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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/23 in tutte le aree
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Ciao a tutti, Condivido con tutti voi l'ultima arrivata nella mia raccolta di Ferdinando II. Sarei felice di leggere i vostri commenti a riguardo di questa piastra. Un saluto Raffaele.8 punti
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Buongiorno a tutti, @LOBU queste le mie piastre, sono a tua completa disposizione. 1831 base 1831 trattino dopo data 1832 1833 base 1833 13 torrette 1833 triangoli in Portogallo 1834 4 torrette al posto dei pallini 1834 RES 1834 VER 1834 REGN 1834 aquile rovesciate 1834 11 torrette 1834 11 torrette 1834 GRTTIA al D e 13 torrette al R 1834 senza punteggiatura 1834 13 torrette 1834 ATR 1834 FERDINANDAS 1834 punt. completa al D e al R 1834 GRATIV 1835 base 1835 senza punteggiatura al rovescio 1835 legenda staccata 1836 base 1836 collo lineare 1836 doppio punto dopo II 1836 croci al posto delle aquile 1837 1838 1838 sottocorona rigato snz punt al R/ 1838 sottocorona rigato 1939 1840 collo lungo 1840 FERDINANDAS 1841 torretta verticale 1841 testa grande 1842 1843 1844 1845 7 torrette al posto dei pallini 1845 1846 1847 1847 Reimpressa 1848 1848 8 su 7 1848 Reimpressa 1849 1850 1851 prima serie 1851 seconda serie 1852 1853 1854 scudo vuoto 1854 7 torrette al posto dei pallini 1855 scudo vuoto 1855 doppiorecchio 1855 corona piccola 1855 8 piccolo 1855 data curva 1856 scudo vuoto 1856 torrette capovolte 1856 doppiorecchio 1856 FERDINANDAS 1856 ATR 1856 GRVTIV 1856 VTR.. 1856 HIER.. 1856 lettere grosse al D/ 1856 aquile rovesciate 1857 aquile rovesciate 1857 aquile rovesciate 1857 scudetto vuoto 1857 aquile rovesciate e lettere sottili al D e al R 1857 lettere grosse al D e al R 1857 1858 aquile rovesciate 1858 8 su 7 1858 1858 lettere sottili al D e al R 1859 9 su 8 1859 ATR 1859 aquile rovesciate 1859 FERDINANDAS 1859 lettere grosse al D/e al R/ 1859 lettere sottili al D e grosse al R Un saluto Raffaele.7 punti
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Buongiorno a tutti, oggi condivido volentieri con voi un mio Carlino di Carlo V d'Asburgo (1516-1556), Monetazione 1° periodo 1516-1527 - 3,55gr. - Magliocca 51 (R4)6 punti
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Cari partenopei stasera interpreto fedelmente lo spirito di questo thread che invita alla condivisione delle “più belle delle nostre collezioni”, un piastra 1796 già postata in altro contesto, ma che qui ho cercato di valorizzare esaltando per quanto possibile la patina omogenea sui fondi lucenti e sui rilievi intatti.5 punti
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Per comprendere meglio le ragioni del Biblia nella proposta del carlino antitosatura è opportuno spiegare il contenuto della nota 32 che erroneamente non ho riportato. L'intento del Biblia era di dissuadere il tosatore a resecare la moneta al primo cerchio giacché se tosata, il valore nominale di 5 grana sarebbe stato inferiore al valore del metallo contenuto, creando una perdita a carico dello spenditore; così scrive il Biblia: “la moneta tagliata sarà de miglior condizione della sana, perché la sana contiene solamente il suo giusto valore, la tagliata più”.5 punti
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Ciao @giuseppe ballauri Beppe, grazie per aver riportato i passaggi in asta, sinceramente non ne ero a conoscenza. Non saprei rispondere ad essere sincero, mi sono sempre chiesto del perché usarono sia l’effige normale e sia questa dei 10 tornesi, purtroppo non sono riuscito a darmi una risposta. Spulciando le vecchie discussioni a proposito della 41 testa grande ho però trovato un articolo postato da Francesco Di Rauso pubblicato su Cronaca Numismatica del 1993, verso la fine della prima pagina dell'articolo l'autore scrive che molto probabilmente gli incisori della zecca volevano assecondare i"capricci"del sovrano. Posto le due pagine che mi ero salvato in memoria, purtroppo non ho più il link della vecchia discussione.4 punti
