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  1. AndrewChoosy

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/23 in tutte le aree

  1. Salve. Apro questa discussione per cercare di raggruppare quanto più possibile una tipologia di monete in argento più o meno comuni battute durante il regno di Ferdinando d'Aragona: il coronato! So che ne esistono varianti per simboli, zecca, legenda, ecc. Apro con un Coronato con Arcangelo e scudo crociato. Sigla zecchiere dietro busto: V. Peso: 3,93 grammi. Ribattuta (non so quante volte) al dritto.
    4 punti
  2. Fai attenzione che i coronati danno assuefazione. Si comincia con uno e ci si ritrova a volerne sempre di più. Tra le varie tipologie note, quella con San Michele la trovo più affascinante. Hai postato due bei pezzi complimenti! Facendo un veloce salto indietro sulla sigla dietro al busto del primo coronato postato, V/c, va detto che finora tale sigla era nota unicamente sui coronati con l'arcangelo. Di recente però nel catalogare le monete di Napoli custodite presso il British Museum (The Italian Coins in the British Museum Volume 1: South Italy, Sicily and Sardinia) ho avuto modo di osservare un coronato della tipologia precedente (tipo con croce/busto) in cui sotto la croce si trova la classica C gotica mentre al R/ dietro al busto la sigla V/c. Esemplare finora inedito e che potrebbe permettere un'aggiornamento cronologico fra le varie emissioni. L'ipotesi potrebbe essere che, considerando una continuità di servizio dello zecchiere identificato dalle sigle V/c, quello conservato nel British Museum sia l'ultimo coronato del tipo Croce/busto per poi iniziare la coniazione con il nuovo tipo con l'arcangelo apponendo sempre le stesse sigle V/c. Tale ipotesi però è fortemente in contrasto con l'evidenza dei ritratti sulle monete. Il ritratto del sovrano nel tipo croce/busto - sigla V/c - si presenta maturo ma assimilabile al tipo e sicuramente precedente al coronato con l'arcangelo siglato dal Tramontano (per intenderci il secondo da te postato) mentre il coronato con l'arcangelo sigla V/c (il primo da te postato) presenta un busto cosiddetto anziano del re. In base a tali evidenze appare evidente che colui che ha apposto le sigle V/c su questi coronati ha lavorato in zecca in almeno due periodi distinti. Una ulteriore conferma su come sia complicato cercare di creare una sequenza cronologica delle varie emissioni basandosi sulle sigle oltre ovviamente alla loro paternità. Spero di essere stato chiaro... Se mi lascio prendere dall'argomento cerco di non essere prolisso ma mi risulta difficile.
    4 punti
  3. Coronato con Arcangelo e scudo circolare. Segno zecchiere dietro busto: T. Peso: 3,98 grammi.
    4 punti
  4. Buonasera @Liutprand, intanto complimenti per questa nuova fatica che ho inserito con molto piacere nella mia biblioteca, volevo anche ringraziarla perchè con mio estremo stupore e piacere ho visto inseriti i miei due articoli sulla numismatica della Sardegna. Grazie ancora e complimenti.
    2 punti
  5. Buongiorno riprendo con questa banconota da 50 dinari 1992 della Repubblica Serba di Krajina (entità statuale costituita dai Serbi in territorio croato, con capitale Knin)
    2 punti
  6. Bello e raro pezzo, complimenti! Credo che la sigla al D sia Vc con la c posta in basso rispetto alla V. Non sempre visibile ed ecco perché a volte viene indicata la sola V. Mastro ancora ignoto tra l'altro se non erro. I coronati sono tra le monete più belle del periodo e rappresentano appieno l'uso "propagandistico" della moneta da parte dei sovrani aragonesi. Bel pezzo complimenti!
    2 punti
  7. Salve Direi sesino per Piacenza di Maria Teresa https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTPC/0
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI Se ti riferisci ai nomi che compaiono sulle monete, l'elenco non è lunghissimo; lo trovi ad es. in Wildwinds, nella sezione "Imperatorial Coinage by Imperator". Se però vuoi saperne di più, credo che il volume di Syme vada benone.
