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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/23 in tutte le aree

  1. Forse non sai che tra il 1865 e il 1926 fu in vigore l'Unione Monetaria Latina, tra la Francia, il Belgio, l'Italia, la Svizzera e dal 1868 aderì anche la Grecia . Nel corso degli anni successivi la Convenzione venne adottata da 26 paesi europei ed extraeuropei; il sistema però, non fu mai applicato da Germania e Regno Unito. Lo scopo dell'Unione fu principalmente quello di stabilire delle regole precise per consentire l’accettazione in ognuno dei cinque paesi membri delle monete degli altri paesi aderenti. Per questo motivo, in Italia, circolavano ed erano accettate, monete di altri Stati, anche se di metallo non nobile (oro o argento), ma di rame (gli spiccioli da 5 e 10 centesimi , per capirci) che gli accordi dell'Unione Monetaria non consideravano. un saluto
    5 punti
  2. Ciao Alberto @Litra68 bello il tuo Tris ! Contribuisco con un mio 10 Tornesi 1798, probabile doppio punto ( come la tua, quella inferiore ). Buona Serata, Beppe
    3 punti
  3. RRC 435/1 Denario M. Valerius Messalla emesso nel 53 a.C. Si riconosce bene perché si vedono i piedi della sella curule. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G320/1
    3 punti
  4. Ovunque si scavi in Italia e ....non solo , tornano in luce reperti e ricordi di un tempo andato . Ritrovamento eccezionale a Cordovado, in località Belvedere, dove a una profondità di 1,70 metri sono emersi resti strutturali di un insediamento di epoca romana, risalenti al periodo compreso tra il I/II secolo d.C. e il IV secolo d.C., come fanno intendere le analisi eseguite sui materiali raccolti e le tecniche murarie messe in opera. A favorire la straordinaria scoperta le indagini archeologiche preventive per la realizzazione del Metanodotto Mestre-Trieste. I lavori, eseguiti dalla società Archeo.Kun di Parma, sono stati coordinati dalla dottoressa Serena Di Tonto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Cosa è stato ritrovato Gli scavi hanno portato alla luce i limiti di due strutture oltre a un tracciato viario, che le divide. Di uno dei due edifici, rinvenuto nella porzione occidentale dell’area indagata, è stato individuato un unico ambiente con una pavimentazione in tessere di laterizio e strutture murarie a livello di fondazione. La struttura più orientale, invece, risulta più articolata. Formata da tre ambienti e un’area esterna, i piani pavimentali sono in ghiaia e frammenti laterizi, con strutture murarie dall’elevato più considerevole. Tra le due strutture è stato identificato un piano lastricato, con orientamento est –ovest, con solcature di carro ben visibili per buona parte del piano. Al momento il sito è stato delimitato lungo l’asse scavo del metanodotto per una lunghezza totale di 200 metri, dei quali la metà appare interessata dalla presenza di tali resti. Per preservare le rovine e permetterne lo scavo in estensione è stata valutata con la Committenza e la Ditta esecutrice una variante al percorso del metanodotto, che è stato interrato a una quota maggiore di quella prevista da progetto, attraverso la tecnica della trivellazione. Dopo la messa in opera delle tubature si è potuto così procedere allo scavo in estensione dell’insediamento individuato. Il rinvenimento si presenta come una scoperta archeologica eccezionale oltre che per l’assenza di scavi di contesti analoghi nella zona, anche per gli importanti dati che sta fornendo sulle diverse tecniche edilizie utilizzate, per i materiali restituiti e per lo studio della pianificazione territoriale antica nella zona e la definizione dell’antico corso del fiume Tagliamento in epoca romana. Da : https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/cordovado-ritrovati-resti-romani-di-2000-anni-fa-tornano-alla-luce-durante-gli-scavi-per-il-metanodotto/ar-AA18Rzb1?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=dfcc1d53aba14a4b9e703acc0278943a&ei=28
    3 punti
  5. Inedito per me è riferibile ad una moneta mai pubblicata nella bibliografia dedicata a quel tipo di monetazione. Questo non vuol dire che si parla a prescindere di una moneta estremamente rara, anzi inedita è anche una variante significativa mai riconosciuta come tale e quindi mai descritta in maniera corretta. Diverso il discorso di moneta non censita, in quanto il censimento è riferito solamente a simboli o punteggiatura particolare e che, nel tempo, per l'ingente quantità di esemplari coniati non è mai stata riscontrata. Di base l'inedito e il non censito si dovrebbero decretare SEMPRE con rarità medio bassa (tipo R2) per poi alzarla o abbassarla nel tempo Ah dimenticavo, bisogna pure essere bravi a capire se è effettivamente una variante di conio meritevole di essere raccontata. Tutti i micro cambiamenti fisiologici in una produzione massiva come quella monetale li possiamo ignorare tranquillamente
