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  1. Xenon97

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/11/23 in tutte le aree

  1. 1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon97
    8 punti
  2. Buongiorno a tutti, un conoscente mi ha segnalato questa discussione. Essendo il venditore che ha trattato la cessione del pezzo, credo di essere in una delle migliori posizioni per commentare l'esemplare essendo al momento l'unico partecipante (oltre all'attuale proprietario) ad averlo potuto osservare de visu. Si tratta di una tipologia di moneta locale – questa specifica con titolatura di Principe di Castiglia – di grandissima rarità . I tipi più ricorrenti, ma sempre molto molto rari, sono quelli con lo stemma civico in varie declinazioni. Lo stile può essere comunque paragonato in una certa misura, escludendo dal confronto lo stemma palato e di Castiglia-Leon. Posto quindi le immagini di un'altra moneta locale di Messina [ex Aureo & Calicò 381, 1420], mi sembra che fino ad ora ciò non sia stato fatto, per poter confrontare quella oggetto di discussione. Ora, prescindendo dallo stato conservativo, credo che le evidenze di identità di stile siano più che lampanti. L'esemplare, e qui forse Santone dovrà fidarsi (come del resto tutti noi dobbiamo fidarci delle Sue sensazioni inviate per telegramma), posso assicurare che è coniato. Il tondello è coerente con quelli impiegati all'epoca per queste particolari emissioni, così come il tipo di battuta e lo stacco del modellato. Il peso di 3,79 g è pienamente in linea con i vari esemplari noti di questa serie. Se vogliamo aggiungere un tocco di romanticismo, la problematica di conio (e non di battitura! Si tratta proprio di un problema in fase di approntamento del conio, una incisione difettosa) sulla lettera M della sigla M C è presente anche negli esemplari disegnati sul Paruta, che quindi appaiono con la sola lettera C a destra dello scudo. Per un approfondimento di questa tipologia specifica consiglio l'ottimo testo di Bonanno, di sicuro sarà già presente nelle Vostre biblioteche e non pretendo di aver scoperto l'acqua calda; il quale dedica 4 pagine alla trattazione dell'argomento e alla rarità di questa emissione "scomparsa" per 4 secoli circa. Vengono altresì spiegate le assenze nella compilazione dei testi moderni, Spahr in primis, che non inserirono questa coniazione nei loro corpora non avendone semplicemente reperito esemplari. Sperando di averVI lasciato con qualche informazione OGGETTIVA in più, Vi auguro un buon proseguimento di discussione e chiedo perdono ad @Oppiano per l'intromissione che mi pareva doverosa. Cordialmente, Antonio Rimoldi
    4 punti
  3. Pensa che su Internet qualcuno è riuscito convincere qualcun altro di ********* totali come che la Terra è piatta o che l'euro è una disgrazia e bisogna uscire dall'unione monetaria per trovare finalmente la pace (quella eterna, forse). Quindi per quanto sia sconcertante è normale anche vedere in vendita monete comunissime e strausurate come fossero tesori d'inestimabile valore. Tutto è possibile su Internet, anche che Babbo Natale diventi presidente della repubblica.
    4 punti
  4. Oggi ho il piacere di mostrarvi il mio ultimo acquisto! OTACILIA SEVERA, Moglie di Filippo I l'Arabo, 244-249 d.C., SESTERZIO, Emissione: 244-249 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 203; Cohen, 10; Metallo: AE, gr. 19,64, Diam.: mm. 29,95
    3 punti
  5. Nel futuro forse i convegni numismatici sono il nuovo habitat delle foche "monache"
    3 punti
  6. Per condivisione: D\ + FERDINANDVS : PRINCEPS CASTEL Campo inquartato con le armi di Aragona nel 1° e 4°, di Castiglia e Leon nel 2° e 3°, entro circolo lineare. R\ REX: SICILIE: ET : ARAGONV Stemma coronato di Aragona e Sicilia, a d. sigla C, entro circolo lineare.
