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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/23 in tutte le aree
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Buongorno Mi è appena capitata in mano questa occasione da un amico che deve realizzare e pertanto svende alcune monete. Visto che, però non sono un collezionista e non ho grandissima esperienza diretta di queste meravigliose monete in metallo aureo volevo conoscere secondo voi l'autenticità della moneta e la correttezza dell'identificazione. a me pare un RIC 14.7 punti
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Buongiorno a tutti, continuo con le mie monetine a soggetto Femminile, spero di non annoiarvi. Fausta (Augusta, 324-326). Æ Follis (18.5mm, 2.20g). Thessalonica. Al rovescio Fausta rappresentata nelle sembianze della Salus. Alcune note prese da Wikipedia Fausta Massima Flavia (in latino: Fausta Maxima Flavia; Roma, 289 o 290 – Roma, 326) è stata un'imperatrice romana, figlia dell'imperatore Massimiano e moglie dell'imperatore Costantino I, che sposò nel 307 entrando a far parte della dinastia costantiniana. Nata e cresciuta a Roma, era la figlia più giovane di Massimiano ed Eutropia. Nel marzo 307 sposò Costantino I, probabilmente a Treviri: il marito era più vecchio di lei di almeno quindici anni. Voluto come legame tra Costantino e il tetrarca, per rafforzarne l'alleanza, il matrimonio di Fausta fu messo alla prova da due eventi tragici, avvenuti a seguito dei contrasti di Costantino con il padre e il fratello di Fausta: nel 310, fu Fausta a svelare il complotto di Massimiano contro Costantino, il quale si salvò e alla fine farà uccidere il suocero; nel 312, invece, all'indomani della vittoriosa Battaglia di Ponte Milvio, Costantino fece mettere la testa del cognato Massenzio, fratello di Fausta, su di una lancia e la fece girare per la città. Dopo quasi dieci anni di matrimonio senza figli, Fausta diede a Costantino tre maschi e due femmine.[1] Come moglie di un imperatore, Fausta aveva ricevuto il titolo di nobilissima femina; dopo la vittoria di Costantino su Licinio, Fausta ricevette anche il titolo di augusta (324 o 325). Nel 326 secondo alcune fonti avrebbe accusato il figliastro Crispo, figlio della prima moglie di Costantino Minervina di averla voluta sedurre per prendere il potere. Costantino le credette e fece prima imprigionare e poi mettere a morte segretamente Crispo. Poco dopo Costantino, convintosi dell'innocenza del figlio, l'avrebbe fatta morire affogandola chiudendola in un bagno caldo (terme) portato a una temperatura più alta del normale. Secondo una diversa versione la sua morte venne invece causata direttamente dal sospetto di adulterio con Crispo. Fausta subì la damnatio memoriae. Secondo l'imperatore Giuliano, Costantino era tormentato per queste e altre uccisioni, per cui si convertì al cristianesimo, poiché era l'unica religione che garantiva il perdono dei peccati. Posto foto di un esemplare sempre fonte Wikipedia Ho ragione di pensare che sia stesso tipo della mia. Posto anche foto della casa d'aste del mio esemplare perché la foto fatta da me non mi da soddisfazione... Come sempre mi farebbe piacere che arricchiste la discussione con foto delle vostre monete e o notizie storiche. Saluti Alberto3 punti
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L' Arco di Claudio raffigurato nella moneta dovrebbe essere quello eretto nella Via Lata , odierna Via del Corso . Nell' antichita' esisteva pero' anche un secondo Arcus Claudii , forse e' proprio quello che si vede nella moneta , eretto per ricordare le vittorie in Germania di Druso padre di Claudio , purtroppo di questo Arco non si conosce dove fosse ubicato , ne' quando venne eretto , forse dedicato da Tiberio al fratello . Arco da non confondere col cosi detto "Arco di Druso" sulla Via Appia , un semplice fornice dell' acquedotto Antoniniano che portava acqua alle Terme di Caracalla , foto 2 . L' arco espressamente dedicato a Claudio , ma non e' certo che sia quello rappresentato nella moneta , fu dedicato tra il 51 e il 52 dal Senato a Claudio per i trionfi contro "de Britannis" , i Britanni , ma probabilmente (?) Claudio volle dedicarlo anche al padre Druso maggiore per le vittorie conseguite "de Germanis" , sui Germani , dedica che si ricava in base alla legenda del rovescio della moneta e ai due Trofei posti ai lati della statua equestre di Druso o forse di Claudio , ma e' probabile che l' arco della moneta fosse invece l' Arco sconosciuto : l' Arcus Claudii sopra