    2 punti
  9. Pio IX (1846-1878), Giovanni Mastai Ferretti. Medaglia annuale A. XII. D/ PIVS IX. PONTIFEX MAXIMVS AN. XII. Busto a destra con berrettino, mozzetta e stola; sotto, P. G. F. R/ PROVIDENTIA P.M. FERREA VIA ROMAM PROVINCII JVNGI CVRAVIT. Locomotiva con sopra un angelo seduto che regge un caduceo e indica la via ferrata; in basso, in esergo, AN . MDCCCLVI, sotto, P GIROMETTI AU. 52.70 g. 43.50 mm. Opus: P. Girometti. 39 esemplari coniati in oro. La prima linea ferroviaria italiana fu la Napoli-Portici, aperta nel 1839; a questa seguirono la Milano-Monza (1840), la Padova-Venezia, la Livorno-Pisa ed altre, per cui lo Stato Pontificio risultava, all'inizio della seconda metà del XIX secolo , buon ultimo nel campo dei trasporti ferroviari. A differenza di Papa Gregorio XVI, che aborriva le strade ferrate, Pio IX, già nell' Agosto 1846 aveva nominato una commissione incaricata di studiare e proporre progetti per la costruzione di linee ferroviarie nello Stato ecclesiastico. Questa medaglia celebra l'apertura del brevissimo tronco Roma-Frascati inaugurato il 6 Luglio 1856. Fu un avvenimento straordinario; le vetture e la vaporiera erano decorate con festoni e bandiere; cardinali e varie personalità presero parte a questo primo viaggio. Lo storico avvenimento fu festeggiato con un sontuoso banchetto a Villa Torlonia, e il segretario di Stato decorò dell'Ordine Piano, a nome del Pontefice, l'ing. York con i colleghi Harbing e De Vitry, esponenti della società concessionaria.
    1 punto
  10. Ludovico Manin, 1789-1797. Tallero per il Levante 1795. AR 28,30 g. D/ LUDOVICO MANIN DUCE Leone alato e nimbato, seduto e volto verso d., con libro aperto nelle zampe anteriori; sulla retta d'esergo, A - S (Antonio Schabel, incisore) e, sotto, 1795. R/ RESPUBLICA VENETA Busto di Venezia a destra.
    1 punto
  11. Nei Sec. XVI e XVII il personale della Zecca di Napoli era diviso in due categorie: gli Ufficiali e gli operai. I primi, in numero di nove, erano contraddistinti e remunerati in base alle loro funzioni ed al modo con cui erano venuti in possesso dell'ufficio. Il Mastro di Zecca. Era responsabile del buon andamento di tutti i lavori ed ordinava la coniazione delle monete sui tre metalli, in applicazione delle norme emanate dalla Regia Corte. Aveva il diritto di apporre le sue iniziali sulle monete. Il Credenziere maggiore, o della bilancia grande, campionava e «liberava» le monete. Il Credenziere della Sajolla, o della bilancia piccola, pesava le monete, pezzo per pezzo, durante la coniazione. Il Mastro di prova. Eseguiva le prove dell'oro e dell'argento che entrava nella zecca e delle bontà del metallo con cui venivano coniate le stesse monete. Apponeva la sua sigla sulle monete. Il Mastro di cugno. Lavorava i conii ed i punzoni per le monete e vi apponeva anch'egli la sua sigla. Il Comprobatore. Assisteva il Mastro di prova nelle sue funzioni. Il Guardaprova. Assisteva agli assaggi delle monete coniate e conservava di ogni liberata alcuni pezzi. Il Campione. Vigilava sul buon funzionamento delle bilance e dei pesi delle monete. Il Giudice delle differenze. Derimeva eventuali controversie tra il Mastro di prova ed il Comprobatore. Tutti gli ufficiali della Zecca avevano diritto ad un determinato numero di aiutanti. Gli operai invece erano divisi e remunerati secondo il lavoro che svolgevano. Gli Obrieri. Avevano la funzione di ridurre in «zagarelle», o lamine, i pezzi quadrangolari di metallo necessario per la coniazione. Gli Affilatori. Mediante forbici adatte riducevano in tondelli le lamine e ne verificavano il peso. I Coniatori. Erano gli operai addetti ai lavori di coniazione delle monete. I Trafilatori. Erano addetti alle trafile, ossia a quella macchina, composta da due cilindri metallici, che rendeva lisce le lamine (questa macchina entrò in funzione con la coniazione al bilanciere). Ad ogni trafila erano addetti cinque operai. Fonte: G. De Sopo, Le monete di Napoli. L’evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859. Luigi Regina Editore - Napoli - 1971.
