusarli o anche venderli. I riconi Mazio (ultimi tra quelli noti) abbinarono una meritoria opera di restauro ad un'azione strettamente commerciale quantunque ufficiale e, credo, dopo l'entusiasmo dell'epoca, siano stati i principali responsabili del disinnamoramento alla medaglistica papale. Inoltre i grandi studiosi e pubblicisti italiani in questo campo (Modesti, Bartolotti, Turricchia) sono scomparsi negli ultimi 10 anni .... Le medaglie papali (ma non solo) rappresentano probabilmente l'apice dell'arte incisoria nelle zecche del nostro Paese.2 punti
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È un intento davvero commendevole questo di tramandare ai nostri discendenti la nostra comune passione, non da tutti, quindi complimenti! 👏🏾2 punti
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DE GREGE EPICURI Noto però che la moneta del post 1 e quella di fig.1 del post 3 richiamano non un GLORIA ROMANORUM ma il bronzo di Costante TEMP FEL REPARATIO, imperatore su nave con fenice o vittoria nella dx, stendardo nella sin., e la vittoria dietro di lui. Poi, tutta la questione di CENSERIS, collegato o meno ad un Carausio 2°, mi era sconosciuta. Si potrebbe sospettare un eccesso di fantasia campanilistica negli studiosi inglesi, però il nome sembra ricorrere in molti esemplari e suggerisce di essere prudenti. Chissà, forse compariranno altri esemplari in grado di illuminarci.2 punti
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https://it.wikipedia.org/wiki/Bratteato Un bratteato (dal latino bractea, sottile pezzo di metallo) è una moneta piatta, sottile, battuta su una singola faccia in oro o argento. I bratteati furono prodotti principalmente in Europa centro-settentrionale durante la Tarda antichità e il Medioevo. TARDA ANTICHITÀ E ALTO MEDIOEVO Dischi circolari battuti solo da un lato ed emessi nel V e VI secolo, i bratteati hanno la loro origine nell'imitazione dei medaglioni imperiali romani del basso impero. I bratteati tardo-antichi fin qui trovati provengono dalla Danimarca (circa 300), dalla Norvegia (390), dalla Gran Bretagna (30) e da vari Paesi europei a sud della Danimarca (20). Accanto alle figure umane si trovano anche rappresentazioni di animali, tra cui animali con pelliccia, uccelli, cavalli e animali di fantasia; le immagini di cavalli sono le più rappresentate. Circa un terzo dei bratteati presentano iscrizioni in alfabeto runico, interpretate solo in parte. Nonostante questo, per lo studio della mitologia nordica sono tuttavia di scarsa rilevanza, specialmente perché nella rappresentazioni l'imitazione dei ritratti imperiali romani prevale sulla rappresentazione di modelli tipicamente nordici. Si ha inoltre sì un'abbondanza di materiale pittorico, ma senza un reale riscontro nei testi. Attualmente i bratteati altomedioevali noti, circa 950 esemplari, sono suddivisi in sei categorie: bratteati A (87 esemplari): mostrano un volto umano, su modelli ripresi dalle antiche monete imperiali; bratteati B (88 esemplari): da una a tre figure umane in posizione in piedi, seduta o in ginocchio, spesso accompagnata con animali; bratteati C (il gruppo più numeroso con circa 400 esemplari): una testa maschile sopra un quadrupede; bratteati D (336 esemplari): vari animali; bratteati F (14 esemplari): sottogruppo dei bratteati D, mostrano animali fantastici; bratteati M (17 esemplari): imitazioni dei medaglioni imperiali romani Il termine "bratteato" è utilizzato anche per indicare un certo tipo di monili, fatti principalmente tra il V e il VII secolo, rappresentati da alcuni esemplari d'oro. Forati venivano portati, sospesi al collo, presumibilmente come amuleti. BASSO MEDIOEVO I bratteati furono il tipo principale di moneta battuta nelle aree di lingua tedesca, con l'eccezione della Renania, dalla metà del XII secolo a tutto il XIV. In alcuni cantoni svizzeri sono state prodotte fino al XVIII secolo monete simili ai bratteati (rappen, heller e