    2 punti
  7. Spiegazione delle opzioni: 1) e 2) ipotesi avanzate da alcuni colleghi forumisti 3) quella lasciata dai calci che molti vorrebbero piazzare sul qulo di chi parassita, campando di sussidi invece di contribuire al welfare 4) se ne produce di ottimo, bello denso e saporito, quindi facendo bene all'organismo contribuisce al welfare abbassando la spesa sanitaria 5) la mania finnica per il cellulare era comune a quella italiana, tanto che ai suoi tempi d'oro la Nokia contribuiva ampiamente al welfare 6) uno sport apprezzato che coi suoi profitti contribuisce al welfare 7) pesce molto apprezzato che si trova come farcitura in ottimi panini di segale insieme a uova tagliate a fettine e insalata. Stesso effetto di cui al punto 4)
    2 punti
  8. Segnalo un interessante articolo che riporta sinteticamente i tratti principali di una recente sentenza di cassazione in materia di tassazione di una plusvalenza generata da un collezionista di opere d’arte. Sarebbe interessante capire se per analogia possa applicarsi anche al collezionista numismatico. Saluti spero di non violare nessuna disposizione del regolamento del forum, in caso chiedo venia. https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_944508_niente_tasse_per_il_collezionista_d_opere_d_arte.aspx
    2 punti
  9. Permettetemi un umile suggerimento ragazzi, cercate se possibile di utilizzare uno sfondo nero quando fotografate o scannarizzate i francobolli, soprattutto con gli antchi, si valorizza l'immagine del francobollo e permette di notare eventuali difetti o pregi. Bello anche il 25 cent. .
    2 punti
  10. 1863 Vittorio Emanuele II Litografico, questo é il primo francobollo italiano che riporta appunto la dicitura 'franco bollo italiano'. Questo é del II Tipo, anche ben marginato.
    2 punti
  11. Dimensioni originali: Adattate: direi che il problema è da un'altra parte, non sono le grafiche. Ciao Njk
    2 punti
  12. Non penso che sia italiana: ( https://books.google.it/books?id=h5MaAAAAYAAJ&pg=PA414 )
    2 punti
  13. Ti fai una bella passeggiata nei boschi finlandesi, e ti ristori mentalmente e fisicamente, più welfare di così Senza offesa, ma deve girare roba buona dalle loro parti
    2 punti
  14. Ci sono ancora commercianti che vanno a farsi rapinare a Verona ?
    2 punti
  15. Idem con patate. Delle varianti, in coincard o proof, che vengono fuori solo perché coniano in zecche differenti non me ne frega nulla. Moneta da rotolino basta e avanza
    2 punti
  16. La moneta è un 76/1d : in quanto al D/ il ramo è legato con nastro ed è presente un ricciolo di capelli sotto il segno di valore X http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/19 E' vero che la legenda ROMA è un pò inusuale (soprattutto la lettera M come è stato evidenziato) però ci sono diversi denari della stessa emissione con questa particolarità, link Inoltre da considerare che il Crawford ha indicato per questa emissione una zecca siciliana e quindi maestranze diverse da quelle che operavano nella zecca "principale" di Roma.
    2 punti
  17. DE GREGE EPICURI C'è anche il sesterzio di Nerone (RIC 143), ma non so quale trionfo celebrasse.
    2 punti
  18. Secondo me esistono con e senza virgola, ma possibilmente nel dopo guerra la stampa non era priva di imperfezioni e non se ne curavano, del resto è un piccolo dettaglio. Tra i miei vaglia cambiari, in buona sostanza quelli che sono stati presi a modello, trovo la stessa "anomalia". Assenza della virgola nell'assegno verde >> Sarebbe interessante trovare anche un esemplare senza la prima virgola, comunque non lo ritengo un vero errore di stampa, ma senza alcun riferimento sul fatto che possono coesistere sia con la virgola o meno, rimane solo una mia ipotesi. La gazzetta ufficiale nel decreto ministeriale di emissione si limita a riportare: A sinistra, in angolo, è stampata la lettera maiuscola « N » alla quale segue il numero progressivo.