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo ( 193 - 211 d. C.) con la raffigurazione sul rovescio della dea Caelestis coniato a Roma. Con la stessa tipologia di rovescio troviamo anche denari coniati per Caracalla, non per l'altro figlio Geta. La Dea Celeste era molto venerata nella città di Cartagine (era la protettrice) e rappresentava la potenza del cielo che dominava sulla luna e le stelle, ma anche la dea dell'amore e della fortuna. Un rovescio molto particolare ed interessante che è chiaramente riferito alla città di Cartagine, nemica storica di Roma che fu completamente distrutta nel secondo secolo a. C e che non doveva mai più essere ricostruita, ma così non fu. Sembra che Settimio Severo fece fare dei lavori per migliorare e potenziare le condotte idriche che rifornivano di acqua la città segno di un certo interesse verso di essa. Dovuto al fatto che lui nacque nella provincia africana a Leptis Magna (Libia) nel 145 d. C. e quindi sentiva una certa appartenenza a quei luoghi a cui era rimasto legato? Sul mio denario è raffigurata sul dorso di un leone, volta a desta, con scettro e fulmine e sembrano saltare da una roccia dalla quale scorre acqua. Una scena bella e complessa che vista la presenza dell'acqua potrebbe riferirsi alla celebrazione della conclusione dei presunti lavori all'acquedotto della città? Da esame diretto risulta coniato (spero ai tempi di Settimio Severo), abbastanza centrato, con discreto metallo ed ha evidentemente circolato. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,15 g RIC 266 Altri miei denari a cui aggiungerne uno coniato ad Emesa ed un sesterzio, per archiviare questo imperatore 🙂4 punti
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Ho visto che San Defendente, copatrono di Cassolnovo (PV), si festeggia il primo fine settimana di luglio. La data 5 luglio 18?4 era probabilmente quella di emissione della medaglia in occasione della festa di quell’anno, ma quale? Per trovarlo ho cercato di metterne in relazione alcuni con la commemorazione di eventi relativi al Santo come la traslazione delle sue reliquie da Roma nella chiesa di San Giorgio o la sua protezione da una pestilenza devastante. Quando ho letto su una locandina che il giorno del festeggiamento era domenica, ho verificato i giorni della settimana del 5 luglio degli anni 1804, 1814, 1824, 1834, 1844, 1854, 1864, 1874, 1884, 1894. Solo il 5 luglio 1874 era domenica, ma l’anno era ormai noto. apollonia3 punti
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Questo è il Collezionismo! La Numismatica guarda solo la moneta.3 punti
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Condivido la moneta aggiudicata in asta spagnola J.Vico collezione Cores AE peso 15 grammi. E' una moneta estremamente rara al dritto Athena [?] al rovescio toro stante con lettera punica MEM sotto al ventre (tipica delle coniazioni dei rivoltosi) qualcuno la attribuisce all'iniziale del ribelle Mato, altri la collegano ai tetradrammi punico-siciliani dove compariva la stessa lettera. Dal 241 al 238 ebbe corso la cosiddetta rivolta libica ufficialmente perché Cartagine non voleva o non poteva pagare i propri soldati, che vide di fronte le truppe regolari della città e le milizie mercenarie dell'esercito cartaginese che si erano ribellate dopo la fine della prima guerra punica. La guerra, narrata da Polibio con dovizia di particolari, fu caratterizzata dalla straordinaria crudeltà dispiegata da entrambe le parti, dalle alterne vicende e dalla violenza dei combattimenti. Il conflitto, definito da Polibio "guerra inesorabile" o "guerra senza possibilità di tregua", inizialmente vide i notevoli successi dei mercenari capeggiati da due abili condottieri, l'italico Spendio e l'africano Mato. Dopo l'assunzione del comando di Amilcare Barca, i cartaginesi riuscirono ad avere infine la meglio e distrussero le milizie ribelli, procedendo ad una sanguinosa repressione finale: i capi mercenari furono tutti uccisi; dopo tre anni di conflitto Cartagine si assicurava la vittoria.3 punti
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Non parlo di politica, parlo di cultura, arte e mentalità. Cosa che non viene assolutamente compresa da gente poco istruita alle prese con la cultura. Più ci sarà una lotta con la storia e la cultura del mio paese, più la gente voterà per Stalin e per un propizio attacco atomico.2 punti