descritto . In base alla superstite dedica presente nell' Arco di Claudio si puo' dedurre che fosse eretto per commemorare la conquista della Britannia del 43 ad opera di Claudio , monumentalizzando un' arcata dell' Acquedotto dell' Aqua Virgo che attraversava la Via Lata . La dedica , che fissava la data al 51/52 , venne trovata nel 1641 sotto il Palazzo Sciarra e fu portata in Campidoglio . Questa dedica ricordava i motivi per cui il Senato e il Popolo Romano avevano dedicato l' Arco a Claudio : "perche' ..... ricevette la sottomissione di undici re della Britannia dopo averli vinti senza alcuna perdita e perche' per primo sottomise al Popolo Romano quelle genti barbare di oltre Oceano" Un grande frammento dell' iscrizione , in foto 1 , si trova oggi nel cortile del palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini , mentre altri frammenti scultorei si trovano sia al Museo Capitolino che alla Galleria Borghese . Rimane il dubbio a quale Arco fosse dedicata la moneta , nel qual caso la data post anno 42 sarebbe certa solo per l' emissione della moneta ma non per l' erezione dell' Arco di Trionfo .3 punti
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Buongiorno. Ciao @enriMO allego una GIF con alcuni dettagli messi in evidenza, che potrebbero essere utili al riconoscimento del ritratto "testa grande". Dal confronto, si evince che la "testa grande" presenta un'effige "dilatata in orizzontale" con un collo visibilmente più largo rispetto al modello base. A parte una diversa forma dell'occhio e la presenza di un riccio di barba vicino al pomo d'Adamo, credo che quel ciuffo di capelli con un caratteristico "doppio ricciolo", sia il dettaglio più immediato e visibile anche ad occhio nudo. Proprio in riferimento a questo particolare, allego anche una grafica esplicativa. Spero d'essere stato utile. Un saluto, Lorenzo3 punti
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Uno sceat (pl. sceattas) era una moneta d'argento piccola e spessa coniata in Inghilterra, Frisia e Jutland durante il periodo anglosassone. Figlie delle "silique" di V sec. d. C. è probabile che le monete fossero più spesso conosciute dai contemporanei come "penny" (inglese antico: peningas), proprio come le loro monete d'argento successive. Sono molto diversi, organizzati in classificazioni alfabetiche più ampie stabilite dal numismatico britannico Stuart Rigold negli anni '70. Un lavoro successivo significativo è stato pubblicato da Tony Abramson. Ce ne sono carrettate di tipi/sottotipi e varianti differenti. Ho trovato in giro queste risorse che permettono una "catalogazione" a grandissime linee. https://www.britnumsoc.org/gallery/earliest-anglo-saxon/2-uncategorised/80-sceattas https://www.coin-links.net/Sceats.html https://finds.org.uk/database/search/results/q/sceat POi c'è il sito di Tony Abramson dove lui fa identificazioni gratuitamente Inoltre c'è il solito coinarchives https://www.coinarchives.com/w/results.php?search=sceatta&s=1&results=1000 Ci sono diverse risorse anche su facebook (IN INGLESE) • Saxon Coins Sceats And Thrymsas • English Hammered and Early Milled Coin Collectors • Hammered Coinage Identification Group • British Hammered & Milled Coins - Buy, Sell & Auction • Discussion of Modern Sceat Replicas Se poi qualcuno necessita di carta e di maggiori informazioni: https://www.amazon.co.uk/s?i=stripbooks&rh=p_27%3ATony+Abramson&_encoding=UTF8&ref=ntt_athr_dp_sr_1 L'enorme volume di reperti realizzati negli ultimi trent'anni utilizzando i metal detector ha radicalmente alterato la comprensione di questa monetazione e, mentre ora è chiaro che queste monete erano di uso quotidiano nell'Inghilterra orientale e meridionale all'inizio dell'VIII secolo. Gli Sceatta raramente portano leggende di qualsiasi tipo, anche se un piccolo numero nomina la zecca di Londra e altri portano brevi leggende runiche come "Aethiliraed" e "Efe", che probabilmente si riferiscono a soldi piuttosto che a re. Sebbene gli sceatta presentino molti problemi di organizzazione, attribuzione e datazione, portano anche una varietà mozzafiato di disegni che parlano di estese influenze celtiche, classiche e germaniche. Si è ipotizzato, sulla base dell'iconografia di alcune sceattas, che fossero emanate da autorità ecclesiastiche. Associare gli sceatta a zecche o regni particolari è molto difficile e deve basarsi principalmente sullo studio dei ritrovamenti. In questo modo è stato possibile attribuire con notevole sicurezza alcune tipologie, come la serie H al Wessex (ed in particolare