angster). La tecnica di produzione variava secondo la regione e l'epoca. I tipi originali erano per lo più rotondi e relativamente larghi. Venivano frequentemente usati anche dei tondelli quadrati, cosicché dopo la battitura si aveva una forma quadrangolare. Un tipo frequente - più tardo - era il Hohlpfennig ("pfennig concavo"), detto anche Schüsselpfennig ("pfennigscodellato"), che ha il bordo curvato a forma di piatto. Una monete sottile, battuta su entrambi i lati in modo tale che l'immagine sia visibile da tutte e due le parti, è detta Dünnpfennig ("pfennig sottile") o Halbbrakteat ("mezzo bratteato"). A volte nel processo di battitura venivano sovrapposti più tondelli e si producevano monete dal disegno indistinto. L'abitudine di dividere i pezzi derivava dal valore dell'argento, che era necessario per effettuare un dato pagamento. Dato che pezzi simili si ritrovano in tesori nascosti, si può ritenere che questa prassi era diffusa e non portava a una perdita di valore. I bratteati erano solitamente richiamati dagli emittenti in modo regolare, circa una volta o due volte l'anno, e potevano essere scambiati per nuove monete con una detrazione del valore (Renovatio Monetae). Questo sistema ha funzionato come il demurrage: la gente non poteva accumulare le proprie monete, perché perdevano valore. Quindi questo denaro è stato utilizzato più come mezzo di scambio che per lo stoccaggio di valore. Ciò ha aumentato la velocità del denaro e stimolato l'economia.2 punti
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Caro Marco io da milanese purosangue da almeno otto generazioni mi ricordo ancora abbastanza lucidamente anche la metà degli anni ‘60 quando la mamma (abitavamo a Porta Romana, dove sono nato ormai troppi anni fa) mi portava dalla zia che abitava in Via San Michele del Carso col tram. Ora c’è solo il “9” su quella linea, allora c’era anche il “29/30”, che facevano la linea uno in un senso e uno nell’altro. Erano considerati “nuovi”, vetture doppie del 1959, rispetto alle storiche vetture del 1928, che funzionano ancora oggi. Niente mini assegni, erano ancora di la’ da venire, i gelati costavano 30 lire, i quotidiani 50, la benzina 112 lire al litro, i mezzi pubblici milanesi erano verdi, i taxi nero-verdi, l’aria irrespirabile, la nebbia una coltre che non ti faceva vedere le luci dei tram fino a che non erano alla fermata, Carosello trionfava con Ernesto Calindri e il suo “Cynar” e con il Quartetto Cetra e il loro mitico “Chinamartini”. E la domenica pomeriggio Ric e Gian incantavano con i loro siparietti, e dopo si assaggiavano i pasticcini di Panarello o di Cova. Niente computer, niente telefonini, TV in bianco e nero con solo due canali, in onda gli “Eroi di cartone” o “Scala Reale”, mitica edizione di Canzonissima 1966 con Peppino de Filippo. Niente Instagram, niente Whatsapp, niente Ferragni, quattro calci a un pallone all’oratorio di Viale Lazio e tanta tanta spensieratezza…Dio che nostalgia!1 punto
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Ricarico le immagini delle due emissioni della Banca Agricola - Kmečka Banka di Gorizia.1 punto
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Ho fatto questa domanda perché negli anni ho accumulato da famiglia, amici e conoscenti una decina di littori e qualche elmetto che successivamente mi hanno giudicato in conservazione BB o BB+. Queste due dalla foto mi sembravano leggermente migliori. Ad ogni modo le voglio regalare al figlio di un amico che vedendo la mia biblioteca numismatica e qualche album che gli ho lasciato sfogliare si sta appassionando. Se le ottengo a un prezzo ragionevole bene, altrimenti gli regalerò uno dei miei pezzi. Penso che una moneta regalata ad un ragazzo sia un gran bel regalo, e se poi continuerà nella passione, si porterà un ricordo.1 punto