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Ciao Raffaele @Raff82, complimenti per la new entry, moneta molto rara ed in conservazione notevole che considero, a mio modesto parere, un qSPL. La Rarità ( R3 ) è confermata dai pochi passaggi in Asta negli ultimi 15 anni ( 8 passaggi in tutto ). Ma forse il lato più interessante di questa Piastra è il fatto che nel 1841 fu approntato un nuovo Tipo di conio, definito "testa grande". Nel 1841 questo nuovo Tipo si presenta sia nel 10 Tornesi, sia nella Piastra che hai postato. In seguito compare nei 10 Tornesi ancora negli anni 44-46-47, mentre non vengono più coniate Piastre di questo Tipo. Sarebbero molte le domande sul perchè di questa doppia coniazione per il 10 Tornesi e per la Piastra 1841. Attenendoci solo alla Piastra 1841 Testa Grande, perchè fu usato in numero esiguo questo conio? Per emergenza ? Dovevano coniare ancora qualche migliaia di Piastre, il conio madre si danneggiò e quindi fu usato quello del 10 Tornesi ? Chissà, forse qualcuno potrà avanzare altre ipotesi. Un dato di fatto è che l'effige del 10 Tornesi 1841 TG è uguale a quello della Piastra 1841 TG. Posto il mio 10 Tornesi 1841 ( mi scuso per la bassa conservazione ) per confronto con la Piastra 1841 (ex Nomisma Asta 61 ) Buona Serata, Beppe2 punti
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Salve a tutti! Oggi come di consueto rapidissimo giretto al mercatino del mercoledì, oggi proprio non c'era nulla se non questo 10 groszy in zinco del periodo di occupazione tedesca della Polonia scovato con poche altre monete insignificanti in una scatola di oggettume. Moneta che già avevo ma in conservazione peggiore e che mi è stata oltretutto direttamente omaggiata. Una moneta che seppur comunissima è veramente quasi un piccolo pezzetto di storia.2 punti
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La "Papalite acuta"è ancora niente...peggio se ti viene "cronica". Poi c'è una variante ancora più pericolosa per i portafogli, la "Piastrite cronica".2 punti
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Dominion of Canada Denominazione del Canada utilizzata dal 1867 e sino alla fine degli anni '30, ma ufficialmente rimossa per legge solo nel 1951. Le frazioni di dollaro erano comunemente chiamate shinplaster (termine in uso durante la guerra d'indipendenza americana), era un pezzo di carta che i soldati mettevano dentro gli stivali per attutire fastidiosi sfregamenti. Erano così chiamate anche le banconote di basso taglio (meno di un dollaro) che circolavano nella seconda metà dell'800 (furono prodotte causa la carenza di moneta circolante), quest'ultime erano percepite quasi senza valore rispetto alle valute forti come le monete d'oro e d'argento, quindi divennero note con questo termine. Biglietto da 25 cent di dollaro del 1900 stampato a cura del Ministero delle finanze acquisito oggi. (cliccarci sopra per ingrandire) Una banconota da 25 cent che già possedevo del Dominion of Canada, in questa tipologia del 1923 è previsto il seriale alfanumerico1 punto
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Buona sera. Vorrei sottoporre alla vostra attenzione questa moneta da 7,6 soldi e conoscere le vostre opinioni a riguardo della conservazione e dell'originalità. Ringraziando coloro che vorranno intervenire auguro una buona serata. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Regola divertente. Se fotografiamo i politici dal 1900 al 1950, possiamo appenderli tutti in un museo insieme a un ritratto a olio. Ad esempio, il tuo aristocratico rosso. E confronta con i politici moderni. Spettacolari ritratti di quelli che oggi sono considerati i politici del sistema totalitario. E i politici democratici sembrano sempre comici del teatro.))1 punto
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taglio: 2 euro cc BNDR paese: lusemburgo anno: 2015 tiratura: 510.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 50 cent paese: andorra anno: 2018 tiratura: 890.000 condizioni: bb città: trieste1 punto
