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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/18/23 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi.. Piastra 1795 Ferdinando IV Un profilo interessante non trovate? Quanti ne avete visti uguali? Vogliamo provare a contarli? Saluti Alberto4 punti
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Faustina (138-140 d. C.) moglie dell'imperatore Antonino Pio recante sul rovescio la personificazione della dea Cerere coniato a Roma nel 141 d. C. (mi auguro 🙂). Come la quasi totalità delle sue monete anche questa è postuma, cioè coniata dopo la sua morte (aveva 35 anni) a soli 2 anni dall'essere divenuta Augusta e quindi sono di divinizzazione e consacrazione. Sul mio denario Cerere sostituisce il pavone più frequente per questa tipologia ed è rappresentata stante, velata, con testa china a destra e con torcia retta col braccio sinistro. Una Cerere molto diversa dall'iconografia classica della madre terra e delle messi, in questo caso addolorata ed in lutto. Chiaro riferimento alla dolorosa e prematura scomparsa dell'Augusta. Da esame diretto risulta coniato, con buona centratura e metallo (erano ancora in buon argento) ed ha evidentemente circolato. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,18 g RIC 382a Ed ora non mi resta che aggiungere un sesterzio per archiviare questa Augusta 🙂4 punti
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La foto è pessima, ma da quello che vedo il bordo sembra inesistente: perciò solo per quello è falsa. Poi che fosse fascista cosa centra con una moneta di più di vent'anni prima che il fascismo si realizzasse? Non bastava essere un "fervente", per avere questa moneta bisognava essere, nei primissimi anni del '900, una figura di primo piano come un esponente della famiglia reale od un ministro o una personalità di spicco della politica di allora dove il fascismo era ancora al di là di venire e Benito Mussolini era ancora un fervente socialista...4 punti
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Ciao a tutti ,ho il piacere di mostrarvi un' asse di Nerone ,nn in grande conservazione ma spero vi piaccia un po'! Nerone (54-68) - Asse - Testa laureata a d. /R Tempio di Giano con porta a d. C. 167 (AE g. 10,95) Bella patina marrone3 punti
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Se, vabbè... tipo "com'è la tipa? simpatica!" vero? Da oggi ho capito che siete veri amici e che non mi volete far del male! 😛 e bonum noctis! Quintus3 punti
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Anche io temo che il fenomeno continuerà. Mi crea molto dispiacere. Ridicolizza la numismatica, ed è fuorviante per i giovani che si avvicinano a tale mondo2 punti
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Esatto, si riteneva sconveniente coniare monete nella zecca di Firenze con bontà inferiore dal consueto titolo di argento detto "popolino". Lo si fece comunque perché questo imponevano i valori di mercato del metallo, ma facendo finta che la moneta provenisse dalla zecca di Pisa, inattiva da oltre un secolo, dove si erano coniate monete con titolo inferiore in passato. Agire sul titolo del metallo, diminuendolo senza dare riscontri a chi avrebbe usato queste monete, avrebbe dato l'impressione di legalizzare un'azione fraudolenta. Proprio il titolo è un parametro impossibile da verificare senza fondere, o saggiare come dicevano loro, la moneta.. Nelle aste estere spesso ho visto i francesconi attribuiti erroneamente alla zecca di Pisa. Un saluto2 punti
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Grazie a @ilnumismatico per aver riportato in alto questa discussione, me ne ero completamente dimenticato. Il 50 lire Barbetti che postai a suo tempo faceva parte del nucleo originario della mia collezione di falsi, ben 6 banconote. Oggi, a distanza di poco più di 5 anni, la collezione conta più di 200 esemplari e non fa che aumentare. Insomma la passione e l'interesse sono cresciuti incessantemente. Negli ultimi anni sono usciti sul mercato moltissimi 50 lire Barbetti matrice decreto, non la definirei una tipologia comune ma comunque non è difficile procurarsela, su Ebay ci sono sempre diversi esemplari in vendita, anche se alcuni a prezzi un po' eccessivi. Quelli che invece ritengo molto rari sono i 50 lire senza matrice. Fino ad oggi ne ho visto solo uno che sono riuscito a mettere in collezione grazie all'amico @jaconico. La banconota presenta al retro il contrassegno BI, è quindi successiva alla seconda metà del 43. In quel periodo falsificare un biglietto da 50 lire era uno sforzo quasi inutile, il suo valore era ormai poca cosa. I falsari dedicarono infatti i loro sforzi soprattuto sui biglietti da 1000, che infatti ci sono giunti in enormi quantità. La cosa che mi colpisce di questo falso, oltre alla rarità, è la straordinaria qualità di realizzazione. Solo la carta, molto diversa per consistenza da quella originale, ne tradisce la falsità. Ecco le fotografie (scusate la scarsa qualità ma non ho mai fatto delle scansioni). Aggiungo ancora un'immagine in trasparenza, da cui si nota un'ottima filigrana2 punti
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E' questa di seguito, anno 25 magnetica (la prima in lista) https://en.numista.com/catalogue/pieces9381.html 5 + (10x2 ) = 252 punti
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Il fenomeno delle monete comunissime spacciate per grandissime rarità, è oggetto dell'editoriale odierno di Roberto Ganganelli su CN Online, dal titolo COLLEZIONANDO FAKE NEWS. "Cari lettori, amici numismatici, ho incontrato una persona che, dopo avermi telefonato per mostrarmi il suo album di euro monete di circolazione, con evidente orgoglio mi ha assicurato che in quelle pagine fitte di spiccioli, scelti fra i resti del distributore automatico e quelli dell'edicola, vi era un valore mercantile di moltissime migliaia di euro.Questo perchè, a sostenerlo, era stato... il suo smartphone! Imbarazzato, ho cercato di spiegare che si trattava in realtà di normali monete circolate, tutte comunissime, ma no, non c'è stato nulla da fare: così come il "collezionista" aveva insistito per avere rapidamente un mio parere, con atrettanta rapidità se n'è uscito dal mio studio, infastidito in modo evidente e sicuramente convinto di aver incontrato un cialtrone incompetente. Tanto possono le fake news e presunzione: trasformare in "tesori" quelli che tesori non sono. Sarebbe meglio usare quelle monete per comprare un libro, magari un bel catalogo o un manuale di numismatica." Ne abbiamo viste tante anche noi di persone così, che dopo aver scoperto che ciò che hanno in mano è tutto tranne un tesoro, se ne vanno stizzite, senza nemmeno ringraziare chi ha speso un po' del suo tempo per loro (a volte anzi, arrabbiandosi), probabilmente in molti casi convinti che siamo noi a non capire niente, perché "gli esperti" che scrivono quegli articoli che arrivano in automatico sullo smartphone non possono sbagliare petronius2 punti
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Nei Sec. XVI e XVII il personale della Zecca di Napoli era diviso in due categorie: gli Ufficiali e gli operai. I primi, in numero di nove, erano contraddistinti e remunerati in base alle loro funzioni ed al modo con cui erano venuti in possesso dell'ufficio. Il Mastro di Zecca. Era responsabile del buon andamento di tutti i lavori ed ordinava la coniazione delle monete sui tre metalli, in applicazione delle norme emanate dalla Regia Corte. Aveva il diritto di apporre le sue iniziali sulle monete. Il Credenziere maggiore, o della bilancia grande, campionava e «liberava» le monete. Il Credenziere della Sajolla, o della bilancia piccola, pesava le monete, pezzo per pezzo, durante la coniazione. Il Mastro di prova. Eseguiva le prove dell'oro e dell'argento che entrava nella zecca e delle bontà del metallo con cui venivano coniate le stesse monete. Apponeva la sua sigla sulle monete. Il Mastro di cugno. Lavorava i conii ed i punzoni per le monete e vi apponeva anch'egli la sua sigla. Il Comprobatore. Assisteva il Mastro di prova nelle sue funzioni. Il Guardaprova. Assisteva agli assaggi delle monete coniate e conservava di ogni liberata alcuni pezzi. Il Campione. Vigilava sul buon funzionamento delle bilance e dei pesi delle monete. Il Giudice delle differenze. Derimeva eventuali controversie tra il Mastro di prova ed il Comprobatore. Tutti gli ufficiali della Zecca avevano diritto ad un determinato numero di aiutanti. Gli operai invece erano divisi e remunerati secondo il lavoro che svolgevano. Gli Obrieri. Avevano la funzione di ridurre in «zagarelle», o lamine, i pezzi quadrangolari di metallo necessario per la coniazione. Gli Affilatori. Mediante forbici adatte riducevano in tondelli le lamine e ne verificavano il peso. I Coniatori. Erano gli operai addetti ai lavori di coniazione delle monete. I Trafilatori. Erano addetti alle trafile, ossia a quella macchina, composta da due cilindri metallici, che rendeva lisce le lamine (questa macchina entrò in funzione con la coniazione al bilanciere). Ad ogni trafila erano addetti cinque operai. Fonte: G. De Sopo, Le monete di Napoli. L’evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859. Luigi Regina Editore - Napoli - 1971.1 punto