    2 punti
  19. Pour savoiardo qui aime les double coup 😉une double frappe. attention ça pique les yeux.
    1 punto
  20. Questa discussione ,tra interventi numerosi e allegorie,diventerá hot veramente 🤣
    1 punto
  21. Mi manca @caravelle82 perché il gruppo dell'allegoria è nutrito😁 Se non si trasforma @caravelle82 in allegoria mi trasformo io in caravelle🤣
    1 punto
  22. Scopre un tesoro medievale sepolto e monumentali orecchini. Il ritrovamento presentato al Museo Il tesoro completo trovato a Hoogwoud: quattro ciondoli d’oro, due pezzi di foglia d’oro e 39 medaglie d’argento. Foto © Archeologia Frisia occidentale/Fleur Schinning Nel 2021, Lorenzo Ruijter, 27enne, stava perlustrando, come spesso fa, i campi agricoli del circondario di Hoogwoud, nell’Olanda settentrionale, che si trova nella grande regione della Frisia occidentale (Frisia) dei Paesi Bassi nordoccidentali. La scelta dei campi arativi è importante perché consente – nei Paesi dov’è permessa la ricerca di superficie o con il metal detector – di recuperare materiali in un terreno sconvolto dalle arature – e pertanto rimescolato sotto il profilo stratigrafico – ed evitare che gli oggetti siano distrutti o fortemente danneggiati durante gli interventi agricoli. Ruijter, dopo aver recuperato alcuni oggetti moderni, ha visto un bel segnale sul display. Così ha scavato per una decina di centimetri scoprendo questi oggetti straordinariamente rari. Il cercatore ha trovato un tesoro millenario: quattro orecchini pendenti d’oro decorati a forma di falce di luna, insieme a due pezzi di foglia d’oro e 39 piccole monete d’argento. La datazione delle monete al periodo 1200-1250 indica che i valori furono nascosti nel terreno intorno alla metà del XIII secolo. I gioielli avevano già due secoli ed erano un bene costoso e prezioso, che si tramandava di generazione in generazione. Ricostruzione del modo in cui gli orecchini venivano indossati. Foto © Archeologia Frisia occidentale/Fleur Schinning Il tesoro di Hoogwoud può essere visto fino a metà giugno 2023 al Rijksmuseum Van Oudheden (RMO) nella città di Leida, nei Paesi Bassi, in una vetrina della sala d’ingresso. Dal 13 ottobre 2023, i gioielli e le monete avranno un posto nella nuova mostra temporanea “The Year 1000. Gioielli d’oro di tempi difficili”. I gioielli in oro dell’Alto Medioevo sono estremamente rari nei Paesi Bassi. Inoltre, durante il periodo in cui questo tesoro fu sepolto, si sono verificati importanti eventi storici. È un periodo travagliato di guerre tra la Frisia occidentale e la contea d’Olanda. Il conte olandese Guglielmo II muore proprio nelle vicinanze di Hoogwoud. Ciò rende il ritrovamento del tesoro di grande importanza per la storia dell’Olanda Settentrionale e della Frisia occidentale – e persino di importanza nazionale e internazionale. Gioielli e monete Gli oggetti più importanti del ritrovamento del tesoro di Hoogwoud sono i quattro orecchini dell’XI secolo. Si tratta di due coppie di pendenti larghe circa cinque centimetri: due con scene incise e due con decorazioni in filigrana, che si presentano con sottili fili di piccole sfere d’oro, intrecciati. I gioielli sono decorati su un lato e hanno fragili staffe di sospensione. Ciò suggerisce che probabilmente non erano da portare nel foro degli orecchi, ma che venivano indossati su un cappuccio o una fascia. Quindi solo un lato era visibile. Notevoli anche le due strisce di foglia d’oro trovate durante il recupero degli orecchini. Le strisce, che si incastrano tra di loro, un tempo erano attaccate all’orlo o alla cintura degli abiti, come testimonia il ritrovamento di piccole fibre tessili. Un ciondolo è stato gravemente danneggiato, probabilmente durante l’aratura del terreno in cui gli oggetti sono rimasti per secoli. Un altro ciondolo presenta un’incisione che rappresenta la testa di un uomo con raggi che la circondano. Questa raffigurazione è interpretata come un ritratto di Cristo visto come Sol Invictus , il “Sole invitto”. 39 monete d’argento Il piccolo tesoro monetario in argento offre un indizio sulla data attorno alla quale gli oggetti furono sepolti: nel 1248 o poco dopo. Piccoli pezzi di tessuto trovati con le monete indicano che esse erano avvolto in un panno o chiuse in una borsa. Le monete provenivano della diocesi di Utrecht, da varie contee (Olanda, Guelders e Cleves) e dell’Impero tedesco. Le copie più recenti furono coniate nel 1247 o 1248, sotto Guglielmo II d’Olanda. https://www.stilearte.it/scopre-un-tesoro-medievale-sepolto-e-monumentali-orecchini-il-ritrovamento-presentato-al-museo/