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Ottimo acquisto Alberto, anche perché se non lo prendevi tu c'ero io che ti tampinavo,ma questo lo sai già... 😉 Se è vero che è soddisfacente avere monete appartenute a collezioni importanti è altrettanto soddisfacente avere monete riprodotte in testi o articoli inerenti alla monetazione di proprio interesse ...1 punto
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La cultura non può essere cancellata. La cultura è stata creata per il paese. E la cultura sarà condivisa con gli amici. I nemici non hanno bisogno della storia e della cultura del paese. Ho letto qui un articolo molto interessante. “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dopo questo articolo, ho deciso di convincere il pittore a disegnarmi un ritratto di Stalin. Ma non posso scegliere quale dei tre.1 punto
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E fai bene, bellissima moneta! Sono io che ricordo male oppure il progilo di Massimino il Trace somiglia a quello di Nonna Abelarda? 😛 Ave! Quintus1 punto
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Lettere serie de la rue 5/10/15 centesimi 10 centesimi due lettere davanti e retro. Altra lettera Retro1 punto
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Marco Aurelio Valore nominale: Aureo Diametro: 19 mm Peso: 7,33 gr Metallo: Oro Titolo in millesimi: 850 ‰ Dritto: AVRELIVS - CAES AVG PII F (Aurelius Cæsar Augusti Pii Filius), busto, di Marco Aurelio con testa nuda, grappeggiato a destra, visto di tre quarti dietro Rovescio: TR POT XIII - COS II (ribunicia Potestate tertium decimum Consul iterum), Virtus (la Virilità), stante a sinistra, elmata e vestita militarmente, tiene parazonium nella mano destra e lancia rovesciata nella mano sinistra; il piede sinistro appoggiato su un elmo. Zecca: Roma Officina: Emissione: Anno di coniazione: 158-159 Riferimento: RIC 480 b, BMC/RE 962 Rarità: R2 Note: Attualmente in vendita da CGB.FR alla cifra di 9500 €. Fino ad oggi nessuna moneta romana d'oro mi aveva mai fatto "innamorare". Vuoi per i costi, vuoi per l'idea che le monete auree abbiamo circolato meno e siano quindi meno "pregne" di storia oppure che sia l'assenza di una vera patina. Fatto sta che nelle monete d'oro, pur capendone bellezza e valore, non mi era, fino ad oggi, mai scattata quella "scintilla" che te ne fa innamorare. E poi appare questo aureo con un ritatto tra i migliori che abbia mai visto. Ed ora mi rammarico di non aver un conto corrente alla sua portata. Mi accontenterò di vederlo in foto... ho già scritto a chi di dovere mendicandone di nuove e migliori! 😄 Spero che vi possa dare le sensazioni che sta dando a me. Ave! Quintus1 punto
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Caio Alberto, io direi: Traiano Valore nominale: Asse Diametro: 27 mm circa Peso: 10,60 gr Metallo: Bronzo Dritto: IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS V P P (Imperatori Cæsari Nervæ traiano Augusti Germanico Dacico Pontifici Maximo Tribunicia Potestate Consuli quinto Patri Patriæ), busto di Traiano laureato, drappeggio e corazzato a destra Rovescio: S P Q R OPTIMO PRINCIPI (Senatus Populus Que Romanus Optimo Principi), Aequitas (l'Equità) drappeggiata in piedi a sinistra, con bilancia nella mano destra e cornucopia nella mano sinistra., S - C in campo Zecca: Roma Officina: Emissione: Anno di coniazione: 103-111 Riferimento: RIC 497 var, Cohen 464 var Rarità: R1 Note: Ave! Quintus1 punto
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Ciao @Fiore151. In tutte le zecche medioevali lavorava anche personale con scarsa istruzione, a cui a volte si aggiungeva disattenzione, per cui potevano incorrere in errori di assemblamento dei coni, tra cui il montaggio retrogrado.1 punto
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La questione non è semplice in quanto l'emissione bronzea con conchiglia/lyra è documentata da un esiguo numero di esemplari generalmente non in buona conservazione. In ogni caso va osservato che la presenza di lettere (almeno di T) era stata già rilevata da Ravel nel catalogo della collezione Vlasto (n. 1850, pl. LII):1 punto
