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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/04/23 in tutte le aree
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la pietra scartata dai costruttori diventerà testata d'angolo....monete limate da mille mani e opache di tempo....non hanno il nitore dei fiori del conio ma parlano di sorrisi e di lacrime per chi ha orecchie da intendere...9 punti
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Buongiorno a tutti . Ho segnalato l'oggetto dieci giorni fa e sono in attesa di una risposta.3 punti
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#1 - Stati Uniti d'America - Half Dollar Independence Hall (1976) - Cupro Nichel. Pagata da ciotola poco meno di un euro. Zecca di Philadelphia (senza segni di zecca), tiratura 234.308.000.3 punti
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Ciao @Rocco68 e buona serata a tutta la Sezione Napoli. Questo è il mio 10 Tornesi del 47. Conio diverso dal tuo al dritto anche se con simbolo stella a 5 punte uguale. La conservazione è di moltissimo inferiore al tuo esemplare, ma per il rame a me va benissimo così. Come sai, per le vicereali non sono ancora pronto e forse non lo sarò mai e nel frattempo mi rilasso con monete perfettamente rotonde o quasi. Un abbraccio.3 punti
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Ciao, ho letto con molta attenzione i numerosi post degli intervenuti in questa discussione tutti molto interessanti e permettetemi di dire anche "di parte", che è legittimo visto che siamo su un sito aperto a tutti e quando lo si fa senza trascendere ed azzuffarsi è sempre una grande cosa. Detto questo la Storia secondo me non la si può riscrivere. Tanti meriti ai Savoia per quello che hanno dato come contributo nel Risorgimento italiano e per la costituzione dell'unità d'Italia, meno sulla identità di popolo unitaria dove ci sarebbe tanto da dire... A mio modesto avviso non è stata mai realizzata e tutt'oggi esistono enormi differenze tra il nord ed il sud della nostra bella Italia. Ritornando alla Storia quello che di buono avevano fatto in precedenza purtroppo i Savoia lo hanno bruciato nel fatidico ventennio dove si sono piegati ed hanno accettato di tutto e di più rendendosi complici e correi di azioni che purtroppo nessun tentativo di revisionismo potrà mai cancellare. Sono accadimenti documentati che tutti noi conosciamo ( l'avallo delle leggi razziali come il delitto Matteotti relegato a semplice accadimento, gli arresti arbitrari degli avversari politici del duce come se fosse una cosa normale e molto altro) contro i quali e lo dico a malincuore nulla hanno fatto. E potevano fare... Avevano esercito e forze dell'ordine dalla loro parte. Ma non hanno fatto nulla e questo è un macigno che sarà impossibile rimuovere dal loro operato e dalla loro storia. Purtroppo.... ANTONIO3 punti
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Ciao Alberto, Finalmente dopo tanto ho trovato la variante al mio esemplare.2 punti
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Buonasera, riprendo questa bella discussione di @ggioggio posto il mio Mezzo tornese del 1835. Magliocca 789 se non sbaglio , almeno così mi ero appuntato sul cartellino. Correggetemi eventualmente chi ha il manuale sotto mano. Saluti Alberto2 punti
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Sono convinto che questo "odio" del Sud verso i Savoia è una "invenzione" moderna. Basta osservare i risultati del referendum istituzionale del 1946. Al Sud la monarchia vinse, ed in alcune aree stravinse con percentuali molto alte2 punti
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Non sapevo che ci fossero dei minimi di conservazione al di sotto dei quali non si potesse collezionare monete...2 punti
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Salve. Dal mercatino dell’antiquariato a Pavia un acquisto di mia moglie, scelto da una piccola ciotola trovata casualmente in quanto la “moneta non era arrugginita come le altre". Metallo bianco ferromagnetico: 17,8 g; 38 mm. Si tratta di una riproduzione ibrida del 5 Scellini Sud Africa di Giorgio VI Il rovescio è quello ma il dritto ha la scritta in inglese delle monete di Giorgio VI della Nuova Zelanda, anziché in latino. apollonia2 punti