al Southampton) e la serie S all'Essex. In Danimarca, la serie X è stata plausibilmente associata al primo centro commerciale di Ribe. Anche la cronologia delle sceatta è molto difficile da districare. Alcune delle prime serie utilizzano gli stessi disegni dei thrymsas in oro pallido e, per analogia con le monete del materiale franco meglio compreso, possono essere datate al 680. È noto che gli sceatta furono coniati nella città frisone di Dorestad (appena a sud di Utrecht nei Paesi Bassi); erano una valuta comunemente circolante nel regno franco fino alla riforma monetaria di Pipino il Breve istituita a Ver nel 755. I trenta o quarant'anni successivi al 680 videro la produzione e la circolazione delle 'serie primarie' di sceattas, generalmente di buona qualità metallica e peso (circa 1-1,3 grammi). Furono in gran parte coniati nel Kent e nell'estuario del Tamigi, sebbene alcuni furono prodotti in Northumbria con il nome del re Aldfrith (r. 685–704). La 'serie secondaria', colpita da c. 710 a c. 750, vide una massiccia espansione del conio in tutta l'Inghilterra meridionale e orientale in tutti i principali regni anglosassoni. Uno o più tipi possono essere attribuiti con maggiore o minore sicurezza a Wessex, Mercia, Sussex, Essex, Kent, Northumbria e East Anglia. C'erano molte copie e svilimento e il peso poteva variare notevolmente (circa 0,8–1,3 grammi). Ci sono relativamente pochi tesori di questo periodo con cui costruire anche una cronologia relativa, e qualsiasi nuova scoperta potrebbe alterare radicalmente la nostra attuale comprensione. La fine delle sceattas è particolarmente difficile da individuare, ed è probabile che ci sia stato un periodo di alcuni decenni a metà dell'VIII secolo in cui in Inghilterra venivano prodotte pochissime o nessuna moneta. (Wikipedia).2 punti
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Per la tipologia concordo. Molto difficile da trovare con un conio perfetto 2°classe per il Gigante ed anche la bassa lega in argento fa il resto, Vi posto un falso in rame2 punti
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Filippo IV Grano 1636 Magliocca 67 È l'esemplare riportato in foto sul Magliocca.2 punti
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Una moneta con un rovescio molto suggestivo. Per Fausta sono state emesse sia monete con rovescio SALVS REIPVBLICAE sia monete con rovescio SPES REIPVBLICAE che condividono la stessa effigie , ossia l'augusta che tiene in braccio due pargoli. Non so chi potrebbero essere i due pargoli. Fausta ebbe da Costantino tre figli maschi, Costantino II, Costanzo II e Costante e due figlie femmine, Costanza ed Elena. All'epoca della emissione della moneta i cinque bambini erano già tutti nati. A meno che, quelli rappresentati, non siano i due figli più piccoli, ossia Costante ed Elena. Poi, magari, sulla moneta si e' voluto semplicemente rappresentare la maternità e quindi la discendenza. Forse qualcuno può aggiungere qualche elemento in più. Al di la di ciò, la moneta dovrebbe identificare in Fausta la speranza e salvezza dello stato in quanto madre degli eredi di Costantino I, sulla linea della continuità dinastica. Buona serata da Stilicho2 punti
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Nessuno parla di politica ma in pochi post abbiamo già tirato in ballo gli "eurodemocratici" che non capiscono l'arte, l'eleganza di Stalin e Mussolini rispetto ai "politici democratici" moderni, “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023, Macron, Meloni, "il grande Xi" e la guerra convenzionale e nucleare con tanto di video. Non riusciamo proprio a resistere alla tentazione di "non parlare" di politica?2 punti
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Buongiorno a tutti, ripesco con piacere questa vecchia discussione che ho molto apprezzato. Volevo aprirne una nuova ma essendoci già questa ad hoc posto qui la mia monetina. Cavallo Filippo II Apparentemente non ha segni particolari, sembrerebbe in linea con il modello base, anche se nel vicereale si sarebbe portati a pensare che non è facile dire quale sia il modello base. Saluti Alberto2 punti
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Sempre bello sentire parlare di numismatica Sarda. Il Sardus Pater è un simbolo dell’isola che dal passato è giunto fino ad oggi, e come espresso bene da Lulliri anche oggi è utilizzato come marchio per innumerevoli prodotti tipici. La moneta è di una bellezza superba con una patina bellissima. Grazie Mario per questo servizio. Quando vuoi Mario possiamo parlare anche di un altro simbolo della Sardegna, i Quattro Mori e le sue monete. Grazie ancora.2 punti