    1 punto
  12. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d. C) con la personificazione della dea Provvidenza sul rovescio coniato a Roma nel 119-125 d. C. (almeno spero 🙂). La Provvidenza (Providentia) rappresentava per i romani la capacità di prevedere gli eventi futuri e quindi aveva un significato molto diverso da quello religioso di oggi dove è intesa come intervento di Dio nel governare ed indirizzare secondo il suo volere, a volte irrazionale ed inspiegabile per noi, tutti gli accadimenti della vita ( La Divina Provvidenza, appunto). È rappresenta stante, con scettro a sinistra ed indicante con il braccio destro un globo ai suoi piedi (l'Orbis Terrarum, che lascia intuire come forse i romani avessero già il concetto della forma sferica della Terra) su cui sembra vigilare. Da esame diretto il denario risulta coniato, abbastanza centrato ed ha circolato ottemperando alla sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,50 mm 3,30 g RIC 133c Per archiviare questo imperatore devo solo trovare un sesterzio 🙂
    1 punto
  13. A breve in asta uno statere incuso a tondello stretto di Crotone: Roma Numismatics, E-sale 107, 16.3.2023, 66 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=6592&lot=66 Bruttium, Kroton AR Stater. Circa 480-430 BC. Tripod-lebes, legs terminating in lion's paws, with ornaments on the bowl; heron standing to right on left, ϘPO to right / Incuse tripod-lebes, legs terminating in lion's paws, ornaments in relief. SNG ANS 260; HN Italy 2102; HGC 1, 1449. 7.61g, 21mm, 2h. Near Very Fine; overstruck on an issue of Tarentum, the outline of a dolphin being visible in the rev. right field. Il confronto con SNG ANS 260 appare alquanto generico in quanto i conii sembrerebbero identificabili, piuttosto, con quelli che hanno battuto gli esemplari indicati di seguito: CGB.fr, Internet Auction April 2021, 636499 https://www.acsearch.info/search.html?id=8095777 CNG, Electronic Auction 477, 2020, 23 (Whetstone Coll.) CNG, Electronic Auction 266, 2011, 26 (Deyo Coll. Ex Coin Galleries, 10.4.1985, 49) Tuttavia l’elemento che più mi lascia perplesso è la notazione relativa alla presunta riconiazione dell’esemplare su una moneta di Taranto, desumibile dal contorno del delfino (?) visibile al rovescio. A prescindere che le riconiazioni attestate nel corso della fase incusa a tondello stretto di Crotone sono pressoché interamente effettuate su numerario siceliota (Agrigento, Gela, Leontinoi, Siracusa), come ben rilevato dagli studi di Garraffo, avrei non poche difficoltà nel riconoscere al rovescio tracce del sottotipo tarantino e mi piacerebbe sentire altri pareri in proposito.
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  14. riuscirebbe a fare una foto meno sfocata? ora non so se son io che perdo colpi ma mi pare di intravedee qualche lettera sipra l'ala destra
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  15. 1 punto
  16. Salve a tutti, spero di non infrangere qualche regolamento del forum. Non sono un "numismatico", ma ho trovato in casa, insieme a molte altre vecchie monete, questi 4 Cavalli Ferdinan IV SICI REX del 1790. Come vedete le condizioni purtroppo non sono affatto buone (anche se dal vivo sembrano un po' migliori che in foto). Si tratta di una moneta rara?
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  17. No, credo che stia giocando a nascondino. apollonia
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  18. Costantinopoli. Romano I. Follis. Riferimento Sear 1760. La foto del R da te postata è al contrario.
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  19. E' sparita la mia risposta 😳 e mi scuso : erano una ventina di monete di vario genere, solo 2 monete da 5 Lire (false) del 1914 ma, che si ,dal compra ora sono risultate in argento 925. A 600 € il kg sono venute circa 15 € cadauna . La metà delle altre altrettanto inutili dal punto di vista numismatico nonostante la prova calamita non erano neanche d'argento... Ancora grazie a tutti
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  20. Ma comunque sbagliando s'impara! Non è mica negativo...
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  21. Un pò cara😅 La mia era piú economica🤣 Difatti andrebbe aggiunta una piccola postilla: *Riproduzione Non "moneta rara" ,bensí comune patacca.