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Un esemplare dei primi, non comuni stateri arcaici di Corinto, con Pegaso in volo ed al rovescio svastica incusa . Sarà il 16 Marzo in vendita Kunker 382 al n. 118 .1 punto
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Salve, vi disturbo ancora per un vostro parere in merito alla conservazione della moneta qui rappresentata in foto. Peso 2,73 gr ringrazio in anticipo1 punto
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Bellissimo commento su una parte (dimenticata) della nostra storia, Dobbiamo riappropiarci della nostra identita' culturale e storica: Il futuro si programma (e talvolta si inventa), ma il nostro passato rimane un' ancora preziosa e sicura alla quale aggrapparci per essere protagonisti del nostro futuro ( e delle nuove generazioni che verranno).1 punto
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Anche la Banca Romana non ci scherzava, ma le serie doppie emesse furono in modo fraudolento volute ben 40 milioni lire di fine '800.1 punto
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mi raccomando, prima di lasciare la mancia del caffè, controllate i vostri euro! 😂😂😂 https://www.tpi.it/cronaca/benevento-lascia-2-euro-mancia-ma-moneta-rara-imperfezione-20230304989043/ (prevedo nei prossimi giorni, frotte di illusi pubblicare sul forum, euro di ogni genere...)1 punto
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il tipo sottostante in questo caso appartiene a Giustino o Giustiniano. Si legge chiaramente DN IUS, che potrebbe stare sia per DN IUSTINUS che per DN IUSTINIANUS. Ma sono sicuro che anche in questo caso @Poemenius riuscirà a discernere i due tipi con i suoi occhi felini che vedono nel buio . La moneta è carina, in quanto in ottima conservazione sia la moneta contromarcata che la contromarca, tuttavia mi preoccupano e non poco le concrezioni verdi, che nascondono parte della moneta al dritto. Cancro?1 punto
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È un quinario con Fulvia https://www.lamoneta.it/topic/106438-quinario-con-fulvia/1 punto
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Secondo me si potrebbe trattare di questa moneta: RIC temp #1491 - RIC v1.0 Online: Roman Imperial Coinage (mom.fr) E' molto simile a quella postata da @Liucksky03, solo che qui (come nella tua moneta, mi pare) lo scettro dell'imperatore e' corto e sormontato da una piccola aquila. Inoltre, in esergo mi pare di leggere P, prima officina di Mediolanum. E' classificabile nel RIC V 129, ma sappiamo che il V volume del vecchio RIC, sul III secolo, zoppica. Ciao da Stilicho1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti @Pxacaesarper il tuo condividere pezzetti interessanti. Una curiosità il Sesterzio che intendi mettere in collezione sarà uno in particolare oppure lascerai alla sorte? Saluti Alberto1 punto
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Ciao @gpittini la moneta è infatti coniata a Firenze. Tuttavia, con la riduzione del titolo dell’argento si riporta sulle monete la parola PISIS, non più per indicarne la zecca ma per indicarne lo stampo per Pisa e specificare l’inferiorità del titolo. Michele1 punto
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Ciao @fapetri2001 interessante... Escluderei il falso recente. Per me potrebbe essere un falso d'epoca che probabilmente in origine era argentato. Con l'usura ed il tempo l'argentatura si è persa, svelando l'anima di metallo vile. Michele1 punto
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Buongiorno a tutti, @wsstj la quasi totalità delle monete di quel periodo si presentano con il tondello irregolare, consequenza della coniazione a Martello. Poi successivamente con l'adozione dei bilancieri le monete assumono una forma circolare regolare. Per la moneta in esame non sono un esperto ma immagino che la sequenza sia comune ad altre, preparazione delle verghe/strisce di metallo , taglio in piccoli quadrati e poi la battitura. Successivamente usando delle apposite forbici venivano rifinite per renderle più tondeggianti. Mi fermo qui sperando di non averti dato informazioni sbagliate, per i quesiti ai quali non ho risposto aspetto intervento di utenti più esperti. Complimenti per il tuo interessamento a questa monetazione. Saluti Alberto Ps. Non dimentichiamo la triste pratica della Tosatura che pure dava il suo contributo al risultato delle forme.1 punto