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Trovo molto discutibile questa osservazione, mi sembra assai poco rispettosa della moneta come oggetto storico. I due pezzi in oggetto - oltre ad essere assolutamente dignitosi e collezionabili - hanno una storia alle spalle. Se per voi esistono solo i FDC, forse dovreste limitarvi a collezionare le coincard dei due euro.1 punto
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Buonasera Latino, la mia difficoltà è nel fatto che io personalmente sono un filatelico e non numismatico e quindi qui inizia la difficoltà, che poi prosegue con quello che ha scritto Miroita e cioè che la moneta essendo molto consumata , è difficoltosa da decifrare anche per coloro che sono del "mestiere" Vi ringrazio ambedue per avermi detto di che moneta si tratta , un cordiale saluto. F.P.1 punto
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grazie dracma, sulla NAC 64 abbiamo già fatto una bella discussione sul Forum1 punto
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Al momento non ho notizia di studi specifici sulla monetazione di Thurium. Il catalogo di riferimento resta pertanto quello di Rutter, che tuttavia andrebbe aggiornato sia in quanto numerose varianti enee non vengono prese in esame né dallo studioso né dalla Polosa (ad esempio quella siglata con A, già nelle raccolte del British Museum) e sia perché ad oltre vent'anni dalla sua edizione nuovi esemplari sono apparsi sul mercato antiquario. Solo per citare qualche esempio si può ricordare il conio con gamma al R/ o quello con simbolo della foglia al D/, giudicato inedito dagli editori della NAC. Tauler & Fau Subastas 78, 2021, 1013 (2,69 g) NAC 64, 2012, 2045 (3,47 g)1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Caracalla (198-217 d. C.) recante sul rovescio la personificazione della dea Concordia, coniato a Roma nel 210 d. C. È raffigurata seduta, volta a destra, con doppia cornucopia dell'abbondanza a sinistra e patera che regge con la mano destra. Rappresentava per i romani la moderatrice nei rapporti tra le persone affinché la vita di tutti i giorni si svolgesse nel migliore dei modi, in armonia (dall'antica dea greca Harmonia derivava la Concordia romana) ed appunto concordia. È stata quasi sempre rappresentata sulla monetazione romana ed il tempio principale dedicato al suo culto fu fatto costruire nel 367 a. C. da Lucio Furio Camillo ed era situato ai piedi del Campidoglio. Purtroppo, come per molte altre opere e monumenti dell'antica Roma, sono rimaste a testimonianza solo le fondamenta in quanto dal 1450 iniziò un'opera di demolizione (si attivo' al suo interno addirittura una fornace) che nel tempo ha portato al suo totale disfacimento. La Concordia veniva festeggiata il 30 marzo insieme alla Salute ed alla Pace. Salute, Concordia e Pace..... Tre capisaldi del buon vivere di cui, visti gli avvenimenti degli ultimi tempi, oggi abbiamo tutti veramente bisogno.... Ritornando alla moneta da esame diretto risulta coniata (spero nel 210 d. C. 🙂), centrata, con discreto metallo ed ha evidentemente circolato. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 2,97 g RIC 116 Queste le mie monete di Caracalla a cui aggiungere un sesterzio in futuro ed archiviare questo imperatore.1 punto
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Ed ecco qui raffigurata la vanessa occhio di pavone. Ne ho visto svolazzare una in campo proprio ieri, segno che la primavera è alle porte...1 punto
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Probabilmente alcuni si chiederanno il motivo per cui gli Herennii , di stirpe Sannita , riprodussero in questa moneta un fatto mitologico avvenuto in Sicilia , quale relazione ci fu tra i Sanniti Herennii e la Trinacria ? "La gens Herennia era una famiglia plebea dell'antica Roma . I membri di questa gens vengono menzionati per la prima volta tra la nobiltà italiana durante le guerre sannitiche e compaiono nell'elenco consolare romano a partire dal 93 a.C. In epoca imperiale ricoprirono numerose cariche provinciali e comandi militari. Discendente