    1 punto
  23. E questa mica me la potevo fare scappare prima che scompaia!
    1 punto
  24. 1 punto
  25. Sono state avanzate diverse ipotesi ma ancora non siamo arrivati a una conclusione 😁
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  26. Niente...pazienza. Ci speravo tanto,ma l' inizio è stato a sfavore,vuoi emozione,errori qua e la e la prima meta subita con un rimbalzo assurdo dell' ovale! Tra l' altro esiste quel bel libro che ho anche io: " l' ovale rimbalza male".😁 L' inizio del secondo tempo mi è piaciuto. Ma poi abbiamo ripetuto delle cavolate da non far a sti livelli e il gap è aumentato. Niente. Mi rimane comunque nel cuore,una giornata di vero sport e fairplay tra tifoserie MISCHIATE tranquillamente,dentro e fuori lo stadio. Il rugby,fuori e dentro è uno sport civilissimo. Pazienza,è stato bellissimo. Ora sotto con la Scozia.....lascio sta giornata con una mischia🇮🇹💪🏉
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  27. Ah ah!! Concordo!! Grazie mille, è che sono tanto preso dall’eliminazione dei mega superflui che poi trascuro queste regole basilari!! Vado a farmi un crudino! Alla salute!!
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  28. Bellissimo, complimenti!
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  29. E' un follis di Anastasio, coniato tra 498 e 518, zecca di Nicomedia se non sbaglio. Moneta gradevole; immenso valore storico ma scarso valore economico.
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  30. A me sembra autentica.
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  31. Finalmente mi sono arrivate. Avevi ragione. Sinceramente non ci credevo molto ma, per fortuna, sono felicissimo di ricredermi. Le monete le trovo semplicemente bellissime e sarà una serie che, quando sarà completa, avrà ancor più fascino. Se non vado errato, questa dovrebbe essere la prima serie emessa in argento con rilievi in oro.
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  32. tz tz tz... Non vedete il profilo umano virile? il disegno sul lato frontale della moneta sembra raffigurare il volto di un uomo adulto. "Virile" in questo contesto può essere interpretato come un aggettivo che suggerisce forza, energia o robustezza, ed è spesso utilizzato per descrivere le caratteristiche fisiche o comportamentali associate agli uomini un altra opzione potrebbe essere: In quella parte dell'immagine, [ a DX, ndr] sembra essere presente un disegno di una testa di leone rivolta verso destra. La testa del leone sembra essere ben dettagliata, con le orecchie, la criniera e la bocca chiaramente visibili. E perchè no: Tuttavia, posso dirti che questa moneta è stata emessa per commemorare il 100 ° anniversario del sistema di welfare finlandese e presenta un disegno simbolico che rappresenta il tema del benessere sociale. Il design comprende le parole "HYVINVOINTI VÄLFÄRD" (beneestar e welfare in finlandese e svedese, le lingue ufficiali della Finlandia) insieme ad una rappresentazione grafica stilizzata della figura umana che tiene in alto una "fiamma" che rappresenta il sistema di welfare. e voi provate ad indovinare chi lo ha detto Servus, Njk ========= PS: io sinceramente opterei per l'opzione "trippa" (fresca e non ancora tagliata), se la accoppiamo con l'italica con il parmigiano, sapete che delizia che ci esce!?!
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  33. Non conosco nemmeno io questa emissione. Qual è il suo peso? Non ha i canoni di una moneta coniata per la circolazione. Sembra stata coniata su un tondello creato ad hoc, come fosse una moneta di presentazione, poi scartata e finita in circolazione in qualche modo. Sullo Spahr non è stata censita, o quantomeno non sono riuscito a trovare questa emissione.
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  34. Uh Gesù, chi avrà più il coraggio di partecipare a un’asta? 🤣🤣🤣
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  36. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d. C) con la personificazione della dea Provvidenza sul rovescio coniato a Roma nel 119-125 d. C. (almeno spero 🙂). La Provvidenza (Providentia) rappresentava per i romani la capacità di prevedere gli eventi futuri e quindi aveva un significato molto diverso da quello religioso di oggi dove è intesa come intervento di Dio nel governare ed indirizzare secondo il suo volere, a volte irrazionale ed inspiegabile per noi, tutti gli accadimenti della vita ( La Divina Provvidenza, appunto). È rappresenta stante, con scettro a sinistra ed indicante con il braccio destro un globo ai suoi piedi (l'Orbis Terrarum, che lascia intuire come forse i romani avessero già il concetto della forma sferica della Terra) su cui sembra vigilare. Da esame diretto il denario risulta coniato, abbastanza centrato ed ha circolato ottemperando alla sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,50 mm 3,30 g RIC 133c Per archiviare questo imperatore devo solo trovare un sesterzio 🙂
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  37. faccioni, faccioni everywhere
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  38. Quando siano apparsi i primi errori è un bel argomento che sarebbe interessante sviluppare. Credo siano dovuti a distrazione o superficialità per il fatto che le lettere le devi mettere al contrario.