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La storia postale inizia ben prima del francobollo, inizia con la scrittura. Prefilatelica del 18262 punti
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una volta GB Marino scrisse: "è del poeta il fin la meraviglia. Chi non riesce a stupir vada alla striglia". Parafrasando, oggi il fine del creatore di tondelli è la meraviglia. Non sono monete, sono giocattoli, perfetti per far sgranare gli occhi a chi ha gli occhi di un bambino. La tigre che vedi al buio mette in fuga i mostri della notte...senza dimenticare l'antica saggezza orientale: "la cosa più difficile se cavalchi una tigre è quando decidi di scendere....2 punti
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Mack Smith era ferocemente antisabaudo, ovvio che il suo giudizio sia inequivocabile. Oggi certe sue prospettive risultano un po' datate e vietamente moralistiche... Diciamo che la sua è una prospettiva valida seppur parziale, ma basarsi su di lui per giudicare i Savoia è come basarsi su Oriana Fallaci per giudicare l'Islam.2 punti
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Sappiamo benissimo che i vecchi si emozionano facilmente, ed io non mi sottraggo a questa consuetudine, ma se mi permette, mi sento gratificato dalle sue parole perchè mi riportano ad un tempo ed ai valori che mi hanno "formato" come persona. Apprezzo soprattutto la necessità di condividere con i nostri giovani (figli e nipoti) questi importanti principi. La scuola, come Lei giustamente ha evidenziato, dovrebbe dare, al pari della famiglia, un contributo importante. La saluto cordialmente, SANTI.2 punti
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Buonasera a tutta la Sezione. Dopo tante belle condivisioni Vicereali voglio riprendere con le Borboniche : Ferdinando II 10 Tornesi 1847 "Modello base" per citare il mio Amico @motoreavapore 😊 Buona Collezione a tutti.2 punti
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Direi quanto meno dubbiosa… poi sempre da una foto giudichiamo….2 punti
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A mio parere Vittorio Emanuele III fu indubbiamente una persona colta ed istruita, fu un grande numismatico, ma personalmente da un Capo di Stato, mi aspetterei ben altre capacità che quelle numismatiche. Ha avuto grosse colpe nell’ascesa e presa del potere di Mussolini e ha firmato le leggi razziali, non ha mai preso le distanze dal criminale Mussolini ed è fuggito da Roma dopo l’8 settembre del ‘43, la famosa fuga di Brindisi, lasciando l’esercito italiano allo sbando. Insomma sarà stato indubbiamente un Re numismatico, ma non fu senz’altro un buon Capo di Stato.2 punti
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Al di là di come la si pensi, io mi auguro che un giorno la sua salma e quella di Vittorio Emanuele III siano tumulate nel Pantheon. Ormai la repubblica è più che salda. Eppure non si ha il coraggio di dare la degna collocazione a coloro che furono, per quasi 50 anni, i capi di stato della nostra Nazione. La storia ed i loro personaggi vanno studiati, non temuti o fatti dimenticare volontariamente2 punti
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Uno sceat (pl. sceattas) era una moneta d'argento piccola e spessa coniata in Inghilterra, Frisia e Jutland durante il periodo anglosassone. Figlie delle "silique" di V sec. d. C. è probabile che le monete fossero più spesso conosciute dai contemporanei come "penny" (inglese antico: peningas), proprio come le loro monete d'argento successive. Sono molto diversi, organizzati in classificazioni alfabetiche più ampie stabilite dal numismatico britannico Stuart Rigold negli anni '70. Un lavoro successivo significativo è stato pubblicato da Tony Abramson. Ce ne sono carrettate di tipi/sottotipi e varianti