di questa gens era l'imperatrice Herennia Etruscilla . Gli estesi interessi mercantili degli Erennii sono attestati da diversi autori, che descrivono la partecipazione della famiglia ai commerci siciliani e africani , e soprattutto il loro coinvolgimento nell'acquisto e nell'esportazione del silfio , erba medicinale di grande valore nell'antichità, che cresceva solo lungo un breve tratto della costa africana, e ha sfidato tutti i tentativi di coltivarlo. L'interesse herennio per il commercio è attestato dal cognome Siculo (un siciliano), l'insediamento di un mercante di nome Erennio a Leptis Magna , la leggenda della fondazione di un tempio ad Ercole a Roma, e una moneta della gens recante al dritto la rappresentazione della dea Pietas , e al rovescio Anfinomo che porta il padre, riferimento alla leggenda dei due fratelli di Catania , scampati a un'eruzione dell'Etna portando con sé i loro genitori anziani. Un Cognomen usato dagli Herennii era Siculo , dove alcuni Herennii esercitavano il loro commercio. Un Herennio Siculo fu un aruspice e amico di Gaio Sempronio Gracco , fu arrestato a causa della sua associazione con Gracco; ma piuttosto che affrontare il disonore della prigionia nel Tullianum , sbatté la testa contro lo stipite della porta, e così spirò" Condensato ed estratto da : https://en.wikipedia.org/wiki/Herennia_gens1 punto
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Anche la famiglia di mio padre proviene dalle vicinanze di Leopoli. A giudicare dalla casa il prof. Jan è di famiglia nobile. Mio nonno invece, aveva un impresa edile. Quindi niente argenteria da nascondere e fuga nel 1945 quando i russi decisero di annettere all'URSS quella parte di Polonia. Fuga roccambolesca e fortunata che ci obbligò a trasferirci in Slesia. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bravo @Adelchi66la tua biblioteca si sta allargando vertiginosamente! Il libro che mi stuzzica di più è quello di Pautasso1 punto
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Dovrebbe essere il lotto 449, l'unico 4 Ducati del 1751 presente nella CIVITAS NEAPOLIS , variante non descritta 1 su 0 Peccato non avere il cartellino originale, sarebbe stato un plus valore.1 punto
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Volevo fare un regalo ad un ragazzo e pensavo di offrire 150 per la coppia. Considerando che è un regalo e non devo rivenderle, potrei anche planare a 200. Grazie delle vostre opinioni, che condivido1 punto
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Acqua... siamo a Mantova ma nel periodo di Carlo I Nevers.... sesino https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-MNO/2 Mario1 punto
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DE GREGE EPICURI A me pare di leggere in esergo SIS (Siscia). Ma volevo far presente che in queste monete compaiono, a volte, delle lettere nel campo del diritto e/o del rovescio; qui al rovescio una M. Molti considerano queste lettere come semplici controlli di emissione (un po' come le lettere e i numeri su molti denari repubblicani). Altri invece pensano di poterle individuare come "segni di valore", visto che queste emissioni hanno subito una serie di ri-tariffazioni progressive (in sostanza, svalutazioni successive).1 punto
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DE GREGE EPICURI Questa medaglietta, comperata in Francia, pesa 2,29 g e misura 21 m; è un po' malconcia, e penso che avesse un appiccagnolo, che ha perduto. Come dimensioni e tipologia, ricorda un po' le numerosissime medagliette prodotte dopo la campagna del 1859, con le effigi di Vittorio Emanuele II e Napoleone III. Questa però è tutta francese: GARIBALDI VOLONTAIRE, recita la scritta al diritto; e al rovescio, intorno alle due bandiere francese e italiana, REPUBLIQUE FRANCAISE. Garibaldi in effetti arrivò a Marsiglia dopo la sconfitta ed esilio di Napoleone III, intenzionato ad aiutare la neonata repubblica. Era