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Appena ricevuto...utilissimo..e da non perdere1 punto
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Dopo aver consultato i volumi scritti da @Liutprand ho dovuto allargare la mia biblioteca. Era un continuo "ce l'ho, ce l'ho, mi manca" e subito si andava a colmare la lacuna. Credo che tutti noi siamo in debito con Dino.1 punto
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Molti chiedono sul forum, quale volume si dovrebbe prendere per iniziare una ricerca o uno studio, forse l’inizio parte proprio da questi volumi. Conoscere i testi da utilizzare ti fa partire avvantaggiato e semplifica la ricerca sul tema d’interesse.1 punto
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È solo un giudizio meritato, per il lavoro espresso nella ricerca di tutte queste opere.1 punto
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Genny, sono tornato sul mezzo carlino di Alberto. Con tutte le cautele del caso, sempre necessarie per un mezzo carlino, mi sembra di poter confermare che debba trattarsi del numero 36 di pagina 175 del Magliocca. Al dritto, le sigle corrispondono e, con una buona lente, nel margine inferiore della foto 36, si riscontra la sigla “GI”, mentre, per quella dietro la testa (“GF”), non credo ci siano perplessità. Testa rivolta a dx. Legenda del dritto, però, che, dopo D.G., presenta qualche difformità, meritevole di chiarimento. Al retro c’è corrispondenza con il tosone anepigrafo rivolto a sx, dentro ghirlanda, chiusa in alto e in basso (questa si percepisce appena) da una croce. Hai, forse, qualche dubbio sul profilo del sovrano? La causa non potrebbe essere lo scivolamento del conio o motivo affine? D’altra parte, ho capito che è ben difficile avere fra le mani un mezzo carlino che combaci perfettamente con quella riportata in foto dal Magliocca! Un caro saluto a tutti.1 punto
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per guardare le monete non serve un'asta in presenza. serve che la casa d'asta dia la possibilità di guardare le monete a chi vuole prima dell'asta. tra i privati oggi è però una cosa che si fa poco oggi. in una recente asta a zurigo con monete 'importanti' la casa d'asta mi ha detto che solo 5-6 privati (credo di ricordare) si sono scomodati ad andare da loro a guardare le monete. per me la maggior parte dei clienti preferirebbe pagare meno percentuali alla casa d'asta e non avere il catalogo in carta. potrebbero anche fare solo dei cataloghi pdf che non avrebbero spese di stampa e sopratutto di spedizione. purtroppo la mia impressione è che se facessero solo i cataloghi pdf le percentuali di commissione non diminuirebbero.1 punto
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È una patacca evidente, gli dica pure di liberare il posto in cassetta di sicurezza. Il posto più adeguato è la raccolta differenziata: metalli.1 punto
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Rispettando il lavoro dei professionisti (particolarmente gravoso in Italia), così come la libertà dei consumatori, a me che di catering, aste in hotel, cataloghi patinati, cioè dell "Imballo" non importa nulla e interessano "solo" ottime foto, il peso e un commerciante serio, mi trovo bene con alcune E-auction e le vendite su Fb, oppure i listini con proposta. Servizi (a me inutili) in meno=costi inferiori. Purtroppo è ancora una sottile fetta di mercato rispetto al mondo delle aste con tartina. Ma questo non a causa dei commercianti, i quali erogano il servizio che la gente desidera.1 punto
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Buonasera a tutti, posto quello che chiamo affettuosamente " Mezza Capa" Mezzo Carlino Filippo III Sul cartellino della casa d'aste viene riportato con Sigla GF dietro la testa e I GF sotto alla testa. Rif.Mir.216/2 Io non sono riuscito a dargli una giusta collocazione . Mi piacerebbe che mi aiutaste ad integrare qualche informazione per poterlo catalogare correttamente. Soprattutto siete d'accordo che ci sia effettivamente I GF sotto? Saluti Alberto1 punto