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  22. credo di averla trovata sulla baia: https://www.ebay.it/itm/165967013441?hash=item26a467a641:g:O-kAAOSwNBZkAzdH&amdata=enc%3AAQAHAAAA4Cf0DQa23KjucMgVXSGpmiwvGaOtorOp1cAEkeWP4GRiEe7c96uYJ9ibxCuZmuVO3K3QZNYtyJASgKmTMwzixWM65ZOcdPuDsPEe51MdNCOZ3pcmormr20Vj7%2FiCGdMp%2FXWG82AUMurzatJs5oJA8SxX7qe26CbSV886jek1sYq620F4qynNbONM1XxdSA93eYABeVMzQRY2zcabF2KN5b9kkf2xc8c%2FQxmS3L4NbapMAFUvQh3R6F7kyvvMLcAa%2FY3ZlQdfq7YxGBFe2dCm7hMcX0rQSceoJKJNOwKgospm|tkp%3ABk9SR-zSmMjXYQ
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  23. Parpagliola di Casale emsso a nome di Ferdinando Gonzaga, mi pare che la data possa essere 1618... vedi collegamento: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FPP/13 Mario
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  24. Dove l'hai pescata la moneta con i due stemmi come nella mia??? La stavamo cercando tutti come matti... 😂 Se sia di Ferdinando II o III è ancora motivo di ricerca... Gli scudi hanno la forma di quelli di F. II, la legenda sembra dire FERD III, il ritratto potrebbe essere l'uno e l'altro, e l'anno (1637) pure, visto che la successione c'è stata proprio quell'anno. Forse è quell'unica moneta che il perito del venditore conosceva...
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  25. Il 3 K è di Ferd II o di Ferd III ? La moneta sottostante è del 1632 (Ferd II) I ritratti sembrano uguali , il disegno del R/ pure. 1638 altro ritratto e R/
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  26. Buona domenica al Forum, oggi posto questa monetina che sembra in ottone? leggo una scritta Marcus, ha un peso di gr.1,68 e diametro mm.18, grazie per un vostro aiuto ad identificarla, saluti F.P.
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  27. Mi è arrivata oggi la copia del libro. Complimenti per come è stato realizzato e per l'impegno nel raccogliere le informazioni
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  28. Mi aggrego , un po’ si vedono le 3 stecchettine a ore 9.. bella monetina comunque 😉 saluti
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  29. Lo stemma è quello del Granducato di Toscana, quindi lo hai identificato correttamente... ma non il Granduca! Per la moneta potrei azzardare un soldo di Ferdinando III: 1 Soldo - Ferdinando III - Tuscany – Numista (sul consunto rovescio si legge "UN VENTESIM...")
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  30. Il primo presenta uno slittamento di conio , sigla Cv
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  31. Dai su,per la prima foto me lo puoi concedere🤣 Con la seconda mi so ripijato😅 Gli "interspazi" nella prima,potevano sembrare larghi e piatti come deve esser,ma alla seconda,si sono traditi👹
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  32. Trovata! E' il 28 d) del Perini che scrive ''la sigla N posta tra la gamba e la spada.'' Un esemplare è al Museo di Brescia. Arka Diligite iustitiam
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  33. Osservando il rovescio,dove è saltata la patina,mi verrebbe da dire che la patina è sua,un minimo di stratificazione dovrebbe averla,dico dovrebbe per la risoluzione è quella che è,e io non sono nessuno per affermare con certezza.
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  34. Già... ennesima dimostrazione delle condizioni di un Paese ormai sempre più alla deriva sotto diversi aspetti
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  35. al dritto il bordo lo vedo di gran lunga differente dall'originale, almeno vedendolo dalla foto. se fosse autentica un BB/BB+ ma attendiamo gli esperti di tale monetazione. la mia è una visione da amatore non esperto di tali monete ( ma sul forum si impara sempre qualcosa )
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  36. A un primo sguardo sembra autentica, e azzarderei una conservazione qBB, anche se ad essere sincero l’esemplare non mi piace. attendiamo comunque pareri più autorevoli, il mio è il parere di un amatore
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  37. Il quarto (apparentemente) esemplare registrato di questa uncia è in asta presso Roma Numismatics. stima 1900€ Serie Q Æ Uncia. Zecca nel Sud Est Italia, 211-210 a.C. Testa elmata di Roma a destra; • (segno di valore) dietro / Prua a destra; ROMA sopra, Q a destra, • (segno di valore) sotto. Crawford 86A/5; Sydenham 182d; RBW 362 = NAC 61, lotto 369 (martello: CHF 2250); Roma E-70, 1000 (martello: 1.100 GBP). 3,28 g, 16 mm, 1 ora
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  38. Ho letto che le monete false venivano bucate con un chiodo per fissarle sul banco del cagnacavalli (cambiavalute nel Regno di Napoli).
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  39. Buongiorno vi presento un paio di banconote del Qatar, regalate da un mio collega di lavoro che è stato laggiù. Questa da 1 riyal, con la perla e la tradizionale barca a vela araba : il dhow
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  40. Buonasera Arka, ho notato che tra la moneta da me postata e quella della scheda La Moneta da lei inserita, vi è una differenza; la lettera N del Massaro nella mia è a sx della spada e nella sua è a dx, è una variante conosciuta? saluti F.P.