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Colleziono documenti storici del Banco di Napoli e se riesco a reperire documenti che uniscono appunto annulli, valori bollati, dichiarazioni, promesse di pagamento che raccontano la storia sociale ed economica del tempo oltre quella artistica e culturale, sarebbe ideale. Nel merito mi riferivo non alla timbratura, che non avevo in collezione in tali condizioni, ma a qualche alone visibile sulla marca da bollo forse dovuta ad una conservazione non perfetta del documento (forse è solo una mia sensazione) ma nulla più. Il valore che associo è puramente storico tanto più che amo leggere e studiare anche i contenuti di tali documenti.1 punto
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Da quanto ne so è una storia vera, se ne parlava in ambiente bancario durante l'uscita in circolazione del 50.000 lire Bernini primo tipo, banconote che andarono a sostituire il 50.000 lire volto di donna, per quest'ultimo tipo di biglietti emessi solo nel 1977 la falsificazione aveva raggiunto livelli sopraffini, e parlando di "eccellenze" nel campo della contraffazione uscì fuori questo fatto.1 punto
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Fino al 2000 ho sempre vissuto in città (di provincia, con 40.000 abitanti circa). Sono del 1982, direi che la mia memoria numismatica non va più indietro della fine del mio decennio di nascita, e non ho mai maneggiato, come te, monete con valore inferiore alle 50 lire. Anch'io però vedevo in casa monetine nuove inferiori alle 50 lire all'inizio degli anni '90. Devo supporre che quantomeno i miei genitori, se non anche mio fratello maggiore, ricevessero in qualche modo le 5, 10 o 20 lire all'inizio degli anni '90. Non eravamo pieni di barattoli di 5, 10 e 20 lire, però ce n'erano. La maggior parte di quelle monete risaliva con tutta evidenza ai decenni precedenti all'inizio degli anni '90. D'altronde mio fratello maggiore, nella stessa città di cui sopra (40.000 abitanti) ha usato normalmente le 10 lire, almeno fino alla metà degli anni '80.1 punto
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E 'descritta al n°4033 volume 2.2 di Rodolfo Martini, è la prima che vedo! Ciao Borgho1 punto
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Chissà perchè quest'asta viene ignorata. Chaponnière & Firmenich SA Auction 15 21 May 2022 Lot 68 Starting price: 100 000 CHF Price realized: 100 000 CHF ROMAN EMPIRE. Theodosius II, 408-450. Multiple or medaillion of 1½ Solidi 437, Constantinople. Obv. DN THEODO-SIVS PF AVG. Bust bearded, diademed and drapped right. Rev. ADVENTVS-S DN AVG; on the exergue CONOB. Emperor nimbed riding horse to left, raised his right hands in greetings; star in the left part fo the field. Gnecchi - (cf. Marcianus for the type); RIC -; DOC -. AU. 6.63 g. RRRRR UNC Extremely rare and in exceptional condition. The second example known of this "Donativum" issue. Only another one, from the same dies, was sold by Tkalec auction house in 2002, February 18th, lot 271. The long reign of Theodosius II is rich in abundant monetary production. It is nonetheless surprising to note that over a period of 42 years, only 6 gold multiples have come onto the market. Gnecchi in his work on Roman medallions was not aware of the existence of a multiple for the reign of Theodosius II. The earliest occurrence of a gold multiple for this emperor is an 18 scripulum or 4½ Solidi medallion found in Bulgaria near Sofia in the late 1930s . Like many multiples of this size, this example bears traces of a brooch mount. It remains today the largest multiple known for the reign of Theodosius II. Grierson & Mays were able to study a multiple of 2 Solidi present in the Whittmore collection at the Dumbarton & Oaks Museum . Curiously another multiple of 1 Solidus ¼ or Festaureus is present in this collection but was not published in their work . More recently, an article published in 2014 concerning a silver votive dish found in Toulouse in the 1880s reattributes the central medallion to Theodosius II, it is of the same type as the 2 Solidi present in the Whittmore collection. This exceptional coin is the second known example. It is also the first offered at auction since the Tkalec AG auction of February 18th, 2002, lot 271. The death of the western emperor Honorius in 423 opened a period of instability. Theodosius II took advantage of the presence at the court of Constantinople of his aunt Galla Placidia, daughter