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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/23 in tutte le aree
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Nei Sec. XVI e XVII il personale della Zecca di Napoli era diviso in due categorie: gli Ufficiali e gli operai. I primi, in numero di nove, erano contraddistinti e remunerati in base alle loro funzioni ed al modo con cui erano venuti in possesso dell'ufficio. Il Mastro di Zecca. Era responsabile del buon andamento di tutti i lavori ed ordinava la coniazione delle monete sui tre metalli, in applicazione delle norme emanate dalla Regia Corte. Aveva il diritto di apporre le sue iniziali sulle monete. Il Credenziere maggiore, o della bilancia grande, campionava e «liberava» le monete. Il Credenziere della Sajolla, o della bilancia piccola, pesava le monete, pezzo per pezzo, durante la coniazione. Il Mastro di prova. Eseguiva le prove dell'oro e dell'argento che entrava nella zecca e delle bontà del metallo con cui venivano coniate le stesse monete. Apponeva la sua sigla sulle monete. Il Mastro di cugno. Lavorava i conii ed i punzoni per le monete e vi apponeva anch'egli la sua sigla. Il Comprobatore. Assisteva il Mastro di prova nelle sue funzioni. Il Guardaprova. Assisteva agli assaggi delle monete coniate e conservava di ogni liberata alcuni pezzi. Il Campione. Vigilava sul buon funzionamento delle bilance e dei pesi delle monete. Il Giudice delle differenze. Derimeva eventuali controversie tra il Mastro di prova ed il Comprobatore. Tutti gli ufficiali della Zecca avevano diritto ad un determinato numero di aiutanti. Gli operai invece erano divisi e remunerati secondo il lavoro che svolgevano. Gli Obrieri. Avevano la funzione di ridurre in «zagarelle», o lamine, i pezzi quadrangolari di metallo necessario per la coniazione. Gli Affilatori. Mediante forbici adatte riducevano in tondelli le lamine e ne verificavano il peso. I Coniatori. Erano gli operai addetti ai lavori di coniazione delle monete. I Trafilatori. Erano addetti alle trafile, ossia a quella macchina, composta da due cilindri metallici, che rendeva lisce le lamine (questa macchina entrò in funzione con la coniazione al bilanciere). Ad ogni trafila erano addetti cinque operai. Fonte: G. De Sopo, Le monete di Napoli. L’evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859. Luigi Regina Editore - Napoli - 1971.3 punti
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Clemente XIV (1769 – 1774). Zecchino 1770, anno II. D/ CLEM XIV PONT M A II – stemma soromontato da chiavi decussate e tiara. R/ FIAT PAX IN VIRTVTE TVA 1770 – La Chiesa sulle nubi. 3,41 g. Muntoni 1/A. Per condivisione. d3 punti
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Nel Novembre del 2020 si e tenuta una grande mostra per ricordare un grande Istituto di credito: Il Banco di Napoli, uno dei riferimenti più importanti del panorama bancario internazionale, purtroppo tristemente chiuso il 26 novembre 2018. La mostra, voluta e organizzata da Gaetano Bonelli, fondatore e direttore del Museo di Napoli, d’intesa con Giovanni Ardimento, storico monetario e perito numismatico, referente dell’area finanziaria e bancaria del Museo di Napoli in collaborazione con la Fondazione Casa dello Scugnizzo e con il sostegno del Gruppo Seniores Banco di Napoli, parte con il fine di delineare un percorso storico che possa costituire una traccia tangibile del passato glorioso del prestigioso istituto di credito che ha segnato la storia del Mezzogiorno, con uno sguardo tuttavia proiettato verso il futuro, rilanciando l’immagine e la necessità di un grande polo bancario meridionale. L’intento della mostra, unica nel suo genere vuole, non solo omaggiare la memoria secolare del Banco di Napoli, ma anche sensibilizzare, affinché possa rinascere, sulle ceneri di questa istituzione una nuova opportunità di riscatto per il Meridione. È stata predisposta della Collezione Bonelli una selezione tra le più significative testimonianze presenti nella stessa che contempla manifesti, locandine, assegni, libri, opuscoli, fedi di credito, fotografie, medaglie; un repertorio di cimeli unici ed in gran parte inediti, che per la loro varietà, hanno dato vita a quella che può considerarsi la più ricca ed articolata mostra dedicata ad una Banca. Di seguito vi riporto il video che illustra e documenta tale mostra attraverso le parole dello stesso Bonelli, Ardimento ed altre illustri testimonianze: Ho voluto condividere il video di questa mostra anche perché nel periodo del covid-19 non fu affatto facile partecipare in presenza. Buona visione e spero che presto venga riproposta con accesso al pubblico Saluti numys3 punti