    3 punti
  6. Che figura la mia ! Ho sbagliato di 20 anni. Un tempo ci vedevo molto meglio...
    2 punti
  7. (99+) " Abbondandis in adbondandum " - Uno sconosciuto "minimo" argenteo di Filippo II° battuto nella zecca di Napoli | Davide Fabrizi and Eliodoro Vagliviello - Academia.edu Buona lettura! Se come me preferisce sfogliare i libri con le dita può contattare il Circolo Numismatico Romano-Laziale che cura l'edizione di "Appunti Numismatici". Se non erro quello del 2017, ormai esaurito, è andato in ristampa.
    2 punti
  8. Buongiorno Condivido questi 2 filler 1895, sfuggitami tra quelle più datate che possiedo. saluti
    2 punti
  9. Scusa se mi permetto, ma non mi fossilizzerei sul grado di conservazione per questo tipo di monete, io non lo riporto neanche sui miei cartellini. Per capirci guarda i particolari del volto e del vestito di Vesta secondo te quali sono migliori ? A mio parere la tua, senza nulla togliere alla moneta di gioal che rimane un'ottima moneta; questo per dire che c'è molta soggettivita' nella scelta di una moneta. Ritengo che il criterio migliore sia quello di vederne il piu' possibile e farsi un' idea personale; se una moneta ti piace cerchi di farla tua indipendentemente dalla conservazione attribuita dal venditore.
    2 punti
  10. BB+ per la prima mi sembra scarso, a mio avviso potrebbe essere SPL. A prescindere dal grado di conservazione, la seconda postata ha un retro peggiore della prima poiché il viso di Vesta è solo abbozzato, mentre nella prima si vedono benissimo occhi e bocca
    2 punti
  11. Salve a tutti, Questo è il mio 10 tornesi 1937 entrato di recente in collezione, Saluti
    2 punti
  12. Buonasera a tutti. Sabato 18 marzo saranno trascorsi esattamente quarant’anni dalla morte in esilio del Re Umberto II. Credo sia un fatto comunemente riconosciuto la sua correttezza negli anni durante i quali – prima come Luogotenente, poi come Re – ebbe responsabilità istituzionali. Altrettanto credo possa ascriversi a suo merito quello di aver evitato nel giugno del 1946 una seconda guerra civile italiana, allontanandosi dall’Italia per non alimentare un confronto (non solo verbale) tra monarchici e repubblicani. Infine, credo che il suo atteggiamento e le sue parole durante i trentasette anni di esilio abbiano sempre avuto come unico obiettivo quello d’incoraggiare gli Italiani a dare il meglio, anche attraverso il rispetto delle Istituzioni. Personalmente sono fermamente convinto che sarebbe ora di riportare in Patria la salma del Sovrano e permettere all’Italia di riappropriarsi di un personaggio per tanti aspetti sottovalutato e dimenticato. Numismaticamente ci ha lasciato solo i quattro progetti della Serie "ITALIA" del 1946, assai rari e poi utilizzati per la creazione delle prime monete repubblicane. Detti progetti rappresentano una testimonianza di prim'ordine circa un periodo travagliato della nostra Storia: è noto infatti che la scritta "ITALIA" fu volutamente mondata di qualsiasi riferimento alla forma istituzionale in attesa dell'esito del Referendum Istituzionale. Mi è sembrato doveroso all'interno di un Forum qualificato come il nostro, dove le monete sono il filo conduttore di un racconto che accenna alla storia, all'economia e all'arte, formulare questa piccola nota. Un saluto cordiale.