differenti. Ho trovato in giro queste risorse che permettono una "catalogazione" a grandissime linee. https://www.britnumsoc.org/gallery/earliest-anglo-saxon/2-uncategorised/80-sceattas https://www.coin-links.net/Sceats.html https://finds.org.uk/database/search/results/q/sceat POi c'è il sito di Tony Abramson dove lui fa identificazioni gratuitamente Inoltre c'è il solito coinarchives https://www.coinarchives.com/w/results.php?search=sceatta&s=1&results=1000 Ci sono diverse risorse anche su facebook (IN INGLESE) • Saxon Coins Sceats And Thrymsas • English Hammered and Early Milled Coin Collectors • Hammered Coinage Identification Group • British Hammered & Milled Coins - Buy, Sell & Auction • Discussion of Modern Sceat Replicas Se poi qualcuno necessita di carta e di maggiori informazioni: https://www.amazon.co.uk/s?i=stripbooks&rh=p_27%3ATony+Abramson&_encoding=UTF8&ref=ntt_athr_dp_sr_1 L'enorme volume di reperti realizzati negli ultimi trent'anni utilizzando i metal detector ha radicalmente alterato la comprensione di questa monetazione e, mentre ora è chiaro che queste monete erano di uso quotidiano nell'Inghilterra orientale e meridionale all'inizio dell'VIII secolo. Gli Sceatta raramente portano leggende di qualsiasi tipo, anche se un piccolo numero nomina la zecca di Londra e altri portano brevi leggende runiche come "Aethiliraed" e "Efe", che probabilmente si riferiscono a soldi piuttosto che a re. Sebbene gli sceatta presentino molti problemi di organizzazione, attribuzione e datazione, portano anche una varietà mozzafiato di disegni che parlano di estese influenze celtiche, classiche e germaniche. Si è ipotizzato, sulla base dell'iconografia di alcune sceattas, che fossero emanate da autorità ecclesiastiche. Associare gli sceatta a zecche o regni particolari è molto difficile e deve basarsi principalmente sullo studio dei ritrovamenti. In questo modo è stato possibile attribuire con notevole sicurezza alcune tipologie, come la serie H al Wessex (ed in particolare al Southampton) e la serie S all'Essex. In Danimarca, la serie X è stata plausibilmente associata al primo centro commerciale di Ribe. Anche la cronologia delle sceatta è molto difficile da districare. Alcune delle prime serie utilizzano gli stessi disegni dei thrymsas in oro pallido e, per analogia con le monete del materiale franco meglio compreso, possono essere datate al 680. È noto che gli sceatta furono coniati nella città frisone di Dorestad (appena a sud di Utrecht nei Paesi Bassi); erano una valuta comunemente circolante nel regno franco fino alla riforma monetaria di Pipino il Breve istituita a Ver nel 755. I trenta o quarant'anni successivi al 680 videro la produzione e la circolazione delle 'serie primarie' di sceattas, generalmente di buona qualità metallica e peso (circa 1-1,3 grammi). Furono in gran parte coniati nel Kent e nell'estuario del Tamigi, sebbene alcuni furono prodotti in Northumbria con il nome del re Aldfrith (r. 685–704). La 'serie secondaria', colpita da c. 710 a c. 750, vide una massiccia espansione del conio in tutta l'Inghilterra meridionale e orientale in tutti i principali regni anglosassoni. Uno o più tipi possono essere attribuiti con maggiore o minore sicurezza a Wessex, Mercia, Sussex, Essex, Kent, Northumbria e East Anglia. C'erano molte copie e svilimento e il peso poteva variare notevolmente (circa 0,8–1,3 grammi). Ci sono relativamente pochi tesori di questo periodo con cui costruire anche una cronologia relativa, e qualsiasi nuova scoperta potrebbe alterare radicalmente la nostra attuale comprensione. La fine delle sceattas è particolarmente difficile da individuare, ed è probabile che ci sia stato un periodo di alcuni decenni a metà dell'VIII secolo in cui in Inghilterra venivano prodotte pochissime o nessuna moneta. (Wikipedia).1 punto
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Salve qualcuno può aiutarmi a catalogare la banconota in foto? Mi sembra Germania (da indicazione Berlino) ma ringrazio in anticipo chi saprà darmi maggiori informazioni1 punto