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No, nel senso che non è proprio un perito. Quella di perito è una qualifica professionale che richiede un'iscrizione a un albo, la registrazione alla Camera di Commercio, e che per l'ammissione prevede un esame. Come la qualifica di dottore che richiede la laurea, per fare un paragone. Non è che se uno sigilla le monete in una bustina di plastica con la sua firma diventa perito, potremmo farlo anche io e te quello.3 punti
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Buonasera a tutti, stasera vi presento il mio Antoniniano di Erennia Etruscilla. Riporto la catalogazione della casa d'aste e alcune note storico/biografiche del personaggio, devo dire che non ho trovato molto. Mi sono avvalso di Wikipedia e Wikiwand, magari Antonio @Pxacaesar e chiunque possa aggiunga qualcosa a quanto da me riportato. Herennia Etruscilla (Augusta, 249-251). AR Antoninianus (22mm, 4.01g, 6h). Rome, AD 250. Draped bust r., wearing stephane, set on crescent. R/ Pudicitia seated l., drawing veil and holding sceptre. RIC IV 59b (Decius); RSC 19. Near VF Annia Erennia Cupressenia Etruscilla (latino: Annia Cupressenia Herennia Etruscilla; ... – morta dopo il 253) fu augusta (249 - 253) dell'impero romano, moglie dell'imperatore Decio e madre degli imperatori Erennio Etrusco e Ostiliano. Molto poco è noto di Erennia, come per quasi tutte le imperatrici del terzo secolo. Probabilmente fu di famiglia senatoriale, di origine etrusca, come indica il nome Etruscilla. Quando Decio ed Erennio furono sconfitti e uccisi nella Battaglia di Abritto (251), Erennia, rimasta a Roma, assunse la reggenza nel nome del figlio tredicenne Ostiliano, che visse fino al novembre dello stesso anno. È probabile che, forte del sostegno del Senato, abbia negoziato con il nuovo imperatore Treboniano Gallo fino a raggiungere un compromesso, per mantenere il titolo di augusta per sè e per il figlio. Le sue speranze però finirono quando il figlio Ostiliano morì nell'epidemia di peste scoppiata a Roma. Non si conosce la sua fine. Monete in suo onore, che ne celebrano la fecondità (era madre di due figli) e il decoro, con l'immagine velata della "Pudicitia", sono state coniate fino al 253. Saluti Alberto2 punti
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Uscito il programma 2023 per Malta https://mcusercontent.com/037dc02dc867bbc484968c325/files/0673b1a7-3008-a365-ea58-a8600fe6da77/MCC_programme_2023.pdf2 punti
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DE GREGE EPICURI A me pare autentico. Non è certo splendido, ma coi prezzi odierni ci si dovrà accontentare.2 punti
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Scoperta una tomba di coppia. Lui e lei. 30enni vissuti 3200 anni fa. Sepolti insieme nel letto, sull’oro La tomba di due persone, probabilmente una coppia – composta da un uomo e da una donna – è stata scoperta a Metsamor, in Armenia, da un team di archeologi polacco-armeno. I due morirono contemporaneamente 3200 anni fa, durante la tarda Età del Bronzo. I loro corpi furono affidati, insieme, all’Aldilà, deposti su un letto e ornati da ricche corone preziose, tre delle quali d’oro. Per intenderci sull’epoca possiamo dire che la giovane coppia visse mentre il più importante regno dell’epoca, nel nostro quadrante, era nelle mani del faraone Ramesse II (1303 a.C. – 1213 o 1212 a.C.). La notizia è stata data in queste ore da Nauka W Polsce, la testata che si occupa della Scienza in Polonia. Veduta della cittadella megalitica, in cui abitava la coppia.. Foto. Simon Zdziebłowski Lo scavo archeologico relativo alla sepoltura