    1 punto
  13. Una bolla plumbea [imm. 1-2] di Domenico Michiel 1118 - 1130 (SPINK 132. BYZANTINE SEALS, THE COLLECTION OF GEORGE ZACOS. PART II) , grazie ad una buona conservazione e all'ottima centratura, ci presenta una curiosità: Al Dritto il vessillo sull'asta[imm. 3] ricorda, molto da vicino, lo stemma personale della famiglia Michiel [imm. 4]. Il mosaico della cappella di Sant'Isidoro (San Marco) [imm.5] e il suo dettaglio [imm.6] ci offrono la possibilità di un confronto tra le due bandiere. Negli esemplari emessi dai Dogi ( con Nicolò Sagredo 1675 -1676 l'asta ha in cima una croce, scompare la bandiera) successivi questa particolarità sembra non essere presente, vengono (quando la combinazione conservazione/impressione delle matrici consente una "lettura") rappresentati i vari vessilli in uso nella Serenissima: leoni, croci ... [imm. 7-8]
    1 punto
  14. Sera, in qualche vecchio post se ne erano visti alcuni , erano medagli anonime dove nella parte contonata veniva scritta la gara o un evento o un nome... Sicuramente @sandokan si ricorderà meglio di quei vecchi post
    1 punto
  15. io ho scritto come se una capra avesse battuto sulla tastiera
    1 punto
  16. Per chi mette titoli così senza un pò i educazione con un buongiorno/buonasea, grazie,ecc dovemmo argli pagare una tassa per il sostnere il forum già che qui gli aiuti vengono forniti gratuitamente ed un pò di educazione fa sempre piacere ma mi sa che oramai l'educazione si è persa
    1 punto
  17. Ciao @Ptr79, qui trovi qualche riferimento: Un saluto, Domenico
    1 punto
  18. Sono d'accordo, empiricamente chi specula appositamente deve pagare le tasse; però attenzione, chi specula molto spesso lo fa per fare ulteriori acquisti e spesso presso professionisti. Quindi ok tassare chi fa della speculazione un doppio mestiere, ma potenzialmente si potrebbe scoraggiare un sottostante di un mercato (numismatica dei professionisti) molto più ampio. Non sarà certo un danno irreparabile, ma un po' limita secondo me. Vedremo come normeranno, se parlano di arte ed opere d'arte non vedrei il nesso tranne se emettono successive direttive chiarificatrici.
    1 punto
  19. Ciao @Pxacaesar, e' sicuramente un lapsus calami: hai scritto LIBERALITAS anziché LIBERTAS. Buona serata da Stilicho
    1 punto
  20. Io penso che si tratti di questo imperatore. Riguardo alla rarità, te ne puoi fare un’idea al link https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/6684 dove trovi solo due esemplari, uno del British Museum (cliccando su ‘Show’), l’altro quello che ho riportato, proveniente da un’asta Hirsch di 22 anni fa. apollonia
    1 punto
  21. Ciao @LOBU Ciao @Releo E' la medesima opinione che ho espresso nel post #716, in questo siamo concordi. Certamente nella discussione nessuno ha scritto che te le sei inventate. Ci sono dei pareri diversi e vanno rispettati. Ci sono delle Varianti censite e non riportate dagli esperti o dai manuali, altre invece sono state recepite. E' nostra facoltà cercare di far capire la nostra opinione a quelli che la pensano diversamente ( soprattutto agli esperti e a chi scrive di numismatica). Una via maestra è quella perseguita da @LOBU che ci fornisce documenti a volte dimenticati oppure difficili da reperire. Certamente "non tutto è scritto" e penso che in futuro qualche spiegazione sulle varietà della monetazione Borbonica sarà trovata. I "venti contrari" che senti, probabilmente sono dovuti non a posizioni preconcette, semplicemente penso che ci troviamo in un periodo di " revisione" oppure di " rivalutazione " di certe particolarità, varianti, errori di questa monetazione. Se noti gli Autori storici, ai quali tanto dobbiamo, ( Cagiati, Vittorio Em.III con il CNI, D'Incerti etc) non davano molta importanza alle cosiddette "Varianti" come le consideriamo noi. Nell'ultimo decennio invece, studiosi o semplici collezionisti, hanno giustamente portato alla luce quelle che sono diversità rispetto ad un'ideale moneta base ( soprattutto grazie al confronto che questo sito ci permette ). Però adesso si è giunti a considerare anche la minima ribattitura come qualcosa di "diverso". Questo porta al rovescio della medaglia: una moneta con una minima particolarità che prima non era conosciuta, adesso la paghi X volte. Ha scritto @LOBU che una Variante per essere tale deve corrispondere ad un conio diverso ( se no si parlerebbe di "nasino 1, nasino 2 etc ). Non nego di aver meditato a lungo e non dico di essere completamente d'accordo, però la questione delle Varianti necessita di una rivalutazione e soprattutto dei parametri validi per essere definita tale. Buona Serata Beppe
    1 punto
  22. Assolutamente si!!! È entrata nella mia collezione!! 😉 Lo notavo pure io... stasera inizio le ricerche in rete con incisori BM, BHM, BMJ, BHMJ.... SE TROVO NOTIZIE VI AGGIORNO!! GRAZIE PER GLI AIUTI!!