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Buonasera Mi è stato offerto questo denario di Giulio Cesare, e volevo sapere se è una moneta che considerate autentica. Il prezzo di 250 euro lo ritenete giusto? Grazie mille1 punto
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Direi tutta un'altra storia ed effettivamente un bel po' di soldi che non tutti si potevano permettere. Comunque, come dice un mio amico, anche questo ha fatto storia....forse non postale. Posso chiamarli impropriamente casi di studio postali liberamente collezionabili. Comunque le F.D.C. continuerò a catalogarle separatamente per la mia tematica come documenti filatelici. Scusa @nikita_ ma il San Giorgio è tuo? Non è che fra poco mi posti una bella F.D.C. Giochi Ginnici 1951😉1 punto
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Salute ho ricevuto ,su un mio social che frequento, questo bel pezzo molto interessante scritto su"Tribunus" e ritengo che sia valido per questa sezione: 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗦𝗶𝗹𝗼. 𝗜𝗹 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗿𝗼. Se vi parlo di guerrieri con protesi metalliche, ai più esperti e appassionati non potrà che venire in mente il cavalieri di XV secolo Götz von Berlichingen, del quale sono arrivate fino a noi ben due delle sue protesi di ferro, indossate anche in combattimento. Tuttavia, esiste un precedente già nel mondo romano, che curiosamente ai più è oggi ancora meno noto di Götz von Berlichingen: Marco Sergio Silo. La vicenda di Marco Sergio Silo ci è nota dalla 𝘕𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘪𝘴 𝘏𝘪𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 di Plinio il Vecchio, il quale ci riferisce che ha estrapolato le notizie che riporta dalla trascrizione di un discorso di Silo stesso - e vedremo, alla fine del post, i motivi dietro tale discorso. Marco Sergio Silo è un illustre antenato del famoso Catilina (il quale, secondo Plinio, "offuscò l'onore del suo nome"). Da quanto ci racconta Plinio, che non ci fornisce purtroppo grandi dettagli sulle imprese di Silo e di quando queste hanno luogo, il Romano avrebbe perso la mano destra partecipando alla sua seconda campagna militare. Ci viene anche detto che nel corso di altre due campagne viene ferito ben ventitré volte, potendo a malapena usare la mano rimasta e i piedi, ma che ciò non lo avrebbe fermato dal proseguire a fare il soldato, per quanto invalido (sappiamo solo che è assistito da un suo schiavo). Non sembra improbabile che queste prime ferite e la perdita della mano abbiano avuto luogo nel corso della Seconda Guerra Punica. Infatti, sempre da Plinio sappiamo che viene catturato da Annibale ben due volte, e che in altrettante occasioni riesce a fuggire - anche se sembra meno chiara la specifica relativa a venti mesi ininterrotti di prigionia. Sembra probabile pensare che il primo tentativo di fuga sia andato male, portandolo di nuovo in catene. La parte che più nello specifico descrive le imprese di Marco Sergio Silo e la sua protesi è come segue: "In quattro occasioni combatté solo con la mano sinistra, con due cavalli abbattuti sotto di lui. Si fece una mano destra di ferro, fissata al moncherino, spezzò l'assedio di Cremona, difese Piacenza e catturò dodici accampamenti nemici in Gallia [Cisalpina]." Purtroppo i dettagli delle imprese di Silo non sono facilmente collocabili nel tempo, considerando anche che nessun altro autore antico menziona questo personaggio. Inoltre, senz'altro non conosciamo tutto nemmeno da Plinio il Vecchio: non sappiamo quando viene catturato da Annibale, né quali siano le "altre campagne", menzionate da Plinio, alle quali partecipa il Romano con la mano di ferro. L'unico dato certo è che abbia quindi partecipato alla Seconda Guerra Punica, probabilmente combattendo alle battaglie del Ticino e della Trebbia del 218 a.C. e partecipando alle successive azioni militari - come la difesa di Piacenza, durante la quale Annibale viene tra l'altro ferito. Tuttavia, nel corso di