congiunta dellla donna e dell’uomo. Foto Joanna Pawlik I ricercatori hanno anche trovato i resti di un letto funerario in legno. Stime preliminari indicano che la donna e l’uomo avevano, al momento della morte, un’età compresa tra i 30–40 anni. “La morte di queste persone per noi è un mistero. Non ne conosciamo la causa, ma tutto indica che sono morte contemporaneamente, perché non ci sono tracce della riapertura della tomba. Quindi la tomba è stata chiusa, su entrambi, nello stesso istante” – dice il responsabile della ricerca, prof. Krzysztof Jakubiak della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia, lo studioso che coordina il progetto congiunto del Centro di archeologia mediterranea dell’Università di Varsavia e del Dipartimento di antichità e protezione del patrimonio nazionale dell’Armenia. Parte del corredo funebre. Le collane erano formate da grani di corniola e da elementi d’oro. Foto Marek Truszkowsky All’interno della tomba, gli archeologi hanno trovato oltre un centinaio di perline e ciondoli d’oro, numerosi pendenti in corniola – “Probabilmente tutti questi elementi costituivano tre collane” – dice Krzysztof Jakubiak. una dozzina di vasi di ceramica integri e una unica fiaschetta di maiolica, che non risulta di produzione locale, ma oggetto di importazione dall’area dell’antico confine siriano-mesopotamico. E’ evidente che la giovane coppia apparteneva all’élite della città di Metsamor. Metsamor aveva raggiunto il periodo di massimo splendore tra il IV al II millennio aC, L’insediamento occupava oltre 10 ettari ed era circondato da mura ciclopiche. “Durante la prima età del ferro dall’XI al IX secolo – dice Szymon Zdziebłowski di Nauka W Polsce – Metsamor crebbe fino ad occupare quasi 100 ettari. La parte centrale a forma di fortezza era circondata da complessi di templi con sette santuari. A quel tempo era uno dei centri culturali e politici più importanti della valle di Araks. Il luogo fu abitato ininterrottamente fino al XVII secolo”. Le sepoltura bisoma sarà studiata accuratamente. I resti non sembrano portare segni di violenza all’apparato osseo. Ma è anche chiaro che lesioni ai tessuti molli non sono più rilevabili. Difficile ipotizzare la causa di morte – a livello di sepolture bisome – che potrebbe essere anche legata a un avvelenamento del cibo o dell’aria a causa del monossido di carbonio . Più difficile ipotizzare che le sepolture bisome siano originate da una contemporanea malattia mortale della coppia quando, come in questo caso, la tomba fu sigillata e mai più riaperta. https://www.stilearte.it/scoperta-una-tomba-di-coppia-lui-e-lei-trentenni-vissuti-3200-anni-fa-sepolti-insieme-nel-letto-sulloro/2 punti
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Ciao, complimenti per la moneta. La Storia di tutte le Auguste è sempre molto interessante. Alcune sono state semplici concubine, altre purtroppo nemmeno questo. Poche invece si sono imposte grazie alle loro capacità riuscendo anche a condizionare politicamente la vita dell'impero. Un filone quello delle Auguste che hai scelto di collezionare che sicuramente non ti farà annoiare, anzi. Alla prossima 🙂. Posto mio esemplare con la Pudicizia stante. ANTONIO2 punti
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Aggiornamento finale da LEU...... Odisseo thank you for your information. We have informed the buyer and will take the coin back for a full refund. Kind regards Lars Rutten2 punti
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Buongiorno Per le patacche sta anche una bella discussione qui. Tra l' altro anche se prive di valore numismatico,hanno un loro piccolo mercato nelle bancarelle dei mercatini (con ciò non voglio darne lustro,ma è un dato di fatto). Poi si possono anche disprezzare per carità,ma ricordiamoci sempre che sono pareri soggettivi e potrebbe star qualcuno che le raccoglie come ricordo o memoria di qualcuno ecc.... Saluti2 punti