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E' un gioco e provo a dire la mia anche io. Concordo con @caravelle82 . Anche a me pare che sia la Spes che solleva un lembo della veste con la mano sinistra. Probabilmente e' pareidolia, ma sembra di intravvedere linee curve concave verso l'alto che vanno dalle gambe alla mano sinistra. Tipo questa: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Antoninus Pius 1371 (numismatics.org) Buona serata da Stilicho1 punto
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C'est toujours un grand plaisir de discuter monnaies marseillaises avec la communauté. Bonne journée à tous.1 punto
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Torna l'appuntamento interregionale di Cles, all'Oratorio, il prossimo 16 aprile 2023 dalle 9 alle 16 Info all'email [email protected]1 punto
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se la richiesta riguarda gli "Imperatores" emittenti, l'elenco è nel catalogo Lamoneta: https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRD31 punto
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Ma perché aprite la bocca e gli date giro senza accendere il cervello? Pensate che fare un catalogo d’asta, affittare la sala, pubblicizzare l’asta sul web e giornali, pagare gli inservienti, catalogatori, classificatori, e compagnia cantante sia senza costi? Manperche invece di fare sempre i conti( sbagliato) in tasca agli altri non vi occupate di migliorare la vostra situazione invece di invidiare sterilmente chi vi sembra che riesca meglio di voi?!1 punto
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Non so bene cosa sia e a che cosa serviva ma ieri al mercatino per 50 centesimi l'ho voluta prendere, la sola scritta 'Banca d'Italia' mi ha elettrizzato! E' una piccola busta purtroppo vuota. e che ci fa la bandiera degli Stati Uniti sul pennone? qualche idea?1 punto
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Buongiorno a tutti, Io sinceramente non penso che nella zecca di Napoli veniva impiegato personale ignorante (mio umil pensiero e tale deve restare), altrimenti non avrebbero corretto alcune legende, penso piuttosto che ci fosse una perfetta logica nel creare tutte quelle varianti/varietà che all'occhio meno attento potessero sembrare normali monete ma che servissero ad identificare chi avesse fatto cosa. Alcuni esempi di legende corrette direttamente sul conio.1 punto
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Decisione molto interessante e ottima suddivisione delle categorie tra collezionista, commerciante d’arte e speculatore occasionale e criteri relativi per ciascuno. Grazie Ptr79!!1 punto
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Ciao a tuti ho trovato questo interessante lavoro inerente l'astragalo e la monetazione da Celator Vol.24, n.4 del 2012 segue.... skuby1 punto
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Ah, ecco, anche a me sembrava non ci fosse una documentazione dettagliata sui ritrovamenti, ma speravo che mi fossero semplicemente sfuggite le notizie. Comunque, al di là della necessaria riflessione sull'affidabilità delle fonti (a cui aggiungo il rimpianto per la loro grave incompletezza), potrebbe valere la pena di fare emergere tutti questi dati dei rinvenimenti e condurre - se già non è stato fatto - un censimento dei pezzi, indicando sempre peso, modulo e possibilmente orientazione degli assi. Dalle discussioni emerge che siamo in presenza di un'emissione relativamente abbondante, forse più di quello che potrebbe apparire ad un primo colpo d'occhio. Mi sembra che ci siano diverse varianti e numerosi esemplari, che varrebbe la pena studiare sul piano stilistico (es. uso degli stessi punzoni) e ponderale. Lavorare direttamente sui materiali libererebbe il campo da parecchie ambiguità. E.1 punto
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Ciao a tutti, leggo solo ora la discussione, grazie a tutti per i contributi e per aver esaurientemente riassunto "per sommi capi" l'argomento. Dai pochi dati in ns. possesso, i ritrovamenti "storici" dei tipi "MARSAGONA" hanno una netta preponderanza sul versante italiano ed in un'area geografica relativamente circoscritta e singolarmente "omogenea". Sono noti anche mezzi denari Dario Ferro1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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