queste operazioni non è menzionato esplicitamente un assedio punico alla città di Cremona, principale base delle operazioni romane nel nord Italia insieme a Piacenza. Un'altra possibilità è che Marco Sergio Silo possa aver preso parte alla soppressione della rivolta gallica, guidata (secondo Tito Livio) dal cartaginese Amilcare, del 197 a.C., poiché sappiamo che in quell'occasione un esercito romano spezza l'assedio di Cremona. Non può aver tuttavia, in questa occasione, aver partecipato alla difesa di Piacenza, che viene infatti saccheggiata e data alle fiamme dai Galli sfruttando il fatto che sia quasi del tutto indifesa. Vi è anche la possibilità che abbia preso parte a entrambe le guerre, a molti anni di distanza l'una dall'altra. Tuttavia, al di là, come accennato, di prendere atto che Silo abbia preso parte alla Seconda Guerra Punica, il resto sarebbe purtroppo solo mera speculazione. Come accennato all'inizio, Plinio il Vecchio afferma di aver ricavato le informazioni su Marco Sergio Silo e la sua mano di ferro dalla trascrizione di un'orazione di quest'ultimo. Mentre è pretore, quasi certamente proprio nel già menzionato 197 a.C., Marco Sergio Silo è infatti costretto a ricordare i suoi meriti e le sue imprese, ai suoi colleghi, che lo vorrebbero escludere dai riti sacri proprio a causa della sua menomazione. Una menomazione che non gli ha impedito tuttavia di distinguersi come uno dei soldati più eroici di Roma e, nelle parole di Plinio il Vecchio, di "conquistare persino la Fortuna stessa." Salutoni odjob Conoscete qualche altra figura storica con menomazioni agli arti sopperite da protesi? In caso affermativo postate pure di seguito la storia di tali personaggi. Grazie1 punto
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Interessante pagina di storia @odjob che non conoscevo . Ricorderei la figura di Giovanni I di Lussemburgo, re di Boemia, che si potrebbe dire che impiegò un vedente come protesi umana . Alleato del re di Francia Filippo VI contro gli Inglesi, Giovanni, non più giovane e pressochè del tutto cieco, il 26 Agosto 1346 sul campo di Crecy, pare si facesse legare ad un aiuto per essere guidato, pur non vedente, nella disastrosa carica della cavalleria pesante francese, nella quale volle perdere, da cavaliere, la vita .1 punto
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Buonasera a tutti, posto tornese con Cornucopia Filippo II anno 15 90. Conservazione scarrafoncella. 😀 Saluti Alberto1 punto
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C'è solo un particolare da tener presente: il lavaggio con la benzina toglie eventuale sporco di colle/plastiche ma non altera la patina del tempo; i liquidi specifici dtendono a riportare il metallo all'origine ossia lucidandolo.1 punto
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Opinione che rispetto; se la moneta fosse mia, ovviamente la terrei, ma non andrei ad acquistarla, posto che con una piccola cifra si può trovare di meglio.1 punto
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Ciao, non so se Smith, anglosassone di nascita, fosse ferocemente antisabaudo. Mi risulta un po difficile crederlo ma tant'è. A volte per capire e dipanare i problemi all'interno di una famiglia ( dove i componenti per varie ragioni si sono assuefatti a qualsivoglia situazione e quindi incapaci di rendersi conto dei reali accadimenti ) una disamina esterna fatta da terzi può essere spesso molto più veritiera ed imparziale. Che non mi sembra cosa da poco. ANTONIO1 punto
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Oggi, solo d'oro, varrebbe quindi 350-500 euro. Ma nel 1773 il potere d'acquisto era sicuramente di gran lunga superiore...1 punto