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Contrariamente a quanto affermato dai compilatori, la legenda è retrograda anche al dritto in quanto presenta il medesimo orientamento delle lettere (da d. a s.). Andrebbe poi fatta qualche notazione epigrafica anche sul "sideways": non si tratta piuttosto di un san analogo a quello degli incusi sibariti? Vorrei poi chiedere un'informazione riguardo la rarità a chi è più esperto. Nel caso di monetazioni incuse prive di corpora di riferimento e/o in assenza di studi specifici, quali criteri concorrono alla definizione della rarità dell'esemplare? La dracma in oggetto viene ad esempio definita "estremamente rara" per la presenza della legenda retrograda al D/. Tuttavia una breve ricerca sul web evidenzia come questa peculiarità epigrafica si riscontri in realtà con una certa frequenza sulle dracme di Poseidonia: https://www.acsearch.info/search.html?id=7670378 (3,12 g) https://www.acsearch.info/search.html?id=925164 (3,38 g) https://www.acsearch.info/search.html?id=3854170 (3,44 g) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1840-0217-32 (3,667 g)2 punti
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Sicuramente hanno pari dignità che un denario coevo di buon argento… Soprattutto all’estero sono molto collezionati2 punti
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E perché non collezionarli? Ci sono suberati più belli di alcuni “fratelli” ufficiali!2 punti
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Buonasera Approfitto della vostra gentilezza. Purtroppo non ho possibilità ne di pesarle ne di misurarl3. Trovate in un cassetto di un vecchio Zio. Siate gentili di indicarmi anche il valore e se c'e' mercato. Ringrazio anticipatamente1 punto
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Bene, chiudo con la "Briciola" del Gazzettino di Quelli del Cordusio #7 del settembre 2020:1 punto
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Ciao Anche per me siamo in conservazione leggermente superiore all'SPL... Direi SPL/q.FDC. La frattura non disturba a mio avviso anche perchè è abbastanza frequente trovare difetti per i sampietrini e le madonnine in generale.1 punto
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Fantastico. Ho visto la foto nel sito del commerciante, ma la moneta era già venduta. Così bella, sarei onestamente stato tentato. Complimenti per l'acquisto.1 punto
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Abbiamo un livello di usura un po' troppo marcato per essere semplice frutto di circolazione intensa: QUI C'E' UN FORTE LEZZO DI CRIMINE CONTRO LA SACRALITA' DI NOSTRO SIGNORE IL DENARO.1 punto
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Bellissima moneta molto suggestiva , così a occhio i rilievi sono forse da SPL +. La frattura, ma parere personale, data la tipologia non disturba particolarmente1 punto
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Questa è anche a mio parere - parere che ammetto essere modestissimo non essendo io uno specialista del periodo - la soluzione più probabile.1 punto
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Eh si sono 3 tipi. Il primo è grossolano e lo escludiamo subito. Stanno gli altri due,2 °e 3° da verificare. Il 3° ha depressione e segnetti sul 5 e delfino. Con una buona foto si riconosce. È il 2° che è molto ostico a mio parer1 punto
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Direi superiore a MB per i buoni rilievi, forse anche prossimo al BB; gli farebbe bene un bagnetto in acqua distillata, mi pare che le concrezioni terrose siano rimovibili.1 punto
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Come certamente saprai i prezzi delle monete romane repubblicane , ma anche imperiali , sono legati ad almeno quattro fattori , questi in ordine di importanza sono : stato di conservazione , presenza , o meno , di una bella e originale patina , rarita' , peso . La moneta che hai postato sembra che non abbia patina e la conservazione pare non alta , forse un MB+ , presenta anche dei grossi graffi (?) al rovescio , probabile valore di circa 20/30 euro .1 punto
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Caro Savoiardo, la mia è solo una stima credo che 5 o 10 euro in più o meno non cambino niente! E' una monetina comune, ciao Borgho1 punto