    1 punto
  23. @TEO77 Sì, una medaglia pacifista, quanto meno contro la guerra. Sarebbe assai interessante capire da chi è stata pensata e realizzata, da un punto di vista storico la tua medaglia è sicuramente interessante. Conservala !
    1 punto
  24. Oggi vorrei porre alla vostra attenzione un altro sito archeologico, poco conosciuto, del Nord Italia: la villa romana di Desenzano sperando di far appassionare anche voi a questi incredibili e complessi manufatti. Desenzano del Garda è famosa in Italia e nel mondo per essena uno dei maggiori centri turistici del lago di Garda. Ma è anche una città con una grandissima storia, le cui origini risalgono all’epoca romana e che si sono protratte fino al medioevo, quando la città è stata sede vescovile dell’eresia catara, che tra il XII° e XIII° era diffusa attorno al Garda. Uno dei monumenti più importanti della città è il sito archeologico della villa romana, indubbiamente una delle più importanti testimonianze di ville romane nel nord Italia. Fu costruita nel primo secolo d.C. e rimaneggiata in più fasi tra il I e il IV secolo d.C. La maggior parte dei resti visibili oggi appartiene all'ultima fase di costruzione ed è probabile che il committente di quest'ultima ristrutturazione fosse Flavius Magnus Decentius, fratello di Magnenzio, prima usurpatore e poi imperatore dal 350 al 353 d.C. Lo stesso Decentitus ebbe il titolo di Cesare ed acquisì una discreto potere e notorietà come magistrato e comandante militare, tanto da guidare una ribellione contro l'imperatore Costanzo II. Proprio dal nome di Decentius deriverebbe quella della città di Desenzano del Garda, dove si trovava la sua villa. Il luogo scelto per edificare la villa era unico, sia per l'ambiente naturale splendido, proprio di fronte al lago di Garda, si trova a pochi metri dalla sede di Fraglia Vela Desenzano, sia per i vantaggi forniti dalla vicina via gallica, che permetteva di raggiungere facilmente Verona, Bergomum (Bergamo), e Brixia (Brescia) . La villa si distingue per essere una rara testimonianza del gusto tardo antico nell'Italia settentrionale. Originariamente era proprio affacciata sul lago con una spiaggia privata, mentre attualmente il lago dista qualche decina di metri dal sito archeologico. I resti furono portati alla luce accidentalmente durante i lavori di costruzione di una casa nel 1921. L’area archeologica della villa romana L'area archeologica è ben tenuta e organizzata in tre settori, A, B, C disposti da ovest a est, oltre ad un antiquarium diviso in tre sale in cui sono esposti i reperti più significativi. Tra questi oltre a utensili da cucina, ceramiche, bronzi e oggetti d'uso quotidiano rinvenuti nella villa, vi è una piccola ma interessante collezione statuaria (spicca in particolare una statua di Eracle, del II secolo d.C.). e una coppa di vetro che con inciso un soggetto cristiano: l'episodio di Cristo, raffigurato rivolto verso un gallo, e l'apostolo Pietro durante il triplice diniego. Sempre nell'antiquario sono presenti anche delle ricostruzioni di alcune pitture che decoravano la villa. Il settore A dell'area archeologica è il principale, ospitava infatti gli ambienti di rappresentanza che si disponevano in una perfetta armonia tra interni ed esterni. Per primo si incontra un vestibolo ottagonale con pavimenti a mosaici geometrici, ben conservati, poi un peristilio circondato da un portico colonnato, di cui rimangono però solo poche tracce, da cui si accede a un triclinio con una triplice abside, che originariamente doveva avere una copertura a cupola o volta a botte. Questo ambiente ospita mosaici ancora più notevoli con soggetti differenziati, dalle scene di caccia, ai soggetti floreali e faunistici, alle nature morte, con splendidi effetti cromatici. Sempre nello stesso settore si notano inoltre un ninfeo, con una particolare fontana, e altri ambienti residenziali. Il settore B è particolare per la stratificazione di elementi databili dall'età augustea fino al IV secolo d.C. con ancora visibili diverse tracce di ristrutturazione. Un ambiente absidato sembra essere il principale, intorno ad esso si dispongono altre stanze, ed è notevole per il disegno del mosaico pavimentale, dove piastrelle romboidali sono disposte in modo da creare dei cubi in prospettiva. Gli ambienti residenziali della parte settentrionale del settore B hanno decorazioni musive in continuità stilistica con quelli del settore A. Il settore C è quello che ha subito più danni nel corso del tempo, ma restano comunque visibili interessanti tracce e, grazie alla presenza di impianti di riscaldamento sotto i pavimenti decorati