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Buongiorno. Aggiungo questa banconota da 5 sterline scozzesi , portata ieri da un amico. Parte di un articolo. LONDRA – Progettato per aumentare la resistenza e combattere le frodi, il nuovo “fiver” inglese è la prima banconota interamente realizzata in polimero ed è stata introdotta sul mercato da Clydesdale Bank, istituto scozzese che tra i suoi poteri ha anche la facoltà di introdurre propriamoneta.2 punti
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Ops..🤔 mentre tentavo di connettermi al catalogo online di numismatica mi è comparso questo messaggino: Pensa se mi ritrovo qualcuno fuori casa per fare delle verifiche...che gli dico a mia moglie:"Non è come pensi...è tutto un malinteso😱" Intanto arriva il fabbro che cambia immediatamente la serratura della porta blindata mentre la mia collezione vola dal balcone🤣2 punti
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Non è una banconota d'emergenza postbellica, ma una vera e propria cartamoneta d'occupazione, assimilabile alle nostre AM-lire. Come tutta la cartamoneta d'occupazione aveva anche, sicuramente, una funzione propagandistica, ma queste banconote hanno anche circolato, come dimostra il fatto che siano state ampiamente falsificate dagli anglo-americani. Se fossero state solo propaganda, non avrebbero perso tempo a farlo petronius2 punti
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Buonasera amanti degli orrori! Questo è di un Amico...ma il premio me lo becco io🙃2 punti
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Sequestrato al Getty torna in Italia "Orfeo e le Sirene" Inchiesta a Ny. In mostra a Roma poi sarà a Taranto In seguito a un'inchiesta penale in corso della procura di New York, il Getty Museum di Los Angeles restituirà all'Italia un gruppo di figure di terracotta a grandezza naturale scavato illegalmente nell'area di Taranto e raffigurante un poeta seduto e due sirene. Il gruppo, noto anche come "Orfeo e le Sirene", "è stato sequestrato in seguito a un'inchiesta penale in corso", ha spiegato all'ANSA Matthew Bogdanos, responsabile, nell'ufficio del District Attorney, del contrasto al traffico di antichità. Le statue, che risalgono al IV secolo a. C., furono acquistate per 550 mila dollari nel 1976 dallo stesso petroliere J. P. Getty su consiglio del curatore di antichità della Villa Getty Jiri Frel. Partiranno per Roma in settembre, dove in un primo tempo verranno esposte nel Museo dell'Arte Salvata, ha annunciato oggi il ministro della Cultura Dario Franceschini elogiando la collaborazione tra gli investigatori Usa e il Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc). Orfeo e le Sirene torneranno poi a Taranto: "Arricchiranno il patrimonio archeologico della Puglia", ha detto il governatore della Regione, Michele Emiliano. "Il Getty ha collaborato, ma non si è fatto avanti in prima battuta. Annunciando il rimpatrio ha lasciato fuori metà della verità", ha fatto notare Bogdanos. E' dal 2006 che le statue comparivano in un elenco di manufatti rivendicati dall'Italia. L'inchiesta "è partita dalle persone, le reti di trafficanti che includono i soliti nomi coinvolti in altre vicende di esportazione illegale di antichità tra cui il tarantino Raffaele Monticelli", ha precisato Bogdanos, un ex colonnello dei Marines artefice anche della riconsegna all'Italia, avvenuta qualche settimana fa, di altri 142 reperti archeologici, per la maggior parte provenienti dalla raccolta del finanziere newyorkese Michael Steinhardt. https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/08/12/sequestrato-al-getty-torna-in-italia-orfeo-e-le-sirene_037b9db5-f0f4-44ed-9f3d-b7abd2942d41.html1 punto
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A distanza di due settimane dai significativi commenti di VIGANO' e PONTETTO, mi viene da sorridere pensando che, nonostante i tanti affettuosi ed affezionati cultori numismatici dei Savoia e del Regno, sia stato solo io, povero vecchio mitteleuropeo a tracciare una semplice considerazione su quanto da loro esposto. Mi consola il pensiero che, nel piccolo paese toscano nel quale abito da quarant' anni, nella piazza del teatro intitolato a Vittorio Emanuele II, c'è una cappella votiva dedicata ai caduti che è meta di costanti visite di turisti e soprattutto di scolari che lì vengono (con intelligenza) accompagnati dalle loro insegnanti .1 punto