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La doppia era una moneta d'oro del peso dai 6 ai 9 g circa a seconda della zecca. Qundi un valore consistente. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Prendo spunto da questa considerazione, che condivido, osservando che anche ancora oggi, nonostante il lodevole l'impegno del Presidente Ciampi e la celebrazione della "giornata del tricolore" il 7 gennaio, non esiste un vero sentimento di dedizione alla bandiera d'Italia, per il semplice fatto che nessuno lo insegna, tantomeno la scuola. Almeno una volta c'era il servizio militare obbligatorio, che tra le altre cose, insegnava ad onorare la bandiera (certo tutte le mattine con l'alzabandiera..) e a rispettarla. Ricordo che quando si ammainava la sera, ed ero comandato "di picchetto", la dovevo conservare in cassaforte accuratamente ripiegata . Un segno di devozione. Non so se ancora si fa adesso. Ma si sa, ormai, le forme di una volta non si usano più. un caro saluto a tutti1 punto
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La maggior parte di coloro che scrivono articoli di natura storica o archeologica, sono sprovvisti di una cultura in materia, soprattutto se scrivono per testate o media minori. (Questo mi è capitato anche in altre materie: per esempio qualche giorno fa c'è stata la partita di calcio Ungheria - Bulgaria, vinta dagli Ungheresi per 3 a 0, ma la giornalista ha scritto: "Vittoria di misura ungherese". Mi domando se ha visto la partita o se conosce le regole del calcio, perché un 3 a 0 è ancora una vittoria netta a casa mia. Altrimenti quanto bisognerebbe vincere 6-0 come nel tennis ?)1 punto
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Baia, pure per me. PS: @Vel Satiesse non ti offende, onestamente preferivo il precedente logo. Poi sei liberissimo di fare come vuoi. Il mio è solo un mero giudizio estetico (natualmente personalissimo).1 punto
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sembra un quinario di L. Rubrius Dossenus http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G118/41 punto
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Ho saputo che proprio oggi è mancato Luca Patrone, più noto agli appassionati di rebus come “Il Langense”. Lo conoscevo solo di fama ma sono veramente dispiaciuto e volevo ricordarlo con questo suo rebus ispirato dalla fotografia in cui Martin Luther King con il figlioletto rimuove una croce bruciata dal suo giardino, nel 1960. apollonia1 punto
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Sì, si tratta di una banconota emessa dalla Cassa Centrale del Reich (il secondo). È un biglietto della Germania imperiale, purtroppo assai comune perché stampato anche durante la fine (e dopo) la Grande Guerra durante un'inflazione galoppante. Ti rimando ad una discussione passata per ulteriori informazioni: Curiosità di questa banconota sono i fili di seta inseriti nella trama sul lato sinistro. Visto che li ha ricordati, qui sotto i miei due esemplari dove puoi notare che in uno il blu dei fili di seta ha colorato l'esemplare:1 punto
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Keber 101 Benetton Venier 4 Gamberini 133 Zub Luciani 47 Paolucci 41 punto
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Mie impressioni per nulla assolute valutate solo dalla foto : La perlinatura è incerta, ogni perlina è troppo diversa e distante dall’altra. La coda dell’elmo mi pare impastata, le linee si confondono, cosa difficile solo per una eventuale usura. In ultimo la patina non sembra naturale ma, come minimo, ritoccata1 punto
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Pre Unitari,volevi scrivere,giusto? Italiani e Esteri insieme c'è solo il world-coins In internet gratis non c'è quasi nulla,qui nel forum ci sono alcune monetazioni con i risultati nelle aste nei vari anni. A pagamento consiglio il Gigante o Montenegro syi 25 euro l'uno per l'italiani oppure il MIR dove trovi tutte le zecche italiane ma sono vari libri ed il costo sale.......... Stranieri tutti a pagamento e cari. Altri utenti potranno suggerirti qualcosa che non ho citato1 punto
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Ho cercato di osservare questo pezzo,sembra buono,”personalmente”non noto elementi critici,il signor vanni sicuramente può esprimere un parere più autorevole e professionale in merito.1 punto