con lastre marmoree, è possibile ipotizzare che si trattasse del quartiere termale privato della villa. Il percorso di visita Il settore di rappresentanza A della villa tardoantica è organizzato lungo un fastoso percorso assiale, che, partendo dal vestibolo ottagonale 1, attraversava il peristilio 2 e l'atrio a forcipe 3 e si concludeva nel sontuoso triclinium a tre absidi 4 (trichora). La sequenza dei vani di rappresentanza è affiancata da una serie di ambienti, riscaldati per mezzo di hypocausta 11, 12, 13, 14, conclusi da una vasca semicircolare. Nei diversi vani sono conservate ampie zone dei pavimenti a mosaico e parti degli intonaci dipinti. All'esterno della trichora, con funzioni più riservate rispetto ai vani precedenti, si trovavano altre stanze e l'elegante giardino 5 (viridarium), chiuso sul fondo da un ninfeo. Il settore B della villa è stato soggetto a ripetute trasformazioni, che hanno modificato spazi e funzioni degli ambienti. La fase di ristrutturazione del IV sec. è documentata dal gruppo di ambienti residenziali 39-42, i cui eleganti mosaici geometrici presentano strette analogie con quelli del settore A. In un'epoca più tarda probabilmente alla fine del IV o all'inizio del V sec., tutta la porzione sud (vani 31-37) fu ristrutturata a un livello sensibilmente più alto dei vani adiacenti e venne a formare un sistema di ambienti incentrati intorno ad una grande abside 35, che concludeva una sala, presumibilmente rettangolare, di cui per ora è stata scavata solo una piccola porzione, con un pavimento di piastrelle marmoree che formano un disegno di cubi in prospettiva. Il settore nord-orientale del complesso archeologico (C-D) era già stato parzialmente indagato nel corso di verifiche effettuate in seguito ad alcune massicce distruzioni abusive subite dall'area negli anni '70. Queste ultime, di cui si avverte tuttora la gravità, hanno causato nel settore D la perdita quasi totale delle strutture (muri e pavimenti) relative alla fase tardoantica e della stratigrafia ad esse connessa. In una sala dell'antiquarium si possono ammirare delle vetrine che espongono manufatti ceramici da cucina come tegami e olle e da tavola come piatti e coppe, oltre a numerose lucerne e vari utensili in bronzo. In una seconda sala è esposta una importante collezione di statue. Quello della villa romana di Desenzano sembrerebbe essere il più ricco complesso di sculture statuarie per un edificio privato di epoca romana dell’Italia settentrionale. STATUA DI ERACLE (ERCOLE) E' una scultura in marmo bianco della seconda metà II secolo d.C. E' stata ricomposta da cinque frammenti che inizialmente erano ritenuti parti di statue diverse. L'eroe è rappresentato nudo, con la testa e le spalle ricoperte dalla leontè (la pelle del leone Nemeo, con la quale Ercole si adornò dopo averlo ucciso nella sua prima "fatica") annodata sul petto e regge, con la mano destra, una cornucopia ( corno dell'abbondanza). La statua che come abbiamo detto è databile circa alla metà del II secolo d.C., faceva parte di uno dei più ricchi complessi di sculture di edifici privati di età romana presenti in Italia settentrionale e, insieme alle altre effigi esposte nella villa, dovette adornare per ben due secoli uno dei giardini della villa: quello aperto alla visita degli ospiti (il peristilio) o quello riservato al proprietario e alla sua famiglia (viridarium). Queste statue sono datate II° secolo d.C. e potrebbero essere state utilizzate fino al IV° secolo. Tra i numerosi frammenti scultorei esposti possiamo notare alcune statue raffiguranti Dioniso, Eracle, quelle di un fanciullo e un ritratto maschile. Tra i reperti possiamo ammirare un’eccezionale coppa in vetro con incisa una scienza di carattere religioso, che rappresenta la triplice negazione di Pietro, la coppa risale al IV° secolo d.C. Nella sala successiva sono esposti dei grandi pannelli con la ricostruzione di una parete dipinta del terzo settore della villa, raffigurante ampie face verticali con temi di fiori, frutta e foglie. Una vetrina è presentato un grande frammento di pittura che rappresenta scene di una vendemmia. Questi reperti simboleggiano che nella villa l’ornato e le decorazioni si richiamassero al paesaggio in cui era inserito il complesso architettonico e le attività che si svolgevano nel “fundus” della villa, sita in un’area che già a quei tempi era vocata alla coltivazione della vite e dell’ulivo. Sempre nelle vetrine di questa sala è esposta una collezione di antiche monete rivenute nel corso degli scavi, nonché numerosi oggetti vari, o meglio accessori relativi all’abbigliamento dell’epoca.