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Un esemplare di dracma incusa, per il compilatore " extremely rare, " da Poseidonia . Sarà il 22 Marzo in vendita RomaNum. XXVII al n. 38 .1 punto
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Ogni tanto ce ne vuole una... 😁😁😁😁1 punto
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Invece a me... le monete dante ed agenzia so o esaurite mentre ero in coda x pagare... che schifo........1 punto
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Mi sembra che ne abbiamo già parlato. Se non erro dovrebbe essere una tessera mercantile e non di Bragadin1 punto
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Salve, se metto una foto della moneta sapreste confermarmi se è quella gros 0? Grazie1 punto
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Guarda qui, così ti fai una idea https://www.biddr.com/search?s=Roma+Repubblica+AE&a=3314&aso_price_currency=EUR1 punto
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Ciao Cristiano bell’esemplare per la tipologia, complimenti! Questa moneta si trova quasi sempre in modeste condizioni di qualità perché ha circolato molto. Concordo con Fabio circa la valutazione della conservazione. Già uno SPL pieno è molto difficile da reperire, anche io non ho mai visto un FDC e neanche un qFDC.1 punto
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Non è detto che Maastricht abbia deciso di collezionare euro solo per questione d'investimento.1 punto
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Facendo una rapida ricerca in cinese è saltato fuori questo: http://www.jibi.net/News/zpsx/171432690.html e poi questo, più comprensibile: https://primaltrek.com/blog/2020/12/22/turtle-shaped-coin-of-the-han-dynasty/ Quella raffigurata su sfondo viola è una moneta tartaruga in argento, ritrovata nel 2013.1 punto
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Che dire io ti direi firse a conti fatti di non esagerare con l'euro e valutare anche altre monetazioni io colleziono varie tipologie di monete ma per l'area Euro (ho ho iniziato nel 2009) tiro avanti giusto perché sono cliente diretto con accesso ai prezzi di emissione in particolare vaticano e lussemburgo. Molte monete che ho non valgono più il prezzo di emissione. Globalmente parlando a livello economico non è una raccolta che tiene nel tempo.. anzi. Per i 2 euro comm sono passato dai folder (venduti nel tempo) alle singole fdc in capsula riducendo la spesa annuale. Quindi io ti consiglierei (non conosco il tuo budget) non andare oltre il 50% per le monete in Euro.1 punto
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Salve. Opera di Paul De Greef, noto incisore di Bruxelles alla fine del 1800, questa placchetta venne offerta dalla Compagnia Generale del Gas e dell’Elettricità in occasione del 12° Congresso dell’UNIPEDE (Union internationale des producteurs et distributeurs d'énergie électrique) di Ypres (Ieper in fiammingo), città del Belgio nelle Fiandre, il 24 settembre 1949. D/ Veduta di Ypres. Firma in basso a sinistra P. DEGREEF. R/ OFFERT PAR LA / COMPAGNIE GENERALE / DE GAZ ET D’ELECTRICITÈ / CONGRES DE L’UNIPEDE / YPRES. Bronzo. 124 g; 75 x 55 mm; provenienza asta Elsen 153. apollonia1 punto
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Nei tre decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa. Dovunque in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani. E quando si dischiuse la stagione del '48 e della concessione delle Costituzioni, quella bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni del Lombardo Veneto il famoso proclama che annuncia la prima guerra d'indipendenza e che termina con queste parole:"(…) per viemmeglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana vogliamo che le Nostre Truppe(…) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla Bandiera tricolore italiana." Allo stemma dinastico fu aggiunta una bordatura di azzurro, per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo. https://www.quirinale.it/page/tricolore Segnalo però anche questo per non dimenticare il profilo sociale: L’asta di beneficenza melivs est dare quam accipere ha ottenuto grande successo. Ne abbiamo parlato con Nicolò Pirera, Presidente della Società Numismatica Italiana.1 punto