of Theodosius I, to elevate his six-year-old nephew, Valentinian III, to imperial dignity. On this occasion, he strengthened the dynastic ties by betrothing him to his daughter Licinia Eudoxia. The position of Valentinian III remained precarious, an usurper, John, occupied the imperial throne of the West. It took a two-year military campaign for Valentinian III to finally officially gain imperial dignity on October 23, 425 in Rome. In 437, Theodosius II organized the marriage of Licinia Eudoxia. The marriage took place in Constantinople, on this occasion the emperor issued an honorary or donativa emission to exalt the coming of the Western emperor to the capital of the Eastern Empire. Since Constantine I and his exceptional issue of 8 Solidi, all the adventus-type multiples issued had been standardized to the 2 Solidi module. These honorary issues refer to exceptional events such as an accession, a trip or a return from war of the emperor. In this specific case, we are in the presence of one of the rare surviving elements of an event of major political and historical interest, the marriage of the emperor of the West with the daughter of the emperor of the East. Although the two parts had been separated since the death of Theodosius I in 395, the two entities retained the desire to become a single political entity again. This marriage is directly in line with this policy of reunification and remains a major evidence of this ultimate attempt to recreate the ancient unity of a Roman Empire in full decline. apollonia1 punto
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Allora! Direi che con 3 giorni pieni di osservazione può concludersi questa breve indagine d'opinioni. Ringrazio innanzitutto tutti coloro che hanno voluto partecipare: @Liucksky03 @nikita_ @apollonia @Bruzio e @borghobaffo. Premetto che l'obiettivo non era tanto indovinare il numero esatto riportato sulla medaglietta come in una schedina della lotteria ma vedere quanto fosse marcata la differenza tra l'effettiva data di produzione dell'oggetto e il periodo che il suo aspetto suggeriva. Abbiamo quindi un vincitore senza dubbio che è @borghobaffo! Ma direi che anche @Liucksky03 e @apollonia si sono avvicinati molto alla data effettiva che è il 5 luglio 1874. Ho anche approfittato per realizzare un rudimentale grafico di dove più la percezione è andata a parare, direi per la maggior parte su una datazione leggermente più tarda ma bene o male ci siamo: Vi ringrazio ancora per aver preso parte al mio giochetto e alla prossima! Ne approfitto per chiedere a @borghobaffo se la conosceva già perchè non l'ho trovata da nessuna parte davvero1 punto
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E' il falso di cui si è già discusso. Si veda il motivo tripartito sotto la croce del rovescio. ... e in seguito questa discussione ...1 punto
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Non è poi così difficile: basta trovare 50000 amici che ci mettano 2 euro a testa ed hai svoltato il regalo di compleanno1 punto
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Come acquirente, dirò che è difficile non rimproverare. Per lui è importante di che tipo di legno sarà la tavola, quali saranno i chiodi di legno, con che tipo di cera coprirà l'albero, se dipinge su un foglio di rame, come amavano gli italiani, quindi lo spessore del foglio è più importante per lui di ciò che è raffigurato su di esso. Ma non è affatto interessato a ciò che vuole l'acquirente.1 punto
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Andate alla sede centrale della Cassa di Risparmio di Venezia in campo Manin (oggi Intesa San Paolo), scendete le scale e andate alla porta blindata del caveau, troverete le oselle CR attaccate alla porta blindata.1 punto
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Di questa didracma con legenda "ROMANO" sono noti due esemplari: il primo, proviene dalla collezione Haeberlin (H. 35), battuto all'asta Cahn & Hess del 17/7/1933 (lotto 35) del peso di g 5,62, il secondo all'asta NFA 27 del 5/12/1991 (lotto 240) del peso di 6,42 g. Mi sembra che il lotto di Nomisma sia proprio lo stesso dell'asta NFA (anche se viene ora indicato un peso di 6,44 g); non ne sono sicurissimo perché la foto NFA che ho conservato è sgranata, ma dovrebbe essere quello. L'esemplare Haeberlin era suberato, probabilmente lo è anche questo. Roberto Russo ha ipotizzato che si trattasse di prove di conio, abbandonate con l'avvento della nuova legenda ROMA1 punto