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  41. Di ciò che rimane del profilo al dritto è sicuramente di Carlo II di Spagna...
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  42. Pare un grano di Carlo ll - Regno di Napoli Data? Vedrai tu qualcosa...
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  43. 1 punto
  44. Somiglia a Carlo II su di un grano, la moneta già presentata qui: Ma le fattezze del viso sembrerebbero quelle di Ferdinando IV del Regno di Napoli su di una pubblica. Pubblica 2° tipo (lamoneta.it) a paragone con a mia
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  45. Buongiorno a tutti Per quanto riguarda la seconda moneta, anche io penso si tratti di un 5 soldi di rame 1794 di Vittorio Amedeo III (peso gr. 5,30; diametro mm. 24). Suppongo che il "valore" citato da caravelle82 sia quello affettivo e/o storico, poiché dal punto di vista economico si tratta di una moneta piuttosto comune, oltretutto rintracciabile raramente, almeno per mia esperienza, in condizioni oltre il BB e, quindi, di basso valore commerciale. Saluti
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  46. Moneta stupenda ma effettivamente base astronomica, Di seguito ri-condivido la mia 1735 NEA con nuove foto, variante identica a quella di Art-Rite.
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  47. Innocenzo XII (1691-1700), Antonio Pignatelli. Medaglia, A. IV. D/ Prospetto della Chiesa di Santa Maria delle Fornaci. R/ Legenda in 12 righe: AEDIS D MARIAE/ DEVM NOBIS EXORANTIS/ PIORVM ELEMOSINIS/ FVNDAMENTA IACTA/ VETERI COMPREHENSO SACELLO/ CVRA IOSEPHI FARALDI/ IN FIGVLINIS VATICANIS/ IAMPRIDEM CONSTRVCTO/ AN MDCXCIV/ QVO CLASSIS ROMANA FOEDERATIS/ AD CHII EXPVGNATIONEM/ SVBSIDIO ADFVIT. AE g 35.98 mm 47.50 Inc. Giovanni Hamerani. Il nome di questa chiesa deriva dalle fabbriche di mattoni presenti in zona. Il Papa la fece riedificare su disegni di Francesco Multò su un edificio di culto quattrocentesco ma la facciata fu terminata solo nel 1720 da Filippo Raguzzini. Lotto 1114 Asta Artemide XLVI 3-4/12/2016.
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  48. Caro @Tinia Numismatica che tu non fossi uno specialistica di magnogreche (aggiungo e siciliane visto che la Sicilia è un'entità storico-geografica distinta) lo abbiamo potuto riscontrare già anni addietro quando nell'asta Cesare condotta da Varesi-Tinia numismatica è stata proposta (assieme ad altre falsificazioni) una didramma falsa di Gela e a quanto vedo dai realizzi pure aggiudicata.....https://www.astetinia.it/it/lot/38/sicilia-gela-didracma-490-475-ac-ag-/ Dico questo perchè se si avesse l'umiltà di studiare, leggere chi ne sa di più e ha avuto modo di analizzare interi ripostigli (come ad es. Jenkins), eviteremo di fare come fanno oggi Leu & compagni. Le mie, per usare una tua espressione, possono essere solo "opinioni"....... Resta il fatto che non vorrei essere nè il collezionista che ha comprato da Leu nè quello della didramma qui postata. Rinfreschiamo pure la discussione al riguardo Ai moderatori del Forum e/o a chi gestisce il sito prego di non censurare questo mio post (metto già le mani avanti visto che viviamo in una società ipocrita del politically correct a tutti i costi) perchè, per il bene della numismatica che questo Forum deve perseguire, vanno difesi i valori sani della numismatica e devono passare quantomeno (sempre a mio avviso) i seguenti messaggi cardine: - i Corpora del passato vanno studiati e costituiscono il punto di partenza per un sano e corretto approccio alla numismatica; - Qualsiasi commerciante e/o astaiolo (soprattutto in caso di vendita all'incanto) non è che può mettere in vendita bellamente una moneta senza curarsi di vagliarla ed esaminarla prima. HA IL DOVERE DI ACCERTARSI ACCURATAMENTE DELL'AUTENTICITA' secondo la c.d. "SCIENZA E MIGLIOR ESPERIENZA DEL MOMENTO STORICO". Scrivo questo, e concludo, perchè dai messaggi di qualcuno passano indicazioni strane o addirittura fuorvianti. Odisseo
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  49. Vado or ora a guardare i risultati dell’asta..mi dice battuto per 2,7 milioni di sterline..per un pelo era mio!
    1 punto
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