accompagnato dai due figli e le sue forze inizialmente furono molto raccogliticce, composite e non numerose, al massimo 4000 uomini, fra cui molti volontari italiani e stranieri. Poi (ma solo a periodi) le truppe aumentarono; il coordinamento con l'esercito francese fu sempre difficile. Ebbe però alcuni successi, in particolare a Digione, oltre a varie sconfitte; l'attività bellica fu sempre "di disturbo" e difensiva, evitando battaglie in campo aperto con le forze prussiane, molto più numerose ed equipaggiate. In alcuni casi fece numerosi prigionieri e si impossessò delle insegne del nemico. La Francia ufficiale non gli mostrò molta gratitudine.Fu eletto all'Assemblea Nazionale, ma la sua nomina non fu convalidata, e non gli fu permesso di parlare in quella sede, dove era avversato da molti deputati. L'unico a riconoscere la sua generosità, il suo valore ed i suoi successi fu il poeta (e deputato) Victor Hugo, in un celebre discorso.1 punto
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Salve. Posto i miei Gigliati. Di Gigliati ne so veramente poco ed allora li pubblico sperando che qualche collezionista appassionato ed esperto sappia individuarne qualcuno importante o qualcuno...falso. Sarei veramente felice di avere dei pareri su queste mie monete, pronto ad inviare tutti i dati che eventualmente mi verranno richiesti. Ringrazio fin da ora chi vorrà venirmi incontro. Grazie. Un caro saluto.1 punto
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Buongiorno a tutti, condivido questo 4 Ducati molto raro del 1751 “1 ribattuto su 0” in condizioni BB proveniente dall’asta 42 di Varesi “Civitas Neapolis”1 punto
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Salve. Dedicata dal Belgi al loro sovrano per ricordarne l’incomparabile coraggio e la devozione nel 1914-15. D/ ALBERT ROI DES BELGES Busto del sovrano in uniforme a sx. Firma J. FISCH lungo il bordo in basso a dx. R/ QUE LES BELGES / SE SOUVIENNENT / A JAMAIS / DU COURAGE ET DU DEVOUEMENT / INCOMPARABLES / DE LEUR SOUVERAIN / BIEN-AIME / 1914-1915 tra un ramo di foglie di quercia e un ramo di foglie d’alloro uniti alla base. Firma J. FISCH lungo il bordo in basso a dx. Bronzo: 66,1 g; diametro 60 mm; provenienza asta Elsen 153. apollonia1 punto
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Il taglio è liscio, anche se irregolare; anche a me sembra coniata, ma non ne sono sicuro al 100%.1 punto
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Aggiungo alcune mie considerazioni personali - direi suggestioni e nulla di più, ma spero che almeno in parte le condividiate o che almeno vi stimolino: - Eracle contro il toro richiama da vicino l'Eracle contro la regina delle Amazzoni, Ippolita, come rappresentato nelle metope di Selinunte. In particolare guardate la resa dei capelli riccioluti - l'airone è un diretto riferimento alle zone di salmastre del Belice, dove ancora oggi dimora l'airone cenerino. Notate il particolare ciuffetto che rimane dietro la testa dell'airone, e che tale dettaglio è stato reso dall'attento incisore... - la divinità fluviale Hypsas, che offre su altare, mi piace pensare che sia ricordata da "u pupu", la statuetta efebo selinuntino. Ma quest'ultima è pura fantasia ahimè1 punto
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Buon pomeriggio Direi che si tratta di un comune 100 lire, non è falsa e non è in argento ha solamente avuto un po di sfortuna durante la sua ormai lunga vita... Anche io ne ho alcune che conservo proprio perché risaltano molto i rilievi ☺️ saluti1 punto
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Invece,per quella del 1747,il taglio è a treccia e l’asse ugualmente alla tedesca.1 punto
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Ecco un esempio della fattura delle monete napoletane dell'epoca... questo è un carlino del 1684 un altro rovescio spettacolare insomma :D1 punto
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