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Facci sapere.. mi raccomando . Nel frattempo resto sulla mia posizione,il fatto che sia double-face non depone a favore di una sua eventuale antichità, e nemmeno la presenza di smalti.1 punto
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Ciao a tutti e scusate se non ho risposto subito, ma sono via per lavoro e riesco a rispondere saltuariamente, comunque appena posso inserisco la fotografia del retro che mi avete chiesto, ma innanzitutto volevo dirvi GRAZIE per le vostre risposte ed il vostro interessamento, sono pareri professionali ma dotati di una educazione che fa sempre bene.😉1 punto
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Direi una placchetta ottocentesca in stile "egittizzante" , l' egittomania dilagò in Europa dopo la campagna d'Egitto effettuata dalla Francia sotto Napoleone Bonaparte.1 punto
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La domanda è "perché chiuderlo"? Il foro è testimonianza storica del riuso della moneta, e anche se ne abbassa il valore non ne diminuisce il fascino. Una toppa invece, a maggior ragione se fatta oggi, sarebbe solo una bruttura e una inopinata manipolazione dell'oggetto storico.1 punto
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Personalmente queste produzioni li chiamerei circonvenzione numismatica, o sfruttamento collezionistico1 punto
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Mah, io personalmente non starei a fare tanti distinguo... Io colleziono di tutto un po' (la collezione più "spinta" è quella di francobolli, seguono mazzi di carte da gioco, monete, banconote e fumetti, e poi qualunque altra cosa si possa collezionare ), e non ho MAI (dico MAI) ragionato sul valore che un qualunque pezzo nelle mie collezioni potrebbe avere in caso di una eventuale rivendita; non ho quindi mai pensato ad una collezione come un investimento e pertanto non mi ha mai sfiorato l'idea di "svalutazione" o "rivalutazione". Oltretutto ho sempre trovato ridicoli gli aumenti di valutazione ad ogni nuova edizione dei principali cataloghi filatelici "per far contenti i collezionisti che così vedono che la loro collezione aumenta di valore", ed ancora più ridicole le emissioni filateliche che negli ultimi anni proliferano incontrollatamente a commemorare eventi che nessuno si sarebbe mai sognato di festeggiare in alcun modo (con tutto il rispetto, ma... il 30° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Georgia, per dirne giusto uno degli ultimi, è veramente una pietra miliare della nostra storia?), sempre e solo per vendere a collezionisti. Visto anche che ormai si spedisce poco o nulla per posta, e che 9 buste su 10 viaggiano con TPlabel o con gli ordinari, i francobolli oggi hanno un uso reale minimo, ormai servono veramente solo a drenare soldi dalle tasche dei collezionisti. Ecco, tutto ciò mi sembra molto simile al discorso sulle "monete" (o presunte tali) di cui si parla nel post. Però vorrei ripetere che la mia attitudine è: "compro quello che mi piace infischiandomene allegramente del valore che l'oggetto potrà avere in futuro". Quando compro un libro, o vado al cinema a vedere un film, o mi abbono ad una qualunque pay TV, lo so bene che l'investimento non mi ritornerà mai, se non sotto forma di piacere nel leggere o guardare. E per me un francobollo o un mazzo di carte o una moneta valgono esattamente un libro o un film: se mi fa piacere averlo, leggerlo o vederlo, lo compro, ovviamente ad un prezzo che io possa affrontare. In conclusione: non biasimo o giudico chi compra monete come quella descritta nel post: se gli piace, fa benissimo a comprarla, al prezzo che ritiene giusto per le sue tasche (o meglio, per il compromesso "piacere provato"/"disponibilità economica"). Poi potrò dire che io non spenderei mai più di tre euro per una cosa del genere, ma allo stesso modo chiunque potrà dire che non prenderebbe uno dei miei mazzi di carte nemmeno se glielo regalassero... De gustibus...1 punto
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