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  25. Buongiorno, è un sestino coniato a Napoli durante il regno di Giovanna la pazza con suo figlio Carlo... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GPC/3 La prima immagine va ruotata di 90 gradi a destra... Ecco...
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  26. Salve sono nuovo del mondo della numismatica, per questo mi serve una mano con la valutazione di parecchie monete. sixpence 1921 10 centesimi 1920 one dime 1965 George V 1919 Three Pence 10 pfenning (d) 1950 50 pfenning (j) 1950 one cent 1946 50 lire 1973 20 centimes 1976 5 ptas 1975 10 centesimi 1925 10 centesimi 1939 six pence 1881 5 centimes 1984 - 1986 20 centimes 1981 2 centesimi 1908 10 confederatio helvetica 1974 - 1979 ​200 lire 1993 aeronautica 20 confederatio helvetica 1965 5 confederatio helvetica 1898 1 pfenning (f) 1950 5 centesimi 1938 5 lire vaticano 1951 1 franc bon pour 1924 5 cent 1915 belga 1/2 c. nederland 1822 1/2 p. eire 1971 1 Franc 1970 20 centesimi 1940 - 1941 five pence 1990 - 2002 5 (lire ? moneta italiana) 1954 10 (lire? moneta italiana) 1973 2 moneta greca 1971 10 F. 1989 50 lire 1987 quarterdollar 1986 20 lire 1958 20 lire 1981 TALIA LIRE 500 ARGENTO CARAVELLE FIOR DI CONIO 1994TALIA LIRE 500 ARGENTO CARAVELLE FIOR DI CONIO 1994 10 lire moneta vaticana 1951 5 centesimi 2003 five cents 1991 five cents 1973 1/2 franc 1986 5 ptas 1995 one shilling 1956 50 lire 1992 one cent 1979 - 1986 10 centimes 1935 100 lire 1990 - 1993 5CT 1990 nederlanden one dime 1984 10 pfenning (j) 1977 - 1978 500 Lire 1993 500 lire 1988 repubblica di san marino 10 centimes 1963 5 centimes 1976 - 1988 two pounds 1997 - 2004 500 lire 1986 repubblica di san marino 200 Lire 1992 - 1997 500 lire 1994 2 ore 1883 1 c nederland 1978 100 lire 1978 san marino 1 centesimo 1916 10 Francs 1977 10 francs 1953 200 lire fao 1981 1 (ett ore) 1917 - 1925 ten pence 1992 20f. belgio 1981 half penny 1940 2 pfenning (g) 1971 100 lire fao 1979 50 centesimi 1941 10 new pence 1968 5 Lire 1950 100 lire 1990 10 centimes 1932 500 lire 1983 farthing 1908 20 cent 1919 (regno d'italia) 100 lire vaticano 1977 10 cents 1936 ( nederland) 50 centimes 1933 1 C. nederland 1821 1/2 fr. 1957 2 (tva ore) 1918 5 centimes 1935 100 lire vaticano 1957 10 centesimi vaticano 1934 500 lire 1965 dante 20 forint 1985 50 centimes 1928 100 lire 1993 1 Franc 1960 5 francs 1970 1 centesimo 1954 1 franc 1932 1 franc 1921 10 pfenning (j) 1950 100 lire accademia navale 20 moneta turca 1960 50 pfenning (d) 1950 2 tva ore 1920 200 lire 1991 50 centimes 1924 1 cent canada 1987 10 ctotnhkn m 1951
    1 punto
  27. Pare falsa. La curiositá che sembra pure con errore di .... Falsificazione🤣😅
    1 punto
  28. Essendoci un'associazione/organizzazione dietro a questi tizi che li forma per queste azioni stupide, si dovrebbe anche: 1- considerare i suoi dirigenti corresponsabili nell'azione penale 2- chiamarla in causa per i danni patrimoniali 3- ed infine chiederne lo scioglimento in quanto promuove ed istiga alla commissione di reati (tipo un'associazione a delinquere) Oggi imbrattano edifici e opere d'arte, domani chissà dove si potrebbero spingere per realizzare i loro scopi ? Anche le BR avevano come finalità iniziale l'equità sociale, ma sappiamo tutti che cosa sono diventati poco dopo ed anche che pericolo hanno rappresentato ( e forse ancora oggi). Forse esagero e mi sbaglio, ma prevenire è meglio che curare.