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Le monete viaggiano,non necessariamente trasportate da chi le ha coniate.1 punto
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Sì, ma di quelli che fanno vincere al massimo 5 euro Se sapessero che, anche nell'improbabile caso che la moneta in loro possesso sia davvero un errore di conio, il valore non è quello mirabolante di certe inserzioni ebay ma, nel 99,99999% dei casi, poche decine di euro, o anche meno, non ci perderebbero neppure un minuto del loro tempo... altro che appassionarsi alla numismatica. petronius1 punto
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La base è sicuramente uno statere di Taranto con Taras su delfino e cavaliere. Il dubbio è sul metallo, che dovrebbe essere argento. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bene,almeno mi ha dato un'idea sulla possibile datazione. Grazie mille.1 punto
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Ciao, si tratta della tipologia con la personificazione della dea Aequitas sul rovescio. Posto foto di esemplare simile 🙂 ANTONIO1 punto
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Mah. Per me lo stimolo per far nascere la passione numismatica continua a essere la curiosità verso la storia, non la spasmodica ricerca del tondello pressato male per farci soldi.1 punto
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Ti prendo alla lettera Benedetto, è’ una bella idea e quando riusciamo molto volentieri !1 punto
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Ciao, è abbastanza difficile da interpretare, su alcuni esemplari pare essere decisamente una "T", ma con l'usura ed essendo di larghezza simile "cappello" e "base" della lettera, può sembrare una "I". Nel mio esemplare direi che c'è una "T" : Ciao, RCAMIL.1 punto
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A quanto so io è così. Se si chiede una piccola modifica all' abbonamento di solito non fanno problemi ma penso che chiedano comunque un minimo di articoli in ordine. Per acquisto articoli al dettagglo c'è l' eshop, però non so se le metteranno li più avanti1 punto
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S è rio: S ivi? Sì SERIOSI VISI Buona notte da Stilicho1 punto
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Antonino Pio , sesterzio , al rovescio Marte Emissione: 140-144 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 778; Cohen, 751; Cayon, 3511 punto
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Ciao Nicea di Bitinia (NIK AI EΩN), una tipologia con questa legenda che esiste da Antonino Pio ai Severi. per il ritratto, direi Caracalla. Un’altro qui: https://www.acsearch.info/search.html?id=7851194 se i dati corrispondono…1 punto
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Segnalo questo denaro, asta Numismatica Picena del prossimo aprile, spesso le rarità di una monetazione di "nicchia," per giunta su piccoli nominali come i denari lucchesi, sfuggono anche agli stessi venditori per la gioia dei collezionisti ma non è questo il caso, è la prima che vedo in dettaglio quindi non mi esprimo e chiedo vostri pareri, certo che come base d'asta mi sarei aspettato qualcosa di più per una moneta considerata R5 e conosciuta in soli due esemplari fino a un decennio addietro e a meno di altre recenti apparizioni che le abbiano fatto perdere un paio di "R" resta una moneta rarissima.1 punto
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Orfeo e le sirene: lo straordinario gruppo scultoreo torna in Italia Sotto l’egida del Ministero della Cultura e grazie al sostegno della Direzione generale Musei, l’opera dal valore inestimabile sarà esposta al Museo dell’Arte Salvata, all’interno del Museo Nazionale Romano, fino al 15 ottobre 2022 per poi essere trasferita al Museo archeologico di Taranto dove entrerà in collezione. Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, del IV secolo a.C, trafugato negli anni ‘70 da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal The Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles - U.S.A.), tornerà dopo l’esposizione romana nella sua terra d’origine ed entrerà a far parte della collezione permanente del Museo Archeologico di Taranto (MArTA).1 punto
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In po' di potassio ... certamente né avevano bisogno e le banane aiutano😉1 punto
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Giudicando da foto: entrambe le monete sono autentiche e, sì, il 20 Centesimi è um buon BB (anche BB+ nonostante i graffi al contorno). Per confronto e condivisione posto due monete in buona conservazione:1 punto