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Il bello del collezionismo è proprio quello: la libertà di collezionare secondo il proprio interesse o secondo il proprio gusto personale. Io, per colpa di questo forum, mi sono infognato alla ricerca di banconote 10000 Volta serie *E e XE occhi chiari e occhi scuri! 😬1 punto
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Salve. Si tratta di una prova d’artista del famoso scultore belga Pierre de Soete. D/ ASTRID Monogramma personale della regina a sinistra. Firma P. de SOETE in basso a destra. FISCH &C19 EPREUVE D’ARTISTE e un marchio lungo il bordo in basso R/ L’UNION FAIT LA FORCE Stemma del Belgio EENDRACHT MAANT MACHT Firma P. de SOETE a h3. Bronzo: diametro 86 mm; provenienza asta Elsen 153. apollonia1 punto
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Non ne ho idea. Stampare questi libri costa molto, sono cmq di nicchia e ne vengono stampate poche copie... per questo motivo sono rari Al giorno d'oggi, costerebbero ancora di piu... la carta è salita tantisismo. Il pdf ... che orrore .... come si fa a non toccate la carta... poi la carta è eterna... il pdf, tra 100 anni, magari, non sarà piu leggibile?? La storia ed il sapere si tramanda sulla carta... e prima ancora su argilla ed ancora prima su geroglifici ..1 punto
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Come ti è stato detto, sono i rilievi più alti i primi indicatori della conservazione. Nel caso della tua moneta, i capelli al D/ ed il seno (soprattutto il sinistro che appare "schiacciato") al R/ presentano usura da circolazione. Dalle foto non mi sembra di vedere graffietti piuttosto comuni nei tondelli di nichelio materiale "morbido", ma dei colpi al collo e sulla guancia. Non vi è più segno di lustro. Sempre tenrndo conto che si giudica da foto, concordo con chi m'ha preceduto che siamo attorno al BB, conservazione usuale per questo tipo di moneta. Qui sotto, per confronto e condivisione, un 20 Centesimi del 1909 in buona conservazione:1 punto
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Un altro bozzetto di banconota di Walter Molino pubblicato sulla copertina della "Domenica del Corriere" del dicembre del 1961. Luigi Einaudi (Presidente della Repubblica italiana dal 1948 al 1955) era scomparso poco più di un mese prima all'età di 87 anni. Molino lo raffigura con alle spalle l'edificio della Banca d'Italia di Milano e con in mano un ipotetico biglietto da 100 Scudi con il suo profilo al centro, tipo i dollari degli Stati Uniti d'America, come recita la didascalia sulla rivista, uno Scudo doveva equivalere a 1.000 lire, già da tempo si pensava ad una sorta di "lira pesante". Era noto che Einaudi, da grande economista e statista, nonchè Governatore della Banca d'Italia dal gennaio 1945 al maggio 1948, auspicava monete e banconote di grosso taglio (vedi anche la nota sul 50.000 lire del primo post) per i vantaggi pratici che avrebbero dovuto offrire. Ma Einaudi nei suoi scritti diceva pure: "L'esigenza per una moneta non è che sia grande o piccola, è che sia stabile, che acquisti da un anno all'altro una quantità costante di roba"1 punto
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Dal post iniziale: -- Nel 1967 viene ufficialmente messa in circolazione la banconota da 50.000 lire con il ritratto di Leonardo da Vinci, è stato accolto, anche se in parte, il suggerimento? - - ________________________________________________ In realtà già dal 1960 si pensò a Leonardo per un valore superiore al taglio massimo esistente in quegli anni. Fonte Banca d'Italia: La Banca d'Italia affida a Fiorenzo Masino Bessi l'incarico di realizzare una nuova serie di biglietti con la quale, secondo quanto riferito in una relazione dell'8 aprile 1960, si voleva esaltare "il genio italiano nelle sue multiformi manifestazioni. Per il taglio superiore alle 10.000 lire si pensò a Leonardo, in quanto "precursore della ricerca scientifica e delle conquiste della tecnica moderna". Per un risultato finale che ben conosciamo.1 punto
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