    1 punto
  29. Questa è una medaglia Tedesca con lo stesso incisore, di più non so.
    1 punto
  30. Che bella anche questa! Se posso dire la mia, a parte l'interesse puramente collezionistico di avere pezzi i più perfetti possibile, Quanto fascino e bellezza anche in queste monete spezzate e nei frammenti. Complimenti., una meraviglia tutte e due.
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  31. 1 punto
  32. Starei sul qfdc, qualche segnetto, che immagino ad ochhio nudo stentino a notarsi
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  33. Salve. Condivido 5 cavalli di Carlo VIII e un cavallo di Innocenzo VIII. Dovrebbero essere tutti zecca L'Aquila, almeno così mi pare. Ne ho degli altri, che pubblicherò nei prossimi giorni. Considerando che mi sono avvicinato da pochissimo a queste monete, le posto anche per avere dei pareri e conoscere se sono tutte nella norma o, magari, qualcuna ha delle particolarità. Penso, però, che siano tutte comuni. Ringrazio fin da ora. Saluti a tutti.
    1 punto
  34. Da queste considerazioni si capisce: 1) che sei un giovincello (... diciamo così) e devi ancora studiare per sgrezzare la lingua italiana 2) che è meglio evitare di parlare piuttosto che fare inutili commenti del genere 3) che non hai la più pallida idea di cosa vuol dire invecchiare e di cosa è più giusto fare per chi possiede una collezione di qualche valore (ho assistito a numerose vendite di collezioni rinomate in cui il conferente era presente per vedere il destino della passione di una vita che aveva messo all'incanto non per disperazione ma per ponderata valutazione: Mantegazza, Rocca, Vitalini, ANPB, ecc ...)
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  35. Mah, io continuo a non capire sostanzialmente 2 cose: 1 Perchè si continua a definire questi individui degli "attivisti" o sinonimi vari invece che usare il giusto appellativo che è VANDALI! 2 Mi risulta che il Codice Penale, all’art. 635 contempli il reato di danneggiamento, perchè questi individui non ne sono soggetti? Si parla di spese per la comunità quando le stesse dovrebbero essere addebitate al delinquente. Per il punto 2 la mia è una deduzione visto che, appunto, si parla di spese e non di risarcimenti, nel caso in cui invece fosse correttamente applicata la legge se ne parla troppo poco, si dovrebbe enfatizzare la pena in modo da renderla deterrente, vedi ad esempio il furbone che ha danneggiato il sito di Malta: processo e condanna civile e penale in meno di 48 ore......
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  36. La Nazione italiana ha potuto dotarsi di uno Stato unitario unicamente grazie alla Casa Savoia. Senza di questa l'Italia sarebbe rimasta una espressione geografica e il sogno - in concreto irrealizzabile - di tanti pensatori alla Cattaneo e via dicendo... Furono lapidarie e definitive le parole di Montanelli, il quale ebbe a dire che coloro i quali volevano espellere i Savoia dalla storia italiana non potevano che essere degli ignoranti oppure delle persone in mala fede.
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  37. Ciao, da quando riesco a vedere dalle foto si tratta sicuramente di un dupondio (si intravede la corona radiata sulla testa dell'imperatore) che dai lineamenti è Commodo con ritratto da giovane. Sul rovescio è rappresentata la Liberalitas della tipologia che mostro in foto 🙂 ANTONIO
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  38. Un articolo su questa mostra è stato pubblicato anche sul sito di Panorama Numismatico. https://www.panorama-numismatico.com/il-tesoro-di-maccagno-imperiale-un-restauro-deccezione-per-celebrare-i-400-anni-della-zecca/
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  39. Buongiorno inserisco la mia prima moneta del 2023, 50 franchi CFA, regalatami da un collega di lavoro, che è stato in Niger.
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  40. Concordo completamente, non bisognerebbe (nella vita) mai dimenticarsi chi siamo e da dove veniamo. I Savoia hanno, nel loro percorso storico, costruito una identita' territoriale e culturale che ci identifica come un unico popolo (e non è cosa da poco). Pur con tanti errori compiuti, devono rimanere nella memoria collettiva come dei protagonisti assoluti (anche numismaticamente parlando). Doveroso non dimenticarli.
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  41. Eh nzomma dai😅 Credo che a 10€ se la compra almeno mezzo forum.