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Complimenti per la moneta e per le foto. Secondo me spl/fdc. Azzarderei un MS61 o MS62. Il 1819 è il secondo anno più raro, dopo il 1816, tra le 20 lire di VEI, primo tipo. Probabilmente però sia il 1816 (dai pezzi del 1817), sia il 1819 (dai pezzi del 1818) sono state coniate in quantitativo maggiore rispetto ai dati riportati. Solo il 1820 sembra corrispondere, come passaggi in asta, al numero di pezzi dichiarati.1 punto
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Con quella cifra cercherei un bel Trade Dollar in conservazione medio-alta..1 punto
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Ecco le mie foto, le ho reso giustizia 😁1 punto
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Mi sembra di essermi già spiegato chiaramente prima. Un ERRORE di conio è qualcosa che avviene INVOLONTARIAMENTE, mentre un ARTEFATTO è qualcosa che viene REALIZZATO CON UNA PRECISA VOLONTA' (nel caso specifico quella di originare - in maniera truffaldina - una rarità da mettere sul mercato). Quindi se errore > involontario mentre artefatto > volontario Il concetto di "errore artefatto" è un ossimoro. Che poi "si capisca quello che vuole dire" è un'altra storia, ma resta scorretto, anche perché "errore" e "artefatto" sono due concetti che andrebbero tenuti ben distinti, in quanto il primo può avere un significato e un valore numismatico, mentre il secondo non dovrebbe avere né l'uno né l'altro.1 punto
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Buongiorno a tutti, ciao Beppe... Provo ad esporre il mio punto di vista, che può essere condivisibile o meno. Prendiamo in esame un campione di 18 Piastre 1836 (prese a caso) ed analizziamole solo al D/: Io, conto 13 diversi conii - ma potrei anche sbagliarmi e potrebbero essere 12 o forse 14. Bene, a mio avviso, si tratta quindi di tredici conii, tredici pezzi unici, effigi e legende con delle inevitabili - ma quasi impercettibili - differenze. Queste differenze di conio sono dovute al metodo artigianale di produzione dei conii, a parte alcuni piccoli dettagli - di cui abbiamo già largamente discusso - che potrebbero esser stati incisi con l'intento di poter riconoscere ogni specifico conio. Tredici DIFFERENZE DI CONIO e NESSUNA VARIANTE degna di nota. Ora, faccio un altro esempio ed allego la scansione di quattro mie Piastre 1836... Dalla scansione, dalle misurazioni e dalla comparazione tramite GIF, le differenze che si rilevano sono veramente minime e per questo, direi poco rilevanti, a parte la quarta piastra, che avendola in mano - già ad occhio nudo - è ben visibile un "taglio lineare" alla base del collo, anziché il "gradino" presente su tutte le Piastre degli anni'30. In questo caso quindi, io parlerei di tre teste "standard" e di una sola VARIANTE degna di nota, perché per l'appunto, la differenza dalle altre piastre dello stesso tipo è riconoscibile anche ad occhio nudo. Un saluto, Lorenzo1 punto
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A proposito di effigi diverse, avevo già postato una Piastra 1836 con il naso più piccolo ed affilato. Devo dire che allora non aveva avuto molto successo ed i commenti erano stati pochissimi. Ho cercato nei vari archivi numismatici un riscontro e monete con queste caratteristiche ne ho trovate altre 4 oltre la mia. Pertanto la ripropongo sperando che qualche amico del Forum fornisca il proprio prezioso parere. Tengo a sottolineare che il peso è di 26,48 g ed il contorno non presenta anomalie, pertanto, a mio modesto parere, la moneta è originale. Questo è il confronto tra una 1836 normale ed altre 3 che presentano le stesse caratteristiche Grazie, Buona Serata, Beppe1 punto
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Nella biblioteca del Forum ho pubblicato il catalogo della collezione Spahr con numerose rarità napoletane e siciliane.1 punto
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