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Segnalo interessante articolo sul tema dello stesso professionista in intervista. Fra qualche settimana vi potrò aggiornare con alcuni spunti su opzioni concrete al vaglio1 punto
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Patrono dei malati oncologici. Di questo tempo meglio tenersela stretta questa piccola reliquia1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: grecia anno: 2018 B tiratura: 750.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!1 punto
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Buongiorno @ACERBONI GABRIELLA La moneta senza ombra di dubbio è buona e originale e, mi permetto di dire, nemmeno malaccio! Le striature credo siano imperfezioni sulla superficie dovute alla brutta coniazione a cui erano sottoposte queste monete... Il peso dipende probabilmente alla lega o allo spessore magari più alto del tondello. Moneta che puoi mettere in collezione tranquillamente!1 punto
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Praticando il metaldetecting per ricerche militari solo una volta li ho chiamati per aver trovato una moneta romana.....svogliati,scaxxati,nervosi,trattato peggio di un tombarolo ( ovviamente il miei vaffa erano d'obbligo ) e gli ho semplicemente spiegato che per legge sono tenuto a chiamarli anche per monete vecchie di 50 anni e che qst era il loro lavoro e avrebbero solo dovuto ringraziarmi che avendo questa passione si possono ampliare le vetrine dei musei ( anche se son certo che sarà finito in qualche scantinato a far polvere ) .....la loro risposta : "eh ma è roba romana come facciamo a sapere di cosa si tratta?" la mia risposta educata ma x presa in giro " signori, esistono i periti numismatici anche per questo ".....la loro risposta " eh allora se la legge dice che ci deve chiamare per monete vwecchie anche di 50 anni vuol dire che ci deve chiamare anche per le lire"....." certo nessun problema .....richiamati e fatti venire in mezzo al bosco tra sali e scendi di doline almeno 5 volte per monete da 10 lire degli anni 60 " si si è vero son bastarello.... ma come mi han detto i carabinieri : la prossima volta che trovi una romana tientela in unalbum per monete almeno con te faà più bella figura che con gente che dovrebbe come minimo ringraziarti per un hobby che porta alla luce la storia....1 punto
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stanno lì a studiare le min...ate per distruggere un settore, quando in 2 giornate a verona tirerebbero su il PIL di mezzo punto1 punto
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Concordo completamente, non bisognerebbe (nella vita) mai dimenticarsi chi siamo e da dove veniamo. I Savoia hanno, nel loro percorso storico, costruito una identita' territoriale e culturale che ci identifica come un unico popolo (e non è cosa da poco). Pur con tanti errori compiuti, devono rimanere nella memoria collettiva come dei protagonisti assoluti (anche numismaticamente parlando). Doveroso non dimenticarli.1 punto
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Studia, informati, leggi tanto e vai in un negozio numismatico. Questi sono gli approcci che devi avere per entrare in modo corretto nel mondo delle monete. Poi l' esperienza di vita (e la tua intelligenza) ti diranno quale sarà il comportamento piu' corretto da avere per gli acquisti. La monetazione di riferimento, di passione, ti verrà incontro spontaneamente, perchè sono le monete che si propongono a noi e non viceversa. Ancora auguri per il tuo futuro numismatico.1 punto
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Quelli del Cordusio è con Giuseppe Lulliri per parlare e vedere una moneta simbolo sarda come il Sardus Pater1 punto
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Bisogna però dire che : 1) il Getty mette online le sue opere che possono così essere viste, godute, ammirate e studiate da tutti; mentre i nostri musei non lo fanno (precludendo ai meno fortunati la visione delle opere) per di più se ne contatti uno per avere un'immagine, questi neppure perdono tempo a risponderti; 2) speriamo che queste statue non finiscano poi in qualche scantinato o preda/vittima della conflittualità sulla loro destinazione/collocazione finale (anche se nell'articolo si dice diversamente, io di natura sono diffidente, poi conosciamo tutti come vanno le cose in Italia.....)1 punto
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