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  39. Ciao @dracma, Concordo che non sia la scelta più credibile individuare nel sottotipo un’emissione di Taranto. La Sicilia sembra, ancora una volta, l’origine della moneta su cui hanno riconiato gli zeccherei crotoniati. E direi più precisamente Gela. Propongo a scopo puramente esemplificativo un confronto tra il particolare dell’esemplare che verrà esitato da Roma Numismatics, citato nella nota al lotto 66, ed un dettaglio del rovescio di un didrammo geloo (nello specifico conio R20 del Jenkins): Non un delfino ma la zampa destra piegata di un toro androprosopo.
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  40. Un esemplare dei non comuni nomos di alta epoca di Taranto, con al diritto Taras sul delfino ed al rovescio ruota a 4 raggi . Sarà il 2 Aprile in vendita Num,Naumann 127 al n. 22 .
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  41. In asta l'iconico denario del monetario Quintus Nasidius, testa di Pompeo e galea con stella. Solo guardarlo trasmette emozioni, si avverte la eco di epiche battaglie e personaggi leggendari, immaginate possederlo e tenerlo in mano. Non fatevelo scappare, siamo solo a 11.000 sterline...
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  42. La diffusa assenza di sabbiatura che si vede a prescindere dalle foto orrende la porta nel grado di SPL, più o meno . Non capisco onestamente che senso abbia considerare l’acquisto di una moneta comunque costosa se non si ha una chiara idea della tipologia o se non la si e’ vista direttamente…
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  43. Non conosco adeguatamente le imitative, ma certamente quell'immagine al retro, oltre a non riprodurre alcuna moneta repubblicana nota (come ha già rilevato Legionario), non mi sembra proprio conforme all'iconografia di gusto romano. Insomma, va da sé che lo stile è celtico, essendo un'imitativa, ma anche il disegno sottostante non mi sembra proprio che possa dirsi "di gusto romano". Ovviamente, è solo una mia opinione
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  44. Come tipologia quel rovescio non è presente nella monetazione romano repubblicana.
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  45. Buonasera a tutti . Una gran bella conservazione per questa Piastra di Ferdinando IV del 1794, con un rovescio abbellito da una leggera patina iridescente . Ho deciso di separarmene....🤗
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  46. taglio: 2 euro paese: Cipro anno: 2020 (Neurologia e Scienza) tiratura: 400.000 condizioni:bb+ città: Trieste
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  47. Ci provo anch'io, ma non sono al tuo livello!!! La mia è un'ammucchiata amatoriale...
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  48. Bronzo di Filippo I (Ancyra, Frigia) che raffigura Efesto seduto, di fronte a un’incudine, che impugna un martello e tiene in mano le pinze; a destra un Ciclope in piedi, visto da dietro, che impugna il martello, e al centro Atena in piedi, con scudo e lancia in mano (Münzkabinett der Stadt Winterthur (Switzerland)). Province Asia Subprovince Conventus of Sardis City Ancyra Region Phrygia Reign Philip I Obverse inscription ΑΥΤ Κ Μ ΙΟΥΛ ΦΙΛΙΠΠΟϹ ΑΥΓ Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Philip I, r., seen from rear Reverse inscription Ɛ ΠΟ ΑΡ ΖΩΙΛΟΥ ΑΡΧ Α ΤΟ Β ΑΓΚΥΑΝΩΝ Reverse design Hephaestus seated r. in front of anvil, brandishing hammer and holding tongs; to r., Cyclops standing l., seen from rear, brandishing hammer and in the centre, Athena standing l., holding shield and spear apollonia
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  49. Non sarà semplice a causa della sua richiesta sul mercato collezionistico ma spero di riuscire a farla eliminare dalla catalogazione...
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