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  42. Se trovi la persona interessata puoi farci qualche decina di euro massimo. Io te la valuterei sui 10 euro. E ci vorrà pure un bel po' di tempo prima di trovare qualcuno interessato. Fra tanti anni varrà probabilmente circa sempre uguale, con la differenza che i 15 euro futuri, a causa dell'inflazione, avranno un potere di acquisto inferiore ai 10 euro di oggi. Se ti piace tienila come curiosità, altrimenti vendila per poco più o spendila tanto il tempo per venderla non riuscirai mai a ripagartelo
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  43. Ciao, al momento siamo al punto 1. Ora passiamo al punto 2. e cioè le immagini nitide di fronte e retro.
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  44. Quel "fosso"che vedi al bordo della moneta potrebbe essere una "riduzione di peso"ab origine oppure una debolezza del rame in quel punto e si è,poi , sgretolato(ci sono monete in alta conservazione che presentano queste problematiche) Questa che vi mostro,anche se è di altro anno, è in alta conservazione ma ha pur sempre una mancanza di metallo dovuta al metallo che non si è amalgamato bene o forse ad un problema di Zecca Per quanto concerne la rarità del tuo 10 Tornesi 1837 Gigante e Montenegro la danno R2 ma ritengo che sia R3 , è di difficile reperibilità odjob
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  45. Questa variante "collo lineare", come già sai, ad oggi l'abbiamo riscontrata dal vivo sulle Piastre 1831/34/36, mentre solo in foto sul 10 Tornesi 1831 - e di recente, ho visto anche un 30 Ducati 1831 con la stessa variante pubblicato su un catalogo del 1975 (a cura del Pannuti) - stampato in occasione di una mostra numismatica al Museo Filangieri di Napoli "LA MONETAZIONE NAPOLETANA DA CARLO A FRANCESCO II DI BORBONE" (moneta 234 - pag.135). Qualcuno ipotizzava che se si riscontra la stessa identica caratteristica del busto su Decuple, Piastre e 10 Tornesi, si potrebbe anche definire un "tipo" di moneta a sé stante... ma sinceramente, penso che, se chi di dovere non la reputa una caratteristica importante, questa non verrà neanche riconosciuta come variante, figuriamoci come tipo. Per quanto riguarda il ricciolo sulla fronte, credo che non si tratti di una correzione del conio, ma di una caratteristica di un determinato ritratto rispetto ad un altro, un elemento utile a riconoscere le diverse effigi realizzate dagli incisori e, non può di certo definirsi una variante degna di nota, bensì come hai detto tu, una semplice curiosità. Così come i quattro o cinque diversi profili (fronte, naso, labbra, mento) che si possono riscontrare sulle piastre del 1° e 2° tipo. Da ciò che ho scritto, potrai anche dedurre quello che penso in merito al "nasino" che hai riscontrato sulla tua piastra... diciamo che secondo me, si tratta di una curiosità estremamente rara. Solo per fare un esempio: se delle varianti esplicite e conosciute da tempo - come la 13 torrette del 1833 o la sotto-corona rigato del 1838 - ad oggi non sono ancora state pubblicate su nessun catalogo, credo proprio che le nostre piccole scoperte - forse tra cinquant'anni - le vedranno pubblicate i nostri nipoti. P.S. Comunque, quel nasino è proprio inspiegabile Visto che il naso a patata, largo e importante, era un carattere dominante nella genealogia del re... Un caro saluto, Lorenzo
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  46. Non difficile. Esistono testi e cataloghi recenti in inglese e testi piu’ antichi in italiano di eccellenti numismatici nostrani. Oltre al gia’ citato d’Andrea che rappresenta un testo specialistico, per una visione piu’ d’insieme il testo più recente è quello pubblicato da philip Grierson e Mark Blackburn, Medieval European Coinage (MEC). . Le monete pertinenti alla zecca longobarda di Benevento, tutte nel primo volume, sono catalogate dal n. 1085 al 1119. Le monete analizzate nel volume ed usate nelle illustrazioni sono quelle della collezione della collezione Grierson oggi al Fitzwilliam Museum di Cambridge (UK). Meno usati internazionalmente, ma più dettagliati sono gli studi pubblicati in Italia da Giulio Sambon nel 1912, e da Memmo Cagiati nel 1916-17, oltre al gia’ citato volume del Corpus (CNI vol. XVIII). In particolare il testo di Cagiati elenca tutte gli esemplari allora noti con la loro descrizione, utilizzando per la rappresentazione i disegni di Andrea Russo, un illustratore napoletano del 1800. Infine da consultare se si riesce ( perché non di facile reperibilità) gli articoli di Enrico Catemario di Quadri, del 1953 pubblicati sul Bollettino del Circolo numismatico Napoletano. ( vedere se disponibile in rete nel sito della Soc. Numismatica Italiana).
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